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domenica  -   ore 15.00

26 AGOSTO 2007

1° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Tardini - Parma

 

Parma-Catania, botta e risposta. Finisce con due gol per parte

Comincia con un pareggio (2-2) il campionato di Parma e Catania che nella scorsa stagione si erano salvate in extremis.

 Partita gradevole, ben giocata soprattutto nei primi 45': i gialloblù di casa cercano maggiormente la via della vittoria, ma il Catania, molto attento, ribatte colpo su colpo e sfrutta la buona prova del giapponese Morimoto autore di un gol e un assist. Unico neo dell'incontro il brutto episodio che ha visto protagonista il tecnico del Catania Silvio Baldini, che espulso da Stefanini, prima di lasciare il campo colpisce con un calcio al sedere il collega Mimmo Di Carlo che lo invitava ad uscire.

 Di Carlo, all'esordio in serie A, presenta Zenoni e Rossi sulla linea difensiva; tridente d'attacco composto da Reginaldo, Budan e Pisanu; assenti gli squalificati Dessena e Gasbarroni. Silvio Baldini sceglie Izco e Morimoto per affiancare Mascara a supporto di Spinesi; panchina per Nardini e Caserta. La prima palla gol è per il Parma dopo appena 2' con una cavalcata di Budan, lanciato da Cigarini, che si presenta in area dalla destra e fa partire un diagonale che Bizarri riesce a bloccare. I gialloblù controllano la partita e si fanno apprezzare soprattutto con giocate in velocità, ma il Catania non si lascia sorprendere e si propone con pericolose ripartenze. Proprio così arriva il gol del vantaggio al 12': perfetto assist di Mascara in area per il giapponese Morimoto che con freddezza stoppa dalla sinistra e fa secco Bucci.

 La difesa del Parma non è esente da colpe. Il pubblico del "Tardini" comprende la difficoltà del momento e incita i propri beniamini. Particolarmente attivo Reginaldo che al 22' sfiora la traversa su punizione. Gioca bene la squadra di Di Carlo che esprime ritmo, vivacità e giocate di prima. Al 24' potente conclusione di Budan su sponda di Reginaldo con Bizarri che blocca in due tempi. Il pareggio arriva al 28': Pisanu, servito da Reginaldo fa partire una conclusione potente, il pallone entra e rimpalla fuori dalla porta.
Al 34' il Parma fallisce il gol del vantaggio: Reginaldo entra in area, serve in ritardo Budan che colpisce male e manda alto. Al 43' però si concretizza il sorpasso del Parma: Mascara serve involontariamente Marco Rossi che dal limite fulmina Bizzarri. Immediata la reazione del Catania che pareggia subito: Morimoto, complice anche questa volta dalla difesa dei padroni di casa, serve al centro dell'area Baiocco che appoggia in rete. Nessun cambio a inizio ripresa e fraseggio prolungato nei primi minuti. Al 13' Baldini inserisce Caserta e Nardini, che erano candidati a giocare dall'inizio, al posto di Izco e Morimoto.

 Il ritmo cala decisamente, causa il caldo, e le giocate sono sempre abbastanza prevedibili. Al 24' Parravicini lascia il posto all'esordiente in A Tombesi, che appena entrato prova un paio di volte il tiro. 

Poco dopo in campo anche Morfeo per Budan che si presenta subito con un sinistro dal limite che Bizzarri blocca in due tempi. Al 31' Paponi rileva Pisanu in preda ai crampi. Al 38' il bruttissimo episodio dell'espulsione del tecnico etneo Baldini che rifila un calcio al collega Di Carlo prima di lasciare il campo. Al 45' Parma vicino al gol ancora con Morfeo, il Catania si salva e porta via un buon pari.

PARMA: Bucci; Zenoni, Falcone, M. Rossi, Castellini; Parravicini (24' st Tombesi), Cigarini, Morrone; Reginaldo, Budan (21' st Morfeo), Pisanu (31' st Paponi). In panchina: Pavarini, Coly, Paci, Crisci. Allenatore: Di Carlo.
CATANIA: Bizzarri; Gazzola (38' st Terlizzi), Stovini, Sottil, Vargas; Baiocco, Tedesco; Izco (13' st Caserta), Morimoto (13' st Nardini), Mascara; Spinesi. In panchina: Polito, Sabato, Edusei, Babù. Allenatore: Baldini.
ARBITRO: Stefanini di Prato. RETI: 12' pt Morimoto, 28' pt Pisanu, 43' pt Rossi, 44' pt Baiocco.

Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori: 12 mila circa. Espulso: 39' st il tecnico del Catania Baldini per  proteste. Ammoniti: Tedesco; Parravicini, Stovini, Mascara, Morfeo. Angoli: 5-3 per il Parma Recupero: 0' pt, 4' 

 

Risultati

Lazio-Torino 2-2
Juventus-Livorno 5-1
Inter-Udinese 1-1
Genoa-Milan 0-3
Napoli-Cagliari 0-2
Fiorentina-Empoli 3-1
Siena-Sampdoria 1-2
Reggina-Atalanta 1-1
Parma-Catania 2-2
Palermo-Roma 0-2

 

Classifica
Juventus 3

Milan 3
Cagliari 3
Roma 3
Fiorentina 3
Sampdoria 3
Torino 1
Catania 1
Lazio 1
Parma 1
Udinese 1
Atalanta 1
Reggina 1
Inter 1
Siena 0
Empoli 0
Napoli 0
Palermo 0
Genoa 0
Livorno 0

 

 

 

 

 

 

 

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domenica  -   ore 15.00

2 SETTEMBRE 2007

2° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Massimino

Mancava lo spaventapasseri

di Marco Di Mauro (mondocatania.com)

Uno Spaventapasseri, magari a forma di sindaco. Massimino stile campo da arare. Il racconto della partita, dalla fila ai tornelli fino al fischio finale. 0-0 onesto, Catania generoso ma che può fare di più.Immaginarlo così, il ritorno a casa, un sogno bello a metà. Accontentarsi è d’obbligo, pretendere molto di più un diritto del tifoso, un dovere dei giocatori. Non è il Catania di Parma, il Tardini non è il Massimino, l’erba c’è, al Tardini, al Massimino c’è, la terra, con sopra i piccioni e beccare i frutti ancora acerbi della semina. Necessità, uno spaventapasseri. A forma di assessore, o di sindaco.

Primi dieci minuti al buio, fuori dallo stadio. I tornelli aprono alle 13, tra mille difficoltà, incapacità logistiche e gestionali di chi, preposto ad un servizio così delicato, dimostra assoluta assenza di preparazione coniugata ad un’atavica tradizione domenicale, il dolce far nulla. Tutti fuori, al caldo torrido, con un elicottero a volteggiare tra i pensieri irosi, di chi sta sempre zitto, per amore, e per denaro sempre viene sfruttato, quasi sbeffeggiato. Quello che le telecamere non inquadrano è l’assoluta assenza organizzativa delle forze dell’ordine. Non c’è il tempo di perquisire tutti, non c’è il tempo di controllare i documenti, non c’è un’ambulanza a garantire i primi soccorsi.non c'é alcuno, sugli spalti, che garantisca il “posto unico”. Eppure le pettorine "Legea" sono tante. Tanto lavoro, tanta apparenza, in sostanza: Una Vergogna. E duole constatarlo. Scusarsi umilmente, e garantire un servizio degno di una città civile.

Partita. O quel poco che di calcio s’è visto in un campo che, fosse stato del Giarre, si sarebbe giocato a Massannunziata. “Città di Catania” campeggia in tribuna B, non ci sono dubbi. Sarebbe stato meglio, per l’immagine della città, coprire quella scritta.

Catania contratto, a dir poco. Baldini sugli spalti, ad urlare per lui c’é Atzori. A poco serve, rossazzurri carenti più come singoli che come gruppo. Mascara balbetta, Baiocco non riesce a sudare la maglia (pur impegnandosi, ndr), Vargas si guarda e non si riconosce più, Tedesco fa e disfa, Morimoto prende a calci il campo (colpa del campo, ndr). Spinesi solo, incatenato tra le maglie del Genoa a trazione anteriore, in stile “tutti indietro... ohoh”.

Mancano gli spunti laterali, la superiorità numerica, le giocate ampie, avvolgenti. Il pallone viaggia per linee aeree, intercettarle e difficoltoso, quasi impossibile, per chiunque dei rossazzurri si trovi in avanti. Palla a terra non si può giocare, colonne si sabbia ad ogni tocco, rimbalzi falsati, manco fosse rugby. Centrocampo ed attacco due lingue differenti, ed il povero Izco a far da interprete, ma niente, nulla. Il Catania ingrana, cinquanta metri e singhiozza, perde palla, la riconquista, altro giro, stessa corsa. Non più di cinquanta metri, poi l’errore. Inutile sgolarsi, squadra volenterosa, ma recidiva. Vuoi il campo, vuoi il caldo, vuoi l’impegno infrasettimanale (più probante del previsto e voluto, ndr)vuoi le tante novità da assimilare, sia come uomini che come schemi. Non è un bel vedere la somma di tutti questi fattori. Tiri in porta, pochissimi, vicino al goal, più di tutti: Spinesi. Un colpo di testa, un tiro rimpallato. Le occasioni dalle sue parti quelle sono, mancare la realizzazione non sarà certo un merito, ma oggi nemmeno una colpa. Se parola al campo, i cross migliori li metti in area lui: ma per chi?

“Seguite la Palla” gridava Baldini, “Seguite la Palla” ripeteva Atzori, ma le Passaparola tra i giocatori qualche sillaba andava persa, si trasformava tanto da rendere una semplice frase di senso compiuto pari ad un arcano oscuro, all’udito, alla comprensione. Statua d’oro a Gazzola, salvatore della patria, Stovini e Martinez, giocavano sulla fascia vicino alla panchina, là dove i consigli di Atzori arrivavano senza interferenze. Mentre nel triangolo di centrocampo regnava l’anarchia. Se il gioco del Catania parte proprio da quei tre giocatori, ecco spiegata, in gran parte, l’insufficienza di idee palesata in questi 90 minuti. Baiocco sperso, prima dietro le punte, poi laterale, poi davanti alla difesa. Il cuore pulsante del Catania è stanco, solo l’ingresso di Martinez dà nuova linfa alla manovra, circola il pallone, idee in movimento, finalmente qualche inserimento offensivo. Duetto con Izco, arrivano le prime nitide occasioni da rete. Questo è il Catania. Del Genoa poco e niente da dire, arroccato in difesa. Con Di Vaio annullato da Gazzola Gasperini opta per un 5-4-1 con Papa Waigo unica punta, gli unici brividi per Bizzarri arrivano su svarioni di Tedesco e Vargas. Meriti dei grifoni pochi, almeno in campo, perché sugli spalti i 250 tifosi al seguito danno spettacolo.

Pareggio giusto, mantenendo l’obiettività delle cose. Da un lato il Catania arrembante, ma confusionario, dall’altro il Genoa, modesto ma ordinato. La consolazione è intravedere, in questo gruppo, in questi giocatori, un potenziale latente di gran lunga superiore alla media delle attuali “dirette avversarie”. Giocatori da recuperare, alcuni da adattare, altri da scoprire. È il Catania più forte di sempre, se ne intravede la forma sotto la pietra grezza, adesso bisognerà scolpire e scolpire fino a portare questa “idea” a contatto con la realtà. Baldini nasce tra i marmi, e la pietra lavica è più dura da lavorare. Si sa nulla è semplice quando si tratta di Catania, nulla viene regalato, ma tutti insieme, uniti, anche l’impossibile è a portata di mano. Ancora con te, per te:

L’attaccante del Genoa, Marco Di Vaio, critica il terreno di gioco del Massimino di Catania.

“È vergognoso e improponibile giocare in serie A su quel campo da terza categoria — afferma -. Fa ancor più specie alla luce del fatto che l’impianto è stato chiuso per molto tempo. Il gioco ne ha risentito e si è visto”. Ieri il Genoa ha pareggiato 0-0 col Catania ma Di Vaio è ottimista sul prosieguo della stagione: “Abbiamo pagato lo scotto del noviziato in serie A e l’esordio contro il Milan non ci ha agevolato”, spiega. L’attaccante in ogni caso è entusiasta di giocare in questo campionato. “Credo che stiamo giocando la serie A più bella degli ultimi anni — dichiara -. Ci sono grandi squadre, piazze importanti e tanto pubblico. I presupposti ci sono tutti per rilanciare positivamente il nostro campionato dopo le cose negative accadute negli anni scorsi”. (03/09/2007) (Spr)

 

 

CATANIA: Bizzarri; Gazzola, Stovini, Sottil (7' pt Terlizzi), Vargas; Baiocco, Tedesco; Mascara, Morimoto (11' st Martinez), Izco; Spinesi. In panchina: Polito, Edusei, Babu', Sabato, Sardo. Allenatore: Atzori (Baldini squalificato)

GENOA: Rubinho; Bega, De Rosa, Lucarelli; Juric, Konko, Milanetto, Fabiano (32' st Paro); Papa Waigo, Di Vaio (Rossi), Sculli (28' st Danilo). In panchina: Scarpi, Leon, Santos, Figueroa. Allenatore: Gasperini

ARBITRO: Rizzoli di Bologna

NOTE: Pomeriggio caldo, terreno in cattive condizioni. Spettatori: 16.000 circa. Osservato un minuto di raccoglimento per ricordare l'ispettore capo di Polizia, Filippo Raciti, morto lo scorso 2 febbraio durante Catania-Palermo. Ammoniti: Morimoto, Lucarelli, Martinez, Danilo, Bega. Angoli: 6-5 per il Catania. Recuperi: 3' pt e 4' st.

 

Risultati

Empoli - Inter 0-2
Atalanta - Parma 2-0
Cagliari - Juventus 2-3
Catania - Genoa 0-0
Livorno - Palermo 2-4
Roma - Siena 3-0
Torino - Reggina 2-2
Udinese - Napoli 0-5
Sampdoria - Lazio 0-0
Milan - Fiorentina 1-1

Classifica
Juventus 6
Roma 6
Atalanta 4
Inter 4
Milan 4
Fiorentina 4
Sampdoria 4
Napoli 3
Cagliari 3

Palermo 3
Torino 2
Reggina 2
Catania 2
Lazio 2
Parma 1
Genoa 1
Udinese 1
Empoli 0
Siena 0
Livorno 0


 

 

 

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domenica  -   ore 15.00

16 SETTEMBRE 2007

3° giornata girone di andata

 

 

 

Stdio Meazza - Milano

 

L'Inter torna a vincere al Meazza. Crespo e Cesar stendono il Catania
MILANO - L'Inter ha trovato qualche difficolta' contro un Catania ben messo in campo e pericoloso in talune occasioni, ma alla fine ha vinto grazie al suo maggior quoziente tecnico dopo avere inserito nel finale Zanetti, Ibrahimovic e Stankovic.

I nerazzurri, andati in vantaggio dopo 14' con Crespo, hanno poi rallentato il ritmo e hanno subito la lieve offensiva di un Catania che ha avuto in Mascara, Vargas, Izco e Stovini dei giocatori all'altezza. Gli etnei hanno sfiorato il pareggio con Spinesi, prima di cedere a un'Inter che ancora non ha raggiunto i livelli della passata stagione. Del resto, Mancini ha dato il suo contributo alle causa delle varie nazionali perdendo Vieira e Chivu, oltre a Materazzi e Samuel. Inoltre alcuni titolari sono andati inizialmente in panchina: Zanetti, Stankovic, Ibrahimovic e Cruz.
Cosi' e' stato varato un attacco Adriano-Crespo con Figo alle spalle.

Il brasiliano ha lottato e sbagliato molto, ma nel finale ha colpito un palo. L'argentino, gol a parte, si e' visto poco. Inedito pure il centrocampo con Cambiasso- Dacourt-Cesar, tutti in buona giornata, il francese piu' di tutti. La difesa nerazzurra ha subito qualche modifica con l'innesto di Burdisso al centro, ma mercoledi' in Turchia saranno guai per le squalifiche.

Il Catania, con Atzori in panchina e Baldini in tribuna, ha presentato Silvestri e Sabato nuova coppia di esterni in difesa, Edusei per la prima volta dall'inizio in cabina di regia e Martinez in appoggio a Spinesi.

Nella ripresa l'ingresso di Vargas ha dato maggiore impulso al gioco dei rossazzurri che hanno perso l'ottimo Mascara per acciacchi muscolari. I catanesi non hanno mai vinto a San Siro e hanno colto l'unico pareggio nel 1961, ai tempi della grande Inter di Herrera (1-1 con gol di Guarneri e Prenna).

