|
"Durante
la prossima canzone, voi seduti nei posti più economici battete le
mani, per gli altri è sufficiente far tintinnare i gioielli." "George
Martin è diventato sordo da un orecchio, ora può lavorare solo in mono"
"Vedevamo
già tra tutte quelle francesine, ooh, là là, e cose del genere, ma il
pubblico, almeno la prima sera, era tutto di vecchietti in smoking. e un
gruppo di ragazzi dall'aspetto vagamente gay stava aggrappato alla porta
del palco gridando: 'Ringooo Ringoo'. Non abbiamo visto nessuna delle
Brigitte Bardot che ci aspettavamo.
"Sua
maestà è una ragazza molto piacevole, ma non ha molto da dire..."
"La
chitarra va bene, John, ma non ti darà certo di che vivere."
"Mi
era giunta voce che una giovane artista stava per allestire una mostra...C'era
tra le altre cose, una mela in vendita per 200 sterline; ho trovato che
fosse geniale: pagare 200 sterline per assistere alla decomposizione
lenta di una mela."
"In
America non hanno le gelatine di frutta morbide, ma ne hanno di dure
come proiettili. Alcuni quotidiani avevano tirato fuori una vecchia
storia che avevamo dimenticato di quando John una volta disse che io
avevo mangiato tutte le sue gelatine alla frutta: ovunque andassimo i
fans gliele tiravano addosso...e non erano morbide."
"Signora,
noi moriamo di fame e ci hanno detto che non si può mangiare finchè
lei non se ne va."
"Mi
piace molto Beethoven, specie i suoi quadri."
Giornalista:
"Cosa ne pensate della campagna in atto a Detroit per
distruggervi?"
"Quando
tutti cominciarono ad analizzare le canzoni dei Beatles, io non capivo
come facessero a trovarci tutte quelle cose"
"Abbiamo
sempre fatto delle cose strane nei dischi. In Girl facevamo un
sottofondo che faceva 'tit-tit-tit-tit' e nessuno lo ha mai notato"
"Mentre
sono in macchina a volte chiudo gli occhi e medito, tanto è il mio
autista a guidare"
"Le
voci sulla mia morte sono oltremodo esagerate. Comunque, se fossi morto,
sarei stato sicuramente l'ultimo a saperlo"
Pensavamo
che se fossimo durati per due o tre anni sarebbe stato fantastico"
|
Ma
il successo di un mito del nostro tempo si misura soprattutto col metro
del denaro e con quello dei numeri. Anche qui i Beatles, a oltre vent'anni
di distanza dal loro ultimo disco, detengono ancora i più prestigiosi
record mondiali. I primi dati che seguono si riferiscono al mercato
americano. Come artisti i Beatles hanno piazzato per ben venti volte un
loro disco 45 in classifica. Secondo in questa classifica è Elvis
Presley con diciassette, terzi sono Michael Jackson e le Supremes con
dodici, quinti i Bee Gees e Paul McCartney (nelle vesti di solista) con
nove. Ci hanno messo solamente sei anni per farlo, contro i tredici
impiegati da Elvis Presley e i dodici di Michael jackson, che è tuttora
in corsa. Quanto
a settimane di permanenza in classifica, i Beatles sono secondi soltanto
a Elvis (cinquantanove settimane contro le ottantacinque del "re
del rock and roll) e precedono cantanti della vecchia generazione come
Bing Crosby (quarantacinque), Perry Como (quarantadue) e Jimmv Dorsey
(trentadue). In Australia invece detengono il primato con le quindici
settimane del disco Hey Jude/Revolution. I
Beatles sono anche detentori del record del monopolio nella Hit Parade
americana. Ci riferiamo in particolare a tre storiche settimane, quelle
che vanno dal 28 marzo all'11 aprile 1964, in cui succede l'inaudito. Il
28 marzo dieci loro canzoni sono infatti presenti in classifica: si
tratta di She Loves You; I Want to Hold Your Hand, Tivist and Shout,
Please Please Me (piazzate ai primi quattro posti); I Saw Her Standing
There; Cant Buy Me Love; From Me to You; All My Loving , Roll over
Beethoven; Do You, Want to Know a Secret. Il 4 aprile le canzoni
dei Beatles in Hit Parade, con la comparsa di You cant do thai e di
Thank you girl, diventano dodici e soprattutto sono loro le prime
cinque; l'11 aprile si aggiungono a queste anche There's a Place e Love
Me Do, e arriviamo così a ben quattordici presenze. Loro
è anche il record di successi ottenuti durante il corso di un singolo
anno. L'anno in questione è il magico 1964, che vide ben trenta canzoni
dei Beatles entrare in classifica. Come autori, John Lennon e Patul Mc
Cartney sono nettamente in testa alle vendite con venticinque canzoni
piazzate al primo posto, ma se si aggiunge la produzione solistica, Paul
balza addirittura a trentuno. Secondo è Barry Gibb dei Bee Gees con
sedici; terzi e quarti due autori della scuderia Motown, Brian Holland e
Lamont Dozier, con undici e tredici rispettivamente. Continuando
in questa nostra rassegna dei numeri, ci accorgiamo che Let be è la
canzone dei Beatles che ha raggiunto più velocemente le vette della
classifica: durante la prima settimana di uscita è già al numero sei
della Hit Parade. Il produttore del gruppo, George Martin, è quello che
è riuscito a collezionare più numeri uno: ne ha infatti prodotti
ventidue, contro i sedici di Steve Sholes e i tredici di Gibb e Holland. E
veniamo ai piazzamenti ottenuti in altri mercati: sulle prime sette
canzoni più vendute in Inghilterra nel corso degli anni sessanta,
cinque sono loro: She Loves you (prima), I Wan/ To Hold Your Hand
(seconda), Cant Buy Me love (quarta), I FeeI Fine (quinta) e We Can Work
It out (settima); la stessa classifica riferita agli anni settanta vede
al Primo Posto Mult of Kintyre, di Paul Mc Cartney con i Wings. She
Loves You è la canzone che ha resistito il maggior numero di settimane
nelle classifiche australiane: ben quarantadue. In Italia i Beatles
risultano "solo" all'undicesimo posto nella classifica dei
quarantacinque giri: ne hanno infatti piazzati ventitré contro i
sessantasette di Mina, i cinquantanove di Adriano Celentano e i
cinquantadue di Peppino Di Capri. Come stranieri sono secondi solo a
Elvis Presley che ne ha ventiquattro. |
Mino Reitano, è vero o no?
