PELLIGRA: “Vi parlo delle mie origini. Sogno il Catania in Serie A e la rigenerazione del territorio”
Il Presidente del Catania Ross Pelligra, ai microfoni de La Repubblica parla del progetto di rilancio del calcio nella città dell’Elefante che riguarda anche il territorio e del suo legame molto forte con la Sicilia. Ecco quanto evidenziato da mediagol.it: “Sarà un lavoro difficile, ma il nostro obiettivo è puntare sulle accademie giovanili, coinvolgere le famiglie e far diventare i bambini catanesi dei talenti. Non puntiamo solo a riportare la squadra in Serie A, ma a rigenerare un territorio”. “Il mio sogno è quello di non vedere più i giovani siciliani costretti ad emigrare all’estero o al Nord Italia. Da piccolo guardavo le partite del Catania in tv con il nonno in Australia, quando ho letto quello che era successo alla squadra ho pensato che era necessaria una rinascita e una nuova visione del calcio in Europa e nel mondo. Insieme a Vincenzo Grella e Giovanni Caniglia ci siamo impegnati per raggiungere degli obiettivi che riguardano il calcio e l’intera comunità. Il mio sogno è vedere la città rinascere. Permettere ai giovani di rimanere nella propria terra perché offre opportunità”.
LA RINASCITA GRAZIE A ROSS PELLIGRA. IL SUO E' UN CALCIO AL RECENTE E FALLIMENTARE PASSATO
“Quali sono le ragioni che spinsero la mia famiglia ad emigrare in Australia? Mio nonno Rosario e mio zio Frank lasciarono la Sicilia per l’Australia negli anni ‘60. Il governo di Victoria cercava emigrati con professionalità nel campo delle costruzioni perché aveva bisogno di manodopera qualificata per edificare le nuove città. Credevano di restarci soltanto due anni, ma poi rimasero tutta la vita. Lo stesso è stato per i miei genitori: mio padre è di Solarino, mia mamma di Floridia, in provincia di Siracusa, paesi vicinissimi a Catania. Da piccolo viaggiavo con loro in Sicilia per conoscere le mie origini. Ho capito così quelle che erano le ragioni per cui siamo stati costretti ad emigrare. Così come mio nonno portò le sue competenze in Australia io oggi voglio fare lo stesso a Catania”. “Il legame di sangue è importante perché oggi mi sento già un vero siciliano e un vero catanese. Questa ovviamente è una delle ragioni per cui ho deciso di investire nel Calcio Catania, ma sono state anche le potenzialità di questo territorio a spingermi a farlo. Il nostro obiettivo è riportare in tempi brevi la squadra in Serie A, ma al tempo stesso contribuire alla rinascita della città. Penso in particolare ai bambini e ai giovani, creeremo un’accademia per generare nuovi campioni. È più facile acquistare all’estero e portare i giocatori in Italia, noi invece vogliamo che crescano e si affermino qui coinvolgendo e rendendo le famiglie partecipi di questo processo. Solo se dai ai giovani la possibilità di giocare loro possono dimostrare di essere dei potenziali campioni. Non sarà facile e ci vorrà del tempo”.
Allenatore: Domenico Toscano; Allenatore in seconda: Michele Napoli; Collaboratore tecnico: Leonardo Vanzetto; Allenatore dei portieri: Angelo Porracchio; Match analyst: Massimo D’Urso; Preparatore atletico: Andrea Nocera; Preparatore addetto alla riabilitazione degli atleti infortunati: Domenico Castello; Team Manager: Giuseppe Matarazzo.
