IL CAMMINO NELLA COMPETIZIONE
CATANIA (4-3-3): Bethers; Bouah, Lorenzini, Silvestri (60' Curado), Maffei (77' Castellini); Deli, Ladinetti, Zammarini (60' Rocca); Bocic, Sarao (71' Di Carmine), Marsura (71' Chiricò). A disp.: Albertoni, Mazzotta, Quaini.. All. Tabbiani. MESSINA (4-3-3): De Matteis; Darini (63' Ragusa), Pacciardi, Polito, Tropea (83' Zammit); Franco (63' Frisenna), Ortisi, Buffa; Cavallo (83' Scafetta), Luciani (63' Salvo), Zunno. A disp.: Fumagalli, Firenze, Manetta, Lia, Emmausso, Ferrara, Di Bella, Plescia. All. Modica. ARBITRO: De Angeli di Milano (Carella-Signorelli).
CATANIA (4-3-3): Bethers; Bouah, Castellini, Curado, Maffei; Deli, Rizzo (72' Quain), Zanellato (77' Zammarini); Chiarella (65' Rapisarda), Dubickas (65' Sarao), De Luca (65' Marsura). A disp.: Albertoni, Lorenzini, Silvestri, Mazzotta, Ladinetti, Privitera. All. Zeoli. PICERNO (4-2-3-1): Merelli; Novella (60' De Cristofaro), Garcia, Biasiol, Guerra; Pitarresi, Ciko (91' Gallo); Ceccarelli, Santarcangelo (60' Murano), Graziani (60' E. Esposito); Diop (60' Vitali). A disp.: Summa, Esposito, Savarese, Gilli, De Ciancio. All. Longo ARBITRO: Rispoli di Locri (Spataro-Rispoli).
CATANIA (4-2-3-1): Livieri; Rapisarda (60' Bouah), Silvestri, Curado, Mazzotta (90' Castellini); Zanellato, Quaini (60' Zammarini); De Luca, Deli (72' Marsura), Bocic (60' Chiricò); Dubickas (72' Di Carmine). A disp.: Albertoni, Bethers, Castellini, Lorenzini, Maffei, Rocca, Sarao, Popovic. All. Lucarelli. CROTONE (3-5-2): D’Alterio; Spaltro (90' Giron), Loiacono (46' Papini), Crialese, Bruzzaniti, Schirò (46' Di Stefano), Pannitteri (82' Rojas), Jurcec (88' Petriccione), Tribuzzi; Tumminello, Cantisani (72' D'Ursi). A disp.: Lucano, Gomez, Branduani, Aprile, Coscia, Pirozzi, Solmonte, Tarantino. All. Zauli. ARBITRO: Grasso di Ariano Irpino (Minafra-Cadirola).
CATANIA (4-2-3-1): Bethers; Rapisarda (91' Maffei), Lorenzini, Curado, Castellini; Zammarini, Quaini; Chiricò (80' Zanellato), Rocca (91' Deli), Chiarella (68' Marsura); Bocic (68' Dubickas). A disp: Livieri, Albertoni, Mazzotta, Privitera, Popovic. All: Lucarelli PESCARA (4-3-3): Plizzari; Floriani, Di Pasquale, Pellacani, Milani (46' Pierno); Dagasso, Aloi (60' Squizzato), Tunjov (77' De Marco); Merola (72' Cangiano), Cuppone (60' Tommasini), Accornero. A disp: Ciocci, Barretta, Staver, Mesik, Moruzzi, Mora, Manu, Masala, Vergani. All: Bucaro ARBITRO: Crezzini di Siena (Boggiani-Merciari).
