I
cinema allora si chiamavano anche "Vittoria", "Delle
Rose", "Sanfilippo", "Europa",
"Apollo", "Ideai Gangi", "Astoria",
"Concordia", "Archimede", "Dora",
"Imperiale", "Eliseo", "Esperia",
"Giardino", "Trento", "Borgo", "Splendor"
ed erano sale ed arene dove ci si andava tranquillamente e senza timori
di essere coinvolti in spiacevoli situazioni. Negli anni '60 al "Mirone"
si organizzarono pure incontri di pugilato. Nei cinema all'aperto,
fra un tempo e l'altro, passava il venditore di calia, simenza e
sciampagnette; sui banconi dei bar facevano bella
mostra ceste colme di gelsomini; e si affittavano financo cuscini per
chi volesse il popò più comodo, cuscini che inevitabilmente, alla fine
dell'ultimo spettacolo, qualcuno tirava scherzosa E con questo nome, nostalgicamente lo ricordo: unitamente alle lunghe partite di carambola, alle sovente "steccate" che non solo provocavano strappi al tappeto verde (che noi ragazzi poi ingenuamente cercavamo di rappezzare facendo combaciare quanto meglio si poteva il "sette" provocato) ma anche potevano far sì che la biglia impennata uscisse dal balcone, nonostante la rete di protezione, e andasse a finire sotto, in via Etnea, sulla testa di qualche malcapitato passante.
Poi
un brutto giorno vidi lo stabile ingabbiato ed indifeso: avevano deciso
di abbatterlo per fare posto ad un moderno casermone, che venne
dannunzianamente chiamato "La Rinascente", e che risultò in
seguito un pugno nell'occhio, circondato com'era da nobili ed antichi
palazzi settecenteschi. Mi dissero che il progresso doveva andare
avanti; ma io ragazzo non volli capire e mi rifiutai categoricamente di
accettare quella che mi sembrava una ingannevole giustificazione.
I primi cinematografi a Catania A partire dal Sangiorgi altre sale teatrali si convertono alla nuova «strabiliante meraviglia». Il boom del muto. A partire dal 1904 e fino a pochi mesi dall'entrata in guerra, s'assiste a una successione d'aperture - Franco La Magna Nella storia del cinema muto a Catania il periodo compreso tra il 1905 e il 1913 è caratterizzato, dopo l'arrivo nella città etnea alla fine dell'800 del cinema ambulante, essenzialmente dall'apertura delle sale stabili - attività dalle alterne fortune - che rapidamente si espandono nel tessuto urbanistico del capoluogo etneo decuplicandone la presenza e proponendo proiezioni non dissimili da quelle delle altre città della nazione. Soprattutto a partire dal 1904 e fino a pochi mesi dall'entrata in guerra, un'agitata successione d'aperture s'impone come nuova, allettante, attività commerciale (fino ad oggi poco attenzionata dagli studiosi d'economia), raggiungendo presto uno sviluppo estremamente consistente. A darne la stura è lo storico teatro "Sangiorgi", inaugurato il «9 luglio del 1900 con "La Bohéme" di Puccini», poi esercizio stabile, ingresso «per pochi baiocchi». (oggi divenuto seconda sala del Teatro Massimo Bellini), dove la città etnea ospita ancora stupita le prime proiezioni dei fratelli Lumière (quadri dell'Esposizione universale di Parigi). Ma anche sale teatrali preesistenti si convertono progressivamente alla nuova «strabiliante meraviglia» (la definizione è Nino Martoglio), come accade all'elegante sala teatrale "Principe di Napoli" (via Lincon, 108 - oggi via Di Sangiuliano - inaugurata il 22 gennaio 1887, poi divenuto "Iride", "Umberto", "Musco", "Vittorio Emanuele" e ancora "Teatro Alhambra", infine cinema "Sarah".). Quindi una vera e propria gragnola accende rutilanti luci di sala dislocandole spesso tra loro vicinissime, segnando la definitiva sconfitta del cinema ambulante e la prepotente affermazione dell'esercizio stabile.