Hanno lasciato Catania Kontek (Casertana) Chiarella (Rimini) Maffei (Cavese) Bocic (Latina) Cicerelli (Ternana) Welbeck (Lucchese) Ladinetti (Pontedera) Costantino (Lucchese), Zammarini (Spal), Marsura (Ascoli), Peralta (Trento), Furlan (Lecco), Bouah (Carrarese), Cianci (Ternana), Curado (Ascoli), Tello (Salernitana), Di Carmine (Trento), De Luca (ris.), Zanellato (Ascoli),
Cari tifosi rossazzurri, in un momento cruciale, sento il dovere di rivolgermi a tutti voi, che con il vostro supporto e la vostra passione rappresentate il cuore pulsante del Catania Football Club. Vi scrivo innanzitutto da tifoso e poi da persona che due anni fa si è presa la responsabilità e l'onore di far risorgere la nostra squadra. Anche adesso mi prendo la responsabilità di tutto e voglio cominciare chiedendovi scusa per questa situazione che ha destato preoccupazione in molti di voi. Ci tengo anche a fare chiarezza e rassicurarvi. Il Gruppo Pelligra si è attivato e ha preparato tutta la documentazione necessaria a garantire la fideiussione già settimane fa, inviandola a tutti gli enti preposti. Il ritardo è stato causato unicamente da lentezze burocratiche nel trasferimento fra banche. Ho lavorato in prima persona, insieme ai migliori professionisti del Gruppo Pelligra e della società Catania Football Club, per risolvere questa problematica. Voglio anche ribadire che le risorse sono disponibili e che il nostro interesse ad investire nel Catania, per rafforzare la squadra e raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti, è immutato, così come i piani per il futuro e l’entusiasmo; quella tra Pelligra e il Catania è una storia d'amore di lungo periodo. Voglio infine sottolineare l’importanza di dialogo e trasparenza: se non ho parlato finora è perchè mi piace risolvere le questioni prima di esprimermi ma organizzerò una conferenza stampa all’inizio di settembre per parlare della nuova stagione e rispondere a tutte le domande dei giornalisti che con attenzione e passione seguono la nostra squadra. Lavoreremo costantemente e ci impegneremo sempre al massimo per avere successo. Forza Catania sempre! Rosario Pelligra
Analizzando tutta la stagione c’è da dire che è stata un’annata complicata per tutti. La Dirigenza giovane, poco esperta e, forse, mal consigliata; ha commesso tantissimi errori. I calciatori, all‘inizio senza preparazione e senza “amalgama”, guidati da un primo allenatore senza spina dorsale sportiva, che giocavano spesso fuori ruolo e alla “viva il Parroco” per colpa di un organico male assortito: mancava il regista (Ladinetti non era cosa e non c’era un sostituto), mancavano le punte e la difesa era deficitaria nei ruoli. A proposito dei fuori ruolo, Quaini è l’esempio perfetto: una stagione come centrocampista arretrato, quando si è rivelato, nei play off, un difensore granitico. Solo sparute prestazioni azzeccate per la combinazione di diverse congiunture: buona forma fisica e posizioni e cambi azzeccati. A dicembre, cambio squadra e allenatore. Anche in questa occasione, parecchi calciatori non pronti, fuori forma, poca amalgama ed allenatore rivelatosi più cervellotico di Zichichi (se così vogliamo metterla). Anche qui, nessuna preparazione per mancanza di tempo, molti fuori forma e non pronti, e sempre tanta gente fuori ruolo. Tantissima pressione in campionato e tranquillità, invece, in Coppa Italia. Questa competizione, da tanti trascurata, ha permesso ai ragazzi di giocare più rilassati ed in modo più espressivo e coeso. Terzo cambio di allenatore. Zeoli. Innanzitutto, a lui, tantissimi complimenti. Ritrovarsi con squadra e ambiente a pezzi, in una posizione di classifica pericolosissima e con la parte finale della Coppa Italia, che rappresentava l’unico salvagente per lottare per la serie B… be’, non deve essere stata una passeggiata.
Zeoli ha subito più pressione e tensione di tutti e per tutto. Ha retto bene ed è riuscito a dare soddisfazione ai tifosi ed alla Città. Per ultimo, ma non ultimo, i Tifosi. Non credo che debba spiegare io quanto noi Catanesi teniamo al Catania: per noi quella maglia a strisce rossazzurre è un‘autentica tenuta adamitica, nel senso che, tolti i nostri abiti quotidiani, al posto della pelle c’è sempre la nostra maglia, con la quale andiamo anche a dormire! Ci siamo rimasti male. Siamo una tifoseria come poche, andiamo in capo al mondo ad alzare il nostro vessillo o sulla Luna (vedi Parmitano). E credo che adesso, dopo questa, per certi versi, catastrofica stagione, la dirigenza abbia ben compreso cosa significhi guidare una società chiamata Catania. L’ultimissima cosa: grazie Zio Saro, per aver scelto Catania e per dimostrare, in ogni occasione, il suo legame alla città ed alla sua terra. La sua sincera e genuina passione per le sue radici mi riempie di orgoglio e a Lei esprimo tutta la mia riconoscenza. Augusto Ignoto
Catania Football Club accetta la sanzione comminata dal Giudice Sportivo in seguito ai disordini registrati allo stadio “Euganeo” e, pertanto, non presenterà ricorso avverso il provvedimento che dispone la chiusura delle porte dello stadio “Angelo Massimino” in occasione della gara Catania-Padova, in programma martedì 2 aprile. Noi vogliamo ispirare la comunità di Catania e consentirle di essere orgogliosa dei valori del club, che in questo caso incidono profondamente sulla nostra scelta.
