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PRIMA FASE 28/08/07

Triestina - Catania 0 - 0


2-4 (dopo c.r.)

Gava 

28.8.07

OTTAVI DI FINALE - ANDATA 20/12/2007

Empoli - Juventus 2 - 1 20' p.t. Pozzi (Empoli) 06' s.t. Abate (Empoli) 36' s.t. Iaquinta (Juventus) Farina

06/12/07
ore 20:45

Ascoli - Fiorentina 1 - 1 30' p.t. Kroldrup (Fiorentina) 34' s.t. Guberti (Ascoli) Valeri  11/12/07
ore 20:30
Cagliari - Sampdoria 1 - 0 28' s.t. Matri (Cagliari) Palanca  12/12/07
ore 20:30
Lazio - Napoli 2 - 1 28' p.t. Dalla Bona (Napoli) 21' s.t. De Silvestri (Lazio) 26' s.t. Baronio (Lazio) Stefanini  9/12/07
ore 20:30
Reggina - Inter 1 - 4 14' p.t. Crespo (Inter) 28' p.t. Balotelli (Inter) 05' s.t. Pettinari (Reggina) 16' s.t. Solari (Inter) 41' s.t. Balotelli (Inter) Trefoloni   19/12/07
ore 20:30
Torino - Roma 3 - 1 12' p.t. Recoba (Torino) 46' p.t. Mancini (Roma) 05' s.t. Recoba (Torino) 43' s.t. Comotto (Torino) Girardi 
19/12/07
ore 19:30
Udinese - Palermo 0 - 0   Ciampi 
19/12/07
ore 15:30
Milan - Catania 1 - 2 19' p.t. Spinesi (Catania) 26' p.t. Mascara (Catania) 14' s.t. Paloschi (Milan) Bergonzi 
20/12/07
ore 20:45

OTTAVI DI FINALE - RITORNO 16/01/2008

Juventus - Empoli 5 - 3 05' p.t. Marchionni (Juventus) 09' p.t. Nedved (Juventus) 32' p.t. Antonini (Empoli) 46' p.t. Pozzi (Empoli) 03' s.t. Iaquinta (Juventus) 05' s.t. Pozzi (Empoli) 15' s.t. Iaquinta (Juventus) 31' s.t. Del Piero rig. (Juventus) Gervasoni


15/01/08
ore 20:45

Fiorentina - Ascoli 2 - 0 15' s.t. Pazzini (Fiorentina) 25' s.t. Pazzini (Fiorentina) Lops

16/01/08
ore 18:00
Catania - Milan 1 - 1 11' p.t. Vargas (Catania) 23' s.t. Paloschi (Milan) Ayroldi

16/01/08
ore 20:30
Sampdoria - Cagliari 4 - 0 04' p.t. Bonazzoli (Sampdoria) 03' s.t. Sala (Sampdoria) 30' s.t. Palombo (Sampdoria) 44' s.t. Bonazzoli (Sampdoria) Velotto

16/01/08
ore 20:30
Roma - Torino 4 - 0 15' s.t. Mancini (Roma) 17' s.t. Totti (Roma) 28' s.t. Totti rig. (Roma) 45' s.t. Giuly (Roma) Dondarini

16/01/08
ore 20:45
Palermo - Udinese 0 - 1 46' s.t. Floro Flores (Udinese) Russo

16/01/08
ore 15:00
Inter - Reggina 3 - 0 33' p.t. Crespo (Inter) 45' p.t. Cascione (Reggina) Aut.
45' s.t. Cesar (Inter)
Salati
 17/01/08
ore 20:30
Napoli - Lazio 1 - 1 10' s.t. Tare (Lazio) 34' p.t. Domizzi (Napoli) Mazzoleni

17/01/08
ore 20:45

QUARTI DI FINALE - ANDATA 23/01/2008

Sampdoria - Roma 1 - 1 17' s.t. Ziegler (Sampdoria) 24' s.t. Vucinic (Roma) Morganti

23/01/08
ore 18:30
Udinese - Catania 3 - 2 09' p.t. Ferronetti (Udinese) 12' p.t. Izco (Catania)
31' p.t. Martinez (Catania) 26' s.t. Pepe rig. (Udinese) 31' s.t. Felipe (Udinese)
De Marco
23/01/08
ore 15:00
Inter - Juventus 2 - 2 08' s.t. Cruz (Inter) 29' s.t. Cruz (Inter) 34' s.t. Del Piero (Juventus) 40' s.t. Boumsong (Juventus) Farina
23/01/08
ore 21:00
Lazio - Fiorentina 2 - 1 20' p.t. Kolarov (Lazio) 21' p.t. Behrami (Lazio) 39' p.t. Pazzini (Fiorentina) Saccani
24/01/08
ore 21:00

QUARTI DI FINALE - RITORNO  30/01/2008

Roma - Sampdoria 1 - 0 15' s.t. Mancini (Roma) Ayroldi 
29/01/08
ore 21:00
Catania - Udinese  2- 1 1' Pepe (Udinese), 43' Spinesi (Catania) su rigore, 89' Morimoto (Catania) Tagliavento
30/01/08
ore 15:00
Fiorentina - Lazio 1 - 2

17' (Semioli (fiorentina),  34' Kolarov (Lazio), 17' (s.t.) Rocchi (Lazio).

Brighi
Juventus - Inter

2 - 3

Balotelli (Inter) al 10’, Del Piero (Juve) al 14’, Iaquinta (Juve) al 31’, Cruz (Inter) su rigore al 39’ p.t.; Balotelli (Inter) all’9’ s.t.

Saccani

SEMIFINALE - ANDATA 16/04/2008

Inter - Lazio

0 - 0

ore 20:45 Rai1
Roma - Catania

1 - 0

Totti - 47

ore 18:00 Rai2

SEMIFINALE - RITORNO 07-08/05/2008

Lazio - Inter 0 - 2

Pelè (52') Cruz (85')

Catania - Roma 1 - 1

FINALE 24/05/2008 - Stadio Olimpico di Roma

 

 

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20 DICEMBRE 2007

 

 

 

Stadio Meazza - Milano

 

Colpaccio del Catania a San Siro. Battuto 2-1 il Milan delle riserve

MILAN: Kalac; Cafu, Digao, Simic, Favalli; Brocchi, Emerson, Gourcuff (st 42' Darmian), Serginho; Aubameyang (st 1' Umunegbu) , Paloschi Allenatore: Ancelotti

CATANIA: Bizzarri; Sardo, Sottil, Stovini, Vargas; Izco, Edusei (st 18' Colucci), Baiocco (st 8' Martinez), Biagianti; Mascara (st 28' Sabato), Spinesi Allenatore: Baldini

ARBITRO: Bergonzi di Genova RETI: pt 19' Spinesi; 26' Mascara; st 13' Paloschi; NOTE: serata fredda, terreno in buone condizioni dopo la rizollatura, spettatori 4.156, incasso 26.208 euro, angoli 6-0 per il Milan. Espulso al 29' st Sardo per fallo su Serginho. Ammoniti: Izco, Martinez. Recupero: 1'-3'

MILANO - 20.12.2007 - Nella ghiacciaia di San Siro, il Milan è riuscito a confermare nel recupero degli ottavi di Coppa Italia, la propria "battibilità" interna - sia pure schierando le seconde e terze linee - contro un Catania che, sceso a San Siro con la miglior formazione (o quasi), si è dimostrato più concreto nel primo tempo, riuscendo nell'impresa di vincere a Milano dopo il pareggio ottenuto in campionato.

