A
FACCI 'DE CUCCHI!
(per
chi non è catanese: alla faccia dei portatori di iella)
Finalmente
quest'incubo è finito. Alla vigilia della partita del Chievo non ci
avrei scommesso una lira (pardon, un euro). Vuoi per il calo fisico e
psicologico della squadra, vuoi per la palese volontà politica di
affossare un'intera comunità insieme alla sua squadra.
In un ridicolo finale di campionato che potrebbe far ridere tutte le
testate sportive mondiali, è successo di tutto: il grande Empoli, che
ha conquistato la zona UEFA, all'improvviso diventa una mezza calzetta
facendosi infilare tre gol dalla Reggina dopo un largo vantaggio e
altrettanto ha fatto col Parma dopo una settimana di
proclami
sull'orgoglio, sull'onore sportivo; il Milan fresco campione d'Europa,
che sfracella il Liverpool, manda in campo tutte le sue riserve contro
la Reggina (Silvio, a Librino San Giorgio e Monte Po - tuo
grandissimo bacino elettorale a Catania - questa se la sono legata al
dito per le prossime elezioni, ma non sanno che a Reggio, domenica, c'era un sindaco di
Forza Italia che doveva essere eletto); la Samp, che ha giocato solo
col Catania come in una finale di Coppa del Mondo, perde
sistematicamente con tutte prendendo addirittura cinque gol dalla
Fiorentina.
E' chiaro che ormai, per evitare questo, in Italia sia arrivato il momento dei play-out e dei play-off. Nonostante gli appelli, le
segnalazioni dei politici, gli avvertimenti, il finale era già tutto
previsto: mancanza di stimoli, concentrazione, la mente un po' alle
vacanze e un po' …ehm… (molti semifalliti del calcio italiano,
specialmente se a fine carriera, coi finali di serie A ….ci campano).
Tutto queste deve cessare!
Ma queste cose, senza bisogno di play-out, le sanno manovrare lo
stesso anche da Roma; le polemiche di questi giorni non li hanno minimamente
toccati, assolutamente. Con facce di bronzo sono andati avanti lo stesso
nel progetto che avevano pianificato da tempo: spingere il Catania in
serie B. Ma dovevano farlo piano piano, accompagnarlo alle porte
dell'inferno non subito, ma col contagocce fino all'ultima giornata
facendo apparire tutta questa messa in scena come il frutto di continue e
sfortunate fatalità dovute alle ben note circostanze. Il 3 febbraio
qualcuno aveva tuonato "Questi adesso li voglio in B, e voi sapete
come fare, siete dei maestri in queste cose!" Infatti per alcuni
strateghi dei tavolini di Lega è stato molto facile: togliere ad una
società il suo stadio per un intero girone, il suo pubblico, stressarlo
con continue trasferte in stadi dove il principale grido era
"assassini!", mortificarlo con una montagna di rigori negati,
ammonizioni, espulsioni, privarlo di qualsiasi aiuto dalle altre squadre
che si comportavano con gli Etnei con un ordine ben preciso che veniva
dall'alto,
ha reso tutto più facile. Però non ci sono riusciti, perché alla fine
i giocatori del Catania hanno tirato fuori le palle evitando di guardando il
tabellone e pensando soltanto a vincere, giocando un secondo tempo che
ha ricordato quella squadra rivelazione del girone d'andata. Ma in molti,
nella sconfitta catanese ci hanno sperato.... fino all'ultimo
minuto. Ecco perchè i cosiddetti "cucchi".
Il Catania non meritava la serie B. Non ci sono dubbi. Anzi a Bologna,
in una partita "mors tua, vita mea" che ricorderemo per
sempre, nessuna delle due meritava la retrocessione, nemmeno il Chievo.
E' una bella squadra, tatticamente ben impostata e che gioca a memoria
come gli inglesi. Purtroppo è andata così, mi dispiace.
Peccato
che il suo allenatore, Delneri, abbiamo sbagliato tattica. Dopo la prima
mezz'ora del secondo tempo, per conservarsi il pareggio della salvezza
ha inserito un difensore per sostituire Semioli, che in quel momento era
una spina nel fianco nella difesa etnea. Ha avuto paura, e ha
pagato.
Si sono salvate, ma la B non la meritavano neanche il Parma, il Siena e
la splendida Reggina che si è saputa risollevare con una pesante
penalizzazione sul groppone. La vera terzultima, che meritava davvero la
B è stata invece nascosta, salvata dalla Roma e da Roma al momento
giusto, risparmiandola dalla bagarre dell'ultima giornata e
preservandola così da un incrocio di gare all'ultimo sangue molto
pericoloso. Parlo del Torino. Quella sì che meritava la retrocessione.
Ma è stato "salvato" alla penultima… per meriti sportivi.
Al Catania i meriti sportivi non li riconoscono mai, anzi. Perché è
quella che ottiene i suoi sacrosanti diritti con la carta bollata,
perché è quella che rompe le scatole, perché con quello che hanno
causato i suoi tifosi ha scombussolato quella grande macchina economica
che è il pianeta calcio, perchè è quella che ha costretto molte Società
a giocare con lo stadio vuoto determinando mancanza di incassi e di
diritti televisivi.
Ma noi ci siamo abituati da tempo ad essere bistrattati, siamo abituati
a fare tutto da soli, siamo INDISTRUTTIBILI!.
Tutto
quello che abbiamo guadagnato ce lo siamo sempre conquistato sul campo,
sempre all'ultima giornata. Non è da catanesi salvarsi cinque-dieci
partite prima. Sarebbe troppo banale, troppo ordinario e precisino,
troppo …..diciamo... settentrionale. Qui a Catania siamo abituati all'ultimo
minuto dell'ultima partita, all'arma bianca, all'ultimo sangue, sia per
le promozioni che per le salvezze. Per noi catanesi non c'è alcun
piacere conquistare qualcosa senza il rischio di infarti, di ipertensione, di adrenalina a mille. E poi, senza questi primaverili
patemi d'animo, come potremmo mai far baldoria in Piazza Europa e in
Piazza Duomo trasformandole nel Carnevale di Rio?
E così è stato anche stavolta con Rossini, come l'ultima a Reggio nel
1970 con Bonfanti, come
l'ultima a Roma nel 1982 con Crialesi, come l'ultima al Cibali nel
2006 con Spinesi.
Siamo fatti così, in ogni cosa che conquistiamo - che sia calcio o
altro - se non ci mettiamo la passione del novantesimo minuto non
ci proviamo gusto!
Il nuovo anno, con Juve, Genoa e Napoli, sarà pesante, pesantissimo.
Non so se il Catania potrà ripetere la favola del girone d'andata. Le
possibili candidate alla retrocessione si ridurranno e la lotta sarà
ancora più accesa. Il 2 febbraio ha penalizzato il Catania anche a
livello economico. Calciatori come Caserta, Vargas e Mascara, valutati
fino a quel giorno fior di quattrini, dopo quello che è successo si
sono visti ridurre il loro valore di molto e questo, per la società,
sarà deleterio. Quindi, la prossima campagna acquisti dovrà essere
molto attenta ed oculata, sperando che non si commettano gli sbagli di
gennaio (vedasi le partenze di Del Core, Anastasi e Polito, che in
questo finale di campionato sarebbero stati utilissimi).
A
Massa Annunziata i giocatori, in verità un po' annoiati, hanno salutato
per pochi minuti i tifosi prima delle
meritate vacanze. In 5.000 erano lì a salutare i loro beniamini: i loro
Vaggas, Gionatan, Ammando, Quattru e dui sei, ecc.. che uscivano dalle loro
Porsche. Arriva Pantanelli e
tutti, prima ruffiani, su di lui "Capitano, Capitano, resta con noi"
e poi, appena si allontana, come una lama alla schiena e a bassa voce: "A
Catania non ti fari avviriri cchiu!". Pazzesco!
In tribuna c'era tutta la
catanesità che ci portiamo dietro. Accanto a me, un poveraccio mostrava
con orgoglio gli abbonamenti delle passate stagioni tirate fuori dal
suo portafogli e, intanto,il suo figlioletto gli infila dentro una mano
ed esce fuori una foto dicendogli "Papà, cc'a unni si', a
Bicocca?". Dietro, un medico telefona alla paziente
"...no guardi Signora, prima delle 18 non ce la faccio, ho ancora
l'ambulatorio pieno di gente!". Questi sono i catanesi, e questo è
quello che sono capaci di inventarsi. Anzi, se non ci fossero
bisognerebbe inventarli!!
Un po' delusi per la
poca confidenza dimostrata dalla squadra, si sentono
all'uscita i loro commenti"Appizzai n'pomeriggiu di travagghiu ppi
veniri cà", e un altro: "Magari l'avissi iu n'travagghiu....
e a st'ura cchi eru ccà?".
Un'ultima
cosa, dolorosa, su quello che marcherà a lungo Catania come
un marchio di fabbrica: i tragici fatti durante i quali ha perso la vita
Raciti. In questi mesi se ne sono dette tante, tantissime su questo
campionato che sarà ricordato come una macchia per la nostra città. Mi
sembra superflluo ripetere che la maggior parte dei catanesi sono persone
per bene che non c'entrano nulla con questo sparuto gruppo di teppisti.
Credo che quei delinquenti, che ho rivisto ieri in piazza mentre
ballavano sui tetti dei bus incuranti di chi c'era dentro, non abbiano
ancora capito la portanza dei fatti e le gravi responsabilità a loro
carico in merito a quella tragedia. Lo avranno capito? Avranno imparato
la lezione? Non lo so, ho i miei dubbi. Il teppismo e il vandalismo ce
l'hanno nel DNA; non hanno a cuore le sorti del Catania, di Catania,
della società civile. Per questo in futuro c'è da stare all'erta,
sempre.
Forse
lo capirebbero meglio se fossero stati a Bologna, a vedere come
dovrebbero comportarsi i tifosi. Nello stadio, alla fine dell'incontro,
ci sono stati reciproci applausi tra le due tifoserie in una globale
festa dello sport con vinti e vincitori; per le strade di Bologna i
tifosi del Chievo fermavano quelli rossazzurri per far loro i
complimenti e gli auguri per il prossimo campionato, e viceversa. Tutto
questo è commovente! Se quei balordi fossero stati lì avrebbero
appreso una bella lezione di civiltà e dignità. Sarebbero diventati
rossi dalla vergogna!
Per questo, se l'anno prossimo dovessero succedere fatti analoghi a
quelli di febbraio non potremmo accampare scuse e giustificazioni, far
retorica sui disagi sociali di una fetta di popolazione. Stavolta
saremmo coinvolti tutti, stavolta le condanne ce le meriteremo tutte,
per intero. E proprio per questo, ognuno di noi avrà il dovere di fare la sua parte,
dal Questore al Prefetto, dal Sindaco al Presidente della Provincia,
dalla Società ai Presidenti dei Club organizzati, dalla cittadinanza ai
genitori dei pulcini, dai veri tifosi agli insegnanti. Tutti!
Vigiliamo, vigiliamo. Se dovesse riaccadere, è una città intera che
rischierà di andare non in B (dove tutt'ora si trova) ma in quarta
serie.
Che Sant'Agata ce la mandi buona!
(Mimmo
Rapisarda)
|
Il
Catania è salvo. Chievo retrocesso
Dopo un primo
tempo di marca veneta, nella ripresa passa la squadra di Marino, che si
impone 2-0 grazie ai gol di Rossini e Minelli. Gialloblu in B a causa
della vittoria del Siena
Felicità Catania. ApBOLOGNA, 27 maggio 2007 - Sul neutro di Bologna
comincia sotto il diluvio e finisce sotto il sole. Un po' come la gara
del Catania: condannato dai risultati delle dirette concorrenti e
scoraggiato dalla propria impotenza nel primo tempo, trova due gol nella
ripresa, vince e si salva. A completare il quadro del Dall'Ara è un
risultato esterno: proviene da Siena, dove la squadra di casa vince 2-1
contro la Lazio e affossa il Chievo, che è dunque la terza retrocessa
della stagione dopo Ascoli e Messina. A Bologna finisce 2-0, Rossini e
Minelli i goleador di giornata.
GARA BLOCCATA - Marino fa debuttare dal 1' il giovane Biagianti, con
Lucenti dirottato a far da sponda destra del tridente e Corona
accentrato al posto di Rossini, sacrificato in panca. Nessuna novità
invece nel Chievo, condizionato dalle assenze tanto quanto i siciliani.
Ma la scelta di Marino non viene premiata: finirà infatti sui piedi di
Biagianti l'unica palla-gol siciliana del primo tempo, col
centrocampista che sprecherà mandando alto su assist di Corona. E' il
minuto 27. Prima e dopo pressochè il nulla, da parte del Catania,
mentre qualcosa di più e di meglio fanno vedere i veneti, più
organizzati e più determinati. Tanto che in avvio hanno due buone
occasioni per andare in vantaggio. Al 9' Pantanelli devia in tuffo un
destro al volo di Sammarco, all'11' Mandelli sbaglia mira di poco. E al
17' Semioli scheggia l'esterno di un incrocio dei pali difesi da
Pantanelli. Poi anche il Chievo si adegua alla quiescenza del Catania, e
la gara perde ulteriormente di intensità. Non bastano le notizie
provenienti dagli altri campi (al 23' vincono Reggina, Parma e Chievo,
ossia tutte le dirette concorrenti della lotta-salvezza) per vivacizzare
un Catania terreo in volto e bloccato nelle gambe.
LA SVOLTA - I siciliani cercano la svolta nella ripresa: il piglio è
finalmente autoritario, il pubblico si fa sentire, la squadra si porta
in avanti con frequenza e puntualità. Insomma, sembra un altro Catania.
Marino si rimangia la scelta iniziale e mette Rossini al posti di
Biagianti (11'), Del Neri prima gioca la carta Obinna per Bogdani (5'),
poi infittisce la retroguardia inserendo Rickler per Semioli (19'). Al
20' la scena madre della gara: Rossini salta e di testa infila Squizzi.
Tutto cambia: ora è il Catania a confermarsi in A, col Chievo nel
dramma. Al 23' Obinna ha la palla dell'1-1 ma manda alto, poi i due
allenatori cambiano di nuovo il quadro del match: Minelli rileva Corona,
Cossato entra al posto di Lanna. E il Chievo riparte a testa bassa, a
caccia del pari. Intanto però ci pensa... Rocchi: al 28' la Lazio
pareggia, il Siena è la terza retrocessa. Ma il Catania non si lascia
incantare, e trova il raddoppio ancora con un neo-entrato: punizione di
Vargas, Minelli supera Squizzi con un destro ravvicinato. E' il 35', per
i catanesi comincia la festa. Per il Chievo invece la speranza dura
poco: al 40' Negro regala il 2-1 al Siena e per i veneti è l'addio alla
A, sei anni dopo.
Livia Taglioli (Gazzetta dello Sport)
Marino
se ne va: "Il mio compito si conclude qui"
BOLOGNA
- "Siamo arrivati a giocare partite così difficili con problemi
d'organico, ma il Catania ha messo in campo tanta forza di reagire,
aiutato dalla gente, fondamentale oggi e contro il Milan. Siamo contenti
per la salvezza. Da febbraio il nostro percorso è stato tutto in
salita, meritavamo di salvarci". Pasquale Marino è felice per il
traguardo raggiunto dal club etneo.
Il
tecnico marsalese ripercorre una stagione molto difficile:
"All'inizio abbiamo sofferto tantissimo, solo nell'ultimo periodo
ci siamo ripresi. La società è stata molto vicina alla squadra e
all'allenatore".
C'è
anche spazio per un messaggio alla famiglia dell'ispettore Raciti.
"Quando c'è di mezzo la scomparsa di una persona non ci sono
parole. Abbiamo sofferto in questo periodo, ma non c'è paragone con la
tragica notte del 2 febbraio. Spero che non accada più e che le
famiglie vadano allo stadio per guardare uno spettacolo".
"Penso
però che la mia esperienza al Catania sia finita - annuncia Marino -,
credo che il mio mandato sia scaduto. Sono stati due anni fantastici, ma
quando si fanno certe scelte bisogna essere razionali. Ho dato tutto e
ricevuto tantissimo, diciamo che forse è meglio cambiare nel momento in
cui la gente ti vuole bene e ti chiede di rimanere".
