domenica
- ore 15.00 |
26
AGOSTO 2007 |
1° giornata girone di
andata |
Parma-Catania,
botta e risposta. Finisce con due gol per parte
Comincia
con un pareggio (2-2) il campionato di Parma e Catania che nella scorsa
stagione si erano salvate in extremis.
Partita gradevole, ben giocata
soprattutto nei primi 45': i gialloblù di casa cercano maggiormente la
via della vittoria, ma il Catania, molto attento, ribatte colpo su colpo
e sfrutta la buona prova del giapponese Morimoto autore di un gol e un
assist. Unico neo dell'incontro il brutto episodio che ha visto
protagonista il tecnico del Catania Silvio Baldini, che espulso da
Stefanini, prima di lasciare il campo colpisce con un calcio al sedere
il collega Mimmo Di Carlo che lo invitava ad uscire.
Di Carlo,
all'esordio in serie A, presenta Zenoni e Rossi sulla linea difensiva;
tridente d'attacco composto da Reginaldo, Budan e Pisanu; assenti gli
squalificati Dessena e Gasbarroni. Silvio Baldini sceglie Izco e
Morimoto per affiancare Mascara a supporto di Spinesi; panchina per
Nardini e Caserta. La prima palla gol è per il Parma dopo appena 2' con
una cavalcata di Budan, lanciato da Cigarini, che si presenta in area
dalla destra e fa partire un diagonale che Bizarri riesce a bloccare. I
gialloblù controllano la partita e si fanno apprezzare soprattutto con
giocate in velocità, ma il Catania non si lascia sorprendere e si
propone con pericolose ripartenze. Proprio così arriva il gol del
vantaggio al 12': perfetto assist di Mascara in area per il giapponese
Morimoto che con freddezza stoppa dalla sinistra e fa secco
Bucci.
La
difesa del Parma non è esente da colpe. Il pubblico del "Tardini"
comprende la difficoltà del momento e incita i propri beniamini.
Particolarmente attivo Reginaldo che al 22' sfiora la traversa su
punizione. Gioca bene la squadra di Di Carlo che esprime ritmo,
vivacità e giocate di prima. Al 24' potente conclusione di Budan su
sponda di Reginaldo con Bizarri che blocca in due tempi. Il pareggio
arriva al 28': Pisanu, servito da Reginaldo fa partire una conclusione
potente, il pallone entra e rimpalla fuori dalla porta.
Al 34' il Parma fallisce il gol del vantaggio: Reginaldo entra in area,
serve in ritardo Budan che colpisce male e manda alto. Al 43' però si
concretizza il sorpasso del Parma: Mascara serve involontariamente Marco
Rossi che dal limite fulmina Bizzarri. Immediata la reazione del Catania
che pareggia subito: Morimoto, complice anche questa volta dalla difesa
dei padroni di casa, serve al centro dell'area Baiocco che appoggia in
rete. Nessun cambio a inizio ripresa e fraseggio prolungato nei primi
minuti. Al 13' Baldini inserisce Caserta e Nardini, che erano candidati
a giocare dall'inizio, al posto di Izco e Morimoto.
Il ritmo cala
decisamente, causa il caldo, e le giocate sono sempre abbastanza
prevedibili. Al 24' Parravicini lascia il posto all'esordiente in A
Tombesi, che appena entrato prova un paio di volte il tiro.
Poco dopo in
campo anche Morfeo per Budan che si presenta subito con un sinistro dal
limite che Bizzarri blocca in due tempi. Al 31' Paponi rileva Pisanu in
preda ai crampi. Al 38' il bruttissimo episodio dell'espulsione del
tecnico etneo Baldini che rifila un calcio al collega Di Carlo prima di
lasciare il campo. Al 45' Parma vicino al gol ancora con Morfeo, il
Catania si salva e porta via un buon pari.
|
PARMA:
Bucci; Zenoni, Falcone, M. Rossi, Castellini; Parravicini (24' st
Tombesi), Cigarini, Morrone; Reginaldo, Budan (21' st Morfeo), Pisanu (31' st
Paponi). In panchina: Pavarini, Coly, Paci, Crisci. Allenatore: Di
Carlo.
CATANIA: Bizzarri; Gazzola (38' st Terlizzi), Stovini, Sottil, Vargas;
Baiocco, Tedesco; Izco (13' st Caserta), Morimoto (13' st Nardini),
Mascara; Spinesi. In panchina: Polito, Sabato, Edusei, Babù. Allenatore: Baldini.
ARBITRO: Stefanini di Prato. RETI: 12' pt Morimoto, 28' pt Pisanu, 43'
pt Rossi, 44' pt Baiocco. Giornata
di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori: 12 mila circa.
Espulso: 39' st il tecnico del Catania Baldini per proteste.
Ammoniti: Tedesco; Parravicini, Stovini, Mascara, Morfeo. Angoli: 5-3
per il Parma Recupero: 0' pt, 4' Risultati
Lazio-Torino
2-2
Juventus-Livorno 5-1
Inter-Udinese 1-1
Genoa-Milan 0-3
Napoli-Cagliari 0-2
Fiorentina-Empoli 3-1
Siena-Sampdoria 1-2
Reggina-Atalanta 1-1
Parma-Catania 2-2
Palermo-Roma 0-2
Classifica
Juventus 3
Milan
3
Cagliari 3
Roma 3
Fiorentina 3
Sampdoria 3
Torino 1
Catania 1
Lazio 1
Parma 1
Udinese 1
Atalanta 1
Reggina 1
Inter 1
Siena 0
Empoli 0
Napoli 0
Palermo 0
Genoa 0
Livorno 0
|
domenica
- ore 15.00 |
2
SETTEMBRE 2007 |
2° giornata girone di
andata |
Mancava
lo spaventapasseri
di
Marco Di Mauro (mondocatania.com)
Uno
Spaventapasseri, magari a forma di sindaco. Massimino stile campo da
arare. Il racconto della partita, dalla fila ai tornelli fino al fischio
finale. 0-0 onesto, Catania generoso ma che può fare di più.Immaginarlo
così, il ritorno a casa, un sogno bello a metà. Accontentarsi è d’obbligo,
pretendere molto di più un diritto del tifoso, un dovere dei giocatori.
Non è il Catania di Parma, il Tardini non è il Massimino, l’erba c’è,
al Tardini, al Massimino c’è, la terra, con sopra i piccioni e
beccare i frutti ancora acerbi della semina. Necessità, uno
spaventapasseri. A forma di assessore, o di sindaco.
Primi
dieci minuti al buio, fuori dallo stadio. I tornelli aprono alle 13, tra
mille difficoltà, incapacità logistiche e gestionali di chi, preposto
ad un servizio così delicato, dimostra assoluta assenza di preparazione
coniugata ad un’atavica tradizione domenicale, il dolce far nulla.
Tutti fuori, al caldo torrido, con un elicottero a volteggiare tra i
pensieri irosi, di chi sta sempre zitto, per amore, e per denaro sempre
viene sfruttato, quasi sbeffeggiato. Quello che le telecamere non
inquadrano è l’assoluta assenza organizzativa delle forze dell’ordine.
Non c’è il tempo di perquisire tutti, non c’è il tempo di
controllare i documenti, non c’è un’ambulanza a garantire i primi
soccorsi.non c'é alcuno, sugli spalti, che garantisca il “posto unico”.
Eppure le pettorine "Legea" sono tante. Tanto lavoro, tanta
apparenza, in sostanza: Una Vergogna. E duole constatarlo. Scusarsi
umilmente, e garantire un servizio degno di una città civile.
Partita.
O quel poco che di calcio s’è visto in un campo che, fosse stato del
Giarre, si sarebbe giocato a Massannunziata. “Città di Catania”
campeggia in tribuna B, non ci sono dubbi. Sarebbe stato meglio, per l’immagine
della città, coprire quella scritta.
Catania
contratto, a dir poco. Baldini sugli spalti, ad urlare per lui c’é
Atzori. A poco serve, rossazzurri carenti più come singoli che come
gruppo. Mascara balbetta, Baiocco non riesce a sudare la maglia (pur
impegnandosi, ndr), Vargas si guarda e non si riconosce più, Tedesco fa
e disfa, Morimoto prende a calci il campo (colpa del campo, ndr).
Spinesi solo, incatenato tra le maglie del Genoa a trazione anteriore,
in stile “tutti indietro... ohoh”.
Mancano
gli spunti laterali, la superiorità numerica, le giocate ampie,
avvolgenti. Il pallone viaggia per linee aeree, intercettarle e
difficoltoso, quasi impossibile, per chiunque dei rossazzurri si trovi
in avanti. Palla a terra non si può giocare, colonne si sabbia ad ogni
tocco, rimbalzi falsati, manco fosse rugby. Centrocampo ed attacco due
lingue differenti, ed il povero Izco a far da interprete, ma niente,
nulla. Il Catania ingrana, cinquanta metri e singhiozza, perde palla, la
riconquista, altro giro, stessa corsa. Non più di cinquanta metri, poi
l’errore. Inutile sgolarsi, squadra volenterosa, ma recidiva. Vuoi il
campo, vuoi il caldo, vuoi l’impegno infrasettimanale (più probante
del previsto e voluto, ndr)vuoi le tante novità da assimilare, sia come
uomini che come schemi. Non è un bel vedere la somma di tutti questi
fattori. Tiri in porta, pochissimi, vicino al goal, più di tutti:
Spinesi. Un colpo di testa, un tiro rimpallato. Le occasioni dalle sue
parti quelle sono, mancare la realizzazione non sarà certo un merito,
ma oggi nemmeno una colpa. Se parola al campo, i cross migliori li metti
in area lui: ma per chi?
“Seguite
la Palla” gridava Baldini, “Seguite la Palla” ripeteva Atzori, ma
le Passaparola tra i giocatori qualche sillaba andava persa, si
trasformava tanto da rendere una semplice frase di senso compiuto pari
ad un arcano oscuro, all’udito, alla comprensione. Statua d’oro a
Gazzola, salvatore della patria, Stovini e Martinez, giocavano sulla
fascia vicino alla panchina, là dove i consigli di Atzori arrivavano
senza interferenze. Mentre nel triangolo di centrocampo regnava l’anarchia.
Se il gioco del Catania parte proprio da quei tre giocatori, ecco
spiegata, in gran parte, l’insufficienza di idee palesata in questi 90
minuti. Baiocco sperso, prima dietro le punte, poi laterale, poi davanti
alla difesa. Il cuore pulsante del Catania è stanco, solo l’ingresso
di Martinez dà nuova linfa alla manovra, circola il pallone, idee in
movimento, finalmente qualche inserimento offensivo. Duetto con Izco,
arrivano le prime nitide occasioni da rete. Questo è il Catania. Del
Genoa poco e niente da dire, arroccato in difesa. Con Di Vaio annullato
da Gazzola Gasperini opta per un 5-4-1 con Papa Waigo unica punta, gli
unici brividi per Bizzarri arrivano su svarioni di Tedesco e Vargas.
Meriti dei grifoni pochi, almeno in campo, perché sugli spalti i 250
tifosi al seguito danno spettacolo.
Pareggio
giusto, mantenendo l’obiettività delle cose. Da un lato il Catania
arrembante, ma confusionario, dall’altro il Genoa, modesto ma
ordinato. La consolazione è intravedere, in questo gruppo, in questi
giocatori, un potenziale latente di gran lunga superiore alla media
delle attuali “dirette avversarie”. Giocatori da recuperare, alcuni
da adattare, altri da scoprire. È il Catania più forte di sempre, se
ne intravede la forma sotto la pietra grezza, adesso bisognerà scolpire
e scolpire fino a portare questa “idea” a contatto con la realtà.
Baldini nasce tra i marmi, e la pietra lavica è più dura da lavorare.
Si sa nulla è semplice quando si tratta di Catania, nulla viene
regalato, ma tutti insieme, uniti, anche l’impossibile è a portata di
mano. Ancora con te, per te:
L’attaccante
del Genoa, Marco Di Vaio, critica il terreno di gioco del Massimino di
Catania.
“È
vergognoso e improponibile giocare in serie A su quel campo da terza
categoria — afferma -. Fa ancor più specie alla luce del fatto che l’impianto
è stato chiuso per molto tempo. Il gioco ne ha risentito e si è visto”.
Ieri il Genoa ha pareggiato 0-0 col Catania ma Di Vaio è ottimista sul
prosieguo della stagione: “Abbiamo pagato lo scotto del noviziato in
serie A e l’esordio contro il Milan non ci ha agevolato”, spiega. L’attaccante
in ogni caso è entusiasta di giocare in questo campionato. “Credo che
stiamo giocando la serie A più bella degli ultimi anni — dichiara -.
Ci sono grandi squadre, piazze importanti e tanto pubblico. I
presupposti ci sono tutti per rilanciare positivamente il nostro
campionato dopo le cose negative accadute negli anni scorsi”.
(03/09/2007) (Spr)
|
CATANIA:
Bizzarri; Gazzola, Stovini, Sottil (7' pt Terlizzi), Vargas; Baiocco,
Tedesco; Mascara, Morimoto (11' st Martinez), Izco; Spinesi. In
panchina: Polito, Edusei, Babu', Sabato, Sardo. Allenatore: Atzori (Baldini
squalificato)
GENOA:
Rubinho; Bega, De Rosa, Lucarelli; Juric, Konko, Milanetto, Fabiano (32'
st Paro); Papa Waigo, Di Vaio (Rossi), Sculli (28' st Danilo). In
panchina: Scarpi, Leon, Santos, Figueroa. Allenatore: Gasperini
ARBITRO:
Rizzoli di Bologna
NOTE:
Pomeriggio caldo, terreno in cattive condizioni. Spettatori: 16.000
circa. Osservato un minuto di raccoglimento per ricordare l'ispettore
capo di Polizia, Filippo Raciti, morto lo scorso 2 febbraio durante
Catania-Palermo. Ammoniti: Morimoto, Lucarelli, Martinez, Danilo, Bega.
Angoli: 6-5 per il Catania. Recuperi: 3' pt e 4' st.
Risultati
Empoli
- Inter 0-2
Atalanta - Parma 2-0
Cagliari - Juventus 2-3
Catania - Genoa 0-0
Livorno - Palermo 2-4
Roma - Siena 3-0
Torino - Reggina 2-2
Udinese - Napoli 0-5
Sampdoria - Lazio 0-0
Milan - Fiorentina 1-1
Classifica
Juventus 6
Roma 6
Atalanta 4
Inter 4
Milan 4
Fiorentina 4
Sampdoria 4
Napoli 3
Cagliari 3
Palermo 3
Torino 2
Reggina 2
Catania 2
Lazio 2
Parma 1
Genoa 1
Udinese 1
Empoli 0
Siena 0
Livorno 0
|
domenica
- ore 15.00 |
16
SETTEMBRE 2007 |
3° giornata girone di
andata |
L'Inter
torna a vincere al Meazza.
Crespo e Cesar stendono il Catania
MILANO - L'Inter
ha trovato qualche difficolta' contro un Catania ben messo in campo e
pericoloso in talune occasioni, ma alla fine ha vinto grazie al suo
maggior quoziente tecnico dopo avere inserito nel finale Zanetti,
Ibrahimovic e Stankovic.
I
nerazzurri, andati in vantaggio dopo 14' con Crespo, hanno poi
rallentato il ritmo e hanno subito la lieve offensiva di un Catania che
ha avuto in Mascara, Vargas, Izco e Stovini dei giocatori all'altezza.
Gli etnei hanno sfiorato il pareggio con Spinesi, prima di cedere a un'Inter
che ancora non ha raggiunto i livelli della passata stagione. Del resto,
Mancini ha dato il suo contributo alle causa delle varie nazionali
perdendo Vieira e Chivu, oltre a Materazzi e Samuel. Inoltre alcuni
titolari sono andati inizialmente in panchina: Zanetti, Stankovic,
Ibrahimovic e Cruz.
Cosi' e' stato varato un attacco Adriano-Crespo con Figo alle spalle.
Il
brasiliano ha lottato e sbagliato molto, ma nel finale ha colpito un
palo. L'argentino, gol a parte, si e' visto poco. Inedito pure il
centrocampo con Cambiasso- Dacourt-Cesar, tutti in buona giornata, il
francese piu' di tutti. La difesa nerazzurra ha subito qualche modifica
con l'innesto di Burdisso al centro, ma mercoledi' in Turchia saranno
guai per le squalifiche.
Il
Catania, con Atzori in panchina e Baldini in tribuna, ha presentato
Silvestri e Sabato nuova coppia di esterni in difesa, Edusei per la
prima volta dall'inizio in cabina di regia e Martinez in appoggio a
Spinesi.
Nella
ripresa l'ingresso di Vargas ha dato maggiore impulso al gioco dei
rossazzurri che hanno perso l'ottimo Mascara per acciacchi muscolari. I
catanesi non hanno mai vinto a San Siro e hanno colto l'unico pareggio
nel 1961, ai tempi della grande Inter di Herrera (1-1 con gol di
Guarneri e Prenna).