L'Inter ha cominciato forte, ma la prima occasione e' capitata al Catania con un'azione Martinez-Izco e tiro deviato da J.Cesar.

Ecco, a questo punto l'Inter ha preso in mano la partita: Adriano ha sbagliato cose elementari, ma si e' visto che avrebbe voluto spaccare il mondo. La grande giornata di Figo ha portato il portoghese a numerose belle azioni e a un tiro, dopo un dribbling molto bello, deviato in angolo da Bizzarri.

Sul gol, al 14', Maicon si e' inserito da destra, ha dato ad Adriano al limite che e' caduto, ma Maicon si e' reimpossessato della palla e l'ha data a Crespo sulla sinistra. L'argentino ha messo la palla rasoterra alla destra di Bizzarri, a fil di palo. La panchina rossazzurra ha portato Martinez dalla destra al centro, dove si e' schierato Mascara, assai vivace.

Il Catania e' cresciuto gradualmente e, dopo un gol di Adriano annullato su angolo di Figo al 31', ha predso in mano per un po' la partita, senza tuttavia andare quasi mai alla conclusione. Solo Izo e Silvestri hanno tentato il tiro, ma senza eccessiva precisione o incisivita'. Insomma, un primo tempo discreto, con l'Inter piu' incisiva di un buon Catania che con l'ingresso di Vargas sulla sinistra, nella ripresa ha creato qualche imbarazzo alla difesa nerazzurra: al 4' Mascara ha cercato il colpo della vita come l'anno scorso, da fuori area, ma stavolta J.Cesar e' volato a salvare in angolo.

E ci ha tentato pure Vargas, prima che Spinesi al 9' dopo una bella azione Sabato- Mascara si mangiasse la palla del pareggio, tirando su J.Cesar in uscita. Il centrattacco rossazzurro ha poi tirato un'altra volta fuori e poi Mancini, vista la propria squadra in difficolta', ha calato gli assi: prima Ibrahimovic e poi Stankovic. La partita e' cambiata, la maggior forza fisica dei nerazzurri ha preso il sopravvento, Mascara e' stato sostituito e l'Inter cosi' ha potuto raddoppiare dopo alcuni tentativi di Ibrahimovic, Adriano e Stankovic. I campioni d'Italia hanno raddoppiato in contropiede, grazie a un lancio di Ibrahimovic che ha lanciato Cesar sulla sinistra al 34': il brasiliano ha messo sotto la traversa di potenza. Poi ancora Ibrahimovic e Adriano hanno sfiorato il 3-0. Ma per un'ora il Catania se l'e' giocata.

 

INTER: J.Cesar; Maicon, Cordoba, Burdisso, Maxwell; Figo (20'st Stankovic), Cambiasso, Dacourt (33'st Zanetti), Cesar; Adriano, Crespo (14'st Ibrahimovic).
In panchina: Toldo, Rivas, Solari, Cruz.
Allenatore: Mancini

CATANIA: Bizzarri; Silvestri, Stovini, Terlizz, Sabato; Baiocco, Edusei, Izco (28'st Tedesco); Martinez (1'st Vargas), Mascara (26'st Morimoto); Spinesi.
In panchina: Polito, Sardo, Nardini, Babu'.
Allenatore: Atzori (Baldini squalificato)

ARBITRO: Orsato di Schio 6.

RETI: 14' pt Crespo; 34' st Cesar.

NOTE: giornata afosa, terreno in discrete condizioni, spettatori 40.000. Angoli 8-7 per il Catania. Ammoniti: Mascara, Baiocco, Burdisso. Recupero: 1'-4'.

 

 

 

Risultati

Fiorentina-Atalanta 2-2
Genoa-Livorno 1-1
Inter-Catania 2-0
Juventus-Udinese 0-1
Lazio-Empoli 0-0
Napoli-Sampdoria 2-0
Palermo-Torino 1-1
Parma-Cagliari 1-1
Reggina-Roma 0-2
Siena-Milan 1-1

 

 

 

Classifica
Roma 9
Inter 7
Juventus 6
Napoli 6
Cagliari 5

Fiorentina 5
Milan 5
Sampdoria 4
Atalanta 4
Udinese 4
Palermo 4
Torino 3
Lazio 3
Catania 2
Genoa 2
Reggina 2
Parma 2
Siena 1
Empoli 1
Livorno 1


 

 

 

a

 

domenica  -   ore 15.00

16 SETTEMBRE 2007

4° giornata girone di andata

 

 

 

Satdio Massimino - Catania

La Fiorentina manda il Catania ko. Segna Mutu, poi Frey fa miracoli

 

CATANIA - Seconda sconfitta consecutiva per il Catania, che al Massimino cede il passo alla Fiorentina per 1-0. Il gol decisivo lo mette a segno Mutu nei primi minuti del match, ma il risultato è ingiusto nei confronti dei siciliani. La truppa di Baldini (anche oggi squalificato per via del calcione rifilato a Di Carlo) chiude i viola nella propria metacampo per tutto il secondo tempo, trovando però un Frey in giornata di grazia e non riuscendo a riequilibrare il risultato.
I siciliani scendono in campo con il solo Spinesi in avanti, supportato però da Mascara e Martinez
Turn-over per Prandelli, che lascia a casa Pasqual e Liverani, mentre propone Balzaretti e Kroldrup. Nel tridente dei toscani c'è spazio anche per Santana.
Partenza fulminante quella dei viola, che dopo quattro minuti sono già in vantaggio. Mutu è bravo a staccare di testa su calcio d'angolo. Il rumeno ci riprova al 14' su punizione, ma Polito dice no. Nel mezzo un Catania che dopo i primi minuti di sbandamento riordina le idee, con Martinez e Mascara che sembrano in grado di poter impensierire Frey. Al 9' un diagonale dell'uruguaiano finisce tra le braccia del portiere francese.

Il pallino del gioco è comunque in mano agli uomini allenati da Prandelli, mentre il Catania si fa vivo al 28' con una punizione di Vargas potente ma centrale. Il peruviano sulla sinistra impensierisce non poco Ujfalusi e prova a suonare la riscossa per i siciliani, la cui spinta però si spegne con l'avvicinarsi dell'intervallo.

Nella ripresa gli uomini di Baldini partono volenterosi ma la manovra è confusionaria. Al 10' Tedesco vede Frey fuori dai pali e tenta di beffarlo con un pallonetto che il francese devia in angolo. Lo stesso centrocampista al 16' mette al centro un pallone su cui Martinez non arriva per un soffio. Rossazzurri che assediano i viola: al 20' una girata potente di Mascara trova Frey pronto a respingere, ma i toscani sembrano davvero alle corde. I pericoli per Frey tornano alla mezz'ora, con Mascara che schiaccia di testa a botta sicura e il francese che risponde da grande portiere. L'espulsione di Baiocco rende ancora più difficile il compito del Catania, che allo scadere ci prova ancora con Mascara: il tiro del piccolo attaccante finisce alto sulla traversa, dove si spengono anche i sogni dei tifosi catanesi di poter ottenere un pareggio che alla luce di quanto visto in campo avrebbero meritato.

Mutu-gol. Basta e avanza. E il Catania, nonostante una prestazione orgogliosa che turba spesso la tranquillità dei toscani, alza bandiera bianca. Adrian Mutu è il leader maximo. Il romeno è la Fiorentina: quantità e qualità. Gli bastano quattro minuti per piegare il Catania e determinare la trama del Massimino con un preciso colpo di testa. Cesare Prandelli gli ha affiancato nel tridente Pazzini e Santana, preferito a Semioli. Decisione saggia perché l'argentino duetta magnificamente con la mente viola. Con Krodrup al posto di Gamberini, è l'altra variante dell'undici schierato in Sicilia, mentre il Catania si propone con tre cambi rispetto alla vigilia: Polito in porta, Sardo alla destra della difesa, Martinez in tandem con Mascara alle spalle di Spinesi.
SOLO CATANIA - I viola si distendono in attacco, ma senza strafare, badando molto al vantaggio, prestando molta attenzione alla fase difensiva. Nella ripresa, infatti, il Catania si riversa nella trequarti della Fiorentina che non riesce ad allungarsi in attacco dove è rimasto solo Pazzini, francobollato da Stovini. Bella la prestazione dei ragazzi di Baldini che fluidificano a tratti con eleganza, sfiorando anche il pari con una mezza rovesciata di Mascara respinta da Frey. Viola a pezzi. Prandelli intuisce e inserisce Pazienza per Montolivo, Semioli per Santana e Vieri per Pazzini. Atzori risponde con Babù al posto di Edusei. Ma è sempre e solo Catania.
MIRACOLO FREY - Cosa deve fare Frey per respingere con un riflesso da pantera il tocco ravvicinato di Mascara; quasi a sottolineare che è rimasto solo lui a difendere la vittoria. Ci pensa Giannoccaro a frenare l'impeto catanese mostrando il cartellino rosso Baiocco, probabilmente per qualche parola di troppo. Defezione che riduce la spinta e l'equilibrio dei padroni di casa e obbligano Atzori a togliere Martinez per Sabato; inferiorità numerica che fa tirare un bel sospiro di sollievo alla Fiorentina, in chiara diificoltà. L'epilogo esalta la grandezza di Mutu che in tutti i modi cerca di far segnare Vieri, segnato da una ruggine evidente. L'ex bomber arranca, fatica e manda anche a quel paese lo sconcertato Adrian, forse per un passaggio mancato. Mesto il Catania al fischio finale, piegato da Mutu, ma non dal gioco dei toscani. Per i viola vittoria cinica e sudatacome si conviene a una grande. Che li fa volare al secondo posto.
Gaetano De Stefano (Gazzetta dello Sport)

 

CATANIA: Polito; Sardo (30' st Silvestri), Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei (24' st Babu), Tedesco; Martinez (36' st Sabato), Mascara; Spinesi. In panchina: Bizzarri, Izco, Nardini, Biagianti. Allenatore: Atzori (Baldini squalificato)

FIORENTINA: Frey; Ujfalusi, Dainelli, Kroldrup, Balzaretti; Kuzmanovic, Donadel, Montolivo (13' st Pazienza); Santana (18' st Semioli), Pazzini (24' st Vieri), Mutu. In panchina: Lupatelli, Potenza, Gobbi, Osvaldo. Allenatore: Prandelli

ARBITRO: Giannoccaro di Lecce

RETE: 4' pt Mutu

NOTE: giornata di sole, terreno di gioco in cattive condizioni. Espulsione diretta per Baiocco al 34' del secondo tempo. Ammoniti: Terlizzi, Spinesi, Martinez, Tedesco, Montolivo e Santana. Angoli: 5-4. Recuperi: pt 1'; st 5'

 

 

 

Risultati

Udinese - Reggina 2-0
Milan - Parma 1-1
Atalanta - Lazio 2-1
Cagliari - Palermo 0-1
Catania - Fiorentina 0-1
Empoli - Napoli 0-0
Livorno - Inter 2-2
Roma - Juventus 2-2
Torino - Siena 1-1
Sampdoria - Genoa 0-0

 

 

 

Classifica

Classifica
Roma 10
Inter 8
Fiorentina 8
Atalanta 8
Napoli 7
Juventus 7
Palermo 7
Udinese 7
Milan 6
Sampdoria 5

Torino 4
Cagliari 4
Lazio 3
Parma 3
Genoa 3
Catania 2
Siena 2
Reggina 2
Empoli 2
Livorno 2

 

 

 

a

 

mercoledì  -   ore 20.30

26 SETTEMBRE 2007

5° giornata girone di andata

 

 

 

Satdio Massimino - Catania


E il Massimino scoprì Martinez.

di Marco Di Mauro (mondocatania.com)

Torna il goal, torna la vittoria, torna quel “boato” torna, dopo mesi di nostalgia, la sensazione di uscire dallo stadio, il proprio stadio, con un sorriso in più, con qualcosa in più, tra cuore e gola, che mancava prima, mancava da tanto.

Quanta sofferenza per ricacciar via paure, fantasmi, cabala, più semplicemente il passato.

Baldini è cocciuto. La vittoria gli darà ragione. Riconferma l’undici titolare che tre giorni prima ha affrontato la Fiorentina, sullo stesso campo, davanti allo stesso pubblico, che rumoreggia quando vede Sardo scaldarsi, quando vede Sardo giocare. O tutto o niente. La linea guida del tecnico è orientata a mettere il giocatore nelle condizioni di dimostrare il suo valore, se l’esterno destro non riuscisse in tale impresa, allora si aprirebbe definitivamente una porta di sola uscita. Non prima.

Artefice del proprio destino, lui. Il pubblico scelga un ruolo, o avvocato o accusatore. Giudice sarà Baldini.

Bene il Catania, bene in parte, fino a quando non affiora la stanchezza (e Baldini non cambia ancora nessuno), giusto in tempo per mettere dentro un pallone, e che pallone, e che goal. Martinez, “Vamos a Ganar”: spalla a spalla, in area di rigore, collo pieno, pallone sotto il sette. Si gonfia la rete sotto la Nord, si gonfia il petto dei tifosi: Esplode l’urlo.

Secco: Gool. Lungo: Goooooool. Come ritrovare un vecchio album in bianco e nero, ed aggiungere nell’ultima pagina una foto a colori, con dietro una data. Recuperare il filo d’un discorso interrotto, troppo bruscamente. Alzare le serrande, trovare il sole. Il nuovo giorno.

Poi, sofferenza, quasi apnea. Il centrocampo rossazzurro, a “tenuta stagna” fino ad allora , soffre gli innesti di Vannucchi e Buscé, apre troppo le maglie, perde le marcature, l’Empoli tambureggia, i fischi del Massimino sono assordanti, non di contestazione, ma di supporto, ogni tocco di palla avversario giù fischi, forti, fino a pericolo scampato. Soffrire insieme, aiutarsi. Gioco di Squadra.

Polito completa l’opera con un miracolo, su Vannucchi, e mezzo, su mischia in area negli ultimi minuti. Stona, nel contesto festoso, l’entrata in gamba tesa di Tedesco sul ginocchio di Raggi, già abbastanza “abbattuto” ed inebetito dalle serpentine di Mascara. Rosso diretto che fa il paio con quello estratto a Marzoratti, pochi minuti dopo, fallaccio da dietro su Izco che gli sguscia via in velocità.

Cagni si sbraccia in panchina, non sta un attimo fermo. Il suo Empoli, nonostante la netta crescita nel secondo tempo, non riesce a trovare il pareggio, anzi è il Catania a recriminare di più per un risultato ai punti più rotondo. Due volte, su due calci d’angolo consecutivi, gli ospiti salvano letteralmente sulla linea. Brividi fino in fondo, brividi fino alla fine, delle paure, dei clangori spettrali, della sfortuna, del passato, della partita. Alla fine..

Vittoria, voluta, richiesta ed applaudita. Tante note positive, Martinez in testa, a seguire l’esordio di Colucci (nel secondo tempo, ultimi 10 minuti, come anticipato in esclusiva, ndr), la piena maturità di Mascara, la precisione della coppia Terlizzi – Stovini, la duttilità di Izco. Qualche mugugno invece, dal singolare si sposta al plurale. Non bisogna aguzzare più di tanto la vista per rendersi conto del periodo nero di Gionatha Spinesi, letteralmente inchiodato al terreno, fuori fase, fuori dal contesto “gioco”. Baldini metterà Martinez (di 20cm più basso) a far la sponda di testa, con maggior successo. Lento, impacciato, sempre in ritardo, battuto nel gioco aereo ed anche in quello fisico. Le critiche sono lecite, ma non aiutano. L’impegno c’è, non è mai mancato. Manca la condizione, più fisica che mentale. Fiducia, dovuta.

Proposte, alternative. Una. Ma non c’è spazio per Morimoto in una squadra ancora “incompleta” sulla mediana, costretta a giocar palla alta sui laterali anziché fraseggiare nella metà campo avversaria. Com’è nei suoi piani, com’è nella sua natura, come ci si aspetta che lo ritorni ad essere col pieno recupero di Colucci, là, dietro il tridente, con ago e filo, a ricamare trame offensive, a stringere le maglie quando ci sarà bisogno di coprirsi, di non far passare i brividi di freddo...