"Sono
arrivato in sordina, volevo lasciare un buon ricordo. Gli obiettivi che
mi hanno chiesto sono stato raggiunti. Dove vado? Per ora a Marsala, a
casa, per le vacanze. E' chiaro che spero che ci sia un interessamento
da parte di qualche società, ma la mia decisione di lasciare il Catania
non è dovuta a questo".
In
casa Chievo, parla il tecnico Del Neri. "Tutto il calcio italiano
deve dispiacersi - ha detto Del Neri - la società ha dimostrato che con
poco si può far tanto. I verdetti nel calcio ci sono, spero si possa
assorbirli e ripartire con entusiasmo. Io spero di continuare a far
ancora parte del progetto, ma questo bisogna chiederlo al
presidente".
La
partita di Bologna rimarrà però una ferita difficile da rimarginare.
"Era una partita secca, una finale - ha aggiunto - e forse abbiamo
pagato in questa partita un mese di partite affrontate come finali.
Abbiamo sofferto l'aggressività del Catania, eravamo tesi, ma se siamo
retrocessi è segno che qualcosa abbiamo anche sbagliato. Voglio
ringraziare i tifosi, sono un popolo fantastico e riusciranno a starci
vicini anche in futuro".
A
caldo, a fine partita, Semioli (uscito anzitempo per un problema al
tallone) ha detto in tv che gli altri risultati erano in qualche modo
già scritti. Dopo un'ora dalla fine della partita è stato capitan
Lanna a correggere il tiro. "È stato tutto regolare - ha detto -
nel calcio a volte le motivazioni fanno la differenza. Col Chievo ci
sono stati molti momenti belli, adesso si tratterà di ripartire"
.
Un
anno dopo città ancora in festa
Come
lo scorso anno: la permanenza in Serie A per i tifosi del Catania vale
come la promozione. Così i sostenitori etnei dopo il 2-0 sul Chievo che
ha scongiurato il rischio retrocessione sono scesi rumorosi in piazza e
per le strade della città.
Chi
non ha potuto seguire la squadra di Marino sino al Dall'Ara ha visto in
televisione la partita e al fischio finale dell'arbitro Rizzoli si è
riversato in centro, negli abituali luoghi di ritrovo come piazza Europa
e piazza Duomo, per festeggiare con gli altri sostenitori etnei il
traguardo appena tagliato.
Cortei
di auto, trombette, bandiere, sciarpe e cori stanno animando la festa
catanese. Una festa che promette di protrarsi per l'intero pomeriggio e
sino a tarda sera.
|
LA CLASSIFICA
FINALE 2006-2007
Inter campione
d'Italia
14
Crespo H. (14 Inter) , Iaquinta V. (14 Udinese, 3 rig.) , Saudati L. (14
Empoli, 4 rig.) , Suazo D. (14 Cagliari, 8 rig.)
13 Budan I. (13 Parma) , Doni C. (13 Atalanta, 4 rig.) , Quagliarella F.
(13 Sampdoria)
12 Gilardino A. (12 Milan)
11 Di Natale A. (11 Udinese, 2 rig.) , Pandev G. (11 Lazio) , Zampagna
R. (11 Atalanta, 1 rig.)
10 Corini E. (10 Palermo, 4 rig.) , Materazzi M. (10 Inter, 4 rig.)
9
Di Michele D. (9 Palermo, 2 rig.) , Pellissier S. (9 Chievo, 2 rig.) ,
Rosina A. (9 Torino, 3 rig.) , Rossi G. (9 Parma, 3 rig.)
8 Amauri C. (8 Palermo) , Asamoah G. (8 Udinese) , Kaka' R. (8 Milan, 3
rig.) , Mancini A. (8 Roma) , Perrotta S. (8 Roma)
7 Bjelanovic S. (7 Ascoli) , Bogdani E. (5 Chievo, 2 Siena) , Corona G.
(7 Catania) , Cruz J. (7 Inter) , Pazzini G. (7 Fiorentina, 2 rig.) ,
Ronaldo L. (7 Milan) , Seedorf C. (7 Milan) , Soncin A. (6 Ascoli, 1
Atalanta)
6 Almiron S. (6 Empoli) , Bresciano M. (6 Palermo) , Brighi M. (6 Chievo)
, Caserta F. (6 Catania) , Franceschini D. (6 Sampdoria) , Frick M. (6
Siena) , Gasbarroni A. (6 Parma, 1 rig.) , Maccarone M. (6 Siena, 1 rig.)
, Mascara G. (6 Catania) , Mauri S. (6 Lazio) , Oddo M. (5 Lazio, 1
Milan, 3 rig.) , Paolucci M. (6 Ascoli) , Reginaldo F. (6 Fiorentina) ,
Stankovic D. (6 Inter) , Ventola N. (6 Atalanta)
5 Adriano L. (5 Inter) , Caracciolo A. (5 Palermo) , Delvecchio G. (5
Sampdoria) , Foggia P. (4 Reggina, 1 Lazio) , Loria S. (5 Atalanta) ,
Obinna V. (5 Chievo, 1 rig.) , Obodo C. (5 Udinese) , Panucci C. (5
Roma) , Pozzi N. (5 Empoli) , Simplicio F. (5 Palermo) , Taddei R. (5
Roma) , Zaccardo C. (5 Palermo)
4 Barreto P. (4 Udinese, 1 rig.) , Bonazzoli E. (4 Sampdoria) , Busce'
A. (4 Empoli) , Cordova N. (4 Messina) , Flachi F. (4 Sampdoria, 3 rig.)
, Matteini D. (4 Empoli) , Stellone R. (4 Torino) , Vannucchi I. (4
Empoli) , Vigiani L. (3 Reggina, 1 Livorno) , Volpi S. (4 Sampdoria, 2
rig.)
3 Abbruscato E. (3 Torino) , Antonini L. (3 Siena) , Bakayoko I. (3
Livorno) , Boudianski V. (3 Ascoli) , Cambiasso E. (3 Inter) , Capone A.
(3 Cagliari) , Colucci G. (3 Catania) , Comotto G. (3 Torino) , Conti D.
(3 Cagliari) , Cozza F. (3 Siena) , Danilevicius T. (3 Livorno, 1 rig.)
, Fiore S. (2 Livorno, 1 Torino) , Gamberini A. (3 Fiorentina) ,
Jankulovski M. (3 Milan) , Jorgensen M. (3 Fiorentina) , Makinwa A. (3
Lazio) , Marchini D. (3 Cagliari) , Mexes P. (3 Roma) , Montella V. (3
Roma) , Muntari S. (3 Udinese) , Muslimovic Z. (3 Parma) , Muzzi R. (3
Torino) , Negro P. (3 Siena) , Oliveira R. (3 Milan) , Pepe S. (3
Cagliari) , Samuel W. (3 Inter) , Siviglia S. (3 Lazio) , Stendardo G.
(3 Lazio) , Tedesco G. (3 Palermo) , Tiribocchi S. (3 Chievo) , Tissone
F. (3 Atalanta)
2
Alvarez E. (2 Messina) , Ambrosini M. (2 Milan) , Ariatti L. (2 Atalanta)
, Bombardini D. (2 Atalanta) , Bonanni M. (2 Ascoli, 1 rig.) , Burdisso
N. (2 Inter) , Cassetti M. (2 Roma) , Cavani E. (2 Palermo) , Codrea P.
(2 Siena) , De Rossi D. (2 Roma) , Delvecchio M. (2 Ascoli) , Dessena D.
(2 Parma) , Di Biagio L. (2 Ascoli, 2 rig.) , Di Napoli A. (2 Messina) ,
Favalli G. (2 Milan) , Ferrari M. (2 Roma) , Ferreira Pinto A. (2
Atalanta) , Figo L. (2 Inter, 1 rig.) , Filippini A. (2 Livorno) ,
Floccari S. (2 Messina) , Grosso F. (2 Inter) , Inzaghi F. (2 Milan) ,
Jimenez L. (2 Lazio) , Ledesma C. (2 Lazio) , Leon J. (2 Reggina) ,
Lucarelli A. (2 Reggina) , Maggio C. (2 Sampdoria) , Maicon D. (2 Inter)
, Manfredini C. (2 Lazio) , Migliaccio G. (2 Atalanta) , Modesto F. (2
Reggina) , Montolivo R. (2 Fiorentina) , Mutarelli M. (2 Lazio) ,
Palombo A. (2 Sampdoria) , Parisi A. (2 Messina, 2 rig.) , Paulinho P.
(2 Livorno) , Perrulli G. (2 Ascoli) , Pfertzel M. (2 Livorno) , Pirlo
A. (2 Milan) , Portanova D. (2 Siena) , Rosi A. (2 Roma) , Rossini F. (2
Catania) , Sammarco P. (2 Chievo) , Semioli F. (2 Chievo) , Stovini L.
(2 Catania) , Tavano F. (2 Roma) , Tedesco G. (2 Reggina) , Vergassola
S. (2 Siena, 1 rig.) , Vieri C. (2 Atalanta) , Vucinic M. (2 Roma) ,
Zanchetta A. (2 Chievo, 1 rig.) , Zanchi M. (2 Messina)
1 Adriano P. (1 Atalanta) , Amerini D. (1 Reggina) , Aquilani A. (1
Roma) , Barzagli A. (1 Palermo) , Bazzani F. (1 Sampdoria) , Behrami V.
(1 Lazio) , Belleri M. (1 Lazio) , Bellini G. (1 Atalanta) , Bertotto V.
(1 Siena) , Bianco P. (1 Cagliari) , Biava G. (1 Palermo) , Biondini D.
(1 Cagliari) , Blasi M. (1 Fiorentina) , Borriello M. (1 Milan) , Bovo
C. (1 Torino) , Brevi E. (1 Siena) , Brocchi C. (1 Milan) , Budel A. (1
Cagliari) , Capuano C. (1 Palermo) , Carrozzieri M. (1 Atalanta) , Cesar
R. (1 Livorno, 1 rig.) , Cigarini L. (1 Parma) , Cioffi G. (1 Torino) ,
Cocco A. (1 Cagliari) , Colucci L. (1 Cagliari) , Coly F. (1 Parma) ,
Contini M. (1 Parma, 1 rig.) , Corvia D. (1 Siena) , Cossato F. (1
Chievo) , Costacurta A. (1 Milan, 1 rig.) , Cribari S. (1 Lazio) ,
D'Agostino A. (1 Cagliari) , Dainelli D. (1 Fiorentina) , D'Anna L. (1
Chievo) , D'Aversa R. (1 Messina) , De Martino R. (1 Udinese) , Defendi
M. (1 Atalanta) , Diana A. (1 Palermo) , Donati M. (1 Atalanta) ,
Esposito M. (1 Cagliari) , Esteves R. (1 Reggina) , Felipe D. (1
Udinese) , Fernando Couto M. (1 Parma) , Ferri M. (1 Cagliari) , Fini M.
(1 Ascoli) , Franceschini I. (1 Torino) , Galante F. (1 Livorno) ,
Gattuso G. (1 Milan) , Gourcuff J. (1 Milan) , Grella V. (1 Parma, 1 rig.)
, Guberti S. (1 Ascoli) , Kaladze K. (1 Milan) , Knezevic D. (1 Livorno)
, Konko A. (1 Siena) , Kroldrup P. (1 Fiorentina) , Liverani F. (1
Fiorentina) , Maldini P. (1 Milan) , Mancosu M. (1 Cagliari) , Mandelli
D. (1 Chievo) , Marcolini M. (1 Chievo) , Marianini F. (1 Empoli) ,
Marzoratti L. (1 Empoli) , Masiello S. (1 Messina) , Matusiak R. (1
Palermo) , Maxwell S. (1 Inter) , Minelli M. (1 Catania) , Morfeo D. (1
Parma) , Morimoto T. (1 Catania) , Moro D. (1 Empoli) , Morrone S. (1
Livorno) , Ogasawara M. (1 Messina) , Okaka Chuka S. (1 Roma) , Paponi
D. (1 Parma) , Parravicini F. (1 Parma) , Pecorari M. (1 Ascoli) , Pinzi
G. (1 Udinese) , Pizarro D. (1 Roma) , Potenza A. (1 Fiorentina) ,
Pratali F. (1 Empoli) , Raggi A. (1 Empoli) , Recoba A. (1 Inter) ,
Rezaei R. (1 Livorno) , Rinaudo L. (1 Siena) , Rivalta C. (1 Atalanta) ,
Santana M. (1 Fiorentina) , Sivok T. (1 Udinese) , Solari S. (1 Inter) ,
Sottil A. (1 Catania) , Ujfalusi T. (1 Fiorentina) , Vieira P. (1 Inter)
, Wilhelmsson C. (1 Roma) , Zanetti J. (1 Inter) , Zanetti P. (1 Ascoli)
, Zenoni C. (1 Sampdoria) , Ziegler R. (1 Sampdoria) , Zoro M. (1
Messina) |
I
I PROTAGONISTI
DI QUESTO FILM
|
|
|
|
Ascoli |
Atalanta |
Cagliari |
Catania |
|
|
|
|
Chievo |
Empoli |
Fiorentina |
Internazionale |
|
|
|
|
Lazio |
Livorno |
Messina |
Milan |
|
|
|
|
Palermo |
Parma |
Reggina |
Roma |
|
|
|
|
Sampdoria |
Siena |
Torino |
Udinese |
LA RIVELAZIONE
LE PARTITE
GIRONE DI
ANDATA
CAMPIONATO
2006-07 |
1°
GIRONE ANDATA |
|
|
|
marcatori
10'
s.t. Corona
|
|
|
Cagliari
(4-3-3): Chimenti 6, Ferri 6, Lopez 5, Bianco 5 (39' st Bizera sv), Del
Grosso 5, Biondini 6 (34' st D'Agostino sv), Conti 4.5, Budel 5 (20' st
Capone 5), Esposito 5, Suazo 5.5, Pepe 5. (26 Fortin, 14 Pisano, 8
Conticchio, 21 L. Colucci). All.: Giampaolo 4.5.
|
N
|
Catania
(4-3-3): Pantanelli 7, Silvestri 6, Stovini 7, Sottil 6.5, Falsini 7,
Sardo 6.5, Biso 6, Baiocco 7, Corona 7.5 (30' st G. Colucci sv), Spinesi
6.5 (39' st Rossini sv), Mascara 7 (16 Polito, 5 Minelli, 7 Vargas, 8
Edusei, 11 Del Core). All. Marino 8.
|
NOTE:
spettatori 8.000 circa. Espulso Conti al 50' s.t. per doppia
ammonizione. Ammoniti Falsini, Sardo, Sottil, Silvestri, Baiocco.
Recupero 1' p.t., 5° Arbitro:
Rocchii
|
|
Le
altre partite: Fiorentina-Inter 2-3 -Roma-Livorno 2-0 - Atalanta - Ascoli 3-1
- Chievo - Siena 1-2 - Messina - Udinese 1-0 - Milan - Lazio 2-1 - Palermo -
Reggina 4-3 - Sampdoria - Empoli 1-2 Torino - Parma 1-1 |
Catania,
ritorno in A con sorpresa. A Cagliari vittoria firmata Corona
Sardi deludenti. Sfiorano il pareggio solo negli ultimi minuti
CAGLIARI - Ventitré anni lontano dal gotha del calcio e un ritorno da
grande protagonista per il Catania. Con un destro al volo di rara
bellezza e precisione Giorgio Corona, al debutto in A a 32 anni, regala
agli etnei una storica vittoria. Niente da fare per un Cagliari
deludente, con poche idee e scarsa grinta. Dovrà lavorare Giampaolo che
un debutto così non se l'aspettava. Bravo, invece, Marino.
Da
matricola umile, ma per nulla timorosa, il Catania non ha fatto
barricate, ha giocato a viso aperto e si è meritato questi primi tre
punti, anche se nel finale il Cagliari (palo di Pepe al 90', miracolo di
Pantanelli al 91') è stato davvero sfortunato.