L'Inter
ha cominciato forte, ma la prima occasione e' capitata al Catania con
un'azione Martinez-Izco e tiro deviato da J.Cesar.
Ecco,
a questo punto l'Inter ha preso in mano la partita: Adriano ha sbagliato
cose elementari, ma si e' visto che avrebbe voluto spaccare il mondo. La
grande giornata di Figo ha portato il portoghese a numerose belle azioni
e a un tiro, dopo un dribbling molto bello, deviato in angolo da
Bizzarri.
Sul
gol, al 14', Maicon si e' inserito da destra, ha dato ad Adriano al
limite che e' caduto, ma Maicon si e' reimpossessato della palla e l'ha
data a Crespo sulla sinistra. L'argentino ha messo la palla rasoterra
alla destra di Bizzarri, a fil di palo. La panchina rossazzurra ha
portato Martinez dalla destra al centro, dove si e' schierato Mascara,
assai vivace.
Il
Catania e' cresciuto gradualmente e, dopo un gol di Adriano annullato su
angolo di Figo al 31', ha predso in mano per un po' la partita, senza
tuttavia andare quasi mai alla conclusione. Solo Izo e Silvestri hanno
tentato il tiro, ma senza eccessiva precisione o incisivita'. Insomma,
un primo tempo discreto, con l'Inter piu' incisiva di un buon Catania
che con l'ingresso di Vargas sulla sinistra, nella ripresa ha creato
qualche imbarazzo alla difesa nerazzurra: al 4' Mascara ha cercato il
colpo della vita come l'anno scorso, da fuori area, ma stavolta J.Cesar
e' volato a salvare in angolo.
E
ci ha tentato pure Vargas, prima che Spinesi al 9' dopo una bella azione
Sabato- Mascara si mangiasse la palla del pareggio, tirando su J.Cesar
in uscita. Il centrattacco rossazzurro ha poi tirato un'altra volta
fuori e poi Mancini, vista la propria squadra in difficolta', ha calato
gli assi: prima Ibrahimovic e poi Stankovic. La partita e' cambiata, la
maggior forza fisica dei nerazzurri ha preso il sopravvento, Mascara e'
stato sostituito e l'Inter cosi' ha potuto raddoppiare dopo alcuni
tentativi di Ibrahimovic, Adriano e Stankovic. I campioni d'Italia hanno
raddoppiato in contropiede, grazie a un lancio di Ibrahimovic che ha
lanciato Cesar sulla sinistra al 34': il brasiliano ha messo sotto la
traversa di potenza. Poi ancora Ibrahimovic e Adriano hanno sfiorato il
3-0. Ma per un'ora il Catania se l'e' giocata.
|
INTER:
J.Cesar; Maicon, Cordoba, Burdisso, Maxwell; Figo (20'st Stankovic),
Cambiasso, Dacourt (33'st Zanetti), Cesar; Adriano, Crespo (14'st
Ibrahimovic).
In panchina: Toldo, Rivas, Solari, Cruz.
Allenatore: Mancini
CATANIA:
Bizzarri; Silvestri, Stovini, Terlizz, Sabato; Baiocco, Edusei, Izco
(28'st Tedesco); Martinez (1'st Vargas), Mascara (26'st Morimoto);
Spinesi.
In panchina: Polito, Sardo, Nardini, Babu'.
Allenatore: Atzori (Baldini squalificato)
ARBITRO:
Orsato di Schio 6.
RETI:
14' pt Crespo; 34' st Cesar.
NOTE:
giornata afosa, terreno in discrete condizioni, spettatori 40.000.
Angoli 8-7 per il Catania. Ammoniti: Mascara, Baiocco, Burdisso.
Recupero: 1'-4'.
Risultati
Fiorentina-Atalanta
2-2
Genoa-Livorno 1-1
Inter-Catania 2-0
Juventus-Udinese 0-1
Lazio-Empoli 0-0
Napoli-Sampdoria 2-0
Palermo-Torino 1-1
Parma-Cagliari 1-1
Reggina-Roma 0-2
Siena-Milan 1-1
Classifica
Roma 9
Inter 7
Juventus 6
Napoli 6
Cagliari 5
Fiorentina 5
Milan 5
Sampdoria 4
Atalanta 4
Udinese 4
Palermo 4
Torino 3
Lazio 3
Catania 2
Genoa 2
Reggina 2
Parma 2
Siena 1
Empoli 1
Livorno 1
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domenica
- ore 15.00 |
16
SETTEMBRE 2007 |
4° giornata girone di
andata |
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Satdio
Massimino - Catania
|
La
Fiorentina manda il Catania ko. Segna Mutu, poi Frey fa miracoli
CATANIA
- Seconda sconfitta consecutiva per il Catania, che al Massimino cede il
passo alla Fiorentina per 1-0. Il gol decisivo lo mette a segno Mutu nei
primi minuti del match, ma il risultato è ingiusto nei confronti dei
siciliani. La truppa di Baldini (anche oggi squalificato per via del
calcione rifilato a Di Carlo) chiude i viola nella propria metacampo per
tutto il secondo tempo, trovando però un Frey in giornata di grazia e
non riuscendo a riequilibrare il risultato.
I siciliani scendono in campo con il solo Spinesi in avanti, supportato
però da Mascara e Martinez
Turn-over per Prandelli, che lascia a casa Pasqual e Liverani, mentre
propone Balzaretti e Kroldrup. Nel tridente dei toscani c'è spazio
anche per Santana.
Partenza fulminante quella dei viola, che dopo quattro minuti sono già
in vantaggio. Mutu è bravo a staccare di testa su calcio d'angolo. Il
rumeno ci riprova al 14' su punizione, ma Polito dice no. Nel mezzo un
Catania che dopo i primi minuti di sbandamento riordina le idee, con
Martinez e Mascara che sembrano in grado di poter impensierire Frey. Al
9' un diagonale dell'uruguaiano finisce tra le braccia del portiere
francese.
Il pallino del gioco è comunque in mano agli uomini allenati da
Prandelli, mentre il Catania si fa vivo al 28' con una punizione di
Vargas potente ma centrale. Il peruviano sulla sinistra impensierisce
non poco Ujfalusi e prova a suonare la riscossa per i siciliani, la cui
spinta però si spegne con l'avvicinarsi dell'intervallo.
Nella ripresa gli uomini di Baldini partono volenterosi ma la manovra è
confusionaria. Al 10' Tedesco vede Frey fuori dai pali e tenta di
beffarlo con un pallonetto che il francese devia in angolo. Lo stesso
centrocampista al 16' mette al centro un pallone su cui Martinez non
arriva per un soffio. Rossazzurri che assediano i viola: al 20' una
girata potente di Mascara trova Frey pronto a respingere, ma i toscani
sembrano davvero alle corde. I pericoli per Frey tornano alla mezz'ora,
con Mascara che schiaccia di testa a botta sicura e il francese che
risponde da grande portiere. L'espulsione di Baiocco rende ancora più
difficile il compito del Catania, che allo scadere ci prova ancora con
Mascara: il tiro del piccolo attaccante finisce alto sulla traversa,
dove si spengono anche i sogni dei tifosi catanesi di poter ottenere un
pareggio che alla luce di quanto visto in campo avrebbero meritato.
Mutu-gol.
Basta e avanza. E
il Catania, nonostante una prestazione orgogliosa che turba spesso la
tranquillità dei toscani, alza bandiera bianca. Adrian Mutu è il
leader maximo. Il romeno è la Fiorentina: quantità e qualità. Gli
bastano quattro minuti per piegare il Catania e determinare la trama del
Massimino con un preciso colpo di testa. Cesare Prandelli gli ha
affiancato nel tridente Pazzini e Santana, preferito a Semioli.
Decisione saggia perché l'argentino duetta magnificamente con la mente
viola. Con Krodrup al posto di Gamberini, è l'altra variante
dell'undici schierato in Sicilia, mentre il Catania si propone con tre
cambi rispetto alla vigilia: Polito in porta, Sardo alla destra della
difesa, Martinez in tandem con Mascara alle spalle di Spinesi.
SOLO CATANIA - I viola si distendono in attacco, ma senza strafare,
badando molto al vantaggio, prestando molta attenzione alla fase
difensiva. Nella ripresa, infatti, il Catania si riversa nella trequarti
della Fiorentina che non riesce ad allungarsi in attacco dove è rimasto
solo Pazzini, francobollato da Stovini. Bella la prestazione dei ragazzi
di Baldini che fluidificano a tratti con eleganza, sfiorando anche il
pari con una mezza rovesciata di Mascara respinta da Frey. Viola a
pezzi. Prandelli intuisce e inserisce Pazienza per Montolivo, Semioli
per Santana e Vieri per Pazzini. Atzori risponde con Babù al posto di
Edusei. Ma è sempre e solo Catania.
MIRACOLO FREY - Cosa deve fare Frey per respingere con un riflesso da
pantera il tocco ravvicinato di Mascara; quasi a sottolineare che è
rimasto solo lui a difendere la vittoria. Ci pensa Giannoccaro a frenare
l'impeto catanese mostrando il cartellino rosso Baiocco, probabilmente
per qualche parola di troppo. Defezione che riduce la spinta e
l'equilibrio dei padroni di casa e obbligano Atzori a togliere Martinez
per Sabato; inferiorità numerica che fa tirare un bel sospiro di
sollievo alla Fiorentina, in chiara diificoltà. L'epilogo esalta la
grandezza di Mutu che in tutti i modi cerca di far segnare Vieri,
segnato da una ruggine evidente. L'ex bomber arranca, fatica e manda
anche a quel paese lo sconcertato Adrian, forse per un passaggio
mancato. Mesto il Catania al fischio finale, piegato da Mutu, ma non dal
gioco dei toscani. Per i viola vittoria cinica e sudatacome si conviene
a una grande. Che li fa volare al secondo posto.
Gaetano De Stefano
(Gazzetta dello Sport)
|
CATANIA:
Polito; Sardo (30' st Silvestri), Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco,
Edusei (24' st Babu), Tedesco; Martinez (36' st Sabato), Mascara;
Spinesi. In panchina: Bizzarri, Izco, Nardini, Biagianti. Allenatore:
Atzori (Baldini squalificato)
FIORENTINA:
Frey; Ujfalusi, Dainelli, Kroldrup, Balzaretti; Kuzmanovic, Donadel,
Montolivo (13' st Pazienza); Santana (18' st Semioli), Pazzini (24' st
Vieri), Mutu. In panchina: Lupatelli, Potenza, Gobbi, Osvaldo.
Allenatore: Prandelli
ARBITRO:
Giannoccaro di Lecce
RETE:
4' pt Mutu
NOTE:
giornata di sole, terreno di gioco in cattive condizioni. Espulsione
diretta per Baiocco al 34' del secondo tempo. Ammoniti: Terlizzi,
Spinesi, Martinez, Tedesco, Montolivo e Santana. Angoli: 5-4. Recuperi:
pt 1'; st 5'
Risultati
Udinese
- Reggina 2-0
Milan - Parma 1-1
Atalanta - Lazio 2-1
Cagliari - Palermo 0-1
Catania - Fiorentina 0-1
Empoli - Napoli 0-0
Livorno - Inter 2-2
Roma - Juventus 2-2
Torino - Siena 1-1
Sampdoria - Genoa 0-0
Classifica
Classifica
Roma 10
Inter 8
Fiorentina 8
Atalanta 8
Napoli 7
Juventus 7
Palermo 7
Udinese 7
Milan 6
Sampdoria 5
Torino 4
Cagliari 4
Lazio 3
Parma 3
Genoa 3
Catania 2
Siena 2
Reggina 2
Empoli 2
Livorno 2
|
mercoledì
- ore 20.30 |
26
SETTEMBRE 2007 |
5° giornata girone di
andata |
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Satdio
Massimino - Catania
|
E il Massimino
scoprì Martinez.
di
Marco Di Mauro (mondocatania.com)
Torna
il goal, torna la vittoria, torna quel “boato” torna, dopo mesi di
nostalgia, la sensazione di uscire dallo stadio, il proprio stadio, con
un sorriso in più, con qualcosa in più, tra cuore e gola, che mancava
prima, mancava da tanto.
Quanta
sofferenza per ricacciar via paure, fantasmi, cabala, più semplicemente
il passato.
Baldini
è cocciuto. La vittoria gli darà ragione. Riconferma l’undici
titolare che tre giorni prima ha affrontato la Fiorentina, sullo stesso
campo, davanti allo stesso pubblico, che rumoreggia quando vede Sardo
scaldarsi, quando vede Sardo giocare. O tutto o niente. La linea guida
del tecnico è orientata a mettere il giocatore nelle condizioni di
dimostrare il suo valore, se l’esterno destro non riuscisse in tale
impresa, allora si aprirebbe definitivamente una porta di sola uscita.
Non prima.
Artefice
del proprio destino, lui. Il pubblico scelga un ruolo, o avvocato o
accusatore. Giudice sarà Baldini.
Bene
il Catania, bene in parte, fino a quando non affiora la stanchezza (e
Baldini non cambia ancora nessuno), giusto in tempo per mettere dentro
un pallone, e che pallone, e che goal. Martinez, “Vamos a Ganar”:
spalla a spalla, in area di rigore, collo pieno, pallone sotto il sette.
Si gonfia la rete sotto la Nord, si gonfia il petto dei tifosi: Esplode
l’urlo.
Secco:
Gool. Lungo: Goooooool. Come ritrovare un vecchio album in bianco e
nero, ed aggiungere nell’ultima pagina una foto a colori, con dietro
una data. Recuperare il filo d’un discorso interrotto, troppo
bruscamente. Alzare le serrande, trovare il sole. Il nuovo giorno.
Poi,
sofferenza, quasi apnea. Il centrocampo rossazzurro, a “tenuta stagna”
fino ad allora , soffre gli innesti di Vannucchi e Buscé, apre troppo
le maglie, perde le marcature, l’Empoli tambureggia, i fischi del
Massimino sono assordanti, non di contestazione, ma di supporto, ogni
tocco di palla avversario giù fischi, forti, fino a pericolo scampato.
Soffrire insieme, aiutarsi. Gioco di Squadra.
Polito
completa l’opera con un miracolo, su Vannucchi, e mezzo, su mischia in
area negli ultimi minuti. Stona, nel contesto festoso, l’entrata in
gamba tesa di Tedesco sul ginocchio di Raggi, già abbastanza “abbattuto”
ed inebetito dalle serpentine di Mascara. Rosso diretto che fa il paio
con quello estratto a Marzoratti, pochi minuti dopo, fallaccio da dietro
su Izco che gli sguscia via in velocità.
Cagni
si sbraccia in panchina, non sta un attimo fermo. Il suo Empoli,
nonostante la netta crescita nel secondo tempo, non riesce a trovare il
pareggio, anzi è il Catania a recriminare di più per un risultato ai
punti più rotondo. Due volte, su due calci d’angolo consecutivi, gli
ospiti salvano letteralmente sulla linea. Brividi fino in fondo, brividi
fino alla fine, delle paure, dei clangori spettrali, della sfortuna, del
passato, della partita. Alla fine..
Vittoria,
voluta, richiesta ed applaudita. Tante note positive, Martinez in testa,
a seguire l’esordio di Colucci (nel secondo tempo, ultimi 10 minuti,
come anticipato in esclusiva, ndr), la piena maturità di Mascara, la
precisione della coppia Terlizzi – Stovini, la duttilità di Izco.
Qualche mugugno invece, dal singolare si sposta al plurale. Non bisogna
aguzzare più di tanto la vista per rendersi conto del periodo nero di
Gionatha Spinesi, letteralmente inchiodato al terreno, fuori fase, fuori
dal contesto “gioco”. Baldini metterà Martinez (di 20cm più basso)
a far la sponda di testa, con maggior successo. Lento, impacciato,
sempre in ritardo, battuto nel gioco aereo ed anche in quello fisico. Le
critiche sono lecite, ma non aiutano. L’impegno c’è, non è mai
mancato. Manca la condizione, più fisica che mentale. Fiducia, dovuta.
Proposte,
alternative. Una. Ma non c’è spazio per Morimoto in una squadra
ancora “incompleta” sulla mediana, costretta a giocar palla alta sui
laterali anziché fraseggiare nella metà campo avversaria. Com’è nei
suoi piani, com’è nella sua natura, come ci si aspetta che lo ritorni
ad essere col pieno recupero di Colucci, là, dietro il tridente, con
ago e filo, a ricamare trame offensive, a stringere le maglie quando ci
sarà bisogno di coprirsi, di non far passare i brividi di freddo...
L’impalcatura
4-3-3 è propedeutica ad un 4-2-3-1 con tutti crismi, come vuole Baldini,
come ha sempre voluto ma che in corsa è stato costretto a modificare
per mancanza dell’uomo chiave. Non è questo il Catania che ci (“si”)
aspetta, non è questo il miglior Catania. Ma gli si chiedeva di
vincere, l’ha fatto.