L’impalcatura 4-3-3 è propedeutica ad un 4-2-3-1 con tutti crismi, come vuole Baldini, come ha sempre voluto ma che in corsa è stato costretto a modificare per mancanza dell’uomo chiave. Non è questo il Catania che ci (“si”) aspetta, non è questo il miglior Catania. Ma gli si chiedeva di vincere, l’ha fatto.

Allora va bene così, va bene per adesso, va bene per l’attuale ordine delle cose. Nel futuro c’è altro, non resta che lavorare e credere, fermamente, che quanto verrà sarà migliore di quanto è già stato.

Forza Catania.

 

 

CATANIA (4-3-2-1): Polito; Sardo (dal 40’ s.t. Silvestri), Terlizzi, Stovini, Vargas; Izco, Edusei, G. Tedesco; Martinez (dal 40’ s.t. G. Colucci), Mascara (dal 35' s.t. Babù); Spinesi. (1 Bizzarri, 3 Sabato, 15 Morimoto, 27 Biagianti). All. Baldini (squalificato, in panchina Atzori).

EMPOLI (4-5-1): Balli; Raggi, Marzoratti, Piccolo, Tosto (dal 10' s.t. Buscè); Antonini, Marianini (dal 25’ s.t. Saudati), Moro (dall’11’ s.t. Vannucchi), Marchisio, Abate; Volpato. (1 Bassi, 14 Adani, 15 Vanigli, 18 Giacomazzi). All. Cagni.

MARCATORE: Martinez al 3’ s.t.

ARBITRO: Marelli di Como.

NOTE: spettatori 15.887 (paganti 1.639, abbonati 14.248), incasso 31.170 euro. Espulsi G.Tedesco al 44' e Marzoratti al 48' s.t. per gioco scorretto; ammoniti: Sardo, Saudati, Marchisio e Vannucchi per gioco scorretto, Terlizzi per comportamento non regolamentare. Angoli 10-6 per il Catania. Recupero 2' e 5'

 

 

 

 

Risultati

Catania - Empoli 1-0

Fiorentina - Roma 2-2

Genoa - Udinese 3-2

Inter - Sampdoria 3-0

Juventus - Reggina 4-0

Lazio - Cagliari 3-1

Napoli - Livorno 1-0

Palermo - Milan 2-1

Parma - Torino 2-0

Siena - Atalanta 1-1

 

 

 

 

Classifica

Roma 11

Inter 11

Juventus 10

Napoli 10

Palermo 10

Fiorentina 9

Atalanta 9

Udinese 7

Milan 6

Lazio 6

Parma 6

Genoa 6

Catania 5

Sampdoria 5

Cagliari 4

Torino 4

Siena 3

Empoli 2

Livorno 2

Reggina

 

 

 

 

a

 

domenica  -   ore 15.00

30 SETTEMBRE 2007

6° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Meazza - Milano

Il pareggio va bene. Al Milan.


Coraggio e un pizzico di fortuna: si pensava potessero tornare utili soprattutto al Catania, per arrivare al pareggio contro i campioni d’Europa, ed invece sono serviti al Milan, che ha beneficiato di un rigore almeno dubbio, per raggiungere i rossazzurri. Per tutta la seconda metà della prima frazione di gioco e per i primi istanti della ripresa, fino alla discutibile decisione dell’arbitro Gervasoni, il Catania ha cullato con autorevolezza e speranze più che fondate il sogno della prima storica vittoria in trasferta contro il “Diavolo”. L’epilogo della sfida, accettabile in sede di pronostico alla vigilia, risulta invece riduttivo rispetto agli effettivi meriti della squadra guidata oggi da Atzori. Ben 43 anni dopo l’ultimo pareggio in campionato a San Siro contro i rossoneri (13.9.1964, reti di Lodetti e Facchin), ad ogni modo, gli etnei tornano a strappare un punto nella sempre suggestiva cornice del “Meazza”. L’1-1 deve rendere contento il Milan, tatticamente irretito da una squadra, il Catania, che ha definitivamente superato l’esame di maturità, dimostrandosi sempre solida, equilibrata e capace di pungere i quotati rivali. Il tecnico rossazzurro conferma per 10/11 la formazione inizialmente opposta all’Empoli, simile a sua volta a quella schierata contro la Fiorentina, dimostrando così di credere nella piena affidabilità atletica dei suoi: mercoledì giocò Izco al posto di Baiocco, adesso al posto di Tedesco tocca a Biagianti, al debutto dal 1’ in questo campionato. Il numero 27 è il ventiduesimo elemento schierato dal Catania nel torneo in corso: c’è spazio per tutti, basta dare il massimo in allenamento per mettersi in evidenza. 

Corso il primo reale pericolo al 10’, a seguito di una percussione di Kakà, Mascara e compagni hanno gestito la grande voglia di vincere dei padroni di casa senza scomporsi e senza rinunciare ad affacciarsi dalle parti di Kalac, fino ad ottenere al 24’ l’inaspettato ma meritato vantaggio: Izco avvia l’azione e rifinisce per Mascara, bravo ad imbeccare Spinesi; il bomber conclude e dopo la respinta del portiere riprende la sfera, per calibrare un perfetto suggerimento in favore di Martinez, accorrente in prossimità del palo più lontano. L’uruguayano svetta di testa e realizza il suo secondo gol in quattro giorni dopo la rete realizzata contro l’Empoli. La risposta del Milan è quasi immediata: punizione di Pirlo sulla traversa, Kaladze controlla irregolarmente e Inzaghi segna. Corretta la decisione dell’arbitro che annulla. Ci provano Sardo (prestazione molto positiva, volitiva e concreta) e ancora Martinez, mentre il Milan non colleziona che un paio di rimpalli pericolosi ed una punizione alta di Pirlo. Si va all’intervallo con un vantaggio equo. In avvio di ripresa, l’episodio determinante: Favalli al cross da sinistra, il pallone colpisce Edusei in scivolata, Gervasoni ravvisa un tocco di braccio volontario e accorda il rigore al Milan tra le proteste. Kakà trasforma.

Le successive iniziative del brasiliano e di Pirlo non fanno tremare il Catania, che risponde con i guizzi di Mascara e Spinesi. Polito si distingue poi in positivo sulla nuova conclusione del numero 22 rossonero. Martinez e Mascara tengono viva l’apprensione della difesa lombarda, gli uomini in maglia bianca navigano senza paura nel mare della partita, Spinesi fa da sponda ed i centrocampisti etnei s’inseriscono, impedendo ai dirimpettai di occupare spazi e guadagnare metri in mediana. Nessuna barricata ma tanta tranquillità e serena consapevolezza dei propri mezzi traghettano quindi il Catania verso il pareggio finale, con Polito (un paio di punti ed un cerotto al mento per il generoso estremo difensore) sempre sicuro anche su Pirlo, l’ultimo ad arrendersi. Il triplice fischio riempie d’orgoglio i numerosi sostenitori catanesi al seguito. E’ andata bene. Al Milan.

di Angelo Scaltriti (calciocatania.it)

MILAN (4-3-2-1): Kalac; Cafù (1' st Oddo), Kaladze (8' st Nesta), Bonera, Favalli; Pirlo, Ambrosini (1' st Gilardino), Gattuso; Seedorf , Kakà, Inzaghi. A disp.: 29 Fiori, 18 Jankulovski, Oddo, 32 Brocchi, 13 Nesta, 20 Gourcuff, 11 Gilardino. All. Ancelotti.

CATANIA (4-3-2-1): Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Edusei, Biagianti, Izco; Mascara, Martinez (20' st Sabato); Spinesi. A disp.: 1 Bizzarri, 21 Silvestri, 3 Sabato, 4 Sottil, 9 Colucci, 15 Morimoto, 14 Babù. All. Baldini.

INDISPONIBILI: Dida, Maldini, Ronaldo, Digao; Llama.

ARBITRO: Gervasoni di Mantova.

RETI: 25' Martinez, 3'st (r) Kakà

ANGOLI: 18', 31', 17' st, 45' st Catania, 20' 41' , 14' st, 16' st Milan

RECUPERO: 4' st AMMONITI: 28' Kaladze, 33' Martinez, 40' Edusei, 42' Kakà, 3' st Mascara, 35' st Pirlo, 41' Inzaghi ESPULSI:

SPETTATORI: circa 50.000

 

RISULTATI

Roma - Inter 1-4
Livorno - Fiorentina 0-3
Cagliari - Siena 1-0
Empoli - Palermo 3-1
Milan - Catania 1-1
Napoli - Genoa 1-2
Reggina - Lazio 1-1
Sampdoria - Atalanta 3-0
Udinese - Parma 2-1
Torino - Juventus 0-1

 

CLASSIFICA

Inter 14
Juventus 13

Fiorentina 12
Roma 11
Napoli 10
Palermo 10
Udinese 10
Atalanta 9
Genoa 9
Sampdoria 8
Milan 7
Lazio 7
Cagliari 7
Parma 6
Catania 6
Empoli 5
Torino 4
Siena 3
Reggina 3
Livorno 2

 

 

 

a

 

domenica  -   ore 15.00

7 OTTOBRE 2007

7° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Massimino - Catania

La solida combriccola rossazzurra

 

Umiltà e agonismo valgono altre tre punti d'oro per un Catania frizzante e concreto allo stesso tempo.
Dopo l'Empoli, al Cibali, s'inchina anche il Livorno: punti pesanti contro le due toscane, ben due-terzi del patrimonio rossazzurro sono arrivati in questi scontri diretti.
Ad un primo tempo di ottimo livello concretato solo dal gol di testa di Gennaro Sardo quando invece si poteva chiudere il conto con Spinesi e Mascara. Nella riprese s'è sofferto un pò il Livorno fin quando nel finale l'espulsione dell'ex siracusano Balleri non ha praticamente chiuso la partita.
La vittoria dei rossazzurri trova comunque le sue risposte nel rendimento di un gruppo che cresce. Così Sardo trova il suo primo gol in serie A, Biagianti si conferma dopo la sorpresa milenese, Izco puntiglioso e determinante, Mascara e Martinez sono brillanti giocolieri, poi il grande lavoro oscuro di Spinesi e la solidità di uno Stovini che meriterebbe "attenzioni donadoniane", oltre alla collaudata efficienza di Baiocco, degli Edusei e dei Tedesco. Il tutto condito ovviamente da un pizzico di sapienza tattica e dalla sicurezza di un portiere come Ciro Polito.
E i sedicimila del Cibali gradiscono. In fondo si divertono con Martinez e Mascara e quindi si saziano con i punti che concretamente questo Catania sa pure conquistare.
E' la giusta dimensione rossazzurra per guardare avanti, ma credo che uno dei momenti più simpatici e belli di ieri al "Massimino" sia stato quell'applauso convinto e "di cuore" che è stato rivolto a Fausto Rossini, ex che entrava in campo. Un battimani scrosciante che Rossini s'è meritato soprattutto con quel gol-salvezza realizzato al "Dall'Ara" contro il Chievo.

Dopo tanto veder rosa bisogna anche guardare concretamente in avanti. Che nessuno abbia intenzione di mollare lo si intuisce da quel che hanno combinato soprattutto Siena e Reggina, visto che hanno raccolto punti importantissimi, così come il Torino. Insomma la classifica resta corta e bisogna stare sempre all'erta anche se il Catania ha saputo mettere il naso nella parte alte della graduatoria.
di Gianfranco Troina

Che bel Catania un colpo di testa e spicca il volo
Decide un gol di Sardo al 20'. Pochi i rischi corsi
Concentrato. Cattivo. Essenziale. Ancora bello a vedersi, estremamente convincente. Il Catania che fa sul serio, che vince ancora ed ha nove punti in classifica. Che ha beccato meno della metà delle reti che aveva preso l'anno scorso e mette a frutto anche un solo gol. Per questo può festeggiare, evitando imprecazioni, recriminazioni, sofferenze postume per i gol sbagliati. Fa talmente sul serio questo Catania che il suo allenatore fa quel che vuole ed al suo allenatore, imprevedibile e che conosce solo il rigore delle cose giuste e logiche da fare, non quelle dettate dalle opportunità, bisognerà abituarsi.
Perchè Baldini contro il Livorno lascia dentro Sardo a destra. Perchè lascia fuori Tedesco ed Edusei, fa rientrare Baiocco e conferma con coraggio e intelligenza, i due terribili: Izco e Biagianti. Tutto giusto. Giuste le scelte, giusto il Catania che gioca e non fa giocare un Livorno più confuso che disperato. Cade male la squadra di Orsi, cade tra le grinfie di un Catania che sbaglia due o tre cose in tutto. La prima volta Polito ipnotizza Tavano sull'incertezza di Terlizzi, facendogli buttar fuori un pallone d'oro. Nessuna paura, sale il Catania che diventa padrone del campo, con l'accoppiata a sinistra Vargas-Mascara che fa venire immediatamente il mal di testa a Balleri & C. Una di queste sbandate porta alla punizione del 20' che Vargas calcia con quel suo piede sinistro magico. Il più veloce è Gennaro Sardo, pallone toccato di testa che inganna Amelia. Gol. Lo spogliarello di Sardo che festeggia sotto la curva deve far venire l'orticaria agli eterni criticoni. Che restano fulminati dalla lucidità del Catania, che non credono ai loro occhi quando Biagianti avanza palla al piede, con disinvoltura, padronanza assoluta, un poco di quella giovanile sfrontatezza che rende tutto più sorprendente.
Amministra il gioco Baiocco, sorretto dai due corridori Izco-Biagianti. Mentre indietro Terlizzi e Stovini svettano sempre più, davanti a turno Mascara e Martinez dimostrano che il tasso tecnico di questa squadra s'impenna con il passare delle domeniche. Diresti che il sudamericano va sfotticchiando gli avversari gironzolando per il campo, nascondendo il pallone, ritirandolo fuori poi all'improvviso da una qualche parte e puntando verso l'area o verso il fondo per il cross. Dall'altra parte gli fa contraltare Peppe Mascara, che perde qualche pallone strada facendo, ma quelli che aggancia, evitando le zampate avversarie, diventano magie. Duetta Mascara anche con Spinesi e lo mette in condizioni di battere a rete. Niente. Al centravanti manca ancora questo gol, che non è tutto, però. Molto è quello che Spinesi costruisce, tanti sono gli spazi che apre per i compagni. E torna e ritorno indiestro e avanti il centravanti, sino a sfiancarsi. Ma questi sono gli ordini e questi Spinesi esegue. Arriverà il gol, anche soltanto tirando una volta in porta, come fanno i grandi attaccanti.
di Andrea Lodato


CATANIA (4-3-3): Polito; Sardo, Stovini, Terlizzi, Vargas; Izco, Baiocco (27' st Tedesco), Biagianti
(16' st Edusei); Martinez (45' st Sabato), Spinesi,
Mascara. In panchina: Bizzarri, Silvestri, Sottil, Morimoto. Allenatore: Baldini

LIVORNO (4-3-1-2): Amelia; Balleri, Knezevic, Grandoni, Pasquale; Filippini A., Giannichedda (14' st De Vezze), Vidigal; Diamanti (1' st Alvarez); Tavano, Bogdani (23' st Rossini). In panchina: De Lucia, Rezaei, Filippini E., Dhorasoo. Allenatore: Spinosi (Orsi squalificato)

ARBITRO: Rocchi di Firenze.
RETE: 20' pt Sardo.
NOTE: tempo variabile, terreno di gioco in cattive condizioni. Espulso Balleri per doppia ammonizione. Ammoniti: Vidigal, Knezevic, De Vezze, Sardo e Biagianti. Angoli: 4-1. Recuperi: pt 0'; st 5'.

RISULTATI

Atalanta - Udinese 0-0
Inter - Napoli 2-1
Catania - Livorno 1-0
Fiorentina - Juventus 1-1
Genoa - Cagliari 2-0
Palermo - Reggina 1-1
Parma - Roma 0-3
Siena - Empoli 3-0
Torino - Sampdoria 1-0
Lazio - Milan 1-5

 

 

 

 

Classifica
Inter 17
Juventus 14
Roma 14
Fiorentina 13
Genoa 12
Palermo 11
Udinese 11
Milan 10
Napoli 10
Atalanta 10
Catania 9
Sampdoria 8
Torino 7
Lazio 7
Cagliari 7
Siena 6
Parma 6
Empoli 5
Reggina 4
Livorno 2

 

 

 

 

 

a

 

domenica  -   ore 15.00

21 OTTOBRE 2007

8° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio S. Elia - Cagliari

Voto 10 (in classifica) per un bel pareggio.