Nonostante le buone prestazioni di Emerson e Gourcuff il Milan è caduto nella trappola rossazzurra, attaccando spesso senza criterio. Il giovane Paloschi si è dimostrato promettente, segnando un bel gol nel secondo tempo, Cafu ha inciso poco, Serginho non è apparso nella miglior forma. Quanto a Vargas, che secondo alcuni interesserebbe al Milan, ha giocato una partita senza particolari acuti. Così il Catania - spesso in difficoltà in fase difensiva - l'ha fatta franca ed è riuscito a piazzare due pallini nella porta rossonera.

Ma nella ripresa il Milan avrebbe meritato di più perchè il Catania (in dieci nel finale) è sparito dalla scena. Ancelotti, in vista del derby e dopo il trionfo mondiale ottenuto in Giappone, ha schierato una formazione di illustri riserve come Cafu, Simic, Favalli, Brocchi, il redivivo Emerson, Gourcuff e Serginho portando in panchina persino il figlio Davide.

Il Catania invece ha schierato una formazione molto competitiva lasciando inizialmente in panchina solo i titolari Polito, Colucci e Martinez. La squadra di Baldini ha subito per un quarto d'ora (Gourcuff ha tirato su Bizzarri all'8', Paloschi ha messo una palla da sinistra rasoterra e Aubameiang non è riuscito a intervenire al 15') poi è andata in avanti segnando al primo serio tentativo: su un assist di Mascara per Spinesi da destra al 19' Digao ha bucato e la punta etnea ha piazzato il suo destro fra il palo e Kalac. Emerson al 23' si è fatto luce, è andato sulla sinistra e ha tirato fuori in diagonale.

Il Catania ha raddoppiato al 26': su un traversone da destra, Digao ha respinto di testa servendo Mascara che ha piazzato la palla rasoterra sulla destra di Kalac. Nel finale di primo tempo Paloschi si è visto un tiro deviato da Stovini in difficoltà e addirittura poco dopo in mischia Emerson ha sparato nella porta vuota colpendo Serginho che ha salvato così la rete rossazzurra.

Nella ripresa il Milan ha tentato di recuperare, ma Emerson al 3' ha tirato da due passi su Bizzarri. Non ha fallito invece Paloschi che al 13' ha ricevuto al limite, si è bevuto Sardo e ha infilato rasoterra sulla destra di Bizzarri. Baldini ha inserito Colucci nel tentativo di chiudere la partita. E' stato invece Digao di testa, su traversone di Cafu da destra, a far volare Bizzarri sulla sinistra per salvare.

Con l'espulsione di Sardo (fallaccio su Serginho), la partita si è scaldata e il Milan ha tentato di pareggiare contro un Catania che ha perso la bussola: al 34' Umunegbu si è mangiato di testa il gol del 2-2. Poi al 39' Serginho ha sfiorato il palo col suo sinistro e Paloschi ha fallito un'occasione da due passi e Coplucci ha salvato a porta vuota su tiro di Serginho . Il Catania, insomma, l'ha scamparta bella nel finale e sarà in grado di passare il turno, anche se al Cibali forse Ancelotti schiererà una formazione più forte, se ci tiene veramente alla Coppa Italia.

 

 

 

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16 GENNAIO 2008

 

 

 

Stadio Massimino - Catania

CATANIA (4-3-3): Bizzarri; Silvestri, Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco (46' Izco), Edusei, Tedesco (94' Nardini); Martinez (77' Gazzola), Spinesi, Mascara. A disp. Ioime, Biagianti, Millesi, Llama. All. Baldini
MILAN (4-4-1-1): Kalac; Oddo, Digao, Simic, Favalli (46' Bonera); Cafu, Pirlo (46' Paloschi), Emerson (65' Gattuso), Brocchi; Gourcuff; Gilardino. A disp. Fiori, Ruggeri, Caraglia, W. Aubameyang. All. Ancelotti
RETI: 10' Vargas (C), 68' Paloschi (M) ARBITRO: Ayroldi di Molfetta - AMMONITI: Silvestri (C), Emerson (M), Tedesco (C), Oddo (M), Spinesi (C) - ESPULSI: 75' Sottil (C), 78' Gattuso (M)

Benvenuti nella Storia.

di Marco Di Mauro (mondocatania.com)