Allora
va bene così, va bene per adesso, va bene per l’attuale ordine delle
cose. Nel futuro c’è altro, non resta che lavorare e credere,
fermamente, che quanto verrà sarà migliore di quanto è già stato.
Forza
Catania.
|
CATANIA
(4-3-2-1): Polito; Sardo (dal 40’ s.t. Silvestri), Terlizzi, Stovini,
Vargas; Izco, Edusei, G. Tedesco; Martinez (dal 40’ s.t. G. Colucci),
Mascara (dal 35' s.t. Babù); Spinesi. (1 Bizzarri, 3 Sabato, 15
Morimoto, 27 Biagianti). All. Baldini (squalificato, in panchina Atzori).
EMPOLI
(4-5-1): Balli; Raggi, Marzoratti, Piccolo, Tosto (dal 10' s.t. Buscè);
Antonini, Marianini (dal 25’ s.t. Saudati), Moro (dall’11’ s.t.
Vannucchi), Marchisio, Abate; Volpato. (1 Bassi, 14 Adani, 15 Vanigli,
18 Giacomazzi). All. Cagni.
MARCATORE:
Martinez al 3’ s.t.
ARBITRO:
Marelli di Como.
NOTE:
spettatori 15.887 (paganti 1.639, abbonati 14.248), incasso 31.170 euro.
Espulsi G.Tedesco al 44' e Marzoratti al 48' s.t. per gioco scorretto;
ammoniti: Sardo, Saudati, Marchisio e Vannucchi per gioco scorretto,
Terlizzi per comportamento non regolamentare. Angoli 10-6 per il
Catania. Recupero 2' e 5'
Risultati
Catania
- Empoli 1-0
Fiorentina
- Roma 2-2
Genoa
- Udinese 3-2
Inter
- Sampdoria 3-0
Juventus
- Reggina 4-0
Lazio
- Cagliari 3-1
Napoli
- Livorno 1-0
Palermo
- Milan 2-1
Parma
- Torino 2-0
Siena
- Atalanta 1-1
Classifica
Roma
11
Inter
11
Juventus
10
Napoli
10
Palermo
10
Fiorentina
9
Atalanta
9
Udinese
7
Milan
6
Lazio
6
Parma
6
Genoa
6
Catania
5
Sampdoria
5
Cagliari
4
Torino
4
Siena
3
Empoli
2
Livorno
2
Reggina
|
domenica
- ore 15.00 |
30
SETTEMBRE 2007 |
6° giornata girone di
andata |
Il
pareggio va bene. Al Milan.
Coraggio
e un pizzico di fortuna: si pensava potessero tornare utili soprattutto
al Catania, per arrivare al pareggio contro i campioni d’Europa, ed
invece sono serviti al Milan, che ha beneficiato di un rigore almeno
dubbio, per raggiungere i rossazzurri. Per tutta la seconda metà della
prima frazione di gioco e per i
primi istanti della ripresa, fino alla discutibile decisione dell’arbitro
Gervasoni, il Catania ha cullato con autorevolezza e speranze più che
fondate il sogno della prima storica vittoria in trasferta contro il “Diavolo”.
L’epilogo della sfida, accettabile in sede di pronostico alla vigilia,
risulta invece riduttivo rispetto agli effettivi meriti della squadra
guidata oggi da Atzori. Ben 43 anni dopo l’ultimo pareggio in
campionato a San Siro contro i rossoneri (13.9.1964, reti di Lodetti e
Facchin), ad ogni modo, gli etnei tornano a strappare un punto nella
sempre suggestiva cornice del “Meazza”. L’1-1 deve rendere
contento il Milan, tatticamente irretito da una squadra, il Catania, che
ha definitivamente superato l’esame di maturità, dimostrandosi sempre
solida, equilibrata e capace di pungere i quotati rivali. Il tecnico
rossazzurro conferma per 10/11 la formazione inizialmente opposta all’Empoli,
simile a sua volta a quella schierata contro la Fiorentina, dimostrando
così di credere nella piena affidabilità atletica dei suoi: mercoledì
giocò Izco al posto di Baiocco, adesso al posto di Tedesco tocca a
Biagianti, al debutto dal 1’ in questo campionato. Il numero 27 è il
ventiduesimo elemento schierato dal Catania nel torneo in corso: c’è
spazio per tutti, basta dare il massimo in allenamento per mettersi in
evidenza.
Corso
il primo reale pericolo al 10’, a seguito di una percussione di Kakà,
Mascara e compagni hanno gestito la grande voglia di vincere dei padroni
di casa senza scomporsi e senza rinunciare ad affacciarsi dalle parti di
Kalac, fino ad ottenere al 24’ l’inaspettato ma meritato vantaggio:
Izco avvia l’azione e rifinisce per Mascara, bravo ad imbeccare
Spinesi; il bomber conclude e dopo la respinta del portiere riprende la
sfera, per calibrare un perfetto suggerimento in favore di Martinez,
accorrente in prossimità del palo più lontano. L’uruguayano svetta
di testa e realizza il suo secondo gol in quattro giorni dopo la rete
realizzata contro l’Empoli. La risposta del Milan è quasi immediata:
punizione di Pirlo sulla traversa, Kaladze controlla irregolarmente e
Inzaghi segna. Corretta la decisione dell’arbitro che annulla. Ci
provano Sardo (prestazione molto positiva, volitiva e concreta) e ancora
Martinez, mentre il Milan non colleziona che un paio di rimpalli
pericolosi ed una punizione alta di Pirlo. Si va all’intervallo con un
vantaggio equo. In avvio di ripresa, l’episodio determinante: Favalli
al cross da sinistra, il pallone colpisce Edusei in scivolata, Gervasoni
ravvisa un tocco di braccio volontario e accorda il rigore al Milan tra
le proteste. Kakà trasforma.
Le
successive iniziative del brasiliano e di Pirlo non fanno tremare il
Catania, che risponde con i guizzi di Mascara e Spinesi. Polito si
distingue poi in positivo sulla nuova conclusione del numero 22
rossonero. Martinez e Mascara tengono viva l’apprensione della difesa
lombarda, gli uomini in maglia bianca navigano senza paura nel mare
della partita, Spinesi fa da sponda ed i centrocampisti etnei s’inseriscono,
impedendo ai dirimpettai di occupare spazi e guadagnare metri in
mediana. Nessuna barricata ma tanta tranquillità e serena
consapevolezza dei propri mezzi traghettano quindi il Catania verso il
pareggio finale, con Polito (un paio di punti ed un cerotto al mento per
il generoso estremo difensore) sempre sicuro anche su Pirlo, l’ultimo
ad arrendersi. Il triplice fischio riempie d’orgoglio i numerosi
sostenitori catanesi al seguito. E’ andata bene. Al Milan.
di
Angelo Scaltriti (calciocatania.it)
|
MILAN
(4-3-2-1): Kalac; Cafù (1' st Oddo), Kaladze (8' st Nesta), Bonera,
Favalli; Pirlo, Ambrosini (1' st Gilardino), Gattuso; Seedorf , Kakà,
Inzaghi. A disp.: 29 Fiori, 18 Jankulovski, Oddo, 32 Brocchi, 13 Nesta,
20 Gourcuff, 11 Gilardino. All. Ancelotti.
CATANIA
(4-3-2-1): Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Edusei, Biagianti,
Izco; Mascara, Martinez (20' st Sabato); Spinesi. A disp.: 1 Bizzarri,
21 Silvestri, 3 Sabato, 4 Sottil, 9 Colucci, 15 Morimoto, 14 Babù. All.
Baldini.
INDISPONIBILI:
Dida, Maldini, Ronaldo, Digao; Llama.
ARBITRO:
Gervasoni di Mantova.
RETI:
25' Martinez, 3'st (r) Kakà
ANGOLI:
18', 31', 17' st, 45' st Catania, 20' 41' , 14' st, 16' st Milan
RECUPERO:
4' st AMMONITI: 28'
Kaladze, 33' Martinez, 40' Edusei, 42' Kakà, 3' st Mascara, 35' st
Pirlo, 41' Inzaghi ESPULSI:
SPETTATORI:
circa 50.000
RISULTATI
Roma
- Inter 1-4
Livorno - Fiorentina 0-3
Cagliari - Siena 1-0
Empoli - Palermo 3-1
Milan - Catania 1-1
Napoli - Genoa 1-2
Reggina - Lazio 1-1
Sampdoria - Atalanta 3-0
Udinese - Parma 2-1
Torino - Juventus 0-1
CLASSIFICA
Inter
14
Juventus 13
Fiorentina 12
Roma 11
Napoli 10
Palermo 10
Udinese 10
Atalanta 9
Genoa 9
Sampdoria 8
Milan 7
Lazio 7
Cagliari 7
Parma 6
Catania 6
Empoli 5
Torino 4
Siena 3
Reggina 3
Livorno 2
|
domenica
- ore 15.00 |
7
OTTOBRE 2007 |
7° giornata girone di
andata |
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Stadio
Massimino - Catania
|
La
solida combriccola rossazzurra
Umiltà
e agonismo valgono altre tre punti d'oro per un Catania frizzante e
concreto allo stesso tempo.
Dopo l'Empoli, al Cibali, s'inchina anche il Livorno: punti pesanti
contro le due toscane, ben due-terzi del patrimonio rossazzurro sono
arrivati in questi scontri diretti.
Ad un primo tempo di ottimo livello concretato solo dal gol di testa di
Gennaro Sardo quando invece si poteva chiudere il conto con Spinesi e
Mascara. Nella riprese s'è sofferto un pò il Livorno fin quando nel
finale l'espulsione dell'ex siracusano Balleri non ha praticamente
chiuso la partita.
La vittoria dei rossazzurri trova comunque le sue risposte nel
rendimento di un gruppo che cresce. Così Sardo trova il suo primo gol
in serie A, Biagianti si conferma dopo la sorpresa milenese, Izco
puntiglioso e determinante, Mascara e Martinez sono brillanti
giocolieri, poi il grande lavoro oscuro di Spinesi e la solidità di uno
Stovini che meriterebbe "attenzioni donadoniane", oltre alla
collaudata efficienza di Baiocco, degli Edusei e dei Tedesco. Il tutto
condito ovviamente da un pizzico di sapienza tattica e dalla sicurezza
di un portiere come Ciro Polito.
E i sedicimila del Cibali gradiscono. In fondo si divertono con Martinez
e Mascara e quindi si saziano con i punti che concretamente questo
Catania sa pure conquistare.
E' la giusta dimensione rossazzurra per guardare avanti, ma credo che
uno dei momenti più simpatici e belli di ieri al "Massimino"
sia stato quell'applauso convinto e "di cuore" che è stato
rivolto a Fausto Rossini, ex che entrava in campo. Un battimani
scrosciante che Rossini s'è meritato soprattutto con quel gol-salvezza
realizzato al "Dall'Ara" contro il Chievo.
Dopo
tanto veder rosa bisogna anche guardare concretamente in avanti. Che
nessuno abbia intenzione di mollare lo si intuisce da quel che hanno
combinato soprattutto Siena e Reggina, visto che hanno raccolto punti
importantissimi, così come il Torino. Insomma la classifica resta corta
e bisogna stare sempre all'erta anche se il Catania ha saputo mettere il
naso nella parte alte della graduatoria.
di Gianfranco Troina
Che
bel Catania un colpo di testa e spicca il volo
Decide un gol di Sardo al 20'. Pochi i rischi corsi
Concentrato. Cattivo. Essenziale. Ancora bello a vedersi, estremamente
convincente. Il Catania che fa sul serio, che vince ancora ed ha nove
punti in classifica. Che ha beccato meno della metà delle reti che
aveva preso l'anno scorso e mette a frutto anche un solo gol. Per questo
può festeggiare, evitando imprecazioni, recriminazioni, sofferenze
postume per i gol sbagliati. Fa talmente sul serio questo Catania che il
suo allenatore fa quel che vuole ed al suo allenatore, imprevedibile e
che conosce solo il rigore delle cose giuste e logiche da fare, non
quelle dettate dalle opportunità, bisognerà abituarsi.
Perchè Baldini contro il Livorno lascia dentro Sardo a destra. Perchè
lascia fuori Tedesco ed Edusei, fa rientrare Baiocco e conferma con
coraggio e intelligenza, i due terribili: Izco e Biagianti. Tutto
giusto. Giuste
le scelte, giusto il Catania che gioca e non fa giocare un Livorno più
confuso che disperato. Cade male la squadra di Orsi, cade tra le grinfie
di un Catania che sbaglia due o tre cose in tutto. La prima volta Polito
ipnotizza Tavano sull'incertezza di Terlizzi, facendogli buttar fuori un
pallone d'oro. Nessuna paura, sale il Catania che diventa padrone del
campo, con l'accoppiata a sinistra Vargas-Mascara che fa venire
immediatamente il mal di testa a Balleri & C. Una di queste sbandate
porta alla punizione del 20' che Vargas calcia con quel suo piede
sinistro magico. Il più veloce è Gennaro Sardo, pallone toccato di
testa che inganna Amelia. Gol. Lo spogliarello di Sardo che festeggia
sotto la curva deve far venire l'orticaria agli eterni criticoni. Che
restano fulminati dalla lucidità del Catania, che non credono ai loro
occhi quando Biagianti avanza palla al piede, con disinvoltura,
padronanza assoluta, un poco di quella giovanile sfrontatezza che rende
tutto più sorprendente.
Amministra il gioco Baiocco, sorretto dai due corridori Izco-Biagianti.
Mentre indietro Terlizzi e Stovini svettano sempre più, davanti a turno
Mascara e Martinez dimostrano che il tasso tecnico di questa squadra
s'impenna con il passare delle domeniche. Diresti che il sudamericano va
sfotticchiando gli avversari gironzolando per il campo, nascondendo il
pallone, ritirandolo fuori poi all'improvviso da una qualche parte e
puntando verso l'area o verso il fondo per il cross. Dall'altra parte
gli fa contraltare Peppe Mascara, che perde qualche pallone strada
facendo, ma quelli che aggancia, evitando le zampate avversarie,
diventano magie. Duetta Mascara anche con Spinesi e lo mette in
condizioni di battere a rete. Niente. Al centravanti manca ancora questo
gol, che non è tutto, però. Molto è quello che Spinesi costruisce,
tanti sono gli spazi che apre per i compagni. E torna e ritorno
indiestro e avanti il centravanti, sino a sfiancarsi. Ma questi sono gli
ordini e questi Spinesi esegue. Arriverà il gol, anche soltanto tirando
una volta in porta, come fanno i grandi attaccanti.
di Andrea Lodato
|
CATANIA
(4-3-3): Polito; Sardo, Stovini, Terlizzi, Vargas; Izco, Baiocco (27' st
Tedesco), Biagianti
(16' st Edusei); Martinez (45' st Sabato), Spinesi,
Mascara. In panchina: Bizzarri, Silvestri, Sottil, Morimoto. Allenatore:
Baldini
LIVORNO
(4-3-1-2): Amelia; Balleri, Knezevic, Grandoni, Pasquale; Filippini A.,
Giannichedda (14' st De Vezze), Vidigal; Diamanti (1' st Alvarez);
Tavano, Bogdani (23' st Rossini). In panchina: De Lucia, Rezaei,
Filippini E., Dhorasoo. Allenatore: Spinosi (Orsi squalificato)
ARBITRO:
Rocchi di Firenze.
RETE: 20' pt Sardo.
NOTE: tempo variabile, terreno di gioco in cattive condizioni. Espulso
Balleri per doppia ammonizione. Ammoniti: Vidigal, Knezevic, De Vezze,
Sardo e Biagianti. Angoli: 4-1. Recuperi: pt 0'; st 5'.
RISULTATI
Atalanta
- Udinese 0-0
Inter - Napoli 2-1
Catania - Livorno 1-0
Fiorentina - Juventus 1-1
Genoa - Cagliari 2-0
Palermo - Reggina 1-1
Parma - Roma 0-3
Siena - Empoli 3-0
Torino - Sampdoria 1-0
Lazio - Milan 1-5
Classifica
Inter 17
Juventus 14
Roma 14
Fiorentina 13
Genoa 12
Palermo 11
Udinese 11
Milan 10
Napoli 10
Atalanta 10
Catania 9
Sampdoria 8
Torino 7
Lazio 7
Cagliari 7
Siena 6
Parma 6
Empoli 5
Reggina 4
Livorno 2
|
domenica
- ore 15.00 |
21
OTTOBRE 2007 |
8° giornata girone di
andata |
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Stadio
S. Elia - Cagliari
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Voto
10 (in classifica) per un bel pareggio.