Partita
non bella, ma comunque interessante anche se le premesse, visti gli
schieramenti, erano ben altre. Giampaolo e Marino, infatti, si affidano
al tridente. Il primo, che ad Ascoli si affidava al 4-4-2 con due
esterni offensivi come Foggia e Fini, decide di non stravolgere il credo
tattico negli ultimi anni in voga a Cagliari. Non c'è Langella e oltre
ad Esposito e Suazo, è Pepe a fare la terza punta partendo da sinistra.
A centrocampo Biondini, Conte e Budel, in difesa Bianco eLopez in mezzo
con Ferri e Del Grosso esterni.
I
debuttanti Mascara e Corona, al loro esordio in A, sono le punte
catanesi che girano intorno al bomber Gionatha Spinesi. A differenza di
Giampaolo, Marino si affida ad una difesa a tre con Silvestri, Sottil e
Stovini, ma gli esterni di centrocampo, Sardo e Falsini, arretrano
sempre in fase difensiva per una linea a 5.
Biso
e Baiocco sono i mediani, due interditori tutti corsa e polmoni. Fa un
gran caldo al Sant'Elia e i giocatori ne risentono, avvio lento e
squadre che si studiano a fondo. Poche le emozioni, ma chi si aspettava
un Catania timido e un Cagliari arrembante si sbagliava.
Sono
gli etnei a controllare la partita e a farsi vedere per primi con un
destro a girare di Mascara, su punizione, che finisce sul fondo.
Il
Cagliari risponde due minuti più tardi con una combinazione
Suazo-Pepe-Suazo che l'honduregno chiude con un pallonetto che finisce
sopra la traversa. Piccole scintille in una gara che offre poco. Al 24'
si fa vedere Pepe, largo il suo piatto destro, lenta, invece, al 31' la
punizione di Conti che Pantanelli (un ex) blocca a terra. Al 34'
clamorosa occasione da gol per Spinesi che approfitta di un liscio in
area di Bianco, ma calcia sui piedi di Chimenti bravo a chiudere lo
specchio della porta all'ex barese.
Nel
finale di tempo due occasioni per il Cagliari, prima con Pepe che non si
coordina bene sull'assist di Esposito, poi con Suazo bravissimo a
girarsi e a sfiorare il palo con un bel sinistro. Si va negli spogliatoi
sullo 0-0, nella ripresa nessun cambio. All'8' grande azione di Pepe
sulla sinistra, servizio all'indietro per Esposito che da due passi
calcia incredibilmente fuori. Cagliari subito punito: due minuti più
tardi, infatti, Corona trova un destro al volo dai 18 metri che trafigge
imparabilmente Chimenti.
Gran
gol e debutto in A, a 32 anni, da ricordare per il bomber palermitano.
Ospiti in vantaggio, Giampoalo osa: dentro Capone, fuori Budel. Giuseppe
Colucci per Spinesi la risposta di Marino.
Il
Cagliari, nonostante le 3 punte e Capone, non riesce a far breccia nella
difesa catanese. Al 21' ci prova Conti, ma Pantanelli alza la sua
punizione sulla traversa. Al 24' fuga di Suazo, ma Pantanelli riesce a
bloccarlo in uscita. Il Cagliari dà l'impressione di non crederci e di
non avere la forza per reagire. Solo nel finale trova orgoglio e forza
d'animo, ma non ha fortuna.
Al
45' il colpo di testa di Pepe è perfetto, ma il palo interno salva
Pantanelli che, un minuto più tardi, è strepitoso nel dire no ad un
tiro a botta sicura di
Esposito. Al 50' espulso Conti per doppia ammonizione. Vince il Catania,
siciliani in festa, per il Cagliari inizio in salita.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
2°
GIRONE ANDATA |
|
|
|
marcatori
|
|
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Stovini, Sottil, Falsini (43' st Vargas);
Baiocco, Biso, Caserta; Mascara, Spinesi (31' st Del Core), Corona. In
panchina: Polito, Minelli, Sardo, Izco, Colucci, Edusei. Allenatore:
Marino
|
|
ATALANTA
(4-2-3-1): Calderoni; Adriano (17' st Bellini), Rivalta, Carrozzieri,
Ariatti; Donati, Migliaccio; Ferreira Pinto (17' st Tissone), Defendi,
Bombardini; Zampagna (46' st Soncin). In panchina: Ivan, Talamonti,
Manzoni, Bernardini. Allenatore: Colantuono |
NOTE:
Spettatori: 30.000
circa. Ammoniti: Biso, Baiocco, Carrozzieri, Donati, Sottil, Defendi,
Ariatti, Zampagna, Bellini. Angoli: 8-1 per il Catania. Recuperi: 2'
pt e 3' st. Arbitro: Palanca. |
|
Le
altre partite: Reggina - Cagliari 2-1 - Inter - Sampdoria 1-1 - Ascoli -
Messina 1-1 - Empoli - Chievo 1-1 - Lazio - Palermo 1-2 - Livorno - Fiorentina
1-0 - Siena - Roma 1-3 - Udinese - Torino 2-0 - Parma - Milan 0-2 |
Niente
spettacolo e nervi tesi. A Catania a Atalanta basta il pari
CATANIA - Nulla di clamoroso al Cibali. Ma questa volta va bene
così: al Catania e all'Atalanta. Finisce 0-0 al Massimino dove la A
tornava dopo 23 anni di assenza. Un punto che consente alle due
neopromosse di portarsi a quota 4 in classifica e di conservare
l'imbattibilità dopo le prime due giornate di campionato. Quello che è
mancato, però, è stato lo spettacolo: pochi tiri in porta, ancora meno
emozioni, ma tanti ammoniti (ben nove) e molti, troppi falli. Bravo
l'arbitro Palanca, a mantenere la calma e a tenere in pugno la partita.
Rispetto
alla vittoria di Cagliari Marino, preoccupato dai tre trequartisti dell'Atalanta
(Ferreira Pinto, Defendi e Bombardini), decide di arretrare Falsini
sulla linea dei difensori e di affiancare Caserta a Biso e Baiocco a
centrocampo. In avanti confermato il tridente Mascara-Spinesi-Corona.
Nell'Atalanta
pesante assenza per l'ex Colantuono: non c'è l'infortunato Ventola
(autore di una doppietta nel 3-1 di domenica scorsa contro l'Ascoli) e
Zampagna (un altro ex) è l'unica punta, anche se alle sue spalle ci
sono Ferreira Pinto, Defendi (l'unica novità rispetto alla prima di
campionato) e Bombardini.
Meglio
del Catania fa l'Atalanta con Donati e Migliaccio a fare filtro e le
veloci ripartenze di Ferreira Pinto e, soprattutto, Bombardini. Un po'
in ombra, invece, Zampagna e Spinesi. Nella cronaca del primo tempo
poche le occasioni da gol. Al 2' Donati, tutto solo, spreca l'assist di
Zampagna con un sinistro sbilenco. Bello ma largo, invece, quello di
Baiocco al 9'. Al 14' Bombardini va via a destra, tiro-cross insidioso
che, deviato da Pantanelli, attraversa tutta l'area piccola senza
trovare nessun compagno.
Gara
nervosa tanti ammoniti e grande equilibrio a centrocampo dove Baiocco
rischia l'espulsione più volte. Al 36' fuga di Bombardini che si fa 60
metri palla al piede, bravissimo Baiocco a fermarlo proprio al momento
del tiro. Al 41' il primo vero tiro in porta: bravo Calderoni a deviare
in angolo il sinistro di Falsini.
Si
va negli spogliatoi sullo 0-0, si torna in campo con gli stessi 22, ma
anche nella ripresa Pantanelli e Calderoni possono godersi il sole
tranquillamente. Da segnalare solo un destro da 18 metri di Zampagna
bloccato a terra dal portiere rossoazzurro e poi, al 18', la bella
giocata di Corona che mette in mezzo, ma Carrozzieri e Rivalta fanno
buona guardia, impedendo a Mascara e a Spinesi di trovare la deviazione
vincente. E' questa la fotografia della partita: meglio le difese, male
i reparti offensivi ad eccezione di Corona, da una parte, e Bombardini
dall'altra.
Al
34', però, Zampagna inventa un pallonetto da fuori area che Pantanelli
para con qualche difficoltà. E' la scossa che scuote il Catania che
crea due occasioni in un minuto: al 37' ancora Corona dentro per
Mascara, largo il suo destro da buona posizione. Al 38' Caserta trova
Biso in area, deviazione d'esterno destro, Calderoni si oppone in due
tempi.
Marino,
che aveva inserito Del Core al posto dello spento Spinesi, nel finale si
gioca la carta Vargas, ma il peruviano in due minuti non può fare
miracoli.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
3°
GIRONE ANDATA |
|
|
|
marcatori
25'
pt Corona
27' pt Tedesco
2' st Simplicio
21' st Mascara
23' st Corini (rig.)
30' st Amauri
37' st Barzagli
48' Spinesi |
|
|
Palermo
(4-3-2-1): Agliardi, Zaccardo, Barzagli, Biava, Pisano, Tedesco, Corini,
Simplicio, Di Michele, Amauri, Bresciano. All. Guidolin |
|
Catania
(4-3-3): Pantanelli, Falsini, Stovini, Sottil, Silvestri, Caserta, Biso,
Baiocco, Colucci, Mascara, Corona. All. Marino
|
NOTE:
Spettatori: 45.000
circa. Ammoniti: (29' pt) G. Tedesco, (37' st) A. Diana, (39' st) C.
Amauri, (25' pt) G. Colucci, (29' st) A. Pantanelli. Espulsi: (45' st)
F. Simplicio.
30
feriti alla fine della partita. Arbitro:
Trifoloni
|
|
Le
altre partite: Atalanta - Empoli 0-0 - Cagliari - Livorno 2-2 - Chievo - Lazio
0-1 - Fiorentina - Parma 1-0 - Messina - Reggina 2-0 - Milan - Ascoli 1-0 -
Roma - Inter 0-1 - Sampdoria - Udinese 3-3 - Torino - Siena 1-2 |
Palermo
non si ferma più Derby e primato ai rosanero
Giorgio Corona, secondo gol in serie A
PALERMO - Continua la favola del Palermo che dopo Reggina e Lazio vince
anche il derby con il Catania per 5 a 3 e si gode la vetta solitaria
della classifica. La formazione di Guidolin non occupa per caso le parti
altre della classifica e contro i cugini etnei conferma tutte le sue
doti: squadra forte, completa in ogni reparto, che esprime gioco e dà
spettacolo con le sue accelerazioni.
Bellissima
partita, degna del massimo campionato, grazie anche a un discreto
Catania, squadra che se si esprimerà sempre a questi livelli non avrà
alcun problema a centrare la salvezza. E non bisogna certo avere
l'intuito alla Luciano Moggi per accorgersi soltanto a 32 anni di un
giocatore dalle doti non comuni di Giorgio Corona, che solo nella
passata stagione è retrocesso in C con il Catanzaro.
Guidolin
torna al tradizionale 4-3-2-1 dopo le variazioni tattiche di Londra e
Roma. Riprende il suo posto Pisano sulla fascia sinistra, mentre a
destra in difesa gioca Cassani con Zaccardo spostato al centro insieme a
Barzagli. Novità anche a centrocampo dove il tecnico rosanero concede
una giornata di riposo a Diana, sostituito da Tedesco. Bresciano e Di
Michele a supporto di Amauri in avanti. Marino, che ha a disposizione
l'intera rosa, lascia in panchina Spinesi, non al meglio della
condizione fisica, al suo posto inserisce Colucci.
Grande
coreografia al "Barbera" per un derby che torna dopo 43anni,
in serie A, dopo tanti scontri nelle categorie inferiori, stadio
strapieno, ma anche un continuo lancio di fumogeni e petardi tra le
opposte fazioni, spettacolo poco gradevole da vedere.
Inizio
veemente con grande carica agonistica da parte di entrambe le formazioni
che tentano subito la via del gol. Ci prova dopo pochi secondi Corona,
imitato qualche minuto più tardi da Tedesco, unico palermitano in campo
tra i rosanero. Al 14' pregevole azione in contropiede del Palermo
avviata da Di Michele e proseguita da Amauri e simplicio, che sbaglia
l'ultimo passaggio.
Con
il passare dei minuti il Palermo intensifica il ritmo sfruttando la
velocità e le qualità tecniche dei suoi giocatori, mentre gli etnei
sono attenti e chiudono bene gli spazi. Al 27' il Catania passa in
vantaggio con Giorgio Corona che soffia palla in area, penetra in
dribbling e supera Agliardi.
Immediata
la replica del Palermo che pareggia alla prima occasione soltanto 1'
dopo: calcio d'angolo di Corini, batti e ribatti in area e tocco
vincente sottoporta di Tedesco. Dopo il pareggio il ritmo cala e fatta
eccezione per qualche rara accelerazione succede ben poco. Ad inizio
ripresa nessuna sostituzione. Il Palermo si porta subito in avanti e al
2' passa in vantaggio: gran conclusione dalla distanza di Fabio
Simplicio che passa tra le braccia di Pantanelli in tuffo, colossale la
svista del portiere rossazzurro. Un minuto più tardi Di Michele divora
il 3-1: l'attaccante palermitano in piena area prova a superare il
portiere con un pallonetto stile Olimpico. Il Catania appare stordito e
stenta a riprendere in mano la situazione.
All'8'
però Corona dopo un altro dei suoi dribbling ubriacanti manda fuori di
un soffio alla destra di Agliardi. Al 15' altra affondo personale, da
fuoriclasse, di Corona, quando lui ha la palla tra i piedi la difesa del
Palermo trema. Al 20' clamoroso errore di Agliardi e il Catania
pareggia: tiro innocuo di Mascara, il portiere rosanero prova a stoppare
di petto, il pallone lo supera ed entra lentamente in rete. Il portiere
si dispera, ma i tifosi rosanero e i compagni lo incoraggiano.
Al
24' fallo di Stovini su Bresciano in area, trefoloni è a due passi e
indica il dischetto. Corini dal dischetto infila il pallone alla destra
di Pantanelli e tutta la squadra corre ad abracciare Agliardi. Il
Palermo non molla, continua ad attaccare e al 36' sale a quota 5:
straordinaria progressione dalla sinistra di Bresciano che percorre
tutto il campo, serve a destra Diana in area, cross per Barzagli che di
testa ribadisce in rete. E' l'apoteosi, il "Barbera" esplode
di gioia. Ma non è finita: in pieno recupero al 49' terzo gol del
Catania con un missile su punizione di Spinesi che infila la barriera.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
4°
GIRONE ANDATA |
|
|
|
marcatori
pt
32' Floccari; st
13'
Mascara,
17'
Spinesi,
19'
Cordova. |
|
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Falsini; Baiocco, Biso
(40' st Millesi), Caserta, Mascara, Spinesi (22' st Sardo), Corona (41'
st Del Core). A disp.: Polito, Minelli, Vargas, Izco. All. Marino |
|
MESSINA
(4-4-1-1): Storari; Rea, Zanchi, Iuliano, Parisi; Alvarez (21' pt
Floccari), Coppola, Cordova, Masiello; Iliev (40' st Di Napoli); Riganò
(24' st Zoro). A disp.: Caglioni, La vecchia, Ogasawara, Sullo. All.
Giordano. |
NOTE:
Ammoniti: Caserta, Mascara, Coppola, Iuliano, Parisi, Biso, Spinesi e
Zoro. Espulsi: st 13' Mascara e 23' Iuliano per doppia ammonizione.
Spettatori 20.000 circa (800 circa supporters giallorossi
|
|
Le
altre partite: Ascoli - Sampdoria 1-1 - Empoli -Palermo 2-0 - Inter - Chievo
4-3 - Lazio -Atalanta 1-0 - Livorno -Milan 0-0 - Parma -Roma 0-4 - Reggina -
Torino 1-1 - Siena - Cagliari 0-0 - Udinese - Fiorentina |
Reti,
espulsioni e colpi di scena. Alla fine è pari tra Catania e Messina
CATANIA - La Sicilia regala un altro bel derby di serie A al massimo
campionato. Questa volta tocca a Catania e Messina offrire gol,
ribaltamenti di risultato ed emozioni. Finisce 2-2 ed è un risultato
giusto. E' vero che il Catania ha inseguito di più la vittoria e ha
giocato una partita più offensiva, ma il Messina si è confermata
squadra compatta, esperta, che sa soffrire e colpire al momento giusto.