Il primo di questi valori è il rispetto che nutriamo per le istituzioni, per le forze dell’ordine che generosamente si prodigano affinché tutti possano partecipare alla festa dello sport, per tutte le persone offese dal teppismo e per i tifosi rossazzurri amareggiati, per le famiglie che vogliono vivere lo stadio con gioia e spensieratezza, per le regole e per il calcio. Oggi, pur nell’assoluta certezza di aver fatto tutto ciò che può essere richiesto a una società sotto l’aspetto comportamentale e organizzativo, rinunciamo a un nostro diritto per condannare concretamente la violenza, per offrire l’esempio con un segnale forte e chiaro, per dare un motivo d’orgoglio a chi vorrà apprezzare questa scelta etica: con coraggio, andiamo incontro alle conseguenze sportive ed economiche della responsabilità oggettiva configurata dal Giudice Sportivo. CLICCA PER LO SPECIALE
Il vice presidente e amministratore delegato Vincenzo Grella spiega: “In mattinata ho incontrato Cristiano e abbiamo parlato a lungo del momento del Catania confrontandoci sulle ragioni di un rendimento altalenante, deludente in campionato e positivo in Coppa Italia alla luce dell’accesso alla finale. Ho apprezzato moltissimo la sua franchezza e la sua onestà intellettuale ma abbiamo constatato congiuntamente che non sussistono i presupposti per affrontare insieme le prossime sfide. Abbraccio e ringrazio per l’impegno profuso il mister e tutti i componenti del suo gruppo di lavoro. Squadra affidata a Michele Zeoli fino a giugno.
Allenatore – Responsabile Tecnico: Cristiano Lucarelli Allenatore in seconda: Richard Vanigli Collaboratore tecnico: Michele Zeoli Allenatore dei portieri: Pietro Spinosa Match analyst: Ivan Alfonso Preparatore atletico: Giuseppe Colombino Preparatore addetto alla riabilitazione degli atleti infortunati: Domenico Castello Team Manager: Armando Pantanelli.
Mister Luca Tabbiani lavorerà in piena sinergia con l’allenatore in seconda Michele Coppola, Stefano Agresti ed Emanuele Catania opereranno in qualità di collaboratori tecnici. Confermati Giovanni Petralia, che avrà il compito di monitorare il lavoro atletico, Matteo Tomei come preparatore dei portieri ed il match analyst Ivan Francesco Alfonso. Paolo Bertoncini nuovo preparatore atletico, mentre Domenico Castello collaborerà all’interno del settore medico nell’ottica del recupero degli infortuni. Armando Pantanelli nuovo Team Manager del Catania. Michele Zeoli e Marco Biagianti lavoreranno nel settore giovanile rossazzurro. Francesco Lodi alle scuole calcio. Staff medico-sanitario della prima squadra per la stagione sportiva 2023/2024: Coordinatore Area Medica: dottor Francesco Riso; Responsabile Sanitario: dottor Carmelo Amato; Medico Sociale: dottor Cesare Cassisi; Massaggiatore: Giuseppe Bruzzo; Fisioterapisti: Gianpiero Gulisano, Alberto Palumbo; Massofisioterapisti: Massimiliano Alizzio, Daniele Torrisi.