Quarto
risultato utile consecutivo per un Catania sempre più solido e
consapevole dei propri mezzi, ormai imbattuto da un mese, bravo ad
abbinare alle preziose vittorie interne altrettanto utili pareggi in
trasferta: quello di Cagliari (1-1) è il terzo stagionale, fuori casa.
Tre sono anche le chiavi di lettura del positivo
pomeriggio in Sardegna: anzitutto ancora una volta è stata la squadra
di casa a dover rincorrere, segnale di buona salute dei rossazzurri; il
peso specifico del risultato, poi, è senz'altro doppio, perché
ottenuto sul campo di una rivale diretta per la salvezza; la solidità
della retroguardia, infine, è ormai una certezza, considerando che la
difesa del Catania rimane ancora, dopo 8 giornate, la seconda del
campionato in termini d'impermeabilità. Soltanto l'Inter capolista (5
reti al passivo) ha subito di meno. La gara è stata a lungo
equilibrata, il fattore campo non ha giocato un ruolo fondamentale:
merito del carattere etneo. Esaurita una fase di studio prolungata, nel
contesto di una partita molto tattica, il Catania rompe per primo gli
indugi con Izco (8'): il rasoterra dal limite è neutralizzato dall'
attento Fortin.
La
pressione cresce, il Cagliari subisce e si arrende all'11': Mascara
calcia con maestria una punizione decentrata ideale per il cross,
Terlizzi sfrutta centimetri ed ottimale scelta di tempo per il colpo di
testa vincente, Catania in vantaggio. Per il centrale difensivo romano,
è il primo gol con la maglia dell'Elefante. Emerge nei minuti
successivi la sagacia della squadra etnea, accorta nella gestione del
vantaggio ed abile a non abbassare eccessivamente il baricentro; gli
uomini di Giampaolo non pungono particolarmente nè con l'ex Michele
Fini (palla oltre la traversa) né con Matri (Polito para). Il brivido
lungo la schiena dei tifosi catanesi al seguito corre invece al 37':
punizione di Conti deviata da Terlizzi, la sfera colpisce la traversa.
Una fiammata seguita dal tentativo di Acquafresca, ribattuto dal sempre
presente Stovini. In chiusura di tempo, Mascara è particolarmente
insidioso ma non sorprende
Fortin. Al riposo, il risultato premia un Catania più concreto, capace
di elaborare una manovra più sciolta ed efficace. Nella ripresa, dopo
40 secondi, il pareggio sardo: cross di Fini dalla sinistra del versante
offensivo locale, la palla spiove nei pressi del secondo palo dov' è
appostato Matri, che di testa corregge in rete. Ritmi rallentati,
prevale la reciproca attenzione, Foggia e Spinesi ci provano ma non
fanno male, Polito dice no a Conti prima ed a Budel poi.
La
sensazione è che serva l'ennesima punizione, per creare effettivi
pericoli: Mascara indirizza all'incrocio, Fortin devia. L'instancabile
Conti conclude di piede e di testa ma trova sempre sulla sua strada
Polito, bravo in particolare al 43'. Il fischio finale sancisce un
pareggio in linea con le prestazioni delle due squadre in campo, ma quel
che dice la classifica è condivisibile: piace un po' di più il
Catania.
|
Cagliari
(4-4-2) Fortin; Ferri, Bizera, Bianco, Del Grosso; Foggia, Parola,
Conti, Fini (24'st Budel); Acquafresca (24'st D'Agostino), Matri (44'st
Larrivey). Allenatore: Giampaolo. A disposizione: Marruocco, Canini,
Agostini, Biondini.
Catania (4-3-3) Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Sabato (30'st Vargas);
Izco (13'st Tedesco), Edusei, Baiocco; Martinez (37'st Morimoto),
Spinesi, Mascara. Allenatore: Baldini. A disposizione: Bizzarri,
Silvestri, Sottil, Colucci.
Marcatori: pt 11' Terlizzi; st 1' Matri.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta.
Ammoniti: Edusei, Stovini, Vargas.
Espulsi: nessuno.
Tempi di recupero: pt 0 ; st 3'.
RISULTATI
Roma
- Napoli 4 - 4
Reggina - Inter 0 - 1
Atalanta - Torino 2 - 2
Cagliari - Catania 1 - 1
Fiorentina - Siena 3 - 0
Livorno - Lazio 0 - 1
Milan - Empoli 0 - 1
Sampdoria - Parma 3 - 0
Udinese - Palermo 1 - 1
Juventus - Genoa 1 - 0
Classifica
Inter 20
Juventus 17
Fiorentina 16
Roma 15
Palermo 12
Genoa 12
Udinese 12
Napoli 11
Sampdoria 11
Atalanta 11
Milan 10
Catania 10
Lazio 10
Torino 8
Cagliari 8
Empoli 8
Siena 6
Parma 6
Reggina 4
Livorno 2
|
domenica
- ore 15.00 |
28
OTTOBRE 2007 |
9° giornata girone di
andata |
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Stadio
Massimino - Catania
|
Arriva
la Corazzata: affondata!
Cassano-show:
sente male alla coscia (stiramento) e lascia il campo senza avvertire la
panchina. Momenti di panico, poi il chiarimento.
Ottima
partita della squadra di Baldini (quinto risultato utile consecutivo)
Samp
in balia del Catania. Blucerchiati sfasati per tutto il primo tempo: non
basta una buona ripresa
CATANIA
- La "banda Bassotti" in blucerchiato (Montella-Cassano-Bellucci)
si sfalda quasi subito. Il secondo "bassotto", anzi, lascia il
campo in anticipo creando un piccolo giallo poi rientrato. Il Catania,
invece, sfrutta tutto quello che la Samp concede e mette in campo una
difesa talmente stretta, precisa e senza cedimenti da risultare
assolutamente impenetrabile per gli attaccanti di Mazzarri.
Gli
uomini di Baldini conquistano così una vittoria assolutamente meritata
(2-0) che è anche il loro quinto risultato utile consecutivo (record),
superano la stessa Samp in classifica e hanno tre punti in più del
Catania dei miracoli, quello dell'anno scorso fermato solo dalla
tragedia del Massimino.
Una
partita con due "gialli": prima la denuncia di alcuni
componenti della comitiva blucerchiata che sostengono di aver subito
un'aggressione dagli addetti al servizio della stadio catanese; quindi,
al 40' del primo tempo, l'uscita di Cassano che dopo un problema
muscolare ha direttamente abbandonato il campo senza chiedere il cambio.
Sul
primo decideranno gli organismi competenti: probabile che qualcosa sia
successo ma che, forse, non sia stato tanto grave da determinare
conseguenze penali o sportive (queste più probabili) per il Catania. Il
dg blucerchiato Beppe Marotta conferma che non e' stato presentato
"alcun esposto, abbiamo solo risposto alle domande dell'ufficio
indagine che era presente. "Quando i giocatori sono scesi dal
pullman sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente", ha
spiegato. "Un nostro collaboratore ha ricevuto un pugno alle spalle
da qualche maschera ma questo non oscura la vittoria, meritata, del
Catania.
E'
stato un episodio spiacevole ma per dovere di cronaca lo registriamo -
aggiunge il dirigente blucerchiato - mi auguravo di non vedere questi
episodi nel 2007 su un campo di calcio. Il Catania ha meritato la
vittoria in modo trasparente, un episodio che fa vedere ancora una volta
che fatti del genere non devono succedere. Pulvirenti ha smentito
l'accaduto? E' stato solo un atto di incivilta', non abbiamo creato
allarmismi. Ripeto, la vittoria sul campo non e' stata condizionata
dall'episodio precedente'".
La
replica della dirigenza etnea è arrivata subito. "Siamo
assolutamente indignati per questi discorsi e per questo esposto della
Sampdoria. Ho parlato con il questore, mi ha detto che non è successo
nulla se non qualcosa a livello verbale", così il presidente del
Catania, Antonino Pulvirenti, ha commentato la presunta aggressione
subita da alcuni componenti della Sampdoria nel pre-partita.
Il
secondo giallo della partita è stato davvero "fantastico". E'
il 40' del primo tempo e Cassano (reduce di un problema muscolare che
gli ha fatto saltare la gara interna col Parma) ha già preso molti
calci. Il barese riceve palla sulla trequarti sinistra del suo attacco e
si accentra con Edusei alle calcagna che lo colpisce con un calcetto
alla caviglia destra. Il barese non fa una piega: lascia lì pallone e
avversario e si avvia verso gli spogliatoi senza neppure accennare un
passaggio dalla panchina. Gli si fa incontro Bellucci che gli chiede:
"Hai male?". Lui risponde di "sì" e prosegue. Ed
ecco Montella che non ha capito e crede (con qualche ragione visto il
comune passato alla Roma) di essere di fronte all'ennesima "cassanata",
a una specie di abbandono volontario del campo. Vincenzino lo affianca,
lo prende a braccetto e gli dice: "Dai, su, vieni a giocare".
L'altro si volta inferocito, si tocca una coscia, risponde: "Sei
matto?" e lo manda palesemente a quel paese. Solo allora, Montella
capisce e torna in campo. Mazzarri, basito, provvede alla sostituzione
con Sammarco. Mezzo minuto dopo la Samp becca il secondo gol.
Per
qualche minuto, comunque, pochi ci credono e pensano a una
manifestazione di follia del genietto di Bari. Ci vuole una
dichiarazione del presidente Riccardo Garrone per fugare tutti i dubbi:
"Non c'è alcun problema Cassano nella Samp. Il giocatore ha
lasciato il campo per uno stiramento, dopo avere ricevuto diversi
colpi".
Sia
Baldini che Mazzarri non rinunciano al tridente. Il tecnico etneo dà
fiducia a Spinesi (anche oggi irriconoscibile) e schiera ai suoi fianchi
Martinez e Mascara, il collega doriano risponde con Bellucci e Cassano
alle spalle di Montella. Match subito in discesa per il Catania che al
2' si porta in vantaggio: sul cross di Baiocco, Sala interviene in
scivolata ma libera Mascara, destro preciso e rossazzurri in vantaggio
grazie al primo gol in campionato dell'attaccante siciliano. Difesa
doriana ancora disattenta al 10', questa volta è clamoroso l'errore di
Mirante, ma Spinesi non riesce ad approfittarne. Ancora Catania, mentre
la Samp non riesce a ritrovarsi, anche per il pressing dei
centrocampisti catanesi che non permettono a Volpi di ragionare.
Al
13' ci prova Sardo che sfiora la traversa, al 30' è spettacolare il
sinistro al volo dai 25 metri di Vargas che si perde di poco sul fondo.
Al 32' ecco la Samp: ma è bravo Tedesco ad anticipare Montella al
momento del tiro. Tutta qui la squadra di Mazzarri nel primo tempo.
Al
43' il Catania chiude la partita: corner di Mascara e colpo di testa
vincente di Martinez.
Nella
ripresa Mazzarri, privo dell'infortunato Caracciolo, non cambia nulla,
così come Baldini peraltro nel primo tempo costretto a sostituire gli
infortunati Sardo e Terlizzi con Silvestri e Sottil. Nel secondo tempo
la Sampdoria gioca molto meglio, ma del resto era stata troppo brutta
quella del primo (che abbia influito l'episodio del pre-partita?).
All'11 ci prova Bellucci su punizione, palla appena sopra la traversa.
Al 18' clamorosa l'occasione di Palombo che, a due metri dalla porta
schiaccia di testa colpendo la traversa. Al 21' destro di Bellucci,
Polito respinge. Il Catania si difende benissimo (in casa un solo gol
subito), la Samp non graffia. Finisce 2-0, vince un Catania solido e
concreto che scavalca in classifica una Samp deludente e senza
carattere, al di là dell'esposto per la presunta aggressione e
dell'infortunio di Cassano.
|
CATANIA-SAMPDORIA
2-0
CATANIA
(4-3-3): Polito; Sardo (34' st Silvestri), Stovini, Terlizzi (39' st
Sottil), Vargas; Baiocco, Edusei, Tedesco; Martinez, Spinesi, Mascara
(37' st Sabato). In panchina: Bizzarri, Izco, Biagianti, Morimoto.
Allenatore: Baldini
SAMPDORIA
(3-4-2-1): Mirante; Sala, Gastaldello (11' st Maggio), Lucchini; Zenoni,
Palombo (28' st Bonazzoli), Volpi, Pieri; Bellucci, Cassano (40' pt
Sammarco); Montella. In panchina: Castellazzi, Ziegler, Franceschini,
Bastrini. Allenatore: Mazzarri
ARBITRO:
Girardi di San Dona' di Piave
RETI:
2' pt Mascara, 43' pt Martinez
NOTE:
Pomeriggio sereno, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 20.000
circa. Ammoniti: Lucchini, Sammarco. Angoli: 6-5 per la Sampdoria.
Recuperi: 3' pt e 2' st.
Risultati
Torino
- Cagliari 2-0
Napoli - Juventus 3-1
Catania - Sampdoria 2-0
Empoli - Atalanta 0-1
Lazio - Udinese 0-1
Milan - Roma 0-1
Palermo - Inter 0-0
Parma - Livorno 3-2
Siena - Reggina 0-0
Genoa - Fiorentina 0-0
Classifica
Inter
21
Roma
18
Fiorentina
17
Juventus
17
Udinese
15
Napoli
14
Atalanta
14
Catania
13
Palermo
13
Genoa
13
Torino
11
Sampdoria
11
Milan
10
Lazio
10
Parma
9
Cagliari
8
Empoli
8
Siena
7
Reggina
5
Livorno
2
|
mercoledì
- ore 20.30 |
31
OTTOBRE 2007 |
10° giornata girone di
andata |
Il
Siena vede la vittoria ma il Catania lo punisce
SIENA
- Il Siena recrimina (rigore fallito e traversa piena) e il Catania
ringrazia, strappando sul filo di lana un pareggio al termine di una
partita che forse premia di più gli ospiti, troppo rinunciatari per
buona parte dell'incontro.
In
avvio i due allenatori mischiano le carte in campo: Mandorlini sceglie
Corvia in attacco in coppia con Maccarone, mentre alle loro spalle
giostra Locatelli. Baldini, invece, che deve rinunciare a Mascara e
Terlizzi, sceglie per il reparto offensivo Biagianti con Spinesi,
modificando un pò tutti i reparti.
Subito
al 2' grande occasione per il Siena: Grimi mette in mezzo teso, Corvia
colpisce male e manda fuori. Il Catania reagisce e al 13' si guadagna
una buona punizione dal limite con Martinez messo giù prima
dell'ingresso in area; il tiro di Spinesi si infrange sulla barriera.
Due minuti dopo palla d'oro di Locatelli per Maccarone che in area si
libera di Silvestri ma poi aspetta troppo a calciare. Nella prima
mezzora i padroni di casa sembrano più intraprendenti, anche se le
ripartenze sono un pò troppo lente e le fasce non vengono sfruttate a
dovere.
Baldini,
invece, chiede più "coraggio" ai suoi in avanti, con i
rossoblù ben chiusi dietro con un Polito sempre attento. Ancora il
Siena vicino al gol al 32' con Maccarone che dentro l'area gira al volo
una rimessa con le mani Bertotto, ma l'estremo catanese non si fa
sorprendere distendensosi sul palo alla sua sinistra.
Al
38' Maccarone sbaglia la più facile delle occasioni, facendosi parare
un calcio di rigore che Locatelli si era procurato dopo un grande slalom
fra due avversari, falciato da Stovini in copertura.
Bravo
ancora una volta Polito a intuire la traiettora e bloccare. Il primo
tempo si chiude con il Siena superiore sia sul piano del possesso palla
che su quello delle occasioni, mentre il Catania si è fatto vedere di
tanto in tanto ma ha badato più a controllare le avanzate dei
bianconeri che a proporsi in fase offensiva.
Nella
ripresa ancora il Siena subito protagonista: al 3' un bolide da 25 metri
di Codrea si stampa sulla traversa. Baldini cerca di corerre ai ripari
mettendo dentro Edusei e Tedesco a supporto del centrocampo e Morimoto
per dare più peso in avanti. Con il passare del tempo affiora la
stanchezza con le due squadre che perdono smalto e lucidità. Lampo al
22' di Bucchi che tutto solo salta da due passi davanti Polito, con la
palla che finisce alta sulla traversa. Anche Mandorlini esaurisce le
sostituzioni e, quando sembra che la partita si debba incanalare sulla
strada del pareggio, al 34' il neo entrato De Ceglie mette a segno il
suo primo gol in Serie A, trafiggendo in diagonale Polito dal vertice
sinistro dell'area di rigore.
Il
Siena prova a controllare senza scoprirsi, il Catania ci crede e al 43'
Vargas, da circa 25 metri, piazza un diagonale teso e basso su cui
Eleftheropoulos non può nulla. Poi, 4' di recupero ma nulla più, con
gli etnei al loro sesto risultato utile consecutivo mentre i toscani
restano nella zona bassa della classifica.