RIMINI (4-3-3): Colombo; Lepri, Pietrangeli, Gorelli, Semeraro; Leoncini (66' Tonafari), Langella, Delcarro (56' Marchesi); Lamesta (84' Sala), Cernigoi (56' Morra), Malagrida (46' Iacoponi). A disp: Colombi, Stanga, Accursi, Rosini, Satalino. All:Troise CATANIA (3-4-1-2): Bethers; Curado (66' Bouah), Kontek, Monaco; Chiarella, Zammarini, Quaini (46' Welbeck), Castellini; Peralta (77' Zanellato); Costantino (66' Cicerelli), Di Carmine (80' Cianci). A disp: Albertoni, Donato, Rapisarda, Ladinetti, Popovic. All: Lucarelli ARBITRO: Mirabella di Napoli (Linari-Fumarulo).
CATANIA (4-2-3-1): Albertoni; Bouah, Monaco (71' Kontek), Castellini, Celli (45' Curado); Sturaro, Welbeck; Chiricò (71' Chiarella), Tello, Cicerelli (88' Haveri); Di Carmine (82' Cianci). A disp.: Furlan, Donato, Peralta, Ndoj, Marsura, Costantino. All. Vanigli (Lucarelli squalificato). RIMINI (4-3-3): Colombi; Lepri, Gorelli, Gigli (77' Tofanari), Sala; Semeraro, Megelaitis, Langella (85' Iacopino); Lamesta, Morra (77' Cernigoi), Malagrida (62' Garetto). A disp: Colombo, De Lucci, Rosini, Pietrangeli, Quacquarelli, Leoncini, Delcarro, Ubaldi. All: Troise ARBITRO: Ravera di Lodi (Parisi-Grasso).
PADOVA (4-3-3): Zanellati; Kirwan, Delli Carri, Perrotta, Villa; Capelli (65' Fusi), Crisetig, Radrezza (71' Bianchi); Varas, Zamparo (71' Bortolussi), Palombi (65' Tordini). A disp: Donnarumma, Mangiaracina, Belli, Crescenzi, Liguori, Grosu, Favale, Cretella, Faedo. All: Torrente CATANIA (4-3-3): Furlan; Rapisarda, Curado (46' Monaco), Quaini, Castellini; Sturaro (57' Peralta), Ndoj (46' Welbeck), Zammarini; Chiricò (76' Chiarella), Di Carmine (71' Costantino), Cicerelli. A disp: Albertoni, Donato, Kontek, Haveri, Celli, Cianci, Marsura. All: Zeoli ARBITRO: Perri di Roma 1 (Regattieri-Pressato).
CATANIA (3-5-2): Albertoni; Castellini (108' Chiarella), Monaco (105' Kontek), Celli; Bouah (79' Rapisarda), Peralta (66' Chiricò), Quaini, Zammarini, Cicerelli (82' Marsura); Cianci (79' Costantino), Di Carmine. A disp: Furlan, Donato, Curado, Ndoj, Haveri. All. Zeoli. PADOVA (4-2-3-1): Zanellati; Belli (65' Faedo), Delli Carri, Perrotta, Villa; Radrezza (80' Fusi), Crisetig; Liguori (80' Crescenzi), Varas, Valente (65' Palombi); Bortolussi (87' Capelli, 110' Zamparo). A disp: Donnarumma, Mangiaracina, Favale, Cretella, Bianchi, Dezi, Tordini. All: Torrente. ARBITRO: Nicolini di Brescia (Giuggioli-Pedone).
Zeoli “Vincendo la Coppa abbiamo raccolto tutto quello che non siamo riusciti ad ottenere in campionato. in Coppa abbiamo sempre avuto quel qualcosa in più come grinta, voglia di fare e determinare. E’ un’annata deludente questa, lo sappiamo. Nessuno di noi è contento di non avere reso secondo le aspettative ma secondo me usciamo Ci abbiamo sempre creduto, anche dopo lo svantaggio iniziale, hanno saputo quello che dovevano fare, dispiace che in un momento di grande gioia lo stadio sia vuoto, abbraccio virtualmente tutti i nostri tifosi. Chi è entrato oggi è stato determinante (Marsura, Costantino..), per noi è un momento bellissimo, per chi ha giocato per questa maglia, non me ne rendo ancora conto di quanto fatto. Oggi festeggiamo, poi pensiamo al Catania.