“Oggi mi rivolgo a te, bambino di Frattamaggiore. Ti vedo sorridere mentre osservi attento le giocate di Diego: speri tanto che quel pallone possa rivelarsi il tuo futuro. Ci credi, lo vuoi contro tutti, per l’orgoglio di mamma, papà e i tuoi fratelli. Pezzi di te per l’eternità”. L’Empoli azzurra ti lancia: i timori scompaiono in vista di profonde e radicate responsabilità. Lontano dal tuo mondo soffri ma il tuo pezzo di prato profumato d’investitura ti inorgoglisce: sei il ragazzo d’oro per tutti ma tu non ci pensi: parola al campo e gratitudine. Anche perchè proprio qui, l’altro azzurro, quello dell’Italia che sa di storia ti vedrà brillare d’Europa. Frosinone invece è ebrezza pura: il calore arriva dritto al cervello. La rete che si gonfia sarà pian piano una dolce ossessione. Un trampolino furioso verso la A in quella Udine sognatrice che non manchi mai di ricordare con affetto smisurato. E’ gennaio, Ciccio, il telefono squilla: Catania ha bisogno di te. Quella maglia è diversa, unica, più di qualsiasi attrazione percepibile. Lo senti già dal debutto in casa con il Lecce, lì la testa è confusa, il cuore già traballa fortissimo. Seguono notti d’Europa sfiorata, addii tra le lacrime, ritorni inaspettati. Una moglie incredibile e delle figlie bellissime. Un amore profondo e totale che nulla ha a che vedere con le solite storie che si leggono in giro. Rifiuti ogni big, ogni offerta roboante per quello stemma lì. Senza rimpianti, di roboante c’è solo lui. Lo servi lealmente, sputando sangue per i suoi colori, standogli vicino nella sofferenza, anche da lontano. Con l’assenza che sa di rispetto. Sei ormai figlio dell’Etna, debitore eterno verso le esperienze con Vicenza, Genoa, Parma, Triestina, Messina ed Acireale, certo. Ma sai che quella corrente poderosa che irrompe dall’Australia aspetta solo che tu possa accoglierla. Perchè il destino ricorda sempre. Ed il cuore per quanto maturo sente solo il barrito dell’Elefante e l’urlo del Massimino: la tua vita. Sai che ti dico, Ciccio? Può bastare. Sarà quel riscatto dalle ceneri l’ultimo istante della tua carriera da calciatore. Perchè nulla vale più di un ultimo bacio che tocca l’anima e darsi tutto fino in fondo è l’unico modo per amarsi davvero ed essere insieme felici per sempre”. _________________________________ O mama, mama, mama. O mama, mama, mama, Sai perché mi batte il corazon? Ho visto Ciccio Lodi, ho visto Ciccio Lodi Sai che gol, prodezze e punizion! Il grande campione aveva ancora voglia di annusare il sudore negli spogliatoi, per lui un bisogno vitale. Ci ha provato, molti Club lo hanno cercato quale lusso per i campionati minori, ma lui ha detto no. O il Catania o gli scarpini al chiodo. Indimenticabili le sue due punizioni contro il Lecce, quando eravamo in serie A. Perdevamo 2 a 1 contro la nostra antagonista per la salvezza. Ci pensò lui, con due sue punizioni. Ero in curva Sud e al secondo ci abbracciamo tutti, gente che non conoscevo mi stringeva forte, e piangeva per la gioia. https://www.youtube.com/watch?v=dt9uwBcPnAI Io ho visto giocare Lodi, un privilegio. Qualche anno fa si perdeva, anche con lui in campo, ma io ero lo stesso soddisfatto perché avevo visto le giocate di Lodi. Sublimi, valevano il biglietto anche perdendo alla grande! Ciccio è l'ultimo dei numero dieci, inteso come paladino di quel calcio romantico che ormai non c’è più. Chissà quale sarebbe stato il destino del Catania e quello suo se quei maledetti cinque centimetri sotto la traversa del Siena si fossero accorciati per magia. La Gazzetta dello Sport racconta che il giorno in cui il Catania di Pulvirenti fallì e fu rilevato dalla Sigi, Lodi era davanti al Tribunale in motoretta, con il casco in testa per non farsi riconoscere. E soffriva, aspettava. Era il luglio del 2020, Ciccio è tornato quattro volte al Catania, l’ultima proprio nella stagione passata in D, per ricondurre la squadra tra i professionisti da capitano e uomo più esperto. Spero che rimanga da dirigente. Ti auguro ogni bene, eccelso campione!
