Mini
rivoluzione Catania: ufficializzati in cinque,
Marotta e Llama gli ultimi acquisti
Il Catania di
Sottil subito a lavoro con le idee chiare e gli
uomini a disposizione per la stagione 2018-2019. Lo
Monaco aveva annunciato in conferenza stampa un 7-8
cambi in rosa e già sono 5 quelli che si sono
concretizzati ufficialmente. Numerosi anche i
saluti, da Russotto, risoluzione del contratto per
lui, a Djordjevic, in scadenza e ormai lontano dei
radar per quasi tutta la scorsa stagione. Porcino è
invece rientrato dal prestito e si è accasato alla
corte di mister Lucarelli al Livorno. Stessa strada
dovrebbe percorrere Bogdan. Marchese invece l'unico
dei veterani a dire addio.
Chi ritorna
invece è Cristian Ezequiel Llama, protagonista di
quello zoccolo duro che fino al 2012 ha regalato
alla piazza etnea grandi emozioni e risultati
positivi. Llama ha collezionato in passato con il
Catania 70 presenze e 3 reti in Serie A Tim, alle
quali si aggiungono 6 gare disputate in Tim Cup.
L'esterno mancino ha sottoscritto un contratto
biennale, legandosi al club di via Magenta fino al
30 giugno 2020.
Altro acquisto di
spessore è quello di Alessandro Marotta. Nelle
ultime due stagioni, vissute con la formazione
toscana in Serie C, l'attaccante partenopeo ha
realizzato 28 reti, migliorando lo score delle due
annate precedenti a Benevento, caratterizzate
complessivamente da 18 gol in campionato e
soprattutto dalla conquista della storica promozione
dei sanniti in Serie B, nel 2016. L'atleta lombardo
ha sottoscritto un contratto triennale, legandosi
agli etnei fino al 30 giugno 2021.
Sottil inizia
inoltre a disegnare il reparto arretrato in sinergia
con la società. Due gli arrivi in questo reparto. Si
tratta di Simone Ciancio, difensore esterno che ha
contribuito alla promozione del Lecce nella passata
stagione, sommando 23
presenze e realizzando una rete. L'atleta ligure ha
sottoscritto un contratto biennale fino al 30 giugno
2020. L'altro acquisto nel pacchetto arretrato
arriva dal Trapani. E' Tommaso Silvestri, classe
1991. Nella stagione 2017/18, il difensore centrale
neo-rossazzurro ha sommato in granata 28 presenze,
impreziosite da 6 reti. L'atleta veneto ha
sottoscritto un contratto triennale, fino al 30
giugno 2021.
Novità anche a
centrocampo con l'acquisto Federico Angiulli, classe
1992, dalla Ternana. Nella stagione 2017/18, il
poliedrico centrocampista ha sommato 24 presenze e
realizzato tre reti, in Serie B, con la formazione
umbra. Per lui un contratto fino al 30 giugno 2021.
http://www.cataniatoday.it/sport/calciomercato-catania-marotta-llama.html
CATANIA -
Alessandro Marotta vuole prendersi subito la scena
nel cuore dei tifosi del Catania. E così, dopo aver
bagnato nel migliore dei modi il suo debutto
ufficiale in maglia rossoazzurra con uno dei due gol
decisivi per stendere il Verona in coppa Italia, il
nuovo attaccante a disposizione di mister Sottil,
nel corso di un'intervista per il quotidiano La
Sicilia, ha parlato della querelle che per il
momento tiene gli etnei lontano dalla serie B: "La B
ci tocca di diritto, ma non so cosa pensare, adesso.
Lavoriamo e basta. Speriamo decidano presto e
soprattutto speriamo di giocare presto perché a metà
settembre saranno due mesi che siamo in ritiro e non
lottiamo per i tre punti". Una serie B che il
Catania proverà a prendersi sul campo, magari col
feeling tra Marotta e Davis Curiale: "Davis è un
amico. Abbiamo condiviso la stessa camera in ritiro.
Si tratta di un ragazzo molto privato, ma se ti da
fiducia diventa davvero simpatico. Mi sono trovato a
meraviglia con lui".
Marotta ha anche
raccontato l'inizio del suo rapporto con il calcio.
Un rapporto che almeno inizialmente non era
decollato, visto che in età giovane il nuovo bomber
del Catania non era riuscito a sfondare, fino a
pensare di smettere: "Fino a quando avevo 22 anni
giocavo da esterno sinistro o destro. E non segnavo
neanche a porta vuota. Mi ero scoraggiato perché non
riuscivo a incidere". Poi la tanto attesa svolta,
ripartendo dai dilettanti e provando a mettersi in
gioco. Una scelta che ha portato i suoi frutti,
visto che Marotta è riuscito ad arrivare ormai alle
soglie del calcio che conta: "Decisi di giocare ad
Arrone (provincia di Terni) scendendo di categoria,
accettando la D. Arrivato in Umbria Marini mi disse
che mi avrebbe cambiato ruolo e mi avrebbe schierato
attaccante. Prima mi rifiutai, poi no. Quell’anno
feci 22 gol e se in carriera ho avuto il privilegio
di giocare in grandi piazze lo devo a lui".
FORMAZIONE
TITOLARE
IN
USCITA A GENNAIO
AD
INIZIO CAMPIONATO
l'allenatore,
Andrea Sottil
RENDE
(3-4-3): Savelloni; Germinio, Minelli, Sabato (45′
Calvanese); Viteritti (66′ Godano), Awua, Franco,
Blaze; Gigliotti (52′ Giannotti), Vivacqua, Rossini.
A disp.: Borsellini, Palermo, Maddaloni, Sanzone,
Cipolla, Di Giorno, Laaribi. All: Modesto.
CATANIA
(4-2-3-1): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Scaglia
(55′ Baraye); Biagianti (55′ Bucolo), Rizzo;
Barisic, Lodi, Manneh (67′ Vassallo); Curiale (80′
Brodic). A disp.: Pulidori, Fabiani, Esposito,
Lovric, Angiulli, A. Rizzo, Mujkic. All: Sottil.
MARCATORI: 13′ Manneh, 31′ Awua (R) 82′ Silvestri
ARBITRO: Maranesi di Ciampino.
AMMONITI: Viteritti, Awua (R); Curiale (C). ESPULSI:
Nessuno
Catania, 46 sfumature di giallo...
di Salvatore
Giovanni Emanuele
Nella gara di
Rende il Catania ha indossato una maglia gialla già
sfoggiata in passato. Ne abbiamo parlato con Filippo
Solarino
Sabato scorso, in
quel di Rende, il Catania ha fatto il suo esordio in
campionato. Lo ha fatto dopo una lunga e travagliata
estate, fatta di sentenze, ricorsi e teatrini
grotteschi, indossando una maglia gialla con chiari
riporti rosso e azzurri. Gialla, come il colore che
indica il primato al Tour de France. Gialla, come il
sole a mezzogiorno. Gialla, come luce calda che si
rivede in fondo al tunnel. Una maglia, data in
dotazione insieme alla “rossazzurra” e alla
“bianca”, che ritorna a vestire l’Elefante a
distanza di qualche anno. Nell’ultima stagione di
Serie B, la 2014/15, il Catania utilizzò la maglia
gialla in undici trasferte. Bilancio assai negativo,
contraddistinto da sette sconfitte, 3-0 a La Spezia
e Lanciano, 4-2 a Livorno e Brescia, 3-2 a Padova
contro il Cittadella, 2-0 a Bologna e 1-0 a Terni;
tre pareggi, 2-2 a Trapani, e doppio 1-1 a Crotone e
Bari, e una sola vittoria, il 3-0 in casa del
Varese. Un vero e proprio disastro che non fece
altro che diminuire il già poco appeal tra i tifosi
rossazzurri, tutt’altro che entusiasti nel veder il
Catania ‘46 vestito con quei colori che rievocavano
un’altra realtà cittadina in auge nel cuore degli
anni novanta.
Catania-Milan
1980: il giallo è 46
Per gli assidui
frequentatori di Piazza Spedini e dintorni, che
avevano almeno quindici o sedici anni tra il 1994 e
il 2000, il giallo riporta a galla le maglie
dell’Atletico Catania di Franco Proto, società che
secondo i piani dell’imprenditore ennese e
dell’allora sindaco Enzo Bianco doveva “sostituire”
il vecchio Catania 1946 di Angelo Massimino,
sprofondato nell’Eccellenza per volere del Palazzo.
Associare il giallo all’Atletico è immediato, c’è
poco da fare. Giallo, come quell’ananas con frutto,
presa al solito chiosco, quello degli incontri
casuali ma al tempo stesso sempre piacevoli, che non
riesco a gustare così come vorrei…
“La scelta della
maglia gialla fu una cosa positiva, perché
l'Atletico abbandonò il rossazzurro”. Poche parole,
ma poche parole che contano. È il ‘sommo’ Antonio
Buemi, coautore de “Tutto il Catania minuto per
minuto”, che appare alla mia destra in compagnia di
Filippo Solarino, altro storico del pallone
rossazzurro. Per chi ha qualche anno in più rispetto
al sottoscritto, e una conoscenza storica molto più
ampia, la storia è ben diversa: “Sono tanti ad
associare la nuova terza maglia del Catania a
‘quell'altra squadra’ che a metà degli anni 90 calcò
il terreno del nostro stadio – irrompe Filippo – .
In realtà il Catania, ben 15 anni prima, aveva già
indossato una maglia gialla nei primi mesi della
Serie B 1980-81. Una maglia che venne fatta togliere
a furor di popolo dopo le prime sconfitte, anche
perché era gialla e non piaceva tanto ai tifosi”.
Quel maglione
giallo, utilizzato in passato solo dai portieri,
Beppe Vavassori (così come si evince da alcune foto
dell’epoca) e Gigi Muraro sul finire degli anni
settanta, il 5 ottobre 1980 vestiva il Catania nella
gara casalinga contro il Milan in Serie B: “Parliamo
di una partita importantissima – sottolinea Filippo
– ricordo che c'era lo sciopero del tifo perché Lino
De Petrillo era stato licenziato da poco. Noi
eravamo appena risaliti in B, mentre loro, appena un
anno e mezzo prima, avevano vinto lo ‘scudetto della
stella’ prima di retrocedere per il primo grande
scandalo di scommesse in Italia. Tra l’altro, in
quel Milan, c’erano in campo anche due futuri
campioni del mondo in squadra, Fulvio Collovati e
Franco Baresi…”
Il Catania,
ancora a secco di gol dopo tre giornate (0-0 con
Rimini e Foggia, sconfitta per 4-0 a Roma contro la
Lazio), riuscì a segnare ben due reti al Diavolo,
conquistando un pareggio prezioso: “Al gol di
Bonesso – continua Filippo – c’è legato un aneddoto,
quello del furto della 500, auto che gli era stata
rubata la sera prima, il sabato. Guarda caso, dopo
il mitico gol che fece ai rossoneri, sovrastando
Collovati, la ritrovò la stessa domenica sera…”.
Filippo, come al
solito, è un fiume in piena. Gli aneddoti si
rincorrono: “Anni dopo, nella Serie C1 del 1987-88,
la maglia gialla ritornò a vestire il Catania.
Ricordo una sconfitta per 1-0 al “Vestuti” di
Salerno, con rete decisiva di un certo Angelo
Crialesi…”.
Dopo questi
racconti, dopo aver conosciuto una parte di storia
non vissuta, la mia avversione alla maglia comincia
a diminuire. Il giallo è 46, anche Valentino Rossi
lo sa…
La “gialla”,
associata a Gigi Muraro, venne indossata anche da
Roberto Sorrentino. Anche se, in verità, il colore
del portiere campano era un altro: “In un paio di
partite, nel 1982, Sorrentino sfoggiò il giallo –
prosegue Filippo Solarino – . Nei primi tre anni al
Catania indossò una maglia celeste con bordi
rigorosamente rossazzurri”.
I colori delle
maglie, che siano seconde, terze o del portiere,
variano e spaziano all’infinito. Nel calcio moderno,
poi, può capitare anche di vedere un Napoli-Juventus
al “San Paolo” con i piemontesi in tenuta
completamente blu e i partenopei in bianco. Per non
parlare del verdeazzurro sfoggiato dall’Inter nella
scorsa stagione che, oltre alla maglia della
Feralpisalò, ricorda anche la lattina di una
famosissima bevanda gassata. Il Catania, per
esempio, dagli anni duemila in poi ha indossato
anche maglie arancioni (2000/01), giallo
evidenziatore (2002/03) e nella stagione 2007/08,
nella sola gara di Napoli, anche una
particolarissima divisa blu-arancio, la maglia
nerodorata esibita nella Dahlia Cup (estate 2009),
per non parlare dell'odiosa camouflage di qualche
anno fa. Spesso cambia il fondo, ma le rifiniture
mantengono sempre fede ai colori sociali del club.
Tal volta, però, viene meno l’intensità di un
colore, e noi ne sappiamo qualcosa…
“Sinceramente –
confido ad Antonio e Filippo – il colore che più mi
piace per una terza maglia è il nero, come la pietra
lavica, così come quella utilizzata nel 2001/02,
anno dell’ultima promozione in B”. Il livello
dell'avversione è diminuito, lo confermo, ma il
giallo non mi fa impazzire, anche se, nella divisa
2018/19, c’è un dettaglio che non va trascurato:
“Nella parte superiore della maglia gialla, nelle
pennellate di rosso e azzurro – invito Antonio e
Filippo ad osservare la foto scattata da Nino Russo
a Rende –, si nota chiaramente che l’azzurro è
diverso rispetto a quello utilizzato nella prima
maglia. È un azzurro più intenso, che somiglia a
quello utilizzato negli anni novanta, l’azzurro
Catania!”
“Hai ragione –
esclama Filippo – questo è il nostro vero azzurro,
che poi l'azzurro che indossammo per tutta la nostra
storia sino al 2005, quando venne scelta tonalità
più chiara. Il nostro è l’azzurro mare, molto più
caratterizzante dell’azzurro cielo, che poi è quasi
celeste. Catania è una città di mare, quindi è
logico che quello sia l’azzurro del nostro mare,
insieme al rosso che rappresenta la lava dell’Etna.
L’azzurro cielo c’è anche su Enna, ma a Enna non c’è
il mare…”
http://calciocatania.com/articoli/articoli.php?Catania-46-sfumature-di-giallo...-6955
CATANIA
(4-2-3-1): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Baraye;
Biagianti (88′ Bucolo), Rizzo; Scaglia (66′
Esposito), Lodi (88′ Angiulli), Manneh (79′
Vassallo); Marotta (80′ Curiale). A disp. di Sottil:
Pulidori, Fabiani, Ciancio, Lovric, A. Rizzo,
Barisic, Brodic.
VIBONESE
(3-5-2): Mengoni; Silvestri, Camilleri, Altobello
(83′ De Carolis); Franchino (64′ Cani), Collodel
(51′ Finizio), Obodo, Scaccabarozzi (83′
Donnarumma), Tito; Bubas, Ciotti (51′ Taurino). A
disp. di Orlandi: Viscovo, Malberti, Maciucca,
Carrozza, Raso, Prezioso, Melillo.
MARCATORI: 29′ Biagianti, 51′ Lodi rig., 82′ Aya
NOTE: 5′ di recupero secondo tempo; 1′ di recupero
primo tempo AMMONITI: Silvestri (C), Altobello,
Finizio, Camilleri (V)
Sofferenza e vittoria.
Il copione è
quello abituale, visto nelle precedenti tre stagioni
durante le quali il Catania ha cercato di farsi
largo in Serie C. La Vibonese, primo avversario
stagionale al Massimino, Coppa Italia esclusa, si
chiude, cerca di ripartire, ma becca i gol nei
momenti strategici del match.
Apre Biagianti a
15' dal riposo sfruttando l'angolo di Lodi con i
movimenti sul primo palo degne di un centravanti
opportunista. Raddoppia all'inizio della ripresa
Lodi su rigore, deciso per atterramento su Manneh. I
rossazzurri soffrono, come a Rende, a metà del primo
tempo, mettono in cassaforte il successo in avvio di
ripresa.
Manneh è
scatenato: le sue accelerazioni mettono in ansia
l'intera fase di non possesso avversaria. I
rossazzurri fanno turn over in vista del momento più
intenso della stagione. Rifiatano Marotta, Manneh,
Scaglia, subentrano Curiale,Vassallo, Esposito. Il
tris arriva nel finale con il colpo di testa di Aya,
servito da Esposito: ma l'azione parte sempre da
un'intuizione di Lodi. Ovazione finale tributata al
10 mila del Massimino alla squadra che continua il
percorso di avvicinamento alla vetta nonostante le
tre partite da recuperare.
CASERTANA (4-3-1-2): Russo; De Marco (73′ Padovan),
Lorenzini, Blondett, Pinna; D’Angelo, Vacca, Santoro
(60′ Cigliano); Zito; Castaldo, Floro Flores. A
disp. Adamonis, Zivkovic, Cigliano, Ciriello,
Ferrara, Mancino, Romano, Alfageme, Padovan.