 

Quarto risultato utile consecutivo per un Catania sempre più solido e consapevole dei propri mezzi, ormai imbattuto da un mese, bravo ad abbinare alle preziose vittorie interne altrettanto utili pareggi in trasferta: quello di Cagliari (1-1) è il terzo stagionale, fuori casa. Tre sono anche le chiavi di lettura del positivo pomeriggio in Sardegna: anzitutto ancora una volta è stata la squadra di casa a dover rincorrere, segnale di buona salute dei rossazzurri; il peso specifico del risultato, poi, è senz'altro doppio, perché ottenuto sul campo di una rivale diretta per la salvezza; la solidità della retroguardia, infine, è ormai una certezza, considerando che la difesa del Catania rimane ancora, dopo 8 giornate, la seconda del campionato in termini d'impermeabilità. Soltanto l'Inter capolista (5 reti al passivo) ha subito di meno. La gara è stata a lungo equilibrata, il fattore campo non ha giocato un ruolo fondamentale: merito del carattere etneo. Esaurita una fase di studio prolungata, nel contesto di una partita molto tattica, il Catania rompe per primo gli indugi con Izco (8'): il rasoterra dal limite è neutralizzato dall' attento Fortin.

La pressione cresce, il Cagliari subisce e si arrende all'11': Mascara calcia con maestria una punizione decentrata ideale per il cross, Terlizzi sfrutta centimetri ed ottimale scelta di tempo per il colpo di testa vincente, Catania in vantaggio. Per il centrale difensivo romano, è il primo gol con la maglia dell'Elefante. Emerge nei minuti successivi la sagacia della squadra etnea, accorta nella gestione del vantaggio ed abile a non abbassare eccessivamente il baricentro; gli uomini di Giampaolo non pungono particolarmente nè con l'ex Michele Fini (palla oltre la traversa) né con Matri (Polito para). Il brivido lungo la schiena dei tifosi catanesi al seguito corre invece al 37': punizione di Conti deviata da Terlizzi, la sfera colpisce la traversa. Una fiammata seguita dal tentativo di Acquafresca, ribattuto dal sempre presente Stovini. In chiusura di tempo, Mascara è particolarmente insidioso ma non sorprende Fortin. Al riposo, il risultato premia un Catania più concreto, capace di elaborare una manovra più sciolta ed efficace. Nella ripresa, dopo 40 secondi, il pareggio sardo: cross di Fini dalla sinistra del versante offensivo locale, la palla spiove nei pressi del secondo palo dov' è appostato Matri, che di testa corregge in rete. Ritmi rallentati, prevale la reciproca attenzione, Foggia e Spinesi ci provano ma non fanno male, Polito dice no a Conti prima ed a Budel poi.

La sensazione è che serva l'ennesima punizione, per creare effettivi pericoli: Mascara indirizza all'incrocio, Fortin devia. L'instancabile Conti conclude di piede e di testa ma trova sempre sulla sua strada Polito, bravo in particolare al 43'. Il fischio finale sancisce un pareggio in linea con le prestazioni delle due squadre in campo, ma quel che dice la classifica è condivisibile: piace un po' di più il Catania.


Cagliari (4-4-2) Fortin; Ferri, Bizera, Bianco, Del Grosso; Foggia, Parola, Conti, Fini (24'st Budel); Acquafresca (24'st D'Agostino), Matri (44'st Larrivey). Allenatore: Giampaolo. A disposizione: Marruocco, Canini, Agostini, Biondini.
Catania (4-3-3) Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Sabato (30'st Vargas); Izco (13'st Tedesco), Edusei, Baiocco; Martinez (37'st Morimoto), Spinesi, Mascara. Allenatore: Baldini. A disposizione: Bizzarri, Silvestri, Sottil, Colucci.
Marcatori: pt 11' Terlizzi; st 1' Matri.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta.
Ammoniti: Edusei, Stovini, Vargas.
Espulsi: nessuno.
Tempi di recupero: pt 0 ; st 3'.

 

RISULTATI

Roma - Napoli 4 - 4
Reggina - Inter 0 - 1
Atalanta - Torino 2 - 2
Cagliari - Catania 1 - 1
Fiorentina - Siena 3 - 0
Livorno - Lazio 0 - 1
Milan - Empoli 0 - 1
Sampdoria - Parma 3 - 0
Udinese - Palermo 1 - 1
Juventus - Genoa 1 - 0

 

Classifica
Inter 20
Juventus 17
Fiorentina 16
Roma 15
Palermo 12
Genoa 12
Udinese 12
Napoli 11
Sampdoria 11
Atalanta 11
Milan 10
Catania 10
Lazio 10
Torino 8
Cagliari 8
Empoli 8
Siena 6
Parma 6
Reggina 4
Livorno 2

 

 

 

 

 

a

 

domenica  -   ore 15.00

28 OTTOBRE 2007

9° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Massimino - Catania

Arriva la Corazzata: affondata!

Cassano-show: sente male alla coscia (stiramento) e lascia il campo senza avvertire la panchina. Momenti di panico, poi il chiarimento.

Ottima partita della squadra di Baldini (quinto risultato utile consecutivo)

Samp in balia del Catania. Blucerchiati sfasati per tutto il primo tempo: non basta una buona ripresa

CATANIA - La "banda Bassotti" in blucerchiato (Montella-Cassano-Bellucci) si sfalda quasi subito. Il secondo "bassotto", anzi, lascia il campo in anticipo creando un piccolo giallo poi rientrato. Il Catania, invece, sfrutta tutto quello che la Samp concede e mette in campo una difesa talmente stretta, precisa e senza cedimenti da risultare assolutamente impenetrabile per gli attaccanti di Mazzarri.

Gli uomini di Baldini conquistano così una vittoria assolutamente meritata (2-0) che è anche il loro quinto risultato utile consecutivo (record), superano la stessa Samp in classifica e hanno tre punti in più del Catania dei miracoli, quello dell'anno scorso fermato solo dalla tragedia del Massimino.

Una partita con due "gialli": prima la denuncia di alcuni componenti della comitiva blucerchiata che sostengono di aver subito un'aggressione dagli addetti al servizio della stadio catanese; quindi, al 40' del primo tempo, l'uscita di Cassano che dopo un problema muscolare ha direttamente abbandonato il campo senza chiedere il cambio.

Sul primo decideranno gli organismi competenti: probabile che qualcosa sia successo ma che, forse, non sia stato tanto grave da determinare conseguenze penali o sportive (queste più probabili) per il Catania. Il dg blucerchiato Beppe Marotta conferma che non e' stato presentato "alcun esposto, abbiamo solo risposto alle domande dell'ufficio indagine che era presente. "Quando i giocatori sono scesi dal pullman sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente", ha spiegato. "Un nostro collaboratore ha ricevuto un pugno alle spalle da qualche maschera ma questo non oscura la vittoria, meritata, del Catania.

E' stato un episodio spiacevole ma per dovere di cronaca lo registriamo - aggiunge il dirigente blucerchiato - mi auguravo di non vedere questi episodi nel 2007 su un campo di calcio. Il Catania ha meritato la vittoria in modo trasparente, un episodio che fa vedere ancora una volta che fatti del genere non devono succedere. Pulvirenti ha smentito l'accaduto? E' stato solo un atto di incivilta', non abbiamo creato allarmismi. Ripeto, la vittoria sul campo non e' stata condizionata dall'episodio precedente'".

La replica della dirigenza etnea è arrivata subito. "Siamo assolutamente indignati per questi discorsi e per questo esposto della Sampdoria. Ho parlato con il questore, mi ha detto che non è successo nulla se non qualcosa a livello verbale", così il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, ha commentato la presunta aggressione subita da alcuni componenti della Sampdoria nel pre-partita.

Il secondo giallo della partita è stato davvero "fantastico". E' il 40' del primo tempo e Cassano (reduce di  un problema muscolare che gli ha fatto saltare la gara interna col Parma) ha già preso molti calci. Il barese riceve palla sulla trequarti sinistra del suo attacco e si accentra con Edusei alle calcagna che lo colpisce con un calcetto alla caviglia destra. Il barese non fa una piega: lascia lì pallone e avversario e si avvia verso gli spogliatoi senza neppure accennare un passaggio dalla panchina. Gli si fa incontro Bellucci che gli chiede: "Hai male?". Lui risponde di "sì" e prosegue. Ed ecco Montella che non ha capito e crede (con qualche ragione visto il comune passato alla Roma) di essere di fronte all'ennesima "cassanata", a una specie di abbandono volontario del campo. Vincenzino lo affianca, lo prende a braccetto e gli dice: "Dai, su, vieni a giocare". L'altro si volta inferocito, si tocca una coscia, risponde: "Sei matto?" e lo manda palesemente a quel paese. Solo allora, Montella capisce e torna in campo. Mazzarri, basito, provvede alla sostituzione con Sammarco. Mezzo minuto dopo la Samp becca il secondo gol.

Per qualche minuto, comunque, pochi ci credono e pensano a una manifestazione di follia del genietto di Bari. Ci vuole una dichiarazione del presidente Riccardo Garrone per fugare tutti i dubbi: "Non c'è alcun problema Cassano nella Samp. Il giocatore ha lasciato il campo per uno stiramento, dopo avere ricevuto diversi colpi".

Sia Baldini che Mazzarri non rinunciano al tridente. Il tecnico etneo dà fiducia a Spinesi (anche oggi irriconoscibile) e schiera ai suoi fianchi Martinez e Mascara, il collega doriano risponde con Bellucci e Cassano alle spalle di Montella. Match subito in discesa per il Catania che al 2' si porta in vantaggio: sul cross di Baiocco, Sala interviene in scivolata ma libera Mascara, destro preciso e rossazzurri in vantaggio  grazie al primo gol in campionato dell'attaccante siciliano. Difesa doriana ancora disattenta al 10', questa volta è clamoroso l'errore di Mirante, ma Spinesi non riesce ad approfittarne. Ancora Catania, mentre la Samp non riesce a ritrovarsi, anche per il pressing dei centrocampisti catanesi che non permettono a Volpi di ragionare.

Al 13' ci prova Sardo che sfiora la traversa, al 30' è spettacolare il sinistro al volo dai 25 metri di Vargas che si perde di poco sul fondo. Al 32' ecco la Samp: ma è bravo Tedesco ad anticipare Montella al momento del tiro. Tutta qui la squadra di Mazzarri nel primo tempo.

Al 43' il Catania chiude la partita: corner di Mascara e colpo di testa vincente di Martinez.

Nella ripresa Mazzarri, privo dell'infortunato Caracciolo, non cambia nulla, così come Baldini peraltro nel primo tempo costretto a sostituire gli infortunati Sardo e Terlizzi con Silvestri e Sottil. Nel secondo tempo la Sampdoria gioca molto meglio, ma del resto era stata troppo brutta quella del primo (che abbia influito l'episodio del pre-partita?). All'11 ci prova Bellucci su punizione, palla appena sopra la traversa. Al 18' clamorosa l'occasione di Palombo che, a due metri dalla porta schiaccia di testa colpendo la traversa. Al 21' destro di Bellucci, Polito respinge. Il Catania si difende benissimo (in casa un solo gol subito), la Samp non graffia. Finisce 2-0, vince un Catania solido e concreto che scavalca in classifica una Samp deludente e senza carattere, al di là dell'esposto per la presunta aggressione e dell'infortunio di Cassano.

 

 

CATANIA-SAMPDORIA 2-0

CATANIA (4-3-3): Polito; Sardo (34' st Silvestri), Stovini, Terlizzi (39' st Sottil), Vargas; Baiocco, Edusei, Tedesco; Martinez, Spinesi, Mascara (37' st Sabato). In panchina: Bizzarri, Izco, Biagianti, Morimoto. Allenatore: Baldini

SAMPDORIA (3-4-2-1): Mirante; Sala, Gastaldello (11' st Maggio), Lucchini; Zenoni, Palombo (28' st Bonazzoli), Volpi, Pieri; Bellucci, Cassano (40' pt Sammarco); Montella. In panchina: Castellazzi, Ziegler, Franceschini, Bastrini. Allenatore: Mazzarri

ARBITRO: Girardi di San Dona' di Piave

RETI: 2' pt Mascara, 43' pt Martinez

NOTE: Pomeriggio sereno, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 20.000 circa. Ammoniti: Lucchini, Sammarco. Angoli: 6-5 per la Sampdoria. Recuperi: 3' pt e 2' st.

 

 

 

Risultati

Torino - Cagliari 2-0
Napoli - Juventus 3-1
Catania - Sampdoria 2-0
Empoli - Atalanta 0-1
Lazio - Udinese 0-1
Milan - Roma 0-1
Palermo - Inter 0-0
Parma - Livorno 3-2
Siena - Reggina 0-0
Genoa - Fiorentina 0-0

 

 

 

Classifica

Inter 21

Roma 18

Fiorentina 17

Juventus 17

Udinese 15

Napoli 14

Atalanta 14

Catania 13

Palermo 13

Genoa 13

Torino 11

Sampdoria 11

Milan 10

Lazio 10

Parma 9

Cagliari 8

Empoli 8

Siena 7

Reggina 5

Livorno 2

 

 

 

 

a

 

mercoledì  -   ore 20.30

31 OTTOBRE 2007

10° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Franchi - Siena

Il Siena vede la vittoria ma il Catania lo punisce

SIENA - Il Siena recrimina (rigore fallito e traversa piena) e il Catania ringrazia, strappando sul filo di lana un pareggio al termine di una partita che forse premia di più gli ospiti, troppo rinunciatari per buona parte dell'incontro.

In avvio i due allenatori mischiano le carte in campo: Mandorlini sceglie Corvia in attacco in coppia con Maccarone, mentre alle loro spalle giostra Locatelli. Baldini, invece, che deve rinunciare a Mascara e Terlizzi, sceglie per il reparto offensivo Biagianti con Spinesi, modificando un pò tutti i reparti.

Subito al 2' grande occasione per il Siena: Grimi mette in mezzo teso, Corvia colpisce male e manda fuori. Il Catania reagisce e al 13' si guadagna una buona punizione dal limite con Martinez messo giù prima dell'ingresso in area; il tiro di Spinesi si infrange sulla barriera. Due minuti dopo palla d'oro di Locatelli per Maccarone che in area si libera di Silvestri ma poi aspetta troppo a calciare. Nella prima mezzora i padroni di casa sembrano più intraprendenti, anche se le ripartenze sono un pò troppo lente e le fasce non vengono sfruttate a dovere.

Baldini, invece, chiede più "coraggio" ai suoi in avanti, con i rossoblù ben chiusi dietro con un Polito sempre attento. Ancora il Siena vicino al gol al 32' con Maccarone che dentro l'area gira al volo una rimessa con le mani Bertotto, ma l'estremo catanese non si fa sorprendere distendensosi sul palo alla sua sinistra.

Al 38' Maccarone sbaglia la più facile delle occasioni, facendosi parare un calcio di rigore che Locatelli si era procurato dopo un grande slalom fra due avversari, falciato da Stovini in copertura.

Bravo ancora una volta Polito a intuire la traiettora e bloccare. Il primo tempo si chiude con il Siena superiore sia sul piano del possesso palla che su quello delle occasioni, mentre il Catania si è fatto vedere di tanto in tanto ma ha badato più a controllare le avanzate dei bianconeri che a proporsi in fase offensiva.

Nella ripresa ancora il Siena subito protagonista: al 3' un bolide da 25 metri di Codrea si stampa sulla traversa. Baldini cerca di corerre ai ripari mettendo dentro Edusei e Tedesco a supporto del centrocampo e Morimoto per dare più peso in avanti. Con il passare del tempo affiora la stanchezza con le due squadre che perdono smalto e lucidità. Lampo al 22' di Bucchi che tutto solo salta da due passi davanti Polito, con la palla che finisce alta sulla traversa. Anche Mandorlini esaurisce le sostituzioni e, quando sembra che la partita si debba incanalare sulla strada del pareggio, al 34' il neo entrato De Ceglie mette a segno il suo primo gol in Serie A, trafiggendo in diagonale Polito dal vertice sinistro dell'area di rigore.

Il Siena prova a controllare senza scoprirsi, il Catania ci crede e al 43' Vargas, da circa 25 metri, piazza un diagonale teso e basso su cui Eleftheropoulos non può nulla. Poi, 4' di recupero ma nulla più, con gli etnei al loro sesto risultato utile consecutivo mentre i toscani restano nella zona bassa della classifica.