Baldini:
'Siamo stati fortunati. Polito? Un fuoriclasse'
SIENA - Il Siena recrimina, il Catania sorride. Tra i locali,
accanto agli applausi per la squadra, c'è anche il segnale di qualche
tensione tra gli ultras della curva e l'allenatore Mandorlini,
apertamente contestato.
Tanto che dopo la partita, il presidente Pier Luigi Fabrizi e il patron
Giovanni Lombardi Stronati si presentano in conferenza stampa accanto al
tecnico. "Abbiamo sentito qualche coro che ci ha dato molto
fastidio - ha detto quest'ultimo - perchè non si giudica in maniera così
sgarbata l'operato di una persona che ha dimostrato sul campo di essere
competente".
Una risposta chiara anche alle voci di rischio per la panchina di
Mandorlini, che dopo aver replicato a distanza ai tifosi ("i cori e
le offese mi amareggiano, vorrà dire che dovròlavorare meglio")
ha rimpianti soprattutto per il risultato: "Meritavamo di vincere,
abbiamo giocato e creato tanto, è mancata solo la precisione sotto
porta". Il terzo errore dal dischetto di Maccarone? "Si
sentiva di calciare ed era sempre lui il nostro rigorista, ma non
possiamo attaccarci a un gesto tecnico per spiegare il risultato".
Soddisfatto a metà per la prima rete in serie A Paolo De Ceglie: "È
stata una grande emozione, sarebbe stato doppiamente bello se fosse
arrivata anche la vittoria grazie alla mia rete. Dedico la rete a tutte
le persone che mi stanno vicino".
L'allenatore del Catania Silvio Baldini commenta così la gara:
"Abbiamo avuto fortuna, il Siena meritava di vincere. Dobbiamo dire
grazie a Polito, che è stato un fuoriclasse come un attaccante che fa
tre gol".
E al Catania cosa è successo? Intanto il forfait dell'ultimo momento di
Mascara: "Stamani ha accusato una contrattura, avevamo preparato la
partita con lui e la sua assenza ha scombussolato i nostri piani. Poi il
primo tempo è come se non avessimo giocato, siamo stati troppo
indietro. Era giusto cambiare".
La classifica continua a essere positiva, ma Baldini frena gli
entusiasmi: "Guardiamo solo a noi stessi e ai punti che dobbiamo
fare". Il presidente Antonino Pulvirenti è sulla stessa lunghezza
d'onda: "Ammettiamo che non è stata la nostra migliore partita,
abbiamo sofferto troppo. Meno male che Vargas ha trovato questo gran
tiro dalla distanza".
|
Siena:
Eleftheropoulos,Loria, Grimi, Portanova, Bertotto; Codrea, Vergassola,
Galloppa, Locatelli; Corvia e Maccarone. Panchina: Manninger, De Ceglie,
Alberto, Rossettini, Jarolim, Bucchi e Chiesa
Catania: Polito, Sottil, Stovini, Silvestri, Sabato; Izco, Baiocco,
Biagianti; Vargas, Martinez e Spinesi. Panchina: Bizzarri, Minelli,
Gazzola, Edusei, Tedesco, Colucci e Morimoto
Arbitro: Romeo (Verona)
Marcatori: 2° tempo De Ceglie 33' -Vargas 43'
Risultati
Atalanta Cagliari 2-2
Fiorentina Napoli 1-0
Inter Genoa 4-1
Juventus Empoli 3-0
Palermo Parma 1-1
Reggina Livorno 1-3
Roma Lazio 3-2
Sampdoria Milan 0-5
Siena Catania 1-1
Udinese Torino 2-1
Classifica
Inter 24
Roma 21
Juventus 20
Fiorentina 20
Udinese 18
Atalanta 15
Napoli 14
Catania 14
Palermo 14
Milan 13
Genoa 13
Torino 11
Sampdoria 11
Lazio 10
Parma 10
Cagliari 9
Siena 8
Empoli 8
Livorno 5
Reggina 5
|
domenica
- ore 15.00 |
4
NOVEMBRE 2007 |
11° giornata girone di
andata |
|
|
|
|
|
Stadio
Massimino - Catania
|
Spinesi
torna al gol ma non basta. Un'Atalanta da Uefa passa a Catania
CATANIA
- Uno-due di Langella, Catania al tappeto e Atalanta sempre più in
alto. I nerazzurri vincono 2-1 al Massimino grazie alla doppietta
dell'ex cagliaritano che nello spazio di due minuti (12' e 14' della ripresa)
decide la gara e regala tre punti preziosi alla squadra di Del Neri. Per
il Catania una sola buona notizia: il ritorno al gol di Spinesi che
all'83' illude i suoi segnando il gol del 2-1. Il risultato non cambia e
l'Atalanta, che nel primo tempo aveva fallito un rigore con Doni, porta
a casa una vittoria tutto sommato meritata. Una bella soddisfazione per
Del Neri che nella scorsa stagione proprio dal Catania era stato spedito
con il suo Chievo in serie B, perdendo lo scontro diretto dell'ultima di
campionato.
Senza
De Ascentis e Zampagna e gli infortunati Costinha, Bellini e Talamonti,
Del Neri conferma il 4-4-1-1 con Doni alle spalle dell'unica punta
Floccari. Il Catania non rinuncia al 4-3-3, anche Baldini deve fare i
conti con qualche defezione, in difesa si affida a Silvestri e Sottil,
mentre in avanti il tridente è quello titolare con Spinesi punta
centrale, Martinez e Mascara.
Le
due squadre si affrontano a viso aperto e al 5' Spinesi sbaglia una
clamorosa occasione di testa da pochi passi. Mascara con due conclusioni
(6' e 8') si guadagna gli applausi del pubblico di casa. L'Atalanta non sta a guardare, Tissone e Guarente garantiscono
equilibrio e buone trame, mentre sugli esterni pungono Langella e
Ferreira Pinto. Quest'ultimo, al 21', sfiora il gol con un destro che
deviato da Stovini finisce sul palo con Polito battuto.
E'
il momento dell'Atalanta, sul corner successivo Carrozzieri spara in
curva da due passi. Un minuto dopo, Floccari (ottima la sua gara) si
guadagna un rigore saltando Sottil che poi lo atterra. Dal dischetto va
lo specialista Doni, Polito spiazzato, ma palla clamorosamente fuori. Il
Catania si salva, prende coraggio dopo 10 minuti di dominio nerazzurro,
ma al 31' Mascara sbaglia da pochi metri calciando alto a tu per tu con
Coppola. Al 35' ci prova Langella che spreca un buon contropiede
allungandosi la palla.
Finisce
qui un buon primo tempo, nella ripresa Baldini perde subito Silvestri
per infortunio e fa entrare Gazzola. Non è fortunato il difensore etneo
perché proprio sulla sua fascia arrivano i due gol di Langella che
decidono la gara. Il risultato si sblocca al 12': il cross di Doni viene
deviato da Sottil proprio sui piedi di Langella, Polito è bravo a
respingere il primo tentativo, ma nulla può sul successivo. Il colpo
del ko arriva appena due minuti più tardi. A sinistra c'è una prateria
per la falcata di Langella che di sinistro infila Polito.
Il
Catania non ha la forza di reagire, l'uno-due dell'Atalanta è un duro
colpo. Baldini inserisce prima Colucci e poi Morimoto. Al 36' ci prova
Vargas di sinistro, Coppola si salva in angolo. E' una scintilla che dà
coraggio ai siciliani e, un minuto dopo, Spinesi si sblocca con un gran
destro che batte Coppola. Dopo una serie di prestazioni da dimenticare,
il "gabbiano" torna al gol, ma per Baldini e il suo Catania è
l'unica buona notizia della domenica. Vince l'Atalanta che espugna il
Massimino, porta a casa la seconda vittoria esterna della stagione e
sale a quota 18 punti...in piena zona Uefa.
|
CATANIA
(4-3-3): Polito; Silvestri (2' st Gazzola), Sottil, Stovini, Vargas;
Izco (14' st Colucci), Baiocco, Tedesco (33' st Morimoto); Martinez,
Spinesi, Mascara. In panchina: Bizzarri, Sabato, Biagianti, Llama.
Allenatore: Baldini ATALANTA
(4-4-1-1): Coppola; Rivalta, Carrozzieri, Capelli, Manfredini; Ferreira
Pinto, Guarente, Tissone
(40' st Bernardini sv), Langella (21' st Padoin); Doni; Floccari (27' st
Inzaghi)
In panchina: Ivan, Belleri, Muslimovic, Pellegrino. Allenatore: Del Neri
ARBITRO:
Pierpaoli di Firenze
RETI:
12' st Langella, 14' st Langella, 37' st Spinesi
NOTE:
Pomeriggio sereno, terreno scivoloso. S pettatori: 16.000 circa. Al 24'
pt Doni manda fuori un calcio di rigore. Ammoniti: Sottil, Carrozzieri,
Baiocco, Guarente, Coppola, Doni. Angoli: 7-3 per il Catania. Recuperi:
1' pt e 4' st.
Risultati
Lazio
- Fiorentina 0-1
Milan - Torino 0-0
Cagliari - Sampdoria 0-3
Catania - Atalanta 1-2
Empoli - Roma 2-2
Genoa - Palermo 3-3
Livorno - Udinese 0-0
Napoli - Reggina 1-1
Parma - Siena 2-2
Juventus - Inter 1-1
Classifica
Inter 25
Fiorentina 23
Roma 22
Juventus 21
Udinese 19
Atalanta 18
Napoli 15
Palermo 15
Milan 14
Catania 14
Genoa 14
Sampdoria 14
Torino 12
Parma 11
Lazio 10
Siena 9
Cagliari 9
Empoli 9
Livorno 6
Reggina 6
|
domenica
- ore 15.00 |
11
NOVEMBRE 2007 |
12° giornata girone di
andata |
Il
Catania con il cuore pareggia a Torino
TORINO
- Finisce 1-1 tra Torino e Catania al "Delle Alpi" ed e' un
punteggio giusto. Ancora sfortuna e infortuni importanti in casa granata
che ne hanno condizionato il rendimento e anche il risultato non
consentendogli di mantenere l'iniziale vantaggio. Grande prova di cuore
e carattere da parte del Catania che
va immeritatamente sotto e poi lotta anche in inferiorità numerica dopo
l'ingenua espulsione di Vargas.
Novellino recupera Grella che si accomoda in panchina. Tra i pali
Fontana al suo esordio in serie A, mentre Sereni non e' neppure in
panchina; a centrocampo spazio a Zanetti con Corini e Motta; assenti gli
squalificati Vailatti e Bjelanovic. Baldini a sorpresa si affida a
Sabato sulla destra pur riavendo a disposizione Sardo, che va in
panchina. Recuperato anche Terlizzi oltre al centrocampista Edusei;
indisponibile Silvestri; confermato il tridente d'attacco Mascara,
Spinesi, Martinez.
Niente striscioni e spazi vuoti nelle curve in segno di protesta per la
morte del tifoso della Lazio avvenuta in una stazione di servizio nei
pressi di Arezzo. Subito problemi per Rosina alle prese con problemi
muscolari che dopo 7' deve lasciare il campo a Malonga. Il Catania
mostra ottima personalita' ed e' padrone del campo nei primi minuti.
Già al 12' Spinesi ha la palla del vantaggio ma si cross di Edusei
colpisce di testa in area e manda fuori.
Un
minuto dopo Fontana si oppone con un grande intervento a una conclusione
ravvicinata di Martinez. A passare in vantaggio è però il Torino al
15': gran rovesciata di Ventola, la palla si stampa sulla traversa e
rimabalza proprio tra i piedi di Malonga che da distanza ravvicinata
insacca.
Il Catania non sta a guardare, prova a reagire e a procurarsi palle gol
come quella che Mascara spreca di testa al 21'. Si complica la partita
per il Catania che al 26' resta in 10' per l'espulsione di Vargas, reo
di avere applaudito l'arbitro dopo un'ingiusta ammonizione a Spinesi. Lo
stesso Baldini rimprovera con chiari gesti il proprio giocatore.
L'inferiorità condiziona la prova dei siciliani e il Torino sfiora più
volte il raddoppio: al 32' ci prova Comotto con un gran tiro deviato che
finisce di poco a lato.
Due minuti dopo Motta conclude dalla distanza. Al 41' altra pericolosa
conclusione di Ventola non lontana dal palo e al 42' Di Michele, servito
da Comotto, calcia addosso a Polito. Il primo tempo si chiude sull'1-0.
Non ci sono cambi ad inizio ripresa. Gioco più confuso con diversi
errori da una parte e dall'altra. All'11' lascia il campo l'autore del
gol Malonga che raccoglie l'ovazione del pubblico e dei compagni, al suo
posto Grella. Il Toro si accontenta di gestire e il Catania pareggia al
18': cross dalla sinistra di Sabato, Spinesi fa passare il pallone
ingannando Fontana e Martinez insacca a porta vuota di piatto sinistro
facendosi anche male. Subito dopo deve lasciare il posto a Izco.
Novellino prova a vincere la partita e inserisce il giapponese Oguro,
all'esordio stagionale, al posto di Corini. Sfortunatissimo Di Michele,
oggi all'esordio davanti al proprio pubblico dopo la squalifica per le
scommesse: l'attaccante viene travolto da Polito che sventa così una
palla gol; nessuna volontarietà da parte del portiere, ma l'infortunio
sembra piuttosto serio e il Toro che aveva già operato i tre cambi
resta in 10. La squadra di Novellino subisce moralmente il colpo e non
dà l'impressione di avere le giuste energie per provare a vincere. Il
Catania non rischia quasi nulla e conserva il meritato pareggio.
Roma
-Violenza nel calcio - Il nastro si riavvolge, sembra di essere
tornati indietro di nove mesi. Allora le morti del dirigente Licursi e
dell’ispettore Raciti,
ieri quella del povero Gabriele Sandri. Che rimette in discussione il
lavoro svolto da febbraio a oggi per tornare alla normalità nel nostro
calcio senza pace.
Oggi
alle 17 il presidente della Figc Giancarlo Abete terrà un vertice con
le componenti federali per fare il punto della situazione dopo la
drammatica domenica, conclusa tra scontri e violenze. Poche ore prima,
si terrà una quanto mai attesa riunione dell’Osservatorio sulle
manifestazioni sportive del Viminale, diventata la routine nelle ultime
settimane, ma importante alla luce delle vicende accadute ieri. La
soluzione più temuta dai dirigenti del nostro calcio è quella del
blocco delle trasferte dei tifosi, divieto già operato più volte nel
corso dell’inizio della stagione, che potrebbe scattare subito dopo la
sosta del campionato per la Nazionale. «Il divieto significa perdere la
battaglia, che va combattuta sul piano culturale e normativo - ha detto
ieri Abete -. Come cittadino e amante del calcio ancora prima che come
dirigente sono contrario e continuo a pensare che non sia la risposta
giusta da un punto di vista strategico».
Il
numero uno di via Allegri ha anche aggiunto però di «comprendere» le
decisioni di ordine pubblico collegate a partite particolarmente a
rischio. E si è detto comunque «grato per il lavoro delle forze dell’ordine
che pagano un tributo per fare il loro dovere, nonostante l’ultimo
episodio, un fatto inimmaginabile che addolora anche loro». Dunque, l’incontro
in Figc potrebbe prendere atto di una nuova situazione di emergenza, con
conseguenti mugugni da parte delle società, rassicurate un paio di
settimane fa dopo il vertice dei dirigenti del calcio con il capo della
polizia Manganelli.
La
domenica di fuoco inizia quando la notizia rimbalza sulle agenzie e nei
telegiornali nella tarda mattinata. Il telefono di via Allegri squilla
in continuazione, i contatti sono continui tra Abete, il presidente
della Lega calcio Matarrese, il numero uno del Coni Petrucci, il capo
della polizia Manganelli e i membri dell’Osservatorio, riuniti.
Petrucci è il più deciso: il campionato va sospeso immediatamente,
sulla falsariga di quanto stabilì il commissario della Figc Luca
Pancalli poche ore dopo la tragedia di Catania del 2 febbraio scorso con
l’omicidio dell’ispettore Raciti.
|
TORINO:
Fontana, Comotto, Natali, Dellafiore, Lanna, Motta, Corini (27' st Oguro),
Zanetti, Rosina (7' pt Malonga, 11' st Grella), Di Michele, Ventola. In
panchina: Gomis, Di Loreto, Bottone, Lazetic. Allenatore: Novellino.
CATANIA: Polito, Sabato, Terlizzi, Stovini, Vargas, Colucci (43' pt
Sardo), Edusei (29' st Tedesco), Baiocco, Martinez (18' st Izco),
Spinesi, Mascara. In panchina: Bizzarri, Sardo, Llama, Sottil, Morimoto.
Allenatore: Baldini.
ARBITRO:
Stefanini di Prato.
RETI: 15' pt Malonga, 18' st Martinez.