In rapida successione nascono l'"Edison americano" (1906, via Alessi 16); il "Cinematografo Mondiale" (piazza Cavallotti); il "Sala Italia" (1906, piazza Duomo, subito dopo "Real Cinematografo Gigante"); il "Cinematografo Moderno" (1906, via Spadaro Grassi, totalmente distrutto da un incendio domenica 10 giugno 1906, ma immediatamente ricostruito e riaperto con il nome di "Lumière Moderno"); il "Salon Parisien" (via Biscari); il "Nazionale" (via Alessi 11); l' "Iride" (1909, via Etnea, gestito dai fratelli Angiletti, con il "Parisien" di via Biscari, "locali di primissimo ordine", uffici in piazza Duomo 3); il "Re Umberto" (via Umberto); il "Club Unione"; il "Varietà Massimo" (nei pressi del Teatro Massimo); il "Cinematografo Italia"; il "Cinematografo Imperiale" (1906, via Novaluce, oggi viale Rapisardi); il "Garibaldi" (1906, via Ventimiglia, secondo altre fonti via Mazza 24); il "Politeama Pacini"; il "Cinema Eros Wilhem" (via Bufalo 3, gestito dall'avv. Santo Zuccarello).; l'"Eliseo" (1910, via Garibaldi 271, la più antica sala catanese ancora esistente); il "Dante" (via Garibaldi); il "Kursaal Lanza" (via Francesco Crispi); l'"Apollo" (via S. Giuseppe al Duomo, inaugurato nel 1914 e subito chiuso a causa della crisi e riconvertito in caffé concerto); l'"Excelsior" (1906, proprietario Mario Midulla - poi esclusivista della Pathé - «locale elegantissimo con annessa buvette»; Midulla risulta essere anche concessionario della "Cines"); il "Centrale", locali quasi tutti più o meno dislocati nel cuore cittadino. Quest'ultimo, assieme al "Lumière Moderno" e al "Sangiorgi", nel 1912 fa parte della "Società Cinematografica Italiana", di cui è comproprietario l'avv. Martorelli. La novità rappresentata dall'endemica apertura delle sale non manca di suscitare l'attenzione della stampa locale che, in brevi articoli, oscillanti tra informazione e pubblicità, non omettono di darne notizia alla cittadinanza etnea. Come già pubblicato, deflagra in quei lontani anni d'inizio secolo anche una vera e propria sfida tra ingegneri ed architetti impegnati a creare sale particolarmente pregiate sotto il profilo artistico-architettonico. Ne sono preziosi esempi lo sfarzoso liberty "Olympia" di piazza Stesicoro, inaugurato con il kolossal "Quo Vadis? " di Enrico Guazzoni il 22 marzo 1913, divenuto presto ritrovo della Catania "bene", svenduto alla catena dei Mc Donald's, dopo una lunga fase di proiezioni hard-core, nell'indifferenza (o peggio) dei pubblici poteri che non ne hanno saputo salvaguardare la conservazione. Un pezzo di storia cittadina distrutto dall'invasione di hamburger e patatine fritte. Quindi il cinema "Music Hall" (1913, poi "Sala Roma") - ubicato in via Etnea, in quel che fu Palazzo Spitaleri, abbattuto per far posto al nuovo che avanza, la costruzione della Rinascente inaugurata il 10 ottobre 1959, scandaloso prosieguo di quel "sacco di Catania", iniziato con l'ignominioso sventramento del quartiere di San Berillo. Il cinema "Hall" nasce con l'intento di «far rivivere in tutta la sua serenità la classica bellezza dell'arte antica» e di coinvolgere un target di pubblico elevato, ma finirà negli anni '50 in un cumolo di macerie.
Nel 1907 in città si contano già oltre una dozzina di sale. Anche le arene non restano fuori dalla competizione. Nel 1904 apre il "S. Carlino" (via S. Euplio, in corrispondenza dell'attuale Piazza della Borsa, inaugurata da Rocco Natale, già proprietario del teatro San Carlino di piazza Ogninella), seguito dall'"Edison" (via Novaluce, 9 oggi viale Mario Rapisardi), l'"Excelsior" (via Stesicoro), il "Geisha" (1906, collinetta nord della Villa Bellini), l'"Etneo" (1907, Tondo Gioieni), un altro "Imperiale" (via Lago di Nicito), il "Kursaal Esposizione" (piazza d'Armi), il "Nuova Italia" (1914, via S. Euplio, grosso modo sul sito del teatro Metropolitan). Molti gli imprenditori, a cui con il passare degli anni se ne aggiungeranno altri, che danno inizio ad una più o meno proficua attività di gestori: Mario Sangiorgi, Mario Midulla, Giuseppe Gangi, Agostino Caporlingua, Martorelli, Tedato, Filippo Lo Giudice, Spitaleri, Di Stefano, Angiletti, Pancari, Anastasi, Monachini, Serrano, Grassi, Isaja… A seguito dell'entrata in vigore di più rigorose norme di sicurezza e soprattutto con l'imposizione ai proprietari dei cinematografi di pagare una tassa sulla ricchezza mobile, già nel 1907 Catania diventa capofila d'una protesta nazionale attraverso la creazione d'un agguerrito comitato di protesta con sede nella redazione della rivista "L'Alba cinematografica". L'apertura delle sale, sebbene a ritmo molto più lento, continuerà anche oltre i primordi a partire dalla fine del primo conflitto mondiale, ultima infiorescenza nel periodo del muto. La Sicilia, 02/11/2014
Cinema,
teatro, musica una città palcoscenico Sabato 25 Giugno (La Sicilia)
A
fianco Giuseppe Di Pasquale, direttore artistico del Teatro Stabile di
Catania; sopra Catania ... Mario Bruno
La rinascita di una città dipende anche dallo sviluppo della cultura
e dell'arte, che contribuiscono a incrementare il turismo. Catania è
una città dove fervono costantemente vivaci iniziative teatrali,
musicali, cinematografiche e letterarie. Qui arrivano molti registi,
conquistati dal barocco, sedotti dalle chiese di vie Crociferi, dai
prospetti dei palazzi di via Etnea, dal pittoresco, variopinto microcosmo della pescheria con la sua umanità vociante, dall'azzurro
luminoso del mare, dagli abbaglianti colori caraibici delle spiagge
della Plaia.