Baldini: 'Siamo stati fortunati. Polito? Un fuoriclasse'
SIENA - Il Siena recrimina, il Catania sorride. Tra i locali, accanto agli applausi per la squadra, c'è anche il segnale di qualche tensione tra gli ultras della curva e l'allenatore Mandorlini, apertamente contestato.
Tanto che dopo la partita, il presidente Pier Luigi Fabrizi e il patron Giovanni Lombardi Stronati si presentano in conferenza stampa accanto al tecnico. "Abbiamo sentito qualche coro che ci ha dato molto fastidio - ha detto quest'ultimo - perchè non si giudica in maniera così sgarbata l'operato di una persona che ha dimostrato sul campo di essere competente".
Una risposta chiara anche alle voci di rischio per la panchina di Mandorlini, che dopo aver replicato a distanza ai tifosi ("i cori e le offese mi amareggiano, vorrà dire che dovròlavorare meglio") ha rimpianti soprattutto per il risultato: "Meritavamo di vincere, abbiamo giocato e creato tanto, è mancata solo la precisione sotto porta". Il terzo errore dal dischetto di Maccarone? "Si sentiva di calciare ed era sempre lui il nostro rigorista, ma non possiamo attaccarci a un gesto tecnico per spiegare il risultato".
Soddisfatto a metà per la prima rete in serie A Paolo De Ceglie: "È stata una grande emozione, sarebbe stato doppiamente bello se fosse arrivata anche la vittoria grazie alla mia rete. Dedico la rete a tutte le persone che mi stanno vicino".
L'allenatore del Catania Silvio Baldini commenta così la gara: "Abbiamo avuto fortuna, il Siena meritava di vincere. Dobbiamo dire grazie a Polito, che è stato un fuoriclasse come un attaccante che fa tre gol".
E al Catania cosa è successo? Intanto il forfait dell'ultimo momento di Mascara: "Stamani ha accusato una contrattura, avevamo preparato la partita con lui e la sua assenza ha scombussolato i nostri piani. Poi il primo tempo è come se non avessimo giocato, siamo stati troppo indietro. Era giusto cambiare".
La classifica continua a essere positiva, ma Baldini frena gli entusiasmi: "Guardiamo solo a noi stessi e ai punti che dobbiamo fare". Il presidente Antonino Pulvirenti è sulla stessa lunghezza d'onda: "Ammettiamo che non è stata la nostra migliore partita, abbiamo sofferto troppo. Meno male che Vargas ha trovato questo gran tiro dalla distanza".

Siena: Eleftheropoulos,Loria, Grimi, Portanova, Bertotto; Codrea, Vergassola, Galloppa, Locatelli; Corvia e Maccarone. Panchina: Manninger, De Ceglie, Alberto, Rossettini, Jarolim, Bucchi e Chiesa
Catania: Polito, Sottil, Stovini, Silvestri, Sabato; Izco, Baiocco, Biagianti; Vargas, Martinez e Spinesi. Panchina: Bizzarri, Minelli, Gazzola, Edusei, Tedesco, Colucci e Morimoto
Arbitro: Romeo (Verona)
Marcatori: 2° tempo De Ceglie 33' -Vargas 43'

 

Risultati
Atalanta Cagliari 2-2
Fiorentina Napoli 1-0
Inter Genoa 4-1
Juventus Empoli 3-0
Palermo Parma 1-1
Reggina Livorno 1-3
Roma Lazio 3-2
Sampdoria Milan 0-5
Siena Catania 1-1
Udinese Torino 2-1

Classifica
Inter 24
Roma 21
Juventus 20
Fiorentina 20
Udinese 18
Atalanta 15
Napoli 14
Catania 14
Palermo 14
Milan 13
Genoa 13
Torino 11
Sampdoria 11
Lazio 10
Parma 10
Cagliari 9
Siena 8
Empoli 8
Livorno 5
Reggina 5

 

 

 

 

a

 

domenica  -   ore 15.00

4 NOVEMBRE 2007

11° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Massimino - Catania

Spinesi torna al gol ma non basta. Un'Atalanta da Uefa passa a Catania

 

CATANIA - Uno-due di Langella, Catania al tappeto e Atalanta sempre più in alto. I nerazzurri vincono 2-1 al Massimino grazie alla doppietta dell'ex cagliaritano che nello spazio di due minuti (12' e 14' della ripresa) decide la gara e regala tre punti preziosi alla squadra di Del Neri. Per il Catania una sola buona notizia: il ritorno al gol di Spinesi che all'83' illude i suoi segnando il gol del 2-1. Il risultato non cambia e l'Atalanta, che nel primo tempo aveva fallito un rigore con Doni, porta a casa una vittoria tutto sommato meritata. Una bella soddisfazione per Del Neri che nella scorsa stagione proprio dal Catania era stato spedito con il suo Chievo in serie B, perdendo lo scontro diretto dell'ultima di campionato.

Senza De Ascentis e Zampagna e gli infortunati Costinha, Bellini e Talamonti, Del Neri conferma il 4-4-1-1 con Doni alle spalle dell'unica punta Floccari. Il Catania non rinuncia al 4-3-3, anche Baldini deve fare i conti con qualche defezione, in difesa si affida a Silvestri e Sottil, mentre in avanti il tridente è quello titolare con Spinesi punta centrale, Martinez e Mascara.

Le due squadre si affrontano a viso aperto e al 5' Spinesi sbaglia una clamorosa occasione di testa da pochi passi. Mascara con due conclusioni (6' e 8') si guadagna gli applausi del pubblico di casa. L'Atalanta non sta a guardare, Tissone e Guarente garantiscono equilibrio e buone trame, mentre sugli esterni pungono Langella e Ferreira Pinto. Quest'ultimo, al 21', sfiora il gol con un destro che deviato da Stovini finisce sul palo con Polito battuto.

E' il momento dell'Atalanta, sul corner successivo Carrozzieri spara in curva da due passi. Un minuto dopo, Floccari (ottima la sua gara) si guadagna un rigore saltando Sottil che poi lo atterra. Dal dischetto va lo specialista Doni, Polito spiazzato, ma palla clamorosamente fuori. Il Catania si salva, prende coraggio dopo 10 minuti di dominio nerazzurro, ma al 31' Mascara sbaglia da pochi metri calciando alto a tu per tu con Coppola. Al 35' ci prova Langella che spreca un buon contropiede allungandosi la palla.

Finisce qui un buon primo tempo, nella ripresa Baldini perde subito Silvestri per infortunio e fa entrare Gazzola. Non è fortunato il difensore etneo perché proprio sulla sua fascia arrivano i due gol di Langella che decidono la gara. Il risultato si sblocca al 12': il cross di Doni viene deviato da Sottil proprio sui piedi di Langella, Polito è bravo a respingere il primo tentativo, ma nulla può sul successivo. Il colpo del ko arriva appena due minuti più tardi. A sinistra c'è una prateria per la falcata di Langella che di sinistro infila Polito.

Il Catania non ha la forza di reagire, l'uno-due dell'Atalanta è un duro colpo. Baldini inserisce prima Colucci e poi Morimoto. Al 36' ci prova Vargas di sinistro, Coppola si salva in angolo. E' una scintilla che dà coraggio ai siciliani e, un minuto dopo, Spinesi si sblocca con un gran destro che batte Coppola. Dopo una serie di prestazioni da dimenticare, il "gabbiano" torna al gol, ma per Baldini e il suo Catania è l'unica buona notizia della domenica. Vince l'Atalanta che espugna il Massimino, porta a casa la seconda vittoria esterna della stagione e sale a quota 18 punti...in piena zona Uefa.

 

CATANIA (4-3-3): Polito; Silvestri (2' st Gazzola), Sottil, Stovini, Vargas; Izco (14' st Colucci), Baiocco, Tedesco (33' st Morimoto); Martinez, Spinesi, Mascara. In panchina: Bizzarri, Sabato, Biagianti, Llama.
Allenatore: Baldini
ATALANTA (4-4-1-1): Coppola; Rivalta, Carrozzieri, Capelli, Manfredini; Ferreira Pinto, Guarente, Tissone
(40' st Bernardini sv), Langella (21' st Padoin); Doni; Floccari (27' st Inzaghi)
In panchina: Ivan, Belleri, Muslimovic, Pellegrino. Allenatore: Del Neri

ARBITRO: Pierpaoli di Firenze

RETI: 12' st Langella, 14' st Langella, 37' st Spinesi

NOTE: Pomeriggio sereno, terreno scivoloso. S pettatori: 16.000 circa. Al 24' pt Doni manda fuori un calcio di rigore. Ammoniti: Sottil, Carrozzieri, Baiocco, Guarente, Coppola, Doni. Angoli: 7-3 per il Catania. Recuperi: 1' pt e 4' st.

 

 

Risultati

Lazio - Fiorentina 0-1
Milan - Torino 0-0
Cagliari - Sampdoria 0-3
Catania - Atalanta 1-2
Empoli - Roma 2-2
Genoa - Palermo 3-3
Livorno - Udinese 0-0
Napoli - Reggina 1-1
Parma - Siena 2-2
Juventus - Inter 1-1

 

Classifica
Inter 25
Fiorentina 23
Roma 22
Juventus 21
Udinese 19
Atalanta 18
Napoli 15
Palermo 15
Milan 14
Catania 14
Genoa 14
Sampdoria 14
Torino 12
Parma 11
Lazio 10
Siena 9
Cagliari 9
Empoli 9
Livorno 6
Reggina 6

 

 

 

 

 

 

 

a

 

domenica  -   ore 15.00

11 NOVEMBRE 2007

12° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Olimpico - Torino

Il Catania con il cuore pareggia a Torino

 

TORINO - Finisce 1-1 tra Torino e Catania al "Delle Alpi" ed e' un punteggio giusto. Ancora sfortuna e infortuni importanti in casa granata che ne hanno condizionato il rendimento e anche il risultato non consentendogli di mantenere l'iniziale vantaggio. Grande prova di cuore e carattere da parte del Catania che va immeritatamente sotto e poi lotta anche in inferiorità numerica dopo l'ingenua espulsione di Vargas.
Novellino recupera Grella che si accomoda in panchina. Tra i pali Fontana al suo esordio in serie A, mentre Sereni non e' neppure in panchina; a centrocampo spazio a Zanetti con Corini e Motta; assenti gli squalificati Vailatti e Bjelanovic. Baldini a sorpresa si affida a Sabato sulla destra pur riavendo a disposizione Sardo, che va in panchina. Recuperato anche Terlizzi oltre al centrocampista Edusei; indisponibile Silvestri; confermato il tridente d'attacco Mascara, Spinesi, Martinez.
Niente striscioni e spazi vuoti nelle curve in segno di protesta per la morte del tifoso della Lazio avvenuta in una stazione di servizio nei pressi di Arezzo. Subito problemi per Rosina alle prese con problemi muscolari che dopo 7' deve lasciare il campo a Malonga. Il Catania mostra ottima personalita' ed e' padrone del campo nei primi minuti. Già al 12' Spinesi ha la palla del vantaggio ma si cross di Edusei colpisce di testa in area e manda fuori.

Un minuto dopo Fontana si oppone con un grande intervento a una conclusione ravvicinata di Martinez. A passare in vantaggio è però il Torino al 15': gran rovesciata di Ventola, la palla si stampa sulla traversa e rimabalza proprio tra i piedi di Malonga che da distanza ravvicinata insacca.
Il Catania non sta a guardare, prova a reagire e a procurarsi palle gol come quella che Mascara spreca di testa al 21'. Si complica la partita per il Catania che al 26' resta in 10' per l'espulsione di Vargas, reo di avere applaudito l'arbitro dopo un'ingiusta ammonizione a Spinesi. Lo stesso Baldini rimprovera con chiari gesti il proprio giocatore. L'inferiorità condiziona la prova dei siciliani e il Torino sfiora più volte il raddoppio: al 32' ci prova Comotto con un gran tiro deviato che finisce di poco a lato.
Due minuti dopo Motta conclude dalla distanza. Al 41' altra pericolosa conclusione di Ventola non lontana dal palo e al 42' Di Michele, servito da Comotto, calcia addosso a Polito. Il primo tempo si chiude sull'1-0. Non ci sono cambi ad inizio ripresa. Gioco più confuso con diversi errori da una parte e dall'altra. All'11' lascia il campo l'autore del gol Malonga che raccoglie l'ovazione del pubblico e dei compagni, al suo posto Grella. Il Toro si accontenta di gestire e il Catania pareggia al 18': cross dalla sinistra di Sabato, Spinesi fa passare il pallone ingannando Fontana e Martinez insacca a porta vuota di piatto sinistro facendosi anche male. Subito dopo deve lasciare il posto a Izco.
Novellino prova a vincere la partita e inserisce il giapponese Oguro, all'esordio stagionale, al posto di Corini. Sfortunatissimo Di Michele, oggi all'esordio davanti al proprio pubblico dopo la squalifica per le scommesse: l'attaccante viene travolto da Polito che sventa così una palla gol; nessuna volontarietà da parte del portiere, ma l'infortunio sembra piuttosto serio e il Toro che aveva già operato i tre cambi resta in 10. La squadra di Novellino subisce moralmente il colpo e non dà l'impressione di avere le giuste energie per provare a vincere. Il Catania non rischia quasi nulla e conserva il meritato pareggio.

 

Roma -Violenza nel calcio - Il nastro si riavvolge, sembra di essere tornati indietro di nove mesi. Allora le morti del dirigente Licursi e dell’ispettore Raciti, ieri quella del povero Gabriele Sandri. Che rimette in discussione il lavoro svolto da febbraio a oggi per tornare alla normalità nel nostro calcio senza pace.

Oggi alle 17 il presidente della Figc Giancarlo Abete terrà un vertice con le componenti federali per fare il punto della situazione dopo la drammatica domenica, conclusa tra scontri e violenze. Poche ore prima, si terrà una quanto mai attesa riunione dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive del Viminale, diventata la routine nelle ultime settimane, ma importante alla luce delle vicende accadute ieri. La soluzione più temuta dai dirigenti del nostro calcio è quella del blocco delle trasferte dei tifosi, divieto già operato più volte nel corso dell’inizio della stagione, che potrebbe scattare subito dopo la sosta del campionato per la Nazionale. «Il divieto significa perdere la battaglia, che va combattuta sul piano culturale e normativo - ha detto ieri Abete -. Come cittadino e amante del calcio ancora prima che come dirigente sono contrario e continuo a pensare che non sia la risposta giusta da un punto di vista strategico».

Il numero uno di via Allegri ha anche aggiunto però di «comprendere» le decisioni di ordine pubblico collegate a partite particolarmente a rischio. E si è detto comunque «grato per il lavoro delle forze dell’ordine che pagano un tributo per fare il loro dovere, nonostante l’ultimo episodio, un fatto inimmaginabile che addolora anche loro». Dunque, l’incontro in Figc potrebbe prendere atto di una nuova situazione di emergenza, con conseguenti mugugni da parte delle società, rassicurate un paio di settimane fa dopo il vertice dei dirigenti del calcio con il capo della polizia Manganelli.

La domenica di fuoco inizia quando la notizia rimbalza sulle agenzie e nei telegiornali nella tarda mattinata. Il telefono di via Allegri squilla in continuazione, i contatti sono continui tra Abete, il presidente della Lega calcio Matarrese, il numero uno del Coni Petrucci, il capo della polizia Manganelli e i membri dell’Osservatorio, riuniti. Petrucci è il più deciso: il campionato va sospeso immediatamente, sulla falsariga di quanto stabilì il commissario della Figc Luca Pancalli poche ore dopo la tragedia di Catania del 2 febbraio scorso con l’omicidio dell’ispettore Raciti.

TORINO: Fontana, Comotto, Natali, Dellafiore, Lanna, Motta, Corini (27' st Oguro), Zanetti, Rosina (7' pt Malonga, 11' st Grella), Di Michele, Ventola. In panchina: Gomis, Di Loreto, Bottone, Lazetic. Allenatore: Novellino.
CATANIA: Polito, Sabato, Terlizzi, Stovini, Vargas, Colucci (43' pt Sardo), Edusei (29' st Tedesco), Baiocco, Martinez (18' st Izco), Spinesi, Mascara. In panchina: Bizzarri, Sardo, Llama, Sottil, Morimoto. Allenatore: Baldini.

ARBITRO: Stefanini di Prato.
RETI: 15' pt Malonga, 18' st Martinez.
NOTE: espulsi: 26' pt Vargas per avere applaudito ironicamente l'arbitro. Ammoniti: Terlizzi, Spinesi, Motta, Tedesco. Angoli: 0-3. Recupero: 2' pt, 4' st.

