“Mio nonno Angelo e il suo
sesto senso nei derby”
Sabato 20 Aprile 2013 - 00:29
di Francesco Ricca
Parla Alessandro Russo,
nipote del presidentissimo Angelo Massimino. “Aveva una capacità
sorprendente di azzeccare i pronostici dei derby di Sicilia: il gol di
Cantarutti nell’83 ed il trionfo di Palermo dieci anni più tardi.”
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CATANIA. Angelo Massimino
vive ancor’oggi nei ricordi di tutti i tifosi rossoazzurri. Il
presidentissimo del Catania, a cui è stato intitolato lo stadio dove
domenica andrà in scena il derby di Sicilia. E proprio Massimino col
derby aveva un feeling particolare, come racconta col sorriso sulle
labbra il nipote Alessandro, autore peraltro dell’enciclopedia
rossazzurra “Tutto il Catania minuto per minuto”. “Ho dei ricordi nitidi
di mio nonno sin da quando ero ragazzo – ha confessato a Live Sicilia
Alessandro Russo –, specialmente delle sue premonizioni pre-derby. Aveva
come delle illuminazioni che mi lasciavano stupefatto. Il primo episodio
risale esattamente a 30 anni fa: avevo 17 anni nell’anno della
promozione in Serie A, in occasione del derby di ritorno che si giocava
a Catania mio nonno Angelo pronosticò ad Aldo Cantarutti un gol nel
derby. Ciò nonostante il bomber del Catania non fosse al meglio della
condizione: come volevasi dimostrare vinse il Catania 2-0 con le reti di
Mosti e neanche a dirlo di Cantarutti.”
Ma le illuminazioni di Angelo Massimino non si fermarono a quel derby
dell’82/83. “Dieci anni più tardi, nel 1993, Angelo Massimino sorprese
tutti, compresi gli organi di stampa, dichiarando che il Catania avrebbe
vinto in casa del Palermo capolista. Mi riferisco chiaramente al derby
deciso dal missile di Cipriani e dal raddoppio di Palmisano. Mio nonno
era certo che il Catania uscisse vittorioso dalla Favorita, tutti gli
diedero poi atto di quel pronostico che pareva azzardato.”
“Proprio oggi – ha chiosato il nipote di Massimino – leggevo alcune
dichiarazioni di Pippo Baudo in vista proprio del derby di domenica: tra
cugini ci si aiuta sempre! Beh, questa sua uscita non sarà andata giù a
mio nonno che da lassù continua a seguire il Catania. Io sono convinto
piuttosto che il Catania debba riscattare la prestazione senza mordente
dell’andata e farà di tutto per vincere questa partita. I tifosi si
attendono una prestazione da leoni!
http://catania.livesicilia.it/2013/04/20/mio-nonno-angelo-e-il-suo-sesto-senso-nei-derby_237897/
|
CATANIA(4-3-3):
Andujar, Alvarez, Bellusci, Le Grottaglie, Marchese, Delvecchio, Lodi,
Almiron(Sciacca 75’s.t.), Gomez, Barrientos(Ricchiuti 80’s.t.), Lopez(Bergessio
67’s.t.). A disp.:Campagnolo, Potenza, Capuano, Izco. All. Montella
PALERMO(4-4-2):
Benussi; Balzaretti, Silvestre, Migliaccio, Mantovani(Lores 65’s.t.); E.
Alvarez(Budan 83’s.t.), Barreto, Della Rocca, Bertolo; Ilicic, Miccoli(Pinilla
45’s.t.). A disp.: Brichetto, Aguirregaray, Cetto, Simon. All. Mangia
Arbitro:
Damato Marcatori:
Lodi(C) 32’p.t., Lopez(C) 61’s.t. Ammonizioni:
Della Rocca(P), Almiron(C), Barreto(P), Silvestre(P), Bertolo(P), Bellusci(C)
|
|
Danno
e beffa, i catanesi prendono in giro. i rosanero: sul web le «foto con
scherzo»
Miccoli: «Ci hanno detto di essere affetti da una malattia fatale». La
replica: era una goliardata, lo denunceremo.
PALERMO
– La beffa, oltre il danno. Il Palermo non ha solo perso il derby di
Sicilia sul campo e imboccato il tunnel della crisi con l’ennesimo
esonero di Zamparini (Mutti chiamato al posto di Mangia). Alcuni dei
suoi giocatori più rappresentativi si sono fatti gabbare e adesso sono
vittima di uno scherzo collettivo sulle pagine Facebook e sulle
«bacheche» dei tifosi catanesi. Il capitano rosanero, ma anche i
difensori centrali argentini Silvestre (il grande ex fischiatissimo
dallo stadio Massimino) e Cetto, al termine della partita, si sono fatti
immortalare spontaneamente in compagnia di tifosi catanesi sorridenti e
festanti, alcuni dei quali indicavano con le dita anche il risultato del
derby, 2-0 per il Catania.
Idem con Silvestre Goliardia allo stato puro, con l’inconsapevole
complicità dei rosa, che però ha scatenato il risentimento della
tifoseria del Palermo, già disorientata dal cambio in panchina e da una
squadra che fa fatica a decollare. Dopo migliaia di segnalazioni e
centinaia di commenti piccati sulla propria pagina di Facebook, il
numero 10 del Palermo è corso ai ripari, precisando la vicenda con una
nota: «Cari amici – ha scritto Miccoli – mi raccontano che da due
giorni circola una mia foto sul web con tifosi del Catania che alle mie
spalle mostrano due dita in segno di sfottò per il risultato del derby.
Ci tengo a precisare che il sottoscritto non era al corrente di quanto
stava capitando e che ha scattato la foto con quei tifosi soltanto
perché presentati come affetti da una malattia che da qui a breve li
avrebbe portati via. Rimango dispiaciuto sia per essere stato ingannato
da questa gente sia per il fatto che alcuni di voi hanno pensato che
avessi scattato questa foto per gioco in una giornata, per me, molto
triste a livello sportivo».
La replica di uno dei tifosi è affidata a una nota dell'avvocato
Giacomo Bellavia: « Nella assoluta buona fede e con spirito goliardico,
non certo per ledere il decoro e la rispettabilità del professionista,
il mio assistito A.Q. ha voluto festeggiare una vittoria sportiva del
Catania insieme ad altri tifosi ed a un personaggio noto del mondo del
calcio, mostrando nella foto le due dita in gesto di vittoria.
Intendiamo contestare l’atteggiamento del signor Miccoli, il quale
anziché ammettere candidamente di essere stato oggetto di una “burla”,
tra l’altro gioviale e per nulla offensiva, si è giustificato
asserendo testualmente di aver scattato la foto con quei tifosi “soltanto
perché presentati come affetti da una malattia che da qui a breve li
avrebbe portati via”. Detta affermazione risulta assolutamente falsa e
mai proferita dal mio assistito o da altri, come possono testimoniare le
decine di persone presenti sui luoghi, tanto che stiamo valutando se
esistono gli estremi per adire le vie legali per far accertare la
configurabilità del reato di diffamazione a mezzo stampa da parte del
giocatore».
«Infatti
- aggiunge il legale - l’aver attribuito falsamente un comportamento
raggiratorio e truffaldino al tifoso in questione ha leso fortemente la
sua immagine e onorabilità, e lo ha esposto a critiche ed attacchi
proprio a causa della detta dichiarazione, senza la quale un mero gesto
goliardico sarebbe stato valutato dall’opinione pubblica per quello
che è. Si ritiene infine la condotta del signor Miccoli ulteriormente
lesiva perché per giustificare l’accaduto agli occhi dei propri
tifosi ha attribuito falsamente delle dichiarazioni al mio assistito
attinenti la sfera personalissima della salute, ambito con vari
strumenti tutelato dall’ordinamento sia civilistico che penalistico,
motivo per il quale ci riserviamo di adire le vie legali nei suoi
confronti per tutelare le sue ragioni«.
