Costruita
immaginando gli Asburgo giganti e il resto degli uomini tutti
lillipuziani (viste le distanze fra i suoi monumenti), già dal mattino
danza al giro di valzer fra le sue "strasse",
elegante in frettolosi trench indossati da bellissimi occhi blu. Una
città che al posto delle campane suona senza sosta le
overture di Strauss e le opere di Mozart.Vi
pare poco?
Antica, romantica, aristocratica, profumata,
superba, silenziosa e tonante. Insomma, Vienna!
Chi
va nella capitale per pochi giorni e per vedere i monumenti più famosi si
muoverà soprattutto nel Primo Distretto, la Innere Stadt. Qui ci sono tutti i più
importanti monumenti, chiese, palazzi, ristoranti e Grand Hotel. Intorno all'Inner
City ruota la Ringstrasse, una strada circolare che cambia nome ogni volta che
incontra un viale, prendendo il nome di questo: quindi, se
all'improvviso leggerete Dr.-Karl-Lueger-Ring, Parkring, and Schubertring,
Burgring etc, non vi siete persi: è sempre la stessa strada.
L’Opera di Stato Come
arrivare 1., Opernring 2 U, Tram,
Bus: Karlsplatz/Oper
(1., Opernring 2): la scalinata, la sala dei marmi e l'auditorio rosso e oro
valgono una visita quando la famosa orchestra non suona.
L ’Opera di Stato di Vienna è uno dei principali teatri dell’opera del
mondo, una fonte di svago ad altissimo livello. Durante una stagione il rinomato
palcoscenico offre ogni giorno per 300 giorni al anno un programma diverso con
oltre 60 fra opere e spettacoli di balletto. Per i massimi interpreti dell’opera,
per i registi e i coreografi della scena internazionale è un vero piacere
sottoporre il loro talento artistico al giudizio esperto, ma anche critico, del
pubblico viennese. Nella lista dei direttori che gestirono il venerabile teatro
sul Ring di Vienna compaiono i nomi di importanti musicisti come Gustav Mahler
(1897 - 1907), Richard Strauss (1919 - 1924), Herbert von Karajan (1956 - 1964)
e Claudio Abbado (1986 - 1991). L’edificio stesso dell’Opera fu costruito
nel periodo fra il 1863 e il 1869 ed era allora uno dei primi edifici di
prestigio eretti lungo la Ringstrasse, appena sorta. Il progetto dell’allora
“Teatro dell’Opera Imperialregio” reca la firma del duo di architetti
August Sicard von Sicardsburg ed Eduard van der Nüll. Una volta all’anno il
palcoscenico e il parquet dell’Opera di Stato si trasformano per una notte in
una grande pista da ballo, in occasione del Ballo dell’Opera. Tale
manifestazione, a cui partecipa il presidente della Repubblica Austriaca, viene
inaugurata da oltre cento coppie di giovani debuttanti in abito lungo da sera e
frac i quali aprono il ballo dei balli facendo rivivere l’atmosfera magica
della cosiddetta “era della Ringstrasse”.
http://www.wiener-staatsoper.at/Content.Node/home/index.php
Orari La prima visita guidata alle ore 14. - Visite guidate a richiesta;
annuncio delle date anche sul cartello sotto le arcate del teatro (Kärntner
Strasse)
Hotel
Sacher Dietro l'Opera di Stato
passate all' Hotel Sacher (3A - 1., Philharmonikerstrasse 4) famoso per la sua
torta al cioccolato – La Sachertorte, più comunemente chiamata Sacher, è una
torta al cioccolato inventata da Franz Sacher per Klemens von Metternich il 9
luglio 1832 a Vienna, in Austria. La torta consiste in due strati di pasta di
cioccolato leggera con al centro un leggero strato di confettura di albicocche
mentre sopra e nei lati è ricoperta da una glassa di cioccolata nera.
La
torta Sacher viene servita a una temperatura di 16-18 gradi, tradizionalmente
accompagnata con panna montata non dolce e una tazza di caffè o tè (molti
viennesi, infatti, considerano la Sachertorte troppo "secca" per
essere mangiata senza).
Ci sono due ricette ufficiali. Perciò per due volte è sorta una causa legale
tra i negozi viennesi di paste Sacher e Demel per stabilire a chi dei due è
permesso vendere la Sachertorte "originale".
Ancor oggi i segreti della torta Sacher sono gelosamente custoditi dalla
pasticceria dell'Hotel Sacher di Vienna, che ne produce artigianalmente oltre
270.000 pezzi all'anno. La Sacher torte originale è protetta da un marchio di
fabbrica e, ad oggi, non esistono al mondo licenze per la rivendita di questo
prodotto. Esistono invece centinaia, forse migliaia di imitazioni.
L'unico posto dove si può trovare la torta Sacher originale fuori dall'Austria,
è nel Sacher Shop di Bolzano.
Fare una vacanza a Vienna e non assaggiare almeno un fetta della famosa Sacher
Torte è davvero un peccato mortale. La prelibata specialità viennese è
considerata una delle principali attrazioni della città, insieme allo
Schonbrunn Palace, al Wiener Prater e a tutti i principali punti di Interesse di
Vienna: un richiamo turistico che tutte le migliori pasticcerie di Vienna non
sottovalutano. Tantissimi sono infatti gli hotel di Vienna che includono nei
propri ambienti delle raffinate pasticcerie che propongono non solo la Sacher
Torte, ma anche numerose specialità al cioccolato, ingrediente principe della
cucina austriaca. Gli hotel a Vienna fanno dunque concorrenza alle più
importanti pasticcerie, in ognuna delle quali non verranno tradite le
aspettative dei turisti che vengono per assaggiare la preziosa specialità al
cioccolato.
Questa
vera e propria esaltazione delle papille gustative è causata dai due strati di
pan di spagna al cioccolato, farciti al centro da una confettura di albicocche e
completamente ricoperti da una glassa di cioccolato fondente, delizioso connubio
ideato dal cuoco di corte, Franz Sacher, per soddisfare i capricci culinari del
Principe Cancelliere Metternich. Le pasticcerie usano servire la fetta di torta
del prelibato gioiello dolciario accompagnandola da una spruzzata di panna
montata, decorata da un delizioso bottoncino, sempre al cioccolato,
rigorosamente fatto a mano. Per assaggiare la Sacher Torte naturalmente
bisognerà andare all'Hotel Sacher, proprietario e geloso custode della ricetta
originale da cui prende il nome questo bellissimo albergo di Vienna, fondato
proprio dal Sig. Franz Sacher. Anche nella famosissima pasticceria Demel
scoprirete la bontà della Sacher Torte di Vienna, oltre che di tante altre
prelibatezze della casa, che persino la Principessa Sissi era solita degustare
abitualmente in questa antica pasticceria dell'800. Ma la tradizione storica,
ormai ben radicata nelle usanze austriache, ha consolidato la giusta credenza
popolare che tutte le pasticcerie di Vienna sono in grado di offrire un
prelibato assaggio della rinomata torta; pertanto state pur certi che, se il
vostro hotel di Vienna include anche una pasticceria o un caffè, potrete
godervi questa autentica passione al cioccolato senza andare tanto lontano.
Il
Graben sia il Graben con la
Colonna della Peste che la famosa Kärntner Strasse sono piene di bei negozi e
Caffè, in molti angoli suonano musicanti. Passeggiate lungo la zona pedonale in
direzione dell'Opera e ancora versola Secessione (1., Friedrichstrasse 12), che
quest'anno compie i suoi 100 anni - prendetevi tempo per il Fregio di Beethoven
di Gustav Klimt.
Il Graben è la prima via pedonale del centro di Vienna (1971). Oltre ai
numerosi negozi e caffè che la abbelliscono, notevole la colonna barocca della
Trinità - “Pestsäule” - eretta tra il 1681 e il 1693 a ricordo della peste
del 1679 e le fontane degli imperatori Giuseppe e Leopoldo. Nel ‘700 era ricca
di splendidi palazzi barocchi, di cui oggi sopravvive solo il palazzo
Bartolotti-Partenfeld. Una curiosità sono le toilette sotterranee in Jugendstil
(stile Liberty).
La chiesa di S. Pietro (Petersplatz) è stata costruita nel ‘700 ispirandosi
alle linee del barocco romano. Notevole la cupola, il pronao e l’interno a
pianta ovale ricco di opere d’arte, in particolare la cappella di S. Barbara e
l’altare maggiore.
L'Hoher Markt è la più antica piazza di Vienna. Qui si trovava il castrum
romano di Vindobona di cui esistono alcune rovine. E’ caratteristico l’orologio
a carillon - Ankeruhr - che dall’inizio del ‘900 segna le ore con la sfilata
di personaggi storici quali Marco Aurelio (ora I), Carlo Magno (ora II), Eugenio
di Savoia (ora X) e Maria Teresa con il marito Francesco I (ora XI). A
mezzogiorno (ora XII) compare il musicista Haydn con il quale sfilano tutti gli
altri personaggi. Al centro la fontana di San Giuseppe del 1792 che rappresenta
lo sposalizio di Maria. Proseguendo verso la chiesa di S. Maria am Gestade si
nota la vecchia sede del Municipio (Altes Rathaus), risalente al ‘300,
rimaneggiato nel corso dei secoli ed oggi sede della Magistratura.
