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    "Scunchiurutu, chi mala cumpassa mi facisti fari?". Questo è quello che mi ha detto quando gli ho fatto vedere il "faticoso" aggiornamento delle pagine a lui dedicate e create vent'anni fa.

    Lo raccontarono Omero, Plinio, Virgilio, Filisto, Tolomeo, ......... alla fine ci ho creduto. C'è qualcosa che lega Ulisse alla Sicilia e in particolare a quella orientale. Saranno stati il sole che luccica sui macigni di Polifemo ad Acitrezza, l'officina di Efesto dentro Aetna, il mare di Taormina, il vento dello Stretto o il profumo della Malvasia delle Lipari, fatto sta che qualcosa del Re di Itaca è rimasta da queste parti. Infatti molte cose qui presenti, da Ognina a Messina, portano il suo nome. Se ne vedono quasi le orme, si potrebbe addirittura avvertire l'odore del sudore mischiato alla salsedine che ha accumulato sulla sua nave per tornare a casa.

    Ovviamente non è vero niente di tutto ciò e la localizzazione dei luoghi (ancor oggi si discute sulla loro origine) sono frutto della fantasia di chi scrisse i poemi epici. Leggende tramandate dalla tradizione orale aventi ad oggetto le gloriose imprese compiute da eroi e semidei erano diffuse nella civiltà greca già alle sue prime origini. Omero, della cui storicità si dubita (questione omerica), si ispirò a queste leggende per creare la sua epopea che conosciamo tutti: Iliade e Odissea. Diciamo invece che durante le guerre degli Achei contro Troia, unica cosa che accadde nella realtà, fra gli ellenici si diffusero favolose leggende per pura propaganda - strategia utilizzata anche dopo millenni - piena di supereroi come Achille, Aiace, Agamennone, che da brave figurine Panini costruivano ingegnosi cavalli e punivano adultere spartane mai esistite come Elena che, poveretta, si accollò il vero motivo della guerra a Troia, nella realtà città situata sulle sponde del Dardanelli e che faceva gola ad Atene per ovvie mire commerciali e militari.

    Nel successivo poema "Odissea", sequel del precedente e scritto nell'ottavo secolo a.C., Ulisse diventa un po' il leggendario Marco Polo di quella civiltà che, attraverso le sue mitiche avventure raccolte in una sorta di fumetto, cominciava a incuriosirsi su cosa ci fosse oltre il mar Egeo e ad immaginare, attraverso le gesta della loro Star, il misterioso territorio nel Mare Nostrum, a quel tempo sconosciuto e che si diceva si spingesse fino alle Colonne d'Ercole. Quindi con quei racconti, i greci viaggiavano con la fantasia in quell'ignoto Ovest di cui tanto si parlava e che i loro conterranei, da lì a poco, avrebbero cominciato a colonizzare dopo essere stati messi alla porta dalla Madre Patria. Infatti gli itinerari descritti da Omero (o chi per lui), quasi incoraggianti per gli esuli, non a caso alludevano alla Campania, alla Calabria e alla Sicilia, ovvero metà di quella Magna Grecia che stava cominciando a crescere nel Mediterraneo.

    Con queste pagine, a volte in modo ironico, canzonandolo con battute sicule, demitizzandolo e auspicando che il nobile condottiero Itacese non sa la prenda, ho voluto rendergli omaggio creando un viaggio immaginario di musica, storia, favole e immagini, limitandolo alle tappe della terra siciliana e alla seconda parte dei 24 libri, cioè i viaggi raccontati dallo stesso Ulisse. Di personale c'è solo qualche riga ad Ognina e la grafica, per il resto si tratta di una ben incastrata raccolta di relazioni e pareri (discordanti e non), inseriti nell'architettura sulla quale poggia questo viaggio, ovviamente e come sempre costruita ...... a modo mio.

     Con la nave dell'Odìsseo e sulle ali della mitologia greca, circumnavigherò la costa nord-orientale della Sicilia per illustrare le bellezze joniche, utilizzando come timone il mito che lo ha accompagnato per secoli: dall'ipotetico approdo al porto di Ognina alla dimora del Ciclope; dalla maga Circe alle Sirene, dalla bella Calipso al passo di Scilla e Cariddi, sempre sospinto dal soffio di Eolo signore delle Eolie. E' anche un modo per conoscere meglio la propria terra e apprendere certe cose che forse si ignoravano.