Marino
conferma la formazione annunciata; assente Colucci, reduce da un
infortunio alla caviglia, mentre Spinesi rientra dal primo minuto al
centro dell'attacco a comporre il tridente con Mascara e Corona, che
torna a sinistra.
Giordano
concede un turno di riposo ad Arturo Di Napoli e inserisce Iliev per
dare una mano a Riganò; fuori anche Lavecchia, dentro Rea. Il tecnico
giallorosso, che ritrova Parisi in difesa, punta sul gioco degli esterni
con Alvarez e Masiello.
Buon
inizio del Catania che cerca con insistenza la via del gol nelle prime
battute. Già al 4' Storari deve compiere un ottimo intervento per
salvare in angolo dopo una punizione di Mascara. Il Messina risponde al
6' con un calcio di punizione dalla distanza di Cordova, la mira è
imprecisa e il pallone finisce molto alto sopra la porta di Pantanelli.
E' aggressivo il Catania, gioca sempre palla a terra e cerca di
sfruttare le folate dei suoi attaccanti e in particolare le giocate di
Corona che detta i tempi al reparto; il Messina si difende con ordine e
chiude bene gli spazi, mentre difetta nell'impostazione.
Al
21' si chiude il derby per Alvarez, alle prese con un infortunio alla
coscia; Giordano trasforma il modulo dei giallorossi in un 4-3-1-2
inserendo Floccari, con Iliev utilizzato da trequartista dietro le due
punte. Al 23' punizione di Mascara e colpo di testa di Sottil che esce
fuori di poco alla destra di Storari. Al 31' passa il Messina: angolo di
Cordova, azione confusa in area con una serie di trattenute, Sottil
allontana, il pallone rimpalla su Coppola che serve senza volerlo un
perfetto assist a Floccari che supera Pantanelli da distanza
ravvicinata.
Il
Catania reagisce e avanza il baricentro alla ricerca del pareggio. Al
36' Sottil, su cross di falsini dalla sinistra, colpisce di testa e
manda alto di un soffio. Al 41' è il Messina a sfiorare il raddoppio
con un'ottima giocata di Cordova per Iliev che si presenta solo davanti
a Pantanelli dalla destra, ma il portiere si salva in angolo. Il primo
tempo finisce qui, non ci sono sostituzioni ad inizio ripresa. Il
Catania riparte con grande determinazione, schiaccia il Messina, sfiora
il gol con Caserta e pareggia al 13': Corona dalla sinistra, crossa per
Mascara che con un colpo di testa mette il pallone alla sinistra del
portiere. Ingenuo l'attaccante rossazzurro che già ammonito, per
festeggiare si toglie la maglia e viene espulso per doppia ammonizione.
Il
Catania però insiste e al 16' passa in vantaggio: punizione, tocco per
Spinesi che con il destro infila la barriera e supera Storari alla sua
destra. Poteva sembrare il colpo di grazia per il Messina e invece i
giallorossi riequilibrano la situazione poco dopo al 19': Parisi crossa
dalla sinistra, la palla rimbalza e arriva a Cordova che con il destro
infila il portiere etneo.
Al
23' torna la parità numerica per l'espulsione per proteste di Iuliano
dopo un fallo di Corona. Sul 2-2 il ritmo cala, poi al 34' altra
occasione per il Catania con un diagonale al volo di Sardo. Alla fine i
tecnici danno vita a una girandola di cambi, ma il risultato non si
sposta dal 2-2.
Da
segnalare che prima della fine del primo tempo due agenti di polizia che
prestavano servizio all'interno dello stadio sono rimasti feriti. I due
sono stati colpiti nella zona della curva nord mentre tentavano di
soccorrere un tifoso colto da malore. Sono stati medicati in ospedale,
le loro condizioni non sarebbero gravi. Gli scontri sono proseguiti
anche a fine partita, quando la polizia ha lanciato lacrimogeni e i
tifosi del Messina sono stati bloccati all'interno dello stadio. Ci
sarebbero stati dei feriti, una persona è stata arrestata, trenta
ultras del Catania sono stati fermati.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
5°
GIRONE ANDATA |
|
|
|
marcatori
8'st
Jorgensen,
34'st
Toni
37'st Dainelli |
|
|
Fiorentina:
Frey, Ujfalusi (38'st Potenza), Dainelli, Kroldrup, Pasqual, Donadel,
Blasi (1'st Montolivo), Liverani, Mutu, Reginaldo (1'st Jorgensen),
Toni. All. Prandelli (Lobont, Gamberini, Potenza, Pazienza, Montolivo,
Gobbi, Jorgensen) |
|
Catania:
Pantanelli , Sardo (18'st Del Core), Silvestri, Sottil , Stovini ,
Falsini (1'st Vargas), Caserta ,Baiocco, Biso, Corona , Spinesi (38'st
Minelli). All. Marino (Polito, Minelli, Edusei,Vargas, Millesi , Del
Core, Colucci) |
NOTE:
Ammoniti: Blasi, Sottil, Ujfalusi, Mutu, Corona, Spinesi , Donadel
Espulsi: 36'pt Biso, Stovini. Arbitro: De Marco
|
|
Le
altre partite: Atalanta - Reggina 1-1 - Torino - Lazio 0-4 - Cagliari - Inter
1-1 - Messina - Livorno 0-1 - Milan - Siena 0-0 - Roma - Empoli 1-0 -
Sampdoria - Parma 3-2 - Udinese - Ascoli 0-0 - Chievo - Palermo 0-1 |
La
Fiorentina ritrova i gol di Toni. Il Catania perde 3-0: due espulsi
FIRENZE - Con una vittoria sul Catania meno semplice di quanto non
dica il risultato (3-0), la Fiorentina riacquista forza al
"Franchi" e sale a -13 in classifica. La strada verso la
fatidica quota 0 è ancora lunga, ma ci sono segnali positivi per
Prandelli, uno su tutti il ritorno al gol di Toni. Il Catania gioca
buona parte della gara in 10, finisce addirittura in 9, tutto sommato
tiene bene il campo fino al 2-0, ma in avanti non punge e Frey è un
semplice spettatore della partita.
Prandelli
gioca ancora la carta del tridente, formato da Mutu, Reginaldo e Toni,
mentre Marino si affida alla collaudata coppia d'attacco Corona-Spinesi.
L'avvio di gara della Fiorentina non è esaltante, il tridente non
decolla, i centrocampisti portano troppo palla e i ritmi sono troppo
bassi. Il Catania così può controllare senza particolari problemi. Tra
i viola l'unico che sembra ispirato è Mutu, che da sinistra crea
qualche problema alla difesa rossoazzurra, ma a parte qualche mischia su
palla inattiva, di pericoli veri per Pantanelli non ce ne sono.
Al
23' Mutu fa tutto da solo, e appena entrato in area cade a terra dopo un
contatto sospetto, De Marco lascia correre. Al 28' il rumeno trova uno
spazio a sinistra, ma anzichè servire Toni a centro area prova la
conclusione in porta, che finisce alta. Al 33' l'occasione migliore per
la Fiorentina nel primo tempo.
Calcio di punizione dalla sinistra, Toni salta più alto di tutto e il
suo colpo di testa scheggia la traversa. Ora la Fiorentina meriterebbe
il vantaggio. Il Catania si fa vedere in attacco al 35', con un colpo di
testa di Spinesi che finisce alto non di molto. Biso si fa espellere per
doppia ammonizione e lascia il Catania in 10. Al 41' il solito Mutu si
libera al tiro dalla distanza e impegna Pantanelli, che mette in angolo.
Un minuto dopo Toni segna di testa, ma è in fuorigioco e la rete è
giustamente annullata.
In
avvio di ripresa Prandelli inserisce Montolivo e Jorgensen per Blasi e
Reginaldo. All'8' Mutu serve Toni, che dal limite dell'area piccola si
vede respingere il tiro da Stovini. Al 9' Jorgensen dà alla Fiorentina
il meritato vantaggio. Montolivo serve dalla destra Toni, che
sottomiusra trova la grande respinta di piede di Pantanelli, ma
Jorgensen è il più veloce di tutti ad arrivare sulla palla e mette in
rete. Un gol che premia gli sforzi della Fiorentina e le mosse tattiche
di Prandelli.
Sollevata
psicologicamente dal gol dell'1-0, la Fiorentina continua a premere per
mettere in cassaforte il risultato. Al 35' Toni vince la sua sfida
personale con la porta di Pantanelli. Bella l'azione in velocità dei
viola, Mutu serve l'attaccante che entra in area e con un destro
potentissimo segna il 2-0. Un minuto dopo il Catania resta in 9 per
l'espulsione diretta di Stovini, e per la Fiorentina gli spazi diventano
praterie. Dainelli sugli sviluppi di un corner segna il 3-0, e nel
finale Toni e Montolivo sfiorano anche il poker.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
6°
GIRONE ANDATA |
|
|
|
marcatori
15'
pt Mascara,
29'
pt Stankovic
29'
st Stankovic
|
|
|
INTER
(4-4-2): Julio Cesar; J. Zanetti, Cordoba, Samuel, Maxwell (45' pt
Maicon); Figo, Dacourt, Stankovic, Solari; Ibrahimovic, Adriano (12' st
Cruz). |
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Vargas, Minelli, Sottil, Silvestri; Baiocco, Edusei(37'
st Del Core), Caserta; Mascara, Spinesi (11' st Corona), Colucci. |
NOTE:
Ammoniti:
16' pt Cordoba, 42' pt Colucci, 14' st Baiocco Arbitro:
Mazzoleni.giornata tiepida, terreno in mediocri condizioni, spettatori
33.000 (circa 4.000 i catanesi), angoli 10-4 per l'Inter
|
|
Le
altre partite: Sampdoria – Milan: 1 – 1; Reggina – Roma:1 – 0; Palermo
– Atalanta: 2- 3; Lazio -
Cagliari: 0-0; Torino – Chiedo: 1-0; Empoli – Fiorentina: 1-2;
Ascoli – Livorno: 0-2; Parma –Udinese: 0-3. |
Adriano
non esiste, il gioco è in ritardo ma l'Inter vince e va da sola al
comando. Grande prova del portiere siciliano Pantanelli e Mascara
festeggia il suo fantastico gol
MILANO - Due gol di Stankovic salvano una brutta Inter e la
proiettano addirittura in testa ad una classifica "corta" che
sembra aspettare il Milan con il suo eventuale sconto. Mancini può
tergersi i sudori freddi e mettere da parte (per ora) i propositi di
addio. Moratti sorride in tribuna. Piange solo il Catania che gioca
un'ottima partita, segna un gol straordinario con Mascara, ma torna a
casa senza un punto dopo una partita che avrebbe potuto vincere.
Mancini
manda Grosso in panchina e schiera Maxwell dall'inizio, l'Inter parte in
attacco ma gli ospiti fanno buona guardia e al 6' si rendono pericolosi
con Spinesi, il cui tiro viene bloccato a terra da Julio Cesar.
Al
16' c'è la perla di Mascara. Rimessa laterale sulla sinistra del fronte
d'attacco etneo. Il fantasista riceve il pallone all'altezza del vertice
dell'area ma molto spostato sulla fascia a 30/35 metri dalla porta. La
difesa dell'Inter gli lascia spazio e lui, allora, aggancia la sfera, fa
un palleggio, alza la testa per prendere la mira e colpisce
perfettamente indirizzando verso l'incrocio dei pali alla sinistra di
Julio Cesar. Il portiere brasiliano indietreggia forse abbagliato dal
sole, vola all'indietro ma non riesce a evitare il gol. Meraviglioso.
L'Inter
ci resta male, Mancini è impietrito in panchina, Moratti sembra una
sfinge. I nerazzurri rispondono con un tiro di Maxwell da fuori: la
palla termina abbondantemente alta sopra la traversa di Pantanelli. La
manovra dell'Inter è lenta e prevedibile.
Il
pari nerazzurro arriva comunque al 29' con un colpo di testa di
Stankovic solo a pochi metri dalla porta, su perfetto cross dalla destra
di Figo. Il Catania non accusa il colpo e mantiene bene il campo. Prima
dell'intervallo, Ibrahimovic tenta di servire di tacco Adriano ma il
brasiliano non arriva sulla palla.
Nella
ripresa, al 60', Mancini manda in campo Cruz al posto dell'evanescente
Adriano ed è proprio sull'argentino che al 68' Minelli commette fallo
da rigore. "El Jardinero" spara sulla destra di Pantanelli che
para con un gran balzo. Sul successivo corner nuovo miracolo di
Pantanelli che vola per respingere un tiro di Maicon, entrato al 46' al
posto di Maxwell.
L'Inter
trova la forza di ripartire (ed è questo il suo vero merito di oggi) e
crea altre occasioni fermate ancora dal portiere siciliano, sicuramente
il migliore in campo. Pantanelli salva ancora su un colpo di testa di
Cordoba, su un tiro di Solari e una botta di Stankovic. Ma non ce la fa
al 30' quando Stankovic, da fuori area, azzecca una rasoiata (su
respinta dello stesso portiere) che perfora una selva di gambe e
s'insacca nell'angolo destro.
Il
Catania tenta di pareggiare, ma non ne ha quasi più. C'è un tiro di
Caserta al 40' parato da Julio Cesar e, poi, quasi più nulla. Mancini e
Moratti passano dalla disperazione alla gioia. L'Inter continua a non
giocare bene ma, alla sesta giornata è sola in testa alla classifica.
Per adesso, può bastare.
Mancini
la spiega così: "Nel primo tempo abbiamo subito il gol e c'è
stato un pò di disordine, nel secondo le cose sono andate meglio,
abbiamo avuto tante occasioni e sarebbe stata un'ingiustizia non
vincere". Il tecnico non vuole commentare la prova opaca di
Adriano: "Ma quale problema, abbiamo vinto ed è stato merito di
tutti. Godiamoci questo risultato altrimenti dovrei dire sempre le
stesse cose".
Troppe
difficoltà con le piccole? "Il Catania ha giocato una buona
partita - spiega Mancini - non si possono sempre chiudere le gare
all'inizio, si possono vincere queste gare anche alla fine. Una cosa
certa è che subiamo troppi gol, dobbiamo cerca di fare meglio. Cruz? E'
il secondo rigore che sbagliamo".
|
Catania
(4-3-3): Pantanelli , Silvestri , Sottil , Stovini , Vargas , Caserta ,
Edusei , Baiocco , Colucci (40' st Millesi ), Spinesi (33' st Corona ),
Mascara . Allenatore: Marino.
|
|
Lazio
(4-4-2): Peruzzi , Belleri , Stendardo , Siviglia , Zauri , Manfredini
(13' st Mudingay ), Mutarelli , Baronio , Mauri (1' st Foggia ), Rocchi
, Pandev (20' st Tare ) . Allenatore: Rossi
|
NOTE:
Arbitro:Messina Ammoniti:
Stovini L. (Cat), Baronio R. (Laz)
Vargas J. (Cat)
, Rocchi T. (Laz)
, Foggia P. (Laz)
.
|
|
Le
altre partite: Messina – Empoli: 2-2; Cagliari – Torino: 0-0; Atalanta –
Sampdoria: 3-2; Fiorentina – Reggina: 3-0; Livorno – Siena: 0-0; Parma –
Ascoli: 1-0; Roma – Chiedo: 1-1; Udinese – Inter: 0-0; Milan – Palermo:
0-2 |
Catania,
tre punti a porte chiuse. Lazio irriconoscibile, un ko scontato. Colucci
protagonista sul neutro di Lecce
CATANIA - Non aveva mai vinto in casa il Catania, lo ha fatto oggi
lontano dal proprio pubblico e tra pochissimi intimi. Il "via del
Mare" di Lecce a porte chiuse, lo scenario surreale in cui i
rossoazzurri hanno travolto a sorpresa la Lazio con un netto e meritato
3-1. Peccato per i tifosi catanesi che hanno pagato le intemperanze
degli ultras nei derby con Palermo e Messina, facendosi squalificare il
campo per 2 giornate. Il miglior Catania, lontano da Catania, la
peggiore Lazio della stagione, giusto il 3-1 finale. Mancava il
pubblico, dunque, non la carica agonistica degli etnei che schiacciano
subito la Lazio, anche se il tridente di Marino non è
"purissimo". Insieme a Spinesi e Mascara, infatti, c'è
Colucci e non Corona che va in panchina. Intuizione giusta quella di
Marino, l'ex reggino sigla una doppietta e gioca una gran partita. A
centrocampo, indisponibile Biso, c'è Edusei che si piazza in mezzo tra
Baiocco e Caserta. E qui che il Catania fa la differenza, i tre centrali
rossazzurri sovrastano per corsa, muscoli e idee Baronio e Mutarelli,
quest'ultimo al rientro dopo un lungo stop, preferito a Mudingaiy, ma
ancora lontano da una condizione accettabile.