Hunderwasser il museo dedicato a
Frederick Hundertwasser si trova al numero 13 di Untere Weissgerberstrasse nella
zona circostante Radetzsky Platz. Il museo non è vicino a nessuna fermata della
metropolitana, ma bisogna percorrere un po' di strada a piedi. Utilizzando le
linee U1 e U4, bisogna scendere a Schweden Platz e procedere per un paio di
minuti in direzione Radetzsky Platz. Utilizzando le linee U3 e U4 bisogna
scendere alla stazione Mitte Wien: Radetzsky Platz è difronte alla stazione.
Frederick Hundertwasser è stato uno dei personaggi più eclettici e
anticonformisti di tutta l'Austria. E' stato pittore, scultore e architetto, ed
ha realizzato case, fabbriche e strutture in cui ci fosse un alto tasso di
vivibilità. L'uso di colori sgargianti e forme assolutamente non convenzionali
è il suo tratto caratteristico. Le sue linee morbide, utilizzate anche per
realizzare i pavimenti, l'avvalersi di materiale di riciclo per la realizzazione
dei suoi progetti, ha reso Hundertwasser il padre della corrente artistica
battezzata “transautomatismo”. Frederick Hundertwasser, la cui arte
visionaria e particolare, se detto in modo da non farsi sentire dai critici
d'arte, può essere accostato a Gaudì per il massiccio utilizzo di colori vivi
e forme improbabili, ha realizzato alcuni palazzi del quartiere Landstrasse,
nella zona meridionale di Vienna, denominate Hundertwasserhaus. Per vivacizzare
il quartiere popolato dalle famiglie meno abbienti di Vienna, Hundertwasser
estremizzò ulteriormente il suo stile, realizzando case coloratissime,
asimmetriche e ricche di verde, anche ai piani alti. L'artista austriaco è
stato uno dei pionieri della bioarchitettura, tanto da autodefinirsi un “medico
dell'architettura”. In giro per il museo
Il museo Kunt Haus dedicato a Frederick Hundertwasser è allestito nell’ex
fabbrica di mobili a legno curvo Thonet, acquistata dall'artista. Tutte le
stanze, bagni compresi, sono realizzati secondo lo stile caro all'eccentrico
artista. Anche l'area allestita come shop del museo, dove si possono trovare
cartoline, cappelli, magliette e stampe di Frederick Hundertwasser, è costruita
su un pavimento pieno di dossi e avvallamenti, finestre dalle forme improbabili
e colori sgargianti alle pareti. Al piano terra è possibile fermarsi a mangiare
qualche tipico piatto viennese nel Caffè-Ristorante realizzato secondo lo stile
dei locali di Manhattan. Le porte in vetro del ristorante, affacciano sul bel
giardino dell'ingresso, per la cui realizzazione ci sono voluti ben sette anni.
Se capitate da queste parti d'inverno, avrete la possibilità osservare il
giardino sotto una delicata coltre di neve. In un attimo vi sembrerà di essere
stati catapultati sul natalizio set di un film della Walt Disney. Calatevi a
pieno nella realtà viennese mangiando un piatto di gulash per riscaldarvi e
concludete il pasto con una bella fetta di Sacher. Il dolce gusto della torta vi
aiuterà a non esser troppi tristi quando dovrete abbandonare il fantastico Kunt
Haus, per tornare al mondo reale.
Orari Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17. Costo del
biglietto: Il biglietto intero per il solo museo costa € 9, € 8 per i
possessori della Vienna Card, € 7 per gli studenti minori di 27 anni. Il
biglietto intero per l'accesso alla sala delle mostre e al museo, costa € 12,
€ 11 per i possessori della Vienna Card
San
Carlo Tra i monumenti religiosi
di Vienna, consigliamo la visita alla Karlskirke, la chiesa di San Carlo la cui
costruzione iniziò nel 1715 secondo i piani del famoso architetto del barocco
austriaco, Johann Fischer von Erlach. La chiesa è spettacolare, la più grande
cattedrale in stile barocco a nord delle alpi. Inizialmente, venne progettata
per onorare i voti dell'Imperatore Carlo VI, offerti nel tempo di una grave
epidemia di peste; è stata poi dedicata a San Carlo Borromeo. La troviamo
ubicata in uno dei maggiori distretti centrali di Vienna, la Karlplatz, non
lontano dall'arcata di Henry Moore, e nelle vicinanze delle celebri architetture
art deco di Otto Wagner e del Palazzo della Secessione viennese (costruito a
fine Ottocento da Joseph Maria Olbrich).
Hofburg come arrivare:
metropolitana: U3 sino alla fermata Herrengasse - tram: 1, 2, D, J, fermata
Burgring . autobus: : 2A o 3A, fermata Hofburg Verkehrsbetriebe (VOR)
La vostra visita all'Hofburg inizia da Michaelerplatz, lo spazio circolare su
cui si affaccia la maestosa facciata del palazzo imperiale. A sinistra, la
costruzione che oggi ospita una banca, fece indignare i viennesi e, soprattutto,
l'Imperatore Francesco Giuseppe.
Il motivo? L'assenza di cornici decorative alle finestre, causa del nomignolo
affibbiatole dai viennesi di "Casa senza sopracciglie". La costruzione
più importante della Piazza è la Chiesa di San Michele, famosa soprattutto per
le catacombe e il suo legame con il genio di Mozart. In questa chiesa si svolse
la prima mondiale del "Requiem", l'ultima opera di Mozart, subito dopo
la morte del musicista. Oggi la chiesa viene visitata più che altro per le sue
interessanti catacombe il cui ospite più illustre è Pietro Metastasio, autore
dei libretti per le opere di Mozart. Le catacombe sono un luogo molto singolare:
grazie alle particolari condizioni climatiche, le quasi 4000 salme portate qui
dal 1631 al 1784, non vanno in putrefazione. Si vedono cadaveri mummificati,
bare dipinte, fiori e teschi, alcuni con cappello e parrucca, che sembra quasi
di essere al cimitero delle Fontanelle di Napoli.
La casa degli Asburgo e della Principessa Sissi
Oggi l'enorme complesso è sede della Österreichische Nationalbibliothek
(Biblioteca Nazionale), del Schatzkammer (Tesoro Imperiale) e ospita una
collezione di strumenti musicali, una di armi storiche, il Museum für
Völkerkunde (Museo Etnografico) e la famosa Spanische Hofreitschule (scuola di
equitazione spagnola). La struttura ospita anche farfalle esotiche in una
meravigliosa area stilizzata in vetro art- deco. Da non perdere la visita agli
Appartamenti reali e al Museo di Sissi, consigliamo tuttavia di non mancare la
messa domenicale nella cappella medioevale, per una eccellente opportunità di
ascoltare le voci bianche dei ragazzi del coro di Vienna.
L'Hofburg di Vienna, il palazzo imperiale, è stato per molto tempo il centro
dell'impero austriaco.
Le
2500 stanze, costruite a partire dal 1298 e fino alla vigilia della Prima Guerra
Mondiale, hanno visto passare la storia della famiglia degli Asburgo, la loro
ascesa e poi il loro declino. In queste stanze sono stati decisi, per molti
secoli, i destini dell'Europa.
Gli appartamenti imperiali
Varcato il cancello di ingresso si percorre il grandioso scalone imperiale,
attraverso il quale l’imperatore saliva per recarsi nelle proprie camere. Le
prime sale che si incontrano sono dedicate alla dinastia degli Asburgo e alla
storia della costruzione dell'Hofburg di Vienna. Superate queste due stanze si
inizia la visita agli appartamenti, ben 18, in cui gli imperatori e le consorti
passavano gran parte del loro tempo.
Gli arredi sono originali e sono una testimonianza eccezionale del Rococò, con
splendidi arazzi di Bruxelles, lampadari in cristallo di Boemia e stufe in
maiolica. La prima sala che visiterete è l'Anticamera delle Udienze, dove
Francesco Giuseppe concedeva udienza pubblica due volte alla settimana. Chiunque
fosse un suddito dell’impero poteva presentarsi davanti all’imperatore per
chiedere una grazia, accedere ad un incarico pubblico o assolvere un debito di
riconoscenza. I manichini vestiti in modo tipico che si trovano in questa sala,
ricordano che per avere udienza ci si doveva presentare in uniforme, in frac o
in uno dei costumi nazionali dei paesi che allora formavano l'Impero: Ungheria,
Boemia, Veneto, Croazia, Slavonia, Voivodato serbo, Carniola, Stiria e Tirolo.
Sono da ammirare gli affreschi, realizzati con la tecnicia Biedermeier, opera di
Johann Peter Krafft. Lo studio di Francesco Giuseppe
Francesco Giuseppe, imperatore e marito della famosa Principessa Sissi, era un
sovrano molto attento alla vita dell'impero: più che un'Imperatore amava
definirsi un "funzionario" dell'impero e infatti passava gran parte
del suo tempo in queste sale, a leggere e firmare gli atti provenienti da ogni
parte dell'Impero Asburgico. Queste stanze erano la sua vera casa e infatti si
circondò di oggetti che gli ricordassero la sua famiglia, soprattutto Sissi,
come dimostra la foto davanti allo scrittoio.