Tanto cinema, dunque, ma anche musica d'autore. Abbiamo la
magnificenza del Teatro Massimo Bellini, siamo la patria di Carmen
Consoli, Franco Battiato, Luca Madonia e Mario Venuti; e c'è pure un
graditissimo ritorno del jazz, con ottimi, interessanti concerti
organizzati dal Brass group e dal teatro Piscator con Aleph. Eventi
importanti con strumentisti di calibro internazionale tra i quali
abbiamo ascoltato Xavier Girotto, Irio De Paula, chitarrista
brasiliano di ammirevole talento, e Francesco Cafiso, considerato non
a torto uno dei migliori altosassofonisti del mondo.
CINEMA DIANA 1924-1925 - VIA UMBERTO 13 - AUTORE:PAOLO LANZEROTTI (1875-1944) Il cinema Diana, progettato dall'architetto Paolo Lanzerotti su commissione del barone Filippo Pancari, vincolato con D.A. n.480 del 31/03/1983, venne inaugurato e aperto al pubblico il 24 dicembre 1925. L' edificio ,in linea con il filo stradale, si sviluppa su due livelli ed è impostato su un basamento lavico. La facciata presenta un primo ordine architravato scandito da paraste composite intervallate dalle aperture dei vani d'ingresso di forma rettangolare, mentre il secondo ordine è scandito da paraste ioniche ed è caratterizzato dal motivo della finestra tripartita sormontata da un timpano triangolare che rinnova il carattere monumentale dell'edificio. All'esecuzione dell'opera contribuirono noti artisti in gran parte catanesi, tra cui il professore Gaetano D'Emanuele per le decorazioni pittoriche. Alla fine del Novecento l'edificio perde la sua originaria destinazione d'uso divenendo negozio. (Carmela Spampinato, dal catalogo "Catania 1870-1939" dell'Assessorato alla Regione Siciliana)
http://www.allekinos.com/CATANIA.html
Molti si ricorderanno quando nei cinema di Catania, nell’intervallo tra un tempo e l’altro, facevano ingresso i venditori ambulanti con la tipica cassetta appesa al collo, strillando in rima baciata: “Iris, caramelle, bon bon e cassatelle”. Seguiva una breve pausa e la cantilena terminava con lo strillo finale “Champagnotte?!”. Non si sa se seguito da un punto esclamativo o interrogativo. Per chi andava al cinema con la famiglia l’acquisto di uno di quei prodotti era d’obbligo, specie in presenza di bambini. Resistevano solo le persone anziane e chi aveva poche lire in tasca. C’erano però coloro che arrivavano già forniti, con il coppo pieno di “p a s s atempo”: ceci, semente e noccioline americane A farne le spese chi il giorno dopo doveva pulire la sala, stracolma di residui sotto le sedie. Per le famiglie che avevano al seguito procaci donzelle, scegliere dove e come sedersi era la principale preoccupazione. Il capo famiglia da un lato, le figlie nel mezzo e dall’altro lato la madre. Meglio se a quest’ultima toccava la sistemazione in fondo alla fila, in modo che non corresse, lei, il rischio di essere palpeggiata. Dulcis in fundo il pericolo peggiore: “il temuto molestatore" a fini sessuali. Di solito la strategia di questi personaggi era la stessa. Il tizio provava a poggiare la mano sul ginocchio di chi gli stava seduto accanto, in attesa di coglierne la reazione. Dipendeva dal tipo di questa se smetterla o estendere il palpeggiamento “sull’oggetto del desiderio". Era questo un film muto, che nell’oscurità e nel silenzio della sala, si girava solo tra i protagonisti del “misfatto”. Oggi tutto questo sembra preistoria . La società si è evoluta, non si sa se in meglio o in peggio. Le sale cinematografiche, con l’avvento della TV, scontano un prezzo salato e quel mondo che girava attorno ad esse è costituito da fantasmi che non tornano. Nelle orecchie, però, risuona la voce dello strillone: “ Iris, caramelle, bon bon e cassatelle”. Champagnotte !? “ E oggi, come allora, affiora lo stesso dubbio: “Champagnotte”: Esclamazione o punto di domanda? SARO PAFUMI
CINEMA EXCELSIOR (Via De Felice, anno di costruzione 1935,autore Settimio Mastroianni )
Venne aperto nel 1935 come teatro
ma fu subito trasformato in cinema -arena su progetto
dell'architetto Settimio Mastroianni, la cabina di proiezione fu
ricavata dalla tribuna che fu eliminata insieme ai palchetti.