CATANIA
(3-5-2): Pisseri; Aya, Esposito, Silvestri; Calapai
(83′ Ciancio), Biagianti, Lodi (71′ Bucolo), G.
Rizzo, Baraye; Marotta, Curiale (61′ Barisic). A
disp. Pulidori, Lovric, Angiulli, Barisic, Scaglia,
Brodic, Manneh, Vassallo, Bucolo, Ciancio, A. Rizzo.
Reti:
24′ Curiale (CAT) 90’+1′ Floro Flores (CAS)
Ammonizioni: Floro Flores, Cigliano (CAS); Esposito
(CAT) Espulsioni: Esposito (CAT)
Non è
male. Ma è un peccato.
Va bene così.
Anzi, no. E’ un Catania dallo stato d’animo
combattuto, quello che esce dal Pinto mancando per
la prima volta nella stagione l’appuntamento con la
vittoria. Il pari a Caserta vale, ma brucia.
Sentimenti contrastanti per una partita dai due
volti.
Incamerare un
punto sul (pessimo) campo della tua avversaria più
accreditata non può essere considerato un risultato
da buttare. Farlo dopo avere tenuto in pugno la gara
per un tempo, fallendo una clamorosa occasione per
il raddoppio nel finale e subendo il pari nel
recupero per un errore non inedito – mancata
copertura su una seconda palla da calcio piazzato –
non può che dare vita a forti rimpianti.
I rossazzurri
giungono a un passo dal sesto successo consecutivo
in gare ufficiali approcciando bene il primo impegno
del tour de force che li vedrà impegnati dodici
volte in quaranta giorni. Il 3-4-1-2 varato da
Sottil aggiunge Esposito alla linea arretrata, fa
avanzare sulle corsie esterne Calapai e Baraye,
copre le spalle a Lodi in impostazione e lancia in
avanti la coppia Marotta-Curiale.
Su un terreno di
gioco inadeguato, il Catania parte col piede giusto.
Gli etnei restano compatti e pressano alti la
Casertana, che per l’intero primo tempo non trova
una valida chiave di lettura del match e non
impensierisce mai Pisseri buttando al vento l’unica
buona trama offensiva con un tocco sballato di
Blondett, ben liberato da Floro Flores in piena
area.
Decisamente
meglio i rossazzurri: il terzetto difensivo tiene a
bada senza problemi le grandi firme Castaldo-Floro
Flores, la cui intesa pare ancora da affinare, Lodi
detta i tempi e in avanti c’è un uomo-squadra come
Marotta, attaccante a tutto campo che impegna la
difesa avversaria, cerca la porta (destro contenuto
da Russo) e manda tre volte al tiro Lodi (primo
tentativo alto, secondo neutralizzato da Russo) e
Baraye (conclusione alta da buona posizione).
La solita
combinazione da piazzato (quinto gol su palla
inattiva su sei realizzati in campionato) che
sblocca il risultato è il legittimo premio per 45′
di spessore: angolo di Lodi, torre di Silvestri e
inzuccata sotto la traversa di Curiale.
L’inevitabile
reazione della Casertana cambia il registro della
partita nella ripresa. Fontana abbassa Floro Flores
mandandolo tra le linee per uscire dalla morsa dei
marcatori avversari e vede incrementarsi il
contributo alla manovra delle mezze ali. Il Catania,
che non ha ancora il migliore ritmo partita, si
abbassa, perde la spinta sugli esterni e riparte in
maniera più episodica lasciando Marotta a corto di
rifornimenti.
Il fuorigioco
ben applicato disinnesca un paio di situazioni
scabrose, poi un pizzico di buona sorte e l’arbitro
danno una mano agli etnei sull’unica vera, grande
occasione creata dai padroni di casa: su angolo di
Vacca, Blondett colpisce la traversa e poi ribadisce
in rete in acrobazia venendo fermato dal fischio di
Camplone che sanziona una caduta di Marotta, in
realtà scontratosi con un compagno.
Sottil rimpiazza
Curiale con Barisic e poi Lodi con Bucolo per
puntellare la mediana, Fontana passa al 4-3-1-2 con
Padovan accanto a Castaldo. Il Catania potrebbe
chiuderla con Marotta, che però paga la sua
generosità mancando un comodo appoggio per il 2-0 su
assist di Barisic.
I tre punti sono
comunque a un passo, ma nel finale ci scappa il
patatrac: Esposito, già ammonito, strattona Castaldo
e viene espulso per doppio giallo. Sulla punizione
dal limite che ne segue, Pisseri si oppone in
qualche modo al piazzato di Pinna e nessuno copre
sulla respinta permettendo a Floro Flores, tutto
solo, di battere a rete per il pari.
Finisce 1-1. Non
è male. Ma è un peccato.
http://sport.lasiciliaweb.it/2018/10/13/catania-che-peccato/
Catania (4-2-3-1): Pisseri; Ciancio, Aya,
Silvestri, Baraye (dal 46′ Calapai); Rizzo (dal
32′ Biagianti), Angiulli (dal 77′ Bucolo);
Barisic (dal 63′ Vassallo), Lodi, Manneh;
Marotta (dal 77′ Curiale). A disposizione:
Pulidori, Fabiani; Lovric, Scaglia, Rizzo,
Llama, Brodic. Allenatore: A. Sottil.
Trapani (4-3-3): Dini; Scrugli, Mulè,
Pagliarulo, Ramos; Corapi, Taugourdeau, Costa
Ferreira (dal 63′ Toscano); Evacuo (dall’81’
Dambros), Golfo, Tulli (dal 63′ Nzola). A
disposizione: Ingrassia, Kucich, Da Silva,
Ferretti, Aloi, D’Angelo, Canino, Garufo,
Girasole. Allenatore: V. Italiano.
Marcatori: Lodi al 48′, Marotta al 50′, Lodi al
61′, Golfo al 70′ Ammoniti: Silvestri (C),
Vassallo (C) Espulsi: Vassallo (C) Arbitro:
Daniel Amabile di Vicenza
Il Trapani sbaglia Lodi non perdona: il Catania
sorride vincendo il big match del ‘Massimino’
Grande prestazione dei rossazzurri nella ripresa
Cinico
e spietato il Catania di Sottil contro la
capolista Trapani. Al Massimino è 3-1 per i
rossazzurri con gol tutti nella ripresa di Lodi
(doppietta), Marotta e Corapi. I padroni di casa
dopo aver sofferto il Trapani per tutto il primo
tempo, compreso un rigore sciupato da Evacuo, si
sino scatenati ad inizio ripresa con un uno-due
micidiale mandando al tappeto l’avversario che è
tornato in campo senza la giusta attenzione. Ma
il Trapani si rammarica per le tantissime
occasioni sciupate da Evacuo anche se il
successo etneo è comunque meritato.
Il Catania
che ha avuto un atteggiamento propositivo
soprattutto nel secondo tempo sfruttando con
Lodi le occasioni propizie.
Sottil
nell’intervallo ha strigliato i suoi e dopo la
musica è cambiata anche con la mossa forzata di
Biagianti al posto di Rizzo infortunato. Il
tecnico ha spostato Lodi dietro e i rossazzurri
hanno cambiato il centrocampo. Catania che con
questo successo si porta a 10 punti occupando la
terza posizione in classifica, appena 6 in meno
dal Trapani che però ha giocato tre partite in
più e da stasera sente il fiato sul collo dei
rossazzurri.
http://www.itasportpress.it/catania-news/catania-trapani-le-formazioni-ufficiali/?refresh_ce-cp
Paganese
(3-5-2): Galli: Diop, Acampora (dal 46′ Carotenuto),
Gargiulo (dal 60′ Garofalo); Tazza, Nacci, Sapone,
Gaeta (dal 61′ Gori), Della Corte; Scarpa, Parigi. A
disposizione: Cappa, Santopadre; Cappiello,
Buonocore, Della Morte, Amadio, Alberti, Verdicchio,
Longo. Allenatore: L. Fusco.
Catania
(3-5-2): Pisseri; Aya, Esposito, Silvestri; Ciancio,
Lodi (dal 63′ Llama), Biagianti, Bucolo, Scaglia
(dal 71′ Angiulli); Marotta (dal 72′ Calapai),
Curiale. A disposizione: Pulidori, Fabiani; Lovric,
Brodic, Baraye, Manneh, Mujkic, Rizzo. Allenatore:
A. Sottil.
MARCATORI – Marotta al 1′ e 14′, Curiale al 4 e
all’81’, Parigi al 36′, Scarpa al 53′ AMMONITI –
Tazza (P), Esposito (C), Bucolo (C), Garofalo (C).
ESPULSI – nessuno
MONOPOLI
(3-4-1-2): Pissardo; Rota, De Franco, Mercadante;
Ferrara, Scoppa, Zampa, Donnarumma; Berardi (74'
Maimone); Mendicino (63' Gerardi), Mangni. A disp.:
Saloni, Pierfederico, Bei, Mangione, Mavretic,
Paolucci, Gatti. All. Scienza.
CATANIA
(3-5-2): Pisseri; Aya, Silvestri, Esposito; Calapai,
Angiulli (70' Bucolo), Lodi, Biagianti, Baraye (70'
Ciancio); Marotta (78' Llama), Curiale. A disp.:
Pulidori, Fabiani, Lovric, Scaglia, A. Rizzo,
Brodic, Manneh, Vassallo, Mujkic. All. Sottil.
ARBITRO:
Nicoletti di Catanzaro (Cantafio-Ciancaglini).
MARCATORI: NOTE: ammoniti Rota, Curiale, Zampa,
Calapai
la Lega Italiana
Calcio Professionistico rende noto che: preso atto
delle ordinanze emesse in data 23.10.2018 dal TAR
LAZIO Sezione Prima ter, in accoglimento delle
istanze di misure cautelari avanzate nei ricorsi
promossi dalle società F.C. PRO VERCELLI 1892
S.R.L., TERNANA CALCIO S.P.A., NOVARA CALCIO S.P.A e
ROBUR SIENA S.P.A., nonché della convocazione del
Consiglio Federale per il giorno 30 ottobre 2018
nell’ambito del quale, tra gli altri punti posti
all’ordine del giorno, verranno trattate le
tematiche oggetto delle predette ordinanze, la Lega
Pro dispone di sospendere, fino a data da
determinarsi, le gare delle società CATANIA, NOVARA,
PRO VERCELLI, ROBUR SIENA, TERNANA, VIRTUS ENTELLA e
VITERBESE CASTRENSE.
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"Alla luce di
quello che deciderà il consiglio di stato il 15
qualsiasi decisione sarebbe stata bypassata. C'è
stato l'invito a ricominciare i campionati per dare
normalità a tutti. La B continuerà così e la C
riprenderà. L'Entella? La stessa cosa. Inizierà con
il campionato di Serie C e la Viterbese dovrà
cominciare a giocare, nel Girone C".
L'AD catanese
prosegue poi, andando giù duro sul sistema: "C'è
stato un chiaro disattendere le regole. Ci sono
state fiumi di discussioni: è stato minato il calcio
nelle sue fondamenta, è stata messa in modo una
macchina c'è ha avuto come unico effetto il
ricoprirci di ridicolo. La B ha puntato nella
dilazione dei tempi e oggi pensare di recuperare 11
partite è impossibile e assurdo. Ci dobbiamo
riappropriare del calcio giocato. Poi le procedure
nei tribunali continueranno".
E chiude: "Sento
dire che gli unici danneggiati sono i club di B,
mentre lo sono quelli di C. E' un campionato che ha
perso interesse, ledendo gli interessi di tutti.
Sono danni ingenti. Molto rumore per nulla? No. Le
procedure varie andranno avanti. Ci sono danni seri
che le società hanno ricevuto e ci tuteleremo nelle
sedi opportune".
Pietro Lo Monaco.
“È
assurdo, giocheremo 6 gare ogni tre giorni. I nostri
piani rischiano di saltare”
Partita chiusa
con un risultato scontato che più della beffa ha il
sapore del ridicolo. Il primo consiglio Federale
della Figc targato Gabriele Gravina dunque non ha
riservato sorprese o colpi di scena, ma è servito
semplicemente a ribadire che il format della serie B
non verrà modificato e quindi resterà a 19 come
voluto e imposto lo scorso agosto dal duo
Fabbricini-Balata […] l’amministratore delegato del
Catania Pietro Lo Monaco rilasciate ieri all’uscita
dal Consiglio: «Alla luce di quello che deciderà il
Consiglio di Stato il prossimo 15 novembre,
qualsiasi decisione sarebbe stata bypassata. C’è
stato l’invito a cominciare i campionati per dare
normalità a tutti. La serie B continuerà cos’ come
la C che riprenderà il suo corso normale […]È
evidente che c’è un chiaro volere di disattendere le
regole. In questi mesi sono state molte le
discussioni che hanno minato il calcio nelle sue
fondamenta […] per quanto mi riguarda, invece, per
procedure nei tribunali continueremo e lo faremo
visto anche che si dice che gli unici a essere
danneggiati da questa situazione sono i club di B.
In realtà lo sono e anche tanto, anche quelli di
serie C […] il campionato spezzatino non fa bene a
nessuno, soprattutto a noi. I nostri piani
potrebbero saltare visto che non è per nulla normale
dove attendere mesi prima di capire quando e contro
chi giocare e poi all’improvviso essere costretti a
dover disputare venti partite in un paio di mesi.
Avete visto il calendario del Catania da 3 al 24
novembre? Sei partite, cioè una ogni tre giorni.
Assurdo. In questo modo le qualità di una squadra
forte e competitiva come la nostra rischiano di non
poter emergere e tutti i sacrifici economici
sostenuti dalla proprietà del club, potrebbero
essere vanificati. Tutto questo non certo per una
nostra responsabilità ma per la gestione incauta di
altri che ci ha impedito anche di poter programmare
giorno per giorno il lavoro tattico e tecnico».
POTENZA
(4-3-3): Ioime; Coccia, Di Somma, Emerson, Giron;
Matera, Guaita, Dettori; Strambelli (73' Panico),
Franca, Genchi. A disp.: Mazzoleni, Breza, Caiazza,
Sales, Fanelli, Piccinni, Coppola, Leveque, Matino.
All. Raffaele.
CATANIA
(3-5-2): Pisseri; Aya, Silvestri, Lovric (46'
Calapai); Ciancio, Angiulli (59' Llama), Lodi,
Biagianti, Manneh (66' Vassallo); Marotta (66'
Brodic), Curiale. A disp.: Pulidori, Esposito,
Scaglia, A. Rizzo, Bucolo, Baraye, Mujkic. All.
Sottil.
ARBITRO:
Marchetti di Ostia (Assante-Notarangelo). MARCATORI:
12' Franca, 25' Strambelli, 38' Biagianti, 57'
Guaita NOTE: ammoniti Ciancio, Matera
CATANIA
(4-3-1-2): Pisseri; Calapai (81' Vassallo), Aya,
Silvestri, Ciancio; Bucolo (69' Angiulli),
Biagianti, Scaglia (77' Manneh); Lodi; Curiale,
Marotta. A disp.: Pulidori, Fabiani, Esposito,
Lovric Baraye,, A. Rizzo, G. Rizzo, Brodic, Mujkic.
All. Sottil.
SIRACUSA
(4-4-1-1): Messina; Daffara (54' Di Sabatino),
Turati, Bertolo, Orlando (81' Gia. Fricano);
Palermo, Tuninetti, Mustacciolo (69' Diop), Del Col;
Catania (81' Gio. Fricano); Vazquez. A disp.:
Genovese, Boncaldo, Bruno, Mattei, Da Silva, Ott
Vale, Fruci, Rizzo, Celeste. All. Pazienza.
ARBITRO:
Meraviglia di Pistoia. MARCATORI: 46' Marotta, 71'
Catania, 87' Biagianti NOTE: ammoniti Ciancio,
Catania. Al 71' Messina para un rigore a Lodi.
CATANIA
(3-5-2): Pisseri; Aya, Silvestri, Esposito (46'
Barisic); Calapai (30' Baraye), Angiulli (46' G.
Rizzo), Lodi, Biagianti (80' Vassallo), Ciancio;
Manneh (46' Curiale), Marotta. A disp.: Pulidori,
Ciancio, Lovric, Bucolo, A. Rizzo, Scaglia, Brodic,
Mujkic. All. Sottil.
CATANZARO (3-4-3): Furlan; Celiento, Riggio,
Figliomeni; Statella (80' Nicoletti), De Risio (20'
Iuliano), Maita, Favalli; Kanoutè (80' Eklu),
Ciccone (80' Infantino), Fischnaller (72' Giannone).
A disp.: Elezaj, Mittica, Lame, Signorini, Posocco,
D’Ursi, Repossi. All. Auteri.
