Letterina a Babbo Natale da parte di Keviny (DAL WEB)

 

Caro Babbo Natali, so bene che astanno non mi sono compottato bene...ma la coppa non è mia, a casa mi fanno insalanire...a scuola mi fanno addivintare un savvaggio e i miei amichi di qui sotto casa mi prendono ingiro pecchè quannu parlo sputu,  io mi siddio e gli dico che si devono affocare con lo spago della sasizza condita senza finocchietto.

Quindi, astanno, ti prego di pensare anche a me quando spatti i riali piedi piedi  e, siccome, voglio essere buono, ti prego di pottare i tuoi pacchi dono a tutta la mia familia. se puoi potta: pacchi pe me, pacchi po papà, pacchi pa mamma, pacchi pa soru, pacchi pe zii, pacchi po nannu, e pacchi pa nanna.

Allora, pe me voglio; i ccellulare uttimo modello quello co i tacci scrinni, pecchè quello che avevo, mi è caduto dentro i bidè e si è bruciato tutto i fililamento di dentro.

Poi voglio un compruter dove posso giocare co i gioistick uessebbì.

Pe mio papà, invece, gli dovresti pottare u finali da mammitta della renò 5 binzina. pecchè avi tri misi ca furria tutti i spascii ma non lo trova e lui si lamenta dicendo ca sta murennu cunsuntu e fracidu.

 

Pe la mamma dovresti pottare una aspirapovvere nuova, pecchè quella vecchia aveva tutti i fili di fora e il nostro gatto se li mangiava, cosi un bel gionno mendre la mamma stava usando la aspirapovvere il gatto si è mangiato i fili..e in due minuti ni luamu d'ammenzu e peri sia aspirapovviri ca u iuattu, ca mossi fumminato, lu bestia!!!

Pe mia sorella, appatte uno zito bravo  e che non faccia trasi e nesci da piazza lanza, ha bisogno dell'emmepitrè, pecchè mendre ascottava giggi dalessio ci squagghianu macari i cuffi...invatti adesso ascotta solo brigantony e quella coppia di cantanti voggari, mietta-minghi in concetto laiv.

Pe gli zii, pottacci zocccu voi...fai tu...

Pe i nonno invece, devi pe fozza pottare la rintera nuova...quella vecchia la rompe sempre in occasione della festa di s.aita, u ndrunatu si accatta i torone con le mernole...e appena ci chianta i mozziconi ci si rompe i mille pezzi e fa imbressione.

Pe la nonna , devi pottare una bossa pe l'acqua cadda. quella vecchia si è spaccata pecchè lei ci si è assittata di sopra ed a cominciato a sgicciare iaccqua ngnone ngnone e si è anniata tutta, infatti ,ci abbiamo spaventati pecchè ci sembrava che gli era venuta una botta o quacche ixi, che gli aveva acciungato i neuroni che comandano la pipí. ma fottunatamente non è andata cosi.

Caro Babbo Natali, ti ringrazzio per avemmi ascottato, e quando verrai a casa mia di notte, non fare sgruscio, anzi ndella cucina ti faccio trovare du puppetta di cavaddu e na cipollina. uok?

Sai che ti voglio bene caro Babbo Natali, quindi cecca di accontentarmi, asannunga su ti viru ti sequestru cu tutta a slitta e i renni. I renni i pottu a via Pebbliscitu e a slitta ma vinnu a Fera o luni...u capisti?

Ti voglio beni Babbo Natali ;) e grazie.

 

 

 

 

 

 

 

Non solo in Via Etnea e nel grande albero di piazza Università,  luminarie natalizie sono state accese, con il contributo delle aziende partecipate comunali, anche nelle altre vie dello shopping: via Umberto, viale Vittorio Veneto, viale Libertà, via Gabriele D'Annunzio, viale Ionio e dai prossimi giorni anche Corso Sicilia.

Per contribuire al risparmio energetico, saranno utilizzate solo lampadine a led, con un’accensione ridotta di due ore, dal tramonto sino alle 23,00 anziché all’una di notte.