"Libero da compromessi il Dèco nel disegno fortemente sagomato del prospetto del Cinema Excelsior di Settimio Mastroianni in via De Felice, nell'accostamento fra la geometria netta, dura,decisamente plastica nel taglio delle aperture in facciata e quelle delicate collane a fili di perle piccolissime che accompagnano il profilo interno dello sguancio della grande finestra grigliata semicircolare, e si intravedono sotto le cornici che sovrastano tutte le aperture (sia quella centrale che le tre più piccole ad essa sottostanti);cornici "sostenute"dalle microscopiche mensole in foggia di mezze coccarde"(A.Rocca) grazie a Milena Palermo
Scusi, dov'è il Cinema? di Leandro Perrotta con Roberta Attardo
creato
il 16/02/10 Via delle Salette, angolo via Concordia. Iniziamo da qui un tour fra le vecchie sale cinematografiche catanesi. Terra di mezzo fra San Cristoforo e Angeli Custodi, periferia catanese. Eppure questo è il “vero centro”, la Catania popolare storica. Se vuoi vedere com'è cambiata la città in questi anni, devi andare qui, una strada dominata dall'imponente mole rossa dell'oratorio salesiano. Per il resto il panorama non è molto vario, e fra i capannoni abbandonati si fa una certa confusione. Approfittiamo della disponibilità di un raro passante per chiedere «scusi, il cinema Apollo?», e ci indica un vecchio rudere a pezzi, un capannone, guarda caso. «Mi ricordo il cinema Apollo, ci facevano i film di Superman». Capienza 700 posti, ma in zona non c'era solo l'Apollo, c'erano anche il Concordia, il Caronda, l'Eliseo, il Midulla. Quest'ultimo non era nel nostro elenco – ricavato da una edizione della “Enciclopedia di Catania”, Tringale Editore, 1980 - , ma ci facciamo spiegare la strada «Si trova vicino al mercato di San Cristoforo, ma fai attenzione, quella è una zona brutta». La “zona brutta” si trova a circa mezzo chilometro, stesso quartiere ma più vita: nascosto da una bancarella di frutta e verdura, ecco il portone dell'ex cinema Midulla. Qui c'è tanta gente, che quando scopre che siamo lì per il cinema viaggia fra i ricordi: «Ha chiuso 15 anni fa... No forse 20. Bei tempi quelli». Oggi nel basso edificio che ospitava il Midulla c'è un centro sociale del comune, con un paio di finestre rotte.