ARBITRO:
De Angelis di Abbiategrasso
(Dibenedetto-Pappagallo). MARCATORI: 14' Kanoutè,
75' Giannone NOTE: ammoniti Celiento, Silvestri,
Marotta, Iuliano, Furlan
JUVE
STABIA (4-3-3): Branduani; Vitiello, Marzorati (46'
Aktou), Troest, Allievi; Viola, (55' Elia) Calò,
Mastalli (73' Vicente); Carlini, Paponi, Di Roberto
(79' Mezavilla). A disp.: Venditti, Dumancic,
Ferrazzo, Schiavi, Castellano, Lionetti, Sinani, El
Ouazni. All. Caserta.
CATANIA
(4-2-3-1): Pisseri; Ciancio, Aya, Silvestri, Scaglia
(68' Baraye); Biagianti, G. Rizzo; Barisic (62'
Manneh), Lodi (83' Angiulli), Vassallo; Marotta (83'
Curiale). A disp.: Pulidori, Lovric, Esposito,
Bucolo, A. Rizzo, Brodic, Llama. All. Sottil.
ARBITRO:
Simone Sozza di Seregno (Lenarduzzi-Sartori)
MARCATORI: NOTE: ammoniti Scaglia, Carlini, Ciancio,
Biagianti, Elia
FRANCO: “Ad un
certo punto non ci fermerà più nessuno. Pulvirenti
non ha mai mollato, Lo Monaco provvidenziale. Siamo
usciti dal tunnel oscuro”
Attraverso le
pagine de La Sicilia, voce al Presidente del Catania
Davide Franco, ottimista circa il proseguo della
stagione rossoazzurra:
“Questa squadra
tra qualche giornata esploderà, offrendo il meglio
di se. A Castellammare di Stabia abbiamo visto
segnali confortanti. Sono sicuro che il Catania, ad
un certo punto del campionato, non lo fermerà più
nessuno. Abbiamo una squadra forte, di notevole
caratura tecnica che ha bisogno di perfezionare
l’intesa. Adesso battiamo la Reggina. Mancato
ripescaggio? Abbiamo reagito di fronte a
quest’ingiustizia, ma vedo che ora qualcuno in alto
loco ne sta pagando le conseguenze”.
“Giusto che sia
intervenuto lo Stato. Il presidente del Coni doveva
affrontare seriamente il problema, invece c’è stato
uno scaricabarile, ma meglio ottenere la promozione
sul campo. Sono stati anni difficili, ma siamo
praticamente usciti dal tunnel oscuro e adesso si
può pensare al ritorno in Serie B. Pietro Lo Monaco
è stato provvidenziale, ha una missione da portare a
termine e ci sono tanti altri che hanno contribuito
alla rinascita del club con in testa Nino
Pulvirenti, che pur restando nell’oscurità non ha
mai mollato”.
CATANIA
(4-2-3-1) - Pisseri, Ciancio, Aya, Silvestri,
Scaglia (79' Baraye); Rizzo G., Biagianti (62'
Curiale); Barisic (74' Manneh), Lodi, Vassallo (62'
Llama); Marotta. a disposizione: Pulidori,
Bonaccorsi, Esposito, Lovric, Baraye, Bucolo,
Angiulli, Manneh, Rizzo A., Brodic. Allenatore:
Sottil
REGGINA
(4-3-3) - Confente; Kirwan, Conson, Solini,
Mastrippolito (45' Zivkov); Marino (84' Navas),
Zibert, Petermann (64' Franchini), Tulissi, Tassi
(64' Emmausso), Sandomenico (75' Redolfi). a
disposizione: Licastro, Vidovsek, Ciavattini,
Pogliano, Bonetto, Viola, Ungaro. Allenatore: Cevoli
Matera
(4-4-2): Farroni; Risaliti, Stendardo, Auriletto,
Sepe; Triarico (Galdean 58′), Corso (Scaringella
58′), Bangu (Dammacco 77′), Ricci; Orlando (Garufi
58′), Corado. A disp: Guarnone, Milizia, Genovese,
Sgambiati, Casiello, El Hilali,, Grieco,, Lorefice.
All: Imbimbo E.
Catania
(4-2-3-1): Pisseri; Ciancio, Aya, Esposito, Scaglia
(Baraye 78′); Rizzo, Bucolo (Biagianti 78′); Barisic
(Manneh 64′), Lodi, Vassallo (Calapai 91′); Curiale
(Marotta 64′). A disp: Pulidori, Lovric, Angiulli,
Brodic, Llama, Baraye, Biagianti. All: Sottil A.
Arbitro:
Bitonti Paolo della sezione di Bologna (Palermo –
Falco). marcatori: 40′ Vassallo; 95′ Calapai.
Ammoniti: Barisic, Bangu, Sepe. Espulsi: Sepe per
doppia ammonizione.
2 DIC
2018 - RIPOSA IL CATANIA
BISCEGLIE (3-5-2): Crispino; Calandra, Markic,
Maestrelli; Bottalico (84' Toskic), Onescu, Risolo,
Giacomarro, Jakimovski (85' Raucci); Scalzone (72'
De Sena), Starita. A disp.: Addario, Camporeale,
Beghdadi, Antonicelli, Messina, Sisto. All. Bruno.
CATANIA
(4-2-3-1): Pisseri; Ciancio, Aya, Silvestri, Scaglia
(73' Calapai); Biagianti, G. Rizzo (66' Angiulli);
Barisic (60' Manneh), Lodi (65' Curiale), Vassallo
(46' Brodic); Marotta. A disp.: Pulidori, Esposito,
Baraye, Bucolo. All. Sottil.
ARBITRO:
Robilotta di Sala Consilina (Avalos-Catamo).
MARCATORI: 26' Starita NOTE: Ammoniti: Ciancio (C)
__________________________________
Ritrovata
stamattina al centro del campo dello Stadio Angelo
Massimino. Ignoti gli autori del gesto
intimidatorio. Pogliese: “Un fatto di violenza molto
grave”. L’Ad etneo: “Questi soggetti non sono e non
saranno mai tifosi” rossazzurri.
Nella mattinata
di oggi è stata ritrovata al centro del campo dello
stadio Angelo massimino una testa mozzata di maiale
travisata con una parrucca bionda e un paio di
occhiali. In essa un biglietto con frasi d’insulto
diretti all’Amministratore delegato del Calcio
Catania Pietro Lo Monaco. La scoperta è stata fatta
dai giardinieri che si dovevano occupare della
manutenzione del manto erboso. Sul luogo è
intervenuta la Digos di Catania, che ha provveduto a
sequestrare la testa di maiale ed ha avviato le
indagini. Nello stadio non è attivo il sistema di
video sorveglianza, che viene tenuto acceso
soltanto prima, durante e dopo le gare. La Procura
di Catania ha aperto un’inchiesta.
Il sindaco Salvo
Pogliese ha espresso piena solidarietà
all’amministratore delegato del Catania calcio
Pietro Lo Monaco per il vile gesto di cui è stato
oggetto e ha condannato fermamente l’episodio del
macabro ritrovamento nello stadio Massimino. ”Un
fatto di violenza molto grave -ha commentato il
sindaco Pogliese- che nulla centra con lo sport, che
invece è sana passione, agonismo e voglia di
affermare i valori della leale competizione. Mi
auguro che presto vengano individuati i colpevoli
per contribuire ad allontanare ogni forma di
violenza dal calcio e dallo sport in genere. A
Pietro Lo Monaco e alla società del calcio Catania
un forte abbraccio mio personale e dell’intera
amministrazione comunale”.
L’Amministratore
Delegato del Calcio Catania Pietro Lo Monaco affida
al sito ufficiale dichiarazioni e riflessioni,
riferite all’intimidazione inscenata da ignoti allo
stadio “Angelo Massimino” ed oggetto di indagini
della Digos e di un’inchiesta della Procura di
Catania: “Il rispetto delle indagini in corso ed in
generale del lavoro delle forze dell’ordine e della
magistratura, nelle quali ripongo massima fiducia,
esclude l’opportunità di un commento approfondito
sul fatto. Vorrei però ribadire che la città di
Catania e la passione sincera manifestata dai
catanesi per la società Calcio Catania, sentimento
sempre dimostrato con una corretta e costante
partecipazione, non meritano di essere offuscati da
questi gesti. Catania è ben altro: l’immagine di
Catania, che ci rende orgogliosi, va difesa da certi
individui, spinti esclusivamente dal desiderio di
ritagliarsi quel minimo spazio da protagonisti che
altrimenti non avrebbero mai. Questi soggetti non si
rendono conto che non sono, e non saranno mai,
tifosi del Catania. Manifesto il mio pensiero,
quindi, proprio per tutelare il buon nome del nostro
club, della città e di chi ama il calcio”.
Il presidente
della Lega Calcio Francesco Ghirelli in una lettera
scritta all’Ad del calcio Catania Pietro Lo Monaco
ha scritto: “L’atto ignobile di cui sei stato
bersaglio , si qualifica da solo: un atto
delinquenziale che mi auguro le forze dell’ordine
preposte possano colpire, assicurando alle patrie
galere chi lo abbia compiuto. So che tu sei forte e
non arretrerai di un centimetro, anzi sarai ancora
più combattivo. Io, la Lega Pro ti siamo vicini e
pronti a schierarci con te. Dicci pure cosa possiamo
fare più e meglio. Una parola ai delinquenti autori
dell’ignobile e vigliacco gesto: Pietro ama il
Catania, si spende per riportare il club lassù ove
merita stare; voi non siete tifosi di una maglia tra
le più gloriose del calcio italiano, voi siete
feccia che rovina il lavoro serio, il tifo vero,
l’amore forte. Caro Pietro, ti sono vicino con
affetto e stima, Francesco”.
http://cataniapubblica.tv/una-testa-di-maiale-per-lo-monaco-il-direttore-catania-e-ben-altro/?fbclid=IwAR128uGxtc9KRizQ-Ko-2ulxSrSBRFL-WiClHYjNSRFaLfmwamTArykkO_c
CATANIA
(4-2-3-1): Pisseri; Ciancio, Aya, Esposito (dal 40′
Silvestri), Baraye (dal 53′ Scaglia); Rizzo,
Biagianti (dal 73′ Lodi); Barisic (dal 73′ Brodic),
Marotta, Vassallo (dal 53′ Manneh); Curiale. A
disposizione: Pulidori, Calapai, Lovric, Bucolo,
Angiulli, Mujkic.
VIRTUS
FRANCAVILLA (3-5-2): Nordi; Pino, Monaco (dal 73′
Lugo Martinez), Sirri; Albertini, Folorunsho
(dall’84’ Cason), Vrdoljak, Pastore, Caporale;
Partipilo, Sarao (dall’89’ Sparacello). A
disposizione: Turrin, Tarolli, Tchetchoua,
Mastropietro, Vukmanic, Anastasi.
Ammoniti: Marotta, Biagianti, Rizzo (C), Vrdoljak,
Sarao, Caporale, Nordi (V). espulso: Partipilo
(V). reti: Lodi al 90′ su rig.
Sicula
Leonzio (4-3-3): Polverino; De Rossi, Laezza,
Aquilanti, Squillace; Esposito, Marano, D’Angelo;
Gomez (dal 56′ Sainz-Maza), Ripa, Gammone (dall’86’
Russo). A disposizione: La Cagnina; Talarico,
Brunetti, Ferrini, Laezza, Giunta, Cozza, Palermo,
De Felice, Vitale. Allenatore: V. Torrente.
Catania
(4-2-3-1): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Scaglia
(dal 71′ Ciancio); Bucolo (dal 63′ Rizzo), Biagianti
(dal 63′ Lodi); Manneh, Angiulli (dal 71′ Curiale),
Brodic (dal 46′ Barisic); Marotta. A disposizione:
Pulidori; Lovric, Baraye, Vassallo, Mujkic,
Esposito. Allenatore: A. Sottil.
Ammoniti: Esposito (S), Rizzo (C) Espulsi: nessuno
Note: angoli 6-5; recupero 2′- 4′
Sono
deluso dall’andamento attuale del nostro campionato.
L’ad del Catania,
Pietro Lo Monaco, al termine dei lavori odierni
dell’assemblea di Lega Pro, svoltasi a Firenze,
analizza il momento delicato dei rossazzurri. Ecco
quanto evidenziato da lasiciliaweb.it:
“Sono deluso
dall’andamento attuale del nostro campionato. Siamo
andati inspiegabilmente in crisi: la stessa squadra
che dieci giorni fa contro il Sassuolo faceva cose
importanti, si è arenata. Voglio sperare e pensare
che sia un momento perché noi abbiamo costruito una
squadra importante e non ci piace vanificare le
nostre aspettative. La nostra gente, i nostri
tifosi, ci stanno naturalmente vicini. A Catania la
squadra fa parte del vissuto del catanese e quindi
non mollare di una virgola è un dovere che abbiamo
nei confronti di questa gente. Non dobbiamo lasciare
nulla di intentato fino alla fine. Il nostro
obiettivo deve essere il salto di categoria, sarebbe
veramente molto spiacevole mancarlo”.
“Io penso che al
momento il format futuro della Serie B debba essere
a 22 squadre. Che poi a beneficiare del ritorno a 22
debba essere la Lega Pro è indubbio perché questa
estate è stato perpetrato un danno pazzesco alle
società di serie C. Il danno è andato oltre la
diatriba dei due mesi di ‘tira e molla’ a cui
abbiamo assistito, portando un grave nocumento anche
al calcio italiano. Il danno prosegue ancora oggi
perchè le società interessate tuttora non riescono a
ritrovare un equilibrio normale. Abbiamo sicuramente
compromesso la possibilità di andare subito in B, ma
abbiamo compromesso anche il campionato attuale”.
Catania
(4-3-3): Pisseri; Ciancio, Aya, Silvestri, Baraye;
Rizzo, Lodi, Angiulli; Manneh, Marotta, Curiale. A
disposizione: Pulidori; Calapai, Lovric, Esposito,
Scaglia, Bucolo, Biagianti, Llama, Barisic, Brodic,
Vassallo. Allenatore: A. Sottil.
Cavese
(4-3-3): Vono; Palomeque, Bruno, Manetta, Inzoudine;
Lia, Migliorini, Favasuli; Rosafio, Sciamanna,
Fella. A disposizione: De Brasi; Silvestri, Licata,
Tumbarello, Mincione, Buda, Logoluso, Bettini,
Zmimer, Flores Heatley, Dibari, De Rosa. Allenatore:
G. Modica.
Marcatori: 36′ Manneh, 70′ Lodi (rig), 72′ Marotta,
83′ Manneh, 87′ Calapai Ammoniti: Angiulli (Cat),
Manetta , Espulsi: Vono - Sostituzioni: 25′ fuori
Baraye (infortunato), dentro Calapai; 61′ fuori
Angiulli/Curiale, dentro Bucolo/Vassallo; 84′ fuori
Lodi/Manneh, dentro Scaglia/Brodic
SASSUOLO-CATANIA 2-1
14'
Matri (S), 41' Brodic (C), 81' Locatelli (S)
SASSUOLO
(4-3-3): Pegolo; Magnani, Lemos, Peluso (65'
Lirola), Dell'Orco; Locatelli, Magnanelli, Djuricic
(65' Di Francesco); Brignola, Matri, Trotta.
Allenatore: De Zerbi
CATANIA
(4-2-3-1): Pisseri; Calapai, Silvestri, Esposito,
Baraye; Bucolo, Angiulli; Brodic, Rizzo (59'
Biagianti), Barisic (67' Manneh); Curiale (76'
Marotta). Allenatore: Sottil
Nel quarto turno
di Coppa Italia la squadra di De Zerbi soffre contro
il Catania (squadra che gioca in Serie C), ma alla
fine riesce a vincere 2-1 con reti di Matri e
Locatelli. I siciliani colpiscono due legni e
segnano un gol con Brodic. Gli emiliani si
qualificano per gli ottavi di finale: sfideranno il
Napoli domenica 13 gennaio al San Paolo
Il Sassuolo batte
a fatica il Catania 2-1 e si regala gli ottavi di
finale di Coppa Italia contro il Napoli. Nonostante
la differenza di categoria (i siciliani giocano in
Serie C) la partita è sempre stata in equilibrio,
con la squadra di Sottil che ha colpito anche due
legni. Alla prima occasione il Sassuolo passa in
vantaggio al 14': grave errore di Silvestri, Matri
gli ruba il pallone e solo davanti a Pisseri non
sbaglia. Immediata la replica del Catania, che al
17' colpisce il palo con Baraye. Il Sassuolo
potrebbe raddoppiare al 26', sempre con Matri:
sull'apertura di Brignola, l'attaccante scatta verso
la porta, ma colpisce il palo sull'uscita di
Pisseri. Al 40' il meritato pareggio del Catania:
iniziativa solitaria di Brodic, che entra in area e
batte Pegolo con un destro a giro. Nella ripresa
prosegue l'equilibrio. Al 60' altra occasione per il
Catania. La formazione rossazzurra non
è fortunata, quando di testa Brodic, sul cross di
Calapai, colpisce la traversa. Sulla ribattuta si
salva il Sassuolo. De Zerbi effettua alcuni cambi
per dare maggiore consistenza alla manovra
offensiva. A nove minuti dalla fine la rete decisiva
di Locatelli: Matri stoppa un lancio dalle retrovie,
evita un avversario e calcia a colpo sicuro. Sulla
deviazione di Pisseri irrompe Locatelli, che
praticamente a porta vuota riporta avanti i padroni
di casa, segnando il gol del 2-1.