La Camera da letto di Francesco Giuseppe
Così come nella residenza estiva dello Schonbrunn, anche nel palazzo imperiale
Francesco Giuseppe tenne fede alla sua immagine di sovrano concreto e poco
interessato ai fronzoli. La camera da letto è spartana, con qualche cassettone,
il lavabo e molte immagini della sua amata Sissi.
Le stanze dell'imperatrice
Accanto all’appartamento dell’Imperatore c’erano le stanze dell’imperatrice
Sissi. Mito che dura nel tempo, Sissi era considerata una delle donne più belle
dell’epoca. Era vanitosa ed amava prendersi cura di sé in modo ossessivo:
mangiava pochissimo e facevo esercizi quotidiani per mantenersi in forma.
Proprio in queste stanze sono visibili la spalliera svedese e gli anelli, che
erano fissati nell’intelaiatura della porta. Questa è anche la stanza della
toeletta, in cui Elisabetta si prendeva cura dei lunghi capelli che le
arrivavano fino a terra. Li spazzolava per 3 ore al giorno e una volta al mese,
venivano lavati con il tuorlo d’uovo e il cognac, attività che richiedeva un
giorno interno. Adiacenti a questa stanza sono la Stanza da bagno e le Stanze
Bergl. Fedele al suo spirito ribelle, Sissi fu la prima imperatrice a farsi
costruire una stanza da bagno costruita secondo criteri moderni. Sulla sinistra
si trova tuttora la vasca da bagno di lamiera di rame zincato. Da qui, una porta
conduce nelle due Stanze Bergl (“Bergl-Zimmer“), dipinte da Johann Bergl nel
1766 con motivi esotici e floreali. La sala da pranzo
Il tavolo, così come lo vedrete preparato, è realmente quello su cui pranzava
la famiglia imperiale. Anche i pranzi di famiglia dovevano seguire un rigido
cerimoniale che non poteva essere modificato. Un pranzo "normale"
doveva durare al massimo 45 minuti ed era composto da 9-13 portate. L'imperatore
era seduto al centro della tavola, di fronte c'era l'ospite d'onore e poi gli
altri in rigoroso ordine di parentela o rango. Era ammessa la conversazione solo
con il vicino e la disposizione delle sedie alternava un uomo a una donna. La
cosa più singolare è la regola che prevedeva che una pietanza veniva
dichiarata terminata non appena l'imperatore deponeva le posate nel piatto. A
questo punto i piatti venivano immediatamente portati via. L'lmperatore, quindi,
doveva essere attento a deporre le posate soltanto quando gli invitati avevano
terminato. A meno che non voleva che finissero di mangiare!
La sala della Morte
Questa sala è stata allestita dopo la morte della Principessa Sissi,
assassinata il 10 settembre 1898. In quel momento nasceva il mito di questa
donna che aveva vissuto fuori dagli schemi. Si tratta di un mito in gran parte
pre-confezionato e ci si accorge di questo visitando le stanze dell'Hofburg
dedicate alla Principessa. Per una descrizione dettagliata di queste stanze,
leggete la pagina Hofburg-Principessa Sissi.
Il Museo
dell'Albertina
si trova nel complesso dell'Hofburg,
il Palazzo Imperiale di Vienna.
Tutta la grafica dei grandi maestri. Questo Museo, il più visitato di Vienna è
uno dei più importanti del mondo, è una tappa obbligata soprattutto per la sua
celebre collezione d’arte grafica. Il palazzo, costruito all'interno
dell'Hofburg e su uno degli ultimi bastioni di difesa di Vienna,
prende il nome dal duca Alberto di Sassonia Teschen, che nel 1776 diede inizio
alla collezione di opere d'arte. Certamente non immaginava che l'Albertina
sarebbe arrivato a comprendere più di 1 milione di stampe e 60.000 disegni.
Fanno parte dell’Albertina anche una collezione di architettura ed una
collezione di fotografie dei maestri contemporanei, come Helmut Newton e Lisette
Model. Klimt, Picasso, Goya, Cézanne e altri. Questi sono solo alcuni dei nomi
degli artisti che con una o più opere hanno trovato spazio al Museo
dell'Albertina. Un percorso straordinario nella grafica moderna e contemporanea,
lungo il quale si incontrano opere che tutti conoscono, anche se pochi avrebbero
immaginato di trovarle qui. Particolarmente ricca la sezione dedicata a Rubens e
Durer, di cui tutti si fermano estasiati ad ammirare il famoso Leprotto: sembra
un foto, in realtà è dipinto. Sempre di Durer, da non perdere "Le mani
raccolte in preghiera". Cercando nomi di autori più recenti, si trovano
Lorrain, Delacroix, Manet, Cézanne, Schiele, Klimt, Kokoschka ma anche Andy
Warhol, Rauschenberg e Baselitz. Per evitare che i visitatori si perdano tra la
quantità sterminata di opere, l'Albertina organizza periodicamente delle mostre
riservate a uno o più autori famosi. Fino al 6 aprile 2008 c'è una mostra
intitolata da Monet a Picasso.
Orari di visita: il Museo dell'Albertina è aperto tutti i giorni, dalle 10 alle
18, il Mercoledì dalle 10 alle 21. il biglietto d'ingresso costa 9 euro ridotti
a 7,50 per i titolari della Vienna Card. I
Informazioni per la visita del Castello
Gli Appartamenti imperiali sono aperti al pubblico tutti i giorni dalle ore 9
alle 17 (luglio e agosto 17.30). Per la visita individuale si può richiedere un
audioguida (in tedesco, inglese, francese, spagnolo, italiano e giapponese, ceco
e ungherese). Il biglietto costa 10 € e include anche l´ingresso al Museo di
Sissi e al Museo delle argenterie di corte. http://www.hofburg-wien.at
Il
Belvedere Come arrivare: Metro:
Linea U1 fermata Südtirolerplatz e poi i tram (18/0) fino a Südbahnhof.
Bus: 13A, 69A, fermata Südbahnhof
Tram: D, fermata Schloss Belvedere; 18/0, fermata Südbahnhof
Un altro maggiore palazzo di Vienna è il Belvedere, che a sua volta consta di
due grandi edifici situati nel bel mezzo di uno splendido parco. Ubicato nel
terzo distretto della città, serviva in passato come residenza estiva per il
principe Eugenio di Savoia, che fu grande consigliere di Giuseppe I (siamo tra
il 17º e 18º secolo). Lo stile architettonico è quello barocco, sapientemente
creato da uno dei più grandi architetti del periodo, Johann Lucas von
Hildebrandt, e successivamente raffinato nello stile roccoco. I due edifici sono
rispettivamente chiamati Belvedere inferiore (unteres) e Belvedere superiore
(oberes): nel primo è ospitato il Museo Barocco, che un tempo erano sontuose
camere e sale di rappresentanza (da non perdere la Sala di marmo per gli
affreschi presenti, la Groteskensaal e la sala del Gabinetto d'Oro), il Museo
d'Arte medioevale e i giardini, al di poco splendidi. Nel Belvedere superiore,
sono tra anche ospitate, la Galleria d'arte austriaca nella quale è esposto il
famoso Il Bacio di Klimt e il Museo di Storia militare.
Il Belvedere è una delle residenze principesche più belle d'Europa. E'
composto da due splendidi palazzi, il Belvedere superiore e il Belvedere
Inferiore, costruiti lungo una collina degradante. L'insieme fu voluto dal
principe Eugenio di Savoia e venne costruito su progetto dell'architetto Johann
Lucas von Hildebrandt tra il 1720 e il 1723. Passato in possesso degli Asburgo
venne utilizzato come residenza estiva. Oggi i due palazzi sono sede della
Galleria dell'arte austriaca. Sono conservati alcuni capolavori dell'arte
europea. In particolare, il Belvedere ospita la collezione di opere di Klimt e
Kokoschka più grande del mondo. Belvedere inferiore (Unteres Belvedere)
Costruita come residenza estiva per il Principe Eugenio ha due lunghe facciate
identiche; una affaccia sul cortile d'onore e l'altra nel giardino interno. Dal
cortile del Belvedere inferiore si accede al Museo Barocco una ricchissima
collezione di opere tra cui la collezione più grande del mondo di opere di
Maulbertsch, Messerschmidt e Donner. Dalla galleria di marmo si accede
all'Orangerie che oggi ospita il Museo delle opere medievali. In questa sezione
sono esposti i capolavori della pittura su tavola e della scultura del tardo
gotico. Fiori all'occhiello della collezione sono le opere illustri del Maestro
dell'altare scozzese di Vienna e del Maestro dell'altare di Albrecht nonché
dello "Altare Znaimer" Belvedere superiore Oberes Belvedere)
Man mano che si attraversa il giardino che unisce il Belvedere inferiore con
quello superiore il panorama su Vienna si fa più spettacolare. Nel Belvedere
Superiore ha sede la raccolta che illustra in modo dettagliato l'arte austriaca
dal periodo classico fino ai giorni nostri. La galleria più importante, quella
che riguarda l'arte austriaca e internazionale del XIX e XX secolo si trova
nelle sale interne. Qui si susseguono senza sosta opere di Manet, Monet, Renoir,
Van Gogh, Cezanne.