Un triste parcheggio è oggi anche l'Arena Centrale, in via Etnea accanto al centralissimo Lo Po', uno dei pochi cinema storici ad essersi “reinventato” multisala per proseguire l'attività, in una zona che 30 anni fa era letteralmente piena di sale. Verrebbe da dire che un po' di sale dovevano buttarlo a terra, visto che in attività restano solo il già citato Lo Po', l'Odeon, l'Arena Argentina, mentre il Metropolitan è ormai solo un teatro. Fra quelli chiusi l'Arena Ideal di via Andronico, che oggi è un cortile abbandonato pieno di erbacce, mentre sulla sponda opposta di via Etnea, in via De Felice stà silenzioso l'ultimo caduto di questa guerra a colpi di multisale: l'Excelsior. Il Tiffany poco più là aspetta affittuari, mentre il cine-teatro Diana su via Umberto è diventato un outlet dopo essere stato per anni un negozio della catena “Sisley”. Del cinema “Monachini”, zona piazza Carlo Alberto, nel via vai frenetico di cinesi si ricorda uno sparuto gruppo di residenti storici. Del cinema “Reale” in via Francesco Crispi non si ricorda invece proprio nessuno; al suo posto oggi c'è una banca. Tornaniamo in centro storico, in via di Sangiuliano, dove nessuno sospetterebbe che il bel teatro Sangiorgi (riaperto nel 2003 e gestito dal Teatro Massimo Bellini) alla chiusura nel '89 fosse un cinema pornografico, come il vicino “Fiamma”, ancora attivo in via Fischetti, e l'Olympia-Mac Donald di piazza Stesicoro. Un
cinema c'era anche in pescheria, o quasi: in via Gisira lo storico “Vittoria”,
costruito nel 1924, era finito anche lui a proiettare film porno, fin
dal 1978. Nel 2000 i membri della cooperativa Azdak insieme ad altri
soci esterni lo hanno rilevato per portarne avanti un piano di
ristrutturazione, che non è stato mai avviato. Nelle prossime puntate
cercheremo di scoprirne le motivazioni.
Elenco alfabetico delle sale
Abc: 1958. Inaugurato il 16 Marzo ’58 con il film “Un amore splendido”. via p. Mascagni 88, venne costruito al posto dell’ Arena Spadaro. Non è stato in attività tra il 1987 (chiuse in aprile con il film “figli di un dio minore”) e il 1998, quando ha riaperto a novembre con il film “Delitto perfetto”.
Achab: 1995. Viale Africa 31. Saletta d’essai gestita dalla cooperativa Azdak. Amadea: 1997-1999. Viale Africa 31. Si trovava nell’immobile adiacente al lato posteriore della saletta Achab.
Alfieri 1948. Via Duca degli Abruzzi 8. Fino al ’64 cinema Garden. Dal
1999 anche sala 2.
Ambasciatori: 1959, al posto dell’arena Manzoni. Viene inaugurato il 25 luglio 1959 con lo spettacolo teatrale “Follie del varietà”. Il primo film viene proiettato il 10 agosto “Kamikaze torpedini umane”. Dal settembre 2004 svolge unicamente attività teatrale ed è gestito dal Teatro Stabile.
Apollo: 1914 – 1914. via San Giuseppe al Duomo. Inaugurato nel gennaio del 1914 fu subito travolto dalla crisi del settore e nello stesso anno venne riconvertito in caffè concerto. Da non confondere con il cinema Apollo di via S. Maria delle Salette. 1956-1983. Inaugurato il 9 Giugno 1956. Via S.Maria delle Salette 165.
Archimede: 1941-1959 via Mendola, anche arena. L’ultimo film, “Quota periscopio!”, è stato proiettato mercoledì 14 ottobre ’59. Fu demolito in seguito allo sventramento del vecchio San Berillo. Si trovava nella zona compresa tra Via Archimede e Corso Sicilia.
Ariston: 1958, via Balduino 19. Viene inaugurato il 7 giugno ’58 con il film “Orgoglio e passione”.Non è stato in attività nella stagione ’84-’85. Nel 1985 viene preso in gestione dalla cooperativa AZDAK. Dal novembre ‘99 anche sala 2. Il 24 gennaio 2006 i locali sono stati rilevati dalla società romana “Circuito cinema” che a breve provvederà alla ristrutturazione realizzando altre due sale al posto della tribuna. Astoria: 1957 – 1969. Inaugurato il 14 settembre 1957 con il film “Donne, dadi, denaro”. Dal 1969 Teatro Delle Muse, poi TeatroVerga.
Autoferrotranvieri: 1944-1963. via L.Capuana 72. Dal 61 assume il nome di “Roma".
Bellini: 1934-1959 via V.Emanuele 121. Dal 1965 Teatro Rosina Anselmi.
Buscemi: 1951-1982. via Susanna 74. Anche arena. Inaugurato sabato 3 marzo 1951 con “Domani è troppo tardi”.
Capitol: Inaugurato il 16 maggio 1957 con serata ad inviti per la proiezione del film “La traversata di Parigi”, il giorno dopo cominciano le proiezioni per il pubblico con il film “Alta società”. La terrazza viene inaugurata il 15 giugno 1957.
Carmelitani: 1953 – 1962, Piazza Del Carmine, sala parrocchiale.