PECCI: “Poche squadre di B superiori al Catania. Mi
ha impressionato Manneh, giocando così farà strada”
“Occasione
sprecata per il Catania che ha avuto il merito di
restare in partita fino a una manciata di minuti dal
termine. Peccato, perchè le seconde linee del
Sassuolo hanno un pò deluso. Il Catania è squadra
organizzata, con ragazzi ben stretti a centrocampo.
Peccato per quel primo gol neroverde su infortunio
del difensore, ma può capitare. Si poteva fare
meglio sul secondo, nato da un lancio da trenta
metri. Il Catania non mi è dispiaciuto, in B
quest’anno non ne ho viste molte di squadre
superiori a quella rossoazzurra. La differenza,
però, la fanno i particolari. In C si sbaglia
qualcosa in più, e alla fine ci scappa quell’1-0 o
quel 2-1 come nel caso del Sassuolo che ti fa
tornare a casa a mani vuote. Brodic ha fatto un bel
gol ma io sono rimasto impressionato da Manneh. Ha
personalità, se gioca sempre così farà strada. Non
va snaturato, nel calcio non servono giocatori
‘tutti uguali'”.
RIETI
(4-3-2-1): Costa; Delli Carri, Gualtieri (83′
Criscuolo), Gigli, Dabo; Diarra, Konate, Maistro
(75′ Tommasone); Vasileiou (71′ Xavi Venancio),
Cericola (83′ Todorov); Gondo. A disp. di Cheu:
Chastre, Papangelis, Kean, Di Domenicantonio, Pepe,
Migliaccio, Demosthenous.
CATANIA
(4-3-3): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri (45′
Esposito), Ciancio; Biagianti, Lodi, G.Rizzo (64′
Angiulli); Manneh (76′ Brodic), Curiale (64′ Llama),
Marotta. A disp. di Sottil: Pulidori, Lovric,
Scaglia, A. Rizzo, Mujkic, Vassallo.
ARBITRO:
Davide Miele (Torino) - NOTE: 4′ di recupero secondo
tempo; Silvestri costretto ad abbandonare il terreno
di gioco, causa infortunio; 1′ di recupero primo
tempo; gol annullato al 38’pt per un presunto fallo
commesso da Curiale. AMMONITI: Gondo, Aya, Esposito,
Xavi Venancio, Pisseri
GLI ACQUISTI A
GENNAIO
CATANIA
(4-3-3): Pisseri; Calapai (39’st Lovric), Aya,
Esposito, Ciancio; G. Rizzo (31’st Angiulli), Lodi,
Biagianti (38’st Bucolo); Manneh, Curiale (24’st
Vassallo), Marotta. A disp. di Sottil: Pulidori,
Scaglia, A. Rizzo, Mujkic, Brodic, Llama.
MONOPOLI
(3-5-2): Pissardo; Ferrara (30’st Bei), De Franco,
Mercadante; Fabris (21’st Rota), Zampa, Scoppa,
Sounas (30’st Berard), Donnarumma; Gerardi,
Mendicino (35’st Mangni). A disp. di Scienza:
Saloni, Gallitelli, Gatti, Mangione, Pierfederici,
Maimone, Paolucci, Mavretic.
NOTE: 5′
di recupero secondo tempo; 1′ di recupero primo
tempo
Dalla
B negata al rilancio col 4-3-3. Il 2018 del Catania
finisce con tre vittorie
Tre vittorie per
sperare in un riavvicinamento alla vetta certamente
complicato ma possibile, considerato il valore
dell’organico del Catania. Il 2018 dei rossazzurri
si chiude con la convincente vittoria ottenuta
contro il forte Monopoli, che fa seguito alle due
ottenute contro Cavese e Rieti. Un tris di successi
che ha tutta l’aria della svolta per la formazione
di Andrea Sottil. Almeno questo è quello che si
augurano tutti gli sportivi catanesi, al termine di
un 2018 che non è andato come da programma.
L'inizio
nel caos ripescaggio
La stagione del
Catania è iniziata come tutti sanno. Dopo la mancata
promozione sul campo, i risvolti del mancato
ripescaggio in serie B hanno certamente condizionato
il rendimento di Biagianti e compagni. Prova ne è il
fatto che tutte le compagini coinvolte nella vicenda
hanno incontrato, chi prima chi dopo, delle
difficoltà sul piano fisico. Anche la testa dei
rossazzurri, condannati a vincere il campionato, ne
ha probabilmente risentito. Le vittorie in serie
della Juve Stabia, e qualche battuta d’arresto di
troppo accusata dalla compagine di Sottil, non hanno
fatto altro che acuire l’impazienza della tifoseria
rossazzurra. Comprensibile, poiché hanno visto la
vetta allontanarsi sempre più e dopo aver
accarezzato, in estate, il sogno della B. Sia ben
chiaro: tutto ciò non può rappresentare un alibi per
il Catania. La squadra era stata presentata come
competitiva pure per il campionato cadetto, quindi,
in teoria, capace di ovviare anche alle difficoltà
incontrate.
Inizio
stagione incoraggiante ma poi balbettante
Eppure, i
risultati conseguiti nelle primissime partite erano
stati incoraggianti. La vittoria all’esordio, a
Rende, quelle nette su Vibonese e Trapani. Vittorie
che facevano presagire un torneo con i rossazzurri
protagonisti indiscussi, anche se la qualità del
gioco espresso lasciava a desiderare. Presto, però,
sono iniziati i problemi: i continui cambi di
modulo, le prime sconfitte, gli equivoci tattici.
Lodi meglio da trequartista o come centrocampista?
Quali giocatori schierare sugli esterni?
Probabilmente, in quelle settimane Sottil si è
lasciato sfuggire la situazione di mano, continuando
a insistere su un sistema di gioco a lui caro, il
4-2-3-1, ma che forse era indigesto alla squadra e
non adatto alle caratteristiche dei singoli. E poi
l’annoso problema degli esterni di attacco. I vari
Barisic, Vassallo, lo stesso Manneh, non hanno
mantenuto le aspettative o comunque non sono adatti
al modulo su cui era stata progettata la stagione.
La
svolta è arrivata... in attesa del mercato
Quale poteva
essere la via di uscita per ritrovare la strada? Il
4-3-3, il vestito più adatto all’organico del
Catania, quello capace di mascherare le lacune, che
ci sono e vanno colmate nel mercato di gennaio. Con
questo modulo i rossazzurri hanno centrato tre
vittorie di fila, accorciando la distanza che li
separa dalla Juve Stabia. Ne hanno beneficiato
parecchi interpreti, a cominciare da Lodi. Il numero
dieci può giocare di nuovo nella posizione di
regista arretrato, quella che più predilige, quella
in cui rende al meglio. Ne ha beneficiato Manneh,
che ha la possibilità di stringere verso il centro e
avere più soluzioni a disposizione, mentre prima era
costretto a giocare largo e affrontare l’avversario
sullo stretto. Non il massimo per uno con le sue
caratteristiche. Lo stesso si può dire per Angiulli,
rivitalizzato nel ruolo di mezzala sinistra.
Semplici accorgimenti, che hanno ridato un senso
logico a una compagine migliorabile, certo, ma che
forte lo è già. Forse si poteva fare prima, ma il
tempo ancora c’è. A patto di non perderne altro.
Fabio Di Stefano
http://www.mondocatania.com/wp/calcio-catania-notizie/dalla-b-negata-al-rilancio-col-4-3-3-il-2018-del-catania-finisce-con-tre-vittorie-167642
SIRACUSA
(4-2-3-1): Crispino; Gio. Fricano, Bruno, Turati, Di
Sabatino; Palermo, Ott Vale (73′ Mustacciolo);
Parisi (72′ Bertolo), Rizzo (66′ Cognigni), Tiscione
(72′ De Col); Catania (86′ Vazquez). A disp. di
Raciti: D’Alessandro, Boncaldo, Talamo, Gia.
Fricano, Genovese, Russini, Lombardo.
CATANIA
(4-3-3): Pisseri; Calapai, Aya, Esposito (45′
Silvestri), Scaglia (64′ Baraye); Carriero (59′
Angiulli), Lodi, Biagianti (81′ Brodic); Manneh (59′
Di Piazza), Curiale, Marotta. A disp. di Sottil:
Pulidori, Ciancio, Lovric, Rizzo, Bucolo, Mujkic,
Vassallo.
NOTE: 5′
di recupero s.t.; 2.767 spettatori presenti al “De
Simone” AMMONITI: Esposito, Curiale, Ott Vale
Catania
(4-3-3): Pisseri; Calapai, Aya, Sillvestri, Baraye;
Biagianti, Lodi (78′ Angiulli), Carriero (57′
Bucolo); Manneh (88′ Esposito), Curiale, Di Piazza
(57′ Barisic). A disp: Pulidori, Lovric, Marchese,
Scaglia, Sarno, Brodic, Vassallo. All: Sottil.
Rende
(3-4-3): Savelloni; Germinio, Minelli, Sabato;
Viteritti (90′ Laaribi), Franco, Bonetto (57′
Cipolla), Zivkov, Borello (57′ Negro); Vivacqua,
Rossini. A disp: Borsellini, Palermo, Calvanese,
Sanzone, Maddaloni, Brignoli, Blaze, Giannotti. All:
Modesto.
Arbitro:
Riccardo Annaloro della sezione di Collegno
(Perrotti – Severino). Marcatori: 21′ Di Piazza
Ammoniti: Carriero, Baraye; Germinio, Minelli.
FUORI
DALL'INUTILE COPPA ITALIA DI SERIE C
CATANIA
CATANZARO 1 - 2
CATANIA (4-3-3)
Pulidori 4; Aya 6, Lovric 6, Silvestri 6, Marchese
7; Bucolo 6,5 (dal 26' s.t. Carriero 6), Lodi 6,
Angiulli 6; Sarno 6 (20' s.t. Barisic 5,5), Curiale
6 (20' s.t. Di Piazza 6), Brodic 5 (dal 31' s.t.
Manneh s.v.). (Fabiani, Calapai, Bonaccorsi, Escu,
Baraye, Biagianti, Mujkic). All. Sottil 6.
CATANZARO (3-4-3)
Elezaj 4,5; Riggio 5,5, Signorini 5,5, Pambianchi
5,5 (dal 20' s.t. Favalli 6); Posocco 6 (dal 20'
s.t. Statella 6), Eklu 6,5 (dal 39' s.t. Maita
s.v.), De Risio 7, Nicoletti 7; Giannone 5,5 (dal
31' s.t. Iuliano s.v.), Ciccone 5.5, D'Ursi 5,5 (dal
20' s.t. Bianchimano 7). (Furlan, Mittica, Lame,
Nikolopoulos, Fischnaller). All. Auteri 6,5.
ARBITRO Carella
di Bari 4 (Biava di Vercelli, Lattanzi di Milano).
RETI al 42' p.t. Eklu (CZ), al 7' s.t. Curiale (CT),
al 29' s.t. Bianchimano.
NOTE spettatori 2
mila circa; ammoniti Signorini, Statella; angoli
2-3; recupero 0 e 5
Marchese reintegrato, un posto per uno tra Ciancio e
Llama. La
sessione invernale del calciomercato 2019 si è
ufficialmente conclusa alle ore
20 di giovedì 31 gennaio.
Il Catania ha concluso la propria campagna di
rafforzamento con nove
movimenti totali (5 in entrata, 4 in uscita)nel
pieno rispetto delle rigide direttive imposte dalla
Lega di Serie C. Attualmente, in organico figurano
15 over, uno in più rispetto a quanto previsto dal
regolamento. L'ad Lo Monaco ha chiarito in
conferenza stampa che il Catania presenterà una
lista composta da 13 over, incluso Marchese, che
dopo la brillante prova di coppa col Catanzaro è
stato reintegrato in prima squadra. Restano fuori,
per il momento, Llama e Ciancio, infortunati. Più
avanti si valuterà chi inserire tra i due, che al
momento fanno 'compagnia' all'altro fuori rosa
Andrea Di Grazia. Per il ragazzo di San Giovanni
Galermo, classe 1996, il posto per un improbabile
reintegro ci sarebbe... Infatti, vi è ancora uno
slot libero, sui sei disponibili, tra quelli
riservati ai classe '96 e '97. Casella che, con
molta probabilità, potrebbe essere occupata dall’ex
portiere del Monopoli Lorenzo Bardini, attualmente
svincolato (in quanto tale, può essere tesserato
anche dopo la chiusura della sessione di mercato).
Acquisti
Carriero,
C (prestito, Parma); Di
Piazza,
A (definitivo, Cosenza); Sarno,
A (definitivo, Padova); Valeau,
D (prestito, Roma); Liguori,
A (definitivo, S.N. Notaresco).
Cessioni
A.Rizzo,
C (rescissione, poi Avellino); Vassallo,
C (fine prestito, Bologna, poi Renate); Scaglia,
C (fine prestito, Parma, poi Carrarese); Barisic,
A (prestito, Padova).
Vibonese
(4-3-2-1): Mengoni; Finizio, Camilleri, Malberti,
Tito; Prezioso, Obodo, Scaccabarozzi; Taurino (32′
Allegretti), Melillo (75′ Maciucca); Bubas. A disp.:
Zaccagno, Rezzi, Franchino, Donnarumma, Collodel,
Ciotti, Altobello, Filogamo, Cani. All: Orlandi.
Catania
(4-3-3): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Baraye;
Angiulli (57′ Lodi), Biagianti, Bucolo (70′ Brodic);
Manneh, Curiale, Di Piazza (57′ Carriero). A disp.:
Pulidori, Esposito, Lovric, Marchese, Sarno,
Liguori. All: Sottil
Arbitro:
Paolo Bitonti della sezione di Bologna.Marcatori:
Ammoniti: Baraye.
Questa
volta il pareggio ottenuto dai rossazzurri in casa
della Vibonese, frutto di una prestazione fiacca e
poco convincente, non ha lasciato
indifferente l’A.d del Catania Pietro Lo Monaco.
La brutta
prestazione, arriva dopo una sconfitta in coppa
contro il Catanzaro, una vittoria poco convincente
contro il Rende per 1-0 e un’antipatica ed
evitabilissima sconfitta rimediata a Siracusa. Se
non consideriamo il 3-0 assegnato a tavolino alla
squadra di Sottil, il bottino del 2019 è decisamente
scarno per una squadra che dovrebbe lottare per la
promozione diretta.
Mancano
sopratutto i punti in trasferta: 1 punto in due
partite, contro avversari di certo non impossibili.
Per Lo Monaco,
che ha da poco concluso un buon mercato, tutto
questo è inaccettabile, nonostante nelle ultime
interviste abbia dichiarato che la posizione di
Sottil non è ancora a rischio.
Alla ripresa
degli allenamenti, il direttore si è chiuso negli
spogliatoi con la squadra, con l’intento di
rimproverare duramente i ragazzi per la prestazione
opaca e priva di spessore vista a Vibo Valentia.
Catania
(4-3-1-2): Pisseri; Calapai (86′ Esposito), Aya,
Silvestri, Baraye; Carriero (66′ Angiulli)
Biagianti, Bucolo; Lodi (86′ Brodic); Di Piazza (77′
Manneh), Marotta (66′ Curiale) A disp. Pulidori,
Lovric, Marchese, Di grazia, Liguori. All. Sottil
Casertana (4-3-3): Adamonis; Blondett (88′
Gonzalez), Rainone, Pascali, Meola; De Marco, Vacca,
Santoro; Padovan, Castaldo, Mancino. A disp.
Zivkovic, Lorenzini, D’angelo, Romano, Cigliano.
All. Esposito
ARBITRO:
D’Ascanio di Ancona (Montanari-Teodori) MARCATORI:
50′ Carriero, 61′ Marotta, 80′ Curiale Ammoniti: 86′
Blondett (CAS)
L’ha
decisa una meravigliosa rovesciata di Tulli,
all’undicesimo della ripresa, la sfida valida per la
lotta al secondo posto tra Trapani e Catania. Gara
equilibrata, ben giocata da entrambe le squadre e
che, alla fine di quattro minuti di recupero, ha
visto trionfare i padroni di casa. Sull’altro campo
caldo, pareggio tra Juve Stabia e Catanzaro, col
Trapani dunque che si candida prepotentemente al
ruolo principale di avversario diretto delle vespe
Trapani
(4-3-3): Dini; Costa Ferreira, Scognamillo,
Pagliarulo, Da Silva; Aloi (86′ Toscano),
Taugourdeau, Corapi; Ferretti (71′ Nzola), Evacuo,
Fedato (13′ Tulli). A disposizione: Cavalli,
Ferrara, Mulè, Lomolino, Franco, Tolomello,
Girasole, Dambros, Mastaj. Allenatore: Italiano.