Klimt, Il Bacio e altre opere
Il Bacio di Gustav Klimt è per il Belvedere quello che la Gioconda
rappresenta per il Louvre. I visitatori si precipitano nelle sale passando
davanti a opere meno famose ma altrettanto rappresentative. Ad esempio meritano
la giusta attenzione le opere di Oskar Kokoschka ed Egon Schiele, autori del
Primo Espressionismo Austriaco. Klimt ha dato il via alla Secessione Viennese,
un movimento artistico che ruppe con le rigide tradizioni artistiche avendo una
vasta eco soprattutto nelle classi borghesi. Erano i primi anni del 1900 e Klimt
dipinse opere destinate ad entrare nell'immaginario collettivo: Il Bacio è una
di queste. L'abbandono dell'amante tra le braccia dell'uomo, il suo volto
estasiato, il senso di protezione e tenerezza che trasmettono la figura e le
mani dell'uomo, conferiscono al quadro un'atmosfera di grande dolcezza e
sensualità. La bellezza di questo quadro sta nella forza ipnotica dei visi dei
due amanti; né il prato fiorito con la sua vivace policromia, né le sontuose
vesti degli amanti, riescono a catturare lo sguardo come i due visi. Il Bacio
rappresenta una sorta di eccezione nella visione femminile di Klimt; la donna
del Bacio è abbandonata, quasi succube, anche se con voluttà, dell'uomo. La
donna di Klimt, invece, è quasi sempre Femme Fatale come in Giuditta I, esposto
poco distante dal Bacio. Racchiusa in una cornice di rame realizzata dal
fratello di Klimt, l'eroina biblica è da sempre il segno del potere seduttivo
delle donne, in grado di vincere, con i sensi, anche la forza bruta di Oloferne.
Il volto sensualissimo della Giuditta di Klimt è quelle di Adele Bloch-Bauer,
esponente dell'alta società viennese. La testa di Oloferne è secondaria,
appena visibile nell'angolo. Adele Bloch Bauer è la protagonista di un altro
famosissimo quadro di Klimt: il Ritratto di Adele Bloch Bauer che era esposto
alla galleria fino a quando un erede dei Bloch ha vinto una causa di
restituzione. Il quadro è stato venduto a Lauder (quello dei cosmetici) , per
la cifra di 135 milioni di euro.
Orari di visita Belvedere Inferiore e superiore Chiuso il lunedi Da
martedi a sabato: 10 - 18 pm
Entrata: fino 17.30 pm Costo del biglietto L'ingresso ai due Belvederi
costa 9 euro. Solo il Belvedere inferiore 7,5.
Una "serata divertente tipicamente viennese" la trovate negli ,
semplici locali di degustazione del vino immersi nel verde. Più semplici e
appartati sono, meglio è. Quindi provate non solo a Grinzing, ma anche a
Sievering, a Pötzleinsdorf o al di là del Danubio a Stammersdorf.
Castello di Schonbrunn Come arrivare :
Metropolitana linea U4 - scendete alla stazione di "Hietzing". Questo
lato è più bello perchè qui entrate nel giardino attraverso l'ingresso
"Hietzinger Tor" presso la storica Serra delle Palme
Oppure metropolitana: U4, fermata di Schönbrunn
tram: 10, 58 fermata di Schönbrunn autobus: 10A, fermata di Schönbrunn
Prendete la metropolitana (linea U4) per andare al Castello di Schönbrunn- ma
scendete alla stazione di "Hietzing". Questo lato è più bello
perchè qui entrate nel giardino attraverso l'ingresso "Hietzinger
Tor" presso la storica Serra delle Palme. Salite fino alla Gloriette, il
caffè offre un fantastico panorama sul castello e sulla città. Oppure visitate
il Giardino zoologico.
Nel '500 l'area in cui sorge il palazzo imperiale di Schönbrunn (ora di
proprietà dello Stato austriaco) era una riserva di caccia dell'imperatore
Massimiliano II. Quando i Turchi rasero al suolo il palazzetto della tenuta
(1683), Leopoldo I pensò di sostituirlo con un castello sul modello di
Versailles. Ma le casse dell'Impero non consentivano una tale spesa, quindi
l'idea originaria dovette essere ridimensionata.
La parte centrale venne costruita tra il 1696 e il 1700, ma alla morte di
Giuseppe I i lavori si fermarono, fino a quando Maria Teresa dette incarico di
elaborare un nuovo progetto e continuare i lavori che terminarono nel 1749. Fu
lei stessa che scelse l'arredamento delle 1440 stanze. Oggi sono visitabili solo
45 stanze.
Si può iniziare la visita del castello dal Cortile d'onore (nel periodo dell’Avvento
qui è allestito un caratteristico mercatino natalizio), il cui ingresso è
contornato da obelischi regalati da Napoleone, e da 2 fontane che raffigurano
(quella sulla destra) i fiumi Danubio, Inn ed Enns, e (quella sulla sinistra)
l'unificazione del regno di Galizia con la Transilvania. Sul lato destro del
cortile, si accede allo Schlosstheater, molto amato da Maria Teresa, l'unico
teatro barocco ancora conservato a Vienna (visitabile soltanto in occasione dei
concerti di luglio e agosto). Le sale rispecchiano le personalità dei vari
imperatori che le hanno abitate. Straordinariamente semplici sono, ad esempio,
quelle di Francesco Giuseppe.
Tra le sale più famose: la Spiegelsaal (Sala degli specchi) dove Mozart si
esibì all'età di sei anni davanti all'imperatrice Maria Teresa e la
Zeremoniensaal (Sala delle cerimonie), teatro di molti matrimoni e battesimi
imperiali.
Dal Cortile d'onore si accede alla Wagenburg, la collezione di carrozze degli
Asburgo, ma dove si possono ammirare anche le carrozzine dei bambini o le
slitte. Tra i pezzi di maggior valore: la carrozza di rappresentanza di
Francesco Giuseppe, la carrozza dorata di Francesco Stefano di Lorena e il carro
funebre utilizzato per il funerale di Sissi e di Francesco Giuseppe e nel 1989
per l'addio a Zita, l'ultima (ex) imperatrice d'Austria.
Il parco di Schönbrunn - aperto dalle 6 del mattino al tramonto - ha
un'estensione di circa 120 ettari. Ai piedi della collina di Schönbrunn sorge
la fontana di Nettuno, ultimata nel 1780: al centro Nettuno con il tridente,
alla destra è inginocchiata Teti, la ninfa che supplica il dio di aiutare il
figlio Achille a raggiungere Troia, e alla sinistra siede una naiade con una
cornucopia, simbolo della fertilità. Ai piedi di Nettuno i tritoni che domano
gli ippocampi.
A sinistra della Fontana di Nettuno si trova la Rovina romana: fu ultimata nel
1778, un tempo simboleggiava Cartagine distrutta da Ercole con un diluvio, ma
dopo il 1800 assunse il nome di Rovina romana e sta a documentare che la
famiglia degli Asburgo si riteneva erede dell'Impero romano.
Vicino alla Rovina romana e alla Fontana di Nettuno si trova la sorgente che dà
il nome al castello: Schöner Brunnen (bella fonte). Alle sue spalle si erge la
collina della Gloriette, costruita nel 1775. L'edificio si articola in un corpo
centrale, che oggi ospita un caffè, e in due gallerie. Una scala lo collega ad
una piattaforma alta 20 metri dalla quale si gode un magnifico panorama di
Vienna.
Anche
in questo luogo troviamo la testimonianza del legame degli Asburgo con l'impero
romano, simboleggiato da quattro trofei con gigantesche armature in stile
romano.
La parte occidentale del parco ospita il Tiergarten, uno dei giardini zoologici
più antichi d'Europa, fondato da Francesco Stefano di Lorena nel 1752. Il
padiglione del caffè-ristorante al centro dello zoo era l'osservatorio
privilegiato della famiglia imperiale. Sullo stesso lato del parco si trova la
Palmenhaus, la serra delle palme: è lunga 113 metri ed è formata da un
padiglione centrale alto 28 metri e da 2 padiglioni laterali. All'epoca fece
scalpore per le sue dimensioni. Molto suggestiva anche la Casa delle farfalle
(Schmetterlingshaus) nella Sonnenuhrhaus, il Tiroler Garten con due tipiche
baite in stile alpino e il Giardino botanico.
Orari Il castello di Schönbrunn è aperto tutti i giorni ai suoi
visitatori, anche nei giorni festivi! 1 aprile 30 giugno dalle ore 8.30 alle
17.00
IMPERIAL TOUR -22 sale ca. 35 min. € 10,50 / € 7,50 Il percorso di visita
più breve: offre una panoramica delle tendenze stilistiche e delle vicende
storiche dell'epoca imperiale. Visiterete anche le sontuose sale di
rappresentanza e gli appartamenti privati di Francesco Giuseppe ed Elisabetta.
GRAND TOUR 40 sale ca. 50 min. € 13,50 / € 9,50 Il grande percoso di visita:
oltre alle sale di rappresentanza a agli appartamenti privati di Francesco
Giuseppe ed Elisabetta, vedrete anche le sontuose sale settecentesche dell'epoca
di Maria Teresa.
SISSI TOUR castello di Schönbrunn, Hofburg & Hofmobiliendepot € 23,50 /
€ 14,00 3 attrazioni imperiali con 1 biglietto: Castello di Schönbrunn
Hofmobiliendepot • Museo del mobile Appartamenti imperiali - Museo di Sisi -
Museo delle argenterie di corte 25 % di risparmio!