 

Risultati
Sampdoria - Empoli 3-0
Palermo - Napoli 2-1
Atalanta - Milan Sospesa
Fiorentina - Udinese 1-2
Inter - Lazio Rinviata
Parma - Juventus 2-2
Reggina - Genoa 2-0
Siena - Livorno 2-3
Torino - Catania 1-1
Roma - Cagliari Rinviata

 

Classifica
Inter 25 (*)
Fiorentina 23
Roma 22 (*)
Juventus 22
Udinese 22
Atalanta 18 (*)
Palermo 18
Sampdoria 17
Napoli 15
Catania 15
Milan 14 (*)
Genoa 14
Torino 13
Parma 12
Lazio 10 (*)
Cagliari 9 (*)
Siena 9
Reggina 9
Livorno 9
Empoli 9

 

(*) una partita in meno

 

 



 

 

 

 

a

 

domenica  -   ore 15.00

25 NOVEMBRE 2007

13° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio S. Paolo - Napoli

Giornata storta

di Dario Damico (mondocatania.com)

Giano bifronte, veste di rossazzurro. Un Catania a due volti: combattivo, voglioso, energico nel primo tempo; rinunciatario, spento, irritante, nel secondo.
Nel mezzo, il gol del "Panteron" Zalayeta, al 43esimo del primo tempo, che ha rotto l'equilibrio e, di fatto, chiuso una partita fino a quel momento scoppiettante e aperta a qualsiasi risultato. Le formazioni, sono quelle annunciate, nessuna sorpresa. Colucci, così come a Torino, fa la mezzala sinistra, Sottil e Sabato rimpiazzano gli squalificati Terlizzi e Vargas nelle loro posizioni.
La novità, invece, è un'altra: la terza "divisa" arancio-blu scuro, con cui il Catania si presenta al San Paolo, molto sgargiante ed originale.
Anche il Napoli conferma tutto, con la sola novità di Grava, preferito a Garics sull'out di destra; lì davanti la coppia di sudamericani Lavezzi-Zalayeta, che risulterà decisiva.
Nei primi 20 minuti, si vede un Catania alla pari, se non superiore ai partenopei.
Colucci e Baiocco sono molto presenti a centrocampo, anche se un po' imprecisi, la difesa regge bene, Martinez sembra in giornata…
E' proprio il Malaka a creare i primi pericoli con due botte terrificanti: la prima, al terzo minuto, si infrange sulla schiena di un avversario; la seconda, al 14' a lato non di molto. Il Napoli è abile nelle ripartenze, e dopo una prima parte guardinga, prende in mano il comando del gioco. Polito dice di no a Blasi dalla distanza e a Lavezzi defilato da pochi metri, ma il Catania non dà mai l'impressione di soccombere alle ripetute folate azzurre, anzi, gioca a viso aperto, per nulla intimorito. Mascara in ombra fino a quel momento, gira da fuori area un passaggio proveniente dalla destra: Iezzo si distende e mette in angolo, non facilmente.
Gol sbagliato, gol subito? Sì, perché un minuto dopo, il Napoli passa in vantaggio. Rimessa a centrocampo; Zalayeta, spalle alla porta, anticipa un goffo Sottil, scambia con Lavezzi, evita Sardo, e scarica in rete.

Svantaggio fino a quel momento, per il Catania, assolutamente immeritato.
Nel secondo tempo, gli etnei cambiano atteggiamento tattico. Dal 4-3-3 di inizio gara, si passa ad un 4-2-3-1; Colucci, nel vivo del gioco ma molto disordinato, lascia il posto a Cristian Ezequiel Llama(esordio per lui, ndr), che si sistema sulla sinistra; Mascara si sposta a al centro, per agire da vero e proprio trequartista.
Ma la suonata è un'altra. Il Catania sembra svuotato dall'agonismo, dal mordente, dalla grinta vista nei primi 45 minuti.
Una squadra assolutamente lenta, molle nei contrasti, prevedibilissima. La cerniera di centrocampo, formata da Edusei e Baiocco sembra fatta di burro, la difesa soffre e sbaglia continuamente. Così, il Napoli, guidato da un immenso Gargano, passeggia su un Catania inesistente e legittima il vantaggio.
Le occasioni per i ragazzi di Reja fioccano, e il duo Lavezzi-Zalayeta, al minuto 64,confeziona il raddoppio: il funambolo argentino serve il centravanti ex-Juve, che di testa mette la palla a terra, e fulmina Polito, col destro.
Rossazzurri definitivamente knock-out. In tutto il secondo tempo,i rossazzurri confezionano solo un timido colpo di testa di Spinesi, bloccato a terra da Iezzo, poi il nulla.
Baldini, con la testa al derby, sostituisce Baiocco e Martinez, rispettivamente già ammonito e diffidato, con Izco e Morimoto. Ciro Polito, nello stadio di casa sua, evita l'umiliazione, dicendo di no prima ad Hamsik e poi el neo-entrato Sosa.
Due a zero e tutti a casa.
Il Catania torna a testa bassa dal San Paolo. Una sconfitta che in fin dei conti, ci poteva stare. Che fa rabbia oggi, per la assoluta mancanza di reazione allo svantaggio.
Conosciamo il vero Catania, conosciamo il vero carattere incarnato in questa squadra.
La parentesi del San Paolo, una "giornata storta".
Ora rimboccarsi le maniche e prepararsi a riaccendere la luce, nella partita più sentita, più attesa, più gloriosa per i nostri colori; il vero derby di Sicilia, immenso spettacolo, ineguagliabili palpitazioni, saliscendi di emozioni, dove il Catania è chiamato a rispondere, con tutta la sua forza, alla chiamata del suo pubblico.

 

Napoli 3-5-2 Iezzo, Cupi, Cannavaro, Domizzi, Grava (30’st Garics), Blasi, Gargano (38’ st Bogliacino), Savini, Hamsik, Lavezzi, Zalayeta (20’st Sosa). All. Reja

Catania 4-3-3 Polito, Sardo, Sottil, Stovini, Sabato, Baiocco (38’ st Izco), Edusei, Colucci (1’st Llama), Martinez (38’ Morimoto) , Mascara, Spinesi. All.Baldini

Reti: Zalayeta 42’pt, Zalayeta 19’st.

Arbitro: Brighi di Cesena

Angoli: 7-4 Ammoniti: Baiocco (simulazione), Blasi (gioco falloso). Note: Tifosi del Catania assenti per divieto di trasferta. 35.000 presenti. Recupero: 1’ – 3’

 

Risultati

Cagliari-Milan 2-1

Empoli-Torino 0-0

Lazio-Parma 1-0

Livorno-Sampdoria 3-1

Napoli-Catania 2-0

Reggina-Fiorentina

Udinese-Siena 2-0

Genoa-Roma 0-1

Inter-Atalanta 2-1

Juventus – Palermo 5-0

 

Classifica

 

Inter * 28

Juventus 25

Roma* 25

Udinese 25

Fiorentina 24

Napoli 18

Atalanta* 18

Palermo 18

Milan* 17

Sampdoria 17

Catania 15

Torino 14

Genoa 14

Lazio* 13

Parma 12

Livorno 12

Reggina 10

Empoli 10

Siena 9

Cagliari* 9

 

* una partita in meno

 

 

 

 



 

 

 

 

 

a

 

domenica  -   ore 15.00

2 DICEMBRE 2007

14° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Massimino - Catania

Grazie Caserta, nel bene e nel male.

Al rientro Guidolin stecca la prima. Il Catania fa suo il derby di Sicilia

CATANIA - Il derby siciliano va al Catania che supera 3-1 il Palermo cancellando così lo stop di Napoli. Meglio gli etnei, soprattutto nel primo tempo, anche se favoriti da episodi decisivi. Non comincia bene il Guidolin IV sul piano del risultato e i rosanero rimediano il secondo stop consecutivo dopo quello a Torino con la Juve. Il Palermo gioca meglio nella ripresa, prova a riaprire la partita, ma resta in 10 nel momento migliore. 

Clima complessivamente tranquillo fatta eccezione per il pre-partita quando il pullman dei rosanero viene accolto tra uova e frutta. Una nota stonata la discutibile direzione arbitrale di Trefoloni.
Baldini schiera il consueto 4-3-3 con il tridente offensivo composto da Mascara-Spinesi-Martinez; a centrocampo Giacomo Tedesco vince il ballottaggio con Colucci, mentre in difesa rientrano Vargas e l'ex Terlizzi. Guidolin si affida a un 4-4-1-1 con Brienza dietro l'attaccante brasiliano Amauri. Oltre all'assenza di Pisano, proprio alla vigilia forfait di Cavani, in ospedale per trauma cranico dopo una botta in allenamento. A casa anche Miccoli che sarà disponibile già contro la Fiorentina.
Ritmo molto basso nei primi minuti con le due squadre che si confrontano soprattutto a centrocampo. Per vedere il primo tiro in porta bisogna aspettare 8' e a provarci è Vargas. Si gioca in un silenzio irreale per lo sciopero del tifo della curva etnea. Con il passare dei minuti il Catania aumenta la pressione, ma il Palermo quando si distende in avanti è sempre insidioso.

Dopo appena 23' il Catania perde Giacomo Tedesco costretto per un problema muscolare a lasciare il posto a Colucci. La partita si fa più interessante, i due portieri si fanno apprezzare per due uscite tempestive fuori dall'area. Al 29' il Catania passa in vantaggio con un colpo di testa di Mascara che di testa anticipa Barzagli su cross di Vargas. Proteste del Palermo perché Spinesi prima di servire Vargas si era portato il pallone fuori, per l'arbitro e i suoi collaboratori è tutto regolare.
Non c'è l'attesa reazione del Palermo e il Catania sembra superiore soprattutto a centrocampo. Al 41' calcio di rigore per gli etnei dopo una spinta di Barzagli su Spinesi: lo stesso attaccante spiazza Fontana. Nel recupero Simplicio sbaglia l'occasione per riaprire il derby. Non ci sono cambi ad inizio ripresa ma già dopo 9' si cambia: Guidolin inserisce Tedesco e il fischiatissimo ex Caserta al posto di Diana e Bresciano. Baldini risponde con Izco per Mascara. Il Palermo prova a reagire, ma il Catania non rischia quasi nulla e potrebbe fare il tris, quando i rosanero sono salvati dal solito strepitoso Fontana.
Al 18' il palermo accorcia le distanze proprio con l'ex Caserta che supera Polito con un diagonale. Subito dopo finisce la partita dello stesso Caserta espulso da Trefoloni per un fallo su Colucci che non meritava il rosso diretto. Per il Palermo è un brutto colpo nel momento migliore e il Catania sfiora ancora il gol con Martinez. Il finale è del Palermo che però non trova la via del gol. Lo trova invece il Catania che proprio al 45' con un gran tiro a girare all'angolino di Martinez batte Fontana.

CATANIA (4-3-3): Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei, Giacomo Tedesco (23' pt Colucci); Mascara (10' st Izco), Spinesi, Martinez (46' st Sabato).
In panchina: Bizzarri, Sottil, Morimoto, Silvestri. Allenatore: Baldini
PALERMO (4-4-1-1): Fontana; Cassani, Barzagli, Biava, Zaccardo; Diana (9' st Tedesco), Guana, Simplicio, Bresciano (9' st Caserta); Brienza (29' st Jankovic); Amauri.
In panchina: Agliardi, Rinaudo, Capuano, Migliaccio. Allenatore: Guidolin.
ARBITRO: Trefoloni di Siena. RETI: 29' pt Mascara, 41' pt Spinesi (rigore), 19' st Caserta, 45' st Martinez.
NOTE: Giornata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori: 18 mila circa. Espulso: 19' st Caserta per fallo su Colucci. Ammoniti: Giacomo Tedesco, Barzagli, Colucci, Cassani, Martinez. Angoli: 10-3 per il Catania. Recupero: 1' pt, 4' st.

 

 

Risultati

Sampdoria - Reggina 3-0
Milan - Juventus 0-0
Atalanta - Napoli 5-1
Cagliari - Livorno 0-0
Catania - Palermo 3-1
Fiorentina - Inter 0-2
Parma - Empoli 1-0
Roma - Udinese 2-1
Siena - Lazio 1-1
Torino - Genoa 1-1

 

Classifica
Inter* 31
Roma* 28
Juventus 26
Udinese 25
Fiorentina 24
Atalanta* 21
Sampdoria 20
Milan* 18
Napoli 18
Catania 18
Palermo 18
Parma 15
Torino* 15
Genoa* 15
Lazio* 14

Livorno 13
Siena 10
Cagliari* 10
Reggina 10
Empoli 1

 

 

* una partita in meno

 

 

 

 

 

a

 

sabato - ore 18.00

8 DICEMBRE 2007

15° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Olimpico - Roma

Conciati per le feste

di Seby Maina

Appena una settimana fa, nel derby, la squadra di Baldini sembrava aver finalmente trovato la quadratura giusta cuore, voglia di lottare su ogni pallone, corsa e determinazione. Bello quel Catania, tanto bello da non essere vero, da non sapersi confermare sei giorni dopo in un palcoscenico come l’Olimpico contro una squadra che certo non viveva di gran salute.

Quindici giorni dopo la sconfitta di Napoli, il Catania soccombe anche a Roma. Squadra che nei grandi palcoscenici si ridimensiona; impacciata, imprecisa, incerta, quasi svogliata e si capisce da subito quando prima De Silvestri e poi Mutarelli recuperano dei palloni giocabili dati per fuori con eccessiva sicurezza.

Squadra molle capace di creare un solo pericolo, la traversa di Terlizzi, e di non riuscire completamente a tirare in porta senza impensierire gli avversari. Nessuna reazione concreta al gol subito. Una volta aggredito il portatore di palla, poi, non si riusciva a trovare la soluzione adatta da cui ne sono scaturiti numerosi passaggi sbagliati, l’eccessiva la distanza tra i due esterni e Spinesi, isola qust’ultimo al punto di farlo innervosire così tanto da anticipare l’ingresso negli spogliatoi.

Baldini a fine gara se ne uscirà con la non ottima condizione fisica di Edusei e Colucci, ma perché farli giocare allora ?E’ facile parlare col senno di poi ma il tecnico di Massa ha sempre sostenuto che gioca solo chi è in ottime condizioni fisiche e chi dimostra in allenamento i giusti requisiti, e sorge spontaneo il dubbio che Bigianti, Nardini, Sabato (con l’eventuale avanzamento di Vargas) non garantiscono fiducia al tecnico?

In molti se la prenderanno col fattore casacca. Direttore che aspetta? Eliminiamo anche questa, dopo quella blu notte dei sette gol di Roma, che di rossazzurro non ha nulla che non illumina gl’occhi di coloro i quali la sostengono, che porta con se solo sconfitte e brutte prestazioni. Sarà il regalo che la befana porterà ai bambini cattivi, ma non la divisa con cui continuare a giocare. Aggrapparsi alla scaramanzia di tanto in tanto non costa nulla.

Oggi riprenderanno gli allenamenti in vista del secondo anticipo consecutivo contro l’Udinese del grande ex Marino, che continua a stupire e a soddisfare le sue platee.
Squadra spettacolare che, con un pizzico di malinconia, ricorda quel Catania che concluse il 2006 in quarta posizione ottimo possesso palla, elevata capacità conclusiva, solidità tattica, pressione e imprevedibilità.

Marino, in quel di Udine è riuscito a portare avanti, con ottimi risultati, l’idea del 3-4-3 abbandonata a Catania dopo la sconfitta di Mantova. In avanti dispone di un vero e proprio arsenale dai nazionali Quagliarella e Di Natale ad Asamoah, Floro Flores, Pepe e Paolucci.

Problemi in attacco per Baldini che dovrà fare i conti con l’assenza di Spinesi. Sarebbe interessante e suggestiva l’idea di Martinez, miglior marcatore rossazzuro, punta centrale che potrebbe sfruttare la sua verve realizzativa senza dover partire dalla linea di centrocampo.