Catania
(4-3-1-2): Pisseri; Calapai, Aya, Silvestri, Baraye;
Biagianti (80′ Brodic), Bucolo (65′ Angiulli),
Carriero (63′ Manneh); Lodi; Di Piazza (68′
Curiale), Marotta. A disposizione: Pulidori,
Marchese, Bonaccorsi, Valeau, Esposito, Mujkic.
Allenatore: Sottil.
Arbitro:
Marchetti della sezione di Ostia Lido. Marcatori:
Tulli 55′ Ammoniti: Marotta
Catania
(4-3-3): Pisseri; Calapai (Esposito 85′), Aya,
Silvestri, Baraye; Biagianti, Lodi, Angiulli
(Carriero 70′); Manneh, Curiale (Brodic 70′),
Marotta (Di Piazza 56’). A disp: Pulidori, Lovric,
Marchese, Valeau, Bucolo, Rizzo, Liguori. All:
Sottil.
Paganese
(3-5-2): Santopadre; Piana (Tazza 80’), Dellafiore,
Acampora; Carotenuto (Nacci 90′), Capece, Navas
(Della Morte 80’), Gaeta, Perri; Di Renzo (Cappiello
74′), Parigi. A disp: Galli, Gargiulo, Della Corte,
Sapone, Gori. All: De Sanzo.
Arbitro:
Davide Curti della sezione di Milano (Cataldo –
Ceccon). Marcatori: 6′ Capece; 8′ Biagianti; 57’
Lodi
Ammoniti: Brodic; Capece. Note: recuperi 1′ e 3′
Lo
Monaco: "Curve fischiano pretendendo vittorie con
3-4 gol di scarto, non capisco questo gusto sadico
nel voler distruggere. Possiamo fare meglio, ma
nostro è torneo competitivo. Sottil? Non si cambia
allenatore a ogni soffio di vento. Nessuno si è
fatto avanti per rilevare la società" Ieri le dure
critiche dell’amministratore delegato del Catania,
Pietro Lo Monaco, nei confronti dei tifosi delle
curve, oggi la replica dei sostenitori rossazzurri
attraverso i tanto vituperati social.
Alle
parole del dirigente del club etneo, che ha parlato
di “gioco al massacro”, “gusto sadico nel voler
distruggere” e “tifosi che fischiano dopo mezz’ora
perché vogliono vincere con 3-4 gol di scarto tutte
le partite”, fa seguito la replica del tifo
organizzato via Facebook, attraverso una pagina
vicina proprio ai sostenitori della curva nord.
Ecco, di seguito, il post di replica.
“Chi
siamo noi, per cantare “Noi siamo il calcio
Catania”?
Noi
siamo gli amici di Fabrizio. Noi siamo quelli che
ogni volta che passiamo da Roseto Capo Spulico ci
fermiamo per deporre un mazzo di fiori e recitare
una preghiera. Noi siamo quelli che eravamo in
Chiesa, il 4 marzo del 1996, per i funerali del
Cavaliere. Noi siamo quelli di Lipari. Noi siamo
quelli di Gangi. Noi siamo quelli di Ascoli, in
4000. Noi siamo quelli in corteo in via La Farina, a
Messina. Noi siamo quelli in corteo con le macchine,
alla circonvallazione di Palermo. Noi siamo quelli
che hanno pianto, il 31 luglio del 1993. Noi siamo
quelli che ogni anno rinnovano il murales di piazza
Dante. Noi siamo quelli che facciamo vite così
diverse, l’uno dall’altro, ma in nome del Catania
siamo tutti la stessa cosa. Noi siamo quelli che ci
abbracciamo dopo un gol, senza nemmeno conoscerci.
Noi non abbiamo bisogno di conoscerci, perché ci
riconosciamo. Noi siamo depositari della fede che ci
hanno tramandato i nostri padri, e che trasmetteremo
ai nostri figli. Noi siamo quella sciarpa di lana
cucita a mano dalla nonna. Noi siamo un popolo. Noi
siamo una fede. Noi siamo una passione. Noi siamo un
ideale. Che non lasceremo morire. Noi non siamo i
proprietari del Catania. Ma ciascuno di noi, e tutti
insieme, siamo i padroni di quello che significa
esserne tifosi.
E lei
chi è, direttore?”.
VITERBESE (3-5-1-1): Valentini; Rinaldi, Atanasov,
Sini; De Giorgi (91' Coda), Damiani (91' Palermo),
Tsonev (63' Cenciarelli), Baldassin, Mignanelli;
Vandeputte (73' Bismark); Polidori (73' Zerbin). A
disp.: Thiam, Sparandeo, Milillo, Artioli, Coppola,
Pacilli, Molinaro. All. Calabro.
CATANIA
(4-3-3): Pisseri; Aya, Silvestri, Esposito (41'
Carriero), Baraye; Biagianti (74' Angiulli), Lodi,
Rizzo (46' Sarno); Manneh (62' Brodic), Di Piazza
(62' Curiale), Marotta. A disp.: Pulidori, Lovric,
Marchese, Valeau, Bucolo, Liguori. All. Sottil.
ARBITRO:
Camplone di Pescara (Carpi-Gentileschi). MARCATORI:
4' Polidori, 45' rig. Polidori NOTE: ammoniti
Silvestri, Aya, Vandeputte, Polidori
Catania, esonerato Sottil
Andrea Sottil non
sarà più l’allenatore
del Catania, la decisione è stata già presa. La
sconfitta di Viterbo, la sesta stagionale che porta
a -11 il distacco dalla vetta, è costata la panchina
al tecnico di Venaria Reale, a cui viene imputata
soprattutto la mancanza di identità della squadra,
irriconoscibile nei suoi interpreti più importanti.
Anche il patron
della Viterbese ieri è rimasto negativamente colpito
dalla prestazione collettiva del Catania, non
capacitandosi del perché una formazione di tale
livello si esprimesse così male. La dirigenza
rossazzurra ha quindi deciso di cambiare guida
tecnica, con l’obiettivo di ricostruire, mentalmente
e tatticamente, una squadra in grado di arrivare ai
playoff con convinzione e competitività.
Alessandro
Vagliasindi
http://www.masport.it/catania-sottil-e-finita-gautieri-in-pole-potrebbe-arrivare-il-portiere-bardini/
Dopo l’esonero,
Andrea Sottil ai microfoni di TuttoC.com spiega cosa
non è andato bene a Catania: “Mi dispiace molto non
aver potuto completare il percorso iniziato ad
agosto, in un mese che sembra ormai lontano e che é stato
intenso: le situazioni extra campo ormai note a
tutti, ci hanno lasciato fermi per 75 giorni, e
questo ha influito. Ci sono anche squadre come
Ternana e Novara, rose stellari, che hanno
palesemente risentito di questo fatto. Non deve poi
essere un alibi, questo è ovvio, ma é anche vero che
il nostro campionato è iniziato con il dover subito
rincorrere una Juve Stabia che sin dall’inizio ha
avuto un cammino impressionante, e giocare poi 11
gare in un mese è stato tosto.
Ma lascio la
squadra con un potenziale terzo posto, e con 10
match ancora da disputare, 30 punti possibili: non
siamo stati a guardare, il ruolino di marcia interno
parla di 2.75 punti a partita. Avevo la seconda
miglior difesa e 20 gol di differenza reti,
probabilmente però quello che ha penalizzato è stato
il percorso lontano dal “Massimino”, dove
effettivamente siamo stati altalenanti, anche se i
numeri dicono che siamo sempre in corsa, in linea
con gli obiettivi societari. Io ho poi le mie
responsabilità, ma niente potevo su qualche errore
individuale di troppo, come accaduto in partite come
quelle contro Trapani, Siracusa, Bisceglie e
l’ultima di Viterbo: leggo che arriverà un nuovo
portiere, non me ne voglia Pisseri, che ha sempre
giocato, ma questa era una situazione che avevo
evidenziato ad agosto, forse non sbagliavo. Ho messo
anima e corpo in questo progetto, vivo anche in
Sicilia, e sono convinto che ne saremmo usciti bene:
a ogni modo accetto la scelta della società e auguro
ogni bene al Catania”.
Il Calcio Catania
comunica di aver affidato l’incarico di allenatore
della prima squadra al signor Walter Novellino, nato
a Montemarano (Avellino) il 4 giugno 1953. Il nuovo
tecnico rossazzurro dirigerà oggi, alle 15.00, il
primo allenamento settimanale. Walter Novellino ed
il collaboratore tecnico Simone Tomassoli saranno
presentati ufficialmente ai giornalisti ed agli
operatori dell’informazione mercoledì 27 febbraio
alle 12.00, in Sala Congressi, a Torre del Grifo
Village.
IL
NUOVO STAFF TECNICO
Comunicato congiunto curva Sud e curva
Nord.
Le curve sono cultura, tradizione ed
appartenenza di un popolo, amore per la
propria terra e per la maglia tramandato
di generazione in generazione. Passione
che vive in ogni angolo della città, si
respira per le sue vie, la senti negli
odori, nei sapori, la vedi negli usi e
nei costumi.
Le curve sono il tempio degli ultras.
Dietro questa parola c’è ben oltre il
semplice significato derivante dal
latino “Oltre”, “al di là“.
Dietro questa parola, troppe volte
discriminata e demonizzata, c’è una
scelta di vita: amare e sostenere
incondizionatamente la squadra del cuore
anche a costo di sacrificare la propria
vita. Ed è questo che noi facciamo da
sempre e continueremo a fare per sempre,
di padre in figlio.
Ci piacerebbe farlo in silenzio, senza
“rubare la scena a nessuno”, restando
dietro le luci della ribalta continuando
a fare quello che più ci piace:
custodire la nostra fede per il Catania
e per Catania, ma amare qualcosa o
qualcuno non ti deve togliere la
capacità di pensiero, non può e non deve
renderti incapace di intendere e di
volere…come a “qualcuno” piacerebbe!
Gli ultras vanno “oltre” e vedono “al di
là”. E quando le cose non vanno bene
alzano la voce per ricordare ai
naviganti che se per loro il Catania è
un lavoro, per noi è la nostra ragione
di vita,e devono essere attenti e
rispettosi! Alziamo la voce anche di
fronte l’ennesima vittoria rubata sul
filo di lana dopo un’altra prestazione
indecente; e non lo facciamo, come
“qualcuno” vuole fare credere, nei
confronti della maglia. Alziamo la voce
verso chi la indossa e la denigra; verso
chi, da dietro un microfono e una
telecamera, lancia proclami
trionfalistici puntualmente disattesi
ogni anno per poi spostare l’attenzione
diffamando l’unica cosa sana di questo
calcio malato: le curve! È giusto
mettere in chiaro le cose: NOI SIAMO IL
CALCIO CATANIA. Per noi non è un lavoro,
non ci siamo perche i risultati ci
sorridono, non seguiamo la squadra in
relazione alla categoria, non siamo
dipendenti del calcio catania. Lo
facciamo perche sentiamo di farlo,
perche vogliamo farlo, perché è giusto
farlo, perché non avrebbe senso la
nostra vita se non lo facessimo!
A gran voce chiediamo RISPETTO, perché
ciò che noi siamo e che facciamo è una
nostra scelta e il tempo che togliamo a
famiglia, lavoro, amici e hobbies, lo
“investiamo” in qualcosa che è parte di
noi, e non vogliamo né allori né
riconoscimenti in merito. Ma il rispetto
sì, lo pretendiamo, specialmente da
“soggetti” che il calcio lo vivono come
un lavoro, con un budget e uno
stipendio, che oggi si trovano qui,
domani altrove, senza pensare piu di
tanto al cambio di casacca,(Palermo e
Messina docet), ma garantendo solo gli
interessi personali e della società con
cui hanno un contratto. Per voi è un
mestiere, per noi una fede.
Continuate a fare il vostro lavoro, che
noi continuiamo a vivere la nostra fede.
A queste condizioni in questo clima
ostile e denigratorio non abbiamo più
intenzione di stare con le mani in mano.
Abbiamo le palle piene di parole piene
di boria e rancore. Le due curve oggetto
di “attenzioni” discutibili hanno deciso
di compattarsi e reagire alle roboanti
dichiarazioni in conferenza stampa,
facendo fronte comune.
Di comune accordo SUD e NORD comunicano
che per le gare interne contro Potenza e
Juve Stabia non entreranno. Questa
decisione è una presa di posizione
forte, sofferta ma necessaria per dare
un segnale a chi si crede superiore a
tutto, a chi si crede in diritto di
poter “insegnare” come e con quali
modalità, tifare per il NOSTRO Catania.
Nostro, sì! Perché noi Ultras noi
tifosi, tutti, siamo i custodi della
tradizione, della memoria, dell’identità
rossazzurra. E questo non si calcola in
base ai pacchetti azionari come crede
qualcuno. Per reagire a questo signore
che si crede un “ultras”, a chi crede di
poter fare a meno della spinta
prorompente delle curve, a chi nei
gradoni vede solamente un’alcova di
teppisti senza amore patrio, sbagliato!
Nelle curve risiede il vero cuore
pulsante e trainante del tifo
rossazzurro. La fiumana d’amore per
questi colori parte proprio dalle curve,
ma evidentemente qualcuno preferisce
sparare a zero su di esse.
Per questo staremo fuori, radunandoci
assieme Nord e Sud, stando a guardare
chi e come si sostituirà ad esse. Gli
ultras, i tifosi, sono realmente i
“custodi” supremi dell’amore per il
CATANIA.
Quindi invitiamo caldamente tutti i
componenti della NORD e della SUD,
qualsiasi tifoso sentitosi denigrato da
quelle dichiarazioni, a lasciare vuoti i
gradoni e a radunarsi in piazza Roma
domenica alle ore 12:00 per dare
dimostrazione forte e decisa sulla vera
identità del tifo catanese e prendere le
distanze da un surrogato fasullo che ad
essa si vuole sostituire”.
Curva Sud e Curva Nord |
Alla cortese attenzione del dottor
Davide Franco, presidente del Catania
Calcio spa.
E per conoscenza al’avvocato Giuseppe
Gitto e all’avvocato Linda Reitano,
componenti del consiglio di
amministrazione del Catania Calcio spa.
Egregio dottor Franco, egregi avvocati
Gitto e Reitano,
nel corso della conferenza stampa di
presentazione del nuovo allenatore del
Catania, Walter Novellino - a lui i
nostri migliori auguri di buon lavoro -
l’amministratore delegato del Catania,
sig. Pietro Lo Monaco ha per l’ennesima
volta attaccato frontalmente e con toni
di sfida quella parte di tifoseria del
Catania che frequenta e si riconosce
nelle curve, quella fetta di sostenitori
che, senza offesa per nessuno, è la
maggioranza della parte attiva della
tifoseria del Catania - sono i dati
della campagna abbonamento a dimostrarlo
- additandola come responsabile
dell'insoddisfacente stagione che il
Catania sta finora conducendo. Fin qui
non ci sarebbe nulla di male né di
nuovo: fa parte del modo di essere e di
operare del sig. Lo Monaco quello di
individuare sempre e comunque un nemico
responsabile dei momenti di difficoltà -
partendo ovviamente dal presupposto che
non vi sia mai, e in nessun modo, alcuna
forma di sua responsabilità - spesso
coincidente con la tifoseria del
Catania: o meglio, con quella parte
della tifoseria che si permette di
discutere il suo modo di operare,
essendo il sig. Lo Monaco refrattario
alla stessa idea che qualcuno possa
discuterne scelte e metodi, per lui
equivalenti a dogmi. Non staremo a fare
qui l’elenco delle volte che il sig. Lo
Monaco ha condotto questa operazione,
tentando di realizzare una delle più
miopi e deleterie operazioni che un
dirigente sportivo - anzi: il vertice
dell’amministrazione di una squadra di
calcio - potrebbe fare: quella di
dividere la tifoseria tra buoni e
cattivi, filosocietari e nemici della
società, mettendo - o cercando di farlo
- i tifosi gli uni contro gli altri.
Abbiamo troppo rispetto per la vostra
intelligenza e preparazione per dovervi
sottolineare come, nei momenti di
difficoltà, andrebbe piuttosto ricercata
l'unità di tutte le componenti,
abbassando i toni, smorzando le
polemiche. Ricordando che i tifosi
acquistano un biglietto per andare allo
stadio e sono liberi di poter fischiare
se le cose non vanno bene.
Un'affermazione di buon senso, talmente
scontata che non andrebbe nemmeno
discussa, se non fosse che al Catania le
cose vanno diversamente: anche i fischi
sono un atto di lesa maestà che scatena
nel signor Lo Monaco un profluvio di
dichiarazioni ad alzo zero. Ma
ripetiamo, anche a questo siamo
abituati.