Da giovedì, entrambi i lati di piazza Università, via Minoriti e via Montesano ospiteranno i mercatini natalizi, curati da diverse associazioni culturali con la collocazione delle classiche casette in legno.

Torna la magia del Natale. Piazza Università, via Minoriti e via Montesano con un centinaio di casette in legno addobbate e illuminate, rallegrano questi giorni di festa con luci e colori tipici del periodo più atteso dell’anno.

 

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Ai magri, a quei fantastici longilinei, a quelli che ti rompono i coglioni quando ti incontrano in strada e l’unico argomento, mani incollati alla tua pancia, è: “ma quantu si fattu”!

Agli sportivi che ti rendono partecipe, senza alcuna richiesta da parte tua, del loro successo all’ultimo torneo di paddle intramezzato con corsetta pomeridiana in mezzo al traffico del lungomare fianco a fianco ad un tir scarburato e che cercano di convincerti che con un poco di bicicletta (Catania-Rifugio Sapienza) quella traccia di colesterolo scompare.

A quella commessa che con quel sorriso a metà tra la sfinge di Salonicco (lo so che non esiste, ma suona bene) ed il cane del mio amico Puma, che non è molto carino, mi ha risposto: In questo negozio le  X che ha di bisogno lei come taglia finenu, spero che quella “bolletta” milionaria le sfumi per un pareggio al 90°.

Ai non carnivori che mi guardano schifati da “Lorenzo” quando godo nel chiedere se posso avere la salsiccia condita con i calaceddi e poi quando viene il loro turno cercano l’Hamburger  di ceci e la cotoletta di soia… e no cazzo! A cutuletta è na fedda di canni e l’hamburger è tritatu, chiamili ccu nautru nomu!

Agli intellettuali  che postano la loro critica entusiasta su “Come condonare un amore abusivo” libro dalla mono-tiratura, a loro che hanno appena finito di guardare in lingua originale un film coreano bianco e nero, spero che un lavaggista  un giorno in macchina gli scopra la musicassetta di Brigantony e la tessera abbonamento al cinema Fiamma ed urli ad alta voce, sventolando i due trofei:  “li metto nel cruscotto insieme a playboy?” 

A tutti loro vanno i miei più sinceri auguri, giurando che non ricambierò istigandoli all’ozio, all’arte della disposizione della carbonella nell’arrusti e mangia, tantomeno alla visione della filmografia di Totò.

Auguro di rimanere così, come siete, con tutti i vostri pregi, ma vi prego, non pretendete di cambiare gli altri. Auguri.

Gino Astorina, 2023.

 

 

I mercatini di Natale, nell’incantevole cornice del centro storico con le luminarie a Led, offrono idee regalo, prodotti alimentari tipici di qualità, decorazioni natalizie, gioielli artigianali, presepi, ceramiche di Caltagirone, e ovviamente leccornie tradizionali, come torrone e altri dolci tipici.

Quest’anno la manifestazione è ancora più a misura di famiglie e bambini, con tanti giochi e laboratori dedicati ai più piccoli e con due speciali attrazioni in piazza Università: la slitta tridimensionale di Babbo Natale 🎅 con le renne e l'installazione di un babbo natale luminoso gigante sotto il quale scattare foto ricordo.

I mercatini di Natale saranno aperti tutti dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 21 e  nel fine settimana nei giorni di venerdì, sabato e domenica fino alle ore 22.

Le associazioni che raggruppano gli artigiani (“Le pulci di città”, “Non solo feste”, “Agorà” e “Genesi”) sono state individuate tramite procedura a evidenza pubblica promossa dalla direzione comunale attività produttive, sulla base dell’idea progettuale degli uffici di gabinetto diretti da Giuseppe Ferraro.