Il
grande mito calabrese di Fiumara perpetua la sua fama imperitura di
unico e vero quinto Beatle.
|
di Michele Murino
Le
dichiarazioni sono estratte dalla serie di videocassette della "Beatles
Anthology"
Dylan
a proposito della morte di George Harrison: George Harrison era "un
gigante, un'anima grande, grandissima", ha "ispirato amore e
la forza di un centinaio di uomini. George era come il sole, i fiori e
la luna, e mi mancherà enormemente" da un'intervista a George
Harrison:
(Howard
Sounes - "Bob Dylan")
Anche
Ringo Starr ha in varie occasioni suonato con Bob Dylan, al concerto
d'addio di "The band" (vedi il film "The last waltz")
ed in varie sessions negli anni ottanta. |
I WANT TO HOLD YOUR HAND E' uno dei singoli più venduti del gruppo, prenotato nei negozi fin dall'inizio per un milione di copie, cosa incredibile all'epoca. "Composto e cantato dalla coppia Lennon-McCartney si rivela subito un successo senza precedenti: pochi tratti melodici e un coro trascinante fanno di <<I want to hold your hand>> la canzone-bandiera del gruppo, fornendo la chiave musicale e interpretativa che definiscono lo <<stile Beatles>> per antonomasia." John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.53 "Oh, per favore dimmi che lascerai che io sia il tuo uomo, e dimmi, per favore che mi lascerai tenere la mano. Voglio tenerti la mano. E quando ti tocco, Mi sento felice nell'intimo, è una sensazione così forte, che non riesco a nascondere il mio amore. Non riesco a nasconderlo, non posso nasconderlo." IF I FEEL "Una melodia suadente, uno stile ammiccante e dolciastro farà la fortuna di questo brano del 1964. Ottima la prova al canto, ben coordinato tra John e Paul, ancora alle prese con testi banalotti e privi di mordente". John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.60 "If I feel segna un progresso [importante nella prima fase produttiva , quando i Beatles avevano appena smesso di essere una band di rockettari da 360 serate all’anno nei locali di Amburgo o di Liverpool], con accordi strutturalmente complessi e intricate armonie vocali, che Paul e John, su loro espressa richiesta, cantarono in un unico microfono". Marc Lewisohn "Beatles otto anni ad Abbey Road" pag.82 "Se mi innamorassi di te mi prometti di essere sincera e aiutarmi a capire? Poiché sono già stato innamorato prima, ed ho scoperto che l'amore era qualcosa di più che tenersi solamente per mano. Perciò spero che tu comprenda che mi piacerebbe amarti e che lei piangesse quando saprà che stiamo insieme. Dato che non riesco a sopportare la sofferenza, e mi spiacerebbe se il nostro nuovo amore andasse in fumo." TICKET TO RIDE La canzone " presenta un attacco arpeggiato, preludio alla voce di John, supportata come sempre da cori e controvoci. Gli assoli chitarristici, novità assoluta, sono a cura di Paul. Tutto l'impianto appare complessivamente più equilibrato, compreso un ritrovato Ringo come misurato batterista" John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.69 "Mi sto intristendo e credo sia perché oggi, sì, la ragazza che mi fa impazzire mi ha lasciato. S'è presa un biglietto per viaggiare, s'è presa un biglietto per viaggiare e non le importa nulla. Ha detto che vivere con me la sta deprimendo, eh sì, e che non si sarebbe mai sentita libera con me intorno. Non so perché corra tanto, avrebbe dovuto pensarci due volte, avrebbe dovuto parlarne con me prima di decidere di dirmi HELP Questo brano scritto da John Lennon è, "a suo dire, assolutamente autobiografico in quel momento. Si tratta di un rock ben giocato, nei ritmi e negli stacchi, con il supporto delle solite voci perfettamente affiatate. Il ritmo è incalzante e vario, e compaiono alcune raffinatezze strumentali, poco eclatanti ma che testimoniano del salto qualitativo in atto." John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.71 "Aiuto! Ho bisogno di qualcuno. Aiuto! Non dico di uno qualsiasi. Aiuto! Sai che ho bisogno di <<qualcuno>>. Aiuto! Ora la mia vita è cambiata così tanto, la mia indipedenza sembra divenire confusione, e ogni tanto mi sento così insicuro. So solo di aver bisogno di te come mai prima. Aiutami se puoi, mi sento giù, e apprezzerei molto la tua presenza, aiutami a tornare con i piedi per terra; non vuoi, per favore, aiutarmi?" YESTERDAY È uno "tra i brani più celebri del quartetto, talmente significativo che anni dopo, durante l’aspra polemica tra McCartney e Lennon, quest’ultimo in un momento d’odio griderà, rivolto a Paul: <<L’unica cosa di buono che hai fatto è stata Yesterday!>>, come dire che neanche la cattiveria più falsa poteva intaccare la bellezza sfolgorante del brano. Paul si accompagna da solo alla chitarra - il quartetto d’archi verrà aggiunto in seguito – in un brano malinconico e ispirato, dalla struttura melodica perfetta. Splendida l’interpretazione, dolce e disperata, su un testo nato buffescamente (<<Una mattina, appena sveglio, mi misi al piano e cominciai a suonare. Ne saltò fuori questo pezzo, poiché è così che succede, no? Le canzoni vengono fuori da sole. Comunque non mi riusciva per niente di trovargli un titolo che scandisse le tre sillabe iniziali; così, sul momento, lo chiamai "Scrambled eggs" – uova strapazzate. Per un paio di giorni restò intitolato così, poi pensai alla parola "yesterday" e il teso cominciò a costruirsi, diventando una canzone>> Paul McCartney)". John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.73 "Ieri, tutti i miei problemi sembravano così lontani, ora sembra che siano tornati. Io credo in ieri. Improvvisamente non valgo la metà di quello che ero un tempo, un ombra aleggia su di me. Oh, ieri è passato senza che me ne accorgessi". MICHELLE "Rappresenta un gioiello di composizione, quanto mai vacuo però nel testo, a base dei soliti –ti amo- ho bisogno di te- ma come mai riuscirò a dirti quello che voglio dire. Splendida l’introduzione chitarristica" (John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.77) e anche il giro di