Ci sono però state due cose dette dal
sign. Lo Monaco sulle quali non possiamo
tacere, e che sottoponiamo alla Vostra
attenzione perché anche voi -
rappresentando la proprietà del Catania
Calcio - non potete tacere.
La prima è che il sig. Lo Monaco ha
dichiarato di essere il salvatore della
patria (del Catania), di dare lavoro e
da mangiare a duecento famiglie, insomma
di essere colui il quale ha in mano le
sorti della nostra squadra. Per caso Lo
Monaco ha acquistato il Catania e noi
non ce ne siamo accorti? Perché il
proprietario del Catania - che noi, come
sapete, disistimiamo profondamente -
potrebbe a buon motivo dire che dà da
mangiare a duecento famiglie e ha in
mano il destino del Catania. Un
dipendente del Catania - tale è il
signor Lo Monaco - può arrogarsene il
diritto?
La seconda - molto più grave - è aver
dichiarato - il signor Lo Monaco - che
lui ha le spalle larghe e qualunque cosa
succeda è pronto. Dottor Franco, può
chiedere al suo dipendente cosa
intendesse dire? A cosa allude? Perché
se allude al fatto che la tifoseria, le
curve, potrebbero rendersi responsabili
di qualcosa nei suoi confronti, si
tratta di un'illazione gravissima,
triste, squallida, e le chiediamo di
intervenire presso il suo dipendente
perché la ritiri. Se il Catania Calcio
intende lasciare campo libero a un
personaggio che nel momento più
difficile cerca di spaccare la
tifoseria, di riscaldare gli animi, di
esasperare i toni piuttosto che
calmarli, dipingendosi come il padrone
del vapore che non deve rendere conto a
nessuno - e nemmeno alla proprietà - voi
siete liberi di farlo.
Noi non lo consentiamo. E fino a quando
il sig. Lo Monaco non verrà dalla
proprietà invitato a moderare termini,
toni e accuse, le due curve gli faranno
la cortesia di non entrare più allo
stadio. Non sia mai che di fronte a
qualche fischio per un primo tempo
deludente, possa uscire dalla sua bocca
qualche altra castroneria.
Cordialità.
I gruppi Organizzati
Curva Nord e Curva Sud |
CATANIA
(4-3-3): Pisseri; Carriero, Aya, Silvestri, Baraye;
Biagianti, Lodi, Rizzo; Manneh (89' Liguori),
Curiale (62' Marotta), Angiulli (46' Di Piazza). A
disp.: Bardini, Marchese, Lovric, Valeau, Bucolo,
Llama, Brodic. All. Novellino.
POTENZA
(3-5-2): Breza; Sales, Emerson, Giosa; Coccia,
Guaita (80' Piccinni), Ricci (68' Dettori), Matera
(82' Coppola), Sepe; Franca (82' Genchi), Lescano
(68' Bacio Terracino). A disp.: Mazzoleni, Panico,
Di Somma, Di Modugno, Longo, Murano. All. Raffaele.
ARBITRO:
Miele di Torino (Rabotti). MARCATORI: 36' Giosa, 75'
Di Piazza NOTE: ammoniti Curiale, Ricci, Rizzo,
Sales, Carriero, Breza. Espulso al 77' Carriero per
doppia ammonizione.
CATANZARO (3-4-3): Furlan; Riggio, Signorini
(Dall’82’ Eklu), Celiento; Statella (Dal 62′
Favalli), Maita, Iuliano (Dal 62′ De Risio), D’Ursi;
Kanoute, Bianchimano (Dal 62′ Fischnaller), Casoli.
A disposizione: Elezaj, Ciccone, Pambianchi,
Nicoletti, Giannone, Favalli, Eklu, De Risio, Lame,
Fischnaller, Mittica, Possocco. All. Gaetano Auteri,
in panchina Cassia.
CATANIA
(3-5-2): Pisseri; Marchese (Dal 90’+1′ Lovric),
Silvestri, Aya; Baraye, Biagianti, Rizzo, Calapai;
Lodi (Dall’85’ Bucolo); Di Piazza (Dal 73′ Manneh),
Marotta. A disposizione: Bardini, Lovric, Angiulli,
Liguori, Brodic, Llama, Manneh, Bucolo, Valeau. All.
Walter Novellino.
MARCATORI: 2′ D’Ursi (CTZ), 43′ Marotta (CT), 55′ Di
Piazza (CT) AMMONITI: 27′ Silvestri (CT), 33′
Signorini (CTZ), 33′ Rizzo (CT), 65′ Kanoute (CTZ),
89′ Pisseri (CT).
ARBITRI:
Ivan Robilotta (Sala Consilina), Leonardo De Palma
(Foggia), Lucia Abruzzese (Foggia).
CATANIA
(3-5-2): Pisseri; Aya, Silvestri, Marchese (57'
Manneh); Calapai, Biagianti, Lodi (82' Valeau),
Bucolo (72' Carriero), Baraye; Di Piazza (72'
Sarno), Marotta. A disp.: Bardini, Lovric, Angiulli,
Bucolo, Llama, Brodic, Curiale, Liguori, Mujkic.
All. Novellino.
JUVE
STABIA (4-3-3): Branduani; Schiavi, Mezavilla,
Troest, Germoni; Carlini, Mastalli, Calò (80' Di
Roberto); Canotto, Paponi, Torromino (57' Elia). A
disp.: Venditti, Esposito, Marzorati, Dumancic,
Vitiello, Castellano, Viola, Vicente, Melara. All.
Caserta.
ARBITRO:
Sozza di Seregno (Saccenti-Trinchieri) MARCATORI:
11' Lodi NOTE: ammoniti Marchese, Biagianti, Aya,
Paponi, Vicente
CATANIA –
Capolista per un giorno. Il Catania infligge allo
Stabia il primo ko della stagione spinto da 15 mila
spettatori che hanno inciso sul match. In campo i
rossazzurri sono stati perfetti. Come a Catanzaro.
Hanno sofferto quando c'era da soffrire, hanno
contrastato con lucidità portando a casa un successo
prezioso in chiave play off.
Al primo affondo
il Catania sblocca il match. Di Piazza da sinistra
spedisce in corridoio Marotta. Il centravanti entra
in area e viene atterrato da Marzorati. Dal
dischetto Lodi spiazza il portiere dei campani. Lo
Stabia avanza, ma trova il muro rossazzurro. Nella
ripartenza, il Catania crea i presupposti per il
bis. Cross di Marchese da sinistra, Marotta non ha
lo spazio per schiacciare in rete e la palla finisce
alta.
A 10' dal riposo
la capolista sfiora il pareggio con Canotto che tira
addosso a Pisseri, bravo a chiudere lo specchio.
Ottimo il suggerimento di Calò, innescato da Melara.
Nella ripresa le
emozioni aumentano a dismisura. Marotta ha due
occasioni ma non raddoppia, Bucolo cerca il primo
palo, il portiere in qualche modo devia. Sottoporta
Canotto colpisce di testa alto. Intanto Novellino
passa al 4-3-3 togliendo un immenso Marchese
applaudito da tutto lo stadio, un giusto
riconoscimento per la prestazione e per la serietà
di questo ragazzo innamorato del Catania.
Caserta risponde
con il 3-5-2 puro senza Melara ma con El Ouazni. La
partita resta incerta, con lo Stabia che attacca, ma
i rossazzurri non soffrono sempre, anzi ripartono
cercando il bis che non arriva nonostante i
tentativi sottoporta alimentati da un Manneh
scatenato. Finisce con l'apoteosi del pubblico e la
felicità di un Catania che torna a insidiare il
vertice della classifica, complice anche il ko del
Trapani contro la Virtus Francavilla- Protagonisti
con merito. Novellino raccoglie il secondo trionfo
di fila, il primo al Massimino.
Ghirelli: “I
15mila spettatori di Catania segnale importante per
la categoria”
Come riportato da
Tuttoc.com anche il presidente Francesco Ghirelli,
massimo esponente della lega di C, ha sottolineato
il grande afflusso di gente che quest’oggi si è
riversata al “Massimino” per la partitissima contro
la Juve Stabia. Ecco le sue parole:
“La cornice al
calcio del campionato Serie C, che è passione e
abnegazione è oggi rappresentata dalla sfida tra
Catania e Juve Stabia. Sugli spalti del ”Massimino”
si sono registrati oltre 15 mila tifosi. Sono numeri
che testimoniano oltre all’attaccamento alla maglia,
al senso di identità e alla qualità del campionato
che la direzione è quella giusta anche con le
iniziative che portiamo avanti con le stesse società
per riportare le famiglie negli stadi”.
Lo
Monaco: “B? Ci siamo anche noi. Mi batterò per far
aprire la trasferta a Reggio. Caserta ha detto m…”
18
Marzo 2019 Alessandro Vagliasindi
Intervenuto nel
corso della trasmissione televisiva Corner, l’A.d.
del Catania Pietro Lo Monaco ha analizzato il
momento della squadra rossazzurra, alla luce
dell’importante successo sulla capolista Juve
Stabia. Questi i passaggi salienti dell’intervento
di Lo Monaco.
“Sembrerò anche
un pochino controcorrente ma la nostra gente è
quella, la nostra gente c’è sempre stata. La nostra
gente è quella di ieri, accanto alla squadra. La
gente di Catania sente la squadra come in pochissimi
altri posti in Italia. Il buon lavoro di Novellino
ha dato serenità a tutta la squadra, levando quella
cappa che era scesa sulla testa dei nostri
giocatori. A noi in certi momenti è mancato il
nostro approccio. La gente è venuta al campo decisa,
convinta di sostenere la squadra in tutti i 90
minuti a prescindere da quella che sarebbe stato
l’andamento della partita. Si è tornati ad un clima
di serenità dopo qualche episodio del recente
passato che onestamente non avevo capito, come per
esempio i fischi nel momento in cui Lodi stava per
calciare un rigore decisivo.
Se, come ieri,
riusciremo a mantenere la compattezza tra tute le
componenti il nostro cammino potrà diventare più
agevole, ma non è scritto da nessuna parte che il
Catania vinca, solo perché si chiama Catania.
Per quanto
riguarda la trasferta di Reggio Calabria, oggi ho
partecipato ad una riunione con i Questori, nel
corso delle quale mi è stato detto che è loro
intenzione vietare la trasferta ai tifosi senza
tessera, perché a loro dire la nostra è una delle
tifoserie più violente d’Italia. Ho chiesto
spiegazioni, e circostanziarmi gli episodi in cui
ciò sarebbe avvenuto, contestando questa loro
determinazione, ed evidenziando che da tempo si è
intrapresa una politica di eliminazione dei divieti
sulle trasferte, con uno sdoganamento dalla tessera
del tifoso.
Non accetto
assolutamente che la nostra tifoseria subisca
limitazioni per la trasferta di Reggio, perché
averla al seguito per noi è un fatto molto
importante. Mi batterò in ogni sede affinché possa
essere una trasferta libera, ed ho già chiesto un
intervento al Presidente della Lega Ghirelli, a cui
ho manifestato tutto il mio disappunto. I tifosi
hanno diritto ad andare in trasferta, noi abbiamo
diritto ad averli al nostro fianco”.
“La
chiarificazione tra Pulvirenti ed i tifosi delle
Curve è stato un fatto sicuramente significativo.
Pulvirenti ha fatto pubblicamente autocritica,
riconoscendo i gravi errori commessi, che hanno
fatto perdere alla nostra gente prima la serie A e
poi la serie B, ed esposto il club in una
pesantissima situazione debitoria.
La proprietà si è
messa con il cuore in mano, assumendosi tutte le sue
responsabilità. Bisogna dare atto che questa
proprietà si è rimboccata le maniche, per salvare la
matricola del Calcio Catania 1946”.
“Se mi dovessi
mettere a fare polemica con la Juve Stabia perchè
non era rigore, o per le minchiate che ha detto
Caserta, io dovrei stare a fare discussioni che non
stanno nè in cielo nè in terra. Penso che quando si
perde purtroppo si deve avere quella serenità per
accettare le sconfitte. Ieri la Juve Stabia ha perso
meritatamente, perché oltre il rigore abbiamo
legittimato il risultato con tante occasioni,
soprattutto con Marotta.
Faccio i
complimenti alla Juve Stabia, perché è senza dubbio
la squadra rivelazione del campionato, ed ha sin qui
meritato il primato. Ma è chiaro che finché noi
abbiamo un grammo di forza noi ci dobbiamo provare.
Abbiamo 6 punti di ritardo, ma dobbiamo giocare ogni
domenica come se fosse l’ultima partita. A
cominciare da Reggio, contro una squadra forte. E’
proprio questo è il periodo della stagione in cui si
decide il torneo“. Intanto, in vista del recupero
Catania-Viterbese di mercoledì 3 Aprile, pare non ci
siano margini di variazione dell’orario di inizio
della partita, fissato alle ore 14.30, per esigenze
logistiche della formazione laziale, legate
all’organizzazione del rientro in sede. Per la
squadra di Novellino oggi giornata di riposo. Alla
ripresa degli allenamenti da verificare le
condizioni di Marco Biagianti, vittima di una
contrattura al polpaccio nel corso del riscaldamento
della gara con la Juve Stabia. Poco prima
dell’ingresso in campo delle squadre, in via
cautelativa lo staff tecnico del Catania aveva fatto
riscaldare a Carriero e Llama, ma Biagianti ha poi
dato la sua disponibilità disputando l’intera
partita.
Alessandro Vagliasindi
Dopo un
inverno di disgrazie, sfiga, ingiustizie da
diventare quasi atei, oggi Dio si è finalmente
ricordato di noi dopo aver capito che quel pubblico
non può appartenere alla serie C. Così si è messo al
tavolo e, prendendo dal suo cassetto solo matite dai
colori rossi e azzurri, ha cominciato a disegnare
sulle nuvole un progetto divino che rimarrà per
sempre nella storia del Catania. Eccolo:
- Catania Juve
Stabia 1-0 (meritatamente, e così la finiamo con
questo loro primato europeo di squadra imbattuta,
soprattutto grazie a gol e rigori ottenuti dopo il
90°)
- Il Catanzaro
perde a Rieti
- Il Trapani
perde a Francavilla.
Adesso sì che,
con quel po po di calendario che abbiamo noi e loro,
ci divertiremo e…. CI CREDEREMO!
(M.R.)
REGGINA
(4-3-1-2) Confente; Kirwan, Conson, Gasparetto,
Seminara (73' Solini); Marino (69' Salandria), De
Falco, Zibert (75' Franchini); Bellomo (75'
Tulissi); Doumbia, Strambelli. a disposizione:
Vidovsek, Farroni, Sandomenico, Ciavattini,
Pogliano, Tassi, Redolfi, Martiniello. Allenatore:
Drago
CATANIA
(3-5-2) - Pisseri; Silvestri, Aya, Marchese (65'
Marchese); Calapai, Rizzo, Lodi (65' Carriero),
Bucolo, Baraye (49' Sarno); Di Piazza (65' Llama),
Marotta (58' Curiale). a disposizione: Bardin,
Lovric, Angiulli, Liguori, Brodic, , Esposito.
Allenatore: Novellino
arbitro:
Zufferli di Udine; assistenti: Sartori – Lenarduzzi
- ammoniti: De Falco (R), Rizzo, Baraye, Silvestri
(C) espulsi: all'88' rosso diretto a Curiale (C)
note, corner: 4-4. Paganti: 6131. Quota: 30462,40
euro. Abbonati: 2904, quota abbonati: 22421,45 euro.
Spettatori totali: 9035. Incasso totale: 52883,85
euro
31
MARZO. IL CATANIA RIPOSA.
CATANIA
(3-5-2): Pisseri; Aya, Silvestri, Marchese (80'
Llama); Calapai, Carriero (56' Rizzo), Lodi,
Angiulli (37' Sarno), Valeau (46' Manneh); Di
Piazza, Marotta (56' Brodic). A disp.: Bardini,
Esposito, Lovric, Baraye, Bucolo, Liguori, Mujkic.
All. Novellino.
VITERBESE (3-4-2-1): Forte; Atanasov, Coda, Rinaldi;
De Giorgi (73' Sparandeo), Damiani, Palermo,
Mignanelli; Vandeputte (59' Molinaro), Tsonev;
Bismark (59' Pacilli, 90' Milillo). A disp.: Thiam,
Bertollini, Cenciarelli, Del Prete, Artioli,
Coppola, Zerbin, Polidori. All. Calabro.
ARBITRO:
Paterna di Teramo (Biava-Fantino). MARCATORI: 31'
Tsonev NOTE: ammoniti Silvestri, Atanasov, Marotta,
De Giorgi, Bismark, Rizzo, Tsonev, Forte. Espulso al
91' Coda.