“Sicuramente connetterò l'Australia a Catania, ma connetterò anche il resto del mondo a Catania; in modo che le persone di tutto il mondo possano conoscere questa citta’ e questo club. Così come gli australiani, ormai, conoscono Catania. Connetteremo sempre più persone in Australia per far capire cosa è Catania. In Australia, ci sono persone non di origine catanese, non di origine siciliane e persino non italiana che adesso tifano per il Catania e vengono a guardare le partite la domenica sera nei locali, nei bar e nei ristoranti dove ci incontriamo, e persino nei nostri quartier generali. Insomma, abbiamo persone in tutta l'Australia che tifano per il Catania e inizieremo a creare un seguito a un livello ancora più internazionale per ottenere il riconoscimento che Catania merita” “Al momento di acquistare il Catania, abbiamo effettuato delle attente valutazione sull’acquisto del club. E abbiamo ritenuto di avere maggiori opportunità qui a Catania di rimodellare il club per soddisfare le esigenze dei tifosi di oggi e del prossimo millennio. Siamo stati in grado di partire da una tela bianca e costruire il club intorno alle esigenze dei tifosi del presente” “Bresciano all'interno del club? L'esperienza che Vincenzo Grella e Mark Bresciano portano è quella di conoscere il gioco del calcio, ma anche il mondo degli affari. Sanno come funzionano i club, sono stati in giro per il mondo come calciatori, hanno partecipato a competizioni iridate, tra cui i Mondiali. Averli al mio fianco è garanzia di certezza che otterremo i risultati giusti per il nostro staff, la squadra e i tifosi” “La cosa importante è avere un team unito, con esperienza e che lavori insieme, colmando le lacune l'uno dell'altro per raggiungere un obiettivo comune. Abbiamo veramente una squadra forte. Ogni club è costruito intorno ai propri tifosi. Se dovessi dire quale sarà il futuro del Catania, posso dire che sarà diverso da ogni altro club. Avrà il suo marchio e la sua identità propria. E sarà conosciuto in giro per il mondo come il Catania. E stiamo lavorando sodo per questo” “Budget per il prossimo anno? Dobbiamo completare questa stagione. Il prossimo anno sara’ diverso. E anche il tipo di budget sara’ differente. Forniremo qualsiasi tipo di budget sia richiesto per centrare i nostri obiettivi. Non risparmieremo energie o risorse. Quest'anno è statao cosi’ e finora sta andando alla grande. Il prossimo anno faremo lo stesso. Quindi, il budget sarà chiaramente superiore. Ma ti ripeto, non ho cifre ancora perché i miei collaboratori stanno lavorando su questo aspetto con l’obiettivo di presentarlo al consiglio di amministrazione” “Stiamo valutando la possibilità di un ritiro in Australia. Non abbiamo ancora risposte in tal senso. Ovviamente, spetta a Vince e Mark decidere. Ma si’, non escludo ci sia la possibilità di farlo, a un certo punto. Come vedo il Catania tra cinque anni? In Serie A. Stiamo lavorando sodo. I traguardi che stiamo raggiungendo ci stanno portando in quella direzione. Il nostro obiettivo numero uno è arrivarci” Il Presidente del Catania, Rosario Pelligra, è intervenuto ai microfoni della redazioni di Catanista per parlare dell'attuale stagione e del futuro. Ecco un estratto legato alla programmazione legata alle strutture: “Lo stadio al momento, sta ricevendo dei piccoli lavori di ristrutturazione e non appena questa ‘messa in piega’ sara’ terminata si prepara per accogliere i nostri tifosi meglio che mai. Al momento stiamo effettuando valutazioni per verificare le possibilità dell'attuale struttura. Ci sono lavori di ristrutturazione in corso per migliorare il livello del Massimino. Personalmente, sono ottimista - ma sto ancora aspettando le relazioni dei miei collaboratori per sapere cosa deve essere fatto con lo stadio per portarlo ad un livello ancora piu’ alti. E vogliamo fare ancora molto di più, con l’ausilio del comune e l’amministrazione locale” “Per quanto riguarda la Pelligra Italia, abbiamo l’intenzione di sviluppare progetti come facciamo in Australia, sul versante dei lavori edili e della progettazione. Al momento stiamo valutando su quali progetti investire. Per quanto riguarda la parte sportiva del gruppo, l'obiettivo è creare infrastrutture che permettano ai giovani di lavorare bene su questi progetti sportivi. Una