basso. Dice infatti Paul McCartney in un’intervista: "Non mi dimenticherò mai di quando scrissi la linea di basso per Michelle, perché fu quasi un lavoro alla Bizet: un basso che letteralmente avvolgeva la canzone. Ed era qualcosa che si poteva fare con il basso, il che mi eccitava. Marc Lewisohn "Beatles otto anni ad Abbey Road" pag.29 "Michelle <<ma belle>>, sono parole che stanno bene insieme, mia Michelle. Ti amo, ti amo, ti amo, è tutto quello che voglio dire. Finché non troverò un modo, dirò le sole parole che, so, tu capirai". DAY TRIPPER "Intervistati nel 1966, John e Paul compresero anche Day Tripper tra le composizioni <<forzate>>, scritte sotto pressione per uscire con un singolo. Ancora una volta, la forzatura non è palese, almeno per i non intenditori. Tanti altri autori musicali sarebbero stati più che fieri di scrivere un pezzo come quello". Marc Lewisohn "Beatles otto anni ad Abbey Road" pag.124 IN MY LIFE "Delicata e pregevole fin dall’esordio è scritta da Lennon. Splendido l’intermezzo finto-clavicembalo e le punteggiature di chitarra. Il testo è in linea con il "nuovo" Lennon", (John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.78) che racconta cioè esperienze di vita e di contestazione, e non solo di amore. L’assolo di tastiera venne suonato da George Martin, che all’inizio "tentò con un organo Hammond, ma senza successo. A questo punto Martin optò per il piano, ma c’erano problemi per suonare il genere d’assolo che desiderava, una cosa in stile barocco, al giusto tempo. La soluzione fu suonarlo a velocità dimezzata per poi inserire il nastro a velocità doppia. Funzionò, e la canzone era completa, e diventò anche uno dei pezzi più pregiati dei Beatles". Marc Lewisohn "Beatles otto anni ad Abbey Road" pag.127 "Ci sono luoghi che ricorderò per tutta la vita, sebbene alcuni di essi siano cambiati, alcuni per sempre, non certo in meglio; alcuni sono andati e altri rimangono. Tutti questi posti e i loro momenti ricordo ancora con amori e amici; alcuni sono morti e alcuni vivono ancora: nella mia vita li ho amati tutti". ELEANOR RIGBY "Uno dei capolavori di Paul McCartney, in un arrangiamento affascinante, con il supporto di un [doppio] quartetto d’archi. Pennellate timbriche in sottofondo, per la voce semplice e ispirata di Paul che percorre la tessitura armonica con naturalezza e impennate improvvise. Splendido il coro e la controvoce del finale." John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.83 In realtà la partitura degli archi è dovuta a George Martin, che si disse "ispirato in gran parte da Bernard Herrmann, soprattutto dalle musiche di scena che aveva scritto per il film di Truffaut Fahrenheit 451." Affermò infatti Martin: "Mi colpirono molto specialmente quelle sonorità stridenti degli archi. Quando Paul mi disse che voleva che, in Eleanor Rigby, fossero gli archi a tenere il ritmo, mi venne subito in mente la partitura di Herrmann". Marc Lewisohn "Beatles otto anni ad Abbey Road" pag.152 "Ah, guarda tutti coloro che sono soli. Ah, guarda tutti coloro che sono soli. Eleanor Rigby raccoglie il riso in chiesa, dove è stato celebrato un matrimonio, e vive in un sogno. Aspetta alla finestra, indossando il volto che conserva in una caraffa vicino alla porta: per chi, tutto ciò? Padre McKenzie scrive il testo di una predica che nessuno ascolterà: nessuno si avvicina. Guardalo mentre lavora, mentre si rammenda i calzini di notte, quando non c’è nessuno. Cosa gli importa? Tutti coloro che sono soli, da dove vengono? Tutti coloro che sono soli, a chi appartengono?"
WITH A LITTLE HELP FROM MY FRIENDS "Cantata da Ringo e resa celeberrima anni dopo nell’interpretazione di Joe Cocker, è un motivetto semplice e orecchiabile, splendido nelle linee melodiche e corali, che ben si presta ad arrangiamenti tipo <<soul>>". John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.94 Da notare il fatto che Ringo, simpaticissimo e sempre allegro, era ben visto dagli altri, che cercavano sempre di riservagli una canzone almeno per ogni album in cui lui cantasse, e spesso John e Paul si mettevano al lavoro espressamente per scrivere una canzone per Ringo, come in questo caso, anche perché, confessò ridendo Paul, spesso quando Ringo faceva sentire preventivamente i suoi pezzi, gli altri facevano fatica a trattenersi dal ridere o dal ridicolizzare le armonie sempliciotte del simpatico batterista. "Cosa fareste se cantassi stonato? Vi alzereste e ve ne andreste via? Prestatemi ascolto e vi canterò una canzone, e proverò a non stonare. Ce la farò con un piccolo aiuto da parte dei miei amici. Sto per provare con un piccolo aiuto da parte dei miei amici. Cosa posso fare quando il mio amore non c’è? (Ti preoccupa rimanere solo?) Come mi sento alla fine della giornata? (Sei triste perché resti solo con te stesso?) No, ce la farò con un piccolo aiuto da parte dei miei amici, andrò forte con un piccolo aiuto da parte dei miei amici, voglio provare con un piccolo aiuto da parte dei miei amici." LADY MADONNA "Rock & roll puro, con tanto di sezione fiati, quasi per sottolineare continuità con la propria storia. La musica contrasta con il testo, tenero e sconsolato, nella descrizione di un altro personaggio femminile nella poetica di Paul". John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.105 Da notare che la partitura della sezione fiati no era stata scritta da Paul in precedenza, ma venne messa giù dagli stessi sassofonisti durante la seduta di registrazione, dopo aver sentito la canzone per la prima volta da Paul al pianoforte". Marc Lewisohn "Beatles otto anni ad Abbey Road" pag.278 "Lady Madonna, i bambini ai tuoi piedi si chiedono come farai a cavartela. Chi trova i soldi quando devi pagare l’affitto? Credi che il denaro piova dal cielo? Lady Madonna abbandonata sul letto, ascolti la musica che ti risuona in testa. Il martedì pomeriggio non finisce mai. Mercoledì mattina i giornali non sono arrivati. Giovedì sera le calze erano da rammendare."