Salvatore
Lo Iacono
|
Il
primo derby di Sicilia in campionato si disputò l'1 novembre 1936, a
Palermo in Serie B, e si concluse col risultato di 1-1. Risale alla
stagione precedente il primo incontro ufficiale: finì 1-0 per il
Catania in Coppa Italia. Probabilmente il primo incontro in assoluto,
quando ancora il Catania si chiamava Unione Sportiva Catanese e il
Palermo Palermo Foot Ball and Cricket Club, risale agli anni dieci, in
occasione della Coppa Lipton.
Sono
11 quelli disputati in Serie A: il bilancio è in perfetta parità: tre
vittorie per il Palermo, tre per il Catania e cinque pareggi. Le reti
segnate negli incontri in massima serie portano la firma di: Fernando,
Tedesco, Simplício, Corini, Amauri, Barzagli, Caracciolo, Di Michele,
Caserta, Miccoli e Migliaccio per il Palermo; Prenna, Corona, Mascara (4
reti), Spinesi (2), Caserta, Martínez (3), P. Ledesma, Morimoto e
Paolucci per il Catania. Pur non essendo mai stati infrequenti i
passaggi di un giocatore da una delle due squadre all'altra, Fabio
Caserta è l'unico ad aver segnato nel derby indossando entrambe le
casacche.
Data
la forte rivalità fra le due squadre, le partite tra i rossoazzurri e i
rosanero hanno portato a volte a scontri tra le tifoserie ed episodi di
violenza. Particolarmente gravi quelli accaduti il 2 febbraio 2007,
quando durante dei violentissimi scontri tra tifosi catanesi e forze
dell'ordine, si è arrivati all'uccisione del poliziotto 38enne Filippo
Raciti. A partire da quell'episodio il commissario della FIGC Luca
Pancalli ha preso misure eccezionali quali la sospensione dei campionati
di calcio italiani di tutte le categorie, appoggiato dal governo che ha
varato l'inasprimento delle norme di sicurezza degli stadi. Nelle tre
stagioni successive è stato vietato alle due tifoserie di seguire in
trasferta la squadra in occasione dei derby.
|
Totale
TOTALE
|
Gare
disputate |
Vittorie
Palermo |
Pareggi |
Vittorie
Catania |
Reti
Palermo |
Reti
Catania |
Serie A |
17 |
5 |
6 |
6 |
18 |
26 |
Serie B |
34 |
8 |
19 |
7 |
35 |
32 |
Serie C o C1 |
14 |
3 |
8 |
3 |
15 |
13 |
Tot. Campionati |
65 |
16 |
33 |
16 |
68 |
71 |
Coppa Italia |
8 |
6 |
1 |
1 |
16 |
6 |
Coppa Italia di C |
10 |
3 |
4 |
3 |
12 |
11 |
Totale |
83 |
25 |
38 |
20 |
96 |
88 |
Stagione |
Competizione |
Data |
Partita |
Risultato |
Marcatori |
2012-2013 |
Serie
A |
21 aprile
2013 |
Catania-Palermo |
|
|
2011-2012 |
Serie A |
18 dicembre
2011 |
Catania-Palermo |
2-0 |
Lodi,
Maxi López (rig.) |
2010-2011 |
Serie A |
3
aprile
2011 |
Catania-Palermo |
4-0 |
Balzaretti (aut.),
Bergessio,
Ledesma,
Pesce |
2009-2010 |
Serie A |
3
aprile
2010 |
Catania-Palermo |
2-0 |
Maxi López (2) |
2008-2009 |
Serie A |
19 ottobre
2008 |
Catania-Palermo |
2-0 |
Martinez,
Mascara (rig.) |
2007-2008 |
Serie A |
2 dicembre
2007 |
Catania-Palermo |
3-1 |
Mascara,
Spinesi (rig.),
Martinez
Caserta |
2006-2007 |
Serie A |
2 febbraio
2007 |
Catania-Palermo |
1-2 |
Caserta
Caracciolo,
Di Michele |
2003-2004 |
Serie
B |
9 novembre
2003 |
Catania-Palermo |
0-2 |
Corini (rig.),
Zauli |
2002-2003 |
Serie B |
18 novembre
2002 |
Catania-Palermo |
2-0 |
Cordone,
Oliveira |
2000-2001 |
Serie C1/B |
4
marzo
2001 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Apa
Bombardini |
2000-2001 |
Coppa Italia di C |
10 gennaio
2001 |
Catania-Palermo |
2-1 |
Capparella, Turchi
La Grottería (rig.) |
1999-2000 |
Serie C1/B |
16 aprile
2000 |
Catania-Palermo |
0-0 |
|
1999-2000 |
Coppa Italia di C |
27 ottobre
1999 |
Catania-Palermo |
0-0 |
|
1998-1999 |
Coppa Italia di C |
30 agosto
1998 |
Catania-Palermo |
2-0 |
Lugnan, Passiatore |
1992-1993 |
Coppa Italia di C |
13 gennaio
1993 |
Catania-Palermo |
1-2 |
Pelosi
Cecconi,
Battaglia |
1992-1993 |
Serie C1/B |
27 settembre
1992 |
Catania-Palermo |
0-0 |
|
1990-1991 |
Coppa Italia di C |
24 gennaio
1991 |
Catania-Palermo |
1-0 |
Esposito |
1990-1991 |
Serie C1/B |
9 dicembre
1990 |
Catania-Palermo |
1-0 |
Cipriani |
1989-1990 |
Coppa Italia di C |
15
marzo
1990 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Marini
Manieri (aut.) |
1989-1990 |
Serie C1/B |
11
marzo
1990 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Cipriani
De Sensi |
1988-1989 |
Serie C1/B |
28 maggio
1989 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Marini
Manicone |
1985-1986 |
Serie B |
1 dicembre
1985 |
Catania-Palermo |
1-0 |
Pellegrini |
1982-1983 |
Serie B |
20
marzo
1983 |
Catania-Palermo |
2-0 |
Mastalli,
Mosti |
1981-1982 |
Serie B |
3
gennaio
1982 |
Catania-Palermo |
3-1 |
Gamberini,
Cantarutti (2)
De Rosa (rig.) |
1980-1981 |
Serie B |
21 dicembre
1980 |
Catania-Palermo |
3-3 |
Ciampoli (2),
Barlassina
Calloni (2, 1 rig.),
Bencina |
1980-1981 |
Coppa Italia |
7 settembre
1980 |
Catania-Palermo |
2-3 |
Casale,
Piga
Calloni,
Croci (aut.),
Conte |
1976-1977 |
Serie B |
20
marzo
1977 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Cantone
Osellame |
1975-1976 |
Serie B |
14 dicembre
1975 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Biondi
Magherini |
1973-1974 |
Serie B |
6
gennaio
1974 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Piccinetti
Arcoleo |
1971-1972 |
Serie B |
5
marzo
1972 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Baisi
Ferrari |
1968-1969 |
Coppa Italia |
15 settembre
1968 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Grossetti
Nova (rig.) |
1967-1968 |
Serie B |
26 novembre
1967 |
Catania-Palermo |
1-2 |
Trombini
Nova,
Perrucconi |
1966-1967 |
Serie B |
11 dicembre
1966 |
Catania-Palermo |
1-0 |
De Bellis (aut.) |
1962-1963 |
Serie A |
17 febbraio
1963 |
Catania-Palermo |
0-0 |
|
1961-1962 |
Serie A |