Del Calcio. Di Quelli che potranno dire, io c'ero.
Il crepuscolo degli "Dei" o presunti tali. E' il Milan, il numero uno del Mondo. Né Milan due, né tre, né quattro. E' il Milan.
Una serata indimenticabile, per giocatori e tifosi. Di "Clamoroso, al Massimino", c'è poco o nulla per chi assiste e vive la partita. Solo leggendo il tabellone della Coppa Italia, senza conoscerne la trama, tra qualche anno, i giovani tifosi potranno avere un sobbalzo. Stupirsi dell'impresa che oggi ci appare sì storica, ma allo stesso tempo "comprensibile".
La prima vittoria a San Siro, nella gara d'andata. Al ritorno, la prima qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia in 62 anni di Storia Rossazzurra. Un sogno dipanatosi senza "miracoli", calcolato fin nei minimi particolari, per il quale s'è sudato e sofferto. Fino a far apparire questo successo, la logica ricompensa ad anni di lavoro duro, silenzioso e mal ripagato.
E quella squadra che 15 anni fa ripartiva dall'Eccellenza, prende il Milan, gliene fa due all'andata, uno al ritorno, e lo manda a casa insieme ai suoi 18 trofei con l'unica soddisfazione d'aver visto la meraviglia che è l'Etna innevata, contro il mare ed il sole di Sicilia. Fotografare, affrancare e scrivere "Tanti Saluti da Catania".
A distanza di tre giorni. Un altro pareggio, ma che stavolta vale una vittoria. Catania che rasenta la perfezione. Baldini ci crede alla qualificazione e mette dentro un undici agguerrito, mai più usare la parola titolare, dove alcuni volti noti deludono, ed alcune new entry esaltano e si esaltano.
Sfortunato l'avvio, Spinesi ruba il tempo a Digao, nei secoli "Il fratello di... Kakà", e scocca un bolide fin troppo perfetto da posizione defilata, superato Kalac è la traversa a dire di no, e come un flipper rigetta fuori dalla linea di porta l'urlo dei 20.000 ed oltre sostenitori rossazzurri, presenti in gran numero finanche all'interno del settore ospiti. L'appuntamento è solo rimandato. Mascara dalla bandierina, chiama Vargas allo schema. Pallone morbido sui trenta metri, che scende, scende, Vargas lo inquadra, lo colpisce, al volo, è un fendente che taglia l'intera muraglia umana davanti all'area rossonera e s'insacca alle spalle di Kalac, là dove solo la rete può fermarne la corsa. Boato, quello sì clamoroso. Non rischia mai il Catania, preciso in copertura, volitivo in fase offensiva. Cafù ed Oddo non passano sulla sinistra, il gioco si sposta allora a destra, ma anche là Favalli e Gourcuff bussando trovano occupato. Edusei si fa in tre, per coprire alle sbadataggini di Baiocco e Tedesco, e se un "Puma" in campo c'è... non è certo Emerson.
Dopo il vantaggio Baldini applica la tattica del controllo, blocco e ripartenze veloci sulle fasce. Il Milan vive di folate sporadiche, costretto per lo più al tiro da lontano. Pirlo mette i brividi da fuori area, Bizzarri dice no, la parata di presentazione, preludio di miracoli a breve scadenza.
Si va al riposo e Baldini capisce subito che Edusei può far prodigi ma non miracoli. Dentro Izco, la mossa chiave della gara, irrobustire il centrocampo senza perdere in propulsione offensiva. Il Milan è costretto a rincorrere, in ogni senso. A poco vale per Ancelotti passare sin da inizio ripresa al più spregiudicato 4-4-2, preferendo metter fuori Pirlo per insistere sulle fasce con l'aggiunta di Bonera.
I rossoneri guadagnano terreno, restando carenti in idee. Così se il primo è a marchio Vargas, nel secondo ci pensa Bizzarri a strappare applausi e consensi. Ben lontano dal portiere con la sciolina sui guantoni di inizio stagione. Non sbaglia nulla impeccabile. Si arrende solo al 68' sull'unico svarione difensivo concesso dagli etnei, un fuorigioco malriuscito sul quale Paloschi, servito a centro area, è tutto libero di mettere dentro. Il piccolo segna, per la seconda volta, mentre il grande si dispera, una, due volte. Bizzarri è sempre là, a scombinarne i piani di Gilardino. Due parate miracolose, istinto allo stato puro, due palloni scacciati via dalla porta, come sbattessero contro un muro. A tu per tu, prima, girata al buio poi. Niente da fare, Bizzarri è il lumicino che tiene in vita il Catania.

A nulla può nemmeno la direzione monocorde di Ayroldi, che nel finale riesce addirittura ad ammonire Spinesi, che cade sul corpo di Edusei (già a terra in area), per simulazione. Faccia tosta od incompetenza, ma non chiamatela sudditanza, qualcosa di innato c'è in lui.
L'espulsione diretta, con cui manda anzitempo negli spogliatoi Sottil poco dopo il pareggio del Milan, è talmente sfacciata che si trova costretto a rimediare spedendo Gattuso a fargli compagnia, e così "Ringhio" dopo non esser riuscito a far la differenza in campo, fallisce anche nel mantenere quella numerica. Un successo. La miccia innescata prosegue, senza sosta, fino a deflagrare, dopo 4 minuti di recupero.
Vittoria in stile Catania, e sembra quasi tutto nella norma. Ché qualunque casacca indossi, l'avversario tale resta. Anche se oggi, ad uscire a capo chino non era più il Catanzaro, ma il Milan.
Pur sempre un avversario, come il prossimo, l'Udinese di Marino. E se i tifosi cantano "Tutti a Roma", è lecito e gradevole volteggiare nel dubbio, Roma prossima di Campionato, o Roma 24 Maggio, Finale di Coppa Italia? Con questo Catania, tutto è possibile.

Se "la Coppa Italia non è una priorità", si potrebbe anche evitare di esporre 18 trofei tra i quali figura anche quello vinto a Roma nel 2003, e si potrebbe allora anche cancellarlo dal Palmares. Se poi nei prossimi 22 anni si ha l'intenzione di vincerne altrettanti, c'è poco di nobile e molto di snob nel "lasciare ad altri" quel che non s'è riuscito a conquistare. E quel che senza dubbio, tra altri 22 anni, mancherà.
Lode al Catania, che di complimenti apprezza solo quelli provenienti dal campo, e non dalle amare bocche altrui. Politically Correct. Sanguigno e senza fronzoli. Raccoglier il frutto delle proprie fatiche, raccoglierlo dalla viva terra. È il Catania che dopo aver messo in riga la Vecchia Signora spegne i bollenti spiriti del Diavolo, mandando al "Quarto" Cielo i suoi tifosi.
"Campione del Mondo" in carica(tura), non causa Turn Over, a far "girare" la testa al Milan bastano ed avanzano le casacche rossazzurre in campo. L'ennesimo confronto, soliti dubbi, chi i Campioni, chi i Provinciali? Edusei scuoia il Puma, inclina la Tour Eiffel, ed affoga i Brocc(h)oli. Reggendo in solitaria il centrocampo. "Chiffù Cafù?", e con Vargas la palla non c'è più. Digao Digao, ma è Stovini Meravigliao. Quando entra in campo Izco dimostra di essere qualcosa di più dell'anagramma di Zico, Gattuso dimostra invece d'essere qualcosa in più dell'anagramma di Simic, basta sostituire le i con una o ed una e. E se Kalac, ad oggi, potrebbe anche essere uno snack al cioccolato e mandorle, Bizzarri è senza alcun dubbio un portiere "de primera", come lui stesso ama definirsi.
Perciò, quando al Massimino si spengono le luci, capita anche di pensare "era un sogno, mi sto svegliando". E poi invece è tutto vero, è tutto reale, così dice la triplice sveglia di Ayroldi, l'uomo nero di un incubo mal riuscito. Nessun ribaltone, non al Massimino, mentre ovunque in (Coppa) Italia accade l'inverso. Passa la Juventus, dopo il Ko di Empoli, lo stesso dicasi per Roma e Sampdoria, che rimontano i passivi rimediati a Torino e Cagliari. Fiorentina e Udinese, reduci da due pareggi in bilico, orientano a proprio favore la gara di ritorno, i viola al Franchi, i Friulani al Barbera. Unica conferma, il Catania. Dove il "tanto vi recuperiamo al ritorno", non funziona.