HEY JUDE "In occasione di una visita a Chintya, prima moglie di John Lennon, Paul elabora, durante il viaggio in macchina, la struttura portante di un brano divenuto celeberrimo, Hey Jude. <<Ero abbastanza affiatato con Julien, il figlio di Chintya e John>>, racconta lo stesso Paul. <<Così mentre li raggiungevo, in macchina, canticchiavo questo motivetto; qualcosa tipo <<Hey Jules, non prendertela>>. Non so proprio perché proprio <<Hey Jules>>; mi era venuto così, suonava bene. In seguito pensai che sarebbe stato meglio <<Jude>>" John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.108 Nacque così una canzone che diventò uno dei testi più belli, che possiamo riferire ad ogni persona in difficoltà. "Il finale, poi, è inaspettato e originalissimo, con un ritornello ripetuto all’ossessione, accompagnato da un’orchestra sinfonica e scandito da battiti di mani". Importante e rivoluzionaria è anche la durata della canzone: sette minuti e undici secondi nella versione pubblicata. John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.110 "Hey Jude, non prendertela, prendi una canzone triste e migliorala, ricordati di conservarla nel cuore, così potrai cominciare a migliorarla. E ogni volta che provi dolore, Hey Jude, calma! Non caricarti il mondo sulle spalle. Perché sai bene che è pazzo chi interpreta la vita con poco slancio; finisce per rendere il proprio mondo ancora più squallido". BLACKBIRD "Tenero acquerello acustico di Paul per chitarra e voce. Una linea melodica scarna ed essenziale, con poche impennate, in un’atmosfera notturna, immobile e fredda". John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.115 Anche il resoconto della seduta di registrazione presso gli studi di Abbey Road della EMI è molto scarna: "Fu una registrazione priva d’artifici". Marc Lewisohn "Beatles otto anni ad Abbey Road" pag.289 "Merlo, che canti nella morte della notte, prendi queste ali spezzate e impara a volare. Per tutta la vita hai solo aspettato questo momento per librarti. Merlo, che canti nella morte della notte, prendi questi occhi scavati e impara a vedere. Per tutta la vita hai solo aspettato questo momento per essere libero". OB-LA-DI, OB-LA-DA "La canzone che nell’opinione di buona parte degli ascoltatori resta la più divertente e divertita tra le canzoni dei Beatles, fu nella realtà una delle più difficoltose incisioni del quartetto, con una versione originale e non uno ma due rifacimenti, che occuparono molte sedute di registrazione" [fino ad esasperare John Lennon]. Marc Lewisohn "Beatles otto anni ad Abbey Road" pag.296 I WILL "Melodia preziosa e perfetta che [pur essendo pubblicata nel 1968] ricalca moduli espressivi dei Beatles di qualche anno prima. Ottimo l’arrangiamento, con un arpeggio in "finger picking" su percussioni esotiche." John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.116 GET BACK "È da considerarsi uno dei più scintillanti rock’n’roll della discografia dei Beatles, sebbene composto da Paul, più propenso in genere ad atmosfere soft. L’incisione vanta la partecipazione di Billy Preston, tastierista nero che valorizza al massimo la struttura calda e rutilante del brano." John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.122 "La dolce Loretta Martin credeva di essere una donna, ma, per la verità, non era che un uomo; tutte le ragazze intorno a lei dicono che sta per avere ciò che si merita, ma lei se la cava come può. Torna indietro, torna indietro, torna là, al luogo cui appartenevi." SOMETHING Dopo un’esperienza solista brutta e opaca, George Harrison si riscatta inventando per il nuovo album dei Beatles questa canzone che "diventerà a buon diritto un classico del gruppo, degno di figurare accanto ad altri celebri hits" John Reed "Beatles story". Dedicata alla mogllie Patti. ed.Gammalibri, pag.124 HERE COMES THE SUN "Probabilmente il capolavoro di George Harrison, qui al meglio della sua ispirazione intimista e solare. Eccellente la resa timbrica di chitarre acustiche ed elettriche alternate, insieme ad un accompagnamento ritmico puntuale e avvolgente". John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.125 "L’ispirazione per Here comes the sun era venuta ancora una volta attraverso Eric Clapton, anche se in maniera meno diretta del solito. I problemi d’affari della Apple stavano diventando sempre più grevi e stancanti; un bel giorno di primavera, George decise di marinare la scuola, e di fermarsi a riposare nell’assolato giardino di casa Clapton, con la chitarra dell’amico. Il senso di liberazione gli fece germogliare in mente Here comes the sun; e la registrazione riesce a catturare perfettamente quelle sensazioni, fin dagli accordi d’apertura della chitarra acustica, che squilla con vera gioia". Marc Lewisohn "Beatles otto anni ad Abbey Road" pag.398 THE LONG AND WINDING ROAD Questa canzone fu purtroppo il pretesto perché il complesso si sciogliesse ufficialmente, anche se di fatto i Beatles non erano già più un gruppo da oltre un anno, certamente da quando era morto il loro manager Brian Epstein. "Non appena Paul sente l’arrangiamento imposto da Phil Spector [il nuovo produttore] a The long and winding road la situazione precipita. Da una canzone semplice e senza pretese, per canto e pianoforte, essa era stata trasformata in ridondante partitura orchestrale, piena di violini e cori. Paul reclama, tenta un accomodamento, e poi, pieno di stizza, decide di lasciare il gruppo. Lo fa con grande clamore, annunciando la decisione alla stampa e avvisando i compagni di aver intenzione di incidere al più presto un lavoro solista". John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.130 LET IT BE È l’ultimo e importante singolo dei Beatles, "un brano assolutamente splendido e avvolgente, nella più pura tradizione McCartney" John Reed "Beatles story" ed.Gammalibri, pag.131 |
Cynthia Powell Il
23 agosto del 1962 Lennon sposa Cynthia Powell al Mt. Pleasant Register
Office di Liverpool dalla quale ebbe il figlio Julian. |
Yoko Ono Nel novembre del 1966 Lennon incontra per la prima volta l'artista Yoko Ono. Il 18 Ottobre i due vengono arrestati per possesso ed uso di stupefacenti e poi rimessi in libertà dietro pagamento di una cauzione. Dopo un anno divorzia da Cynthia e, il 23 Marzo 1969, a Gibilterra, sposa Yoko Ono. Yoko
Ono è conosciuta più che altro per aver sposato il cantante dei
Beatles John Lennon. Si incontrarono per la prima volta quando Lennon
visitò un'anteprima di un esibizione della Ono all' Indica Gallery di
Londra, il 9 novembre 1966. Lennon fu suggestionato dallo humor e
dall'interattività delle opere esposte, come l'installazione che
prevedeva una scala davanti ad una tela nera e che per mezzo di
specchietti faceva leggere la parola "Yes". C'era anche una
vera mela (o almeno che sembrava tale) esposta con la targhetta
"Mela": quando Lennon venne a sapere che il prezzo della mela
era 200 pounds pensò ad uno scherzo, ma lo ritenne divertente .