IL PRESIDENTE PELLIGRA CON L'ASSESSORE ALLO SPORT SERGIO PARISI E IL SINDACO DI CATANIA ENRICO TRANTINO
PELLIGRA: “Grandi investimenti per il Catania, c’è tanto lavoro da fare. Il sogno è andare in A” “Stiamo sostenendo grandi investimenti, non mi riferisco esclusivamente in termini di denaro ma anche di sacrifici che io, Grella e Bresciano stiamo facendo tutti insieme. Abbiamo allestito una squadra completamente nuova ma c’è tanto da fare. Vogliamo costruire una squadra importante, non solo per oggi, ma anche per il futuro. Vogliamo essere sempre al top, il sogno è quello di approdare in Serie A. Ci vorrà tempo, però la nostra intenzione è quella di fare passi in avanti e non indietro. Stiamo lavorando duramente per arrivarci”. “Il pubblico? E’ un male l’assenza dei tifosi alla finale di Coppa, li avremmo voluto al nostro fianco. La gente ci teneva ad esserci, so bene che in TV non è la stessa cosa e questo mi rattrista molto. La vittoria della Coppa è dedicata a loro. Tutti i nostri giocatori sono stati coraggiosi dimostrando di avere tanta forza, siamo molto soddisfatti dello sforzo profuso nel contesto di una serata speciale per la città e per il club. Adesso pensiamo al campionato, ancora non è finita”.
LE PAGELLE DELLA STORICA PARTITA
I MARCATORI ROSSAZZURRI DELLA FINALE: MARSURA, CICERELLI, COSTANTINOE DI CARMINE ALBERTONI voto 5,5: Non brilla per sicurezza tra i pali in nessuno dei gol subiti. Sul gol dello 0-1 respinge il colpo di testa di Valente in area piccola, consentendo l’intervento in tap-in di Bortolussi. Sul secondo gol padovano è protagonista di un tuffo poco reattivo. Per il resto non vive altri momenti di sofferenza.
CASTELLINI voto 6: Non la sua migliore prestazione (vedi 0-1 del Padova in cui si fa anticipare da Bortolussi), ma porta la pagnotta a casa senza strafare, pensando principalmente alla fase difensiva, nella quale soffre poco gli avversari che si aggirano dalle sue parti.
CHIARELLA voto 6: Entra nel corso dei supplementari e prova in un paio di circostanze a creare la superiorità, senza troppo successo.
MONACO voto 6: Del terzetto difensivo è quello meno impegnato, anche grazie alla prova abulica – gol a parte – di Bortolussi. Entra nell’azione del 3-2 spizzando il cross dalla bandierina di Chiricò. Un suo passaggio errato nel recupero del secondo tempo concede al Padova una ripartenza potenzialmente letale, sventata da Zammarini.
KONTEK voto 6: Un quarto d’ora ai supplementari in cui si limita a gestire con raziocinio i palloni che transitano dalle sue parti.
CELLI voto 6,5: Per 90’ prestazione senza infamia e senza lode, nella quale riesce a controllare come meglio può il temibile Liguori ed avanzare di rado sulla propria corsa. Poi, ai supplementari, si trasforma: sforna almeno sette traversoni, molti dei quali piuttosto pericolosi e si propone costantemente in avanti, supportando le iniziative dei compagni.
BOUAH voto 5,5: Poco attento in avvio di gara, quando si dimentica Valente alle proprie spalle, consentendo al numero 9 patavino di colpire di testa, dando il via all’azione del gol dell’iniziale vantaggio degli ospiti. Prova di tanto in tanto degli affondi sulla destra, senza riuscire a pungere.
IL CAPITANO CICCIO RAPISARDA ALZA AL CIELO IL PRIMO TROFEO UFFICIALE CONQUISTATA DALLA SQUADRA DELLA SUA CITTA' RAPISARDA voto 6,5: Buon impatto sulla gara, tra la fine del secondo tempo e i tempi supplementari. Da quinto di centrocampo si fa trovare spesso e volentieri in zona alta. Nei minuti finali viene abbassato nel terzetto difensivo e continua ad accompagnare quando possibile l’azione, rendendosi protagonista di qualche buono spunto.