Caronda: 1955-1986. via acquicella porto 105.
Concordia: 1950-1979. Inaugurato mercoledì 18 gennaio 1950 con il film “Marito ideale”, ingresso platea £ 40, tribuna £ 60. Dal ’76 assume la denominazione di Elen. Via Plaja 43.
Corsaro: 1944. via S. Nicolò al borgo 49
Delle rose: 1955-1982. inaugurato il 3 settembre 1955 con il film “Rose marie”. Via del bosco 100. Anche arena. Chiude il 25 luglio 1982 con il film “Conan il Barbaro”.
Dora: vedi Fiamma.
Diana e Saletta: 1926-1981. via Umberto 7. Realizzato dall’arch. Paolo Lanzerotti e inaugurato il 26 dicembre 1926 con il film “Maternità” e con spettacolo di varietà. Negli ultimi due anni il Diana funziona come luci rosse, mentre il saletta continua la normale programmazione. Chiudono entrambe nel giugno ’81.
Divino amore: 1956 – 1960, via Zia Lisa 118, sala parrocchiale.
Don Bosco: 1964, viale Mario Rapisardi 56. Sala parrocchiale. Prevalentemente adibito ad attività teatrale.
Edison americano: : 1906-1929. Via Alessi 16. risulta anche un Edison estivo in via Nuovaluce 9, oggi Viale Mario Rapisardi. Sul finire degli anni 20 compare anche un “Edison” ubicato il via di Prima 18, ma non se ne sa di più.
Eliseo: 1910 via Garibaldi 271. Dal ’79-’80 sala a luci rosse.
Esperia: 1931-1984 via Plebiscito 782. Anche Arena. Durante il fascismo cinema Littorio. Inaugurato il 16 ottobre 1931, con serata ad inviti, e il giorno dopo per il pubblico, con il film “Legione azzurra” e la comica “Pompieri (flick e flock)”. Non è stato in attività dal 20 aprile del 1943 all’inizio del 1946. Chiude il 17 gennaio 1984 con il film “Paolo Roberto cotechino centravanti di sfondamento”.
Europa: 1955- 1976 Nesima, Via Pacinotti 23. Costruito al Catania e il cinema di Alberto Surrentino D’Afflitto
Excelsior: 1939 via de felice 19. Anche arena fino al 1960. Venne aperto come teatro nel ’35, eliminati parte della tribuna (al cui posto fu ricavata la cabina di proiezione) e i palchetti riaprì come cinema nel ’39.
Famiglia: venne demolito in seguito allo sventramento del quartiere San Berillo. Si trovava in Via Ventimiglia.
Fiamma: 1944 via fischietti 2 . Fino al ’48 cinema Virtus. Sabato 11 dicembre 1948, dopo una breve chiusura per rinnovo locali, riapre con il nome di Dora (in onore della nipote del gestore) con il film “Scala al paradiso”. Dal 1971 assume la denominazione di Fiamma. Dal ’79 è sala a luci rosse.
Garden: (San Giovanni Galermo): 1954-1984. Per i primi anni cinema. L’ultima proiezione di cui si ha notizia certa risale al 1° aprile 1984, con il film “Turbo time”.
Garibaldi: 1906- metà anni 10. Alcune fonti riferiscono che fosse ubicato in Via Mazza 24, secondo altre si trovava in via Ventimiglia. E’ possibile anche che si tratti di due diversi locali in attività in periodi diversi e con identico nome. Come di molti dei locali aperti nel 1906, le notizie si perdono nel corso degli anni. Di sicuro non fu più in attività dopo lo scoppio della prima guerra mondiale.
Golden:1974 – 2003, Viale Ruggero di Lauria 85. Inaugurato sabato 23 novembre 1974 con “Stavisky il grande truffatore”. Non è più in attività dall’ottobre 2003, ultimo film proiettato “La maledizione della prima luna”. Non si hanno ancora notizie sul futuro della sala.
Imperiale: 1906 - via nuovaluce (oggi viale mario Rapisardi) n. 9. Da non confondere con l’Arena Imperiale di via Lago di Nicito. Dovrebbe avere iniziato le proiezioni nel settembre del 1906. Non è stato possibile reperire altre fonti in merito alla sua attività e all’anno di chiusura. Allo stesso indirizzo risulterà ubicato anche il cinematografo Edison, ma non risulta chiaro se si tratta di un cambio di denominazione o della realizzazione di una attigua arena estiva.
Lo po’: 1936 via etnea 256. fino al ‘66 anche terrazza. Dal 2003 è stato trasformato in multisala con tre schermi.