17 settembre
1961 |
Catania-Palermo |
0-0 |
|
1958-1959 |
Serie B |
9 novembre
1958 |
Catania-Palermo[10] |
0-0 |
|
1957-1958 |
Serie B |
16
marzo
1958 |
Catania-Palermo |
0-0 |
|
1955-1956 |
Serie B |
22 gennaio
1956 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Spikofski
Luosi |
1941-1942 |
Serie
C |
1 gennaio
1942 |
Catania-Palermo
Juventina |
4-1 |
Matteoni,
Koenig, Schillani,
Nebbia
Di Falco |
1939-1940 |
Serie B |
29 ottobre
1939 |
Catania-Palermo |
1-1 |
Pinto
De Rosalia |
1936-1937 |
Serie B |
28 febbraio
1937 |
Catania-Palermo |
0-1 |
Icardi |
1935-1936 |
Coppa Italia |
26 dicembre
1935 |
Catania-Palermo |
1-0 |
Franzoni |
|
Gare
disputate |
Vittorie
Catania |
Pareggi |
Vittorie
Palermo |
Reti
Catania |
Reti
Palermo |
Serie A |
8 |
5 |
2 |
1 |
14 |
3 |
Serie B |
17 |
5 |
9 |
3 |
19 |
15 |
Serie C o C1 |
7 |
2 |
5 |
0 |
8 |
4 |
Tot. Campionati |
32 |
12 |
16 |
4 |
41 |
22 |
Coppa Italia |
3 |
1 |
1 |
1 |
4 |
4 |
Coppa Italia di C |
6 |
3 |
2 |
1 |
7 |
4 |
Totale |
41 |
16 |
19 |
6 |
52 |
30 |
Stagione |
Competizione |
Data |
Partita |
Risultato |
Marcatori |
2012-2013 |
Serie
A |
24 novembre
2012 |
Palermo-Catania |
3-1 |
Miccoli,
Iličič (2)
Lodi |
2011-2012 |
Serie A |
28 aprile
2012 |
Palermo-Catania |
1-1 |
Miccoli
Legrottaglie |
2010-2011 |
Serie A |
14 novembre
2010 |
Palermo-Catania |
3-1 |
Pastore (3)
Terlizzi |
2009-2010 |
Serie A |
22 novembre
2009 |
Palermo-Catania |
1-1 |
Migliaccio
Martinez |
2008-2009 |
Serie A |
1 marzo
2009 |
Palermo-Catania |
0-4 |
Ledesma,
Morimoto,
Mascara,
Paolucci |
2007-2008 |
Serie A |
12 aprile
2008 |
Palermo-Catania |
1-0 |
Miccoli |
2006-2007 |
Serie A |
20 settembre
2006 |
Palermo-Catania |
5-3 |
Tedesco,
Simplicio,
Corini (rig.),
Amauri,
Barzagli
Corona,
Mascara,
Spinesi |
2003-2004 |
Serie
B |
4
aprile
2004 |
Palermo-Catania |
5-0 |
A.Filippini,
Biava,
Toni (2),
E.Filippini |
2002-2003 |
Serie B |
19 aprile
2003 |
Palermo-Catania |
3-3 |
Asta,
Zauli,
Maniero
Martusciello (2),
Oliveira |
2000-2001 |
Coppa Italia di C |
29 novembre
2000 |
Palermo-Catania |
1-1 |
Maggiolini
Karasavvidis |
2000-2001 |
Serie C1/B |
23 ottobre
2000 |
Palermo-Catania |
5-1 |
Cappioli (2, 1 rig.),
La Grottería, Elia (2)
Cicconi |
1999-2000 |
Serie C1/B |
5 dicembre
1999 |
Palermo-Catania |
1-1 |
Lugnan
Manca |
1999-2000 |
Coppa Italia di C |
13 ottobre
1999 |
Palermo-Catania |
2-2 |
Lugnan,
Furiani
Manca (2) |
1992-1993 |
Serie C1/B |
21 febbraio
1993 |
Palermo-Catania |
0-2 |
Cipriani, Palmisano |
1990-1991 |
Serie C1/B |
5
maggio
1991 |
Palermo-Catania |
3-0 |
Lunerti (2), Cangini |
1990-1991 |
Coppa Italia di C |
20 dicembre
1990 |
Palermo-Catania |
2-0 |
Paolucci,
Favo |
1989-1990 |
Coppa Italia di C |
22 febbraio
1990 |
Palermo-Catania[11] |
3-1 |
Accardi (2, 1 rig.),
Musella
D'Ottavio |
1989-1990 |
Serie C1/B |
22 ottobre
1989 |
Palermo-Catania[11] |
1-0 |
Musella |
1988-1989 |
Serie C1/B |
31 dicembre
1988 |
Palermo-Catania |
0-0 |
|
1985-1986 |
Serie B |
4
maggio
1986 |
Palermo-Catania |
0-0 |
|
1982-1983 |
Serie B |
24 ottobre
1982 |
Palermo-Catania |
0-0 |
|
1981-1982 |
Serie B |
23 maggio
1982 |
Palermo-Catania |
0-2[12] |
Montesano |
1981-1982 |
Coppa Italia |
6 settembre
1981 |
Palermo-Catania |
1-0 |
Vailati |
1980-1981 |
Serie B |
24 maggio
1981 |
Palermo-Catania |
2-0 |
Ammoniaci,
De Stefanis |
1976-1977 |
Serie B |
31 ottobre
1976 |
Palermo-Catania |
0-0 |
|
1975-1976 |
Serie B |
2
maggio
1976 |
Palermo-Catania |
1-1 |
Piras
Malaman |
1973-1974 |
Serie B |
19 maggio
1974 |
Palermo-Catania |
1-1 |
Magistrelli
Malaman |
1971-1972 |
Serie B |
17 ottobre
1971 |
Palermo-Catania |
1-0 |
Lancini |
1969-1970 |
Coppa Italia |
31 agosto
1969 |
Palermo-Catania |
4-1 |
Troja,
Ferrari (2),
Causio
Bonfanti |
1967-1968 |
Serie B |
21 aprile
1968 |
Palermo-Catania |
0-0 |
|
1966-1967 |
Serie B |
7
maggio
1967 |
Palermo-Catania |
0-1 |
Fara |
1964-1965 |
Coppa Italia |
6
gennaio
1965 |
Palermo-Catania |
1-0 |
Fogar |
1962-1963 |
Serie A |
14 ottobre
1962 |
Palermo-Catania |
1-1 |
Fernando
Prenna |
1961-1962 |
Serie A |
21 gennaio
1962 |
Palermo-Catania |
0-0 |
|
1959-1960 |
Coppa Italia |
6 settembre
1959 |
Palermo-Catania |
2-0[13] |
Perli |
1958-1959 |
Serie B |
22
marzo
1959 |
Palermo-Catania |
1-0 |
Perli |
1957-1958 |
Serie B |
3 novembre
1957 |
Palermo-Catania |
1-1 |
Biagini
Meroi |
1955-1956 |
Serie B |
3
giugno
1956 |
Palermo-Catania |
3-3 |
Sandri,
Bergamo,
Ballico
Spikofski,
Fontana,
Quoiani |
1941-1942 |
Serie
C |
8
marzo
1942 |
Palermo
Juventina-Catania |
1-1 |
Bazan
Tesi |
1939-1940 |
Serie B |
24
marzo
1940 |
Palermo-Catania |
1-0 |
Di Falco |
1937-1938 |
Coppa Italia |
4 novembre
1937 |
Palermo-Catania |
4-1 |
Lombardi (2), Di Falco,
Moncada
Pinto |
1936-1937 |
Serie B |
1 novembre
1936 |
Palermo-Catania |
1-1 |
Bonesini
Corallo |
|
Gare
disputate |
Vittorie
Palermo |
Pareggi |
Vittorie
Catania |
Reti
Palermo |
Reti
Catania |
Serie A |
9 |
4 |
4 |
1 |
15 |
12 |
Serie B |
17 |
5 |
10 |
2 |
20 |
13 |
Serie C o C1 |
7 |
3 |
3 |
1 |
11 |
5 |
Tot. Campionati |
33 |
12 |
17 |
4 |
46 |
30 |
Coppa Italia |
5 |
5 |
0 |
0 |
12 |
2 |
Coppa Italia di C |
4 |
2 |
2 |
0 |
8 |
4 |
Totale |
42 |
19 |
19 |
4 |
66 |
36 |
Catania
(4-3-3): Andujar; Alvarez, Silvestre, Terlizzi (44' st Spolli), Capuano;
Izco, Biagianti, Ricchiuti (27' st Sciacca); Martinez (dal 35' pt
Ledesma), Maxi Lopez, Mascara. A disposizione: Campagnolo, Potenza,
Bellusci, Morimoto. All.: Mihajlovic (squalificato)
Palermo (4-3-1-2): Sirigu; Cassani, Goian, Kjaer, Balzaretti;
Migliaccio, Liverani (17' st Bertolo), Nocerino; Pastore (44' st Budan);
Miccoli (25' st Hernandez), Cavani.