Un'altra opera consisteva in un muro dove i visitatori erano invitati ad
appendere un chiodo con un martello, ma poiché l'esibizione sarebbe
dovuta iniziare solo il giorno successivo, la Ono vietò a Lennon di
infilare il primo chiodo. Dopo le insistenze del cantante e dopo
un'accesa discussione con il proprietario della galleria, la Ono permise
a Lennon di mettere il primo chiodo, ma solo a condizione di ricevere 5
scellini. Al che Lennon replicò: "Ti darò 5 scellini immaginari
se tu mi lasci appendere un chiodo immaginario". Iniziarono a
frequentarsi 2 anni dopo, in seguito al divorzio di Lennon dalla sua
prima moglie Cynthia. |
Jane Asher Jane
è stata la fidanzata di Paul Mc Cartney per tutto il periodo di
maggiore successo dei Beatles. Iniziarono
la loro relazione e Paul, si trasferì quasi subito nella casa di
famiglia Asher, a Wimpole street, che divenne la sua ‘casa-base’ a
Londra dal 1963 al 1966. Ed è lì che si trovavano spesso i Beatles a
comporre le loro canzoni. Il fatto che Jane viaggiasse molto per il suo lavoro di attrice poi era continua fonte di diverbi e litigi, ma Paul ne era innamorato e cercava sempre di mantenere il rapporto con lei. In questi anni si comprarono un paio di case ed ebbero anche un periodo di convivenza. Dopo 5 anni di relazione (seppur altalenante), il matrimonio sembrava inevitabile e nel Natale del 1967 Paul le domandò di diventare sua moglie condendola con un bell’anello di diamanti e smeraldi. Lei accettò. Ma i diverbi continuavano e dopo soli sei mesi (nel 1968) lei lo beccò in flagrante con un’altra donna (capito il furbetto?) e la loro storia fìnì. Dopo solo un anno Paul sposò Linda Eastman (con la quale rimase per tutta la vita, fino alla morte di lei). E quasi contemporaneamente i Beatles si scioglievano, per sempre. In
ogni caso Jane ha segnato la vita di Paul per tutto il periodo
beatlesiano, che molto romanticamente si ispirava a lei e alla loro
lovestory per scrivere tutte quelle storie, poesie e melodie. Bhè...ha continuato la sua carriera di attrice per un certo periodo, poi si è sposata con l’illustratore Gerald Scarfe (che tra l’altro ha disegnato la copertina dell’album dei Pink Floyd, The Wall), ha fatto la scrittrice e ha avuto 3 figli. Oggi Jane Asher decora torte per il Jane Asher Party Cake Shop che rivende con successo in tutto il mondo. http://cinciarella.splinder.com/archive/2005-10
|
Linda Eastman Linda
Louise Eastman (Scarsdale, New York 24 settembre 1941 - Tucson, Arizona
17 aprile 1998) fotografa statunitense, meglio
conosciuta per il suo matrimonio con il bassista Paul McCartney dei
Beatles.
|
Heather Mills "Avrai
ancora bisogno di me, mi darai da mangiare, quando avrò 64 anni?":
così cantava Paul McCartney in una delle canzoni più famose dei suoi
Beatles (When I'm Sixty-Four) durante la favolosa estate del 1967.
Allora la vecchiaia sembrava lontanissima, trionfava il flower power
degli hippies. Sir Paul compirà 64 anni il 18 giugno, ma non sarà la
seconda moglie Heather Mills, di un quarto di secolo più giovane, ad
accudirlo. I due si sono separati, dopo solo quattro anni di matrimonio. McCartney, invece, è il musicista più ricco e attivo del mondo. Ha un patrimonio personale di un miliardo e mezzo di euro, che non rimarrà indenne dopo la separazione dalla vorace Heather. È di McCartney la canzone regina dell'era pop-rock, Yesterday. Speriamo che ora, senza l'assillo della mogliettina arrivista e attivista, la smetta almeno di tingersi i capelli. E cominci ad assomigliare a uno splendido sessantaquattrenne. Mauro
Suttora
Nancy Shevell Le terze nozze di sir Paul McCartney sposa Nancy Paul e Nancy dopo il sì (ansa) LONDRA - La brutta avventura con l'ex modella Heather Mills è passata. E l'amaro gossip di un matrimonio iniziato nel 2002 e finito male sei anni dopo, tra liti, tristi rivelazioni che avevano macchiato l'aurea di Paul McCartney, e battaglie legali, è stato cancellato oggi. Con le nozze tra l'ex beatle e l'ereditiera Nancy Shevell, nel giorno di quello che sarebbe stato il 71esimo compleanno di John Lennon. Il mondo era preoccupato per McCartney, nessuno aveva mai visto in Heather Mills una degna sostituta di Linda. Così oggi, al terzo tentativo, il mondo è attento, e incrocia le dita. Quello di oggi è stato un matrimonio intimo, celebrato davanti a una trentina di invitati al Marylebone Register Office di Londra, lo stesso in cui Paul, ora 69enne, sposò nel 1969 la prima moglie, Linda Eastman. Il suo primo amore, la sua compagna, ancora nella memoria di tutti, morta nel 1998 per un cancro al seno. I principali quotidiani e tabloid britannici sono in festa. L'annuncio del matrimonio era stato dato l'11 maggio scorso ma per i media è stato un evento difficile da immortalare, lontano dal lusso e dal clamore. La storia tra i due era stata ufficializzata solo di recente, da appena un anno, nonostante andasse avanti da quattro anni, dal loro incontro nell'esclusivo quartiere di Hamptons a Long Island. Così i giornali in questi giorni hanno raccolto notizie come hanno potuto. Fotografando attimi. Come l'annuncio del matrimonio appeso al Marylebone Register Office. O la consegna di un frigorifero di bottiglie di champagne consegnato ieri alla casa di St John's Wood, vicinissima agli studi di Abbey Road dove i Beatles registrarono la gran parte dei loro successi. E poi la visita della coppia alla sinagoga dove Nancy Shevell, ebrea, ha ricevuto la benedizione, e per finire la cena al ristorante cinese con amici e parenti. Pezzi di vita. Che sembrano felici. Come il commento che McCartney ha rilasciato sabato informalmente fuori casa ai giornalisti che l'assediavano fuori: "Grazie ragazzi, grazie di essere venuti. Non vediamo l'ora che sia domani". Il Sunday Mirror riporta un commento ancora più decisivo. Sul nervosismo prematrimoniale. "Nervoso io? Non siate sciocchi. Certo che non sono nervoso", avrebbe detto sir Paul. Nancy Shevell, 51 anni, fa parte del consiglio di amministrazione dell'autorità dei trasporti metropolitani di New York, è inoltre dirigente dell'azienda di tir di proprietà del padre, con sede in New Jersey, e ha un matrimonio alle spalle durato vent'anni con l'avvocato Bruce Blakeman. E' divorziata. Ma ormai i fan accettano tutto. Dopo l'ex modella e l'acido divorzio che portò Paul a pagare a Heather Mills 24.3 milioni di sterline (circa 28 milioni di euro), tutti vogliono solo il bene di Paul. E Nancy Shevell sembra stia passando l'esame mondiale. Insieme soprattutto, a quello dei suoi figli. McCartney ne ha quattro con la prima moglie - Heather (nata da una precedente relazione di Linda ma adottata da Paul), Mary, Stella e James. Beatrice è invece nata dal matrimonio con Heather Mills. Ora ha otto anni. Della festa dopo la cerimonia si sa che Paul canterà. Che per la nuova sposa ha scritto una canzone. Ma l'amore ha sempre ispirato McCartney. Quando viveva con Jane Asher - con la quale avrebbe dovuto sposarsi prima di Linda se lei non lo avesse lasciato dopo aver scoperto la sua relazione con Francie Schwartz -, scrisse "Yesterday", "And I Love Her", "You Won't See Me" e "I'm Looking Through You". Anni dopo di Linda disse: "Mi ha dato la forza di continuare. E di riprendere a lavorare e a scrivere canzoni", e lo disse dopo lo scioglimento dai Beatles che avvenne nel '70. Oltre la nuova, inedita canzone scritta per l'occasione, Paul McCartney dovrebbe cantare "Let it Be", perché l'aveva cantata a lei durante la loro prima vacanza tre anni fa, e "Let Me Roll It", apparentemente la preferita di Nancy. Qualche dettaglio era stato scoperto perfino sul vestito della sposa disegnato dalla figlia stilista di McCartney, Stella. E sempre Stella l'avrebbe aiutata nella scelta del menù, totalmente organico e vegetariano. Come gli sposi. I due si sono scambiati gli anelli davanti ai figli. Il fratello di Paul è stato il suo testimone. E la luna di miele è prevista ai Caraibi. Su questa destinazione però non ci sono certezze. Certo non sarà Cuba dove oggi per la ricorrenza della nascita di Lennon, all'Avana è in corso una settimana di omaggio all'autore di "Imagine". E nonostante il matrimonio di McCartney in tanti sono andati al 'Parco Lennon', a celebrare John sotto la sua statua di bronzo.