Lumiere: 1906-1938. via Spadaro Grassi. Inaugurato nel maggio del 1906 con la denominazione di cinema Moderno, fu distrutto da un incendio domenica 10 giugno. Riaprì il 2 settembre 1906 con la nuova denominazione di Lumiere. Per i primi anni in estate il gestore trasferiva la propria attività nel porticciolo di Ognina. Negli ultimi due anni di attività assunse il pomposo nome di cinema Impero. Chiude il 26 marzo 1938 con il film “Casta diva”.
Lux: 1936-1960 via Messina
Marisa: 1952-1980. anche arena. Via Fazello 27. Nel giugno ’51 ne viene annunciata l’imminente apertura, poi rinviata per motivi non rinvenibili. L’apertura al pubblico si avrà il 1° gennaio 1952 con il film “Il principe e il povero”. Demolito intorno al 2000.
Messina: 1959. Via Giannotta 15. Inaugurato il 25 luglio 1959 con il film “Il grande paese”. Dal 1989 sala a luci rosse.
Metropolitan: 1955. via S.Euplio 21. Inaugurazione il 19 gennaio 1955 con la rivista “tutte donne meno io” della compagnia Macario. Il 24 gennaio ‘55 viene proiettato il primo film: “Giulietta e Romeo” di Renato Castellani..
Midulla: 1937-1979. via Zuccarelli 36. Prima della guerra aveva il nome di cinema «Italia». Distrutto nel febbraio del 1979 da un incendio doloso. Ultimo film proiettato “Totò contro Maciste”.
Minerva: 1946-1983. via Orto del re 20. Chiude il 31 maggio 1983 con il film “Pink Floyd the wall”.
Mirone: 1928. Via A. De Curtis. Fu inaugurato il 10 marzo 1928 con il film “Derby reale”. Non è stato in attività tra l’85 e il ‘95, anno in cui, nel mese di ottobre, ha riaperto con il nome di King.
Monachini: Sala A 1928-1956. Sala B 1945-1990. Terrazza 1930-1963. via Giordano Bruno 20. Nei primi anni 80 alterna film normali a quelli porno. Diventa esclusivamente a luce rossa dalla stagione ’83-’84. Chiude mercoledi 24 ottobre ’90 con il film hard “Le superscatenate”.
Mondiale cinematografo Excelsior: 1906 - ???? Di sicuro era in attività fino al 1911. Dopo questa data non è stato possibile reperire altre notizie. Da non confondere con il cinema Excelsior di via De Felice.
Nazionale: 1906 - via Alessi 11.
Nuovo: 1928-1966,ex teatro Genio, dall’ottobre ‘54
Aurora: Via Abate Ferrara 32. Costretto alla chiusura da ingenti danni al tetto, oggi completamente crollato.
Odeon:1932. via F. Corridoni 19. Realizzato dall’arch. Carmelo Aloisi e inaugurato l’11 marzo 1932 con il film “Papà gambalunga” e il corto “Inverno” (Sinfonia allegra). Il primo locale a vantare il tetto apribile.
Olympia: 1913-1998 Piazza Stesicoro 57. Realizzato dall’architetto Francesco Fichera, inaugurato il 21 marzo 1913 con il film “Quo vadis?”. Dall’80 sala a luci rosse. Ultima proiezione lunedì 13 luglio 1998. Oggi è sede di un fast food.
Orione: 1947-1952. via Pietro dell’ova
Planet : 2000. Via della costituzione 47. 5 sale. Inaugurato sabato 4 marzo 2000 con i film “C’era un cinese in coma”, “Il collezionista di ossa”, “Sbucato dal passato”, “Three kings”.
Reale: 1925- 1984. fino al 33 cinema Orfeo. Via F.Crispi 262. Chiude martedì 26 giugno ’84 con il film “La donna che visse due volte”.
Recupero: 1953- ha chiuso nel 1983 per riaprire i battenti nel 2003 come multisala. Via duca degli abruzzi 69. Dal 2000 anche arena.
Rinascita: 1948-1959. Via Barriera del bosco angolo via Antonello da Messina.
Ritz: 1972-2001. Via Ibla 5. Inaugurato il 31 ottobre 1972 con il film “L’avventura è l’avventura”. Ultimo film proiettato “Storie” nel maggio 2001. Acquistato dalla Provincia, è attualmente adibito a sala per le lezioni della facoltà di giurisprudenza.
Ruggeri: 1959-1961. C/da San Giorgio 39.