Conferma, già. Di una realtà per la quale non esistono parite più o meno importanti quando si scende in campo con la maglia dei propri tifosi, un gruppo dove "titolare" è parola aleatoria, uno per tutti e tutti per uno. Filosofia solo all'apparenza spicciola, dotata invece di un pragmatismo sconosciuto ai più, ecco la di-stanza tra chi sa ben parlare e chi sa ben fare. Tra l'imprenditore e l'aziendalista, tra i "titolari" e la squadra. Non una distinzione tra buoni e cattivi, strade sghembe, ognuno con la propria indole da assecondare, per fruttare successi e soddisfazioni. Capita poi, però, un giorno. Di incontrarsi, e come ogni realtà singolare, confrontarsi. E così accade, che quel che dalla tua stanza vedevi piccolo, era tale solo per la distanza dei tuoi occhi, dalla sua grandezza. Impara.
Un piccolo Sogno all'Orizzonte. Si chiama Catania. Avviciniamoci, piano piano.
di Marco Di Mauro (mondocatania.com)

 

 

 

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23 GENNAIO 2008

 

 

 

Stadio Friuli - Udine

UDINESE (3-4-3): Chimenti ; Ferronetti, Coda, Felipe; Isla, Inler, Obodo (Eremenko dal 1' st), Siqueira; Candreva (Pepe dal 16' st), Paolucci (Quagliarella dal 16' st), Floro Flores. (Saulo, Marino, Lukovic, Boudianski). All.: Marino.
CATANIA (4-3-3): Bizzarri; Gazzola, Silvestri, Stovini, Vargas (Nardini dal 30' st); Izco (Baiocco dal 30 st), Edusei, Tedesco; Martinez, Spinesi, Colucci (Mascara dal 19' st). (Ioime, Biagianti, Marimoto, Millesi. All.: Baldini.
ARBITRO: De Marco di Chiavari.
NOTE: spettatori 6.000. Espulso Edusei per doppia ammonizione al 44' st; ammoniti Obodo, Gazzola, Pepe. Angoli 4-3 per l'Udinese. Recuperi: 1', 3'.

Questione di Attimi. E da che perdi, vinci. 

Da che vinci, perdi.

di Marco Di Mauro (mondocatania.com)

Non è il miglior momento di forma del Catania. Calo fisico prevedibile e previsto, come preparazione impone. Un tempo ad alto regime, poi la stanchezza ad appannare mente e gambe, così in campo c’è più Udinese che Catania, premiata anche da giusti al momento giusto, quali Pepe e Quagliarella.

Per Baldini è già emergenza in difesa prima del fischio d’inizio, e volente o nolente a scendere in campo è una formazione più rimaneggiata di quanto non ci si potesse aspettare alla vigilia. Due formazioni che mutano in uomini ma non in atteggiamento, tuttavia è il Catania a soffrire di più le incursioni laterali dei padroni di casa, ben arginate nella prima metà di gioco, dirompenti quando anche Vargas cede alla stanchezza, ed ad un risentimento muscolare, con Gazzola spostato a sinistra e Nardini, subentratogli, sul lato destro non è la stessa cosa.

Ma se l’assenza di Vargas è supplita da un cambio davvero poco si può fare quando è gran parte della squadra a girare su ritmi bassi. Errore, purtroppo imprevedibile, l’inserimento di Mascara, col Catania in vantaggio, al posto di Colucci. Un rigore procurato, ed un goal da servire a Tedesco divorato. Per il resto: ombra.

Peccato perché in soli 10’ i rossazzurri, nel primo tempo, erano riusciti a rimontare lo svantaggio iniziale, rete di Ferronetti, solo davanti a Bizzarri. Primo di tre goal subiti, tutti su calcio piazzato, rigore compreso. Consolazione teorica, di pratico resta un risultato che tuttavia, privato dell’amarezza della sconfitta, non lascia nulla di precluso. Merito di Izco, che mette dentro la sua prima rete in rossazzurro, ma quel che più conta la mette dentro con un tiro da fuori, suo cruccio finora, e di Martinez, che segna di testa l’unica nota lieta di una partita da prendere e dimenticare.

Poca copertura sulle fasce, tanta lentezza nell’impostazione. I troppi impegni consecutivi non giovano senza dubbio alle prestazioni singole né collettive. L’espulsione a fine gara di Edusei, nell’arco di tre minuti, è conseguenza di un calo collettivo del squadra tutta, corrispondente al magic moment degli avversari, quando la fortuna non aiuta è così. Per la gioia di Marino, due reti nell’arco di 3 minuti ed il risultato torna a sorridere.

Coppa Italia, primo tempo ad Udine, secondo tempo a Catania. Intervallo col parziale di 3-2 per i friulani, si riprenderà tra 7 giorni al Massimino, in uno stadio meno vuoto di quello di Udine, con una squadra, in maglia rossazzurra, più tonica, di quella vista ad Udine. Di ciò ne abbiamo fiducia.

 

 

 

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30 GENNAIO 2008

 

 

 

Stadio Massimino - Catania

UN MERCOLEDI' DA LEONI. UN GIORNO DA RICORDARE NELLA STORIA DELL'INTERA CITTA'.

Una città che da tanto tempo era abituata a mercenari del pallone attaccati solo al premio punto. Grazie ragazzi! Avete dato l'anima per noi e per Catania. Il cuore che ci avete messo e l'attaccamento alla maglia che avete dimostrato vi farà ricordare per sempre nella storia del calcio etneo!

 

CATANIA (4-3-3): Bizzarri; Sardo, Terlizzi, Stovini, Vargas; Izco, Biagianti (62' Tedesco),Colucci; Martinez (62' Baiocco), Spinesi (81' Morimoto), Mascara. A disp.: Ioime, Gazzola, Sottil, Pià All.: Baldini.