Tornerà dalla squalifica Tedesco e si potranno recuperare i febbricitanti Edusei e Colucci.
Se sarà il Catania del derby sarà spettacolo. Se sarà il Catania di Napoli e Roma sarà l’ennesimo monologo, cosa che noi tifosi tutti non vogliamo che accada, abbiamo fiducia nei nostri ragazzi.
Sarebbe opportuno stringersi alla squadra e sostenerla per giungere al giro di boa con tranquillità bisogna ottenere punti pesanti, l’Udinese è la squadra più in forma del campionato, avversario ostico e difficile da contenere, sfruttare il fattore campo è necessario. Nel rispetto di chi sceglie il silenzio e di chi siede in poltrona, chi tiene al Catania sostenga. Non è poi così necessario che qualcuno suggerisca i cori, basta sceglierne uno e cantare e fischiare più del derby.

Dalle tribune a parte delle curve dimostrare che è il Catania la squadra che amiamo e che del resto ce ne freghiamo

LAZIO: Ballotta; De Silvestri, Scaloni, Cribari, Zauri; Mudingayi (47' st Manfredini), Ledesma, Mutarelli; Meghni (32' st Mauri); Rocchi, Makinwa (28' st Pandev). In panchina: Muslera, Stendardo, Baronio, Tare. Allenatore: Rossi

CATANIA: Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei (13' st Biagianti), Izco; Mascara, Spinesi, Colucci (13' st Morimoto).
In panchina: Bizzarri, Sottil, Silvestri, Sabato, Llama. Allenatore: Baldini

ARBITRO: Mazzoleni di Bergamo

RETI: 8' pt Rocchi, 44' st Pandev

NOTE: Pomeriggio sereno, terreno in buione condizioni. Spettatori: 15.000 circa. Al 40' st espulso Spinesi per proteste. Ammoniti: Colucci, Mudingayi. Angoli: 4-4. 

 

Risultati

Lazio - Catania 2-0
Palermo - Fiorentina 2-0
Empoli - Cagliari 4-1
Genoa - Siena 1-3
Inter - Torino 4-0
Juventus - Atalanta 1-0
Livorno - Roma 1-1
Udinese - Sampdoria 3-2
Napoli - Parma 1-0
Reggina - Milan 30/01/08

 

Classifica
Inter 37
Roma 32
Juventus 29
Udinese 28
Fiorentina 24
Atalanta* 21
Napoli 21
Palermo 21
Sampdoria 20
Milan** 18
Catania 18
Lazio 17
Torino 15
Parma 15
Genoa 15
Livorno 14
Siena 13
Empoli 13
Reggina* 10
Cagliari 10

 

 

 

 

 

a

 

sabato - ore 18.00

15 DICEMBRE 2007

16° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Massimino - Catania

In campo torna a rosicchiare Topolinik: non c'è nenti 'pa jatta!

di Marco Di Mauro

Perfetta.

Giocatori giusti. Compiti precisi. Nessun errore. Marino battutto nell’arte in cui è mago, la tattica.

Seconda tappa fondamentale. Altri tre punti. E così, dopo essersi messo alle spalle il proprio di passato, schiantando il Palermo, Baldini chiude il conto anche con l’ingombrante predecessore, scrivendo la parola fine a confronti, ricordi, nostalgie. Spazzati via. D’un soffio.. due soffi.

Aperta una pagina nuova della storia rossazzurra, marchio Baldini. Il Catania è suo, adesso sì, solo suo. Non c’è più spazio per il passato. Occhi aperti incontro al futuro.

Che partita. Termina con gli avversari applauditi dai tifosi di casa, non accadeva dall’ultima apparizione di Zico all’allora Cibali (per altro in maglia friulana, ndr). Complimenti a Marino, punti al Catania, una tradizione alla quale eravamo abituati, nostro scapito, e della quale solo oggi, parte invertite, riusciamo a gioire pienamente.La squadra più in forma del Campionato. Quarta in classifica. Un attacco da brividi.

E’ una grande Udinese, che non tradisce le aspettative.

Voglia di riscatto. Cuore, polmoni e cervello. E’ un Catania più grande e più forte di qualsiasi ostacolo. Devastante. E l’Udinese può nulla. Una sola inquadratura per Quagliarella, la “star” resta al buio per tutto il resto della gara. Offuscata da Terlizzi in versione SuperMan. E Di Natale, Floro Flores, di nome, ma di fatto... a dividere insieme al collega e concittadino uno sgabuzzino buio.

Bravo e fortunato. Subito in vantaggio, la gara non può mettersi su binari migliori per il Catania, che scopre, oltre ogni ragionevole dubbio, il prototipo dell’attaccante “adatto” a questa squadra. A questo gioco.

Mascara attacca gli spazi, riceve costantemente il primo passaggio, tiene palla, fa salire la squadra, crea superiorità, fa movimento. Inutile girarci intorno, i risultati sono “il risultato” della gara. Prima doppietta stagionale, per “uno” che non fa la prima punta da oltre tre stagioni.

Riflessioni, d’obbligo, cambiamenti, dolorosi ma obbligati. Per il bene della squadra.

Prototipo. Attenzione, perché sarebbe eresia sacrificare Mascara ancora una volta come prima punta. Bravo, bravissimo, ma se in organico c’è un altro giocatore che è tutto questo, meglio un Mascara che gironzola al servizio di una prima punta, senza dar riferimento alcuno, a sfruttare tutto il suo potenziale, senza limitazioni. Morimoto, atteso più che mai.

Imbrigliata, tutta tattica. L’Udinese affonda i suoi colpi contro un muro di gomma. Baldini arretra la mediana, difende l’1-0. La strategia di Marino va in sofferenza, fasce bloccate, avversari sempre schierati ed in pressing sul portatore di palla. Tiri in porta col contagocce, Polito disoccupato. Per una squadra che ha la media di 15 conclusioni a rete a partita significa impossibilità di esprimere il proprio gioco. Bloccati. L’opera non è ancora conclusa.

Dopo aver annullato l’avversario, Baldini rivolge contro Marino le stesse sue armi. Gioco sulle fasce, contropiede, inserimenti laterali. E’ la mossa che segna irrimediabilmente la gara.

Paradossale ma, pur essendo l’Udinese in costante possesso di palla è nella totale impossibilità di giocarla. Tutte le occasioni gol della partita sono a favore del Catania. Ogni guizzo un pericolo.

L’ultimo di una serie sconfinata, con Handanovic a parare l’impossibile, chiedere a Colucci, spegne ogni speranza residua degli ospiti. Mascara chiude il conto. Saluti, baci e punti.

Stadio pieno. Di voci. Non di silenzio. Finalmente.

Pensieri di un gelido sabato pre natalizio. Serenità di una domenica da passare alla finestra.

Meritato riposo. Che dura un giorno. Catania, ricordati. Sempre così. Forza Catania.
Tocchi di Mascara

di Fabio Alibrio

Una macchina quasi perfetta. Il Catania di oggi fa scuola all’Udinese, al pubblico e al tecnico che tante gioie ha dato a questa città: Marino.

Risultato mai messo in discussione, in bilico solo nei primi minuti, quando Quagliarella spreca una grossa opportunità all’altezza del dischetto di rigore, davanti a Polito, al volo calciando alto.
I rossazzurri reagiscono subito, Vargas delizia gli oltre 16.000 del Massimino con una delle sue accelerazioni, salta l’avversario, mette al centro un pallone rasoterra sul quale si avventa Mascara in scivolta: è 1-0.

Già, proprio lui, Peppe Mascara: tridente inedito quello schierato oggi da Baldini, Spinesi va in tribuna per le due giornate di squalifica inflitte dal giudice sportivo, il numero 10 etneo passa al centro dell’attacco, Martinez e Colucci completano il trio sulle fasce. Intesa da meraviglia, mobilità che provoca imprevedibilità, velocità e freschezza nelle giocate. Elementi mai visti nelle giornate di campionato precedenti, non perché sia stato un errore tattico ma per le attitudini di ogni singolo atleta, nei piedi così come nel colpire il pallone di testa, nel dribbling piuttosto che nell’opportunismo.

Poi il giallo, pesante e inopportuno se confrontati a falli ed azioni di gioco ben più gravi, estratto a Mascara. Nessuna sorpresa, ad arbitrare vi è il signor Romeo, sezione di Verona: nessuna intenzione di voler giudicare la sua sincerità nel giudicare al meglio ciò che vede, senza avvantaggiare né una squadra né l’altra. Ciò che risalta è il suo fare confuso, indeciso, a volte disperso: semplicemente scarso. Collina guarda, forse incredulo, forse più cosciente di una designazione da non ripetere in massima serie, né in seconda, meglio nella Cnd.
Mascara, diffidato, salterà la Reggina, ultima tappa prima della sosta natalizia. Nel mezzo la gara di Coppa Italia, giovedì, a Milano.

La ripresa è una leggera supremazia sterile dell’Udinese, Marino cambia, forse tardi: Asamoah non dà ciò che il tecnico si aspetta, velocità e contropiede non possono far male al Catania che di sbilanciarsi non ne vuol sentire.
Anzi, allo scadere è ancora Mascara, servito da Izco, a siglare il goal del definitivo e più che meritato 2-0.

Baldini vince, il Catania sale a 21: niente più nostalgie, Marino piace ricordarlo come simbolo di un cammino ricco di soddisfazioni che ha nel suo successore il naturale proseguo verso gli obiettivi prefissati da chi di dovere, rispettandoli senza avanzare pretese, inutili, anzi utili a creare pressione, anch’essa inutile, o forse utile ma a chi? Agli avversari.

E allora 1.000 di Catania – Udinese, 1.000 di questi giorni, 1.000 di stagioni in massima serie e 1.000 di partite ricche di passione,tifo, sostegno, così come solo il pubblico rossazzurro sa fare.

 

CATANIA (4-3-3): Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei, Izco (47' st Millesi); Martinez (28' st Biagianti), Mascara, Colucci. In panchina: Bizzarri, Sottil, Sabato, Silvestri, Tedesco. Allenatore: Baldini.

UDINESE (3-4-3): Handanovic; Zapata, Felipe, Lukovic; Mesto, Inler, D'Agostino, Dossena (37' st Paolucci); Floro Flores (26' st Asamoah), Di Natale, Quagliarella. In panchina: Chimenti, Coda, Eremenko, Pinzi, Siqueira. Allenatore: Marino.

ARBITRO: Romeo di Verona

RETI: 8' pt, 42' st Mascara

NOTE: Giornata fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori: Ammoniti: Lukovic, Di Natale, Mascara, Martinez, Zapata, D'Agostino.

Angoli: 10-3 per l'Udinese.

Recupero: 2' pt, 3' st.

 

 

 

Risultati

Catania - Udinese 2-0
Lazio - Juventus 2-3
Atalanta - Palermo 1-3
Empoli - Genoa 1-1
Parma - Reggina 3-0
Sampdoria - Fiorentina 2-2
Siena - Napoli 1-1
Torino - Roma 0-0
Cagliari - Inter 0-2
Milan - Livorno

 

Classifica
Inter 40
Roma 33
Juventus 32
Udinese 28
Fiorentina 25
Palermo 24
Napoli 22
Atalanta* 21
Sampdoria 21
Catania 21
Milan*** 18
Parma 18
Lazio 17
Torino 16
Genoa 16
Siena 14
Livorno* 14
Empoli 14
Reggina* 10
Cagliari 10

* numero partite in meno

 

 

 

 

 

a

 

domenica - ore 15.00

23 DICEMBRE 2007

17° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Granillo Reggio C.

Triplo Vigiani, la Reggina respira. Il Catania sembra in caduta libera

REGGIO CALABRIA - La Reggina piu' convincente di questa stagione raccoglie tre punti fondamentali e si regala una sosta serena: Luca Vigiani si traveste da Babbo Natale con una tripletta d'autore (splendido soprattutto il primo gol, uno schema su punizione concluso da un tiro al volo) e stende 3-1 un Catania mai pericoloso ed eccessivamente penalizzato dalle assenze di Spinesi e Mascara. Troppo nervosismo tra i siciliani (espulso Sardo nel finale), capaci di accorciare con Vargas a giochi ormai fatti. Troppo poco per evitare la terza sconfitta esterna consecutiva.

La cronaca. Senza gli infortunati Hallfredsson e Tognozzi e lo squalificato Cascione, Ulivieri (panchina numero 1000 per il tecnico toscano) e' costretto a inventare il centrocampo. E decide di osare, lanciando Cozza dal 1' tra Barreto e Missiroli confermando Vigiani e Modesto sulle fasce.

Si torna quindi alla difesa a tre (Lanzaro-Valdez-Aronica) mentre Ceravolo e Amoruso compongono il duo d'attacco. Problemi in avanti invece per Baldini: privo di Spinesi e Mascara, entrambi appiedati dal Giudice sportivo, il tecnico rossoblù si affida a Martinez punta centrale con Colucci e Izco a supporto. Per il resto, tutto confermato in una partita che parte con tanto agonismo e altrettanta imprecisione da parte dei 22 in campo.

L'unico brivido nei primi 20 minuti e' uno scontro aereo tra Valdez e Colucci: ha la peggio il catanese, che rimedia una brutta botta allo zigomo ma puo' continuare senza problemi. Al 27' dubbio in area reggina: Martinez controlla e calcia, Valdez e' tempestivo ma sulla respinta Aronica si disinteressa del pallone e travolge l'attaccante. Per Rosetti e' tutto regolare.

La Reggina prova ad alzare un po' i ritmi e, a cavallo della mezz'ora (dopo tre ammonizioni nel giro di un minuto per il Catania: gialli a Sardo, diffidato, Vargas e Biagianti), prima impegna Polito con una bella conclusione di Barreto, poi letteralmente "inventa" il gol del vantaggio: punizione di Cozza, sponda di Amoruso e botta al volo di Vigiani. Sembra la playstation, e' invece l'1-0 dei padroni di casa applaudito dallo sportivissimo Baldini.

Il Catania sembra in trance, la Reggina prova addirittura a chiudere la gara con Amoruso, ma il sinistro dell'attaccante sfiora soltanto la rete. Poi e' Vargas a chiudere in extremis su Vigiani. Morimoto per un Martinez in non perfette condizioni fisiche e' la mossa di Baldini per scuotere il Catania. E' sempre Amoruso, pero', a portarsi sulle spalle la sua squadra: salva Biagianti sulla botta dell'attaccante, poi, al 7', e' Polito a smanacciare in angolo su diagonale di Modesto. Finalmente Catania al 13': la punizione di Vargas crea qualche grattacapo a Novakovic, con il portierino che si ripete su una conclusione da lontano di Sardo. Segnali di risveglio, confermati dal sinistro di Morimoto al 15': il tiro pero' e' centrale. I ragazzi di Baldini cercano il pareggio e attaccano con sette uomini.

La Reggina si difende con ordine e non corre grandi pericoli. Poche le alternative a disposizione del tecnico rossoblu, che decide quindi di togliere uno spento Edusei per Sabato: Vargas si sposta nel tridente d'attacco; Montiel per Ceravolo, Cherubin per Valdez la doppia risposta di Ulivieri.

Al 33', pero', Vigiani mette definitivamente il cappello alla partita: Baiocco perde palla a centrocampo, Vigiani avanza semi-indisturbato e con un diagonale di destro batte Polito.

Squilli finali ancora calabresi con i tiri da lontano di Cozza e Montiel; espulso Sardo per doppia ammonizione e Vargas scaglia il suo sinistro trovando la pronta respinta di Novakovic. Poi Vargas regala una speranza ai suoi (paperissima di Novakovic), ma Vigiani chiude la sua giornata d'oro con un destro deviato da Silvestri e che si infila alle spalle di Polito.
Finisce 3-1, la Reggina respira.

 

 

REGGINA (3-5-1-1): Novakovic; Lanzaro, Valdez (27'st Cherubin), Aronica; Vigiani, Barreto, Cozza, Missiroli, Modesto; Ceravolo (29'st Montiel); Amoruso. In panchina: Sarao', Stadsgaard, Alvarez, Pettinari, Tullberg. Allenatore: Ulivieri

CATANIA (4-3-3): Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei (27'st Sabato), Biagianti (32'st Silvestri); Izco, Martinez (1'st Morimoto), Colucci. In panchina: Bizzarri, Sottil, Llama, Nardini Allenatore: Baldini

ARBITRO: Rosetti di Torino

RETI: 34'pt, 33'st e 48'st Vigiani; 46'st Vargas

NOTE: pomeriggio nuvoloso, terreno in brutte condizioni, spettatori 10mila circa. Espulso al 42'st Sardo per doppia ammonizione. Ammoniti: Sardo, Vargas, Biagianti, Aronica, Terlizzi, Baiocco, Morimoto, Lanzaro. Angoli: 2-0 per la Reggina.
Recupero: 1'; 4'.