Durante la pausa pranzo si può visitare la fabbrica dello Strudel all’interno
del Castello, con varie degustazioni in loco. http://www.schoenbrunn.at/it
Museo
di Belle Arti Niente da invidiare a
Louvre e Prado. Forse meno conosciuto dei più famosi Musei di Parigi e Londra,
il Louvre e il British Museum, il Museo di Belle Arti di Vienna raccoglie alcuni
dei capolavori dell'arte mondiale. A poca distanza dal Palazzo Reale
dell'Hofburg, nel complesso del Museo di Storia dell'Arte, venne costruito nel
1891 per ospitare le importanti collezioni della casa imperiale, arricchitesi
nel corso degli anni di altre opere eccezionali.
Il Museo di Belle Arti oggi è una tappa obbligata non solo per chi va in
viaggio a Vienna ma per chiunque ami l'arte. La Pinacoteca, oltre a contenere
1400 capolavori della storia dell'arte occidentale, ospita anche oggetti che una
volta erano conservati nelle "Camere dell'arte" e "Camere delle
meraviglie" degli Asburgo; a questi bisogna aggiungere la collezione di
antichità, soprattutto quella egizio-orientale.
Un pezzo importante della grande pittura italiana si trova in queste stanze. La
Madonna e San Nicola di Bari di Antonello da Messina, un frammento di una pala
rettangolare molto più grande. Per chi non ne ha mai visto un quadro, questa è
l'occasione per vedere un quadro dell'Arcimboldo e del suo originale stile: al
Museo ci sono L'Estate, l'Inverno, il Fuoco e L'Acqua, volti dipinti, ovviamente
con frutta e ortaggi. Eccezionali, il San Sebastiano del Mantegna la Madonna del
Prato di Raffaello. Ultimi, ma non per importanza, Tiziano, Giorgione, Lorenzo
Lotto, il Parmigianino, il Tintoretto ed altri.
Arte italiana del XVII e XVIII secolo In questa parte della collezione
c'è un inedito Canaletto, che questa volta non ritrae i canali di Venezia ma
Vienna vista dal Belvedere. Poco più avanti vi attende Caravaggio con il suo
Davide che taglia la testa a Golia, l'Incoronazione di Spine e la Madonna del
Rosario. Poi ci sono il Tiepolo, Annibale Caracci, Salvator Rosa e il Guercino.
Pittori olandesi del XV e XVI Secolo Dei pittori olandesi del XV secolo non
bisogna perdersi la Crocifissione di Gesù di Hieronymus Bosch, mentre per chi
ama Peter Bruegel, il Museo di Belle Arti di Vienna è un vero paradiso. Qui,
infatti, è raccolta la più importante collezione al mondo di opere
dell'artista olandese del 1600. Alcuni quadri, conosciuti anche da chi non ama
l'arte, sono esposti proprio qui. Non vi resta che riempirvi gli occhi con il
simbolismo estremo di questo artista straordinario. Ecco alcune opere: La Torre
di Babele, spettacolare rappresentazione della famosa torre biblica. Lotta tra
Carnevale e Quaresima, il Banchetto Nuziale, e tutto il Ciclo delle Stagioni, il
Ladro di Nidi, il visionario Strage degli innocenti.
Fiamminghi e olandesi del XV secolo Rubens e Van Dick sono i grandi di questa
sezione del Museo; del primo troviamo il Ritratto di Isabella d'Este, Elena
Fourment, il famoso Autoritratto. Di Van Dick, ammirate Sansone e Dalila. Per
chi si è sempre chiesto che faccia avesse Rembrandt, qui c'è un suo
Autoritratto.
Artisti tedeschi Anche in questa sezione, non c'è che l'imbarazzo. Durer,
Cranach il Vecchio, Grien. Di Durer, c'è la Madonna più famosa: quella detta
con il bambino e la pera. Da non perdere anche il Martirio di diecimila
cristiani e il Ritratto dell'imperatore Massimiliano. Inquietanti ma di assoluta
bellezza, l'Allegoria della Bellezza e della Morte di Grien.
Spagnoli e francesi La galleria si chiude con Velazquez e Poussin. Del
primo c'è l'Infanta Margherita in vestito blu e altri ritratti della corte di
spagna. Tra i francesi spicca Poussin e la sua Conquista di Gerusalemme da parte
dell'imperatore Tito.
Pinacoteca e collezione di antichità: tutti i giorni, eccetto lunedì,
ore 10- 18; giovedì ore 10- 21
Collezione Egiziana e Orientale: tutti i giorni eccetto lunedì ore 10- 18;
giovedì ore 10- 21
Costo del biglietto: 10 euro. 9 euro se si possiede la Vienna Card
http://www.khm.at/
Prater Dalla Stazione
ferroviaria Sud la linea di tram O vi conduce in pochi minuti al parco dei
divertimenti del Prater (2., Stazione ferroviaria Vienna Nord). Luogo ideale per
gli adulti con bambini al seguito, che ospita anche la ruota panoramica del 1897
(la Riesenrad) e, nelle vicinanze, la Casa di Strauss. Una visita alle camere
della casa per scoprire che qui Strauss figlio compose il famoso valzer Sul bel
Danubio blu.
Viaggiate sulla famosa Ruota panoramica e fate un pasto veloce a uno stand dei
"Würstel" oppure mangiate qualcosa di "sostanzioso" come
una "carpa a specchio boema" oppure un "cosciotto di maiale
arrosto" nello Schweizerhaus. Per riposarvi dal parco dei divertimenti
passeggiate lungo la Prater Hauptallee, il paradiso degli amanti del jogging,
dello skating e dei girandoloni.
Fino a tarda notte c'è una vita molto movimentata nella zona pedonale
dello Stephansplatz. Nelle stradine laterali si trova sempre un confortevole
Caffè e buon intrattenimento
Parlamento e Parco
Volksgarten Passeggiate dopo la
colazione attraverso il romantico parco Volksgarten, visitare il monumento
dedicato all'imperatrice. Davanti al Volksgarten è situato il Parlamento ((1.,
Dr.-Karl-Renner-Ring 3) con la Fontana Atene. Molto riposante è il parco
Rathauspark con le sue fontane a zampillo, le sue statue e gli alberi esotici.
Santo
Stefano il Duomo di Santo Stefano
(1., Stephansplatz), il simbolo della città vecchio di 850 anni. Chi riesce a
fare 343 scalini sale sulla Torre sud: il panorama vale la pena (visita del
duomo alle ore 15.00).
E’
una grandiosa costruzione in stile romanico e gotico nella Stephansplatz. La
facciata è arricchita dalle due torri dei Pagani (66 metri). A destra svetta l’elegante
campanile (137 m) detto “Steffl” (Stefanino) su cui si può salire. A
sinistra doveva avere un gemello che è però rimasto incompiuto ed ospita il
campanone detto “Pummerin”. Splendido il tetto spiovente interamente
rivestito da tegole di maiolica con lo stemma imperiale. Grandioso interno a tre
navate con colonne ornate da grandi statue. A sinistra della porta principale è
da vedere la cappella Trina con il sepolcro del principe Eugenio di Savoia e
nella navata centrale si trova il pulpito del 1515, l’opera più significativa
della cattedrale, e la Madonna della servitù. In fondo a destra risalta l’imponenza
della tomba in marmo rosso dell’imperatore Federico III del 1493. Al centro l’altare
maggiore in marmo nero e nell’abside artistiche vetrate gotiche. Degno di nota
il trittico del 1447 posto sull’altare di sinistra che si chiama “Wiener
Neustadt”. Sotto il duomo ci sono le catacombe dove sono conservate, in urne
di rame, le viscere degli imperatori (i corpi imbalsamati riposano invece nella
Cripta dei Cappuccini ed i cuori nella cripta della chiesa degli Agostiniani).
Nei pressi di S. Stefano si segnalano alcune curiosità:
- Sotto la piazza la cripta-cappella di San Virgilio del XIV secolo.
- All’angolo tra il Graben e la Kärntner Str. la casa con un ceppo di legno
ricoperto di chiodi, risalente al ‘500: la leggenda vuole che ogni apprendista
fabbro giunto a Vienna conficcasse un chiodo in quel tronco. - Nella Domgasse 5
l’unico appartamento tra i tanti abitati a Vienna a Mozart e rimasto in piedi
sino ad oggi. Qui abitò dal 1784 al 1787 e compose l’opera “Le nozze di
Figaro”. Dopo un lungo restauro, tutto l’edificio ospita a partire dal 27
gennaio 2006 un grande museo, la Mozarthaus, una tappa obbligata per tutti i
fans del musicista. - Nella Rauhensteingasse 8 il grande genio della musica ebbe
la sua ultima dimora e qui morì nel 1791 (la casa non esiste più ed oggi al
suo posto c’è il grande magazzino Steffl). - Si segnala anche l’antico ed
interessante quartiere della “Blutgasse” sulla omonima via che si trova
proprio alle spalle del Duomo. Il suo nome deriva dalla leggenda dei Templari
che qui furono trucidati tanto da riempire di sangue il piccolo vicolo. Ora si
trovano atelier d’artisti e si notano le “Durchhäuser”, così denominate
per i loro cortili comunicanti con passaggi che portano nelle vie retrostanti.