Baronio,
invece, prende il posto dell'infortunato Ledesma. Sulle fasce Mauri e
Manfredini si vedono poco, così i terzini del Catania, Silvestri e
Vargas, possono spingere senza preoccuparsi della fase difensiva, un
guaio per Belleri (sostituto di capitan Oddo, squalificato) e Zauri che
soffrono tantissimo. Normale, dunque, che il primo tempo sia dominato da
un Catania in grande salute e che pare non avvertire l'assenza dei
propri tifosi.
Ritmi
subito alti, al 14' Siviglia salva sulla linea di porta su un tiro di
Vargas deviato da Mascara. Gli etnei insistono, la Lazio
"dorme". Al 21' cross di Silvestri, centrale la girata di
Mascara. Un minuto dopo Peruzzi deve volare per deviare in angolo il
destro di Caserta. Monologo Catania, al 28' Mascara prova ad ingannare
Peruzzi su punizione, al 31' si ripete il duello: sul cross di Silvestri
incornata a colpo sicuro di Mascara, Peruzzi si esalta e salva. Al 36',
però, anche il campione del mondo s'arrende: cross dell'inesauribile
Silvestri, colpo di testa di Colucci e Catania in vantaggio. La Lazio
non reagisce e così, al 45', arriva il raddoppio: cross ancora dalla
destra di Colucci, Spinesi mette dentro in spaccata con il sinistro. Si
va all'intervallo con il meritatissimo doppio vantaggio catanese.
Nella
ripresa Rossi prova a cambiare qualcosa: dentro Foggia fuori Manfredini.
Ma dopo 8 minuti il Catania va sul 3-0, segna ancora Colucci che
raccoglie una respinta sul tiro di Spinesi e batte Peruzzi, questa volta
lento a rialzarsi dopo la prima conclusione.
La partita finirebbe qui se Baiocco non rovinasse la sua prestazione con
un folle retropassaggio che si trasforma in un assist per Rocchi, troppo
facile per lui saltare Pantanelli e mettere dentro a porta vuota. Il
Catania non si scompone, la Lazio non si sveglia e rischia l'1-4, ma
Peruzzi ci mette l'ennesima pezza e salva la sua porta su Spinesi.
Rossi
prova a dare sostanza al suo centrocampo: al 13' dentro Mudingayi e
fuori Manfredini, al 20' un cambio anche in avanti con Tare che rileva
lo spento Pandev. Il tempo per rientrare in partita ci sarebbe, ma è la
Lazio che non c'è. Il Catania non ha particolari difficoltà a
controllare la gara, anche se al 34' rischia tantissimo quando Tare
libera Mutarelli che, tutto solo, calcia incredibilmente a lato di
sinistro. E' l'ultima occasione per la Lazio, finisce 3-1, il Catania fa
festa, la Lazio resta a -1 e deve interrogarsi sulle ultime due gare
davvero deludenti.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
8°
GIRONE ANDATA |
|
|
|
marcatori
2'
st Frick
48'
st Corona.
|
|
|
SIENA
(4-4-2): Manninger; Bertotto, Negro, Rinaudo, Molinaro; Konko (1' st
Antonini), Brevi, Vergassola, Candela (33' st Alberto); Bogdani, Frick
(24' st Chiesa). In panchina: Pavarini, Gastaldello, D'Aversa, Corvia.
Allenatore: Beretta.
|
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Stovini, Sottil, Vargas; Baiocco, Edusei
(18' st Biso), Caserta (28' st Corona); Colucci, Spinesi, Mascara. In
panchina: Polito, Sardo, Minelli, Millesi, Del Core. Allenatore: Marino. |
NOTE:
Arbitro:Brighi serata
fresca, terreno in buone condizioni, spettatori 10 mila circa.
Ammoniti: Silvestri, Negro. Angoli:3-5 .
|
|
Le
altre partite: Atalanta - Cagliari 3-3;
Chievo – Milan 0-1; Empoli - Udinese 1-1; Inter - Livorno 4-1; Palermo -
Messina 2-1; Reggina - Parma 3-2; Roma – Ascoli 2-2; Sampdoria - Lazio 2-0;
Torino – Fiorentina 0-1 |
Corona
risponde a Frick nel recupero. La vittoria del Siena sfuma nel finale
SIENA - Uno a uno tra Siena e Catania al "Franchi", ma il
bicchiere è mezzo pieno per i siciliani e mezzo vuoto per i bianconeri,
se si pensa che a un minuto dalla fine i padroni di casa erano in
vantaggio grazie alla rete di Frick in avvio di ripresa. A regalare al
Catania un pareggio insperato ci ha pensato Corona, che ha risolto
sottomisura una mischia in area nell'ultimo assalto rossoazzurro, quasi
allo scadere del recupero.
La
gara inizia bene per il Siena, con Frick al 4' che da buona posizione
calcia a lato su cross di Bertotto, poi il Catania guadagna terreno e
possesso palla. Al 24' Colucci con un gran destro al volo all'altezza
dell'area piccola chiama Manninger a un grande intervento.
Dopo quest'occasione il Catania però si spegne, e nel finale di tempo
si assiste a un noioso equilibrio. Si va al riposo così sullo 0-0.
Nella
ripresa neanche due giri d'orologio e il Siena passa. Bogdani esce dal
torpore del primo tempo, va sul fondo e inventa un cross che finisce
sull'incrocio dei pali, sul pallone si avventa Frick che da due passi,
di tacco, mette in rete l'1-0. Al 6' ancora Bogdani protagonista, con un
bel destro da fuori area che finisce di poco a lato. La risposta del
Catania arriva al 9', con un gran destro dalla distanza che sfiora il
palo alla destra di Manninger.
Al
15' spazio in contropiede per Candela, il cui destro da posizione
centrale finisce di poco fuori. Marino inserisce Corona per Caserta, e
il neo entrato si fa vedere al 32', con un sinistro fuori non di molto.
Il Siena controlla senza patemi una partita correttissima (primo
ammonito Silvestri al 37' del secondo tempo), mentre il Catania non
ripete le belle prestazioni offerte contro Inter e Lazio, ma al 48',
quando l'1-0 sembra ormai cosa fatta, arriva il pareggio di Corona.
Sugli sviluppi di un calcio di punizione, l'attaccante rossoazzurro
anticipa tutti in mischia e con l'1-1 riempie a metà il bicchiere del
Catania, svuotando un po' quello del Siena.
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Stovini , Sottil , Vargas; Baiocco,
Edusei (31'st Biso ), Caserta ; Colucci (44'st Sardo), Spinesi (12'st
Corona ), Mascara. Allenatore: Marino
|
|
TORINO
(3-4-1-2): Abbiati ;Di Loreto, Cioffi (30'st Rosina), Franceschini 6,5;
Pancaro, Ardito (35'st Gallo ), Barone, Comotto,Fiore; Muzzi (22'st
Abbruscato ),Stellone. All:
Zaccheroni
|
NOTE:
Arbitro:Ciampi
Ammoniti:
Cioffi, Comotto, Stovini, Ardito, Caserta.
Espulsi:
al 7' st Mascara.
|
|
Le
altre partite: Parma Atalanta 3-1; Fiorentina Palermo 2-3; Cagliari Sampdoria
1-0; Messina Chievo 2-1; Lazio Reggina 0-0; Livorno Empoli 0-0; Ascoli Siena
0-1; Udinese Roma 0-1; Milan Inter 3-4 |
Catania-Torino,
pari non esaltante. Franceschini salva Zaccheroni
BARI - Un punto a testa tra Catania e Torino, che sul neutro di
Bari, e a porte chiuse, pareggiano 1-1 in una partita non esaltante e
decisa dagli episodi. In vantaggio con un rigore, contestatissimo, di
Spinesi, il Catania resta in dieci a inizio ripresa per l'espulsione di
Mascara. E il Toro, brutto e sterile in attacco, ne approfitta solo a 4'
dalla fine, con una zampata di Franceschini che forse salva la panchina
di Zaccheroni.
Edusei
la spunta su Biso, Colucci su Corona: Marino disegna così il suo
Catania, con la forza propulsiva del tridente, un centrocampo a tre in
cui Baiocco deve far legna ed una difesa che ha in Stovini e Sottil i
centrali.
Zaccheroni,
invece, ritocca anche il modulo, mettendo Fiore quasi da trequartista,
dando a Pancaro le chiavi della fascia destra e affidando a Muzzi e
Stellone le sorti dell'attacco.
Giocare
senza pubblico non è mai facile ma l'inizio degli etnei sembra non
risentire della strana atmosfera, tant'è che Abbiati, dopo soli 2', è
costretto all'uscita decisiva su Spinelli lanciato a rete. Il Toro non
morde e il Catania detta i ritmi e continua a farsi pericoloso: al 5'
Caserta, smarcato da un tacco di Colucci, sfiora lo specchio e al 17'
Mascara reclama il rigore per un presunto braccio galeotto di Cioffi.
Muzzi e Stellone provano ad allentare la morsa ma i siciliani passano al
20' con un penalty quantomeno dubbio.
Cioffi,
che gioca con una protezione al viso, dà un pestone involontario nella
sua area a Caserta, Ciampi si fida della segnalazione dell'assistente
Pirondini e Spinesi, dal dischetto, trafigge Abbiati di potenza. Cinque
minuti dopo il Catania potrebbe addirittura raddoppiare: Mascara
appoggia per Vergas il cui sinistro sorvola di un soffio la traversa.
Pantanelli si scalda solo al 26', quando blocca a terra il diagonale
debole di Pancaro ma al 40', nel momento migliore dei granata, ci mette
una mano per deviare in angolo un bel destro di Comotto.
Nella
ripresa il Torino è ancora pimpante e al 7' si ritrova anche con l'uomo
in più per il rosso diretto di Ciampi a Mascara, reo di una manata sul
volto protetto di Cioffi. Al 9', però, Spinelli potrebbe firmare la
doppietta: il bomber, poco dopo sostituito da Corona, va via di forza a
uno sbadato Di Loreto ma la sua conclusione è da dimenticare.
Il
Toro continua a collezionare angoli ma a non finalizzare una supremazia
adesso evidente. Entra Abbruscato per Muzzi ma è il Catania a non
sfruttare, al 24', un rapido contropiede, chiuso dal destro a giro di
Caserta su cui Abbiati si esalta.
Il
Torino sembra battuto ma, dopo una conclusione di Barone, trova il pari
al 41': Gallo spedisce in area una punizione su cui si avventa,
liberissimo, Franceschini. Finale con i granata che premono (gran parata
di Pantanelli su Rosina nel recupero) e il Catania che trema. Ma il
risultato resta sull'1-1.
|
REGGINA
(3-5-2): Pelizzoli 6; Lanzaro 6 (40' st Rios sv), A.Lucarelli 6, Aronica
6; Mesto 6, Esteves 5 (26' st Missiroli 5.5), Amerini 5.5 (33' st
Tognozzi sv), Tedesco 6.5, Modesto 6.5; Amoruso 6.5, Bianchi 6. In
panchina: Campagnolo, Giosa, Carobbio, Barilla', Rios. Allenatore:
Mazzarri 6.5
|
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli 7; Sardo 5.5, Sottil 6, Stovini 6.5, Vargas 6;
Baiocco 6.5, Edusei 6, Caserta 6.5 (49' st Minelli sv); Colucci 5 (45'
st Del Core sv), Spinesi 5 (21' st Biso 6), Corona 7. In panchina:
Polito, Falsini, Izco, Millesi. Allenatore: Marino 6.5 |
NOTE:
Serata
fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15.000 circa.
Ammoniti: Lanzaro, Sottil, Lucarelli, Corona
Arbitro:
Taglliavento
|
|
Le
altre partite:
Atalanta
- Milan 2-0; Chievo - Cagliari 0-0; Empoli - Lazio 1-1; Inter - Ascoli
2-0; Livorno - Udinese 1-0; Palermo - Sampdoria 2-0; Roma - Fiorentina
3-1; Siena - Parma 2-2; Torino - Messina 1-1 |
Gol
di Corona e un Pantanelli super. Reggina beffata in casa dal Catania
REGGIO CALABRIA - Pantanelli para, Corona segna. Il Catania vince in
casa della Reggina grazie agli interventi decisivi del proprio portiere
e al gol di "Re Giorgio". Una sconfitta immeritata per gli
amaranto di Mazzarri che restano a -3, ma che oggi hanno poco da
rimproverarsi, se non il crollo mentale dopo il gol siglato da Corona al
24' della ripresa. Fino a quel punto la Reggina aveva per lunghi tratti
dominato la gara, anche se il Catania non ha mai rinunciato a giocarsi
le proprie carte.
La
Reggina, reduce dallo 0-0 in casa della Lazio, deve rinunciare a Leon.
Al suo posto Mazzarri manda in campo Esteves piazzandolo nel centrocampo
a 5 e lasciando alla coppia Bianchi-Amoruso il compito di sfondare la
difesa catanese.
Dall'altra
parte Marino non rinuncia al tridente, nonostante la pesante assenza
dello squalificato Mascara. Al suo posto Corona che si sistema a destra
con Colucci a sinistra e Spinesi punta centrale. A partire forte è il
Catania che, con un gran sinistro di Baiocco, sfiora il vantaggio al 5'.
Partita equilibrata, ritmi alti e gran confusione a centrocampo con
Colucci e Corona, i due attaccanti esterni del Catania, che danno man
forte al centrocampo etneo.
La
Reggina fa fatica a trovare Bianchi e Amoruso e allora Tedesco decide di
provarci dalla distanza costringendo Pantanelli in angolo. Siamo al
minuto 22 e le fasi di studio sono ufficialmente terminate. La Reggina
cresce, il Catania non riesce a sostenere le punte, Spinesi tocca
pochissimi palloni e i siciliani si fanno vedere solo con una punizione
di Vargas che finisce sul fondo.
Meglio
la Reggina che comincia a creare palle-gol e a mettere in difficoltà la
difesa rossazzurra. Al 30' perfetto il cross di Mesto per la testa di
Bianchi che, da 6 metri, colpisce di testa a botta sicuro ma sfiora
clamorosamente il palo. Spinge la Reggina, Catania in difficoltà sulle
fasce. Al 36' Modesto va via a sinistra e serve al limite Amoruso, l'ex
Juve entra in area e piazza un destro a girare che Pantanelli, con
l'aiuto della traversa, devia in angolo.
Amaranto
scatenati: al 41' gran destro dai 20 metri di Bianchi, ancora decisiva
la risposta di Pantanelli che si allunga e devia in angolo. E' l'ultima
azione di un primo tempo che la Reggina ha giocato meglio soprattutto
nel finale, grazie alla qualità di Amoruso e alla spinta sulle fasce.
Catania ordinato ma poco incisivo in avanti, troppo solo Spinesi, Corona
e Colucci sono più due centrocampisti aggiunti che due attaccanti
esterni.
Nella
ripresa (dopo 3' di sospensione per lancio d'oggetti in campo), all'8',
Lucarelli rischia l'autogol con un goffo intervento. All'11' potrebbe
starci un rigore per la Reggina, ma per l'arbitro Tagliavento il fallo
di mani di Colucci è involontario. Il Catania agisce in contropiede, ma
senza creare grossi problemi alla difesa calabrese. Al 17' ancora
Pantanelli salva la sua porta: sponda di Amoruso, destro di Tedesco da
pochi metri, conclusione centrale che il numero 1 siciliano respinge con
i piedi.