A disposizione: Benussi, Blasi,
Celustka, Calderoni. All.: Rossi
Arbitro: Tagliavento
Note.
Ammoniti: Balzaretti (P), Silvestre (C), Liverani (P)
"A
levapilu" (di Max Licari - calciocatania.com)
Lo
avevamo invocato alla vigilia, Topolinik e compagni hanno eseguito.
"A levapilu", senza pietà, hanno bastonato sportivamente i
rosanero come tutti i tifosi si attendevano, ripagandoli e
rinfrancandoli delle sofferenze patite all'epoca del "Miccoli
cacciatore", quando due stagioni fa nel capoluogo siciliano, con la
consueta dose di provincialismo tipica del trinacride di non eccezionale
cultura, si gridava "Serie B, Serie B", come
se la retrocessione (a quel punto assai probabile) dei rossazzurri
potesse redimere secoli e secoli di insuccessi calcistici della nostra
martoriata isola. Non solo. Il sogno è divenuto realtà: apoteosi nel
derby e salvezza quasi matematica raggiunta. Il massimo della goduria.
Una Pasqua da ricordare. Tuttavia, "a levapilu" come stasera,
mai. Mai. Nemmeno in occasione del mitico 0-4 targato Mascara
"dalla Via Etnea". Una vittoria netta, meritata,
inequivocabile, ottenuta da una compagine impeccabile in tutti i
reparti, corta e compatta fin dal primo minuto, subito arrembante in
pressing e molto più "cattiva" e convinta di un Palermo
svagato, molle e presuntuoso. Eppure le due squadre si presentavano
sostanzialmente con gli schieramenti titolari; solo il Palermo doveva
soffrire l'assenza del centrale difensivo Bovo (non un fuoriclasse, se
ci è consentita la licenza), sostituito dal romeno Goian (a dire il
vero, una sciagura peggiore del fratello di Kakà, di cui non ricordo il
nome...). Eppure, i 16 punti di distacco non si sono visti. Anzi, è
parsa quella catanese la squadra maggiormente dotata tecnicamente, in
virtù di una interpretazione del match inappuntabile dal primo all'ultimo
istante. Reattivi in difesa; stratosferici a centrocampo con Biagianti,
Izco e soprattutto Ricchiuti, abile a pressare e ripartire con velocità
e tecnica; addirittura mostruosi in avanti con Martinez, Mascara e Maxi
tragicamente mortali per gli avversari nelle ripartenze sulle corsie
laterali e nelle percussioni centrali, un mix di quantità e qualità
che, al momento, trova pochi riscontri in Serie A. Basti guardare i due
gol che, nel giro di mezzora, chiudono la pratica. Al 14' Maxi ruba
palla allo sconcertante centrale difensivo romeno, si invola in
solitudine e batte in diagonale Sirigu. Al 32' Martinez dribbla anche
sé stesso sulla corsia destra e fornisce un assist al bacio per la
stessa "galina de oro", la quale festeggia il proprio
ventiseiesimo compleanno con una doppietta da urlo, da centravanti di
valore mondiale. Peccato che il Malaka nell'occasione si infortuni. La
speranza è che non si tratti di nulla di serio. In mezzo e dopo, altre
due grandi occasioni di Maxi, assolutamente inprendibile per i centrali
rosanero (malissimo anche il reclamizzato Kjaer, che contro il Catania
sfodera sempre pessime prestazioni) e tre o quattro ripartenze letali
non finalizzate da Ricchiuti e soci in una ripresa in cui gli ospiti sì
tentano di reagire chiudendo i rossazzurri nella propria metà campo,
tuttavia quasi mai impensierendoli seriamente, se non quando
tardivamente entra in campo l'uruguagio "giusto", quell'Hernandez
che, a mio avviso, diverrà in futuro un autentico fuoriclasse del
calcio mondiale.
Da
solo, in un quarto d'ora, il giovane rosanero si procura le uniche due
occasioni serie della sua squadra, peraltro sventate dalla reattiva
difesa etnea, imperniata su un Alvarez sontuoso, un Terlizzi da
Nazionale e un Andujar sempre più leader. Gli ultimi due, fra l'altro,
ex di turno... Una riflessione sul difensore centrale romano la vorrei
fare. Mi fa rabbia vederlo "maramaldeggiare" così. Rabbia
perché, se fosse riuscito a mantenere questo tipo di concentrazione in
maniera più prolungata durante la sua carriera, adesso giocherebbe in
un top team europeo e sarebbe un punto fermo del team azzurro di
Marcello Lippi. Non un intervento sbagliato, addirittura irriverente
nelle uscite palla al piede e negli appoggi, figli di tecnica ed
eleganza. Uno "spreco" incredibile per il nostro calcio. Ma
ancora non tutto è perduto. Se riuscisse a continuare così, magari
qualche ulteriore soddisfazione ad alti livelli potrebbe essere in grado
di prenderla. Alla fin dei conti, sintetizzando sommariamente, un
coniglietto pasquale assai irriverente per i rosanero, un uovo di
cioccolato più che indigesto. Una considerazione, inoltre, mette fine a
qualunque possibile (e immotivata) recriminazione: le tre sostituzioni
di Rossi si chiamano Miccoli, Liverani e Pastore, alla vigilia segnalati
come i "fuori categoria" in maglia rosanero. Il loro flop è
il flop del Palermo, una squadra in grado ancora di centrare il quarto
posto, ma rivelatasi psicologicamente e atleticamente troppo fragile,
proprio nella "partita delle partite", nel match che pure a
livello mentale avrebbe potuto e dovuto rappresentare il clou del
campionato. Un gap, questo, che la società di Zamparini si porta dietro
da almeno un paio di anni, come dimostrano inequivocabilmente,
inesorabilmente i numeri degli ultimi 4 derby: punti Catania 10, Palermo
1; gol realizzati Catania 10, Palermo 2; reti subite Catania 2, Palermo
10. Qualunque altro commento sarebbe inutile.
La
vittoria di Miha
Innanzitutto, un appunto scaramantico: con il bravo Marcolin in panca,
sono giunti 7 punti. Le squalifiche di Mihajlovic non è che portino
male... Cionondimeno, rivolgiamoci ai numeri, ai santi numeri. Il
Catania, con la netta vittoria odierna, si attesta con 23 punti al
secondo posto assoluto della classifica relativa al girone di ritorno,
un'impressionante andatura da Champions che incrementa i rimpianti di
tutto il popolo rossazzurro. Se, come invocato ripetutamente, il serbo e
il "centravanti serio" (al secolo Maxi Lopez) si fossero fatti
beatametne il ritiro estivo ad Assisi, adesso il Catania dove sarebbe?
Forse già da ora tutti noi daremmo ragione al presidente Pulvirenti e
all'AD Lo Monaco, pronti in agosto a proclamare di aver costruito il
Catania "più forte di tutti i tempi". Ma la storia è
un'altra. E la storia, in ogni caso, dice che il Catania disputerà il
suo quinto campionato di fila in A. La salvezza non è ancora
matematica, ma è come se lo fosse. Miha ha fatto 29 punti in 17 gare,
con 8 vittorie complessive (diventano 9 con il solitario successo sul
Cagliari ottenuto da Atzori), 6 in casa (il "Massimino" è
tornato a essere fortino inespugnabile) e 2 fuori (Juve e Lazio).
Qualcosa di mostruoso, impensabile nemmeno dal più sfrenatamente
ottimista dei tifosi rossazzurri. In pratica, dopo la sconfitta interna
con il Livorno, solo soddisfazioni, e che soddisfazioni (Juve, Lazio,
Inter, Fiorentina, Palermo...) per il popolo del Liotru. Miha sta
facendo benissimo, si sta imponendo come un ottimo trainer di Serie A,
alla sua seconda esperienza da primo allenatore (la prima fu breve e
amara, a Bologna). E già si parla di Fiorentina, Lazio e chi più ne ha
più ne metta. Mi permetto di sottolineare alcuni punti: a Catania è
benvoluto, addirittura osannato dai tifosi; ha a disposizione una buona
squadra perfezionabile in sede di campagna acquisti; gode della fiducia
della società; ha tutto il tempo che vuole (basti pensare quanto ne
hanno avuto, anche a torto, Baldini e Atzori) per crescere e
consolidarsi come tecnico vincente. Mi auguro che non faccia l'errore di
Walter Zenga...