buona parte degli investimenti andranno in questa direzione. Sono molto contento, anche se so di poter fare di più. Giovanni Caniglia è stato scelto come Amministratore di Pelligra Italia per guidare l’espansione del nostro gruppo imprenditoriale. È un ccaro amica e ha le carte in regola per aiutarci a crescere come Gruppo Pelligra" "Il prossimo anno sarà diverso. E anche il tipo di budget sarà differente. Forniremo qualsiasi tipo di budget sia richiesto per centrare i nostri obiettivi. Non risparmieremo energie o risorse. Quest'anno è statao cosi’ e finora sta andando alla grande. Il prossimo anno faremo lo stesso. Quindi, il budget sarà chiaramente superiore. Ma ti ripeto, non ho cifre ancora perché i miei collaboratori stanno lavorando su questo aspetto con l’obiettivo di presentarlo al consiglio di amministrazione" “L'opinione sulla politica catanese? Ovviamente, non risiedendo a Catania in pianta stabile e non conoscendo i minimi dettagli della politica italiana, sto cercando di capirne di piu’. E guardo agli sviluppi futuri con estremo interesse. Che sindaco si aspetta dalle prossime elezioni? Un sindaco che la gente sceglierà per prendersi cura delle esigenze di cui la città ha bisogno in questo momento storico. Il che ci entusiasma parecchio” “Come sapete, oltre al calcio, il mio core business e’ nel mondo dell’edilizia. E, come gruppo, stiamo valutando che tipi di investimenti possiamo fare in tal senso, anche in Italia. Calcio ed edilizia sono due settori totalmente diversi. Ma metto lo stesso impegno e la stessa passione in entrambi i settori, perche’ ogni parte del nostro business è altrettanto importante” “Preoccupato di poter trovare limiti ai propri progetti? No, non sono preoccupato perche’ la mia intenzione è di rispettare le leggi e le normative urbanistiche in vigore, lavorando in collaborazione con le autorità competenti. La nostra priorità è quella di realizzare il progetto mantenendo fede alla visione del comune e degli altri soggetti coinvolti. Non ci serviremo della forza dell'istituzione calcistica per ottenere ciò che vogliamo, ma agiremo in modo trasparente e nel rispetto della legge. Qualunque sia il sindaco e la sua amministrazione, siamo pronti a collaborare con loro” (Catanista.com)
20.000 cuori, una festa di Max Licari Una festa indimenticabile. Abbiamo vissuto categorie differenti e promozioni più prestigiose. Eppure, non dimenticheremo mai il sapore dolce, quasi afrodisiaco, di questa celebrazione serale al "Massimino". Le assegneremo un valore massimo, anche quando, ne siamo sicuri, avremo calcato con merito palcoscenici più importanti. Una festa bellissima, sentita, accompagnata da coreografie iniziali e finali da Serie A. Fantastico il gigantesco striscione raffigurante l'Etna e gli Archi della Marina realizzato dalla Nord. Commoventi i cori che entrambe le curve hanno dedicato alla squadra durante tutta la gara. Spettacolare il colpo d'occhio che il "tutto esaurito" di 20.204 spettatori ha restituito alla visione di chi era presente e di coloro che hanno assistito da casa all'ultimo match interno dei rossazzurri, vinto con merito al cospetto del coriaceo Santa Maria Cilento, che presumibilmente (Trapani permettendo) si fregerà dell'onore di unica compagine ad aver battuto il Catania in questo campionato. Una festa che sancisce definitivamente la Rinascita del Calcio con la "c" maiuscola nella nostra città. Vedere così emozionato il presidente Pelligra non ha prezzo, così come sentirlo affermare che questo stadio è piccolo per l'entusiasmo del popolo rossazzurro. Musica per le nostre orecchie, fin troppo lesionate dalla cacofonia insistente degli ultimi tragici anni di agonia. L'auspicio è che veramente tutto ciò costituisca l'inizio di un percorso virtuoso che conduca Catania dove mai è riuscita a giungere; che questo trofeo, la Coppa sollevata in cielo da Capitan Lodi, possa essere il primo di una lunga serie... Francamente, insistere troppo sulle caratteristiche tecnico-tattiche di una sfida strutturata come una festa ci parrebbe pleonastico. Basti ricordare come il tecnico campano abbia voluto evitare del tutto i rischi "sancataldesi", mettendo dentro la formazione migliore dall'inizio e poi inserendo tutti i rincalzi "sicuri", da Palermo a Giovinco a De Respinis.