Un
minuto dopo Pantanelli può solo assistere al sinistro di Aronica che,
deviato da Sottil, fa la barba al palo. Marino decide di cambiare, il
suo Catania soffre: fuori Spinesi dentro Biso, va Corona a fare la prima
punta. E' la mossa giusta perché al 24', un cross di Baiocco dalla
destra attraversa tutta l'area e finisce sul sinistro di Corona che
batte Pelizzoli. Sospetta la posizione di Colucci, forse in fuorigico ma
comunque passivo.
Esaltato
dal gol Corona (insieme a Pantanelli il migliore dei suoi) prova un
destro a girare che si perde di poco sul fondo. La Reggina accusa il
colpo, ma ha una fiammata al 30': cross di Modesto, testa di Amoruso,
Pantanelli blocca in tuffo. Catania pericoloso in contropiede, sempre
con Corona che semina il panico sulla sinistra e serve Sardo
all'indietro, fuori il destro in corsa del difensore catanese.
Reggina
stanca, ma Amoruso non molla e al 41' ci prova con un sinistro che
finisce sull'esterno della rete. Corona ha la palla per raddoppiare, ma
Pelizzoli si oppone. L'ultima palla-gol è sulla testa di Missiroli, al
49', ma la conclusione è appena alta. Per la Reggina non è serata, gli
amaranto rimangono a -3, il Catania vola a 13 punti.
|
CATANIA:
Pantanelli, Sardo, Stovini, Minelli, Vargas, Baiocco, Edusei (70' Biso),
Caserta, Colucci (85' Del Core), Spinesi, Corona. A disposizione: Polito
C., Garcia W., Lucenti G., Izco M., Millesi F.. All.: Marino.
|
|
LIVORNO: Amelia, Grandoni,
Kuffour, Galante, Pasquale, Pfertzel (61' Cesar Prates), Morrone,
Passoni, Vigiani, Paulinho (61' Danilevicius), Bakayoko. A disposizione:
Manitta E., Knezevic D., Balleri D., Vidigal D., Argilli S.. All.:
Arrigoni. |
NOTE:
Tempo
sereno, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15.000 circa.
Ammoniti: Pantanelli (C), Sardo (C), Grandoni (L).
Arbitro:
Ayroldi
|
|
Le
altre partite:
FFiorentina
- Atalanta 3-1; Milan - Roma 1-2; Ascoli - Empoli 0-1; Lazio - Udinese
5-0; Messina - Cagliari 2-2; Palermo - Torino 3-0;Sampdoria - Chievo
3-0;Siena - Reggina 0-1; Parma - Inter 1-2 |
Il
Catania non molla e ci crede. Con il Livorno vittoria e aggancio
CATANIA - Ha vinto il Catania, dopo 23 anni in casa in un campionato
di serie A, ma è stata una partita molto combattuta, ricca di gol e di
emozioni. Il Livorno perdeva, è riuscito a ribaltare il risultato, ma
il Catania lo ha ripreso e nel finale ha prima colpito la traversa con
Colucci e poi ha vinto con Corona. La squadra di Marino ha un attacco
formidabile (16 reti), ma il suo problema è la difesa (che ha preso ben
17 gol), mentre il Livorno ha dimostrato di sapere andare a rete anche
senza Lucarelli: Bakayoko ha fatto un gran gol. Non hanno convinto la
difesa e certe sostituzioni operate da Arrigoni.
I
rossazzurri, che sono ritornati a casa dopo la squalifica del campo, non
han potuto schierare, oltre agli squalificati Mascara (Corona
dall'inizio) e Sottil (Minelli). Arrigoni ha lasciato a casa gli
infortunati Lucarelli e Rezaei. In attacco Bakayoko e Paulinho
dall'inizio.
Il
Livorno ha lasciato fare il Catania all'inizio, ma la squadra di Marino
si è mostrata lenta e prevedibile e non è riuscita a pungere. Poi, al
15', facendo leva sulle incursioni di Pasquale sulla sinistra, la
squadra di Arrigoni ha cominciato a conquistare terreno e poco dopo, al
27', dopo uno spunto apprezzabile, Paulinho è andato il tiro, mettendo
però fuori.
Il
Catania si è risvegliato e al 35' Vargas ha tentato un tiro di
sinistro, ha ciccato e involontariamente ha servito Spinesi, assai
pronto a inserirsi centralmente e a mettere dentro di destro.
Il
Livorno comunque era cresciuto e ha continuato ad attaccare: prima
Vigiani ha messo fuori su assist di Paulinho al 44', poi al 48' ha
pareggiato. E' stato un autentico show di Bakayoko che ha soffiato palla
a Edusei ed è andato avanti sulla sinistra: al limite ha fatto fuori in
dribbling Sardo e Minelli e poi di sinistro ha battuto Pantanelli sul
primo palo.
Catania
a sprazzi, nel primo tempo, e difesa non molto compatta; Livorno più di
sostanza e capace di andare in gol con il fenomenale Bakayoko che
all'inizio della ripresa ha avuto la palla del vantaggio sul sinistro e
ha sparato di poco alto dal limite. Il Catania ha ribattuto con Spinesi
(parato), ha confezionato con Caserta una buona palla (non raggiunta da
Spinesi), ancora con Caserta (tiro parato).
Poi
il Livorno passa improvvisamente su angolo di Passoni da destra, difesa
rossazzurra ferma e Paulinho (non marcato) insacca da posizione
centrale. Ma Arrigoni sostituisce l'autore del gol con Danilevicius e
Pfertzel con Cesar Prates (sostituito dopo pochi minuti). Palla al
centro e poi sui piedi di Caserta che da fuori tira rasoterra all'angolo
destro di Amelia; Caserta piange per il suo primo gol in serie A.
Nel
finale il Catania ha cercato la vittoria colpendo la traversa con
Colucci da due passi e sfiorando con Baiocco il gol in diagonale. Poi in
extremis il gol del successo: tiro di Spinesi da sinistra, respinta di
Amelia, Kuffour e Grandoni si ostacolano e Corona insacca di sinistro.
Arrigoni si è un po' complicato la vita e Spinelli non sarà contento,
mentre il Catania è in zona UEFA
|
ROMA: Doni, Cassetti,
Ferrari, Chivu, Panucci, De
Rossi (5' st Aquilani), Pizarro, Taddei, Perrotta, (5' st Montella), Mancini
(29' st Vucinic), Totti. In panchina: Curci, Mexes, Virga, Rosi. Allenatore:
Spalletti. |
|
CATANIA:
Pantanelli, Sardo, Stovini, Sottil, Vargas,
Baiocco, Edusei, Caserta (28' st Lucenti), Colucci (1' st Biso), Corona (36'
st Del Core), Mascara. In panchina: Polito, Minelli, Silvestri, Spinesi.
Allenatore: Marino.
|
NOTE:
Tempo
sereno, terreno in buone condizioni.
NOTE: ammoniti: Mancini,
Stovini, Baiocco. Espulsi:
al 15' pt Mascara per gioco violento e al 44' st Baiocco per doppia
ammonizione. Angoli: 12-2 per la Roma. Recupero: 1'pt.
Arbitro:
Girardi
|
|
Le
altre partite:
FAscoli -
Fiorentina 1 - 1,
Chievo - Atalanta 2 - 2,
Inter - Reggina 1 - 0,
Livorno - Parma 3 - 0,
Messina - Lazio 1 - 4,
Udinese - Siena 3 - 0,
Torino - Sampdoria 0 - 0,
Empoli - Milan 0 - 0,
Cagliari - Palermo 1 - 0
|
Roma
a valanga sul Catania. All'Olimpico finisce 7 - 0
ROMA - Tutto troppo facile per la Roma in una domenica da sogno. Un
7-0 è merce rarissima e la scoppola inflitta al Catania, costretto a
giocare quasi tutta la sfida con l'uomo in meno per l'espulsione di
Mascara, è il miglior viatico per la trasferta ucraina di Champions.
Tutto si decide nel primo tempo, chiuso sul 4-0 per i giallorossi, che
non smettono di giocare nella ripresa, e portano a 7 il bottino dei gol:
doppiette di Panucci e Perrotta, reti di Mancini, Montella e Totti.
Gol
a grappoli, Pantanelli come quell'orso del luna park preso a pallate e
Inter avvertita: questa Roma, al quarto successo consecutivo e ad una
sola lunghezza dal Palermo, deve far paura. Gli accorgimenti tattici di
Spalletti: Panucci a sinistra per l'assenza di Tonetto, Ferrari centrale
per dare respiro all'acciaccato Mexes. Per il resto, confermato Totti
unica punta, la doppia mediana (De Rossi-Pizarro) ed il trittico di
centrocampisti votato all'attacco. Con Falsini e Rossini indisponibili,
Marino preferisce Corona a Spinesi e ritrova Sottil e Mascara dopo la
squalifica. Il momento chiave del match è al 15', quando la Roma è
già avanti con un colpo di testa di Panucci: Mascara rifila una
gomitata sotto gli occhi di Girardi e si fa espellere.
In
dieci, gli etnei perdono la bussola e inizia il festival giallorosso.
Totti è da Nazionale e, al 19', invita Mancini al diagonale vincente
sotto le gambe di Sardo. Spettacolare il 3-0 di Perrotta al 24', che con
un'azione personale si sbarazza di tutta la difesa ospite, portiere
compreso. Pantanelli subisce un tiro al bersaglio, Corona è l'unico dei
suoi a darsi da fare ma il poker è inevitabile e a siglarlo, al 40', è
ancora Perrotta, con un destro dal limite che sorprende l'estremo
siciliano.
Proprio
allo scadere Vargas scheggia la traversa su punizione ma quando si
riprende il 5-0 è immediato: anche Panucci fa la doppietta,
approfittando di un rimpallo ma in netta posizione di fuorigioco.
Non finisce qui perché la Roma vuole divertirsi e manda in rete anche
Montella al 14' e capitan Totti al 25' (130esimo gol in campionato), per
un 7-0 che umilia il Catania e lancia i giallorossi verso una serissima
candidatura per lo scudetto. |
CATANIA:
Polito, Silvestri, Sottil, Stovini, Vargas (23' pt Lucenti), Izco,
Edusei, Caserta, Colucci (39'st Sardo), Spinesi, Corona (30'st Del
Core). In panchina: Ferrante, Minelli, Cesar, Millesi. Allenatore:
Marino |
|
PARMA:
De Lucia, Coly, Contini, Couto, Bocchetti, Grella, Ciaramitaro, Dessena(33'st
Cigarini), Pisanu (31'st Paponi), Gasbarroni (24'st Kutuzov ),
Muslimovic. In panchina: Bucci, Ferronetti, Castellini, Rossi.
Allenatore: Pioli
|
NOTE:
giornata
nuvolosa, terreno in discrete condizioni, spettatori circa 20mila
circa. Angoli 8-3 per il Catania. Espulso al 37'pt Grella per somma di
ammonizioni. Ammoniti Grella, Edusei, Gasbarroni, Coly, Contini.
Recupero: 4'; 5'.
Arbitro:
Bergonzi di Genova |
|
Le
altre partite:
FChievo
- Udinese 2-0; Milan - Messina 1-0; Atalanta - Torino 1-2; Empoli -
Cagliari 1-0; Lazio - Ascoli 3-1; Reggina - Livorno 2-2; Sampdoria -
Roma 2-4; Siena - Fiorentina 1-1; Palermo - Inter 1-2
|
Il
Catania porta a casa i tre punti.Il Parma in dieci non ce la fa
CATANIA - Con un classico 2-0 il Catania supera il Parma. La gara si
decide nella ripresa, quando i rossazzurri spingono con più decisione
in avanti, sfruttando l'inferiorità numerica degli avversari, ridotti
in dieci dal 37' del primo tempo per l'espulsione di Grella. Catania e
Parma si affrontano sul green dello stadio Angelo Massimino con
l'obiettivo di rilanciarsi in classifica.
Primo
tempo avaro di grosse emozioni. Gli ospiti, privi dello squalificato
Budan, e degli indisponibili Morfeo, Paci e Cardone, si affidano in
avanti al solo Muslimovic e non concedono spazi al Catania. I
rossazzurri, con il debuttante Ciro Polito tra i pali, mantengono un
costante predominio territoriale, ma non pungono davanti. La manovra
degli etnei è piuttosto lenta e prevedibile. La difesa parmigiana mette
la museruola a Spinesi e Corona, che faticano a vedere la porta. Al 4'
ci prova Pisano, ma la sua conclusione termina a fondo campo.
Al
6' Dessena cerca Ciaramitaro, che a centro area non trova la deviazione
vincente a pochi passi da Polito. La manovra degli ospiti perde
d'intensità e il Catania conquista la metà campo, con Edusei, Caserta
e l'esordiente Izco, che cuciono le trame offensive. L'occasione più
ghiotta capita a Spinesi, che all'11' solo davanti a De Lucia si fa
contrarre il tiro da Couto. Al 18' un brivido per i tifosi rossazzurri:
Dessena dalla destra scheggia la traversa della porta difesa da Polito.
Il
Catania non riesce ad essere rapido e incisivo come in altre
circostanze. Al 20' Izco reclama un calcio di rigore dopo un intervento,
in area, di Ciaramitaro. Al 23' i locali perdono il terzino sinistro
Vargas, che si infortuna e viene rimpiazzato da Lucenti. La gara si
infiamma al 37', quando Grella già ammonito, commette fallo su Corona e
finisce negli spogliatoi, espulso dal direttore di gara. Il tecnico
ospite Stefano Pioli risistema i suoi con un più abbottonato modulo
4-4-1.
La
prima frazione si chiude con un tentativo da fuori area di Corona, che
si spegne a lato. Nel secondo tempo il Catania è più determinato. I
rossazzurri spingono con decisione il piede sull'acceleratore e
costringono il Parma sulla difensiva. Al 12' ci prova Giorgio Corona di
testa, ma De Lucia para. Al 17' il portiere gialloblù si salva
d'istinto su un colpo di testa a botta sicura di Andrea Sottil. Parma
nervoso e inconcludente in fase offensiva. Il Catania passa in vantaggio
al 21'. Contini affossa Colucci in area e l'arbitro concede agli etnei
il calcio di rigore. dagli undici metri Spinesi batte con un tiro
potente De Lucia. Tre minuti dopo il trainer ospite Pioli inserisce
Kutuzov al posto di un nervoso Gasbarroni. Il Catania controlla la gara
senza correre grossi rischi in difesa. Al 38' Caserta chiude il match,
siglando la rete del definitivo 2-0.
Nel
finale il Parma non ha la forza per reagire e i padroni di casa sfiorano
la terza rete con un gran tiro di Sardo, che De Lucia devia in calcio
d'angolo.
|
ASCOLI
(4-5-1): Pagliuca; Cudini, Pecorari, Nastase, Minieri; Fini, Zanetti
(12' st Pecchia), Fontana, Boudianski, Guberti (1' st Giampà);
Bjelanovic (44' st Paolucci). A disp.: Eleftheropolous, Skela, Vastola,
Perulli. All. Sonetti. |
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Lucenti; Baiocco,
Edusei (26' st Millesi), Caserta; Colucci, Spinesi, Del Core (36' st
Izco). A disp.: Polito, Minelli, Sardo, Cesar, Morimoto. All. Marino.
|
NOTE:
AMMONITI:
Minieri, Caserta, Lucenti, Bjelanovic, Edusei, Fontana e Boudianski.
ANGOLI:
4-3 per l'Ascoli.
RECUPERO:
4' e 3'.
SPETTATORI:
10.000 circa.
|
|
Le
altre partite:
F
Inter
- Siena 2-0
Roma
- Atalanta 2-1
Cagliari
- Milan 2-2
Fiorentina
- Lazio 1-0
Livorno
- Chievo 0-2
Messina
- Sampdoria 0-2
Parma
- Palermo 0-0
Torino
- Empoli 1-0
Udinese
- Reggina 1-1
|
Il
Catania pareggia ad Ascoli e si trova in zona Champions
ASCOLI PICENO - L'Ascoli spreca l'occasione di vincere la sua prima
partita in campionato e, in vantaggio per 2-0 all intervallo grazie alla
doppietta di Bjelanovic, si fa raggiungere nella ripresa dalle reti del
Catania firmate da Stovini e Spinesi. Un tempo per uno, ma la differenza
la fanno i cambi. Perdenti gli ingressi di Giampà e Pecchia
nell'Ascoli, vincente l'entrata di Millesi fra i siciliani. Per il
Catania è un punto prezioso che consente all'undici di Marino di
agganciare al quarto posto a quota 20 il Livorno, in piena zona
Champions. Un vero miracolo per i neopromossi siciliani.