|
Patty Boyd
Pattie Boyd non era un'attrice. Aveva una piccolissima parte nel film
dei Beatles, "A hard's day night". La scena prevedeva che la
modella bionda di Mary Quant, mentre cenava in treno, pronunciasse una
sola parola: "Prisioners?". Piccola apparizione, sufficiente
per richiamare l'attenzione del chitarrista dei Fab Four, il gruppo che
cominciava a decollare verso la leggenda. |
Lory Del Santo Lory Del Santo: "Una relazione con Harrison per vendicarmi di Eric Clapton" LONDRA - Si sono avvicinati durante una tournée in Giappone, un po' per caso e un po' no. E hanno vissuto una perfetta avventura romantica, chiusi in una suite di lusso per tre giorni indimenticabili, iniziati però con un calcolo quasi a tavolino: farla pagare a chi li aveva fatti soffrire entrambi. Protagonisti d'eccezione del triangolo sono Lory Del Santo, George Harrison ed Eric Clapton. E i fatti risalgono al 1991, quando i due musicisti entrati nella leggenda e la modella-soubrette-presentatrice tv italiana, compagna di Clapton, erano in Giappone per un tour musicale. Galeotta fu Hiroshima e la suite di lusso del Sun Plaza Hotel, dove si consumò la liaison concepita per ferire Clapton, che aveva rubato la moglie all'ex Beatle, Pattie Boyd, e che dopo la morte tragica del figlio Conor, avuto con Lory Del Santo, la aveva praticamente esclusa dalla propria vita. Lo rivela per la prima volta la stessa Del Santo, in un'intervista televisiva concessa alla giornalista americana Daphne Barak, che andrà in onda nelle prossime settimane negli Stati Uniti, di cui il Daily Mail anticipa alcuni passaggi. Il quotidiano britannico sta pubblicando a puntate, un po' come un feuilletton estivo, l'autobiografia di Pattie Boyd, ex signora Harrison, che racconta di essere stata circuita e infine conquistata da Clapton negli anni '60, molto prima prima della sua relazione con Lory Del Santo, proprio con una canzone, Layla, scritta per lei. L'incontro con Harrison fu un atto di "dolce vendetta", dice Del Santo nell'intervista. Harrison era ferito e non aveva ancora dimenticato come la moglie gli fosse stata insidiata e poi sottratta da Clapton. Fu lui ad invitarla nella sua camera durante la tappa di Hiroshima del tour, dietro le spalle di Clapton. "E' stato meraviglioso" racconta Del Santo. "Avevamo così tante cose di cui parlare. Non dimenticherò mai quei tre giorni. Il loro ricordo vive con me". Lui era tutto il contrario dello sciupafemmine, e le faceva parecchie domande sul suo compagno e sul suo carattere. In quei tre giorni, i due discussero a lungo di Clapton e dell'effetto devastante che aveva avuto sulle loro vite. "Era dolcissimo - ricorda Lory. Molto attento e premuroso. Non fu solo una storia di sesso". Romantico, anche. Fece in modo di riservare la piscina olimpica dell'hotel solo per loro due e passò molto tempo a farle massaggi ai piedi. Il tutto successe tre mesi dopo la tragica morte di Conor, che precipitò dalla finestra aperta dell'appartamento newyorchese della Del Santo ed Eric Clapton, al cinquantatreesimo piano di un grattacielo. Una disgrazia da cui nessuno dei due riuscì a riprendersi e che causò la fine del loro rapporto. Del Santo ricorda: "Non riuscivo a parlare più con Eric. Era sempre stato distante, ma dopo la morte di Conor diventò ancora peggio. Non dormivo più con lui in quel periodo". "Harrison voleva vendicarsi e probabilmente anch'io. Eravamo entrambi arrabbiati con Eric" ammette. Ma poi le cose cambiarono e quei giorni divennero qualcosa di speciale. "Lui era gentile, tranquillo. Si preoccupava se mangiavo o no, mi faceva parlare". Clapton non seppe mai della storia, e la breve relazione finì con un addio romantico. "Lui fece tutto alla perfezione. Nessun regalo. Mi chiamò e mi disse: spero di rivederti. Ma sapevo che non ci saremmo più rivisti". Rimpianti? chiede la giornalista americana. "Qualche volta - risponde Del Santo -. Ma lì, ad Hiroshima, fu un momento perfetto per noi due". (12 agosto 2007)
Olivia Trinidad Arias Dopo il divorzio dalla prima moglie Patty Boyd, nel 1978 Harrison aveva sposato Olivia Trinidad Arias, una ex-segretaria della Dark Horse di origini messicane, da cui aveva avuto il figlio Dhani. La
seconda moglie Olivia invece gli è stata vicina, fino alla sua morte
per tumore nel 2001, a soli 58 anni.Di origine Mexicana nata in
California nel 1948 Olivia Trinidad Arias dopo aver preso il diploma
inizio la sua cariera da segretaria. Nle 1974 Olivia connobe George ad
una festa poi iniziarano a parlare al telefono scoprendo di avere tanto
in comune e decisiro si mettersi inisieme!