UDINESE (3-4-3): Chimenti; Ferronetti, Coda, Felipe; Lukovic, Inler, Eremenko (75' D'Agostino), Siqueira (58' Dossena); Candreva (58' Quagliarella), Floro Flores, Pepe. A disp.: Saulo, Zapata, Isla, Di Natale, All.: Marino. SQUALIFICATI: Edusei.ARBITRO: Tagliavento di Terni. RETI: 1' Pepe (U), 43' Spinesi (C) su rigore, 89' Morimoto (C) AMMONITI: Terlizzi (C), Ferronetti (U), Pepe (U)

 

 

 

PRIMO TEMPO Sotto il sole del Massimino il Catania prova a ribaltare il 3-2 del Friuli per accedere alla semifinale di Coppa Italia. Baldini manda in campo il tridente Martinez, Mascara e Spinesi, nell'Udinese Di Natale e Quagliarella sono in panchina.

1' INCREDIBILE! UDINESE IN VANTAGGIO! Su un calcio d'angolo da sinistra, Pepe appostato sul secondo palo trova la zampata vincente da pochi passi a porta vuota... partita subito in salita!

4' Ritmi altissimi! Su cross da destra effettuato da Sardo, Mascara ci prova di testa in tuffo ma il pallone termina di poco a lato.

6' Il Catania spinge molto bene, ma offre il fianco al contropiede friulano. Floro Flores, dopo aver percorso più di 50 metri palla al piede, giunto a tu per tu con Bizzarri ha calciato addosso al portiere del Catania.

10' E' Terlizzi il primo ammonito del match.

12' Martinez si inserisce ottimamente, ma al momento del tiro viene contrastato. Corner per il Catania.

13' Dopo una serie di tiri dalla bandierina a favore del Catania, l'Udinese riesce ad uscire dalla propria metà campo.

19' CATANIA VICINO AL GOAL: Dopo una straordinaria inziiativa di Martinez si innesca una mischia furibonda a un passo dalla linea di porta e Mascara, contrastato da ben tre avversari, non riesce a trovare la battuta vincente.

21' E' ancora Martinez, il migliore tra i rossazzurri fin qui, ad entrare in area palla al piede, ma la difesa bianconera fa buona guardia.

22' Sardo si presenta al limite dell'area ma il suo cross basso è troppo sul portiere e Chimenti blocca a terra anticipando tutti.

25' Catania che gestisce il possesso palla, Udinese brava ad agire di rimessa.

27' CATANIA VICINISSIMO AL PAREGGIO: Sul cross basso da destra di Sardo, tre giocatori dell'Udinese (compreso Chimenti) lisciano il pallone: Mascara tutto solo sul secondo palo non arriva sul pallone per questione di centimetri.

30' Il solito straordinario Mascara in ripiegamento difensivo raccoglie gli applausi del Massimino.

31' Pepe rimane a terra e il Catania, piuttosto che ripartire, mette sportivamente il pallone fuori. Il numero 7 dell'Udinese è bersagliato dai fischi.

33' Vargas scende sulla sinistra e mette in mezzo, Spinesi riesce a guadagnare un corner.

37' I rossazzurri sembrano in grado di raddrizzare il risultato, ma servirebbe un goal prima del termine della prima frazione.

40' Ancora un contropiede per i friulani: stavolta è Pepe a percorrere 40 metri palla al piede prima di calciare di destro. Bizzarri fa buona gurdia.

42' RIGORE PER IL CATANIA!!!! Ferronetti stende Mascara nel tentativo di contrastare il rossazzurro su un pallone alto. Rigore che ci sta tutto e ammonizione per il difensore friulano.

43' SPINESI TRASFORMA IL RIGORE! PAREGGIO DEL CATANIA! Gionatha Spinesi con un destro potentissimo spiazza Chimenti e regala l'1-1 al Catania! L'avevamo detto: con un goal prima dello scadere del primo tempo ci si può credere davvero!

45' 1 minuto di recupero segnalato dal quarto uomo.

46' Il primo tempo si conclude qui, sul punteggio di 1-1. Al Catania basterà mettere a segno un goal nel corso della ripresa, senza subirne, per approdare in semifinale. A tra poco per i secondi 45 minuti.

SECONDO TEMPO - La ripresa inizia senza sostituzioni.

1' CATANIA VICINISSIMO AL GOAL E POI GOAL ANNULLATO! Incredibile partenza della ripresa: Vargas tutto solo davanti a Chimenti calcia con potenza ma addosso al portiere: il pallone si impenna, Martinez mette dentro ma il direttore di gara ravvisa un fallo del Malaka ai danni di un difensore. I rossazzurri protestano poco o nulla.

5' ANCORA UN'OCCASIONISSIMA PER IL CATANIA: Spinesi è bravo a liberarsi sul filo del fuorigioco: il Gabbiano controlla ottimamente di petto l'assist al bacio di Martinez, ma il suo pallonetto su Chimenti in uscita si perde alto. Un Martinez così non si vedeva da un po'.

7' CHE OCCASIONE PER PEPE! Pepe, tutto solo davanti a Bizzarri, invece di calciare prova a saltare il portiere del Catania che invece è bravissimo a sradicargli il pallone dai piedi.

8' NOOOOOOO! COS'HA SBAGLIATO MASCARA?!?!? Dopo un ottimo inserimento e dopo aver dribblato anche Chimenti, Mascara a porta completamente vuota ha incredibilmente calciato a lato dall'interno dell'area piccola! Incredibile! Topolinik si scusa coi tifosi che però lo incoraggiano: lui e Martinez sono sicuramente i migliori del Catania.

12' Il Catania deve trovare il goal adesso: rossazzurri padroni del campo.

13' Marino corre ai ripari: fuori Candreva e Siqueira, dentro Dossena e Quagliarella.

15' Floro Flores ci prova dal limite ed ottiene un corner. Sugli sviluppi del tiro della bandierina Quagliarella commette fallo su Bizzarri. Sembrano pronti ad entrare in campo Baiocco e Tedesco.

16' Biagianti ci prova con un destro rasoterra dalla distanza che termina fuori di poco.

17' Mascara, tutto solo davanti a Chimenti, viene fermato per un fuorigioco inesistente.

18' Doppio cambio anche per il Catania: dentro Tedesco e Baiocco, fuori Martinez e Biagianti.

20' Ammonito Pepe per l'Udinese.

22' E' sempre il Catania a fare la partita: ai rossazzurri manca solo il goal.

25' Dopo quanto accaduto a Mascara al 17°, stavolta è Quagliarella ad essere fermato da un'errata segnalazione del guardalinee. Meno male! C'è da dire però che entrambi gli assistenti stanno sbagliando parecchio.