Ci teneva a vincere, ci teneva al record del massimo distacco sulla seconda (già battuto, avendo il Catania, a un turno dalla fine, ben 31 punti di vantaggio sul Locri), ci teneva a salutare come si deve il suo pubblico, fermo restando che, con tutta probabilità, gli etnei disputeranno la prima gara del gironcino a tre della Poule Scudetto proprio nell'impianto di Cibali. Non sappiamo se Ferraro verrà riconfermato, lo stesso Grella ha mantenuto il riserbo nelle interviste postpartita, ma siamo certi di avere avuto a che fare con un ottimo professionista e un uomo vero, sotto tutti i profili. Uno che, in ogni caso, rimarrà nella nostra storia. Come vi rimarrà Sarao, autore dell'ennesima grande prova e del nono gol stagionale; come lo farà Rapisarda, alla sesta segnatura; come lo faranno tutti, nessuno escluso. Saranno per sempre gli alfieri del Risorgimento Rossazzurro. Non una cosa da poco... A Trapani per concludere l'opera Al Catania manca una vittoria per battere il record di punti relativo ai gironi a 18 squadre appartenente al Como (89), un approdo cui tengono tutti in società, Ferraro in testa. A Trapani, ultima fatica della regular season, si dovrà dunque finire il lavoro cominciato in estate. Una partita non facile, contro una buona squadra, ma alla portata di Russotto e compagni. E, poi, dritti verso lo Scudetto... Let's go, Liotru, let's go!!!
Vincenzo Grella è l’uomo che, sul territorio, fa da tramite con il proprietario Rosario ‘Ross’ Pelligra, che vive in Oceania ed è a capo di un colosso edile internazionale, ma che ha anche origini catanesi. Lo stesso Grella ha concesso un’intervista a Cronache di spogliatoio, commentando la decisione di Pelligra d’investire sul Catania. Un’idea nata insieme con Mark Bresciano. “Per caso eravamo tutti e tre in Australia a vedere una partita e in quel momento è uscita fuori la notizia che il Palermo era stato acquistato dal City Group. Così Bresciano ha detto a Pelligra: ‘Perché non compri il Catania?’ – racconta Grella –. Sapevamo delle difficoltà del club, allora gli ho promesso che sarei andato in Italia per recuperare qualche informazione in più e che gli avrei fatto sapere. Qualche tempo dopo Rosario aveva in programma un viaggio in Italia legato alla squadra di basket di Varese, così gli ho suggerito di prendersi anche due giorni di tempo per visitare Catania per conto suo. L’ha fatto e quando è rientrato ha presentato tutta la documentazione necessaria per la manifestazione d’interesse”.
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“I tifosi ci chiedono di salire in A il più veloce possibile. Io cerco di essere onesto: è importante, se ci arriveremo, avere una base solida per restarci, ed è su questo che lavoriamo. Per questo motivo c’è questa spinta a fare sempre qualcosa in più: qua non si dorme dopo pranzo, non c’è la pennichella. Catania me la ricordavo come una delle grandi del sud Italia. Con un seguito importante, un tifo caloroso e allo stesso tempo impegnativo. Con un potenziale enorme. Non avevo grande conoscenza della città: sono rimasto sorpreso da quanto è bella. Purtroppo viene esaltata pochissimo”.
CLICCA PER IL VIDEO “Quel che ho detto a Pelligra per convincerlo ad acquistare il club è che se avessimo fatto un calcio sano e onesto avremmo avuto grande successo. Oggi stiamo gettando le basi, creando una nuova cultura del lavoro lasciando ai dipendenti che abbiamo scelto la libertà di esprimersi. Vogliamo arrivare più in alto possibile, ma senza metterci una scadenza. Ogni passo deve essere solido, la velocità non è importante. So bene quanto è difficile venire promossi e tornare protagonisti in Italia”.