Vicino al municipio c'è il teatro Burgtheater ((1., Dr.-Karl-Lueger-Ring 2). I
suoi programmi e le questioni personali vengono discusse dai viennesi con molto
fervore. Godetevi una "Melange" (una variazione del Caffè più bevuta
dai viennesi) nel Café Landtmann (1., Dr.-K.- Lueger-Ring 4), punto di ritrovo
degli artisti teatrali e dei politici del vicino quartiere governativo.
Naschmarkt
Andate a spasso da lì verso il Naschmarkt: un bazaar-spettacolo per naso,
orecchi ed occhi - qui si nota che a Vienna iniziano i Balcani (o addirittura
l'Oriente?). Il padiglione della metropolitana alla fine del mercato e le case
sulla Linke Wienzeile (ad esempio la casa delle maioliche) sono magnifici esempi
dello Jugendstil di Otto Wagner.
La “pancia della città”, come lo chiamano gli intenditori, esiste fin dal
XVIII secolo ed è il più grande dei mercati esistenti nel centro di Vienna.
Dal lunedì al sabato il Naschmarkt invita a curiosare, sorprendersi, assaporare
e scoprire. Al Naschmarkt si trova tutto ciò che serve in cucina: frutta e
verdura, carne e pesce, pane e formaggio. Ma anche specialità come il caviale
di Persia, il sushi, le ostriche e una vastissima offerta di merci
internazionali, provenienti soprattutto dai Paesi della ex Jugoslavia e da
Grecia, Turchia, Giappone e Cina.
E se fra tante delizie vi viene appetito, si può pranzare in uno dei tanti
ristoranti del Naschmarkt. Il sabato si può visitare anche il famoso mercatino
delle pulci (Flohmarkt) di Vienna che si trova subito a fianco.
http://www.wienernaschmarkt.eu/index.html
Wiener
Philarmoniker ll Musikverein di Vienna,
sede dei Wiener Philharmoniker, è il nome con cui è universalmente conosciuta
l'Orchestra Filarmonica di Vienna, una delle più note e prestigiose al mondo.
La sua sede è la sala del Musikverein a Vienna. I suoi componenti vengono
scelti, dopo una selezione molto rigida, fra i musicisti con almeno tre anni di
esperienza nell'orchestra dell'Opera di Stato di Vienna.
L'orchestra ebbe origine dopo il 1842 quando Carl Otto Nicolai costituì la
"Philharmonic Academy"; questa era un'orchestra completamente
indipendente, che prendeva le sue decisioni attraverso una democratica votazione
fra i suoi membri. Questi sono ancora oggi i principi che regolano l'orchestra.
Quando Nicolai lasciò Vienna nel 1847, l'orchestra passò un momento di
appannamento fino al 1860, quando arrivò Carl Eckert come direttore stabile.
Egli diede una serie di quattro concerti per raccogliere degli abbonamenti, e da
allora l'orchestra ha svolto una continua attività fino ai nostri giorni.
Per
la sua notorietà, l'orchestra ha sempre attratto grandi direttori, che si sono
succeduti alla sua direzione.
Dal 1875 al 1882 sotto la guida di Hans Richter, che fu direttore principale,
l'orchestra eseguì per la prima volta la seconda e terza sinfonia di Brahms.
Dal 1898 al 1901 l'orchestra fu guidata da Gustav Mahler, esibendosi per la
prima volta all'estero con una serie di concerti a Parigi. Successivamente fu
diretta da Felix Weingartner dal 1908 al 1927, Wilhelm Furtwängler dal 1927 al
1930 e da Clemens Krauss dal 1930 al 1933. Dal 1933 l'orchestra non ebbe più un
direttore principale ma sul suo podio si alternarono molti celebri direttori
ospiti; fra questi si possono annoverare alcuni dei più grandi direttori
d'orchestra del XX secolo, comprendenti Richard Strauss, Karl Böhm, Herbert von
Karajan, Georg Solti, Erich Kleiber, Carlos Kleiber, Leonard Bernstein, Claudio
Abbado e Valery Gergiev.
Dal 1º gennaio 1941, l'orchestra ha dato tutti gli anni un concerto, chiamato
Concerto di Capodanno dedicato per lo più alle musiche degli Strauss.
http://www.musikverein-wien.at/
IL
VALZER VIENNESE
Nascita,
fasto e decadenza.
Una
cronaca tedesca del 1804 descriveva una coppia intenta a ballare il valzer
«così strettamente allacciata» da volteggiare «in un atteggiamento
sconvenientissimo». «La mano del maschio che tiene il vestito – continua
piccante l’articolista – poggia ben ferma sul petto della donna premendo con
lascivia ad ogni piccolo movimento». Le ragazze poi, nel frattempo, «avevano
uno sguardo folle o sembravano prossime al deliquio». Con la Rivoluzione
francese parecchi monasteri e chiese vennero trasformati dai contadini in sale
da ballo. Vecchie danze europee definite ormai troppo “pettinate” vennero
archiviate. Nell’aria, piuttosto, si respirava il desiderio per un ballo
capace di esprimere passioni, emozioni e giochi d’amore.
Il
Landler, danza montanara tirolese all’origine del Walzer, proclama già nel
'700 sensazioni come estasi e rapimento. Le truppe napoleoniche fecero poi il
resto: portarono il valzer in
giro per tutta Europa
vincendo le resistenze dei moralisti. Lo imposero al punto da assicurargli una
sopravvivenza ben più longeva di quella dell’impero napoleonico. «La
restaurazione dei vecchi regimi – si legge nell’ABC del Ballo (Mondatori)
– non significò il ritorno delle danze nobili». Re e regine furono vinti e
conquistati dal valzer.
La
famiglia Strauss diventa la regina del valzer in tutta Europa, spingendo la
propria fama sino in America. Attorno ai prolificissimi Strauss: Lanner e Liszt,
Chopin, Czerny. Quindi, ancora al termine dell’Ottocento e poi agli inizi del
Novecento, Debussy, Satie e Ravel. Ciascuno con il proprio contributo alla
storia della musica attraverso la geniale rivisitazione di quella danza che solo
alla fine del XVIII secolo veniva disprezzata così, in un libello attribuito
niente meno che a Mozart: «Introduzione per comporre quanti Valzer si vuole per
mezzo di due dadi, senza sapere nulla di musica o di composizione»
Il
periodo di massimo splendore del Valzer come ballo si ebbe con Strauss-figlio.
Questi, da grande e raffinato artista qual era, si propose (riuscendovi in
pieno) di adattare la musica del Valzer ai valori mondani del suo tempo. Con
tale intento si allontanò sempre di più dalla dimensione classica di Beethoven
o romantica di Weber e Schubert per creare una sintesi perfetta tra momento
musicale e momento coreico.
Fin
dal 1800 Vienna tributò grande successo a questo genere musicale che in realtà
rappresentava la fedele interpretazione della sua mondanità. Le varie
trasformazioni ed elaborazioni tecniche che hanno fatto del Valzer il ballo che
oggi conosciamo sono nate nella capitale asburgica. Ricorda Rémi Hess che
"ai tempi del Congresso di Vienna, la danza riveste una grandissima
importanza. I nobili europei sono ben decisi a riprendere al popolo tutte le
libertà che ha conquistato dal 1789; ma al tempo stesso, ballando il valzer,
assaporano il piacere di trasgredire alle regole della loro classe".
"Il Congresso di Vienna ridisegna i nuovi confini dell'Europa. Al tempo
stesso si trasforma però in un enorme corso di ballo, della durata di cinque
mesi, e rappresenta lo strumento di istituzionalizzazione del valzer in tutti i
paesi europei". (Hess Rémi, Il valzer. Rivoluzione della coppia in Europa,
Torino, Giulio Einaudi, 1993, (traduzione di Eliana Vicari).
Il
grande pianista francese Francois-Joel Thiollier proporrà domani sera al
Conservatorio un recital tutto dedicato al valzer: «Nascita, fasto, decadenza
(e morte) del valzer viennese», questo il tema di un programma che si apre all’insegna
delle “pionieristiche” musiche di Schubert per approdare a quelle
novecentesche di Debussy e Ravel. Le Soirées de Vienne. Valses caprices d'après
Schubert di Liszt, La plus que lente e L’Isle joyeuse di Debussy e ancora la
pirotecnica trascrizione pianistica di La Valse di Ravel, queste alcune delle
ricche praline più attese.
informazioni pratiche
Per entrare nel
territorio austriaco ed andare a Vienna serve solo una carta d’identità in
corso di validità e valida per l'espatrio. Se si vuole arrivare con la propria
auto o noleggiarla sul posto, la patente italiana è riconosciuta.
Per
circolare non è necessario avere la Carta Verde ma solo la carta di
circolazione del veicolo.
Assistenza
sanitaria ed emergenze
Per
avere assistenza sanitaria sul luogo, dovete farvi rilasciare dalla Asl della
vostra città il modello E111 oppure portarvi dietro la tessera magnetica del
Sistema Sanitario Nazionale. Questi documenti danno diritto all’assistenza in
tutti gli ospedali pubblici e il rimborso fino all’80% delle spese sostenute.