Non
bastasse una classifica deficitaria, anche i risultati del pomeriggio
avevano reso ancora più impellente per l'Ascoli conquistare i tre
punti. Sonetti deve rinunciare in difesa a Pesce e Lukovic e allora
inventa a sinistra Minieri con Cudini terzino destro. Non ci sono
l'infortunato Galloppa e Delvecchio che Sonetti ha detto che non
convocherà finchè non starà in forma. Fontana opera in cabina di
regia sulla linea dei centrocampisti e non in posizione arretrata come
domenica scorsa e così lo schema bianconero è 4-5-1 con Bjelanovic
unica punta di ruolo.
Lunga
la lista degli assenti fra i siciliani fra i quali spiccano Corona,
Falsini e Vargas. C è in difesa Lucenti, mentre in prima linea Del Core
vince il ballottaggio con Millesi.
Dopo
una fase di studio al 9 la partita si scuote. Pieri assegna un calcio di
rigore all Ascoli per un evidente, quanto ingenuo, fallo di mano di
Silvestri. Pantanelli para alla sua sinistra il rigore battuto da
Fontana. Sul successivo angolo di Fini, Pantanelli smanaccia, tocca
Pecorari e Bjelanovic sotto porta all 11 segna l 1-0. Protestano i
catanesi per una posizione di fuorigioco del croato quando riceve palla,
anche perché il portiere è fuori porta e c è solo un giocatore,
Edusei, fra Bjelanovic e la linea di porta.
Diventa
spigolosa la partita e Pieri, che non sembra in grande serata come i
suoi collaboratori, ammonisce Lucenti che reclama un calcio di rigore
per un contatto con Pecorari. Non inquadra di testa la porta al 25' Del
Core su cross di Baiocco. La reazione catanese non è determinata e
l'Ascoli lotta su ogni pallone chiudendo gli spazi nel folto
centrocampo. La manovra dei siciliani passa per i piedi di Baiocco che
soffre la gabbia formata da Fontana e Zanetti e le chiusure di Nastase
che scala sul rossoblu quando si spinge in avanti superando la linea dei
centrocampisti.
Inutile
la presenza in avanti di tre punte nell'undici di Marino. Il Catania non
punge e l Ascoli al 39' raddoppia ancora con Bjelanovic che mette di
testa in rete un cross dalla destra di Zanetti. Per il croato è la
quinta rete in campionato. Squadre al riposo con i padroni di casa
avanti di 2-0.
Alla
ripresa resta negli spogliatoi l'infortunato Guberti, Sonetti piazza il
nuovo entrato Giampà a destra e riporta Fini a sinistra. Stesso undici
per il mister catanese Marino. All 8 si riapre la partita grazie a un
cross di Baiocco dalla destra che Pagliuca non trattiene, arriva Stovini
che fa gol di piede.
Pagliuca
si oppone al 16' a Del Core, ma ora è il Catania a fare la partita coi
bianconeri che faticano a uscire dalla propria metà campo. La squadra
di Sonetti ricorre per altro molto spesso al fallo tattico. Baiocco e
Edusei migliorano alla distanza e Pecchia, subentrato a Zanetti, soffre
le loro sortite. Marino però al 27' tira fuori il ghanese e butta
dentro Millesi. Sarà la mossa decisiva. Spezza il ritmo l'Ascoli al 28'
con un destro di Boudianski che Pantanelli si allunga a deviare in
angolo. Al 34' il Catania pareggia. Dalla destra Millesi fa partire un
bel cross che Spinesi, incredibilmente lasciato solo da Pecorari, mette
in rete di testa per il 2-2. Ascoli in difficoltà e al 38 Millesi di
sinistro sfiora il palo con Pagliuca battuto. Finisce 2-2 coi cori dei
tifosi dell'Ascoli contro il presidente bianconero Benigni. Vola al
quarto posto il Catania, vera rivelazione del campionato di serie A. |
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Lucenti; Baiocco,
Edusei, Caserta; Colucci (39' st Millesi), Spinesi, Del Core (27' st
Izco). A disp.: Polito, Minelli, Sardo, Falsini, Corona. All. Marino. |
|
UDINESE
(4-4-2): Paoletti; Zenoni, Natali, Zapata, Felipe (27' st Dossena); De
Martino (27' st Barreto), Obodo, Pinzi, Muntari; Di Natale, Iaquinta. A
disp.: Murrero, Coda, Eremenko, D'Agostino, Gerardi. All. Galeone.
|
NOTE:
ARBITRO:
Damato di Barletta
AMMONITI:
Pinzi, Spinesi, Iaquinta.
ANGOLI:
8-5 per l'Udinese.
RECUPERO:
3' e 4'. |
|
Le
altre partite:
F
Reggina
- Ascoli 2-1
Palermo - Livorno 3-0
Atalanta - Messina 3-2
Cagliari - Parma 0-0
Chievo - Fiorentina 0-1
Empoli - Inter 0-3
Milan - Torino 0-0
Sampdoria - Siena 0-0
Lazio - Roma 3-0
|
L'Udinese
cade, Catania quarto. I siciliani sognano la Champions
CATANIA - Il sogno Champions League del Catania può continuare. E'
questo il verdetto del "Massimino" dopo il successo dei
rossazzurri sull'Udinese che vale il quarto posto solitario. A decidere
una partita bella ed equilibrata, che entrambe le squadre potevano
vincere senza rubare nulla, è un colpo di testa del bomber Spinesi.
Continua
il momento negativo dei bianconeri che collezionano il quarto stop
esterno consecutivo: un punto nelle ultime tre partite costituisce un
bottino troppo magro per Galeone che dice di voler puntare al quarto
posto. Bisogna dire comunque che sul piano del gioco per quello che si
è visto oggi non si può fare alcun appunto all'Udinese. Marino deve
rinunciare ancora a Mascara, che sconta la terza giornata di stop,
mentre Del Core vince il ballottaggio con Millesi in attacco. Corona e
Falsini partono dalla panchina.
Galeone
perde alla vigilia il portiere titolare De Sanctis e il suo posto gioca
Paoletti; resta a riposo Asamoqah per un problema muscolare, torna in
panchina Barreto.
Buon avvio del Catania che alza il ritmo, prende il possesso del
centrocampo e attua un dicreto pressing; l'Udinese invece fatica a
costruire gioco, non riesce a velocizzare la manovra e appare piuttosto
contratto. All'11' il primo pericolo a Paoletti lo procura Colucci, il
portiere è costretto ad intervenire di pugno per opporsi a un tiro
cross. Superato il primo quarto d'ora di difficoltà i friulani si
affacciano in area avversaria: cross di Muntari dalla sinistra e colpo
di testa di Iaquinta che finisce alto.
Al
27' palla gol per gli etnei: cross dalla destra di Colucci, Del Core
interviene in spaccata, ma colpisce male il pallone. Poco dopo Lucenti
ruba palla a De Martino e il suo tiro, deviato da Obodo, finisce fuori
di un soffio. L'Udinese mostra nervosismo e commette diversi errori di
concentrazione, ma al 35' colleziona due importanti palle gol nel giro
di pochi secondi: Pantanelli si oppone prima a un colpo di testa di Di
Natale e poi su una conclusione di Iaquinta dal limite dell'area
piccola. La formazione di Galeone chiude in crescendo e colpisce al 42'
la traversa con una splendida rovesciata di Muntari in area. La partita
resta bella, manca solo il gol e si va al riposo sullo 0-0.
Non ci sono sostituzioni ad inizio ripresa e anche il tema tattico è lo
stesso con le due squadre alternativamente alla ricerca dello spunto
vincente.
Al
18' grande giocata di Caserta che si beve la difesa dell'Udinese e
calcia sul pirmo palo, bravo Paoletti a mettere in angolo. Dall'altra
parte una girata al volo di Di Natale finisce a lato di un soffio. Al
23' il Catania passa in vantaggio: cross di Colucci, Zenoni non si
accorge di Spinesi che di testa mette alle spalle di Paoletti.
Ottavo
gol stagionale per l'attaccante. Galeone prova a cambiare le carte in
tavola e inserisce Dossena e Barreto per Felipe e De Martino; Marino
risponde con Izco per Del Core. Al 37' è Pantanelli a negare il pari
all'Udinese con un ottima parata su un destro di Di Natale. Al 44' è
Iaquinta a divorarsi l'1-1 con un tiro a incrociare che sfiora il pari.
Nel recupero colpo di testa di Obodo destinato all'angolino, salva
Pantanelli. |
CAMPIONATO
2006-07 |
16°
GIRONE ANDATA |
|
|
17.12.2006 |
RINVIATA AL
24.1.2007
PER IMPRATICABILITA' DEL TERRENO DI GIOCO
|
|
Le
altre partite:
F
Fiorentina
- Milan 2-2
Udinese - Cagliari 3-1
Ascoli - Torino 0-2
Inter - Messina 2-0
Livorno - Lazio 1-1
Parma - Chievo 2-2
Reggina - Sampdoria 0-1
Siena - Atalanta 1-1
Roma - Palermo 4-0
|
|
Catania-Empoli
- Poche gocce per una farsa.
Cattive figure del genere possono concretizzarsi in tutto il proprio
"fulgore" solo a Catania, la città dei ritardi
amministrativi per antonomasia. Da anni si è sollecitato chi di
competenza affinché ponga rimedio al cattivo stato di manutenzione
del "green" del "Massimino" (di proprietà del
Comune), eppure tutto è rimasto fermo, immobile, in maniera perlomeno
irridente, quasi a dire ai tifosi innamorati del Liotru: "ma chi
ni stati cuntannu, anzi ca avemu 'n campu"! (scusate l'uso del
dialetto indigeno, ma quando ci vuole, ci vuole).
Peccato, però, che Catania sia una delle città più importanti
d'Italia e che, dopo anni di "pane e salame", si ritrovi ora
al quarto posto in classifica in Serie A e abbia i riflettori puntati
addosso a livello nazionale ... ciò che non hanno messo in conto,
appunto, coloro che dovrebbero essere deputati a impedire ciò che è
accaduto oggi pomeriggio! Infatti, la situazione non è più quella
"comoda" di anni fa, gli anni dei campetti di periferia.
Sballonzolati tra Tricase e affini, i tifosi subivano di tutto e le
"malacumpasse" rimediate dalle inefficienze relative alla
gestione del "Massimino" (tante, tantissime) non le prendeva
in considerazione nessuno. Con somma goduria di chi nulla fa da
sempre, facendone quasi un'arte. Adesso, gli stessi di sempre
continuano a fare poco o nulla in merito a certe problematiche
ampiamente segnalate, ma purtroppo, questa volta con somma goduria dei
tifosi imbestialiti, la "malacumpassa" (epica) la "accucchiano"
a livello nazionale e internazionale.
E' mai possibile, infatti, che poche gocce d'acqua cadute in un paio
di giorni, nessun nubifragio da tregenda insomma, possano mettere in
ginocchio un manto erboso e non far disputare una gara del massimo
campionato italiano? Sì, è possibile, possibilissimo, a Catania.
Assolutamente penoso il drenaggio del campo, come scandaloso che
nessuno vi abbia posto rimedio in tutti questi anni, quando lo si
sapeva benissimo. Eppure, ogni santa estate ci tuffiamo nella solita
litania dell'inaguadezza della manutenzione del campo, in estate ai
livelli pensiamo di 'Ndiaye o Timbuctu, ovvero dell'incredibile
mancanza di strutturazione di un drenaggio accettabile. E meno male
che si tratta di Catania, in buona sostanza una città in cui non
piove mai. E se la nostra città si trovasse in una zona similare, per
dire, a Bergamo o Mantova, quante partite si giocherebbero in una
stagione? Incredibile, assolutamente incredibile. Noi continuiamo a
dire che sia necessario uno stadio nuovo e lo ripeteremo all'infinito.
Tuttavia, se al momento non è possibile averlo, almeno che si
assicuri una gestione da Paese civile a quello che abbiamo. Altrimenti
si continuerà a far ridere l'Italia.
E non si venga fuori con boutade, per favore, del tipo che il Catania
sia stato fortunato a non giocare, dato che (si sente dire) un campo
così avrebbe penalizzato una squadra abituata a giocare palla a terra
come quella rossazzurra. O che, magari, il rinvio potrebbe aiutare
Baiocco e compagni a conservare energie preziose in vista del doppio
confronto ravvicinato con Milan e Samp. No. In questo frangente il
Catania va a mille in specie fra le mura amiche e sarebbe stato utile
sfruttare la condizione di forma favorevolissima e il
"trend" positivo. A gennaio (il 24, presumibilmente), quando
si recupererà il match, sarà un'altra storia.
La storia della "malacumpassa", comunque, rimarrà
imperitura.
(calciocatania.com) |
MILAN
(4-3-1-2): Kalac; Cafu, Bonera, Kaladze, Jankulovski; Gattuso, Pirlo,
Brocchi; Kakà; Oliveira (18' st Seedorf), Gilardino. A disp.: Fiori,
Simic, Antonelli, Gorcouff, Inzaghi, Borriello. All. Ancelotti |
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Lucenti (8' st Vargas);
Baiocco, Edusei, Caserta; Millesi (1' st Corona), Spinesi, Mascara. A
disp.: Polito, Minelli, Sardo, Izco, Del Core. All. Marino.
|
NOTE:
ARBITRO:
Dondarini
Serata
fredda,
terreno
in buone condizioni
AMMONITI:
Bonera e Gorcouff.
ANGOLI:
4-2 per il Milan.
RECUPERO:
1' e 2'.
SPETTATORI:
42.000 circa.
|
|
Le
altre partite:
F
Atalanta
- Udinese 1-2
Cagliari - Fiorentina 0-2
Chievo - Reggina 3-2
Empoli - Siena 1-0
Lazio - Inter 0-2
Messina - Parma 1-1
Palermo - Ascoli 4-0
Sampdoria - Livorno 4-1
Torino - Roma 1-2
|
Milan
ritrova Kakà-Gila, Catania ko. Inseguimento alla zona Champions
MILANO - Segnali importanti al di là del 3-0. Il Milan dà tre
sberle al Catania e si porta a soli 6 punti dagli etnei quarti in
classifica in compagnia della Samp e dell'Udinese. L'obiettivo è
proprio questo: il quarto posto che vale la Champions League e per il
Milan questa vittoria è un'importante iniezione di fiducia, anche
perché Ancelotti ha avuto risposte importanti da due giocatori
fondamentali della sua squadra: Kakà e Gilardino. Le loro reti hanno
deciso la partita, il brasiliano, doppietta a parte, ha regalato grande
calcio, il "Gila", invece, ha fornito gli assist a Kakà e ha
coronato la sua buona prestazione con un bel gol.
Il
passivo penalizza eccessivamente il Catania che ha avuto il merito di
tenere molto bene il campo, ma la colpa di concludere pochissimo. A
parte la traversa di Mascara e la doppia occasione Vargas-Spinesi nel
finale, i siciliani non hanno mai dato l'impressione di poter fare male
alla difesa rossonera.
Ancelotti
torna al 4-3-1-2. In difesa Cafu e Jankulovski esterni, Bonera e Kaladze
centrali. A centrocampo Gattuso, Pirlo e Brocchi con Kakà trequartista
e la coppia Gilardino-Oliveira in avanti. Nel Catania Marino non
rinuncia al tridente, ritrova Mascara, ma deve fare a meno
dell'infortunato Colucci, al suo posto Millesi e non Corona. Il Milan
vuole i tre punti, quello con il Catania (lo ha detto Ancelotti) è uno
scontro diretto per il quarto posto, occupato proprio dal Catania.
L'avvio
dei rossoneri conferma che Gattuso e compagni la partita la sentono.
Trascinati da un Kakà in giornata, mettono subito in difficoltà il
Catania e già al 4' sbloccano il risultato: Gilardino difende palla
spalle alla porta e serve Kakà che, sfugge a Baiocco, e con il piatto
destro batte Pantanelli.