CATANIA
(4-2-3-1): Bardini; Calapai, Aya, Esposito, Marchese
(55' Valeau); Lodi, Rizzo (51' Bucolo); Manneh (76'
Liguori), Sarno (46' Di Piazza), Llama (55'
Pecorino); Brodic. A disp.: Pisseri, Lovric,
Carriero, Mujkic. All. Novellino.
BISCEGLIE (4-5-1): Cerofolini; Longo, Markic,
Maccarrone, Mastrilli; Triarico, Parlati (72'
Starita), Risolo, Giacomarro (86' Bangu), Giron;
Cuppone. A disp.: Vassallo, Iacazzi, Camporeale,
Calandra, Dellino, Bottalico, Djolou, Scalzone,
Cuomo, Jovanovic. All. Vanoli.
ARBITRO:
Gariglio di Pinerolo (Vitali-Salvalaglio) MARCATORI:
32' Longo, 82' Di Piazza, 81' Esposito NOTE:
ammoniti Giacomarro, Rizzo, Esposito, Llama, Markic,
Liguori.
V.
FRANCAVILLA (3-5-2): Nordi; Pino, Tiritiello,
Caporale; Albertini, Folorunsho, Gigliotti (87'
Mastropietro), Zenuni, Nunzella; Partipilo, Sarao. A
disp.: Saloni, De Luca, Marino, Sirri, Pastore,
Vrdoljak, Monaco, Tchetchoua, Puntoriere, Cavaliere,
Corado. All. Trocini.
CATANIA
(3-5-2): Pisseri; Aya, Silvestri, Esposito; Calapai,
Bucolo, Lodi, Llama (75' Rizzo), Marchese; Curiale
(56' Di Piazza), Brodic (66' Sarno). A disp.:
Bardini, Valeau, Lovric, Carriero, Manneh, Marotta,
Liguori, Pecorino. All. Novellino.
ARBITRO:
Marcenaro di Genova (Catucci-Gualtieri). MARCATORI:
94' Sarao NOTE: ammoniti Silvestri, Lodi, Gigliotti,
Sarao, Rizzo
CATANIA (4-3-3): Pisseri; Calapai, Aya,
Esposito, Marchese (37′ s.t. Valeau); Biagianti
(27′ s.t. Bucolo), Lodi, Llama (27′ s.t.
Carriero); Sarno, Marotta (37′ s.t. Curiale),
Manneh (14′ s.t. Di Piazza) A Disp. Bardini,
Lovric, Rizzo, Liguori, Distefano, Pecorino,
Brodic. All. Walter Novellino
SICULA LEONZIO (4-3-3): Polverino; De Rossi,
Laezza, Ferrini, Squillace; D’Angelo (43′ s.t.
Cozza), Megelaitis (38′ s.t. Vitale), Marano (20
s.t. D’Amico); Dubickas (20 s.t. Russo),
Miracoli, Gammone (1′ s.t. Gomez). A Disp. Pane,
Talarico, Petta, Aquilanti, Milesi, Esposito,
Rossetti. All. Vincenzo Torrente
ARBITRO: Riccardo Annaloro di Collegno
(Avalos-Catamo) MARCATORI: Rig. Lodi AMMONITI:
Marotta (CAT); Squillace (LEO)
CAVESE (4-3-3): De Brasi; Bruno (46' Palomeque),
Manetta, Bacchetti, Filippini (71' Nunziante);
Favasuli (87' De Rosa), Migliorini, Tumbarello;
Rosafio, Sainz-Maza, Fella (71' Magrassi). A
disp.: Bisogno, Ferrara, Buda, Pugliese,
Logoluso, Castagna, Flores, Agate. All. Modica.
CATANIA (4-3-3): Pisseri; Calapai, Aya,
Esposito, Marchese; Biagianti, Lodi (63'
Carriero), Bucolo; Sarno (86' Manneh), Di Piazza
(77' Rizzo), Llama (46' Marotta). A disp.:
Bardini, Lovric, Silvestri, Valeau, Brodic,
Curiale, Liguori, Mujkic, Pecorino. All.
Novellino.
ARBITRO: Gualtieri di Asti (Salama-Fontemurato).
MARCATORI: 8' Bucolo, 50' Sarno, 71' Magrassi,
92' rig. De Rosa NOTE: ammoniti Favasuli,
Palomeque, Carriero, Rizzo
CATANIA
(4-3-3): Pisseri; Calapai, Aya, Esposito, Marchese
(55' Brodic); Biagianti (70' Bucolo), Lodi, Llama
(62' Valeau); Sarno, Curiale (55' Marotta), Manneh
(70' Di Piazza). A disp.: Bardini, Lovric, Carriero,
Distefano, Liguori, Mujkic, Pecorino. All.
Novellino.
RIETI
(3-5-1-1): Marcone; Mattia, Scardala (46' Gigli),
Delli Carri (46' Zanchi); Brumat (81' Gualtieri),
Carpani, Garofalo, Marchi, De Vito; Tommasone (46'
Maistro); Cernigoi (66' Svidercoschi). A disp.:
Costa, Criscuolo, Palma, Xavi, Tiraferri, Corinti,
Cericola. All. Capuano.
ARBITRO:
Carrione di Castellammare di Stabia (Bahri-Niedda).
MARCATORI: 22' Lodi, 32' Cernigoi NOTE: ammoniti
Delli Carri, Biagianti, Llama, Esposito
Quarto. Come
prevedibile, a questo punto. Perso da qualche
settimana il treno per i primi due posti, il Catania
deve rinunciare anche alla terza piazza.
Lo sprint va al
Catanzaro, che regola un Trapani in versione
rimaneggiata con un folle 6-3: sotto 1-3 dopo dieci
minuti, i giallorossi ribaltano il risultato con tre
gol in 5′ prima dell’intervallo e poi dilagano.
Pazzie da ultima
di giornata di campionato che comunque non incidono
sui destini del Catania, ancora una volta carente di
suo.
Compromessa la
corsa al terzo posto con i punti buttati via nel
recupero con Francavilla e Cavese, gli etnei non
riescono a battere il Rieti, già salvo, chiudendo
mestamente la stagione regolare tra i fischi del
pubblico, che nel corso della ripresa aveva
ironicamente accompagnato la manovra dei padroni di
casa con i classici “olè” a ogni tocco e cori come
“vinceremo il tricolor” prima di passare alla
contestazione diretta nei confronti di squadra e
dirigenza.
Segnali
inquietanti in vista dei play off, che vedranno la
formazione di Novellino entrare in scena il 15
maggio, nel secondo turno della fase del girone, in
gara secca al Massimino contro la peggiore
classificata delle vincenti degli scontri del primo
turno (Potenza-Rende, Francavilla-Casertana,
Reggina-Monopoli).
Gli etnei avranno
a disposizione due risultati su tre (basterà il pari
al 90′ per andare avanti, non sono previsti
supplementari), ma al di là dell’avversario quel che
preoccupa sono gli affanni di una squadra che per
arrivare in fondo e superare dunque non un turno ma
pure i tre successivi (tutti con andata e ritorno)
non può certo
farsi bastare i mediocri standard di rendimento
attuali.
Anche contro il
Rieti, in una partita in cui già la sola differenza
di stimoli avrebbe dovuto interpretare un ruolo
decisivo, il Catania offre l’immagine di una squadra
disunita, confusa, lenta.
Novellino
conferma il 4-3-3 riportando Llama in mediana e
preferendo come centravanti Curiale a Marotta e Di
Piazza. Il Rieti di Eziolino Capuano, imperniato sul
tradizionale 3-5-2, dal canto suo non ha motivo di
difendersi oltremodo e gioca a viso aperto, con
l’unico obiettivo di fare bella figura.
Missione
compiuta, complice un avversario che non riesce
neppure a capitalizzare il vantaggio ottenuto su
rigore, fischiato per un tocco di mano di Scardala
su tiro di Llama e trasformato da Lodi.
Pericolosi anche
sullo 0-0 con due conclusioni di Garofalo e Cernigoi
neutralizzate da Pisseri, gli ospiti pareggiano in
fretta con un altro penalty, stavolta assegnato per
un’uscita incerta di Pisseri su De Vito e
trasformato da Cernigoi, e crescono col passare di
minuti facendo valere la propria superiorità sul
piano dinamico.
Una traversa
colpita dal nuovo entrato Maistro e un gol malamente
fallito sotto porta da Carpani testimoniano i
problemi degli uomini di Novellino, che inserisce
Marotta e Brodic per Curiale e Marchese passando al
4-2-3-1 con Llama spedito a fare il terzino.
Scelta infelice:
l’argentino è palesemente a disagio, spende presto
l’ammonizione per tappare uno dei troppi buchi che
si aprono a sinistra e viene infine rilevato da
Valeau. Il tecnico degli etnei butta nella mischia
anche Bucolo e Di Piazza e vede l’ex leccese
divorarsi il vantaggio con colpo di testa spedito a
lato da due passi su sponda di Marotta.
Una punizione di
Lodi respinta da Marcone è l’ultimo squillo,
insufficiente per schiodare il risultato dal pari.
Finisce 1-1, risultato che fa male più al morale che
alla classifica. Una vittoria, alla luce di quanto
successo a Catanzaro, non avrebbe cambiato nulla ai
fini del piazzamento, ma avrebbe quanto meno
consentito un approccio ai play off meno negativo.
La sostanza, in
ogni caso, non cambia: per fare strada negli
spareggi promozione servirà tutto un Catania molto,
molto diverso.
Alberto Cigalini
http://sport.lasiciliaweb.it/2019/05/05/catania-quarto-senza-nobilta/
PROMOSSE IN
SERIE B
1° VINCITRICE - gir. A |
1° VINCITRICE - gir. B |
1° VINCITRICE - gir. C |
VINCITRICE SEM. PLAY-OFF |
VINCITRICE SEM. PLAY-OFF |
PORDENONE |
ENTELLA |
JUVE STABIA |
|
|
COLPO
DI SCENA: Novellino lascia il Catania, in panchina
torna Sottil.
In mattinata
l'allenatore campano ha rassegnato le dimissioni,
amareggiato non solo per il pareggio (1-1) ottenuto
in casa con il Rieti. La squadra non rispondeva alle
sollecitazioni da tempo. Sul campo si è notato più
volte, anche il cammino recente è stato
caratterizzato più da sconfitte evitabili che da
imprese.
E, allora, la
società – che da tempo sta in silenzio valutando
ogni atteggiamento – ha deciso di richiamare Andrea
Sottil che aveva cominciato la stagione, era stato
esonerato ed era, dunque, a libro paga. A breve
l'ufficialità, domani Sottil dirigerà il primo
allenamento in vista degli spareggi.
I tifosi sono
inviperiti, continuano a chiedere la testa dell'ad
Lo Monaco per le scelte operate sul mercato.
Giocatori bravi
singolarmente, ma senza mordente. Sottil riuscirà a
riannodare il filo e presentare un Catania che possa
lottare alla pari con le grandi della C?
_____________________
Ai microfoni di
“Terzo Tempo”, su Radio Bianconera (qui le
dichiarazioni integrali), l’ex allenatore del
Catania Walter Novellino ha rilasciato tra le altre
cose qualche dichiarazione sull’addio ai
rossazzurri:
“L’esonero mi ha
stupito perché ho lasciato la squadra al quarto
posto, come migliore quarta dei tre gironi, ma
preferisco fargli fare tutto serenamente, perché si
tratta di una squadra e una società che meritano di
più della Serie B. Preferisco evitare al momento, ma
resta il mio stupore.
Io ho sempre
allenato in A e B, vincendo, ho scelto di allenare
in C perché Catania è una piazza che non si può
rifiutare, e perché credevo e credo fortemente che
può salire. Ci sarà stata qualche incomprensione
con qualche persona, non sono un ice-man; quando si
parla chiaramente a qualcuno può dar fastidio. Io
comunque sono sereno perché ho dato tutto, la gente
se lo merita e tutta la città merita la A”.
2° TURNO DI GIRONE
Catania (4-3-1-2): Pisseri; Calapai,
Aya, Silvestri, Marchese; Bucolo
(Carriero 73′), Biagianti, Rizzo
(Angiulli 85′); Sarno (Llama 73′);
Marotta (Manneh 84′), Di Piazza (Curiale
74′). A disp: Bardini, Lovric, Baraye,
Valeau, Lodi, Liguori, Brodic. All:
Sottil A.
Reggina (3-5-2): Confente; Conson,
Gasparetto, Solini; Salandria, Zibert
(Marino 62′), De Falco, Strambelli
(Ungaro 62′), Procopio (Baclet 45′);
Bellomo (Tulissi 71′), Doumbia
(Martiniello 71′). A disp: Farroni,
Vidovsek, Ciavattini, Redolfi, Pogliano,
Seminara, Sandomenico. All: Cevoli R.
Arbitro: Giovanni Ayroldi Marcatori: 16′
Sarno; 18′ Salandria; 36′ aut.
Gasparetto; 57′ Di Piazza; 80′ Marotta
Ammoniti: Sarno, Curiale; Strambelli, De
Falco, Tulissi
|
|
QUARTI
DI FINALE (andata)
|
POTENZA (3-4-2-1): Ioime; Sales,
Emerson, Sepe; Coppola (89' Di Somma),
Dettori, Matera (46' Genchi), Panico;
Guaita (89' Bacio Terracino), Ricci (46'
Longo); Lescano (67' França). A disp.:
Mazzoleni, Breza, Giosa, Matino,
Piccinni, Coccia, Di Modugno. All.
Raffaele.
CATANIA (4-3-1-2): Pisseri; Calapai,
Aya, Silvestri, Marchese (57' Baraye);
Bucolo (57' Lodi), Rizzo, Biagianti;
Sarno (65' Brodic); Di Piazza (57'
Esposito), Marotta (78' Curiale). A
disp.: Bardini, Manneh, Lovric, Valeau,
Angiulli, Carriero, Llama. All. Sottil.
ARBITRO: Meraviglia di Pistoia
(Garzelli-Pappagallo); IV ufficiale
Meleleo di Casarano. MARCATORI: 9' Di
Piazza, 92' França NOTE: ammoniti
Calapai, Sales
|
QUARTI
DI FINALE (ritorno)
Catania (4-3-1-2): Pisseri 6;
Calapai 6.5, Aya 5.5, Silvestri 5.5,
Marchese 5 (1′ st Baraye 5.5);
Carriero 5.5 (1′ st Lodi 6),
Biagianti 6 (22′ st Manneh 6), Rizzo
6; Sarno 6.5 (39′ st Esposito sv);
Marotta 5.5 (18′ st Curiale 6.5), Di
Piazza 7. In panchina Bardini,
Lovric, Valeau, Bucolo, Angiulli,
Llama, Brodic. Allenatore: Sottil
6.5
Potenza (3-4-3): Ioime 6.5; Sales
5.5, Emerson 6.5, Sepe 6; Guaita 5
(30′ st Longo 6), Coppola 5.5,
Dettori 6, Panico 6 (12′ st Di Somma
5); Genchi 5.5 (1′ st Bacio
Terracino 5.5), Lescano 6.5 (30′ st
Franca 6), Ricci 6.5 (18′ st Matera
6). In panchina Breza, Matino,
Giosa, Di Modugno, Coccia, Piccinni.
Allenatore: Raffaele 6.5
Arbitro: Camplone di Pescara 5.5
Reti: 13′ st Lescano; 34′ st Di
Piazza.
|
|
SEMIFINALE (andata)
|
CATANIA (4-3-1-2): Pisseri; Calapai,
Aya, Silvestri, Marchese (1’st Baraye);
Rizzo (17’st Llama), Biagianti (33’st
Brodic), Bucolo (1’st Lodi); Sarno; Di
Piazza, Marotta (18’st Manneh). A disp.
di Cristaldi (Sottil squalificato):
Bardini, Lovric, Esposito, Valeau,
Angiulli, Carriero, Brodic, Pecorino.
TRAPANI (4-3-3): Dini; Costa Ferreira,
Taugourdeau, Scognamillo, Ramos; Corapi,
Toscano, Aloi (38’st Scrugli); Ferretti
(32’st Fedato), Nzola (27’st Evacuo),
Tulli. A disp. di Italiano: Ferrara,
Cavalli, Garufo, Mulè, Joao Da Silva,
Lomolino, Franco, D’Angelo, Girasole.
ARBITRO: Ivan Robilotta (Sala Consilina)
Assistenti: Giuseppe Mansi (Nocera
Inferiore) e Antonio Severino
(Campobasso) Quarto uomo: Mario Vigile
(Cosenza)
|
SEMIFINALE (ritorno)
|
TRAPANI (4-3-3): Dini; Costa Ferreira,
Scognamillo (78′ Da Silva), Taugordeau,
Ramos (78′ Franco); Aloi, Toscano,
Corapi; Ferretti (63′ Fedato), Nzola,
Tulli (73′ Evacuo).A disp. di Italiano:
Ferrara, Cavalli, Mulè, Scrugli,
Lomolino, Garufo, D’Angelo, Girasole.