 

 

 

 

Babb’i l’ova, babbu ri l’ova

Quante volte abbiamo pronunciato o abbiamo sentito pronunciare babb’i l’ova o babbu ri l’ova? Uno scherno, un modo colorito, ma mai volgare per designare una persona sciocca e un po’ stupida. Un termine divertente e che racconta di un popolo e delle sue tradizioni. Il siciliano babbu – stupido – deriva dallo spagnolo “bobo” e significa “babbeo”. U “babbu ‘i l’ova” era molto probabilmente una figura realmente esistita; un ambulante di quartiere che distribuiva e vendeva le uova. Il personaggio, per l’epiteto utilizzato, non brillava certamente per arguzia o per talento e da ciò veniva schernito dagli avventori. Il compito, infatti, era dato a persone dalle menti semplici, per racimolare qualche soldo e occupare il tempo.

Un’altra testimonianza racconta invece di un signorotto di Caltagirone e dei braccianti che assumeva per lavorare presso i campi. Tronfio, prepotente e accorto, chiamava in disparte i lavoratori della terra e prometteva, oltre al compenso, un uovo al giorno. Raccomandava a ciascuno di loro di lavorare di buona lena per ricevere il premio concordato e di non dire nulla agli altri. Durante l’ispezione per i campi, gridava a gran voce: «Attia di l’ova!» Quelle urla destavano ansia e smuovevano i braccianti a lavorare con maggiore solerzia, ignari dell’inganno e quindi babb’i l’ova.

U babbu ri l’ova non è cattivo, non è malizioso e si perde in un bicchiere d’acqua. La persona babba è scimunita, stupidina, sciocca. U babbu ri l’ova rafforza e carica di un significato maggiore l’aggettivo. Il catanese lo sa, il siciliano anche. Ogni parola (o ogni accostamento tra due o tre parole) crea un connubio di significati singolari e meravigliosi. I non autoctoni non lo sanno, forse difficilmente capiranno, ma è qualcosa che si acquisisce col tempo. Il catanese (sia l’abitante che il dialetto della lingua siciliana) è una moltitudine. Vibrante e straordinaria sedimentazione di cultura e bellezza.

 

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NATALE 2006

(Lettera di Babbo Natale a Mimmo Rapisarda)

Napapiiri (Finland), dicembre 2006

Caro Mimmo,

ciao, sono colui che tutti chiamano Babbo Natale.

Da un po' di anni soffro di depressione e ad ogni dicembre cerco qualcuno per sfogarmi. Quest'anno ho scelto il tuo sito web (si scrive cosi?).

Innanzi tutto, vuoi sapere una cosa? Mi sono stufato! Mi sono stufato di tutte queste nuove richieste che mi arrivano, di tutte queste nuove tecnologie che trasformano i desideri di quei poveri cristi lì sotto in meno di tre mesi. Così capita che mentre ad ottobre preparo l'oggetto, due bifolchi annunciano a tutti "Life is now" e a metà novembre sono costretto a ricominciare tutto daccapo. Alla fine arrivo al 24 dicembre stressato e depresso. Ho fatto pure delle sedute di psicanalisi qui vicino, in Svezia, presso uno strizzacervelli, un certo Freud. Alla fine sono uscito dal suo studio ancora più depresso.

Come ogni anno, per fronteggiare questa nuova realtà, ho cercato di farmi aiutare dai soliti gnomi lapponi. Ma quelli conoscono a malapena l'impianto elettrico dell'albero di Natale. Così ho dovuto assumere degli elfi giapponesi hi-tec, mandando in cassa integrazione i miei gnomi. Non ti credere, sono cose che capitano anche qui, conseguenze del vostro inarrestabile progresso!
Sai, una volta ero uno di quelli che voi chiamate santi. Non so come, ma dalla Puglia mi sono ritrovato in Lapponia. Mi hanno cucito addosso questa casacca rossa (ormai da buttare via e che mi sta strettissima) sfruttandomi in tutti i modi. Come un coglione mi fanno dire per le strade "oh oh", mi fanno bere la bevanda scura di una multinazionale americana, mi fanno fare il giro del mondo in 20 giorni (altro che 80 giorni, quella sì che era una pacchia!), mi infilano nei film, nelle canzoni, nei libri, negli spot ed usano la mia immagine come meglio credono. Sfogliando queste pagine, vedo che anche tu non scherzi, briccone!