|
Maureen Cox Nel
1965 Ringo aveva sposato Maureen Cox (Mary per gli amici), giovane
parrucchiera, la cui unione resistette al turbine di quegli anni. Poco
prima, nel corso di un (ulteriore) ricovero per tonsillite, Mary corse
da Liverpool a Londra per fare da infermiera a Ringo. Il fatto che Mary
fosse incinta del loro primo figlio accelerò il matrimonio. Il 13
settembre 1965 nacque Zak seguito dal fratello Jason, nato il 19 agosto
1967, e dalla sorella Lee Parklin, nata l'11 novembre 1970. La coppia
sembrava a tutti molto unita e per questo, quando divorziò nel 1975,
per molti fu uno shock. |
Barbara Bach Dal 1975 fino alla metà degli anni ’80 Ringo superò varie disavventure: divorziò dalla moglie Mary, aprì e chiuse una sua etichetta discografica i cui artisti non riuscirono mai a imporsi, la Ring O Records. Partecipò a feste e ricevimenti vari dove fece la conoscenza intima dell’alcool e delle droghe; nel 1979 ebbe un grave problema intestinale, postumo della peritonite infantile, che già gli aveva procurato un’altra ricaduta nel 1969. Ricostituitosi dopo l’asportazione chirurgica, a Montecarlo, di qualche metro d’intestino, riuscì a suonare insieme a Paul McCartney (con il quale aveva fatto qualche improvvisata nei tour) e George Harrison in occasione del matrimonio di Eric Clapton. Nel 1980 la sua casa americana di Los Angeles prese fuoco con quasi tutti i suoi ricordi dei Beatles. In mezzo a queste disavventure conobbe Barbara Goldbach (meglio nota come Barbara Bach, già signora Gregorini, dal cognome del suo ex-marito italiano), una bellissima attrice americana, ex modella, che aveva lavorato con Roger Moore nel film The Spy Who Loved Me (Agente 007: La spia che mi amava); nel dicembre 1980 però fu colpito da un’altra brutta notizia: sembrava essere riuscito a riavvicinare i suoi ex compagni di band, quando gli giunse la notizia che John Lennon era stato ucciso da un fan deluso. Volò dall’Inghilterra a New York con Barbara per consolare la vedova Yoko Ono. Nel febbraio del 1981 Ringo suonò in alcuni brani di Tug Of War di Paul McCartney. Nell’aprile dello stesso anno, Barbara e Ringo si sposarono. Al matrimonio parteciparono George e Paul con le loro mogli Olivia e Linda. I tre, nel ricevimento che seguì la cerimonia, si produssero in una jam session molto applaudita e molto carica di nostalgia per i presenti (e di rimpianto per gli assenti). In quello stesso anno Ringo e Barbara furono i protagonisti del film I Cavernicoli. Nel 1982 Paul co-produsse un video di Ringo, di 11 minuti, sulla canzone Stop And Take The Time To Smell The Roses; al video presero parte Ringo, lo stesso Paul, sua moglie Linda e Barbara. Il corto fu presentato al festival di Cannes. Nel 1984 Barbara e Ringo accettarono, ricambiando il favore, di recitare nel film di Paul McCartney Give My Regards To Broad Street. Nel 1988 Ringo e Barbara decisero di smetterla con l’alcool ed entrarono in una clinica di riabilitazione a Tucson, in Arizona, dalla quale uscirono nel 1989 finalmente sobri. |
|
|||
Heather Louise Mc Cartney nata dal precedente matrimonio di Linda e riconosciuta da Paul |
James Louis Mc Cartney figlio di Linda e Paul |
Mary Anna Mc Cartney figlia di Linda e Paul |
Stella Nina Mc Cartney figlia di Linda e Paul, stilista. |
Julian Lennon figlio di Cynthia e John, cantante |
Sean Lennon figlio di Yoko e John, cantante |
Dhani Harrison figlio di Olivia e George, compositore e produttore |
Zak Starkey figlio di Maureen e Ringo, batterista degli Oasis |
Piccola sintesi degli stili prevalenti
Mods:Movimento giovanile di breve durata nato in Inghilterra sul finire degli anni '50 come reazione ai rockers (o teddy boys). La spinta contro il sistema si affievolisce progressivamente fino ad adeguarsi allo status quo- che permette di acquistare dischi e una Vespa o una Lambretta da decorare con fanali e specchietti- lavorando e risparmiando. Le icone sono i Beatles, il programma televisivo "Ready, Steady, Go!". Lo stile si caratterizza per pettinatura a caschetto (bob) con scriminatura nel mezzo per entrambi i sessi; calzoni pied-de-poule a vita bassa, stivaletti con tacco o desert-boots Clarks, giacche in velluto stampato, gilets laminati, camicie rosa a quadretti con colletto tondo per i ragazzi; twin-set, gonne lunghe sotto il ginocchio, pochissimo trucco, calzettoni e scarpe senza tacco per le ragazze. Nel '79 l'Europa conosce una recrudescenza del fenomeno col nome di 'New Mod', reazione al movimento punk stimolata dalla complicità del film "Quadrophenia" di Frank Roddam. Yè-Yè: movimento giovanile e moda degli anni '60, segnati dall'esplosione dei fenomeni massivi nel consumo di moda. I giovani possono scegliere in negozi a loro rivolti, quindi si assiste ad un declino dell'haute couture mentre l'abbigliamento maschile opta per colori più accesi rispetto agli anni precedenti, seguendo lo stile dei Beatles, leaders incontrastati del campo musicale e del costume di quel decennio.L'onomatopea tenta di riassumere lo stile d'abbigliamento di quel periodo caratterizzato da un trionfo di stampati d'ispirazione optical e di minigonne, le tinte più apprezzate sono quelle tenui di Biba (pseudonimo della stilista Barbara Hulanicki). Surfers: movimento giovanile e moda spontanea, dotato di una mitologia propria di eroi e racconti, nonché di riti di iniziazione. All'inizio degli anni '60 si diffonde tra gli adolescenti californiani, quasi a compendiare l'edonismo dell'epoca con feste sulla spiaggia con ragazze e corse in auto. Lo stile d'abbigliamento subisce un'evoluzione dal preppy look attraverso la contaminazione dello stile hawaiano verso un look sempre più rilassato, nel quale prevalgono calzoni ampi, felpe con o senza cappuccio, magliette dai colori vivaci e dalla grafica abbagliante. Esistono una versione montana (snowboarding) e una urbana (skating), nate come succedanei del surf in assenza di onde, ma poi evolutesi in linguaggi autonomi, divenendo propulsive anche per l'innovazione delle tecniche surfistiche e dello stile d'abbigliamento. Rockers: nome di una tribù giovanile