QUAINI voto 6,5: Sempre sul pezzo per 120 minuti. Partita prevalentemente spesa a mettere ordine in mediana, con tantissimi palloni sventagliati da una fascia all’altra. La ciliegina la mette alla fine: bel suggerimento per Marsura, da cui scaturisce il gol che porta in dote la coppa.
ZAMMARINI voto 7: Encomiabile non solo per i soliti chilometri macinati sul terreno di gioco, ma anche per l’impatto tangibile che ha su diversi momenti importanti della gara. Con molta intelligenza chiude l’uno-due con Cicerelli in occasione del gol del 2-1; nella ripresa, durante i minuti di recupero, sventa un pericolosissimo contropiede biancoscudato. Anche nei supplementari prosegue col suo preziosissimo “lavoro sporco”.
IL GOL DI CICERELLI CICERELLI voto 6,5: L’inizio di gara è macchiato dalla copertura inefficace su Liguori, il quale lo salta e sforna il traversone da cui nasce l’iniziale vantaggio degli ospiti. Si riscatta nella fase di sua pertinenza, quella offensiva, calciando la punizione dalla quale scaturisce il rigore dell’1-1, guadagnando qualche corner e trasformando con maestria, infine, il gol del 2-1 al termine di una pregevole da lui stesso avviata.
MARSURA voto 6,5: Ci mette impegno e determinazione ed alterna giocate buone ad altre meno buone. Ha comunque il merito di tenere vive le speranze di coppa deviando in rete la spizzata di Monaco sul corner battuto da Chiricò all’89°. Poi, in extremis, si inventa il meraviglioso assist al volo per Costantino, su lancio di Quaini, che decide il match. Il Marsura ritrovato. “Vengo da una stagione molto difficile personalmente, credo sia la stagione che mi ha fatto crescere più di tutte, io ho 30 anni e quindi è un po’ che gioco. Ho capito cosa vuol dire giocare nel Catania, mi sono tolto un pò quelle pressioni che forse mi sono creato anche da solo. Scendendo di categoria ci ho messo un pò ad ambientarmi però sono sempre stato felice di giocare qui e credo che questa sia una bella rivincita per me”. “Il gol di Costantino? Volevo calciare in porta, poi la palla è rimasta un po’ indietro e allora l’ho messa di prima in mezzo, la prima idea era quella di calciare. Il gruppo? Una squadra che non è un gruppo non fa una prestazione del genere dopo essere andata sotto all’inizio. Ne ho sentite tante, voi giornalisti giustamente ci criticate e avete ragione perchè siamo forti individualmente ma non abbiamo reso finora come avremmo dovuto. Io però vedo una squadra unita. Sento dire che qui c’è chi pensa a se stesso e invece questo è un gruppo bellissimo. Quando sono stato fuori i compagni mi hanno aiutato tanto e mi sono stati vicino. A volte abbiamo il freno a mano tirato e siamo nemici di noi stessi. E’ questione di grinta, voglia di mordere l’avversario. La C è così, non ci sono fenomeni in questa categoria. Speriamo di compattarci ancora di più e di ricavare maggiore convinzione adesso”. “Penso solo a lavorare, quando arrivi in una piazza con tante pressioni è difficile gestire la situazione sia a livello individuale che di squadra se le cose non vanno bene. Io mai come quest’anno ho capito che il lavoro è importante, come lo è concentrarsi su se stessi vedendo positività. All’inizio qui vedevo le cose negative, poi quando sono stato fuori un mese e mezzo ho capito il pensiero della gente, questo mi ha fatto bene. Io do il massimo tutti i giorni, ci aiutiamo tra di noi. Possiamo essere tutti protagonisti”.