NOTE: espulsi: 26' pt Vargas per avere applaudito ironicamente
l'arbitro. Ammoniti: Terlizzi, Spinesi, Motta, Tedesco. Angoli: 0-3.
Recupero: 2' pt, 4' st.
Risultati
Sampdoria - Empoli 3-0
Palermo - Napoli 2-1
Atalanta - Milan Sospesa
Fiorentina - Udinese 1-2
Inter - Lazio Rinviata
Parma - Juventus 2-2
Reggina - Genoa 2-0
Siena - Livorno 2-3
Torino - Catania 1-1
Roma - Cagliari Rinviata
Classifica
Inter 25 (*)
Fiorentina 23
Roma 22 (*)
Juventus 22
Udinese 22
Atalanta 18 (*)
Palermo 18
Sampdoria 17
Napoli 15
Catania 15
Milan 14 (*)
Genoa 14
Torino 13
Parma 12
Lazio 10 (*)
Cagliari 9 (*)
Siena 9
Reggina 9
Livorno 9
Empoli 9
(*)
una partita in meno
|
domenica
- ore 15.00 |
25
NOVEMBRE 2007 |
13° giornata girone di
andata |
Giornata
storta
di
Dario Damico (mondocatania.com)
Giano
bifronte, veste di rossazzurro. Un Catania a due volti: combattivo,
voglioso, energico nel primo tempo; rinunciatario, spento, irritante,
nel secondo.
Nel mezzo, il gol del "Panteron" Zalayeta, al 43esimo del
primo tempo, che ha rotto l'equilibrio e, di fatto, chiuso una partita
fino a quel momento scoppiettante e aperta a qualsiasi risultato. Le
formazioni, sono quelle annunciate, nessuna sorpresa. Colucci, così
come a Torino, fa la mezzala sinistra, Sottil e Sabato rimpiazzano gli
squalificati Terlizzi e Vargas nelle loro posizioni.
La novità, invece, è un'altra: la terza "divisa" arancio-blu
scuro, con cui il Catania si presenta al San Paolo, molto sgargiante ed
originale.
Anche il Napoli conferma tutto, con la sola novità di Grava, preferito
a Garics sull'out di destra; lì davanti la coppia di sudamericani
Lavezzi-Zalayeta, che risulterà decisiva.
Nei primi 20 minuti, si vede un Catania alla pari, se non superiore ai
partenopei.
Colucci e Baiocco sono molto presenti a centrocampo, anche se un po'
imprecisi, la difesa regge bene, Martinez sembra in giornata…
E' proprio il Malaka a creare i primi pericoli con due botte
terrificanti: la prima, al terzo minuto, si infrange sulla schiena di un
avversario; la seconda, al 14' a lato non di molto. Il Napoli è abile
nelle ripartenze, e dopo una prima parte guardinga, prende in mano il
comando del gioco. Polito dice di no a Blasi dalla distanza e a Lavezzi
defilato da pochi metri, ma il Catania non dà mai l'impressione di
soccombere alle ripetute folate azzurre, anzi, gioca a viso aperto, per
nulla intimorito. Mascara in ombra fino a quel momento, gira da fuori
area un passaggio proveniente dalla destra: Iezzo si distende e mette in
angolo, non facilmente.
Gol sbagliato, gol subito? Sì, perché un minuto dopo, il Napoli passa
in vantaggio. Rimessa a centrocampo; Zalayeta, spalle alla porta,
anticipa un goffo Sottil, scambia con Lavezzi, evita Sardo, e scarica in
rete.
Svantaggio
fino a quel momento, per il Catania, assolutamente immeritato.
Nel secondo tempo, gli etnei cambiano atteggiamento tattico. Dal 4-3-3
di inizio gara, si passa ad un 4-2-3-1; Colucci, nel vivo del gioco ma
molto disordinato, lascia il posto a Cristian Ezequiel Llama(esordio per
lui, ndr), che si sistema sulla sinistra; Mascara si sposta a al centro,
per agire da vero e proprio trequartista.
Ma la suonata è un'altra. Il Catania sembra svuotato dall'agonismo, dal
mordente, dalla grinta vista nei primi 45 minuti.
Una squadra assolutamente lenta, molle nei contrasti, prevedibilissima.
La cerniera di centrocampo, formata da Edusei e Baiocco sembra fatta di
burro, la difesa soffre e sbaglia continuamente. Così, il Napoli,
guidato da un immenso Gargano, passeggia su un Catania inesistente e
legittima il vantaggio.
Le occasioni per i ragazzi di Reja fioccano, e il duo Lavezzi-Zalayeta,
al minuto 64,confeziona il raddoppio: il funambolo argentino serve il
centravanti ex-Juve, che di testa mette la palla a terra, e fulmina
Polito, col destro.
Rossazzurri definitivamente knock-out. In tutto il secondo tempo,i
rossazzurri confezionano solo un timido colpo di testa di Spinesi,
bloccato a terra da Iezzo, poi il nulla.
Baldini, con la testa al derby, sostituisce Baiocco e Martinez,
rispettivamente già ammonito e diffidato, con Izco e Morimoto. Ciro
Polito, nello stadio di casa sua, evita l'umiliazione, dicendo di no
prima ad Hamsik e poi el neo-entrato Sosa.
Due a zero e tutti a casa. Il
Catania torna a testa bassa dal San Paolo. Una sconfitta che in fin dei
conti, ci poteva stare. Che fa rabbia oggi, per la assoluta mancanza di
reazione allo svantaggio.
Conosciamo il vero Catania, conosciamo il vero carattere incarnato in
questa squadra.
La parentesi del San Paolo, una "giornata storta".
Ora rimboccarsi le maniche e prepararsi a riaccendere la luce, nella
partita più sentita, più attesa, più gloriosa per i nostri colori; il
vero derby di Sicilia, immenso spettacolo, ineguagliabili palpitazioni,
saliscendi di emozioni, dove il Catania è chiamato a rispondere, con
tutta la sua forza, alla chiamata del suo pubblico.
|
Napoli
3-5-2 Iezzo, Cupi, Cannavaro, Domizzi, Grava (30’st Garics), Blasi,
Gargano (38’ st Bogliacino), Savini, Hamsik, Lavezzi, Zalayeta (20’st
Sosa). All. Reja
Catania
4-3-3 Polito, Sardo, Sottil, Stovini, Sabato, Baiocco (38’ st Izco),
Edusei, Colucci (1’st Llama), Martinez (38’ Morimoto) , Mascara,
Spinesi. All.Baldini
Reti:
Zalayeta 42’pt, Zalayeta 19’st.
Arbitro:
Brighi di Cesena
Angoli:
7-4 Ammoniti: Baiocco (simulazione), Blasi (gioco falloso). Note: Tifosi
del Catania assenti per divieto di trasferta. 35.000 presenti. Recupero:
1’ – 3’
Risultati
Cagliari-Milan
2-1
Empoli-Torino
0-0
Lazio-Parma
1-0
Livorno-Sampdoria
3-1
Napoli-Catania
2-0
Reggina-Fiorentina
Udinese-Siena
2-0
Genoa-Roma
0-1
Inter-Atalanta
2-1
Juventus
– Palermo 5-0
Classifica
Inter
* 28
Juventus
25
Roma*
25
Udinese
25
Fiorentina
24
Napoli
18
Atalanta*
18
Palermo
18
Milan*
17
Sampdoria
17
Catania
15
Torino
14
Genoa
14
Lazio*
13
Parma
12
Livorno
12
Reggina
10
Empoli
10
Siena
9
Cagliari*
9
*
una partita in meno
|
domenica
- ore 15.00 |
2
DICEMBRE 2007 |
14° giornata girone di
andata |
|
|
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Stadio
Massimino - Catania
|
Grazie
Caserta, nel bene e nel male.
Al
rientro Guidolin stecca la prima. Il Catania fa suo il derby di Sicilia
CATANIA
- Il derby siciliano va al Catania che supera 3-1 il Palermo cancellando
così lo stop di Napoli. Meglio
gli etnei, soprattutto nel primo tempo, anche se favoriti da episodi
decisivi. Non comincia bene il Guidolin IV sul piano del risultato e i
rosanero rimediano il secondo stop consecutivo dopo quello a Torino con
la Juve. Il Palermo gioca meglio nella ripresa, prova a riaprire la
partita, ma resta in 10 nel momento migliore.
Clima
complessivamente tranquillo fatta eccezione per il pre-partita quando il
pullman dei rosanero viene accolto tra uova e frutta. Una nota stonata
la discutibile direzione arbitrale di Trefoloni.
Baldini schiera il consueto 4-3-3 con il tridente offensivo composto da
Mascara-Spinesi-Martinez; a centrocampo Giacomo Tedesco vince il
ballottaggio con Colucci, mentre in difesa rientrano Vargas e l'ex
Terlizzi. Guidolin si affida a un 4-4-1-1 con Brienza dietro
l'attaccante brasiliano Amauri. Oltre all'assenza di Pisano, proprio
alla vigilia forfait di Cavani, in ospedale per trauma cranico
dopo una botta in allenamento. A casa anche Miccoli che sarà
disponibile già contro la Fiorentina.
Ritmo molto basso nei primi minuti con le due squadre che si confrontano
soprattutto a centrocampo. Per vedere il primo tiro in porta bisogna
aspettare 8' e a provarci è Vargas. Si gioca in un silenzio irreale per
lo sciopero del tifo della curva etnea. Con il passare dei minuti il
Catania aumenta la pressione, ma il Palermo quando si distende in avanti
è sempre insidioso.
Dopo
appena 23' il Catania perde Giacomo Tedesco costretto per un problema
muscolare a lasciare il posto a Colucci. La partita si fa più
interessante, i due portieri si fanno apprezzare per due uscite
tempestive fuori dall'area. Al 29' il Catania passa in vantaggio con un
colpo di testa di Mascara che di testa anticipa Barzagli su cross di
Vargas. Proteste del Palermo perché Spinesi prima di servire Vargas si
era portato il pallone fuori, per l'arbitro e i suoi collaboratori è
tutto regolare.
Non c'è l'attesa reazione del Palermo e il Catania sembra superiore
soprattutto a centrocampo. Al 41' calcio di rigore per gli etnei dopo
una spinta di Barzagli su Spinesi: lo stesso attaccante spiazza Fontana.
Nel
recupero Simplicio sbaglia l'occasione per riaprire il derby. Non ci
sono cambi ad inizio ripresa ma già dopo 9' si cambia: Guidolin
inserisce Tedesco e il fischiatissimo ex Caserta al posto di Diana e
Bresciano. Baldini risponde con Izco per Mascara. Il Palermo prova a
reagire, ma il Catania non rischia quasi nulla e potrebbe fare il tris,
quando i rosanero sono salvati dal solito strepitoso Fontana.
Al 18' il palermo accorcia le distanze proprio con l'ex Caserta che
supera Polito con un diagonale. Subito dopo finisce la partita dello
stesso Caserta espulso da Trefoloni per un fallo su Colucci che non
meritava il rosso diretto. Per il Palermo è un brutto colpo nel momento
migliore e il Catania sfiora ancora il gol con Martinez. Il finale è
del Palermo che però non trova la via del gol. Lo trova invece il
Catania che proprio al 45' con un gran tiro a girare all'angolino di
Martinez batte Fontana.
|
CATANIA
(4-3-3): Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei,
Giacomo Tedesco (23' pt Colucci); Mascara (10' st Izco), Spinesi,
Martinez (46' st Sabato).
In panchina: Bizzarri, Sottil, Morimoto, Silvestri. Allenatore: Baldini
PALERMO (4-4-1-1): Fontana; Cassani, Barzagli, Biava, Zaccardo; Diana
(9' st Tedesco), Guana, Simplicio, Bresciano (9' st Caserta); Brienza
(29' st Jankovic); Amauri.
In panchina: Agliardi, Rinaudo, Capuano, Migliaccio. Allenatore:
Guidolin.
ARBITRO: Trefoloni di Siena. RETI: 29' pt Mascara, 41' pt Spinesi
(rigore), 19' st Caserta, 45' st Martinez.
NOTE: Giornata serena, terreno in buone condizioni. Spettatori: 18 mila
circa. Espulso: 19' st Caserta per fallo su Colucci. Ammoniti: Giacomo
Tedesco, Barzagli, Colucci, Cassani, Martinez. Angoli: 10-3 per il
Catania. Recupero: 1' pt, 4' st.
Risultati
Sampdoria
- Reggina 3-0
Milan - Juventus 0-0
Atalanta - Napoli 5-1
Cagliari - Livorno 0-0
Catania - Palermo 3-1
Fiorentina - Inter 0-2
Parma - Empoli 1-0
Roma - Udinese 2-1
Siena - Lazio 1-1
Torino - Genoa 1-1
Classifica
Inter* 31
Roma* 28
Juventus 26
Udinese 25
Fiorentina 24
Atalanta* 21
Sampdoria 20
Milan* 18
Napoli 18
Catania 18
Palermo 18
Parma 15
Torino* 15
Genoa* 15
Lazio* 14
Livorno
13
Siena 10
Cagliari* 10
Reggina 10
Empoli 1
*
una partita in meno
|
sabato
- ore 18.00 |
8
DICEMBRE 2007 |
15° giornata girone di
andata |
Conciati
per le feste
di
Seby Maina
Appena
una settimana fa, nel derby, la squadra di Baldini sembrava aver
finalmente trovato la quadratura giusta cuore, voglia di lottare su ogni
pallone, corsa e determinazione. Bello quel Catania, tanto bello da non
essere vero, da non sapersi confermare sei giorni dopo in un
palcoscenico come l’Olimpico contro una squadra che certo non viveva
di gran salute.
Quindici
giorni dopo la sconfitta di Napoli, il Catania soccombe anche a Roma.
Squadra che nei grandi palcoscenici si ridimensiona; impacciata,
imprecisa, incerta, quasi svogliata e si capisce da subito quando prima
De Silvestri e poi Mutarelli recuperano dei palloni giocabili dati per
fuori con eccessiva sicurezza.
Squadra
molle capace di creare un solo pericolo, la traversa di Terlizzi, e di
non riuscire completamente a tirare in porta senza impensierire gli
avversari. Nessuna reazione concreta al gol subito. Una volta aggredito
il portatore di palla, poi, non si riusciva a trovare la soluzione
adatta da cui ne sono scaturiti numerosi passaggi sbagliati, l’eccessiva
la distanza tra i due esterni e Spinesi, isola qust’ultimo al punto di
farlo innervosire così tanto da anticipare l’ingresso negli
spogliatoi.
Baldini
a fine gara se ne uscirà con la non ottima condizione fisica di Edusei
e Colucci, ma perché farli giocare allora ?E’ facile parlare col
senno di poi ma il tecnico di Massa ha sempre sostenuto che gioca solo
chi è in ottime condizioni fisiche e chi dimostra in allenamento i
giusti requisiti, e sorge spontaneo il dubbio che Bigianti, Nardini,
Sabato (con l’eventuale avanzamento di Vargas) non garantiscono
fiducia al tecnico?
In
molti se la prenderanno col fattore casacca. Direttore che aspetta?
Eliminiamo anche questa, dopo quella blu notte dei sette gol di Roma,
che di rossazzurro non ha nulla che non illumina gl’occhi di coloro i
quali la sostengono, che porta con se solo sconfitte e brutte
prestazioni. Sarà il regalo che la befana porterà ai bambini cattivi,
ma non la divisa con cui continuare a giocare. Aggrapparsi alla
scaramanzia di tanto in tanto non costa nulla.
Oggi
riprenderanno gli allenamenti in vista del secondo anticipo consecutivo
contro l’Udinese del grande ex Marino, che continua a stupire e a
soddisfare le sue platee.
Squadra spettacolare che, con un pizzico di malinconia, ricorda quel
Catania che concluse il 2006 in quarta posizione ottimo possesso palla,
elevata capacità conclusiva, solidità tattica, pressione e
imprevedibilità.
Marino,
in quel di Udine è riuscito a portare avanti, con ottimi risultati, l’idea
del 3-4-3 abbandonata a Catania dopo la sconfitta di Mantova. In avanti
dispone di un vero e proprio arsenale dai nazionali Quagliarella e Di
Natale ad Asamoah, Floro Flores, Pepe e Paolucci.
Problemi
in attacco per Baldini che dovrà fare i conti con l’assenza di
Spinesi. Sarebbe interessante e suggestiva l’idea di Martinez, miglior
marcatore rossazzuro, punta centrale che potrebbe sfruttare la sua verve
realizzativa senza dover partire dalla linea di centrocampo.
Tornerà
dalla squalifica Tedesco e si potranno recuperare i febbricitanti Edusei
e Colucci.
Se sarà il Catania del derby sarà spettacolo. Se sarà il Catania di
Napoli e Roma sarà l’ennesimo monologo, cosa che noi tifosi tutti non
vogliamo che accada, abbiamo fiducia nei nostri ragazzi.