Se avete bisogna di una farmacia recatevi presso quella più vicina; anche se è
chiusa avrà un cartello che indica dove si trova quella aperta.
In
caso di emergenze di domenica o durante la notte, c'è una linea telefonica
dedicata ai turisti “ViennaMed” (0- 24) Tel. 513 95 95
Lingua
La
lingua ufficiale è il tedesco, ma qui si fermano le caratteristiche in comune.
Anche se hanno la stessa lingua, gli austriaci non vogliono essere confusi con i
tedeschi. La lingua straniera più diffusa è l'inglese. La vicinanza con
l'Italia fa si che in molte zone dell'Austria si conosca un pò di italiano e
molti operatori, soprattutto nelle zone più turistiche, rispondono volentieri
con frasi standard di italiano. I menu, i depliant e le indicazioni turistiche a
volte includono anche la nostra lingua. Come tutti gli altri popoli anche i
viennesi apprezzano chi si sforza di parlare nella loro lingua. Questo, aggiunto
ad un bel sorriso, vi aiuterà a sopravvivere a Vienna. In più, c'è il nostro
vocabolario fondamentale.
Moneta
La
moneta ufficiale è l'euro, come nel resto del territorio austriaco. Le banche
di Vienna sono in genere aperte dal lunedi al mercoledi e il venerdi dalle 8
alle15; il giovedi dalle 8 alle 17.30.
Le
carte di credito sono accettate ovunque.
Clima
e temperature di Vienna
Anche
se i viennesi giurano che il loro clima è mite, in inverno può fare molto
freddo e d'estate il centro di Vienna può diventare una fornace. Per fortuna si
può trovare riparo nei boschi, subito fuori città. In generale la città si può
visitare quasi tutto l'anno, perchè le temperature medie sono accettabili.
Gennaio e febbraio sono i mesi più freddi; la temperature media è di poco
superiore allo zero, anche di giorno; di notte scende tranquillamente 4-5 gradi
sotto zero. A marzo la temperatura media arriva a 5 gradi, che diventano 10 ad
aprile e 15 a maggio. Giugno, luglio e agosto sono i mesi più caldi, anche se
difficilmente si superano i 25 gradi di media. Settembre, ottobre e novembre
sono molto simili ai mesi primaverili; a dicembre è freddo, ma compenserete con
la magia del Natale a Vienna.
Sicurezza
Tra
le capitali europee, Vienna è una delle più tranquille. I pericoli sono quelli
classici di ogni città in cui si affollano i turisti. Borseggiatori, ladri di
oggetti lasciati in auto, gente che approfitta della distrazione dei turisti che
lasciano incustodite telecamere, macchine fotografiche e telefonini. Anche a
Vienna, quindi, basta seguire delle semplici indicazioni per evitare di
rovinarsi la vacanza. Non portatevi dietro il passaporto e le carte di credito
che non vi servono; lasciate tutto nella cassaforte dell’hotel e fatevi
consegnare una ricevuta. Evitate di far vedere che avete molti soldi in tasca;
non appoggiate il telefonino bene in vista se vi allontanate. Chiudete bene le
borse nel Metro e nei luoghi molto affollati. Attenzione alle persone che si
avvicinano per offrirvi prodotti in vendita: molte volte sono abili
borseggiatori. Se vi capita di essere controllati in centro città da cosiddetti
"Kriminalpolizisten" [“agenti di polizia giudiziaria”] senza un
motivo reale, è probabile che si tratti di un impostore. Fatevi esibire il
distintivo.
Orari
dei negozi a Vienna
In
Austria gli orari dei negozi sono liberi e a discrezione dei commercianti. Di
solito sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 8:00 fino alle 18:30, mentre il
sabato fino alle alle 12:00 oppure le 17:00. Nelle principali città rimangono
aperti anche sabato pomeriggio. A Vienna, soprattutto al centro, sono aperti dal
lunedì al venerdì fino alle 21.
Telefonare
da e verso l'Austria
Per
farvi chiamare dall'Italia durante il vostro soggiorno in Austria devono
comporre lo 0043 seguito dal prefisso della provincia (quello di Vienna è 1)
senza lo zero, più il numero dell'abbonato. Per telefonare in Italia
dall'Austria bisogna comporre lo 0039 seguito dal prefisso della provincia
con
lo zero, più il numero dell'abbonato. Per chiamare dalle cabine pubbliche ci
vogliono monete oppure una carta telefonica (Telefonkarte) acquistabile presso
gli uffici postale o le tabaccherie. I cellulari italiani GSM attivano
automaticamente il roaming quando si entra in territorio austriaco. L'Austria fa
parte della Zona 1, quindi la telefonata costa circa 1 euro al minuto.
Elettricità
e apparecchi elettrici
La
tensione elettrica è uguale all'Italia. La presa è a due ingressi tondi,
quindi se avete spine a tre uscite dovete procurarvi un adattatore.
Emergenze
e numeri utili
Polizia-Polizei
tel. 133
Vigili
del fuoco-Feuerwehr tel. 122
Ambulanza-Rettungswagen
tel. 144
Guardia
medica-Notartzt tel. 141 (attivo solo a Vienna e nelle principali città)
Soccorso
stradale-ÖAMTC/ARBÖ tel. 120 o tel. 123
Servizio
dentistico notturno e di fine settimana: tel. 512 20 78 (nastro registrato)
Farmacie
aperte di notte e di domenica: tel. 15 50 (nastro registrato)
Ambasciata
italiana a Vienna
L'ambasciata
d'Italia a Vienna si trova in Via Rennweg 27 A. Il telefono è 0043 (0)1 712 51
21 e il fax 0043 (0)1 713 97 19.
Vienna
Card
Un
buon modo per muoversi con i mezzi pubblici e risparmiare è la Vienna Card.
Costa solo 16,90 euro e dà diritto a usare la metropolitana, il tram e
l'autobus per 72 ore di seguito; al risparmio sui trasporti si abbinano ottime
agevolazioni per l’ingresso in musei, attrazioni turistiche, negozi, teatri,
concerti, caffè e ristoranti. Potete acquistare la Vienna Card in molti hotel e
presso la Tourist-Info (Albertinaplatz tutti i giorni ore 09-19); si vende anche
presso molte biglietterie dei trasporti pubblici, soprattutto del centro.
Insieme alla card viene dato un libretto che contiene la guida e l’indicazione
delle 210 attrazioni in cui si può avere lo sconto. Se non volete acquistare la
Vienna Card ci sono anche altre soluzioni: il biglietto da 24 ore per tutta la
rete a 5,00 euro; il biglietto da 72 ore per tutta la rete a 12,00 euro; i
biglietti per corsa singola a 1,50 euro. I biglietti per corsa singola si
acquistano direttamente sul mezzo pubblico ma costanto 2 euro rigorosamente in
monete.
Costo
della vita
Il
singolo biglietto dei mezzi pubblici: 1,50 €
Un
biglietto giornaliero per i mezzi pubblici: 5,00 €.
Un
ingresso intero al museo, da 7 a 9 €.
1
sandwich: intorno ai 5 €.
1
pasto completo: antipasto, primo piatto o secondo, dessert, senza bibite: a
partire da 20 € a seconda di dove vi trovate.
€
1 birra in bottiglia da 33cl: da 1 a 2 €
1
posto al cinema: 9 €
Bancomat
e carte di credito
Gran
parte dei locali, dei negozi e degli hotel di Vienna accetta i Bancomat e le
carte Postamat (circuito Maestro), la carta Postepay e le carte di credito dei
principali circuiti come Visa, MasterCard, American Express, Diners. Potete
inoltre prelevare contanti con la carta di credito, con il bancomat o il
postamat agli sportelli ATM delle banche. Attenzione alle commissioni! Il
prelievo con carta di credito prevede una commissione del 4-5%, mentre con il
bancomat le commissioni sono molto variabili e dipendono dalla vostra banca:
informatevi prima di partire.
Se
perdete la carta o ve la rubano, dovete bloccarla subito chiamando a questi
numeri:
Visa:
Tel. 0800-200-288, al momento della richiesta digitare 800-892-8134
Cosa
comprare a Vienna
Allora
siete a Vienna: avete visitato tutti i musei, vi siete riposati in qualche bel
parco, avete mangiato fino a scoppiare, perché non smaltire con una bella
passeggiata per le vie dello shopping? Vienna sarà vostra compagna fedele per
acquisti stravaganti e di tendenza! La zona più trendy di Vienna è di sicuro
la Mariahilifer Strasse dove troverete tantissimi negozi di abbigliamento,
bigiotteria e accessori. Nel centro storico, tra la Kartner Strasse, il
Kohlmarkt e il Graben, potrete dedicarvi agli acquisti nei negozi di lusso come
le gioiellerie e le profumerie molto esclusive. Se invece siete alla ricerca di
qualche affare e di oggetti insoliti non potete lasciarvi sfuggire il Naschmarkt,
mercato delle pulci che si tiene ogni sabatoUscire la sera a Vienna
Siamo d’accordo: Vienna è una città maestosa, regale e di gran classe, ma sa
anche come divertirsi! Non solo musei per Vienna quindi che offre ai suoi
visitatori anche molte opportunità di divertimento e spensieratezza. Quando il
sole comincia a calare potrete passeggiare piacevolmente per le vie del centro
dove gli artisti di strada si esibiscono in caratteristiche e simpatiche
performance: piccoli spettacoli, giochini e musica, animano le strade di Vienna.