Mah... meno male che dura solo un mese e che poi si dimenticano di me, lasciandomi in pace per il resto dell'anno.

Sapessi le richieste che mi arrivano! Le più pazze! Mi chiedono carriere strepitose, una notte con Alena Seredova, trenta punti di bonus per la Juve, una raccomandazione alla ASL per avere il Dott. Gargiulo come medico di famiglia, entrare nella casa del Grande Fratello, confezioni di Viagra, labbra alla Angelina Jolie e capelli alla Brad Pitt, vincite alla lotteria, terni e ambi al lotto per pagare l'abbonamento a Fuorigrotta dimenticando che mi chiamo Nicola e non Gennaro! Figurati che alcuni mi hanno chiesto, senza riuscire a trovarlo, il catalogo Postal Market. Dicono che sia meglio della rivista Playboy.

 

E poi una certa De Filippi che doveva nascondermi dietro una busta gigante per far riappacificare due coniugi. Un giorno mi ha pure scritto una signora che si chiama Carrà, pregandomi di farle da "gancio" per un bambino un po' scettico: dovevo entrare in uno studio televisivo dove lei gridava a tutti "Babbo Natale …è quiiiiii!.

Mai che mi sia arrivata una lettera congiunta da Gerusalemme per far finire la guerra in Medio Oriente, o una dal Palazzo dell'ONU perchè cancellino tutti gli embarghi nel mondo, o una della Fao che mi comunica "per quest'anno non c'è bisogno di niente", o una dal nord Africa dove sta scritto "da gennaio non si salpa più". Niente, nessuna lettera, quella casella del mio ufficio postale rimane sempre vuota.

Com'erano belli i tempi in cui mi scrivevano soltanto per far stare bene mamma e papà, o solo per far guarire il bambino malato incontrato per strada oppure solo per i tanti desiderati trenini e le bambole o addirittura soltanto per aiutare un innamorato a conquistare la sua amata (con la puntuale sfuriata del mio collega Valentino, il quale sosteneva che avrei voluto fregargli il lavoro!).

Anche le mamme sono cambiate. Quando mi chiedono di farmi fotografare con i loro bambini e li metto sulle mie ginocchia, mi accorgo che nei loro occhi non c'è più l'innocenza di una volta. Mi guardano come soldatesse dell'Esercito della Salvezza o come Dame della San Vincenzo. Io capisco, sto zitto e non tengo più di tanto i loro bimbi. Comunque non le giudico. Coi tempi che corrono, gli orchi cattivi sono sempre più in agguato.

E poi è cambiato tutto. Oggi i trenini me li tirano in faccia! In passato, quando mi calavo dal camino, sapevo che erano tutti a letto e potevo operare nel buio del salotto con tranquillità. Oggi, già che i miei pantaloni non mi entrano più perché ho già abbondantemente superato la taglia 58, scendo dal camino sempre con più difficoltà e quando a mezzanotte arrivo sotto, tutto sudato...... me li ritrovo ancora tutti lì, svegli, con gli occhietti ancora aperti, imbambolati di fronte alle loro playstation o a massacrarsi il pollice destro per infiniti e insignificanti messaggi, oppure per guardare il video dell'ultima bravata fatta al compagno di classe. …e li vedo immersi nella loro scolorita solitudine, nel loro status di ragazzi cresciuti troppo in fretta, nella loro spenta adolescenza di figli con genitori divorziati. Quando mi materializzo mi guardano con un'espressione che non dice nè amore, né odio. Niente. Soltanto un'atroce indifferenza simile a quella con la quale si guarda una cacchetta per strada; indifferenza che tocco con mano ogni anno, sempre di più. Vedono il sacco pieno di roba (che non sanno quanta fatica mi è costato, viste le sempre più esose esigenze della delegazione sindacale degli elfi giapponesi) e mi dicono "Mettilo lì, insieme agli altri. L'hai portato lo scontrino fiscale? Vecchio, almeno ce l'hai un punto vendita in questa città? Se non funziona, dove vuoi che reclami, in Finlandia?".

