tasto destro del mouse per salvare le foto
STEVE
MORSE PARLA DEL CONCERTO DI ACIREALE - martedì 13 marzo 2007 alle
14.39 "Avevamo appena finito di suonare davanti a un pubblico fantastico in Sicilia, quando ho saputo che Brad Delp era morto - ha scritto Steve - In un momento solista subito prima di 'Smoke', ho accennato il primo minuto di 'More than a feeling', sperando che la gente capisse il nesso, e molti di loro in effetti l'hanno capito". Nelle ultime settimane, però, il chitarrista dei Deep Purple è stato colpito da un lutto ben più grave: lo scorso gennaio, infatti, è morto suo padre. Steve ne parla sempre a questa pagina. Noi ci limitiamo a riportare una frase: "La vita continua, ma ricordatevi di trattare sempre le persone care come se ogni singolo giorno sia importante... perché lo è".
March 12, 2007 This has been a tough time, and it's been a long while since I wrote. I was about to go to the NAMM show for the second day on our Dregs/SMB tour, when my Mom called. I had two choices, to get on the next plane and maybe see my Dad before he died of his brain hemmorhage, or go shake hands and smile for everyone while my Mom processed the sudden loss of her 56 year partner without me. Janine and I were on the next flight out, dumbfounded that my Dad had just eaten dinner with us before we left on this trip, after he took his normal evening walk with Mom. Just a couple of years ago, I had succeeded in talking them into moving to our place and have really enjoyed having them living next to us. Priceless moments of seeing my Dad reading books to young Cassidy or Shauni. Playing basketball with my boy, Kevin. Getting advice on all things logical and spiritual. He died with all 3 of his sons and my Mom right there. I couldn't imagine not being there, and if anybody reading this wonders why the last two gigs were cancelled, that's why. The following days are a blur, but I do want to thank all the friends who sent wishes and flowers, and things like that. At his memorial, all 3 pastors from his church gave part of the service. In his short time of being transplanted to the town where I lived, he quickly made friends, whether it be working for charities, preaching sermons when the regular pastors were sick, taking meals to elderly people, or helping older folks with their medicare forms. He loved to help people, and the pastors wanted to point out that it's pretty unusual to have all 3 of them to do a memorial service. Life goes on, but remember to always treat your loved ones as if every day counts.....it does. We just played to another fantastic audience in Sicily last night when I found out that Brad Delp died. In a moment of spotlight before Smoke, I managed to play the first minute of "more than a feeling", hoping that people would recognize the connection, and many of them did. Boston was probably biggest in the States, but lots of people around the world know them. I was lucky enough to meet the band, mostly because of my association with Kansas and the fact that Tom Scholz is a super humble, nice guy.. Brad and his wife were very gracious and easy to talk to, and I understand that everybody thought of him as the nicest guy in rock and roll. I think we were even scheduled to perform with Boston, soon........We will definitely miss him. After I collect my thoughts some more, I'll write more. For now, let me say that the stunning effect of losing your immediate family member have put me out of synch for a little bit. On the positive side, the music I've done with the Dregs, SM Band, and now Purple has been inspiring for me, still. One very memorable point that lifted me out of my depression over Dad was having Rod Morgenstein (our Dregs drummer) invite my son, Kevin and I to see them play a few hours away from our home. To our utter surprise, when Kip Winger walked in the bus right before the set started and invited Kevin to sit in, Kevin didn't hesitate at all to say "Sure!". At the prescribed time at the end of the set, Kev went up, Reb Beach gave him his guitar, John sang and conducted, Kip and Rod locked in with him, and I smiled all the way through the song. They gave him 2 solos, too. Something about watching a teenager reach out and go for a new challenge seemed fitting after experiencing my Father's untimely death. Thanks, Kip, Rod, Reb and John, for giving me that opportunity to smile..