Potrete anche fermarvi a bere qualcosa in uno dei tanti caffè e bar della
città, ma se proprio volete trascorrere una serata molto movimentata non vi
resta che scegliere in quale discoteca andare! Vienna è piena di posti in cui
ballare ogni tipo di musica, da quella elettronica, a quella reggae e hip –
hop, fino a quella dell’est. Non ci resta che augurarvi buon divertimento! Vienna:
cosa e dove mangiare
Di
solito si associa l'Austria alla Germania, quindi la cucina austriaca a quella
tedesca. In pratica, tutti pensano che gli austriaci mangino solo wurstel e
bevano birra a fiumi.
Non
è così.
La
cucina austriaca è straordinaria, forse una delle migliori d'Europa.
Molti dimenticano che Vienna,
oggi una ricca e tranquilla capitale di un piccolo stato europeo è stata la
capitale dell'Impero Aburgico. Tutte le cucine dei 16 paesi che sono stati sotto
il dominio dell'Impero si ritrovano nei sapori dei piatti austriaci.
I
viennesi a tavola: cucina tradizionale, ristoranti e birrerie a Vienna
I
viennesi hanno delle abitudini alimentari abbastanza simili alle nostre. Al
mattino fanno colazione tra le 7 e le 9, pranzano tra le 12 e le 14 e a partire
dalle 18. Se pranzate fuori, per non per gustare la cucina tradizionale viennese
e non rischiare di entrare nel posto sbagliato, cercate le insegne degli Heurigen,
locali che offrono vino austriaco accompagnato da piatti tipici viennesi. Chi
vuole bere birra deve entrare in una bierkolake mentre chi vuole
assaggiare la cucina tipica deve seguire le insegne con sopra scritto kellerkolake
che offrono i piatti della cucina regionale, proprio come le Gasthaus,
che a Vienna si chiamano anche Beisel.
Cosa
mangiano i viennesi?
I
menu dei ristoranti austriaci sono ricchi, ma di difficile
interpretazione. Ecco i principali piatti.
Antipasti
e primi piatti
Visto
il clima, gli austriaci hanno soprattutto antipasti caldi. C'è una grande
varietà di suppen (zuppe): la Frittatensuppe è una zuppa con strisce di
frittata mentre la Griessnockerlsuppe è una zuppa con gnocchetti di
semolino. Insieme a queste, sono molto amate la Kurbissuppe (crema di
zucca), la Nudelsuppe-Rindsuppe (pasta in brodo), la Tomatensuppe
(crema di pomodori) e la Zwiebelsuppe (zuppa di cipolle)
La
carne e il pesce: fleisch e Fisch
Il
piatto che tutti hanno sentito, almeno una volta, è il Gulasch, uno
spezzatino di manzo o vitello, leggermente piccante e di solito servito con i
peperoni. Il Rostbraten (costate di manzo arrostite) ha un sapore,
particolare e di solito si accompagna alle cipolle. Il Tafelspitz è un
bollito di carne di manzo servito con rafano, mele o erba cipolllina. Molti di
voi mangiano spesso la Wiener Schnitzel, anche se non lo sanno. E' la
cotoletta alla milanese, arrivata in Austria quando l'impero dominava sulle
province lombarde. Per i vegetariani, la scelta non è ampia: ci sono le trote
(Forelle) o il luccio (Zander). Questi piatti si accompagnano con la gemischter
Salat (insalata mista) o le classiche patatine fritte, le Pommes Frites.
I
dolci austriaci: la Sacher Torte
I
dolci austriaci meritano un trattamento particolare. Le torte farcite sono una
vera delizia, tra cui emerge, senza rivali, la Sacher torte. La storia di
questa torta è singolare. Il potente cancelliere Metternich era goloso di
dolci, ma si stancava presto dei soliti sapori; siamo intorno al 1830 e il suo
cuoco, Sacher, è impegnato ogni giorno ad inventarsi qualcosa di nuovo per
assecondare i capricci culinari del Principe-Cancelliere, che amava molto la
cioccolata. Dopo aver provato con le mandorle, le castagne, il rum, Sacher usò
la marmellata di albicocche. Dopo pochi mesi la Sacher era una torta ambita in
tutto l'Impero e ricevere un invito a Casa Metternich era un privilegio; non
perchè era il cancelliere austriaco, ma perchè si poteva mangiare la Sacher.
Anche il cuoco divenne famoso, aprendo un negozio e poi un hotel, ancora oggi
uno dei più famosi e dove si può gustare la Sacher fatta secondo la ricetta
originale, rimasta segreta. Un'altra torta dedicata ad un grande austriaco è la
Torta Mozart, specialità del caffè Landtmann, a base di crema di
pistacchio, albicocche e mousse al cioccolato. Non originali di Vienna, ma
conosciutissimi in tutto il mondo sono gli Apfelstrudel, una pasta
sfoglia ripiena di mele, uva passa e cannella.
Birre,
liquori e caffè
Le
birre austriache sono buone, sia nella variantechiara (helbier)
sia quelle scure (dunkelbier). Come a Praga, anche a Vienna il liquore
preferito è lo slivovice, fatto con prugne che si contende le
preferenze con il barack, fatta con albicocche. Un discorso a
parte merita il caffè austriaco. I viennesi vanno a prenderlo nelle Kaffeehauser,
dove si serve in decine di modi diversi. I più amati sono il melange
(caffè con latte caldo), il kapuziner (poco caffè, molta panna),
Eiskafee (caffè freddo con gelato alla vaniglia)
DALL’AEROPORTO
LINEA
S7
Il
Treno Metropolitano (S-Bahan) collega l'aeroporto con il centro città a prezzi
moderati, Linea è la S7.
I
treni diretti dall’aeroporto al centro città recano la scritta "Wien
Mitte", "Wien Nord" o "Floridsdorf".
I
treni diretti all’aeroporto recano la scritta "Wolfsthal" o "Flughafen".
prendere
dall'aeroporto la metropolitana suburbana linea S7 Flughafen-Schnellbahn -Wien
Mitte.
Il
costo del biglietto è 3,60 € (se acquistate un abbonamento o avete già un
biglietto semplice il costo si riduce a 1,80 €).
Il
treno porta fino al capolineaWien
Mitte - Landstrasse.
Da
qui prendere la metro U4 in direzione
Huttelsdorf e fermarsi alla stazione Pilgramgasse. L'albergo si trova a
pochi passi.
CAT
(City Airport Train)
Per
prendere il Cat, una volta scesi dall'aereo, indirizzatevi verso l'ascensore
seguendo le indicazioni. Il biglietto può essere acquistato presso i
distributori automatici che si trovano nella zona di ritiro dei bagagli, nella
hall e lungo il tragitto che porta ai binari.
Il
costo del Cat è di 10 euro per la corsa singola e 18 euro per andata e ritorno.
Il
biglietto si acquista direttamente sul treno.
Se
avete la Vienna Card il biglietto singolo costa 8,50 Euro.
Ogni
mezz’ora (il tragitto dura 16 minuti) porta fino a Wien Mitte - Landstrasse.
Da
qui prendere la metro U4 in direzione
Huttelsdorf e fermarsi alla stazione Pilgramgasse. L'albergo si trova a
pochi passi.
VIENNA
CARD
Il
biglietto "Vienna Card" costa circa 17 euro e vale per 3 giorni (72
ore) su tutti i mezzi pubblici urbani offrendo tariffe speciali in diversi musei
e locali. E utilizzabile anche nel tragitto in bus o metropolitana suburbana da
e verso l'aeroporto di Vienna.
Il
biglietto è acquistabile presso l'Ufficio Turistico di Vienna nell'Albertinaplatz,
gli sportelli della Wiener Linien (società che gestisce il trasporto pubblico
di Vienna) e negli hotels.
In
vendita in albergo e presso la Tourist-Info in Albertinaplatz (tutti i giorni
ore 9-19) e la Tourist-Info dell'aeroporto (tutti i giorni ore 6-23), presso i
punti vendita e informazione dell'ente di trasporti pubblici di Vienna Wiener
Linien (per es. Stephansplatz, Karlsplatz, Westbahnhof, Landstraße/Wien Mitte)
o dall'estero con carta di credito (+43-1-798 44 00-148). Più di 210
agevolazioni da utilizzare presso musei e attrazioni turistiche, teatri,
concerti, negozi, caffè, ristoranti e Heuriger ... Validità dalla data di
emissione. Il biglietto di viaggio incluso, valido per le linee austriache, ha
una validità di 72 ore dalla convalida. Le riduzioni offerte dalla Carta Vienna
sono usufrubili anche nel corso dell'intero ultimo giorno di validità.Le
istruzioni per l'uso della Vienna Card sono contenute nel libretto di coupon da
120 pagine che ogni acquirente della Vienna Card riceve gratuitamente.
Tutti
i musei di Vienna rientrano nel circuito Vienna Card. Gli sconti possono variare
dal 10 al 33% e sono tutti indicati nella brochure allegata alla card. Ci sono
sconti anche per molte attrazioni, come il Planetarium, la Ruota e altre attività
del Prater e sconti su alcuni monumenti, come il Quartiere di Hundertwasser.