28' NON E' POSSIBILE!!! COS'HA SBAGLIATO SPINESI STAVOLTA??!? Mascara con un tocco delizioso, pesca il Gabbiano tutto solo davanti a Chimenti, ma il diagonale del numero 24 finisce fuori di poco. INCREDIBILE!

30' Ultimo cambio per l'Udinese: dentro D'Agostino, fuori Eremenko.

32' PROTESTE DEL CATANIA: Mascara, pronto a calciare, viene toccato da dietro da Lukovic. Per l'arbitro è tutto regolare.

33' Sugli sviluppi del contropiede Mascara rimane a terra, ma l'Udinese prosegue: da applausi il gesto di Floro Flores che, giunto uno contro uno a ridosso dell'area rossazzurra, si scusa col pubblico e deposita il pallone in fallo laterale.

35' Mascara è rientrato in campo.

36' Ultima sostituzione per il Catania: Baldini manda in campo Morimoto al posto di un fischiatissimo Spinesi. Forse fischi ingenerosi quelli all'indirizzo del Gabbiano il quale, nonostante il goal fallito, ha disputato una prova molto generosa.

38' Sardo ci prova di potenza: Chimenti respinge di pugno.

39' Vargas lascia partire un sinistro al volo: altissimo.

40' ANCHE MORIMOTO SI DIVORA UN'OCCASIONE: il giapponese, partito bene sul filo del fuorigioco, controlla in maniera non impeccabile il pallone e conclude a lato sul primo palo.

41' BIZZARRI! Bravissimo il portiere rossazzurro ad alzare in corner di piede una conclusione potente di Floro Flores.

44' RETE DEL CATANIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA! MORIMOTOOOOOOOOOOOOOOOOO! Il giapponese appena entrato raccoglie uno straordinario cross basso di Vargas dalla sinistra e fulmina Chimenti da pochi passi. Il giapponese, sommerso dagli applausi del pubblico e dagli abbracci dei compagni, addirittura si commuove! SEEEEE!

45' L'arbitro concede inspiegabilmente 5 minuti di recupero. Il Massimino è una bolgia!

47' Il Catania sta amministrando bene il possesso palla sotto la spinta assordante del pubblico.

49' E' FINITA! IL CATANIA E' IN SEMIFINALEEEEEE! Grazie al goal messo a segno da Morimoto, i rossazzurri approdano alla semifinale di Coppa Italia contro la Roma! Giro di campo da parte dei giocatori, pubblico in delirio: un pomeriggio indimenticabile! 

Renato Maisani

Ancora, sempre più, nella storia.

di Fabio Alibrio (mondocatania.com)

E’ semifinale, sofferta sì ma meritata, senza dubbio alcuno. 180 minuti da crepacuore, chiedere a Baldini, colto da un leggero malore a pochi istanti dal termine. Niente di grave, ci mancherebbe.

Calcio spettacolo doveva essere, così è stato. E’ nella filosofia di Baldini, ancor più in quella di Marino: quel che conta è segnare, a tutti i costi, senza far previsioni, non azzardando alcuna ipotesi con calcoli matematici.
A dimostrarlo è l’Udinese, subito, appena al primo minuto. Calcio d’angolo, confusione in area, Pepe c’è, la butta dentro e fa 1-0. Scende il “gelo” sul Massimino, virgolette necessarie per la contraddizione con la straordinaria giornata, non solo calcistica, di oggi a Catania: sole e caldo, tempo primaverile.

Nonostante lo svantaggio gli etnei reagiscono, lottano, a far capire che la prestazione vista contro il Parma è solo un brutto ricordo, passato, da restare tale almeno per tutta la durata del match. Tiri in porta, azioni pericolose, discese straordinarie, Sardo su tutti, sono la prefazione di ciò che avverrà fino al novantesimo: l’assedio rossazzurro.

Fino al gol, quello del pareggio: Mascara viene atterrato da Lukovic, Tagliavento fischia, è rigore. Si prepara Spinesi, botta potente e precisa, imprendibile per Chimenti. E’ 1-1, si va all’intervallo.

Ripresa fotocopia della prima frazione di gioco, forse con ancor più determinazione, necessaria per battere un’Udinese spesso fortunata, soprattutto nella propria area di rigore. Prima Spinesi fallisce da pochi passi, poi Mascara conclude sul fondo dopo aver saltato anche il portiere e infine lo stesso numero 24 etneo calcia fuori la più limpida delle palle gol, a meno di dieci minuti dal termine.

Ed ecco la mossa, Baldini decide che è tempo di cambiare, dare nuove energie, rinvigorire e ringiovanire l’attacco: dentro Morimoto. Di minuti dal suo ingresso in campo ne passano cinque, forse otto, poco importa. E’ lui a metterci il piede, a realizzare il gol qualificazione, quello della vittoria. Il Massimino esplode, tutti esultano, stanchi della sfiga.

 

 

Riaffiora intanto quel pensiero di un anno fa, proprio a gennaio, di quel piccolo, d’età e fisico, ma grande lottatore che segnò a Bergamo il gol di un 1-1 insperato, frutto di una gara mal giocata. Quelle mani nei capelli oggi non c’erano, perché Morimoto pian piano si rende conto, e Catania insieme a lui, delle grosse potenzialità da sfruttare, al meglio, con l’aiuto di tutti. Così come a Parma, decisivo con una rete strepitosa, ancora un pareggio, 2-2, quest’anno alla prima di campionato.
E oggi un altro ricordo si fissa nel pensiero, anche questo da cancellare, di un italiano, linguaggio s’intende, ancora assente, non parlato e a volte neanche capito, frutto di interviste post gara da comiche. Bello così.

Un giorno, meglio dire una serata, di gioia, divertimento e risate; poi di nuovo al lavoro, il campionato attende, il Genoa è alle porte.
Con la Coppa Italia ci si ritroverà ad Aprile, il 16, contro la Roma. Per vincere, crederci, senza fissazioni e pretese inutili. L’obiettivo raggiunto è già tanto, non troppo, mai accontentarsi.

Storicamente unici
Il Catania sfida il suo passato per aggiudicarsi un posto nella storia. Ancora una volta al “Massimino” c’è l’Udinese di Marino. Dopo lo scontro in campionato vinto dalla formazione rossazzurra per 2 a 0, stavolta la posta in palio vale una prestigiosa qualificazione verso la semifinale della Tim Cup.
Gli uomini di Baldini scendono sul terreno di gioco con il tridente Mascara Spinesi, Martinez, un centrocampo formato da Colucci, Izco, Biagianti, mentre in difesa vanno Vargas, Stovini, Terlizzi e Sardo; in porta c’è l’argentino Bizzarri. Un sole caldo splende sulla città di Catania e con il suggestivo sfondo dell’Etna innevata che troneggia in prospettiva sopra la curva nord, i 22 in campo iniziano a darsi battaglia.