 

Risultati

Genoa - Parma 1-0
Roma - Sampdoria 2-0
Fiorentina - Cagliari 5-1
Inter - Milan 2-1
Juventus - Siena 2-0
Livorno - Atalanta 1-1
Napoli - Torino 1-1
Palermo - Lazio 2-2
Reggina - Catania 3-1
Udinese - Empoli 2-2

 

Classifica
Inter 43
Roma 36
Juventus 35
Udinese 29
Fiorentina 28
Palermo 25
Napoli 23
Atalanta* 22
Sampdoria 21
Catania 21
Genoa 19
Milan*** 18
Parma 18
Lazio 18
Torino 17
Livorno* 15
Empoli 15
Siena 14
Reggina* 13
Cagliari 10

 

* partite in meno

 

 

 

 

 

 

 

a

 

sabato - ore 20.30

12 GENNAIO 2008

18° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Massimino - Catania

A undici metri dalla storia

di Alberto De Luca (calciocatania.it)

La Catania sportiva indossa l'abito buono della festa. La sfida con la signora bianconera ha registrato il tutto esaurito, i catanesi hanno riempito lo stadio "A.Massimino" in ogni suo ordine di posto stringendosi con un caldo abbraccio attorno alla formazione rossazzurra. Sono passati anni dall'ultimo confronto ufficiale fra Catania e Juventus, ben 24 stagioni da quel 20 Novembre 1983 quando, ironia della sorte, fra le fila della società etnea militava un certo Claudio Ranieri oggi tecnico della formazione bianconera. Quel confronto finì 2 a 0 per la Juve con reti di Paolo Rossi e Platini. La linea del tempo ha poi raccontato tante storie e avvenimenti che hanno inevitabilmente cambiato le rispettive realtà societarie; storie belle e brutte si sono avvicendate negli anni per riportare nuovamente la città di Catania agli ennesimi 90 minuti di passione ed emozione sportiva da scrivere e conservare negli annali di un popolo che, con fede e umiltà, riesce ancora a stupire chiunque metta piede in questa splendida terra.
Il cielo catanese brilla sullo scintillio d'una leggera pioggerellina illuminata dai riflettori, mentre il pubblico sugli spalti scalda l'ugola iniziando a cantare già un'ora prima del fischio d'inizio.
Alle 20:30 è tutto pronto, le squadre sono schierate, il pubblico trattiene il respiro dopo il tripudio riservato all'ingresso dei 22 in campo, poi un fischio, il Sig. Rocchi dice che si può cominciare.
La gara si incanala subito sui binari di un confronto duro ma non cattivo, il Catania mette buona lena su ogni singolo intervento, mentre la Juve palla a terra tenta di prendere immediatamente il pallino del gioco.

I padroni di casa sono i primi a costruire il primo vero affondo del match; è infatti Vargas al 6'pt a provare un'insidiosa rasoiata da fuori area che per un soffio finisce alla destra di Buffon. Il vantaggio dei rossazzurri arriva dopo appena 16 minuti di gioco, momento in cui un bellissimo suggerimento di Mascara consegna a Spinesi un pallone che di prima intenzione il nostro bomber spedisce inesorabilmente alle spalle di Buffon. Il "Massimino" esplode di gioia mentre Gionatha corre sotto la curva per festeggiare la terza rete stagionale insieme alla sua gente. Gli ospiti riordinano subito le idee e con calma tessono ottime trame di gioco che spesso e volentieri mettono a dura prova la solidità della retroguardia etnea la quale stringe i denti e tiene bene il campo tamponando ogni incursione bianconera per poi ripartire velocemente con gli inserimenti di Silvestri a destra e il solito indomabile Vargas a sinistra. In campo gli animi si scaldano fino a far volare qualche chiacchiera fra gli atleti, la tensione sale, alla Juve non sta bene il vantaggio di un Catania che gioca la sua partita e non mostra alcun timore reverenziale. 

A pochi minuti dal riposo Trezeguet a ridosso dell'area piccola rossazzurra prova a staccare di testa, ma la sua conclusione si spegne sul fondo alla destra di un attento Polito. Si conclude uno splendido primo tempo, le squadre vanno al riposo sul vantaggio dei padroni di casa che conducono meritatamente la partita per 1 a 0.
Il secondo tempo come da facili previsioni si apre con la Juventus in avanti nel cercare con ogni mezzo la giocata utile per raggiungere il pareggio, gli uomini di Baldini però tengono bene il campo e nonostante il possesso palla bianconero riescono sempre ad attendere, tamponare e ripartire con estrema efficacia.
La Juve va vicino al pari con Del Piero il quale di testa al 18'st intercetta il pallone in mezzo a due centrali etnei, ma la sua conclusione va fuori sul fondo e non produce più di un sussulto fra la gente sugli spalti. Al 22'st Baldini mette in campo Martinez al posto di Colucci.

Il match perde lo smalto della prima frazione di gioco: Ranieri manda Palladino al posto di uno stanco Nedved e a 10 minuti dalla fine gioca la carta Iaquinta per Salihamidzic. I minuti scorrono inesorabili, la Juve sembra ormai ko, ma allo scadere del tempo regolamentare Biagianti atterra Del Piero in area e Rocchi indica il dischetto del rigore. Catania spera, ma il numero 10 bianconero non sbaglia e insacca per il pari. Si conclude così, con l'urlo di un meritato successo che rimane strozzato in gola e con la consapevolezza di aver giocato una partita magistrale alla pari d'una delle formazioni più quotate di questa serie A. 11 leoni rossazzurri hanno onorato la maglia e la città. Bravi tutti.
Colpo Gobbo

di Fabio Alibrio (mondocatania.com)
Gara attesa da mesi, anni, ventiquattro in totale.
20.000 spettatori, forse più, una festa grande, enorme, perché il Catania suscita gioia, passione, amore. Le difficoltà scompaiono, almeno per due ore, ci si dedica solo ad un pallone e a ventidue ragazzi, nonché all'arbitro, spesso protagonista, più in negativo che in positivo.

 Ne è un esempio lampante oggi, Rocchi, miglior arbitro in circolazione, non è stato all'altezza: rigore quantomeno dubbio, goal di Spinesi in fuorigioco, seppur millimetrico, cartellini dati a casaccio, chiedere a Vargas per l'entrata di Nocerino su di lui: era rosso, neanche ammonito.
Dettagli, non è una battuta. Sarebbe inutile, assurdo, nocivo per se stessi, noi stessi, parlare dell'arbitro. L'attenzione va altrove, alla squadra, ad undici ragazzi straordinari, insostituibili, nel cuore così come nella grinta, passando per le qualità tecniche, non indifferenti.
Si parlava di "gap", di "divario incolmabile" tra Catania e Juventus: forse sì, al contrario di quanto si pensasse, ovvero a parti invertite con i rossazzurri a comporre la "grande" e con i bianconeri "matricola di provincia".
Sarà per il gioco, sarà anche per gli uomini. Paragoni possibili, prendiamo la nazionale, partendo dalla difesa: Chiellini e Legrottaglie, convocati da Donadoni, opposti a Terlizzi e Stovini, fuori dal giro. Eppure per un "ignorante" le parti si invertirebbero, perché quelli rossazzurri sono, ad oggi, i migliori centrali del campionato, almeno come coppia. Sarà pregiudizio, saranno gli occhi chiusi, ma al c.t. azzurro questi andrebbero aperti, aldilà dei nomi, del club di appartenenze e dell'età, per il bene dell'Italia, per quello, indirettamente, di Catania.
Altro paragone: Del Piero - Mascara. Giocatori simili, veloci, precisi e abili nel dribbling. L'uno a giocarsi gli europei, l'altro guarderà comodamente le gare seduto in tv. Eppure oggi, ancora una volta, le parti erano opposte rispetto alle previsioni.
Tre etnei presi in considerazione che vogliono, nelle intenzioni del sottoscritto, rappresentarne undici: andrebbero nominati uno per uno, per elogiarli, senza critiche né a loro e né a chi li ha schierati, Baldini, puntuale nelle scelte d'inizio gara così come in quelle prese in corsa, senza errori. Da Colucci al ritrovato Silvestri, passando per Vargas e l'acciaccato Martinez, il primo già nel mercato, il secondo in fase continua e rapida di crescita.
E infine lui, il più bersagliato dalla critica locale, colui che di gioie al Catania ne ha regalate tante, importanti, non ultima quella di stasera: Spinesi.
Lo avevamo visto in progresso, in allenamento. Era il 7 gennaio, si parlava della voglia di vincere, scrivevamo: "E se i rossazzurri a questo riuscissero ad unire uno Spinesi ritrovato, tutto cambierebbe, e i presupposti ci sono: gol in amichevole e impegno massimo sono stati ciò che del numero 24 etneo è emerso da quel di Massannunziata, in un cammino difficile ma proficuo".
Sembrerebbe una profezia, è realtà. Speriamo duri per sempre, intanto fino al termine della stagione.
Che dire più? Grazie Ragazzi!

CATANIA (4-3-3): Polito; Silvestri, Terlizzi, Stovini, Vargas; Edusei, Izco, Biagianti; Colucci (22' s.t. Martinez), Mascara, Spinesi (43' s.t. Tedesco). (Bizzarri, Sottil, Gazzola, Llama, Millesi). All. Baldini.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Salihamidzic (36' s.t. Iaquinta), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Nocerino, Zanetti, Nedved (30' s.t. Palladino); Tiago (1' s.t. Marchionni); Del Piero, Trezeguet. (Belardi, Birindelli, Grygera, Almiron). All. Ranieri.
MARCATORI: Spinesi (C) al 15' p.t., Del Piero (J) su rigore al 46' s.t.
ARBITRO: Rocchi di Firenze.
AMMONITI: Izco, Stovini, Chiellini, Terlizzi, Salihamidzic, Nocerino. Recupero: 2'p.t.; 4' s
NOTE: spettatori 20.000 circa. - terreno scivoloso per pioggia

 

Risultati
Empoli - Reggina 1-1
Catania - Juventus 1-1
Atalanta - Roma 1-2
Cagliari - Udinese 0-1
Lazio - Genoa 1-2
Parma - Fiorentina 1-2
Sampdoria - Palermo 3-0
Siena - Inter 2-3
Torino - Livorno 1-2
Milan - Napoli 5-2

Classifica
Inter 46
Roma 39
Juventus 36
Udinese 32
Fiorentina 31
Palermo 25
Sampdoria 24
Napoli 23
Atalanta* 22
Catania 22
Genoa 22
Milan*** 21
Parma 18
Livorno* 18
Lazio 18
Torino 17
Empoli 16
Siena 14
Reggina* 14
Cagliari 10

 

* partite in meno

 

 

 

 

 

 

a

 

domenica - ore 15.00

20 GENNAIO 2008

19° giornata girone di andata

 

 

 

Stadio Olimpico - Roma

La Roma continua l'inseguimento. Giuly e De Rossi: 2-0 al Catania

ROMA - La Roma batte il Catania e continua a sperare in un passo falso dell'Inter. All'Olimpico, non c'è il festival del gol dell'anno scorso (7-0) che tanto fece arrabbiare Pulvirenti ma un più modesto 2-0.
Priva di Totti, costretto dalla febbre a saltare la festa per i suoi 200 gol in giallorosso, e con una rosa ridotta all'osso per acciacchi di natura varia, la Roma fa più del suo dovere, trascinata da Ludovic Giuly che segna l'1-0. Nella ripresa è De Rossi a blindare il risultato con un rigore preciso e potente che smorza le ambizioni di un Catania sempre presente ma poco pungente.
Dire che la Roma è in emergenza è un eufemismo. Di Totti si è già detto, Panucci e Tonetto sono squalificati, Juan è infortunato e Perrotta, influenzato, non va nemmeno in panchina. Uomini contati per Spalletti, che piazza Vucinic di punta, Cassetti e Cicinho sugli out difensivi e Ferrari al centro con Mexes.
Undici confermato per Baldini, che ha Stovini squalificato e Spinesi, non al meglio, in panchina: confermato il modulo offensivo con il tridente (Martinez, Colucci e Mascara) e i tre a centrocampo che devono reggere il confronto con la mediana a due di casa (De Rossi-Pizarro).
Prima della partita arrivano allo stadio le notizie dei tre accoltellati tra i tifosi del Catania: due sono stati colpiti ai glutei, il terzo è stato ferito in modo grave alla schiena. In campo regna il fair-play, come testimoniano le immagini dell'abbraccio pre-gara tra i due mister. A far pendere il piatto della bilancia a favore dei giallorossi, che l'anno scorso ne fecero ben sette, è Giuly che fa gol, suggerisce, conclude e permette a Vucinic di ricavarsi spazio e gloria tra i centrali etnei non impeccabili in fase di chiusura. L'1-0 romanista arriva all'8', con un diagonale di Taddei che sbatte sul palo e la ribattuta di piatto di Giuly. Il Catania sbanda quando la Roma agisce di prima, anche se Cicinho e Cassetti vengono frenati da Martinez e Colucci.

Vucinic è ovunque e ingaggia con Polito un autentico duello rusticano: la curva gradisce ma il raddoppio non arriva. E allora il Catania piano piano si scuote, facendo venire brividi autentici con un bel colpo di testa di Terlizzi (25') e un tiro dal limite di Silvestri (30') su cui Doni mette una pezza. Lo stesso Silvestri, al 27', aveva regalato a Mancini un pallone d'oro, che il brasiliano sprecava malamente. Ripresa con il Catania che pare più brillante e con Mascara pericoloso in un paio di occasioni.
Tocca a Spinesi dare più peso all'attacco siciliano ma quando Baldini cambia del tutto il volto del suo centrocampo con gli inserimenti di Edusei e Tedesco, la Roma è già sul 2-0. La frittata la combina al 10' Terlizzi, che sbaglia l'anticipo su Taddei e poi lo fa cadere in area prendendolo per il pantaloncino.
Orsato non ci pensa un attimo così come De Rossi, che spara all'incrocio.
Si rivede all'Olimpico, dopo quattro mesi, Aquilani ed esordisce in campionato anche Antunes. Ma fino alla fine succede davvero poco, ad eccezione di una sberla di Mancini che Polito sventa in corner e una botta di Esposito nel recupero.
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Tre tifosi del Catania sono stati coinvolti in una aggressione nei pressi dello stadio Olimpico dove oggi era in programma Roma-Catania. Il più grave ha una prognosi di venti giorni per una ferita, inferta non con un coltello ma con un corpo contundente, ed è ricoverato in osservazione all'ospedale San Giacomo. Gli altri due tifosi sono stati accoltellati ai glutei ma hanno riportato ferite guaribili in pochi giorni e sono stati già dimessi. (Nic. Api) (20/01/2008)

 

 

ROMA: Doni; Cicinho, Mexes, Ferrari, Cassetti; De Rossi, Pizarro; Taddei (22'st Aquilani), Giuly (32'st Antunes) Mancini (42'st Esposito); Vucinic.
In panchina: Curci, Brighi, Della Penna, Unal. Allenatore: Spalletti.

CATANIA: Polito; Sardo, Silvestri, Terlizzi, Vargas; Izco (18'st Edusei), Baiocco, Biagianti (18'st Tedesco); Martinez (12'st Spinesi), Mascara, Colucci. In panchina: Bizzarri, Gazzola, Llama, Millesi. Allenatore: Baldini.
ARBITRO: Orsato di Schio. RETI: 8'pt Giuly; 12'st De Rossi (R). NOTE: pomeriggio di sole, terreno in perfette condizioni, spettatori 50.000. Ammoniti: Mexes, De Rossi, Terlizzi, Sardo, Baiocco, Giuly, Mascara. Angoli: 6-5 per la Roma. Recupero: 1', 3'.

 

Risultati

Genoa - Atalanta 2-1
Fiorentina - Torino 2-1
Juventus - Sampdoria 0-0
Livorno - Empoli 1-0
Napoli - Lazio 2-2
Palermo - Siena 2-3
Reggina - Cagliari 2-0
Roma - Catania 2-0
Udinese - Milan 0-1
Inter - Parma 3-2

 

Classifica
Inter 49
Roma 42
Juventus 37
Fiorentina 34
Udinese 32
Sampdoria 25
Genoa 25
Palermo 25
Milan 24  ***
Napoli 24
Atalanta 22  *
Catania 22
Livorno 21  *
Lazio 19
Parma 18
Torino 17
Siena 17
Reggina 17  *
Empoli 16
Cagliari 10

* partite in meno