degli anni '50, associabile più a uno stile di vita che a un movimento di moda. Le origini si hanno nel '47, quando un gruppo di teppisti di Holister (California) effettuando scorribande su moto di grossa cilindrata, spesso arriva a distruggere i locali pubblici. L'abbigliamento tipico si compone di giubbotto di cuoio borchiato, stivali- sporchi da esibire sui tavoli- con jeans macchiati e sdruciti, serramanico e fazzoletto al collo da alzare sul viso, assemblati per esprimere il senso di sfida. Nello stesso periodo si sviluppano i movimenti dei 'Blouson noir' in Francia, degli 'Halbstarken' in Germania e dei 'Teddy Boys' in Inghilterra, tutti accomunati dall'icona di Marlon Brando in 'The Wild One'. Negli anni '60 si scontrano con i Mods invadendo i centri urbani, ma soccombono sul finire del decennio, pur rimanendo ispirazione per lo spirito di rivolta che attecchirà nei movimenti punk degli anni '70 ed heavy metal negli anni '80. Figli dei Fiori. I capelli, che a quel tempo sembravano scandalosi quando coprivano le orecchie e la fronte, diventarono sempre più lunghi. Ai primi stivaletti, maglia a righe e pantaloni attillati di derivazione dall'abbigliamento per il tempo libero americano, subentrò la più sfrenata libertà di accostamenti di colori, materiali e stili. Personaggi carismatici come Mick Jagger o Brian Jones, il leggendario chitarrista dei Rolling Stones ,considerato l'uomo più elegante del mondo rock, ostentano jabots, velluti, lamé, pellicce, calzamaglie, stivali alla moschettiera, vestiti in tessuto da tappezzeria e da biancheria intima, accompagnati da collane, orecchini e un trucco sempre più smaccato. Dal Settecento l'uomo non presentava più un'immagine di sé altrettanto vistosa e sessualmente provocatoria, in quanto arrivò quasi a mettere in ombra quell immagine femminile. Per tenere il passo, la donna dovette giocare le stesse carte: trucco molto marcato, capelli lunghi e cotonati, pantaloni attillati, golf e magliette aderentissime, stivali sopra il ginocchio, calze a rete e in fine la rivoluzionaria minigonna tagliata appena al di sotto dell'inguine. La moda si concentrò principalmente sui giovani.. Londra era la città che maggiormente interpretava questa richiesta giovanile
La
minigonna diventò la protagonista assoluta della moda di quell’epoca.
Il suo ingresso fu dato dalla stilista di successo Mary Quant.
I
motivi fantasia che si ritrovarono sui mini-abiti, furono dati dall’influenza
della pop-art. Furono utilizzati anche nuovi materiali come il vinile
lucente, con effetto bagnato e tessuti acrilici e poliesteri di facile
manutenzione. Il colore tornò finalmente ad esplodere! L’etnico dominò su tutto: gli hippies furono i primi ad indossare bandane, giacche di camoscio e collane di perline, inducendo e sostenendo sempre dio più il rifiuto del consumismo. Il glamour si affiancò all’etnico, e cosi nacque la moda Vintage Gli shorts: Nei Sessanta si chiamavano 'Hot Pants' perché i calzoncini erano effettivamente corti e si fermavano all'altezza delle natiche. In realtà oggi le versioni supercorte sono una rarità e più spesso arrivano a metà coscia.
Hippies.
Qualcosa stava
accadendo. Qualcosa di strano, di incerto, di allarmante, di vivo.
Qualcosa che minacciava molte sane tradizioni di questo Paese, che
reclamava il diritto di dare alla nazione la sua ultima possibilità di
salvezza. I soggetti attivi di questo «qualcosa» furono chiamati
hippies, happeners, flowers, children, beatniks, ecc.
Inopportuni
rimescolamenti di queste cose alle volte ordinate anche dall'alto,
avevano provocato un "terremoto" nelle menti meno preparate,
che, scambiando la fede con il ragionamento e l'amore col sesso, avevano
materializzato l'uomo e la donna, e, se a questo si aggiungeva l'errata
interpretazione della libertà, ne veniva fuori un guazzabuglio tale e,
senza gli opportuni chiarimenti e provvedimenti, si sarebbero avviati
velocemente presso il baratro della depravazione totale con tutte le
conseguenze disastrose per l'Umanità intera.
Capelloni
e chitarre elettriche non sarebbero riusciti a far elevare la mente a
Dio. Né le «innovazioni» avrebbero avuto la virtù di cambiare il
mondo in meglio, quando si volevano apportare a tutti i costi,
rinnegando in toto qualsiasi cosa passata.
LA BEATLEMANIA
In
seguito all' immensa popolarità raggiunta negli all'inizio degli anni
'60, i Beatles influenzarono fortemente il modo di vestirsi dei ragazzi.
La giacca senza collo disegnata da Pierre Cardin, fu associata alla loro
immagine e, mentre la Beatlemania dilagava in tutto il mondo, i fans
incominciavano a imitare lo stile del gruppo. Oggi non si noterebbe, ma
il loro taglio di capelli con la spessa frangia fu considerato per lungo
tempo considerato quasi scandaloso. Anche se in questo decennio gli abiti seguivano gli stili più vari, gli anni '60 si associano alla minigonna quindi non era più possibile indossare calze e reggi calze: così nacquero i collant . Molti tessuti erano ispirati alla Pop Art molto fantasiosi come d'altronde tutto l' abbigliamento; per occasioni informali venivano usati molto spesso anche abiti UNISEX.
IL
TRUCCO: A volte il bisogno di migliorare il proprio aspetto anche solo
temporaneamente, diventa irresistibile" (Vogue) , infatti da sempre
uomini e donne hanno fatto ricorso a mezzi artificiali. Oltretutto ci fu
la tendenza a studiare le acconciature e il trucco delle stelle del
cinema.
LA
MODA E L'ABBIGLIAMENTO MASCHILE: Paragonati ai mutamenti radicali degli
abiti femminili gli abiti maschili, maschili sembrano molto più
conservatori ma anche la moda maschile ha seguito i cambiamenti che si
sono prodotti nella società e i cambiamenti della tecnologia. I
maggiori cambiamenti si ebbero negli anni '60 quando i giovani
adottarono abiti casuali e colorati come la T-SHIRT che sconvolgevano i
criteri tradizionali. Negli anni '60 i giovani indossavano abiti non
costosi che venivano venduti nelle boutiques. La "Swinging
London", in particolare Carnaby Street, diventò il centro
emergente della cultura pop.
|
QUANDO HO SEGUITO LE LORO ORME