IL GOL DI MARSURA
CIANCI voto 6,5: Partita di grande sacrificio in avanti, con continui duelli fisici con Delli Carri e Perrotta. Difende spesso e bene il pallone e offre delle sponde interessanti. Nella ripresa subisce l’intervento che, grazie anche all’intervento del VAR, determina l’espulsione di Perrotta.
DI CARMINE voto 6: Lo schieramento tattico scelto dal mister lo tiene spesso e volentieri lontano dall’area di rigore, tant’è che anche la sua è più che altro una gara di grande sacrificio, caratterizzata da pochi spunti. Quando tocca a lui, comunque, risponde presente, trasformando il rigore dell’1-1.
PERALTA voto 5,5: L’unico lampo del suo match è al minuto numero 6, quando inventa un corridoio per Bouah. Per il resto, prova a dare il proprio contributo in fase di costruzione, senza però riuscire ad incidere.
CHIRICO’ voto 6: Entra e si piazza nella posizione, per lui atipica, di mezzala. Si perde Delli Carri sul corner che conduce al 2-2 padovano, ma si riscatta battendo l’angolo del 3-2. Nei supplementari è protagonista di un paio di iniziative interessanti.
IL GOL DI COSTANTINO COSTANTINO voto 6,5: Fino al 120° la sua prestazione non raggiunge la sufficienza. Prima del gol vittoria, infatti, non sfrutta al meglio un paio di assist a lui offerti dai compagni. Ma nel momento che conta, risponde presente con un colpo di testa mortifero. What else? Ai microfoni di RaiSport parla anche l’autore del 4-2 decisivo nell’economia della gara vinta dal Catania contro il Padova, l’attaccante Rocco Costantino, andato a segno al 120′: “Non ho parole, ho sofferto tanto – afferma –. Sono stato parecchio criticato ma sono rimasto sempre zitto e ho lavorato tantissimo. Ho avuto tanta fede. Questa è la vittoria di tutti. Di Tabbiani, Lucarelli e dei ragazzi che c’erano prima perché è pure merito loro, ci tengo a precisarlo. Dedico tutto ai miei genitori”.
All. ZEOLI voto 6,5: Propone un 3-5-2 camaleontico, pronto a convertirsi al 4-4-2 in base al movimento degli esterni. La squadra ha il merito di non disunirsi dopo lo 0-1 e di mostrare una reazione che in molte altre occasioni non si era registrata (tant’è che per la prima si riesce, finalmente, a ribaltare uno svantaggio). Cambia ulteriori moduli in corso d’opera, chiudendo con uno schieramento a trazione anteriore (Rapisarda braccetto di difesa, Chiarella e Marsura esterni nel 3-5-2) per sfruttare la superiorità numerica e cercare la vittoria prima che si arrivi ai rigori. Obiettivo raggiunto!
PADOVA voto 6: A differenza della gara d’andata, mette in campo più titolari, soprattutto nel reparto avanzato, e se la gioca a viso aperto con un 4-2-3-1 che nella prima parte di gara porta i suoi frutti, con l’immediato vantaggio di Bortolussi che potenzialmente potrebbe chiudere il discorso. Poi, però, nonostante un’organizzazione di gioco superiore rispetto a quella etnea, Crisetig e compagni la perdono dal punto di vista mentale, facendosi condizionare sul piano nervoso e motivazionale dagli episodi che ridisegnano il finale di gara (tra questi, anche l’espulsione di Delli Carri).