    Sperando che ormeggiando in questi porti possa farvi sentire la brezza del mare di casa mia, sorridere con l'ironia catanese (cosiddetta Liscìa) e percepire l'odore di una frittura di paranza, vi auguro buona navigazione!

 

(Mimmo Rapisarda)     

 

 

 

"Se mai si racconterà la mia storia, si dica che ho camminato coi giganti. Si dica che ho vissuto al tempo di Ettore, domatore di cavalli. Si dica che ho vissuto al tempo di Achille. Si dica ca jevu furriannu peri peri con la liscìa di Rapisarda"

(Ulisse)

 

 

FONTI DI ISPIRAZIONE 

 

- "Ognina", di Padre Mariano Foti

- "Dal Simeto all'Alcantara - Le coste catanesi" - Tringale Editore

- "Vecchie foto di Catania" - vol. I e II - Salvatore Nicolosi - Greco Editore e Tringale editore

- "Miti e Leggende di Sicilia" di Salvino Greco e Dario Flaccovio Editore  

- "De Veterebus rebus" Federico Cuprio stamperia di Francesco Valenza, Palermo 1743.

- "Istorie sicule", Ettore Solanus t 1682

- "l'Etna" scuola Salesiana del libro Catania Domenico Andronico - Barriera, 1967.

- "De Rebus Siculis", Tommaso Fazzello Palermo 1558.

- Società romana e produzione schiavistica - M. Mazza

- L'età delle Guerre puniche, Firenze 1967 G. De Sensi Sestito, Gerone LL.

- Un monarca ellenistico in Sicilia, Palermo 1977, G. Tagliamonte,

- I figli di Marte. Mobilità, mercenari e mercenariato italici in Magna Grecia e Sicilia, Roma 1994

- Aci e Galatea divinità sicule ellenizzate N. Rapisarda, Polifemo,. in "Archivio Storico della Sicilia Orientale"

- Dionigi il Vecchio e i Galli, in Grecità di frontiera. I percorsi occidentali della leggenda,L. Braccesi, Diomede, Padova 1994

- "Fornirò 200 triremi" A. Corretti (Hdt., 158, 4), Pisa 2006,;

- Viaggio per tutte le antichità - Ignazio Paternò Castello; Archivio Storico Siciliano" C. Sciuto-PattiLa topografia di Catania antica e le scoperte dell'ultimo cinquantennio, , G. Libertini,

- Epigrafi frammentarie di Catania, in "Kokalos" G. Manganaro

- “L'antico porto di Catania (Sicilia, Italia meridionale) fu sepolto dalle colate laviche medievali?” Ottobre 2018 Scienze Archeologiche e Antropologiche - Dott.ssa Carla Bottari, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania - Prof.ssa Maria Serafina Barbano, docente dell’Università di Catania

- Viaggiando in Sicilia con Ulisse, il più arguto degli eroi - Giusi Patti Holmes

- F. Sessi, Il racconto dell’Odissea © 2013 RCS Libri S.p.A. – Milano

- “La sicilia degli Dei” di G. Guidorizzi e S. Romani – Raffaello Cortina Editore.

- Tutte le foto comprendenti il nome del fotografo.

- Ringrazio Nino Gemmellaro, Franco Raciti, Antonio Treccarichi e Massimo Vittorio per le loro belle immagini.

  

sitografia

https://win.lasiciliainrete.it

https://ilsicilia.it

https://www.historicaljourney.it

http://www.iccd.beniculturali.it

https://ilfattodicatania.it/

https://www.go-etna.it

https://www.lavocedellisola.it/

 

Il viaggio sarà in continua evoluzione, secondo quello che per mare troverò. Informo che detto materiale, pubblico sul web e integrato da ogni riferimento all'autore, è stato riportato solo a scopo di divulgazione culturale e di promozione della Sicilia. Qualora questo provochi ugualmente dei risentimenti, prego cortesemente di volermi scrivere per provvedere immediatamente a rettificare eventuali imprecisioni, dimenticanze ed omissioni, ovvero a rimuovere il file testo, grafico o sonoro "offeso". 

 

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in sottofondo DOLCE LUNA - Fabrizio De Andrè - Volume 8 - 1975.