Sarebbe opportuno stringersi alla squadra e sostenerla per giungere al
giro di boa con tranquillità bisogna ottenere punti pesanti, l’Udinese
è la squadra più in forma del campionato, avversario ostico e
difficile da contenere, sfruttare il fattore campo è necessario. Nel
rispetto di chi sceglie il silenzio e di chi siede in poltrona, chi
tiene al Catania sostenga. Non è poi così necessario che qualcuno
suggerisca i cori, basta sceglierne uno e cantare e fischiare più del
derby.
Dalle
tribune a parte delle curve dimostrare che è il Catania la squadra che
amiamo e che del resto ce ne freghiamo
|
LAZIO:
Ballotta; De Silvestri, Scaloni, Cribari, Zauri; Mudingayi (47' st
Manfredini), Ledesma, Mutarelli; Meghni (32' st Mauri); Rocchi, Makinwa
(28' st Pandev). In panchina: Muslera, Stendardo, Baronio, Tare.
Allenatore: Rossi
CATANIA:
Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei (13' st
Biagianti), Izco; Mascara, Spinesi, Colucci (13' st Morimoto).
In panchina: Bizzarri, Sottil, Silvestri, Sabato, Llama. Allenatore:
Baldini
ARBITRO:
Mazzoleni di Bergamo
RETI:
8' pt Rocchi, 44' st Pandev
NOTE:
Pomeriggio sereno, terreno in buione condizioni. Spettatori: 15.000
circa. Al 40' st espulso Spinesi per proteste. Ammoniti: Colucci,
Mudingayi. Angoli: 4-4.
Risultati
Lazio
- Catania 2-0
Palermo - Fiorentina 2-0
Empoli - Cagliari 4-1
Genoa - Siena 1-3
Inter - Torino 4-0
Juventus - Atalanta 1-0
Livorno - Roma 1-1
Udinese - Sampdoria 3-2
Napoli - Parma 1-0
Reggina - Milan 30/01/08
Classifica
Inter 37
Roma 32
Juventus 29
Udinese 28
Fiorentina 24
Atalanta* 21
Napoli 21
Palermo 21
Sampdoria 20
Milan** 18
Catania 18
Lazio 17
Torino 15
Parma 15
Genoa 15
Livorno 14
Siena 13
Empoli 13
Reggina* 10
Cagliari 10
|
sabato
- ore 18.00 |
15
DICEMBRE 2007 |
16° giornata girone di
andata |
|
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|
|
Stadio
Massimino - Catania
|
In
campo torna a rosicchiare Topolinik: non c'è nenti 'pa jatta!
di
Marco Di Mauro
Perfetta.
Giocatori
giusti. Compiti precisi. Nessun errore. Marino
battutto nell’arte in cui è mago, la tattica.
Seconda
tappa fondamentale. Altri tre punti. E così, dopo essersi messo alle
spalle il proprio di passato, schiantando il Palermo, Baldini chiude il
conto anche con l’ingombrante predecessore, scrivendo la parola fine a
confronti, ricordi, nostalgie. Spazzati
via. D’un soffio.. due soffi.
Aperta
una pagina nuova della storia rossazzurra, marchio Baldini. Il Catania
è suo, adesso sì, solo suo. Non c’è più spazio per il passato.
Occhi aperti incontro al futuro.
Che
partita. Termina con gli avversari applauditi dai tifosi di casa, non
accadeva dall’ultima apparizione di Zico all’allora Cibali (per
altro in maglia friulana, ndr). Complimenti a Marino, punti al Catania,
una tradizione alla quale eravamo abituati, nostro scapito, e della
quale solo oggi, parte invertite, riusciamo a gioire pienamente.La
squadra più in forma del Campionato. Quarta in classifica. Un attacco
da brividi.
E’
una grande Udinese, che non tradisce le aspettative.
Voglia
di riscatto. Cuore, polmoni e cervello. E’ un Catania più grande e
più forte di qualsiasi ostacolo. Devastante. E
l’Udinese può nulla. Una sola inquadratura per Quagliarella, la “star”
resta al buio per tutto il resto della gara. Offuscata da Terlizzi in
versione SuperMan. E Di Natale, Floro Flores, di nome, ma di fatto... a
dividere insieme al collega e concittadino uno sgabuzzino buio.
Bravo
e fortunato. Subito in vantaggio, la gara non può mettersi su binari
migliori per il Catania, che scopre, oltre ogni ragionevole dubbio, il
prototipo dell’attaccante “adatto” a questa squadra. A questo
gioco.
Mascara
attacca gli spazi, riceve costantemente il primo passaggio, tiene palla,
fa salire la squadra, crea superiorità, fa movimento. Inutile girarci
intorno, i risultati sono “il risultato” della gara. Prima doppietta
stagionale, per “uno” che non fa la prima punta da oltre tre
stagioni.
Riflessioni,
d’obbligo, cambiamenti, dolorosi ma obbligati. Per il bene della
squadra.
Prototipo.
Attenzione, perché sarebbe eresia sacrificare Mascara ancora una volta
come prima punta. Bravo, bravissimo, ma se in organico c’è un altro
giocatore che è tutto questo, meglio un Mascara che gironzola al
servizio di una prima punta, senza dar riferimento alcuno, a sfruttare
tutto il suo potenziale, senza limitazioni. Morimoto, atteso più che
mai.
Imbrigliata,
tutta tattica. L’Udinese affonda i suoi colpi contro un muro di gomma.
Baldini arretra la mediana, difende l’1-0. La strategia di Marino va
in sofferenza, fasce bloccate, avversari sempre schierati ed in pressing
sul portatore di palla. Tiri in porta col contagocce, Polito
disoccupato. Per una squadra che ha la media di 15 conclusioni a rete a
partita significa impossibilità di esprimere il proprio gioco.
Bloccati. L’opera non è ancora conclusa.
Dopo
aver annullato l’avversario, Baldini rivolge contro Marino le stesse
sue armi. Gioco sulle fasce, contropiede, inserimenti laterali. E’ la
mossa che segna irrimediabilmente la gara.
Paradossale
ma, pur essendo l’Udinese in costante possesso di palla è nella
totale impossibilità di giocarla. Tutte le occasioni gol della partita
sono a favore del Catania. Ogni guizzo un pericolo.
L’ultimo
di una serie sconfinata, con Handanovic a parare l’impossibile,
chiedere a Colucci, spegne ogni speranza residua degli ospiti. Mascara
chiude il conto. Saluti, baci e punti.
Stadio
pieno. Di voci. Non di silenzio. Finalmente.
Pensieri
di un gelido sabato pre natalizio. Serenità di una domenica da passare
alla finestra.
Meritato
riposo. Che dura un giorno. Catania,
ricordati. Sempre
così. Forza Catania.
Tocchi di Mascara
di
Fabio Alibrio
Una
macchina quasi perfetta. Il Catania di oggi fa scuola all’Udinese, al
pubblico e al tecnico che tante gioie ha dato a questa città: Marino.
Risultato
mai messo in discussione, in bilico solo nei primi minuti, quando
Quagliarella spreca una grossa opportunità all’altezza del dischetto
di rigore, davanti a Polito, al volo calciando alto.
I rossazzurri reagiscono subito, Vargas delizia gli oltre 16.000 del
Massimino con una delle sue accelerazioni, salta l’avversario, mette
al centro un pallone rasoterra sul quale si avventa Mascara in scivolta:
è 1-0.
Già,
proprio lui, Peppe Mascara: tridente inedito quello schierato oggi da
Baldini, Spinesi va in tribuna per le due giornate di squalifica
inflitte dal giudice sportivo, il numero 10 etneo passa al centro dell’attacco,
Martinez e Colucci completano il trio sulle fasce. Intesa da meraviglia,
mobilità che provoca imprevedibilità, velocità e freschezza nelle
giocate. Elementi mai visti nelle giornate di campionato precedenti, non
perché sia stato un errore tattico ma per le attitudini di ogni singolo
atleta, nei piedi così come nel colpire il pallone di testa, nel
dribbling piuttosto che nell’opportunismo.
Poi
il giallo, pesante e inopportuno se confrontati a falli ed azioni di
gioco ben più gravi, estratto a Mascara. Nessuna sorpresa, ad arbitrare
vi è il signor Romeo, sezione di Verona: nessuna intenzione di voler
giudicare la sua sincerità nel giudicare al meglio ciò che vede, senza
avvantaggiare né una squadra né l’altra. Ciò che risalta è il suo
fare confuso, indeciso, a volte disperso: semplicemente scarso. Collina
guarda, forse incredulo, forse più cosciente di una designazione da non
ripetere in massima serie, né in seconda, meglio nella Cnd.
Mascara, diffidato, salterà la Reggina, ultima tappa prima della sosta
natalizia. Nel mezzo la gara di Coppa Italia, giovedì, a Milano.
La
ripresa è una leggera supremazia sterile dell’Udinese, Marino cambia,
forse tardi: Asamoah non dà ciò che il tecnico si aspetta, velocità e
contropiede non possono far male al Catania che di sbilanciarsi non ne
vuol sentire.
Anzi, allo scadere è ancora Mascara, servito da Izco, a siglare il goal
del definitivo e più che meritato 2-0.
Baldini
vince, il Catania sale a 21: niente più nostalgie, Marino piace
ricordarlo come simbolo di un cammino ricco di soddisfazioni che ha nel
suo successore il naturale proseguo verso gli obiettivi prefissati da
chi di dovere, rispettandoli senza avanzare pretese, inutili, anzi utili
a creare pressione, anch’essa inutile, o forse utile ma a chi? Agli
avversari.
E
allora 1.000 di Catania – Udinese, 1.000 di questi giorni, 1.000 di
stagioni in massima serie e 1.000 di partite ricche di passione,tifo,
sostegno, così come solo il pubblico rossazzurro sa fare.
|
CATANIA
(4-3-3): Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei, Izco
(47' st Millesi); Martinez (28' st Biagianti), Mascara, Colucci. In
panchina: Bizzarri, Sottil, Sabato, Silvestri, Tedesco. Allenatore:
Baldini.
UDINESE
(3-4-3): Handanovic; Zapata, Felipe, Lukovic; Mesto, Inler, D'Agostino,
Dossena (37' st Paolucci); Floro Flores (26' st Asamoah), Di Natale,
Quagliarella. In panchina: Chimenti, Coda, Eremenko, Pinzi, Siqueira.
Allenatore: Marino.
ARBITRO:
Romeo di Verona
RETI:
8' pt, 42' st Mascara
NOTE:
Giornata fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori: Ammoniti:
Lukovic, Di Natale, Mascara, Martinez, Zapata, D'Agostino.
Angoli:
10-3 per l'Udinese.
Recupero:
2' pt, 3' st.
Risultati
Catania
- Udinese 2-0
Lazio - Juventus 2-3
Atalanta - Palermo 1-3
Empoli - Genoa 1-1
Parma - Reggina 3-0
Sampdoria - Fiorentina 2-2
Siena - Napoli 1-1
Torino - Roma 0-0
Cagliari - Inter 0-2
Milan - Livorno
Classifica
Inter 40
Roma 33
Juventus 32
Udinese 28
Fiorentina 25
Palermo 24
Napoli 22
Atalanta* 21
Sampdoria 21
Catania 21
Milan*** 18
Parma 18
Lazio 17
Torino 16
Genoa 16
Siena 14
Livorno* 14
Empoli 14
Reggina* 10
Cagliari 10
*
numero partite in meno
|
domenica
- ore 15.00 |
23
DICEMBRE 2007 |
17° giornata girone di
andata |
|
|
|
|
|
Stadio
Granillo Reggio C.
|
Triplo
Vigiani, la Reggina respira. Il Catania sembra in caduta libera
REGGIO
CALABRIA - La Reggina piu' convincente di questa stagione raccoglie tre
punti fondamentali e si regala una sosta serena: Luca Vigiani si
traveste da Babbo Natale con una tripletta d'autore (splendido
soprattutto il primo gol, uno schema su punizione concluso da un tiro al
volo) e stende 3-1 un Catania mai pericoloso ed eccessivamente
penalizzato dalle assenze di Spinesi e Mascara. Troppo nervosismo tra i
siciliani (espulso Sardo nel finale), capaci di accorciare con Vargas a
giochi ormai fatti. Troppo poco per evitare la terza sconfitta esterna
consecutiva.
La
cronaca. Senza gli infortunati Hallfredsson e Tognozzi e lo squalificato
Cascione, Ulivieri (panchina numero 1000 per il tecnico toscano) e'
costretto a inventare il centrocampo. E decide di osare, lanciando Cozza
dal 1' tra Barreto e Missiroli confermando Vigiani e Modesto sulle
fasce.
Si
torna quindi alla difesa a tre (Lanzaro-Valdez-Aronica) mentre Ceravolo
e Amoruso compongono il duo d'attacco. Problemi in avanti invece per
Baldini: privo di Spinesi e Mascara, entrambi appiedati dal Giudice
sportivo, il tecnico rossoblù si affida a Martinez punta centrale con
Colucci e Izco a supporto. Per il resto, tutto confermato in una partita
che parte con tanto agonismo e altrettanta imprecisione da parte dei 22
in campo.
L'unico
brivido nei primi 20 minuti e' uno scontro aereo tra Valdez e Colucci:
ha la peggio il catanese, che rimedia una brutta botta allo zigomo ma
puo' continuare senza problemi. Al 27' dubbio in area reggina: Martinez
controlla e calcia, Valdez e' tempestivo ma sulla respinta Aronica si
disinteressa del pallone e travolge l'attaccante. Per Rosetti e' tutto
regolare.
La
Reggina prova ad alzare un po' i ritmi e, a cavallo della mezz'ora (dopo
tre ammonizioni nel giro di un minuto per il Catania: gialli a Sardo,
diffidato, Vargas e Biagianti), prima impegna Polito con una bella
conclusione di Barreto, poi letteralmente "inventa" il gol del
vantaggio: punizione di Cozza, sponda di Amoruso e botta al volo di
Vigiani. Sembra la playstation, e' invece l'1-0 dei padroni di casa
applaudito dallo sportivissimo Baldini.
Il
Catania sembra in trance, la Reggina prova addirittura a chiudere la
gara con Amoruso, ma il sinistro dell'attaccante sfiora soltanto la
rete. Poi e' Vargas a chiudere in extremis su Vigiani. Morimoto per un
Martinez in non perfette condizioni fisiche e' la mossa di Baldini per
scuotere il Catania. E' sempre Amoruso, pero', a portarsi sulle spalle
la sua squadra: salva Biagianti sulla botta dell'attaccante, poi, al 7',
e' Polito a smanacciare in angolo su diagonale di Modesto. Finalmente
Catania al 13': la punizione di Vargas crea qualche grattacapo a
Novakovic, con il portierino che si ripete su una conclusione da lontano
di Sardo. Segnali di risveglio, confermati dal sinistro di Morimoto al
15': il tiro pero' e' centrale. I ragazzi di Baldini cercano il pareggio
e attaccano con sette uomini.
La
Reggina si difende con ordine e non corre grandi pericoli. Poche le
alternative a disposizione del tecnico rossoblu, che decide quindi di
togliere uno spento Edusei per Sabato: Vargas si sposta nel tridente
d'attacco; Montiel per Ceravolo, Cherubin per Valdez la doppia risposta
di Ulivieri.
Al
33', pero', Vigiani mette definitivamente il cappello alla partita:
Baiocco perde palla a centrocampo, Vigiani avanza semi-indisturbato e
con un diagonale di destro batte Polito.
Squilli
finali ancora calabresi con i tiri da lontano di Cozza e Montiel;
espulso Sardo per doppia ammonizione e Vargas scaglia il suo sinistro
trovando la pronta respinta di Novakovic. Poi Vargas regala una speranza
ai suoi (paperissima di Novakovic), ma Vigiani chiude la sua giornata
d'oro con un destro deviato da Silvestri e che si infila alle spalle di
Polito.
Finisce 3-1, la Reggina respira.
|
REGGINA
(3-5-1-1): Novakovic; Lanzaro, Valdez (27'st Cherubin), Aronica; Vigiani,
Barreto, Cozza, Missiroli, Modesto; Ceravolo (29'st Montiel); Amoruso.
In panchina: Sarao', Stadsgaard, Alvarez, Pettinari, Tullberg.
Allenatore: Ulivieri
CATANIA
(4-3-3): Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei (27'st
Sabato), Biagianti (32'st Silvestri); Izco, Martinez (1'st Morimoto),
Colucci. In panchina: Bizzarri, Sottil, Llama, Nardini Allenatore:
Baldini
ARBITRO:
Rosetti di Torino
RETI:
34'pt, 33'st e 48'st Vigiani; 46'st Vargas
NOTE:
pomeriggio nuvoloso, terreno in brutte condizioni, spettatori 10mila
circa. Espulso al 42'st Sardo per doppia ammonizione. Ammoniti: Sardo,
Vargas, Biagianti, Aronica, Terlizzi, Baiocco, Morimoto, Lanzaro.