A seguito di 11 arresti e 17 Daspo, il giudice sportivo ha inflitto un'ammenda di soli 10.000 euro al Calcio Catania e di 5.000 euro al Calcio Padova, ritenendo le misure penalizzanti per entrambe le società, considerato il mancato incasso. Però 1.500 ragazzini dell’Under 14 del settore giovanile della società etnea e di scuole affiliate avranno la possibilità di guardare la finale dalla Tribuna B, assolutamente senza secondo fini da parte etnea ma solo per dimostrare a qualcuno cosa significhi una “giornata di sport”. Lo ha deciso la Questura che ha accolto una richiesta congiunta avanzata del Catania football club e della Lega Pro. “Il Giudice sportivo ha concesso il necessario nulla osta per l’iniziativa, fortemente voluta dal Catania e dalla Lega Pro per diffondere un messaggio incentrato sul tifo positivo. La terna arbitrale e i ventidue calciatori schierati dall’inizio entreranno in campo con 25 bambini: sulle maglie di questi ultimi, le parole più importanti relative ai valori dello sport“. Ma i mal di pancia dal Nord sono arrivati lo stesso, sperando in uno stadio completamente a porte chiuse: - “Spero che nella gara di ritorno SAREMO TUTELATI e che non ci si sottoponga al rischio di essere con delle BELVE” (Francesco Peghin - Presidente Padova Calcio) - “Non possiamo tuttavia non sentirci PARTE LESA, avendo dapprima subito un vile attacco in casa nostra e poi vedendo preclusa la partecipazione dei nostri tifosi alla finale” (Alessandra Bianchi - Ad Padova Calcio) Ma qualcuno non ci sta e ne parla in questi termini: “Millecinquecento bambini, più relativi accompagnatori, al Massimino per Catania-Padova, finale di ritorno di Coppa Italia Serie C. In tutta onestà, continuiamo a pensare che la vera miglior risposta possibile sarebbe stata uno stadio pieno che si comporta come ci si aspetta da chi va a vedere una partita di pallone e non a fare il delinquente. Ci rendiamo conto, però, che, anche solo per ragioni di opportunità, non sarebbe stato il caso. Ergo, nel novero delle possibili conseguenze ai brutti fatti dell’Euganeo, sui quali (giova ripeterlo, la responsabilità oggettiva è solo un’arma di ricatto in mano alle parti marce della tifoseria) ci siamo già spesi, quella scelta dalla Lega Pro, dal Catania e dal Padova (?) è per distacco la migliore”. “L’atto conclusivo di una coppa cresciuta di prestigio negli anni vedrà così protagonista il sorriso dei bimbi e non un silenzio tombale. Bravo a chi l’ha deciso, a chi l’ha assecondato, un po’ meno a chi comunque trova lo spazio per un po’ di polemica. Capiamo, sia chiaro, l’amarezza dei tifosi patavini, che delle vicende sono state le vittime. Però, non potendosi portare loro allo stadio se non ci vanno i padroni di casa è difficile pensare a cosa di meglio si potesse organizzare per nobilitare la finale. Da ripetere: bravi, senza se e senza ma”. (Ivan Cardia – tuttoC.com)
ALLE SPALLE DELLA SQUADRA, FESTANTI, I MERAVIGLIOSI 1.500 CHE TEMEVA LA DIRIGENZA DEL PADOVA Per tutti quei bambini che hanno tifato, mostrandosi più maturi di certi “adulti”. Per tutti quei tifosi che avrebbero desiderato sostenere la squadra e gioire insieme, ma non hanno potuto per colpa di pochi. Per una dirigenza che ci mette il cuore. Per tutta la città che ha bisogno di segnali di riscossa. Non è solo una vittoria. Non è solo una Coppa. È Catania. Enrico Trantino - Sindaco di Catania
LA DIRIGENZA ETNEA
“Una partita molto bella, finale divertente emozionante e ricca di colpi di scena. Non c’è dubbio che una parte di spettacolo l’abbiano fatta i 1500 bambini presenti allo stadio, soprattutto specie dopo quanto di spiacevole accaduto all’andata. Il calcio si dimostra sempre più forte di tutto in queste circostanze. Questa è una Coppa storica, restaurata nello stile e dunque inedita per chi l’ha alzata quest’oggi per la prima volta. Una serata molto bella che sa tanto di calcio con due squadre che hanno nobilitato al meglio questa finale. Complimenti al Padova ma anche al Catania che metteva tanto sul piatto della bilancia quest’oggi, ho visto il presidente Pelligra anche molto emozionato”. Il Presidente della Lega Pro Matteo Marani
AL PROSSIMO ANNO, MA CON LO SCUDETTO SULLA MAGLIA!
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