Per gli etnei non poteva iniziare peggio, pronti via e sugli sviluppi di un calcio dalla bandierina gli ospiti, in mezzo ad una selva di gambe e una serie di rimpalli favorevoli all’interno dell’area piccola, trovano con Pepe la deviazione giusta per insaccare il pallone in rete che vale il pesantissimo e immediato vantaggio friulano. Il Catania reagisce con grande personalità e posizionata nuovamente la palla al centro si proietta nella metà campo avversaria alla ricerca del pari. Tante sono le occasioni create dai padroni di casa, che si muovono bene e costruiscono ottime trame di gioco, ma il pallone non vuol proprio saperne di varcare linea della porta difesa da Chimenti. Al 27’pt una splendida incursione di Sardo dalla destra ispira un preciso rasoterra che taglia tutta l’area piccola, ma ne Spinesi, ne Mascara riescono a coordinarsi per toccare il pallone e spedirlo in rete. Clamorosa occasione per i padroni di casa che giocano bene ma sono ancora sotto di un gol. Gli etnei ci credono con il cuore, premono in avanti e quando Spinesi nella sua ennesima scorribanda in area viene messo giù, il Sig Tagliavento non può far altro che indicare il dischetto del rigore. Dagli undici metri si presenta lo stesso Gionatha che con calma olimpica, precisione e potenza spedisce il pallone in fondo al sacco. I padroni di casa vanno al riposo sul meritato 1 a 1, lasciando buone speranze per la ripresa.

Il secondo tempo si apre con la grande veemenza dei rossazzurri. Vargas irrompe fra le maglie della difesa bianconera e tira in porta da distanza ravvicinata, Chimenti respinge, Martinez si avventa di testa sul pallone che finisce in rete, ma il direttore di gara annulla per un fuorigioco dello stesso numero 25 rossazzurro. Il Catania è incontenibile. Spinesi a tu per tu con l’estremo difensore friulano fallisce una propizia occasione spedendo la sfera sul portiere, mentre pochi minuti più tardi Mascara si sbarazza di tutta la retroguardia avversaria ma, da posizione defilata sbaglia il tocco più facile spedendo a porta sguarnita il pallone sull’esterno della rete. Il “Massimino” sospira di rabbia ma tifa e sostiene con la passione di sempre. Marino capisce che deve cambiare qualcosa e manda in campo Dossena e Quagliarella per Siqueira e Candreva.

Qualche minuto più tardi Baldini risponde con Baiocco e Tedesco al posto di Biagianti e Martinez. La gara perde un po’ di smalto, ma la tensione agonistica rimane alta. L’Udinese, forte del pari, non ha nessuna intenzione di alzare il ritmo di gioco mentre il Catania prova con ogni mezzo la via giusta per il meritato raddoppio. I padroni di casa sono totalmente proiettati nella metà campo avversaria, inanellano miriadi di occasioni che incredibilmente vengono sciupate proprio nell’ultimo tocco. La sfortuna nera si abbatte sulla formazione rossazzurra che le sta provando davvero tutte. Ma quando ogni risorsa ormai esaurita ecco che il talento giapponese arriva prima di tutti su un preciso suggerimento di Vargas e gonfia la rete per un 2 a 1 che, onestamente, poteva arrivare già da molti minuti prima. Il popolo catenese esplode in un urlo accorato che sfoga tutta la rabbia accumulata per le diverse occasioni fallite e per un mercoledì che sembrava destinato ad essere ricordato come il giorno del ripianto. Ma gli etnei resistono ben oltre i 5 minuti di recupero concessi e volano alto verso la storia. Signore e signori il Catania è in semifinale del torneo Tim Cup. Questi ragazzi hanno realizzato un’impresa che resterà negli annali del calcio catanese. La gente sugli spalti, questo lo splendido popolo etneo che ha sofferto e lottato insieme ai calciatori in campo potrà dire: io c’ero e me la sono goduta con tutto il cuore fini alla fine. Grazie a tutti.

di Alberto De Luca (calciocatania.it)

 

 

 

 

a

 

16 APRILE 2008

 

 

 

Stadio Olimpico- Roma

di Marco Di Mauro

Se la Roma non fosse Totti,

parleremmo della puntata più seguita di “X – Factor”.

Così non è, per l’ennesima volta l’avversario in maglia numero 10 punisce il Catania, stavolta si gioca all’Olimpico. Palla imprendibile per Polito, migliore in campo.

Doccia fredda dopo 45’ equilibrati. La sveglia suona non appena si torna in campo; ed il Catania, che era riuscito ad irretire la manovra giallorossa, deve adesso fare i conti con il Totti che s’è desto, e smista, e passa, e tira, come la sponda d’un flipper, mai casuale, sempre preciso.

Questa la differenza.

Rossazzurri bene sul campo, mancanti in fase propositiva, più per assenza di lucidità nei momenti chiave che rinuncia ad offendere. Serve il “guizzo” che ancora non c’è. Ma allungarsi troppo in mediana significa suicidio, tre passaggi e la Roma è già in porta; Zenga ordina linee strette, gioco sulle fasce con inserimenti centrali, se possibile procurarsi calci piazzati.

Vuoi per la testa che pensa al campionato, vuoi perché l’1-0 resta un risultato abbordabile nella gara di ritorno. Ricordandoci che la Roma, è sempre la Roma. E quella vista oggi non c’ha poi messo più del Catania in termini di grinta.

Risolvono i singoli, in singoli episodi.

Note tecniche dal campo. Zenga e le sostituzioni non vanno d’accordo, metafora che non tira in ballo colpe del tecnico, quanto più imperscrutabile sindrome da “sostituto”, Izco a Roma, come Mascara a Palermo. Giocatori che stentano ad entrare in partita, e non va meglio né con Sabato né con Morimoto, ma al loro ingresso la partita è già incanalata in fase di contenimento.

Si rivede un Martinez fisicamente in crescita, ma ancora lontano dai livelli conosciuti, quelli che lo fanno essere sé stesso, in tutto e per tutto, e non lo è. Grande delusione per Alvarez, al di là della collocazione in campo ad essere impalpabile è l’impegno, stralunato.

La sorpresa è Gazzola, la conferma Stovini, il dubbio Tedesco, nella speranza che la botta ricevuta allo scadere non influenzi la sua disponibilità domenica. Sia il centrocampista che Martinez salteranno la gara di ritorno.