Rossi,
un rospo duro da in...Goia(n)re
Goian, uno di noi! Così cantano i tifosi rossazzurri. Certo, dare la
croce addosso al lentissimo romeno significherebbe sminuire la prova
eccezionale del team allenato da Mihajlovic, ma obiettivamente in Serie
A non si può scendere in campo -in specie in occasione di match così
decisivi- condizionati da una "palla al piede" così
ingombrante, per non dire imbarazzante. Meno che mai può permetterselo
una squadra in lotta meritatamente (e, sottolineo, meritatamente) per la
Champions League. Una considerazione basti a fotografare il paradosso:
in panchina il Catania, fino a oggi in lotta per evitare la
retrocessione (adesso non più...), si permette di tenere uno dei
centrali a più alto gradimento in questa stagione caratterizzata da un
rendimento difensivo assai buono (quella etnea è la sesta miglior
difesa del campionato), alias l'argentino Nicolas Spolli. Il Palermo,
dietro Bovo (peraltro protagonista di diversi errori fin qui), propone
Goian. Non ci siamo, assolutamente. Comunque, ribadisco che Delio Rossi,
grande tecnico il cui valore una partita andata male non può in alcun
modo "sminuire", il match non lo perde per gli errori di Goian,
ma perché la sua compagine viene letteralmente sommersa a centrocampo.
Il lento Liverani annullato da una gabbia composta da Ricchiuti e Izco;
Pastore francobollato da Biagianti; Mascara e Martinez a rinculare in
fase di non possesso palla e a ripartire in "uno contro uno"
sulle fasce. Tutto qui. E non possono, naturalmente, essere i pur
lodevoli "faticatori" Nocerino e Migliaccio, giocatori normali
di massima serie, né più né meno validi degli stessi Izco e Biagianti,
ad "accendere la luce". Il solo Balzaretti, poi, non può
bastare. Il laterale sinistro ex juventino, per come sta giocando (anche
oggi il migliore dei suoi), non può trovarsi davanti in ottica
Nazionale gente come Grosso (glorioso ma inguardabile in questa
stagione) o Criscito. Inoltre, non mi pare che possa essere considerata
una mossa vincente l'aver lasciato in panchina un giocatore che nella
partita precedente aveva giocato da 10, il già ricordato Hernandez. Le
risultanze del campo successive all'ingresso del ragazzo sudamericano
"condannano" la scelta del tecnico ex laziale, seppure Cavani
abbia avuto forse le uniche occasioni decenti della nefasta serata in
tinte rosanero.
Maxidecisivo
Facciamo un rapido conto. Il bomber della Pampa ha siglato 6 reti in 11
gare, media da più di mezza rete a partita. Ma, cosa più importante,
le 6 prodezze hanno fruttato 11 punti. "Undici punti". Cioè,
trequarti di salvezza. Una mostruosità in fatto di efficacia. Il suo
rendimento spazza via ogni dubbio sulla bontà dell'acquisto invernale
della società di Via Ferrante Aporti. Trattasi di grande giocatore,
centravanti vero, in grado di fare la differenza sia in fatto di
realizzazioni, sia di gioco, grazie al gran movimento, al pressing
continuo (vedasi il primo gol odierno) e a un coefficiente tecnico
tutt'altro che disprezzabile (a un certo punto, è riuscito a dribblare
mezza difesa rosanero e a sparare da posizione impossibile, trovando un
grande Sirigu, aiutato oltre tutto dal palo). Il problema, adesso, sarà
trattenerlo. Come di consueto in frangenti simili, si comincia a
vociferare dell'interessamento di grandi squadre nei suoi confronti. Ma
se il Catania, come dichiarato dallo stesso presidente Pulvirenti, è
intenzionato a fare il salto di qualità a partire fin dal prosimo
campionato, non potrà in alcun modo far partire la "galina de
oro", cui a fine gara sono stati dedicati cori "ad personam",
una rarità al "Massimino".
A
Milano pe la vendetta
La ciliegina sulla torta di un girone di ritorno pieno di incredibili
soddisfazioni, addirittura storico (vittorie dopo millenni su Inter,
Juve e Fiorentina), potrebbe essere costituita dalla dolce vendetta sul
Milan di Huntelaar. In occasione della partita d'andata, al culmine di
un match di bruttezza epica, lo sfiorito "tulipano" olandese
mise dentro una doppietta in "zona Cesarini" capace di mettere
in ginocchio moralmente squadra e ambiente etneo. Rompere le uova nel
paniere-scudetto rossonero (il Milan si trova a -3 dall'Inter capolista)
e, contestualmente, conquistare gli ultimi punticini buoni a conseguire
la matematica salvezza, sarebbe il massimo dell'orgasmo. Questa squadra,
giocando concentrata come oggi, potrebbe farcela. Ma, per stasera,
godiamoci "questo" orgasmo. Felici polluzioni notturne. Let's
go, Liotru, let's go!!! E... Buona Pasqua!!!
|
di
Alessandro Russo e Mimmo Rapisarda
si
ringrazia Angelo Scaltriti e Catania Magazine
|
PALERMO-CATANIA
0-4 (Primo tempo: 0-3)
Ledesma al 14' pt, Morimoto al 37' pt, Mascara al 45' pt, Paolucci al
21' st
PALERMO (4-3-1-2): Amelia; Cassani (dal 1’st Succi), Kjaer (dal 25’st
Carrozzieri), Bovo, Balzaretti; Migliaccio (dal 20’st Tedesco),
Liverani, Bresciano; Simplicio; Miccoli, Cavani. (A disp.: Ujkani,
Guana, Savini, Nocerino). All.: Ballardini.
CATANIA:
(4-1-3-2): Bizzarri; Potenza, Silvestre, Stovini, Capuano (dal 1' st
Silvestri); Carboni; Ledesma, Biagianti (dal 25’st Izco), Baiocco;
Mascara, Morimoto (dal 1' st Paolucci). (A disp.: Kosicky, Tedesco,
Spinesi, Martinez). All.: Zenga.
ARBITRO:
Rosetti di Torino.
ESPULSO:
Bresciano (P) al 16' pt. AMMONITI: Simplicio (P), Migliaccio (P),
Capuano (C).NOTE: giornata di sole, terreno in discrete condizioni.
Spettatori: 21.287. Angoli: 8-2 per il Palermo. Recupero: 1' pt, 5' st. |
|
Tema:
“ Descriva il candidato la gioia sportiva più grande di tutta la sua
vita.”
Svolgimento.
L’orologio
a cucù indica le sei antimeridiane spaccate del primo giorno di Marzo
dell’anno del Signore 2009, prima domenica di Quaresima, quando le
piccole pesti, Oriana e Matteo, decidono di far scattare l’ora X.
Ancora una volta senza pietà alcuna, ad un ignoto segnale prestabilito,
i due marmocchi Russo, dieci mesi ancora da compiere, buttano giù dal
letto me e Laura, mia moglie. Prima che strillino ulteriormente, mi
tocca alzarmi e condurli nel campo da gioco: un letto matrimoniale
regolamentare, con tanto di porte, tribune, spogliatoi, mix-zone e
tabellone luminoso.
Io
e Matteo vestiamo la tradizionale casacca rossazzurra con lo stemma
dell’Elefante ben in vista. Dall’altra parte del talamo, Laura e
Oriana, con addosso due camicette rosa, hanno il privilegio del calcio
d’inizio. Già dalle prime battute, non c’è storia: troppo forti i
maschietti che sciorinano una grande lezione di football. Col passare
dei minuti, l’incontro si trasforma per noi in apoteosi. Al triplice
fischio del direttore di gara, il tabellone segnala il risultato di 4 a
0 in favore dei rossazzurri, mentre dagli spogliatoi si odono
felicitazioni e crucci di
vincitori e vinti.