L'altro ieri ho chiesto a un dodicenne "Cosa vuoi per Natale?". Sai cosa mi ha risposto? "Niente, grazie. Non desidero nulla di terreno, ho già Emule.com!".

 

 

Vedi a che punto sono arrivato? Sono stanco e non ce la faccio più, ho miei anni, i miei acciacchi e questi folti capelli bianchi che vedi non è altro che una parrucca, quelli veri li ho persi come li perdi tu. A proposito, lo vuoi per Natale un trapianto? Un certo Silvio da Arcore me l'ha chiesto due anni fa ed è felicissimo, funziona! Gli ho fatto omaggio pure della bandana, come optional.

So che vuoi dirmi: "ma allora perchè fai tutto questo?" Perchè, nonostante desideri anch'io la pensione, la verità è che io, Pollicino, Peter Pan, Pinocchio e tanti altri "miei colleghi" siamo la stessa persona. Fino a quando esisteranno bambini che mi evocheranno attraverso quello che vogliono davvero vedere i loro occhi, sarò trascinato sulla mia slitta a girare il mondo in cerca di gente (chiamiamoli bambini) che hanno ancora nell'anima quel po' di fantasia e fanciullezza da farli rimanere tali. Ed io, per forza di cose, avrò questa perpetua missione fino a quando non ci sarà più nessuno che dirà che Babbo Natale non esiste. Ma fino a quando sentirò un bimbo piangere perchè un imbecille gli ha detto della mia inesistenza, io ci sarò. Sempre. Ci sarò (ci saremo) anche per quegli anzianotti ancora affascinati dai folletti birboni che li fanno tornare bambini e che la smettono soltanto quando si sentono dire "buonasera dottore" risistemandosi la cravatta per darsi un po' di contegno.

Amico mio, amici miei, la vita è già difficile e breve. In ogni momento una pallida donna di malaffare vestita di nero vi aspetta dietro l'angolo e, purtroppo, i clienti se li sceglie sempre da sola. Per fregarla, Madre Natura vi ha regalato quel folletto che fa tanto bene alla salute e che invece, quando crescete e siete ormai convinti di essere immortali, lo riponete nei cassetti dei vostri ricordi come una cosa che non serve più.

Lo dico soprattutto a quelli più giovani: sforzatevi di divertirvi anche con poco, basta sfruttare la fantasia, la goliardia e l'ingegno, non cercate un divertimento artificiale attraverso scellerati strumenti che vi costringono ad acquistare nel villaggio globale. E poi un consiglio da Babbo: fra tanti "mi piacerebbe farlo, ma forse è meglio di no" ogni tanto fatelo, accontentatelo il vostro cuore ribelle, fatelo adesso perché un giorno non ve lo consentiranno, perchè un giorno vi diranno che siete dei buffoni. Per questo quel dono dovrete portarlo sempre con voi, non mollatelo mai. In poche parole: godetevi la vita con filosofia, senza pensarci su più di tanto.

Un signore che si chiamava Antoine De Saint-Exupéry una volta scrisse "Tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi di essi se ne ricordano".

Io mi ricordo delle infanzie di tutti voi, uno per uno. Ricordatele anche voi, quest'anno vi aiuterò a rinfrescare la memoria. Per me è più di un dovere perchè quel folletto sono io, sono da sempre dentro di voi e non lo sapete. Questo è il mio regalo di Natale: io stesso.