Sala Italia: 1906 - Piazza Duomo. Inizia le proiezioni il 24 marzo 1906 e come di tutti i locali della prima ora, se ne perdono le tracce nel corso degli anni. Conosciuta anche con il nome, assunto successivamente a partire dal settembre 1906, di Real cinematografo Gigante
Sala Roma: 1913-1957 Palazzo Spitaleri, oggi Rinascente, via Etnea 155. Inaugurato nel settembre del 1913 con il nome di “Music Hall”, assunse la denominazione di “Sala Roma” dal 4 dicembre 1932. Dal 1948 anche arena. Nel 1938 fu il primo locale ad ospitare la proiezione di un “film in rilievo”, ovvero il 3D. Ultima proiezione Il 17 giugno 1957 con il film “L’angelo del ring”. Fu demolito per far posto al palazzo della Rinascente, la cui attività commerciale verrà aperta al pubblico il 10 ottobre del 1959.
Salon parisien: 1907 - via Biscari. Già dal 1909 se ne perdono le tracce. Probabilmene, come molte delle sale della prima ora, fu travolto dalla crisi di metà anni dieci causata anche dall’inasprimento fiscale imposto per far fronte ai costi della guerra.
Sampaolo: 1955 - 1957 . Sala parrocchiale, via S.Agata 3. Inizia le proiezioni il 12 gennaio ’55. L’ultima proiezione di cui si ha notizia certa risale al 23 ottobre 1957, con il film “Quando mi sei vicino”. In attività peraltro non continuativa durante la stagione ’56-’57. Via S.Paolo 73, Cibali.
Sanfilippo: 1962- 1973 via Re Martino 197. Nel ’70 assume in nome di Orchidea. Dal 1974 Teatro Sud fino a metà anni 90.
San Filippo Neri: via teatro greco 32, sala parrocchiale. Non si hanno notizie sul periodo di attività.
San Francesco di Sales: via Cifali 7, sala parrocchiale. In attività nei primi anni 50.
Sangiorgi: 1901, una programmazione cinematografica continuativa comincia però a metà degli anni 20. Estivo Kursaal (terrazza con 600 posti) attivo fino a metà anni 30 e poi dal ‘54 al ’63 .Già dai primi anni 70 si proiettano esclusivamente film erotici. Nell’ottobre ’76 si tenta un rilancio e si torna ad una programmazione “per tutta la famiglia”, ma nel gennaio ’77 si torna ad una programmazione erotica. Pochi mesi dopo cominciano anche le proiezioni di film porno. Rilevato dal Teatro Massimo Bellini nel’89, dopo una lunga ristrutturazione è stato nei primi mesi del 2003 riaperto come teatro.
Santa Maria della Mercede: 1957 – 1960, via Caronda 102, sala parrocchiale.
Sarah: 1953. Via di San Giuliano 126. Dalla stagione ’76-’77 proietta esclusivamente film erotici,e dalla fine del ’77 anche porno. Prima del ’53 Teatro Alhambra, a sua volta ex Vittorio Emanuele, a sua volta ancora ex Principe di Napoli, (1887).
Sciara: 1979 – 1996. San Paolo, Piazza Risorgimento 20. Tecnicamente in territorio di Gravina, per la sua vicinanza con il quartiere di Barriera è stato sempre considerato un cinema cittadino.
Spadaro: 1948-1980. via Sabotino 2.E’ l’unico caso di terrazza entrata in funzione prima della sala: essa infatti è attiva dall’estate ’47 mentre la sala comincerà a funzionare da sabato 18 settembre ‘48, giorno in cui si inaugura con il film “La signora Parkington”.La terrazza rimane in funzione fino al 7 agosto ’52, il giorno dopo viene aperta l’arena Spadaro in via Mascagni. A seguito della trasformazione dell’arena nel cine Abc, la terrazza tornerà a funzionare dall’estate ’57. Il cinema riaprirà prossimamente come teatro Brancati.
Trinacria. ex Tiffany: 1932, fino al 1994 ha mantenuto il nome di Trinacria. Via Agnini 20. Dall’estate del ’77 comincia a proiettare qualche film erotico. Sala a luci rosse dal ’79 al ’94 ,anno in cui riapre sotto il nome di Tiffany.
Vittoria: 1924, via gisira 67. Conosciuto anche come Supercinema. Dal ’78 sala a luci rosse. Rilevato nel 2000 da alcuni membri della cooperativa Azdak assieme ad altri soci esterni, doveva essere oggetto di un piano di ristrutturazione mai avviato.
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