“Batti il cinque, Matteo:
è stata una partita fantastica, infarcita di azioni spedite e tiri come
saette”
“C’era
vento e poi gli dei della palla tonda non sono stati benevoli con i
nostri colori, Oriana.”
La
gioia per la grande prestazione mattutina, condita dal raggiungimento
dei tre punti in palio, è enorme; la successiva gigantesca euforia mi
fa dimenticare di tender l'orecchio alle previsioni zodiacali
radiofoniche. Vuole la consuetudine, infatti, che la domenica
mattina, appena sveglio, ascolti alla radio l’oroscopo settimanale per
lo Scorpione. Con l’animo
sufficientemente predisposto a gioie e dolori, mi preparo così per il
nuovo dì di festa e i successivi sei.
Fa nulla, la mia nuova
settimana non sarebbe potuta cominciare
meglio.
Dopo
pranzo, alle tre in punto, mentre Laura dà la pappa a Matteo e Oriana,
sorseggio un caffè e penso
a voce alta. “Azz, sono due anni che non si vince lontano dal Massimino. Se ci
riuscissero oggi al Barbera di Palermo, nel giorno della
quattrocentesima gara in A,
gli uomini di Zenga si laurerebbero eroi del pallone con lode e bacio in
fronte.”
Nello
stesso istante, a circa centonovanta chilometri di distanza, undici
giovanotti dipinti di un rossazzurro sfavillante si preparano a una
nuova sfida. “Noi siamo
il Catania ’46, -urlano a gran voce e intanto si guardano fitti
negli occhi- i campioni di Trinacria.” Mentre ripassano schemi e movimenti, trattengono
il respiro e gonfiano il petto: provano
così a stringere i nodi del proprio destino con la storia del Club
dell’Elefante.
I
loro nomi ? Albano
Bizzarri, Alessandro
Potenza, Matias Silvestre, Lorenzo Stovini, Ciro Capuano, Ezequiel
Carboni, Pablo Ledesma, Davide Baiocco, Marco Biagianti, Beppe Mascara e
Takayuki Morimoto.
Sull’altra
metà del rettangolo verde, l’U.S.
Città Palermo in pantaloncini neri e casacca rosa pallido con
l’aquila per distintivo guadagna il prato del terreno di gioco,
prendendo posto alla spicciolata.
La
scelta tattica di mister Walter Zenga, stratega della panchina etnea,
prevede una formazione per nulla abbottonata, anzi lineare ed
equilibrata. Quattro
sono i centrocampisti in linea per formare una diga elastica che argini
le iniziative nemiche: l’ordine è ‘Contenere
e ripartire’. I primi dieci minuti sono molto tattici e servono ai
due schieramenti per studiarsi a vicenda, ma il Catania
è più pimpante e mantiene alto il baricentro. Grazie a un facile cambio
di passo, ottimo possesso palla e rapida costruzione di gioco, la supremazia
territoriale si fa presto costante.
Davide,
capitano di mille battaglie, spegne subito la lampadina avversaria
Liverani mentre Ezequiel imbriglia immediatamente Simplicio e lo
annulla. Sulla linea mediana del campo, la spavalda sicurezza della loro
superiorità tecnico-tattica non tarda a farsi sentire. I ‘fantastici
4’ si esaltano e macinano un gioco brillante e votato all’offesa,
proponendosi rapidamente
a supporto dei due attaccanti. Al minuto quattordicesimo, Takayuki
Morimoto riceve in area, si
gira, supera Kjaer e mette
in mezzo un pallone morbido morbido. Arriva Pablo Ledesma che si tuffa e
inzucca in rete mentre un intero stadio ammutolisce. Due minuti più
tardi, Bresciano entra in modo sconnesso su Morimoto e l’arbitro
Rosetti lo caccia fuori. E’ il trentasettesimo quando Baiocco riceve
palla e taglia il campo con un lancio di quaranta metri; lesto a
ricevere c’è ancora il piccolo samurai che fredda Amelia con un gran
diagonale: 2-0.
L’
U.S. Città Palermo è un
pugile che prende botte da tutti i lati;
non ha il tempo per risvegliarsi che viene stordito e mandato al
tappeto. L’elefante rossazzurro sale in cattedra, poi
sull’astronave e raggiunge lo spazio, mentre l’aquila rosanero
affonda inesorabilmente. Il
solo Miccoli prova a tenere in piedi la baracca e cerca invano di dare
la sveglia agli imbambolati compagni. Sette minuti dopo, dalla lunetta
di centrocampo, Morimoto appoggia di testa al folletto di Caltagirone,
Beppe Mascara. Il magnifico giocoliere di casa nostra intravede
Amelia fuori dai pali e, con acuta pazzia, calcia al volo un destro
d’istinto. La sfera di cuoio con una naturalezza sfacciata supera
sette cieli, volteggia nello spazio e poi ‘uccella’
il portiere palermitano. E’ tutto marca liotru il gol più bello del
mondo, una perla da
cineteca che entra nell’epica calcistica.
Anche il pubblico rosanero non smette di applaudire la splendida
marcatura, un colpo
di genio lungo cinquanta metri che incorona Beppe re del derby.
“Incredibileee,
-urlano i commentatori di radio e tivù, intontendo ulteriormente gli
spettatori palermitani in tribuna- meglio
di Maradona, Del Piero e Beckham.”
“
Mamma miaaaaaaaa,
- il ruggito inconfondibile di Angelo Patanè è carico di
pathos- mamma
miaaa, da impazzire. Che gol
incredibile, un gesto
balistico assolutamente i n
c r e d i b i l e !
“ M e r a v i g l i o s o , - sulle note dei Negramaro, invece, canta a squarciagola Angelo Scaltriti- ma
non ti accorgi di quanto il mondo sia .........
m e r a v i g l i o s o…”
Sul
tre a zero, con i rosanero sommersi dai fischi di tutto il Barbera,
termina il primo tempo.
Trascorrono i minuti, entrano Michele Paolucci, Mariano Izco e Christian
Silvestri e i rossazzurri restano padroni del campo. Quando vogliono, ci
danno dentro, pigiano sull’acceleratore e per i cugini rosanero sono
guai. Biagianti calamita palloni in quantità industriale e
semina il panico, poi ci
prova Mascara con una conclusione al volo, fuori di un soffio. Al
sessantaseiesimo, l’elefante riparte: Mascara serve Biagianti che si
incunea in area in slalom e scodella al centro per l’accorrente
Paolucci. Il numero nove scocca
un tiro di
prima, potente e preciso:
4-0 . C’è gloria anche per uno strepitoso Bizzarri, sempre
pronto a negare la meritata rete della bandiera. L’US
Città Palermo è a pezzi, annichilito, strapazzato e umiliato; il Catania ‘46 è da
favola, brioso, sciolto e spumeggiante.
Quando
ero bambino, estasiato ascoltavo da mio nonno Giuseppe le storie di
Orlando, di Rinaldo e della bella Angelica. Un giorno ai miei nipotini,
racconterò invece dei ghiribizzi dei loro genitori, Oriana e Matteo. Ma
gli dirò anche di una domenica fuori del comune, del gran balzo di
Pablo, del fendente di Takayuki, del colpo di genio di Beppe e del tocco
delizioso di Michele. Insomma del delirio rossazzurro, del
tracollo rosanero e della gioia sportiva più grande di tutta la mia
vita.
Alessandro Russo
|
GADGETS,
DI
TUTTO, DI PIU'
|
Quasi
due anni che il Catania non vinceva in trasferta; più se ne parlava e
più questa maledizione diventava pericolosa e iettatoria. Oggi è finita,
finalmente.
Scrivetevelo
nei diari della vostra domenica sera, perchè oggi è successo un
fatto sensazionale, fantastico, straordinario: dopo una settimana di
messaggi palermitani su come si dovrebbe gestire (o sperperare?) il
patrimonio di una società di serie A, il Catania ha risposto con
quattro scoppole da antologia calcistica spedite proprio a quei
mittenti che in questi giorni si sono dichiarati appartenenti ad un
altro pianeta ovvero ad una squadra di categoria superiore a noi, costruita
con 30 milioni di euro.