“Se penso a dove sono partito, avere vincere il campionato a Catania con così tanta gente allo stadio mi inorgoglisce, c’è tanto lavoro alle spalle e questa emozione me la porterò dentro per tutta la vita. Ringrazio la società per avermi dato la possibilità di allenare il Catania e di essere apprezzato prima come uomo e poi come allenatore. Ringrazio lo staff e tutti coloro che lavorano dietro le quinte, tante persone hanno lavorato per il Catania e vogliono portare questa città più lontano possibile”. “Mi sono emozionato davvero, mi è scesa pure qualche lacrima quando ho ricevuto applausi in tutti i settori dello stadio, siamo uomini di campo ma abbiamo un cuore e dei sentimenti, sono contento di quello che ho realizzato oggi. Ora pensiamo al Trapani ed alla poule suddetto, testa al presente. Se vinciamo anche a Trapani centreremo il record di punti in Serie D. C’è la voglia di fare bene fino alla fine”. Giovanni Ferraro.
In questo video https://www.youtube.com/watch?v=Yvivnc7l_kc&t=492s vi sembra una partita di cartello di serie A? E invece no, è soltanto un match di serie D, tornei quasi dilettantistici dove siamo andati a finire (storia lunga) assieme a società che possono soltanto sognare la loro piccola Champions League quando vengono a giocare al Massimino. In video è il momento finale della vittoria. Con un rigore al 96°, Lodi (1) ha spiazzato il portiere Bruno (2) consentendoci così di anticipare la festa della promozione già domenica prossima contro il modesto Canicatti (3) ai danni dell’inseguitrice Locri (3), che oggi è dietro di noi 20 punti. Quindi fra sette giorni prevedo sanguigne carovane fare rotta allo stadio di Caltanissetta, cittadina dall’indole tranquilla ma che per una domenica si vedrà trasformata in una sorta di Las Vegas dipinta di rossazzurro. Domenica finirà questa sofferenza durata due anni di vergogna (4) e ricomincerà la rinascita di un Catania proiettato dove merita di stare. Grazie a Zio Saro Pelligra, oggi allo stadio, che ha assicurato la sua presenza alla festa “sì, duminica ci sugnu!” (non conosce l’italiano, ma il siciliano sì). Credo che oggi mezza Catania tifosa abbia avuto, sia allo stadio che a casa, problemi con la pressione arteriosa. Al 90° mi sono alzato dal divano e stavo per sentirmi male davanti agli assalti dei nostri giocatori.
___________ (1) un pensiero al quarantenne Ciccio Lodi che a 40 anni ha preso la squadra sulle sue spalle fino alla fine. Un lusso, un godimento vederlo giocare. Oggi gli ho visto fare giocate che non ricordavo dai tempi di Rivera. 2) un pensiero al portiere del Cittanova che ha parato anche l’imparabile. Gli auguro buon riposo perché stanotte non dormirà. Nei suoi pensieri agitati si vedrà come il Ricardo Zamora di tutta la sua carriera. Nel sonno parerà di tutto, anche il cellulare che cadrà dal comodino a causa di tutti gli squillanti complimenti in arrivo. Bravo! 3) un pensiero ai club che fra poco lasceremo. E’ pazzesco informarsi su cosa stia facendo il Locri o il Sant'Agata di Militello, noi che abbiamo abbattuto le grandi di serie A !!!! Da mettersi le mani nei capelli. 4) l’ultimo pensiero a quei morti di fame per averci fatto vivere per due anni in un miserabile limbo. Pezzenti che hanno ritirato uno squadrone lanciato verso i play off e la promozione sicura, perché non c’erano soldi per le trasferte finali (alberghi, aerei, premi, ecc.). Catania non vi dimenticherà! L'ultimo all'arbitro che, da che mondo è mondo, nel nostro stadio è considerato "cunnutu!". Ma oggi se lo meritava. Domenica sarà una festa. E quando a fine partita ritorneremo in serie C, in quello stadio si solleverà un coro che non sarà Forza Catania ma “chi non salta rosanero è, chi non salta rosanero è!”. A Catania potremmo vincere anche la Coppa dei Campioni, veder trasformata la città come Miami, far lavorare a casa loro migliaia di giovani catanesi……… ma il grido di guerra o di felicità (scelte private) è stato e sarà sempre rivolto ai cugini ad ovest. E allora lo grido io: FORZA CATANIA!!! M.R.
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