|
|
|
|
|
|
|
|
Deep Purple – 10 Marzo 2007 – Palasport – Acireale (CT) Report a cura di Giuliano Latina Quando la Leggenda bussa alla nostra porta, chiedendo ospitalità per riposarsi un po’ e, successivamente, riprendere il suo lungo e glorioso cammino, a noi mortali si presentano due possibilità: la prima è non aprirle, continuando nei nostri soliti, limitati, miseri affarucci quotidiani; la seconda è farla accomodare, facendola sentire a proprio agio, con ospitalità e riguardo. Nel caso di cui ci apprestiamo a raccontare, cioè la prima volta dei Deep Purple in Sicilia (o, meglio, la seconda, dato che la prima è stata quella del giorno precedente, a Palermo), alcune persone, purtroppo, hanno scelto la prima strada, non recandosi al concerto, adducendo motivi vergognosi, come il fatto che in futuro ci saranno serate più importanti (più di questa?) o più vicine al loro stile musicale preferito (ancora sterili divisioni!), per non parlare di chi ritiene i Deep Purple troppo leggeri, vecchi, superati (pura blasfemia!), ecc. E’ veramente un peccato che ci sia gente che in Sicilia, da sempre terra affamata di rock, continua a ragionare in tal modo, comunque non ci si può lamentare, visto che coloro i quali hanno seguito la seconda via sono certamente la maggioranza, dato che il Palasport di Acireale (CT) è gremito in ogni ordine di posti, compresi i gradini di accesso agli spalti. Senza voler esagerare, sono presenti oltre 6000 persone, tra cui parecchi ultracinquantenni, qualche bambino portato dai genitori ed altri seguaci di età intermedia, tra cui, naturalmente, un cospicuo numero di defenders accorsi da tutta la Sicilia orientale. L’attesa è enorme da mesi, tanto che molti hanno da tempo comprato il biglietto in prevendita, per maggior sicurezza: la fila ai cancelli si fa numerosa, ma ordinata, fin dalle prime ore del pomeriggio. La serata si prospetta epica, dato che attendiamo l’apertura, prevista per le 18.30, sotto una pioggia insistente, che sferza la Sicilia da tre giorni, illusa di poter bastare, da sola, a fermare i veri defenders. Alle 20.30 è salito sul palco il gruppo spalla, i catanesi Volver, artefici di un pop-rock senz’altro valido dal punto di vista strumentale, ma assolutamente fuori luogo in ambito hard rock. Infatti, a parte gli applausi, normali per chi gioca in casa ed ha l’appoggio dei propri fan, il commento più generoso è stato: “Andate a Castrocaro!” (evitiamo di riportare insulti e bestemmie di vario genere). In ogni caso, per puro servizio di cronaca, è giusto riportare che i Volver hanno suonato per mezz’ora: sei brani in italiano, pieni di effetti computerizzati, spesso tendenti a ritmi disco, anche se qui e lì hanno fatto capolino alcuni elementi, come il wha-wha, o qualche assolo, che hanno reso il tutto più sopportabile. Ricordiamo, in particolare, il singolo “Parlami”, con spruzzi di funky, “Ossessione”, molto orecchiabile, insieme ad altri pezzi dal sapore sanremese (detto senza alcun disprezzo, ma soltanto con obiettività). Un prodotto piuttosto commerciale, insomma, lontano anni luce dall’ottica dei metallari, ma supponiamo che anche chi segue semplicemente il rock abbia avuto da ridire sulla scelta del gruppo spalla. Limitandoci alla Sicilia, non sarebbero stati più appropriati i Fiaba, già supporter in passato di una data di Fish (ex Marillion)? Lasciando
da parte le scelte stilistiche, probabilmente da ricondurre ad
accordi manageriali locali, passiamo a raccontare ciò che ci
interessa di più, cioè la comparsa dei Deep Purple, intorno alle
21.30. Si comincia con “Pictures of Home”, brano storico, ma,
a nostro parere, poco azzeccato come apertura, dato che iniziare
con “Highway Star”, come avviene di solito, avrebbe infiammato
di più gli animi. Comunque sia, spetta ai musicisti fare le
scelte: noi ci limitiamo a raccontare che “Pictures of Home”
è proposta in medley con la nuova “Things I Never Said”, che
scorre veloce, con le tipiche sfide tra strumenti, tra cui il
tamburello di Ian Gillan, che sarà utilizzato dal cantante anche
in altri pezzi. Segue “The Battle Rages On”, dall’album
omonimo, ultimo arricchito dalla presenza di Blackmore; l’assenza
del “Man in black” rimane una grave perdita, ma Steve Morse
riesce a renderla sopportabile (impresa non facile), rendendo la
canzone una perla rara, tramite il riff insolitamente darkeggiante.
Naturalmente, i Purple sanno infiammare la platea: ne abbiamo un
esempio quando parte “Strange Kind of Woman”, travolgente, con
i duetti voce – chitarra che, se da un lato, per ovvi limiti
fisici, non sono quelli degli anni ’70, sono comunque pieni di
passione, tanto che sul palco vola uno striscione, gettato dal
pubblico in delirio. Al termine Ian Gillan ci grida che siamo “fantastic”,
“superb”, “unbelievable”: vorremmo vedere, dopo quarant’anni
di attesa! Si chiude intorno alle 23.30, dopo due ore di grande hard rock; torniamo a casa, dopo aver trascorso oltre un’ora imbottigliati dentro una lunghissima coda per uscire dalla zona del Palasport, ma la soddisfazione rende il tutto tollerabile. Sulla band non c’è da aggiungere molto, tranne il ricordare la loro professionalità e la loro eccellenza come strumentisti, che, anche con l’avanzare dell’età, rimane di primissimo piano. Ringraziamo Barley Arts e Giuseppe Rapisarda Management per l’ottima organizzazione (con il piccolo appunto del gruppo spalla, assolutamente inadatto all’occasione, pur tecnicamente decente) e Polizia di Stato e Vigili del Fuoco per l’efficiente servizio d’ordine. Ricordiamo, infine, il fantastico pubblico che, a parte la defezione di qualche elemento di bassa lega, ha partecipato in massa, dimostrando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la Sicilia reclama a gran voce i concerti hard rock ed heavy metal che da sempre le sono stati negati, a causa di una sfavorevole posizione geografica, di una classe dirigente che ha sempre fatto da ostacolo, promuovendo l’arretratezza musicale e sociale della Sicilia, anziché il suo progresso, nonché di “organizzatori” competenti solo di denaro e non di qualità, al servizio della classe dirigente di cui sopra.
|
DA DA DA!... DA DA- DA DA!.... DA DA DA ...DA- DA! |