Oggi
il Catania ha fatto capire che con la metà di quei soldi si può
costruire un centro sportivo per tutta la città (mattoni, non coppe
di latta) e che con il resto di mancia si riesce pure a stravincere il
derby siciliano in trasferta, rimanendo |
|
a -3 con il fiato
sul collo dei cugini miliardari.
Una
giornata memorabile, indimenticabile. Forse non abbiamo mai vinto 4-0.
Per di più questo risultato lo abbiamo ottenuto fuori casa,
addirittura a Palermo in un derby, in serie A ...e..... con quattro
perle da cineteca una delle quali, quella di Mascara, da
conservare nel manuale del calcio mondiale. Il
suo gesto atletico sta già facendo il giro del mondo! Nemmeno Maradona è
riuscito a far meglio. Sì, lo fece tempo fa con la Lazio, col
portiere fuori dall'area. Ma Diego era sulla trequarti, oggi Beppe era
a centrocampo! Fortuna? No, perchè Topolinik le prove le
aveva già fatte a San Siro due anni fa, con l'Inter!
Questo
è un giorno che sarà ricordato a Catania come i centenari della
nascita di Bellini, la Festa di Sant'Agata, la nascita di Verga,
l'Ottava, i Morti e la Madonna del Carmine.
Catanesi,
ricordatevi ogni anno l'1 marzo: festeggiatelo sempre per onorare San
Giuseppe Mascara da Cibali!
1.3.2009
(Mimmo Rapisarda)
|
Storia
di una rivalità che profuma di primato
Catania
e Palermo, due città, due realtà da sempre storicamente rivali si
ritrovano anche quest'anno ad affrontarsi nella massima competizione
calcistica italiana: La Serie A.
Ormai stabilmente presenti nella massima serie le due squadre si
incontrano in un momento di splendida forma, ad un punto dalla vetta il
Palermo, seguito dal Catania.
Scontro
al vertice che fa tornare alla mente una rivalità tra due squadre. Una
rivalità che è andata a volte oltre il limite, superando la
competizione calcistica, sfociando in una contesa economica tra due
città che da sempre hanno voluto primeggiare in Sicilia.
Una partita quindi dal fascino folkloristico tra l'Aquila rosanero e
"U' liotru" rossazzurro, il simpatico elefante ormai simbolo
della città catanese. Gli sfottò della gente, le dichiarazioni a
distanza dei tifosi nei vari blog sparsi nella rete, le discussioni nei
bar, le trasmissioni televisive, creano ogni anno un'attesa che come
detto va oltre l'evento calcistico, un'attesa che dà luce all'aspetto
ludico-folkloristico della gara.
Da quando le due squadre sono ritornate in Serie A, dopo decenni di
scontri nelle serie minori, gli ultimi incontri risalivano agli anni
sessanta, si sono affrontate 3 volte allo stadio Massimino di Catania
(guarda le statistiche ) e i risultati dicono che c'è una perfetta
parità tra partite vinte, pareggiate e perse.
Difficile
non menzionare anche accadimenti tragici a margine di una partita che
dovrebbe profumare sempre di sport, ma che a volte è sfociata nelle
violenza non coinvolgendo solo qualche facinoroso, come nel caso del
purtroppo indimenticabile derby del 2 febbraio 2007, giornata in cui si
è scritta forse la pagina più nera della storia del calcio italiano.
La morte del poliziotto Filippo Raciti, a margine di un incontro
divenuto scontro fuori dalle mura del Massimino, resterà il simbolo di
ciò che il calcio non deve e non può essere.
Non
resta che augurarci che il prossimo derby tra Catania e Palermo sia solo
una festa di sport e che vinca il tifo per la Sicilia.
Catania
Calcio e NewsPagina Iniziale Il Catania dei nostri ricordi Il
Fantacalcio di Catania News Il Catania 1954/55 Il Catania 1960/61 Il
Catania 1961/62 Il Catania 1962/63 Accoltellamenti romanisti Il Catania
1963/64 ? Il video Catania-Reggina (2-0) Spinesi si prepara al derby ?
Tutti i precedenti in serie A
1961/62
Catania-Palermo 0-0 Palermo-Catania
0-0
1962/63
Palermo-Catania 1-1 (4'
Fernando, 43' Prenna rig.) Catania-Palermo
0-0
2006/07
Palermo-Catania 5-3 (27’ Corona, 28’ Gio. Tedesco, 47’ Simplicio,
65’ Mascara , 69’ Corini rig., 74’ Amauri, 81’ Barzagli, 92’
Spinesi)
Catania-Palermo
1-2 (50' Caracciolo, 58' Caserta, 81' Di Michele)
2007/08
Catania-Palermo 3-1 (29' Mascara, 41' Spinesi rig., 63' Caserta, 89'
Martinez) Palermo-Catania
1-0 (84' Miccoli)
2008/09
Catania-Palermo 2-0 (69' Martinez, 87' Mascara rig.) |
Palermo
e Catania: un odio antico come il vino.
Può
suonare paradossale ma per chiunque viva lontano dalla propria terra d’origine
l’onore e il buon nome di questa sua terra vale molto di più di
quanto vale per chi è rimasto ad abitarci. Oggi però è una di quelle
pochissime giornate della mia vita in cui essere siciliano, essere
catanese, mi dà vergogna.
Ieri sera centinaia di catanesi hanno fatto vedere al mondo il peggio
della bestialità umana, hanno macchiato di infamia la città, l’isola;
hanno macchiato d’infamia i catanesi, i siciliani, i tifosi di calcio
di tutt’Italia; sono riusciti a fare vergognare di essere di Catania
persino a chi la ama così svisceratamente e profondamente come gli
emigrati.
Un
uomo ucciso, decine di arresti e di feriti, l’intero quartiere dello
stadio gettato nel panico della guerriglia urbana, strade devastate, una
sconfitta onorevole sul campo di gioco che è diventata onta per la
coscienza di una città. Questo però non è gioco, non è sport ed è
ora di finirla.
Noi catanesi abbiamo rotto definitivamente il giocattolo. Dobbiamo avere
il coraggio di dirlo a voce forte, consapevole, e non cadere nel
tranello del “non facciamo di tutta l’erba un fascio”. I derby
siciliani da troppi anni sono sinonimo di guerra tra tifoserie, vera
guerra, e purtroppo quella del Catania è quella più violenta.
Guardiamoci dentro, tutti abbiamo in noi il germe della colpa, che nasce
da quel campanilismo che ci porta a odiare senza un perché il Palermo e
i palermitani, il Messina e i messinesi e così via. Chi almeno per una
volta non ha ragionato, nella propria vita di tifoso di calcio e tifoso
del Catania, in termini di odio calcistico per le altre squadre
siciliane? La morte dell’ispettore Filippo Raciti è figlia di questo
odio sottile che i siciliani provano per altri siciliani, per quello
strisciante senso di superiorità, per quella malcelata invidia. C’è
chi se la tiene e la cova come la maggioranza di noi, c’è chi la
sente come ragione di vita e cerca costantemente la rissa allo stadio,
insulta chi non la pensa come lui. Sembrano cose diverse ma sono due
facce della stessa medaglia.
Oggi noi catanesi dobbiamo avere il coraggio di dire che abbiamo rotto
il giocattolo. Dobbiamo chiedere che i campionati professionistici di
questa stagione si fermino qui, che il Catania Calcio venga punito con
la massima severità per responsabilità oggettiva, affinché tutti i
suoi tifosi e tutta la città si ricordi per sempre che è stato
ammazzato un uomo per colpa di un gioco.
Amare Catania non è difendere il nome della sua squadra di calcio con
spranghe e bombe carta, non è supportare la squadra con logiche ultras,
non è uccidere col volto coperto da sciarpe rossoblu. Amare Catania,
oggi, è scusarsi con tutta l’Italia, chiedere la giusta dura
punizione e inginocchiarsi dinnanzi alla memoria di chi ha perso la
vita, di chi ha perso un marito, di chi ha perso un padre. Tutto ciò
per una partita di calcio.
http://www.catanesiaromaenelmondo.it/News-file-article-sid-2.html
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La
felice atmosfera al Cibali la sera di quel
maledetto febbraio 2007. Poi fu l'inferno.