CATANIA (4-3-3): Pisseri; Aya, Silvestri
(45′ Calapai), Esposito, Baraye; Rizzo
(45′ Biagianti), Lodi, Llama; Sarno (65′
Brodic), Di Piazza (67′ Curiale), Manneh
(45′ Marotta). A disp. di Sottil:
Bardini, Lovric, Marchese, Valeau,
Bucolo, Carriero, Angiulli.
ARBITRO: Simone Sozza (Seregno)
Assistenti: Alessandro Pacifico
(Taranto) e Marco Trinchieri (Milano)
Quarto uomo: Andrea Zingarelli (Siena)
NOTE: 6′ di recupero s.t.; 2′ di
recupero p.t. AMMONITI: Silvestri, Aloi,
Dini
ESPULSI: Esposito, Biagianti (somma di
gialli), Calapai
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Trapani-Catania 1-1: sogno falciato, ripartire
subito con idee chiare
di Salvatore
Giovanni Emanuele
Ancora un altro
anno in C
Vista dalla cima
del Monte Erice la città di Trapani appare come una
falce dai contorni nitidi e…taglienti. Una falce,
affilata, che nella prima domenica di giugno ha
tranciato di netto le speranze di qualificazione
alla finale play-off del Catania, condannandolo di
conseguenza alla quinta stagione di fila
nell’inferno della Serie C, così come non accadeva
dalla gestione Attaguile a cavallo fra gli anni
ottanta e novanta. Nonostante non abbia mai perso in
questi play-off, una vittoria (sulla Reggina) e
quattro pareggi (doppia ‘X’ con Potenza e Trapani),
l’1 a 1 del “Provinciale”, firmato dalle reti di
Taugordeau e Curiale, sancisce l’eliminazione del
Catania di Andrea Sottil e la meritata
qualificazione dei granata di Vincenzo Italiano,
‘forti’ di una classifica migliore rispetto agli
etnei ereditata nella regular season.
È finita così,
con Ciccio Lodi – capocannoniere stagionale, oggi
con la fascia di capitano al braccio – che crolla
disperato sulla trequarti etnea dopo aver sottratto
l’ultimo pallone dai piedi di Fedato, pronto a
rilanciare un’ultima disperata azione che non ci
sarà mai. La stagione 2018-19, iniziata con
l’illusione di un possibile ripescaggio in B e
vissuta arrancando con pochi picchi e tanti bassi, è
finita così come era terminata quella precedente: in
semifinale. Ieri Robur Siena, oggi Trapani: stesso
risultato. Stesso destino, l’eliminazione, anche se
il dolore patito nella passata stagione, quando
furono i rigori a negare l’accesso in finale ai
ragazzi di Lucarelli, fu più straziante rispetto a
quello provato in queste ore nelle quali
l’illusione, l’ennesima, che aveva cancellato un
annata balorda (conclusa al quarto posto, a 12 punti
dalla Juve Stabia prima!) è svanita come neve
sciolta al sole. Dopo aver fallito nella stagione
regolare, non vincendo un campionato dalla cifra
tecnica modesta – nel quale hanno primeggiato due
squadre, Stabia e Trapani, costruite con dietro
gravi problemi societari – si è fallito anche nei
play-off. Un fallimento, proprio così, perché quando
in estate sbandieri ai quattro venti che “l’anno
scorso volevamo vincere e quest’anno dobbiamo
vincere” non esistono altri aggettivi per descrivere
una squadra che, Coppa Italia e qualche altra
prestazione episodica a parte (vedi la gara di
Catanzaro o il 4 a 1 sulla Reggina), non ha mai
convinto. Mai. Anche questa sera, nella gara che
valeva l’accesso alla finalissima, il Catania, in
quel di Trapani, ha fallito ancora, lasciando
l’iniziativa agli avversari per più di un’ora. Un
avversario, ammirato e incensato nella gara di
andata, che questa sera è parso tutt’altro che
trascendentale. Tosto sì, sicuramente più compatto
sia come identità di squadra e sia come idea di
calcio, ma sicuramente non imbattibile, al quale è
stato regalato un tempo (il primo) per via delle
iniziali scelte tecniche di mister Sottil che si
sono rivelate fallimentari. Fallimentare, così come
la tenuta nervoso di una squadra che nella ripresa
ha raccolto tre cartellini rossi con Esposito,
Biagianti e Calapai, chiudendo la contesa in tripla
inferiorità numerica contro un avversario, il
Trapani, che non ha saputo approfittare di tanta
grazia. Fallimentare, così come la gestione di
questa annata balorda, da archiviare al più presto,
prima che il sole illumini ancora quella ferita
procurata da quella falce tagliente.
Un tempo
regalato, una ripresa giocata parzialmente
Riavvolgere e
sintetizzare il nastro della partita, vista a
singhiozzi attraverso il pessimo servizio fornito da
Eleven Sports - incappata nell’ennesima serataccia
piena di problemi tecnici -, è un esercizio crudele
ma che, in questa sede, va fatto. La lettura della
distinta fornisce subito elementi di discussione,
con mister Sottil che abbandona il 4-3-1-2 visto
nelle precedenti quattro gare play-off ritornando al
caro e vecchio 4-3-3, completando il tutto con una
mini rivoluzione tecnico-tattica: Aya esterno basso
di destra, al posto di Calapai, con Esposito,
Silvestri centrali e Baraye; Rizzo, Lodi e Llama in
mezzo, con l’esclusione di capitan Biagianti; Sarno,
Di Piazza e Manneh in avanti. Mosse che dopo un buon
avvio, nel quale si segnala l’unico tiro in porta
del centravanti di Partinico (tuttavia propiziato da
un fallo di mano dello stesso ex Lecce), si rivelano
improduttive alla luce di un primo tempo nel quale è
il Trapani, come da copione, a controllare gioco ed
avversario, rischiando poco e nulla, trovando il
vantaggio al 26’ con un piazzato di Taugordeau sul
quale Pisseri è colpevolmente poco reattivo.
Vantaggio di uno a zero condotto senza affanni nel
tunnel degli spogliatoi, dal quale, in avvio di
ripresa, non son più rientrati fra gli ospiti le
sagome di Silvestri, Rizzo e Manneh, rispettivamente
sostituiti da Calapai, Biagianti e Marotta. Triplo
cambio, inteso come bocciatura del 4-3-3 iniziale e
riproposizione del 4-3-1-2, quest’ultimo modulo
prediletto del Sottil-bis. Tuttavia, i benefici dei
cambi mossi dal tecnico di Venaria Reale, hanno
trovato il primo intoppo già dopo 9 minuti, quando
lo scadente arbitro Sozza – autore di una direzione
di gara poco equa, con diverse ombre e scelte
discutibili (vedi il mancato 'rosso' sullo 0 a 0 a
Scognamillo per una gomitata a Llama) – ha mandato
anzitempo sotto la doccia Esposito, reo di aver dato
una manata in faccia a Costa Ferreira. Catania sotto
di un gol e di un uomo, peggio di così? Nel momento
decisivo mister Sottil ha nuovamente rimescolato le
carte, inserendo Brodic e Curiale per i deludenti Di
Piazza e, soprattutto, Sarno, cogliendo i frutti
dopo pochi minuti dalla semina: gol di testa dell’ex
trapanese e discorso qualificazione nuovamente
aperto. L’illusione di una stoica rimonta, alla
Italia di Sacchi ad USA ’94 tanto per intenderci
(vedi le vittorie in 10 con Norvegia e Nigeria), è
andata a schiantarsi nei venticinque minuti finali
“da Serie C”, vissuti fra mille interruzioni figlie
di improvvisi crolli a terra dei giocatori granata e
delle espulsioni di Biagianti, all’86’, e di
Calapai, al 90’. Triplice fischio, Trapani avanti e
Catania a casa.
Sottil, non è
solo colpa sua…
Questa sera, e
non solo questa sera, mister Sottil ha delle colpe,
ma mandare al patibolo il tecnico non sarebbe
intellettualmente onesto. Un sarto imbastisce un
abito in base alla stoffa che ha a disposizione. Può
apportare delle modifiche, degli accorgimenti di
fortuna, ma se la qualità della stoffa non soddisfa
il modello ideato che colpa ha il sarto? Una
riflessione, quest’ultima, che va oltre queste
cinque gare play-off e che si estende anche alla
prima gestione sottiliana, quella nella regular
season tanto per intenderci. Una prima parte di
stagione, impostata sul 4-2-3-1, senza esterni alti
capaci di fare la differenza (Barisic e Vassallo si
sono rivelati un doppio fallimento), senza quel
trequartista dinamico (Pasquale Maiorino, tanto per
fare un nome a caso) indispensabile nell’idea di
gioco del tecnico piemontese e senza una vera
mezzala d’inserimento. Errori di costruzione estivi
ai quali non si è posto rimedio nel mercato
invernale, quando sono arrivati calciatori doppioni
(Carriero) o tenuti in naftalina per nella prima
parte di stagione (Sarno e lo stesso ex Casertana),
con Di Piazza che si è rivelato l’unico acquisto di
gennaio ad incidere in più di un’occasione.
Passione dei
tifosi: patrimonio da non disperdere
Il due giugno è
distante già tre ore. Il nuovo giorno, intenso come
nuovo inizio, è già qui, con un bagaglio di dubbi
che convergono tutti nella stessa domanda: da dove
ripartire? La risposta è immediata: dai tifosi,
dalla loro sana passione. Una passione infinita,
anche se altrettanto non si può dire per la
pazienza. Gli errori dirigenziali commessi in questa
stagione non possono passare inosservati. Il
rischio, il più grande dei rischi che si possa
correre, è che questa passione (un patrimonio dal
valore inestimabile) possa disperdersi, logorata e
mortificata da annate sciagurate e balorde come
quella che si è conclusa qualche ora fa a Trapani.
L’attacco ai tifosi per giustificare fallimenti
altrui – così come è avvenuto nel pre-gara di
Viterbo – è uno dei tanti errori da non ripetere in
futuro, assolutamente. Una ferita aperta che fa
ancora male.
RICOSTRUZIONE
Il futuro è già
oggi. Il campionato di Serie C edizione 2019-20
appare già ben più complicato rispetto a quello
trascorso, con Avellino, Bari, Foggia, Catanzaro,
l’ambiziosa Reggina e forse anche la Salernitana,
pronte a contendere al Catania la promozione
diretta. Un Catania che sicuramente avrà bisogno di
un restyling in ogni reparto. Affrontare un nuovo
campionato con un organico non consono alle
caratteristiche della categoria, con giocatori over
35 e privi di corsa, sarebbe un nuovo fallimento che
va scongiurato a tutti i costi. Idee chiare,
chiarissime, così come quella progettualità dei
tempi d’oro che nelle ultime annate è venuta meno,
perché se questa dirigenza vuole andare avanti a
Catania non può più fallire.
http://calciocatania.com/articoli/articoli.php?Trapani-Catania-1-1-sogno-falciato-ripartire-subito-con-idee-chiare-7654
|
Un grande assente
dei “veterani” etnei elogiati dal mister
è Marco Biagianti. Il Capitano del
Catania, qualche giorno dopo, ha
risposto tramite il suo account
Instagram a Novellino spiegando il suo
punto di vista.
“Chi mi conosce
sa bene che non amo fare questo tipo di
cose, ma vista la cattiveria con cui si
sta scrivendo e viste le cose dette in
maniera poco chiara è giusto che io
difenda la mia persona e soprattutto la
mia posizione.
Con Mr. Novellino
ho avuto un buonissimo rapporto nei mesi
in cui è stato ad allenare la squadra,
ci stimavamo, ci confrontavamo spesso ma
soprattutto ci rispettavamo.
Come ho detto
anche a lui a seguito di questo
spiacevole episodio (per me), sarebbe
stato più giusto evitare di fare questo
genere di interviste che insinuano
dubbi, non portano a nulla e lasciano
solo strascichi negativi; o si fanno i
nomi oppure meglio tacere (e sarebbe
stata sicuramente la miglior cosa).
Voglio ricordare
che sono il Capitano di questa squadra,
uno che combatte per questa maglia da 11
stagioni ed ama questa Città come pochi,
che cerca di aiutare i compagni dal
primo all’ultimo e che ha sempre
instaurato buoni rapporti con ogni
allenatore, per un fine comune, il bene
della mia squadra. Basta una mezza
intervista sbagliata per mettere in
dubbio tutto?! Pensate prima di parlare.
Che sia chiaro,
non potrei mai essere il male del
Catania!!!!!”
|
Deluso e
amereggiato. Andrea Sottil, da oggi ex allenatore
del Catania, ha voluto chiarire ai microfoni di
Unica Sport alcuni punti della vicenda che ha
portato al suo nuovo esonero dal club etneo
“Ho letto
del mio esonero e mi viene da sorridere perché dalla
partita di Trapani non ho sentito nessun dirigente
del Calcio Catania. Un mese intero senza avere
nessun contatto né con l’amministratore delegato Lo
Monaco, né con il direttore sportivo Argurio. Ero in
attesa di una loro chiamata per decidere quando
incontrarci per confrontarci non solo sulla stagione
appena terminata, ma anche per capire quale sarebbe
stato il mio futuro. É stata un’attesa vana visto
che ho letto del mio esonero, ripeto letto".
"Rispetto le scelte
societarie, ma ritengo non corretto il modo in cui
si è deciso di mettere in atto questa decisione.
Comprendo che l’ad Lo Monaco in questo momento della
stagione abbia tanti impegni e, forse, non abbia
avuto il tempo per farmi una chiamata per spiegarmi
i motivi di questa scelta. Ma almeno dal DS Argurio,
con cui nel corso della stagione c’è stato un
rapporto calcisticamente più intimo, mi sarei
aspettato una chiamata. Una semplice chiamata anche
in forma amichevole. Nulla. Evidentemente questo
mondo continua ad essere senza regole e valori”.
Sottil, dunque, incassa a
malincuore il secondo esonero in pochi mesi. Una
separazione che fa male, come detto, per tempi e
modo in cui è arrivata. “Mi dispiace molto, ha
proseguito Sottil, perché ero e sono molto attaccato
a Catania e al Catania. Ero felice di allenare il
club rossazzurro e ho sempre dato il massimo. I
numeri parlano chiaro. Alla guida del Catania ha
avuto una media punti di 1,90 nettamente superiore a
Novellino che è stata di 1,40. Forse se fossi
rimasto a guidare la squadra sino al termine del
campionato saremmo arrivati secondi. Questa è solo
un’ipotesi. Di concreto c’è, invece, che al mio
ritorno ho trovato una squadra fisicamente e
moralmente distrutta. Nonostante questo io e il mio
staff ci siamo rimessi al lavoro riuscendo, sebbene
vi fossero tante difficoltà, a disputare degli
ottimi play off che abbiamo concluso senza aver mai
perso. Rammaricato? Certo ed anche molto. Lo sono
perché mi sarebbe piaciuto avere un’altra chance e
di averla con una squadra più adatta alla mia idea
di calcio. Non ho nulla da rimproverare ai miei
calciatori che hanno dato il massimo, ma un dato di
fatto visto che non mi è stata data la possibilità
di costruire una squadra che potesse mettere in atto
il mio calcio.
Ora
si sta parlando di una rivoluzione totale a livello
tattico con l’innesto di dieci o dodici nuovi
giocatori nei ruoli cardine e anche in questo caso
non posso che sorridere. Molti di questi nomi,
infatti, sono gli stessi da me richiesti la scorsa
stagione. Ripeto non mi è stata data la possibilità
concreta di lavorare come avrei voluto per riportare
il Catania in serie B che non è la categoria nella
quale dovrebbe giocare. Questo club deve stare in
serie A soprattutto per i suoi tifosi che sono da
sempre eccezionali e che ci hanno sostenuto con la
massima passione nel corso dei play off. Ripeto mi
dispiace non essere più l’allenatore del Catania.
Nonostante questo ringrazio la società e faccio un
sincero in bocca al lupo al club etneo per la
prossima stagione che mi auguro possa regalare
quelle gioie e soddisfazioni ai suoi sostenitori”⚽️
la serie C del Catania dopo il disastro
2015-16
2016-17
2017-18
2018-19
2019-20
HANNO
LASCIATO CATANIA
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ANGIULLI |
PECORINO |
CIANCIO |
MANNEH |
MAROTTA |
BRODIC |
AYA |
BARAYE |
DI
GRAZIA |
LOVRIC |
Samb.se |
Milan |
Carrarese |
Carrarese |
Vicenza |
Ris. contr. |
Pisa |
V. Entella |
Pescara |
Ris. contr. |
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PULIDORI |
PISSERI |
BARDINI |
LIGUORI |
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BUCOLO |
MARCHESE |
BIAGIANTI |
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Carrarese |
Pistoiese |
Vastese |
Notaresco |
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fuori Rosa
per motivi disciplinari |
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