Senza strafare, il Catania porta a casa un risultato “utile”, compatto come sempre soprattutto a centrocampo, regge botta ad una Roma che nel secondo tempo si fa intraprendente come da “campionato”.

Poche emozioni; quel che sarà tra tre settimane lo sapremo solo al Massimino, e dipenderà, non poco, da quel che sarà in Campionato, per entrambe le squadre.

 

Roma 4-2-3-1: Curci; Cicinho, Panucci, Mexes, Antunes(36'Tonetto); Brighi, Esposito(15'st Pizarro), Perrotta; Mancini, Giuly(30'st Vucinic), Totti.

Catania 4-1-4-1: Polito, Silvestri, Stovini, Silvestre, Gazzola(1'st Izco); Alvarez(36'Sabato), Edusei, Tedesco, Mascara; Martinez, Spinesi(25'st Morimoto).

Reti: Totti 1'st

Ammoniti: Mexes, Tedesco, Martinez.

 

 

a

 

8 MAGGIO 2008

 

 

 

Stadio Massimino - Catania

E

E’ stato un bel sogno...

CATANIA (4-3-3) - Bizzarri; Silvestri, Silvestre, Sottil, Alvarez; Izco, Edusei, Biaginati (56' Baiocco); Colucci (60' Gazzola), Pià (85' Iannelli), Mascara. Allenatore: Walter Zenga.

ROMA (4-2-3-1) - Curci; Cicinho, Cassetti, Panucci, Antunes; Brighi, De Rossi (79' Mancini); Giuly (64' Esposito), Aquilani, Perrotta (76' Tonetto), Vucinic. Allenatore: Luciano Spalletti

Arbitro: Emidio Morganti. Marcatori: 27' rig. Aquilani/R; 29' Silvestri/C. Ammonizioni: 28' Perrotta/R; 35' Vucinic/R; 37' Pià/C; 66' Cassetti/R.

 

...ma adesso occorre risvegliarsi e continuare a vivere nella realtà. E’ stato un viaggio bellissimo che si e’ arricchito di fascino ad ogni tappa, ma e’ arrivato il momento di prendere il volo di ritorno. Il Catania ha vissuto intensamente fino a farsi esplodere il cuore dalle emozioni ogni singolo minuto di questa esperienza, ha vinto, perso e pareggiato ma il viaggio e’ andato sempre avanti, adesso invece, sul più bello bisogna fermarsi e scendere per tornare a casa, ai problemi di tutti i giorni, alle ansie e ai dubbi che accompagnano la quotidianità. Si e’ arrivati ad un passo dalla finale, addirittura ad un niente da una incredibile qualificazione alla Coppa Uefa del prossimo anno, ma il valore degli avversari ha sbarrato la strada proprio all’ultimo chilometro. Il Catania si è fermato, ha ringraziato, ma non ha detto addio, così come si fa con quelle persone o con quei luoghi che sai già che non rivedrai mai più, il Catania, fermatosi ancora un secondo a guardarsi quel traguardo tanto desiderato quanto vicino, si è girato ed è tornato indietro, ma ha salutato con un ‘arrivederci’, con un ci ‘rivedremo presto’.
Mister Zenga nonostante il momento delicato dei rossazzurri in campionato ha provato a vincere, o quantomeno a mettere in difficoltà la compagine capitolina; quasi nessuno è stato risparmiato, Mascara Biagianti Izco Colucci Edusei tutti uomini che potrebbero essere impiegati tra tre giorni a Torino nella difficilissima trasferta contro la Juventus, solo Vargas e Stovini vengono tenuti a riposo precauzionale, mentre gli squalificati Tedesco e Martinez sono obbligati loro malgrado a rimanere fuori dalla mischia. Anche mister Spalletti non ha inteso risparmiare tanti uomini, in campo sono scesi Panucci Cicinho Cassetti Aquilani De Rossi Perrotta Giuly Vucinic, tutte prime linee, lo spazio è stato lasciato solo per Curci in porta e per Antunes in difesa.

La partita è cominciata su ritmi abbastanza blandi, il Catania ha provato ad attaccare i giallorossi con delle ripartente brevi, Izco e Colucci avevano il compito di rubare palla sulla trequarti ed innescare Mascara e Pià, la Roma invece si è limitata a far girare il pallone sfruttando le doti di palleggiatori dei propri uomini. La sfida si è accesa intorno alla mezz’ora quando un fallo sciocco di Izco su Vucinic ha permesso ai giallorossi di battere dagli undici metri: Aquilani non fallisce, 0-1. Il gol che in pratica chiude il discorso qualificazione e che poteva addormentare la partita ottiene l’effetto contrario e il Catania reagisce d’orgoglio, due minuti dopo arriva subito il pareggio: Mascara su punizione trova in area Silvestri che non perdona. L’1-1 accende l’incontro e rianima i tifosi sugli spalti che non avevano mai smesso di incitare i rossazzurri, il Catania con molta generosità si riversa in avanti senza rischiare più di tanto dietro, Mascara prova diverse volte la conclusione senza impensierire davvero Curci. Prima di fischiare la fine del primo tempo l’arbitro Morganti si rende protagonista di un fatto alquanto insolito, per un fallo di Perrotta mostra il cartellino rosso al centrocampista, salvo accorgersi dell’errore e ripiegare sul giallo, inutile dire che si è attirato addosso una sonora dose di fischia dagli spalti.
L’inizio della ripresa è tutto di marca giallorosa, Bizzarri si deve superare in almeno due occasioni prima su Aquilani e poi su Perrotta, poi al 12’ sempre il centrocampista giallorosso con una girata di testa colpisce la traversa. Col passare dei minuti la partita perde di tono e si spengono le speranze rossazzurre di rimontare e di compiere l’impresa; Zenga si gioca le ultime carte, dentro Baiocco Gazzola e Iannelli al suo esordio in questa stagione, al posto di Biagianti Colucci e Pià, l’iniezione di brio che i nuovi entrati dovevano garantire non produce grandi cambiamenti in seno alla sfida che si trascina stancamente fino al termine.
Al Catania non può essere rimproverato l’impegno, soprattutto nel primo tempo i rossazzurri hanno cercato la vittoria, ci hanno creduto anche dopo il vantaggio giallorosso che avrebbe potuto spezzare le gambe a chiunque. Nella ripresa invece la Roma ha avuto la meglio, i rossazzurri in campo col passare dei minuti hanno perso il mordente e la convinzione, forse inconsapevolmente si stava già cominciando a pensare alla corsa per la salvezza.
Orazio Cutrona (calciocatania.it)