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Reti:
48' Balzaretti (autogol), 61' Bergessio, 67' Ledesma, 76'
Pesce
CATANIA
(4-2-3-1): Andujar; Alvarez, Silvestre, Spolli, Marchese;
Carboni, Lodi (70' Pesce); Schelotto, Ricchiuti (68 Lopez)',
Bergessio (65' Ledesma); Maxi Lopez. A disp.: 30 Campagnolo, 23
Terlizzi, 18 Augustyn, 15 Morimoto. All. Simeone.
PALERMO
(3-5-2): Sirigu; Bovo, Goian, Munoz; Cassani, Nocerino,
Migliaccio, Bacinovic 51' Pastore), Balzaretti; Hernandez,
Pinilla. A disp.: 99 Benussi, 66 Andelkovic, 36 Darmian, 94
Acquah, 77 Kurtic, 10 Miccoli. All. Cosmi.
ARBITRO:
Morganti di Ascoli (Giachero-Comito/Celi).
AMMONITI:
Silvestre, Munoz, Pastore, Hernandez, Migliaccio.
Stadio
“Angelo Massimino” di Catania, 31ma giornata di campionato:
va in scena il derby di Sicilia. All'andata a Palermo finì 3-1 per
i rosa e sulle panchine c'erano Delio Rossi e Marco Giampaolo,
oggi le due squadre si presentano all'appuntamento con Diego
Simeone e Serse Cosmi dopo gli esoneri dei loro predecessori.
Spettacolo già a partire dalle formazioni ufficiali, con
Ricchiuti, Bergessio e Maxi Lopez a guidare il Catania
italo-argentino e con Pinilla ed Hernandez titolari per un
Palermo che rinuncia dal primo minuto sia a capitan Miccoli che
alla stella Pastore.
Match
subito vivo, dopo appena un minuto l'arbitro Morganti estrae il
primo giallo nei confronti di Silvestre per un duro fallo su
Pinilla. Grinta e velocità per le due squadre: sugli sviluppi
di una punizione etnea conquistata da Schelotto, al 4' il rosa
Nocerino si inventa un gran contropiede chiuso da Hernandez con
un bel tiro che però non centra lo specchio della porta.
Problemi per Balzaretti, il Catania quindi insiste su quella
fascia con continui lanci a cercare Schelotto. Ritmo alto nel
primo quarto d'ora, coi rossazzurri che collezionano calci
d'angolo; buon avvio di Lodi e Ricchiuti da una parte, di
Nocerino ed Hernandez dall'altra.
Ottima
azione al 18' per Maxi Lopez sulla corsia di destra: l'argentino
si beve tutti e poi crossa in mezzo senza però trovare
Bergessio; poco dopo tiro da lontano di Bacinovic che non
inquadra la porta e tre minuti dopo colpo di testa di Hernandez
leggermente alto. Il Catania vuole sfruttare i lanci di Lodi per
Schelotto, il Palermo preferisce la manovra e gli appoggi su
Pinilla: questi i temi ricorrenti della prima frazione di gioco.
Scatenati Schelotto e Nocerino, il numero sette rossazzurro al
25' fa ammonire Munoz; match piacevole, anche se privo di vere
occasioni da gol. Sulle panchine i due tecnici caricano le
squadre, il Catania di Simeone cerca sempre di più Ricchiuti
tra le linee.
Al
36' primo tiro nello specchio della porta per Bacinovic, dopo
tre tentativi: palla controllata da Andujar con tranquillità.
Il Catania costruisce un buon numero di azioni, ma non riesce ad
impensierire seriamente Sirigu, il Palermo gioca con minore
frenesia e attacca con pochi uomini; maggior possesso di palla
per i padroni di casa, ma le migliori occasioni sono degli
ospiti. Al 42' grande azione di Pinilla che fa un bel numero in
area, ma il suo passaggio al centro è facile preda del
portiere. Al 44' Andujar para in due tempi una punizione di Bovo,
ultima azione da segnalare per il primo tempo: zero a zero
giusto al termine della prima parte del match.
Nessun
cambio ad inizio secondo tempo, torna in campo anche Balzaretti
con qualche problema ad una caviglia. Dopo 3' minuti passa in
vantaggio il Catania: contropiede guidato da Maxi Lopez, cross
al centro dell'area e pasticcio di Balzaretti che di petto cerca
Sirigu ma insacca nella propria porta con l'estremo difensore
sardo beffato anche dal tentativo di Lodi che non riesce ad
intervenire sul pallone. Si tratta di autogol del terzino della
Nazionale azzurra. Prende coraggio la formazione di casa e
appena due minuti dopo ci prova Bergessio, conquistando
l'ennesimo corner della partita. Risponde al 7' Pinilla con un
tiro da fuori, Andujar mette in angolo. Entra in campo Pastore
al posto di un deludente Bacinovic.
Ancora
ottimo Maxi Lopez, che al 10' tira da lontano mettendo di poco a
lato. L'argentino poi subisce un fallo di Pastore, prontamente
ammonito dall'arbitro Morganti: il 'flaco' era diffidato. Al 12'
combinazione Hernandez-Pinilla, col primo che sfiora il pareggio
con un bel tiro che esce di pochissimo. Il Palermo è vivo,
brivido per il Catania. Al quarto d'ora, però, arriva il due a
zero con Bergessio, abile a battere Sirigu dopo un ottimo lancio
di Lodi che inventa una gran giocata a centrocampo. Prova a
reagire il Palermo: gran destro di Balzaretti al 18' e calcio
d'angolo dopo la buona risposta di Andujar. Entra Ledesma al
20', Simeone chiama fuori e abbraccia Bergessio.
Scatenato
il Catania: al 22' subito Ledesma! Il nuovo entrato si inserisce
in area con i tempi giusti e insacca sulla ribattuta di Sirigu
che aveva negato il gol a Maxi Lopez. Tre a zero e partita
chiusa. Applausi al “Massimino”, al 24' esce l'ottimo
Ricchiuti ed entra il 'papu' Gomez. Subito dopo fuori Lodi,
dentro Pesce. Niente da fare per il Palermo: al 28' Munoz di
testa su punizione di Bovo, palla innocua per il portiere. Si
scalda Miccoli, intanto in campo lotta Pinilla. Alla mezz'ora
bel contropiede del Catania, bene Gomez ma il suo tiro-cross
basso non va. Un minuto dopo c'è il poker rossazzurro con il
pallonetto di Pesce, altro giocatore appena entrato. Cambi
perfetti per Simeone.
Volano
i cartellini per il Palermo: giallo anche per Hernandez e
Migliaccio, anche lui già diffidato e quindi assente domenica
prossima contro il Cesena. Nel frattempo il pubblico chiede il
pokerissimo e Gomez al 36' ci prova da fuori area: la deviazione
procura ancora una volta un calcio d'angolo per la formazione
etnea. Letteralmente uscito dal campo il Palermo nel finale di
gara, al 39' Hernandez prova un'azione personale ma viene chiuso
dai difensori rossazzurri. Il Catania gestisce la palla per non
infierire. Pessima partita per Pastore, entrato in campo senza
la giusta mentalità e con un atteggiamento di sufficienza che
mal si adatta ad un match così importante.
Il
match si chiude con il trionfo del Catania di Simeone, per il
Palermo sesta sconfitta nelle ultime sette partite: tre ko per
Delio Rossi, tre per Serse Cosmi. La squadra rossazzurra ha
vinto il derby giocando con grande intensità e ripartendo molto
bene in contropiede: successo fondametale in chiave salvezza. Il
centrocampista Ezequiel Carboni a fine gara ha dichiarato: “Abbiamo
fatto capire dal primo minuto che volevamo i tre punti. La
città teneva al derby, il gruppo ci ha sempre creduto. Con
questi tre punti siamo lì ad un passo dalla salvezza. Siamo
tutti uniti sin dal primo minuto della stagione, la vittoria la
dedichiamo a tutta la gente che lavora per questa squadra”.
(calciocatania.com)
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