Ringraziandovi per l'affetto che mi avete manifestato in questi secoli (e Mimmo per lo spazio concessomi), vi auguro delle feste serene.
..... chiamatemi come volete, Nicola, Babbo, Klaus, spirito natalizio. Io sarò sempre il vostro.... Natale

__________________

Santa Claus Office - Joulupukin Pajakylä - 96930 Napapiiri - Arctic Circle - Finland - E-mail: santa.claus@santaclausoffice.fi

P.S. che lo sbaddu sia sempre con voi (questa me l'ha insegnata il padrone di casa)

 

 

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ESPOSIZIONE PRESEPI

Presepe artistico – Chiesa Cattedrale

Presepe artistico – Basilica Santuario Parrocchia Maria SS. Annunziata al Carmine, Piazza Carlo Alberto

Presepe artistico siciliano – Chiesa S. Francesco all’Immacolata, Piazza S. Francesco D’Assisi

Presepe artistico siciliano – Basilica Collegiata S. Maria dell’Elemosina, via Etnea, 23/A

Presepe artistico siciliano – Chiesa di S. Benedetto, via Crociferi

Presepe artistico – Chiesa di S. Michele Arcangelo ai Minoriti, via Etnea, 85

Presepe artistico siciliano – Chiesa di S. Biagio, Piazza Stesicoro

Presepe artistico siciliano – Parrocchia S. Euplio martire, Piazza Montessori, 8/A

Presepe artistico siciliano – Parrocchia SS. Sacramento Ritrovato, Via VI Aprile

Presepe artistico siciliano – Parrocchia Nostra Signora di Lourdes, Viale Oderico da Pordenone, 56

 

 

 

 

La cosiddetta “cometa di Natale”, il cui nome scientifico è 46P/Wirtanen, apparirà in cielo alla fine di novembre e sembra che sarà visibile per tutto il mese di dicembre anche a occhio nudo. La cometa, infatti, nonostante sia relativamente piccola (1,2 km di diametro), passerà a 11,5 milioni di chilometri dalla Terra e si suppone che avrà una chioma di quasi 1 grado, apparirà cioè grande 2 volte la Luna.

La cometa ha un periodo di 5 anni e raggiungerà il suo perielio (il punto più vicino al Sole) il prossimo 16 dicembre. In attesa di poterla osservare dal vivo, l’Unione Astrofili Italiani (Uai) il 31 ottobre è riuscito a scattare una foto con un telescopio dell’emisfero australe, in quanto non è ancora visibile dall’emisfero Nord.

La cometa di Natale è stata scoperta da Carl Alvar Wirtanen, americano che lavorò presso il Lick Observatory.

 

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Il celebre camion Coca-Cola torna in Sicilia: tappa a Catania

 Tante le attività che porteranno la magia del Natale nella tappa siciliana del mitico camion Coca Cola: tutto quello che c’è da sapere.

 

camion coca-cola catania

 

Il bus storico per le vie della città, col presepe itinerante.

 

Presentato il “Christmas Circ…Bus” - AMTS Catania

 

 

 

 

Via Monfalcone 'pedonalizzata' per le festività natalizie.

I commercianti di via Monfalcone hanno agghindato con luci, piante e panchine la traversa più 'glamour' di Corso Italia, dopo aver ottenuto dal Comune il via libera per una pedonalizzazione provvisoria, in occasione delle festività natalizie. "E' un esperimento che si riallaccia al passato - spiega il titolare di Pokay Gennaro Puglisi, uno degli sponsor dell'iniziativa - e sarà un test interessante per noi commercianti. Vedremo come andranno le vendite in questi giorni e, se il responso del pubblico sarà positivo, valuteremo se chiedere lo stop alle auto tutto l'anno"

Via Monfalcone 'pedonalizzata' per le festività natalizie | Video

 

 

Montesano Xmastreet

 

 

 

 

La casa di santa claus nicolosi

 

 

 

Natale ai Minoriti a Catania | 2022 | (CT) Sicilia | eventiesagre.it

 

 

 

 

 

 

BoxOffice Sicilia - IL LUNGO PRANZO DI NATALE 08/12/2022

 

 
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 2 persone e attività all'aperto
 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

Capodanno a Catania, Tananai, Biondi e molti altri a piazza Duomo -  BlogSicilia - Ultime notizie dalla Sicilia
 
 
 
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