Angoli: 2-0 per la Reggina.
Recupero: 1'; 4'.
Risultati
Genoa
- Parma 1-0
Roma - Sampdoria 2-0
Fiorentina - Cagliari 5-1
Inter - Milan 2-1
Juventus - Siena 2-0
Livorno - Atalanta 1-1
Napoli - Torino 1-1
Palermo - Lazio 2-2
Reggina - Catania 3-1
Udinese - Empoli 2-2
Classifica
Inter 43
Roma 36
Juventus 35
Udinese 29
Fiorentina 28
Palermo 25
Napoli 23
Atalanta* 22
Sampdoria 21
Catania 21
Genoa 19
Milan*** 18
Parma 18
Lazio 18
Torino 17
Livorno* 15
Empoli 15
Siena 14
Reggina* 13
Cagliari 10
*
partite in meno
|
sabato
- ore 20.30 |
12
GENNAIO 2008 |
18° giornata girone di
andata |
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Stadio
Massimino - Catania
|
A
undici metri dalla storia
di
Alberto De Luca (calciocatania.it)
La
Catania sportiva indossa l'abito buono della festa. La sfida con la
signora bianconera ha registrato il tutto esaurito, i catanesi hanno
riempito lo stadio "A.Massimino" in ogni suo ordine di posto
stringendosi con un caldo abbraccio attorno alla formazione rossazzurra.
Sono passati anni dall'ultimo confronto ufficiale fra Catania e Juventus,
ben 24 stagioni da quel 20 Novembre 1983 quando, ironia della sorte, fra
le fila della società etnea militava un certo Claudio Ranieri oggi
tecnico della formazione bianconera. Quel confronto finì 2 a 0 per la
Juve con reti di Paolo Rossi e Platini. La linea del tempo ha poi
raccontato tante storie e avvenimenti che hanno inevitabilmente cambiato
le rispettive realtà societarie; storie belle e brutte si sono
avvicendate negli anni per riportare nuovamente la città di Catania
agli ennesimi 90 minuti di passione ed emozione sportiva da scrivere e
conservare negli annali di un popolo che, con fede e umiltà, riesce
ancora a stupire chiunque metta piede in questa splendida terra.
Il cielo catanese brilla sullo scintillio d'una leggera pioggerellina
illuminata dai riflettori, mentre il pubblico sugli spalti scalda
l'ugola iniziando a cantare già un'ora prima del fischio d'inizio.
Alle 20:30 è tutto pronto, le squadre sono schierate, il pubblico
trattiene il respiro dopo il tripudio riservato all'ingresso dei 22 in
campo, poi un fischio, il Sig. Rocchi dice che si può cominciare.
La gara si incanala subito sui binari di un confronto duro ma non
cattivo, il Catania mette buona lena su ogni singolo intervento, mentre
la Juve palla a terra tenta di prendere immediatamente il pallino del
gioco.
I padroni di casa sono i primi a costruire il primo vero affondo del
match; è infatti Vargas al 6'pt a provare un'insidiosa rasoiata da
fuori area che per un soffio finisce alla destra di Buffon. Il vantaggio
dei rossazzurri arriva dopo appena 16 minuti di gioco, momento in cui un
bellissimo suggerimento di Mascara consegna a Spinesi un pallone che di
prima intenzione il nostro bomber spedisce inesorabilmente alle spalle
di Buffon. Il "Massimino" esplode di gioia mentre Gionatha
corre sotto la curva per festeggiare la terza rete stagionale insieme
alla sua gente. Gli ospiti riordinano subito le idee e con calma tessono
ottime trame di gioco che spesso e volentieri mettono a dura prova la
solidità della retroguardia etnea la quale stringe i denti e tiene bene
il campo tamponando ogni incursione bianconera per poi ripartire
velocemente con gli inserimenti di Silvestri a destra e il solito
indomabile Vargas a sinistra. In campo gli animi si scaldano fino a far
volare qualche chiacchiera fra gli atleti, la tensione sale, alla Juve
non sta bene il vantaggio di un Catania che gioca la sua partita e non
mostra alcun timore reverenziale.
A pochi minuti dal riposo Trezeguet a
ridosso dell'area piccola rossazzurra prova a staccare di testa, ma la
sua conclusione si spegne sul fondo alla destra di un attento Polito. Si
conclude uno splendido primo tempo, le squadre vanno al riposo sul
vantaggio dei padroni di casa che conducono meritatamente la partita per
1 a 0.
Il secondo tempo come da facili previsioni si apre con la Juventus in
avanti nel cercare con ogni mezzo la giocata utile per raggiungere il
pareggio, gli uomini di Baldini però tengono bene il campo e nonostante
il possesso palla bianconero riescono sempre ad attendere, tamponare e
ripartire con estrema efficacia.
La Juve va vicino al pari con Del Piero il quale di testa al 18'st
intercetta il pallone in mezzo a due centrali etnei, ma la sua
conclusione va fuori sul fondo e non produce più di un sussulto fra la
gente sugli spalti. Al 22'st Baldini mette in campo Martinez al posto di
Colucci.
Il match perde lo smalto della prima frazione di gioco: Ranieri manda
Palladino al posto di uno stanco Nedved e a 10 minuti dalla fine gioca
la carta Iaquinta per Salihamidzic. I minuti scorrono inesorabili, la
Juve sembra ormai ko, ma allo scadere del tempo regolamentare Biagianti
atterra Del Piero in area e Rocchi indica il dischetto del rigore.
Catania spera, ma il numero 10 bianconero non sbaglia e insacca per il
pari. Si conclude così, con l'urlo di un meritato successo che rimane
strozzato in gola e con la consapevolezza di aver giocato una partita
magistrale alla pari d'una delle formazioni più quotate di questa serie
A. 11 leoni rossazzurri hanno onorato la maglia e la città. Bravi
tutti.
Colpo Gobbo
di
Fabio Alibrio (mondocatania.com)
Gara attesa da mesi, anni, ventiquattro in totale.
20.000 spettatori, forse più, una festa grande, enorme, perché il
Catania suscita gioia, passione, amore. Le difficoltà scompaiono,
almeno per due ore, ci si dedica solo ad un pallone e a ventidue
ragazzi, nonché all'arbitro, spesso protagonista, più in negativo che
in positivo.
Ne è un esempio lampante oggi, Rocchi, miglior arbitro in circolazione,
non è stato all'altezza: rigore quantomeno dubbio, goal di Spinesi in
fuorigioco, seppur millimetrico, cartellini dati a casaccio, chiedere a
Vargas per l'entrata di Nocerino su di lui: era rosso, neanche ammonito.
Dettagli, non è una battuta. Sarebbe inutile, assurdo, nocivo per se
stessi, noi stessi, parlare dell'arbitro. L'attenzione va altrove, alla
squadra, ad undici ragazzi straordinari, insostituibili, nel cuore così
come nella grinta, passando per le qualità tecniche, non indifferenti.
Si parlava di "gap", di "divario incolmabile" tra
Catania e Juventus: forse sì, al contrario di quanto si pensasse,
ovvero a parti invertite con i rossazzurri a comporre la
"grande" e con i bianconeri "matricola di
provincia".
Sarà per il gioco, sarà anche per gli uomini. Paragoni possibili,
prendiamo la nazionale, partendo dalla difesa: Chiellini e Legrottaglie,
convocati da Donadoni, opposti a Terlizzi e Stovini, fuori dal giro.
Eppure per un "ignorante" le parti si invertirebbero, perché
quelli rossazzurri sono, ad oggi, i migliori centrali del campionato,
almeno come coppia. Sarà pregiudizio, saranno gli occhi chiusi, ma al
c.t. azzurro questi andrebbero aperti, aldilà dei nomi, del club di
appartenenze e dell'età, per il bene dell'Italia, per quello,
indirettamente, di Catania.
Altro paragone: Del Piero - Mascara. Giocatori simili, veloci, precisi e
abili nel dribbling. L'uno a giocarsi gli europei, l'altro guarderà
comodamente le gare seduto in tv. Eppure oggi, ancora una volta, le
parti erano opposte rispetto alle previsioni.
Tre etnei presi in considerazione che vogliono, nelle intenzioni del
sottoscritto, rappresentarne undici: andrebbero nominati uno per uno,
per elogiarli, senza critiche né a loro e né a chi li ha schierati,
Baldini, puntuale nelle scelte d'inizio gara così come in quelle prese
in corsa, senza errori. Da Colucci al ritrovato Silvestri, passando per
Vargas e l'acciaccato Martinez, il primo già nel mercato, il secondo in
fase continua e rapida di crescita.
E infine lui, il più bersagliato dalla critica locale, colui che di
gioie al Catania ne ha regalate tante, importanti, non ultima quella di
stasera: Spinesi.
Lo avevamo visto in progresso, in allenamento. Era il 7 gennaio, si
parlava della voglia di vincere, scrivevamo: "E se i rossazzurri a
questo riuscissero ad unire uno Spinesi ritrovato, tutto cambierebbe, e
i presupposti ci sono: gol in amichevole e impegno massimo sono stati
ciò che del numero 24 etneo è emerso da quel di Massannunziata, in un
cammino difficile ma proficuo".
Sembrerebbe una profezia, è realtà. Speriamo duri per sempre, intanto
fino al termine della stagione.
Che dire più? Grazie Ragazzi!
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CATANIA
(4-3-3): Polito; Silvestri, Terlizzi, Stovini, Vargas; Edusei, Izco,
Biagianti; Colucci (22' s.t. Martinez), Mascara, Spinesi (43' s.t.
Tedesco). (Bizzarri, Sottil, Gazzola, Llama, Millesi). All. Baldini.
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon; Salihamidzic (36' s.t. Iaquinta),
Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Nocerino, Zanetti, Nedved (30' s.t.
Palladino); Tiago (1' s.t. Marchionni); Del Piero, Trezeguet. (Belardi,
Birindelli, Grygera, Almiron). All. Ranieri.
MARCATORI: Spinesi (C) al 15' p.t., Del Piero (J) su rigore al 46' s.t.
ARBITRO: Rocchi di Firenze.
AMMONITI: Izco, Stovini, Chiellini, Terlizzi, Salihamidzic, Nocerino.
Recupero: 2'p.t.; 4' s
NOTE: spettatori 20.000 circa. - terreno scivoloso per pioggia
Risultati
Empoli - Reggina 1-1
Catania - Juventus 1-1
Atalanta - Roma 1-2
Cagliari - Udinese 0-1
Lazio - Genoa 1-2
Parma - Fiorentina 1-2
Sampdoria - Palermo 3-0
Siena - Inter 2-3
Torino - Livorno 1-2
Milan - Napoli 5-2
Classifica
Inter 46
Roma 39
Juventus 36
Udinese 32
Fiorentina 31
Palermo 25
Sampdoria 24
Napoli 23
Atalanta* 22
Catania 22
Genoa 22
Milan*** 21
Parma 18
Livorno* 18
Lazio 18
Torino 17
Empoli 16
Siena 14
Reggina* 14
Cagliari 10
*
partite in meno
|
domenica
- ore 15.00 |
20
GENNAIO 2008 |
19° giornata girone di
andata |
La
Roma continua l'inseguimento. Giuly e De Rossi: 2-0 al Catania
ROMA
- La Roma batte il Catania e continua a sperare in un passo falso dell'Inter.
All'Olimpico, non c'è il festival del gol dell'anno scorso (7-0) che
tanto fece arrabbiare Pulvirenti ma un più modesto 2-0.
Priva di Totti, costretto dalla febbre a saltare la festa per i suoi 200
gol in giallorosso, e con una rosa ridotta all'osso per acciacchi di
natura varia, la Roma fa più del suo dovere, trascinata da Ludovic
Giuly che segna l'1-0. Nella ripresa è De Rossi a blindare il risultato
con un rigore preciso e potente che smorza le ambizioni di un Catania
sempre presente ma poco pungente.
Dire
che la Roma è in emergenza è un eufemismo. Di Totti si è già detto,
Panucci e Tonetto sono squalificati, Juan è infortunato e Perrotta,
influenzato, non va nemmeno in panchina. Uomini contati per Spalletti,
che piazza Vucinic di punta, Cassetti e Cicinho sugli out difensivi e
Ferrari al centro con Mexes.
Undici confermato per Baldini, che ha Stovini squalificato e Spinesi,
non al meglio, in panchina: confermato il modulo offensivo con il
tridente (Martinez, Colucci e Mascara) e i tre a centrocampo che devono
reggere il confronto con la mediana a due di casa (De Rossi-Pizarro).
Prima della partita arrivano allo stadio le notizie dei tre accoltellati
tra i tifosi del Catania: due sono stati colpiti ai glutei, il terzo è
stato ferito in modo grave alla schiena. In campo regna il fair-play,
come testimoniano le immagini dell'abbraccio pre-gara tra i due mister.
A far pendere il piatto della bilancia a favore dei giallorossi, che
l'anno scorso ne fecero ben sette, è Giuly che fa gol, suggerisce,
conclude e permette a Vucinic di ricavarsi spazio e gloria tra i
centrali etnei non impeccabili in fase di chiusura. L'1-0 romanista
arriva all'8', con un diagonale di Taddei che sbatte sul palo e la
ribattuta di piatto di Giuly. Il Catania sbanda quando la Roma agisce di
prima, anche se Cicinho e Cassetti vengono frenati da Martinez e Colucci.
Vucinic è ovunque e ingaggia con Polito un autentico duello rusticano:
la curva gradisce ma il raddoppio non arriva. E allora il Catania piano
piano si scuote, facendo venire brividi autentici con un bel colpo di
testa di Terlizzi (25') e un tiro dal limite di Silvestri (30') su cui
Doni mette una pezza. Lo stesso Silvestri, al 27', aveva regalato a
Mancini un pallone d'oro, che il brasiliano sprecava malamente. Ripresa
con il Catania che pare più brillante e con Mascara pericoloso in un
paio di occasioni.
Tocca a Spinesi dare più peso all'attacco siciliano ma quando Baldini
cambia del tutto il volto del suo centrocampo con gli inserimenti di
Edusei e Tedesco, la Roma è già sul 2-0. La frittata la combina al 10'
Terlizzi, che sbaglia l'anticipo su Taddei e poi lo fa cadere in area
prendendolo per il pantaloncino.
Orsato non ci pensa un attimo così come De Rossi, che spara
all'incrocio.
Si rivede all'Olimpico, dopo quattro mesi, Aquilani ed esordisce in
campionato anche Antunes. Ma fino alla fine succede davvero poco, ad
eccezione di una sberla di Mancini che Polito sventa in corner e una
botta di Esposito nel recupero.
_________________
Tre tifosi del Catania sono stati coinvolti in una aggressione nei
pressi dello stadio Olimpico dove oggi era in programma Roma-Catania. Il
più grave ha una prognosi di venti giorni per una ferita, inferta non
con un coltello ma con un corpo contundente, ed è ricoverato in
osservazione all'ospedale San Giacomo. Gli altri due tifosi sono stati
accoltellati ai glutei ma hanno riportato ferite guaribili in pochi
giorni e sono stati già dimessi. (Nic. Api) (20/01/2008)
|
ROMA:
Doni; Cicinho, Mexes, Ferrari, Cassetti; De Rossi, Pizarro; Taddei (22'st
Aquilani), Giuly (32'st Antunes) Mancini (42'st Esposito); Vucinic.
In panchina: Curci, Brighi, Della Penna, Unal. Allenatore: Spalletti.
CATANIA:
Polito; Sardo, Silvestri, Terlizzi, Vargas; Izco (18'st Edusei),
Baiocco, Biagianti (18'st Tedesco); Martinez (12'st Spinesi), Mascara,
Colucci. In panchina: Bizzarri, Gazzola, Llama, Millesi. Allenatore:
Baldini.
ARBITRO: Orsato di Schio. RETI: 8'pt Giuly; 12'st De Rossi (R). NOTE:
pomeriggio di sole, terreno in perfette condizioni, spettatori 50.000.
Ammoniti: Mexes, De Rossi, Terlizzi, Sardo, Baiocco, Giuly, Mascara.
Angoli: 6-5 per la Roma. Recupero: 1', 3'.
Risultati
Genoa
- Atalanta 2-1
Fiorentina - Torino 2-1
Juventus - Sampdoria 0-0
Livorno - Empoli 1-0
Napoli - Lazio 2-2
Palermo - Siena 2-3
Reggina - Cagliari 2-0
Roma - Catania 2-0
Udinese - Milan 0-1
Inter - Parma 3-2
Classifica
Inter 49
Roma 42
Juventus 37
Fiorentina 34
Udinese 32
Sampdoria 25
Genoa 25
Palermo 25
Milan 24 ***
Napoli 24
Atalanta 22 *
Catania 22
Livorno 21 *
Lazio 19
Parma 18
Torino 17
Siena 17
Reggina 17 *
Empoli 16
Cagliari 10
*
partite in meno
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