Buon
Milan, etnei in difficoltà in mezzo al campo e sulle iniziative di uno
scatenato Kakà che, al 13', costringe Pantanelli in angolo dopo
un'altra combinazione con Gilardino. Immarcabile il brasiliano che, un
minuto dopo, regala un numero dei suoi: tacco con tunnel a Silvestri a
sinistra, 30 metri di corsa palla al piede e destro sul secondo palo che
finisce di poco sul fondo. Il Catania tiene duro, non molla, non si
scoraggia e con il passar dei minuti si riorganizza. Il problema per i
siciliani, però, è sempre Kakà che, al 29', impegna Pantanelli in
seguito ad una mischia in area. Il primo tiro in porta del Catania
arriva al 32', splendida la punizione di Mascara che, dai 18 metri,
colpisce il palo con Kalac battuto. Al 36' Spinesi finisce a terra dopo
un contrasto con Cafu, per l'arbitro tutto regolare. Gara equilibrata,
ma Milan pericoloso nelle ripartenze.
Al
37' Oliveira innesca Kakà, ma il suo destro da buona posizione è
largo. Due minuti dopo, Oliveira va via in dribbling, entra in area, ma
solo davanti a Pantanelli calcia malamente fuori. Al 46' Catania
pericoloso con Spinesi che, con un colpo di testa dal limite, sfiora il
gol dell'1-1.
Nella
ripresa Marino dà peso al suo tridente: dentro Corona fuori Millesi. Al
10', dopo un sinistro di Oliveira che sfiora il palo, secondo cambio per
il tecnico etneo che inserisce Vargas al posto di Lucenti. Buon possesso
palla, idee chiare e grinta le armi di un Catania che mette in
difficoltà il Milan e che, al 16', va vicino al pareggio con un destro
a botta sicura di Caserta che Bonera respinge quasi sulla linea. Il solo
Kakà non basta, Ancelotti lo capisce e rispolvera il modulo ad albero
di Natale: al 18' fuori Oliveira e dentro Seedorf. Il Milan dà
l'impressione di accontentarsi dell'1-0 e continua ad affidarsi alle
iniziative di Kakà che, al 23', sfiora il palo con un sinistro dai 18
metri.
Il
Catania fa la sua figura, ma negli ultimi 16 metri, nonostante le tre
punte, si perde un po' e non riesce a finalizzare. Kakà al 36'
costringe Pantanelli in angolo. Proprio sugli sviluppi del corner il
Milan chiude la partita: Gattuso mette in mezzo, torre di Kaladze e
zampata di Gilardino che anticipa e batte Pantanelli. Il 3-0 arriva al
43', lo sigla ancora Kakà su assist di Gilardino. Nel finale Vargas
impegna Kalac, sulla respinta si avventa Spinesi, ma sulla sua
conclusione Kaladze si salva in angolo. Finisce 3-0, il Milan prosegue
la marcia verso il quarto posto.
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli 5,5; Silvestri 5,5, Sottil 5,5, Stovini 6, Vargas 7;
Baiocco 7, Edusei 7, Caserta 7; Colucci 7 (28’ st Izco 6), Spinesi 9
(45’ st Corona s.v.), Mascara 6 (45’ st Lucenti s.v.). A disp.:
Polito, Sardo, Minelli, Del Core. All. Marino 10. |
|
SAMPDORIA
(4-4-2): Castellazzi 4,5; Maggio 5,5, Falcone 5 (46’ st Bastrini s.v.),
Accardi 5,5, Zenoni 7; Del Vecchio 6 (21’ st Soddimo 5,5), Volpi 6,5,
Palombo 7, Franceschini 7; Bonazzoli 4,5 (9’ st Flachi 5,5), Bazzani
6. A disp.: Di Gennaro, Sala, Pieri, Foti. All. Novellino 5,5.
|
NOTE:
ARBITRO:
Mazzoleni
AMMONITI:
Accardi, Mascara, Edusei.
ESPULSI:
44' st Polito per comportamento non regolamentare.
ANGOLI:
5-2 per la Sampdoria.
RECUPERO:
1’ e 4’.
SPETTATORI:
20.000 circa. Serata freddA. Alla fine della partita si scatena un
temporale che si prolunga per tre giorni su Catania.
|
|
Le
altre partite:
Ascoli
- Chievo 3-0
Fiorentina - Messina 4-0
Inter - Atalanta 2-1
Livorno - Torino 1-1
Parma - Lazio 1-3
Reggina - Empoli 4-1
Roma - Cagliari 2-0
Siena - Palermo 1-1
Udinese - Milan 0-3 |
Una
Samp un po' pasticciona e molto sfortunata esce sconfitta, ma a testa
alta, dal Cibali nell'ultima partita del 2006.
Non riesce alla Samp di ripetere le recenti imprese di Messina e
Reggio Calabria anche sotto l'Etna. Stavolta, nonostante la buona
volontà messa in campo dai ragazzi di Novellino, tutto quello che
poteva girare storto è andato contro ai blucerchiati che, certamente,
ci hanno messo anche un po' del loro. Quello che conta però è aver
visto una squadra unita, che ha lottato su un campo difficile e che era
stata in grado di rimontare due volte il vantaggio dei padroni di casa.
Una squadra che nel secondo tempo ha provato a dare tutto per
raddrizzare il risultato e a cui solo una decisione discutibile
dell'arbitro Mazzoleni e il palo della porta catanese hanno negato quel
punto che sarebbe stato meritato.
L'inizio è subito in salita per la Samp: dopo 6 minuti Vargas sulla
sinistra semina Maggio e Falcone mettendo un pallone basso in mezzo:
Castellazi interviene goffamente in tuffo senza bloccare il pallone che
rimane lì facile preda di Spinesi che insacca e ringrazia. Il colpo a
freddo stordisce i blucerchiati che poco dopo rischiano di andare al
tappeto quando un lungo lancio di Mascara trova Spinesi libero di
calciare con potenza verso Castellazzi: questa volta però il numero 1
doriano è bravo e respinge. Il pericolo scampato dà una scossa alla
Samp che alla prima sortita offensiva trova il pari: gran cross di
sinistro di Zenoni e perfetta incornata di Palombo che a centro area
anticipa Vargas e non lascia scampo a Pantanelli. Poco dopo ancora
Palombo va vicino al raddoppio con un rasoterra dal limite che non va
tanto lontano dal bersaglio. Sono invece i rossoazzurri a tornare in
vantaggio con Caserta che tutto solo al limite dell'area raccoglie la
torre di un compagno e lascia partire un rasoterra su cui Castellazzi
poteva forse fare di più. La Samp reagisce subito con Franceschini che,
ricevuta palla centralmente all'altezza dei 25 metri, lascia partire un
sinistro di mezzo collo esterno che sorprende Pantanelli e si insacca
per il gol che vale il 2-2. Quando ormai tutti pensano di andare
all'intervallo in parità il Catania trova un calcio di rigore per un
fallo di Accardi che interviene a braccia larghe su un tiro di Colucci.
Spinesi spiazza Castellazzi e riporta in vantaggio i suoi.
Nella ripresa la Samp fa la partita e costringe i padroni di casa nella
propria metà campo. I blucerchiati con Zenoni e Franceschini riescono a
bucare spesso sulla sinistra ed a mettere in mezzo palle molto
interessanti come quella sprecata da Maggio al primo minuto con un colpo
di testa che termina a lato. Poco dopo, sempre dalla sinistra arriva un
cross che Bazzani gira perfettamente di testa alle spalle di Pantanelli
ma Mazzoleni annulla per un fallo molto dubbio dell'attaccante
blucerchiato. Attaccante blucerchiato che chiude questo funesto 2006 in
modo altrettanto sfortunato quando il suo ennesimo colpo di testa dopo
l'ennesimo cross da sinistra si stampa sul palo interno e dopo aver
rimbalzato sugli stinchi di Pantanelli torna in campo. Non è giornata e
lo si vede ancora di più al 90' quando in contropiede Spinesi trova il
gol del 4-2 con un tiro dal limite deviato imparabilmente per
Castellazzi da Soddimo. Arriva così una sconfitta brutta ma che non
dovrebbe lasciare troppe scorie nei blucerchiati, che si sono comunque
battuti senza risparmiare energie e che hanno messo in seria difficoltà
una squadra che tra le mura amiche aveva perso ben pochi punti.
|
CHIEVO
(4-3-3): Sicignano; Malagò, Mandelli, D'Anna, Marchese; Semioli (34' st
Moro), Italiano (30' st Luciano), Sammarco, Brighi; Bogdani (40' st
Cossato), Pellissier. A disp.: 18 Squizzi, 4 Mantovani, 10 Zanchetta, 55
Kosowski. All. Del Neri. |
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Sardo (40' st Lucenti), Sottil, Stovini, Vargas;
Baiocco, Edusei (27' st Rossini), Izco (32' st Millesi); Colucci,
Spinesi, Caserta. A disp.: 12 Ferrante, 5 Minelli, 27 Nardini, 15
Morimoto. All. Marino.
|
NOTE:
ARBITRO:
Messina
AMMONITI:
Sardo, Caserta, Colucci, Sottil, Italiano e Stovini.
RECUPERO:
1’ e 4’.
SPETTATORI:
4.000 circa.
|
|
Le
altre partite:
Empoli
- Parma 2-0
Torino - Inter 1-3
Atalanta - Livorno 5-1
Cagliari - Ascoli 1-0
Chievo - Catania 2-1
Messina - Roma 1-1
Milan - Reggina 3-1
Palermo - Udinese 2-0
Sampdoria - Fiorentina 0-0
Lazio - Siena 1-1
|
Il
Chievo batte il Catania e dà il via alla rimonta salvezza
VERONA - Sette minuti per una rimonta che profuma di salvezza. La
confeziona il Chievo di Del Neri, che contro il Catania coglie grazie a
Semioli e Pellissier il secondo successo casalingo consecutivo con una
prova tutta gioco e carattere. Nonostante l'illusorio gol di Stovini, i
siciliani cominciano male il 2007, ma mantengono il quarto posto in
attesa della partita della Lazio e comunque le tante assenze sono
sicuramente un'attenuante importante. Il Catania si presenta infatti al
Bentegodi con tante defezioni: Marino porta a Verona solamente 18
giocatori visti gli infortuni di Biso, Falsini, Cesar, Mascara, Corona,
Silvestri e la squalifica del secondo portiere Polito. E' comunque 4-3-3
con Colucci e Caserta alle spalle di Spinesi e Izco a centrocampo. Nel
Chievo esordio per i due nuovi Italiano e Bogdani. In panchina quindi
Zanchetta e Cossato. L'albanese (buona partita) si piazza al centro di
un tridente che vede come vertici bassi Semioli e Pellissier (Obinna è
squalificato), mentre Marchese sostituisce l'altro appiedato dal giudice
sportivo, Lanna.
E'
un Catania brillante nel primo quarto d'ora, quando crea due occasioni
d'oro. Al 9', Izco lancia Colucci che di prima tocca per Caserta: pronto
il tiro al volo del numero 26 e gran risposta di Sicignano. Si ripete il
portiere gialloblu due minuti dopo su Spinesi, che calcia a incrociare:
deviazione in angolo. Il Chievo lascia sfogare il Catania e col passare
dei minuti comincia a prendere in mano il gioco. Del Neri passa al
4-4-2, cominciano a piovere le occasioni in area etnea, e così
Pantanelli comincia il suo show.
Nel
giro di un minuto il portiere rossoblu dice no prima a Sammarco, poi
soprattutto a un colpo di testa di D'Anna su calcio d'angolo. Quindi
tocca a Bogdani, ma l'occasione gli capita sul piede sbagliato, il
sinistro, e il diagonale termina fuori. Al 38' Italiano calcia dai 25
metri, Pantanelli devia in angolo. Proprio nel momento migliore del
Chievo, il Catania passa in vantaggio.
Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Baiocco scodella in mezzo un bel
pallone sul quale Stovini si avventa, anticipando Sammarco e battendo
imparabilmente Sicignano. E' il secondo gol del difensore toscano in
questa stagione. Il Chievo si rialza immediatamente con Sammarco che
tira al volo: Pantanelli si distende alla sua destra e smanaccia in
angolo.
Si
riparte con il Chievo che si riversa in massa nella metà campo catanese
e al 13', dopo un tiro di Caserta, trova il meritato pari: azione
tambureggiante sulla sinistra, Italiano serve Brighi, tocco centrale per
Semioli (tenuto in gioco da Edusei) che beffa Pantanelli in disperata
uscita. Catania in apnea, il Chievo ne approfitta e colpisce di nuovo,
stavolta con Pellissier, che trasforma un rigore per un ingenuo fallo di
Sardo su Sammarco.
I
siciliani provano a reagire anche perché il Chievo rifiata un po': e
così Caserta, il più pericoloso dei suoi, ha l'opportunità per
pareggiare, ma spreca l'ottimo assist di Colucci calciando alto. Marino
inserisce Rossini e Millesi per Edusei e Izco, Delneri toglie Semioli e
Italiano, dentro Moro e Luciano. Ma il Chievo si difende bene, e neppure
i 4' di recupero ordinati dall'ottimo Messina cambiano le cose.
|
GIRONE DI
RITORNO
CAMPIONATO
2006-07 |
1°
GIRONE RITORNO |
|
|
|
marcatori
pt
9' Suazo (R)
|
|
|
Catania
(4-3-3): Pantanelli, Silvestri (31' st Lucenti ), Sottil , Minelli ,
Vargas , Baiocco , Edusei , Izco (37' st Rossini ), G. Colucci (13' st
Corona ), Spinesi , Mascara (16 Polito, 2 Sardo, 25 Millesi, 34 Cesar).
All. Marino. |
|
Cagliari
(4-3-2-1): Fortin , Pisano , Lopez , Bianco , Agostini , Marchini (32'
st Bizera ), Conti, L. Colucci , Capone (19' st Pepe ), Langella (10' st
D'Agostino ), Suazo . (1 Aresti, 4 Budel, 13 Del Grosso, 16 Biondini).
All. Colomba.
|
NOTE:
Arbitro:
Rosetti di Torino
Ammoniti
Marchini, G. Colucci, Suazo, D'Agostino e Sottil per gioco falloso,
Vargas per proteste, Spinesi per simulazione. Spettatori ventimila.
|
|
Le
altre partite:
Ascoli
- Atalanta 1-3
Reggina - Palermo 0-0
Empoli - Sampdoria 2-0
Inter - Fiorentina 3-1
Livorno - Roma 1-1
Parma - Torino 1-0
Siena - Chievo 2-1
Udinese - Messina 1-0
Lazio - Milan 0-0
|
Il
Cagliari espugna il Massimino. Catania, addio alla quarta piazza
CATANIA - Due tabu' infranti in 90 minuti, a far festa è il
Cagliari, a disperarsi il Catania. Il derby delle isole finisce cosi'
come si era chiuso all'andata: 0-1. Al Sant'Elia si erano imposti agli
etnei, al Massimino vincono i sardi che centrano la prima vittoria
esterna della stagione e che costringono il Catania a dire addio
all'imbattibilità interna che durava dal maggio del 2005. Dura battuta
d'arresto per i siciliani che perdono anche il quarto posto e che
subiscono la seconda sconfitta consecutiva.
Fa
festa il Cagliari, la cura Colomba comincia a funzionare e i sardi
portano a casa il secondo successo di fila, allontanandosi dalla zona
retrocessione. Avrebbe meritato il pari il Catania, ma il Cagliari non
ha rubato nulla.
Marino
deve rinunciare agli squalificati Stovini e Caserta (Minelli e Izco al
loro posto), ma ritrova Mascara e schiera il classico 4-3-3. Colomba
risponde con il 4-3-2-1 e lancia l'esordiente Marchini dal primo minuto,
per il resto Suazo unica punta con Capone e Langella alle sue spalle. Al
primo affondo il Cagliari passa. Lo schema e' il marchio di fabbrica dei
sardi: palla per Suazo che entra a tutta velocita' in area e costringe
Minelli al fallo. Rosetti concede il rigore, lo stesso Suazo lo
trasforma spiazzando Pantanelli. Buon momento per il Cagliari che cerca
di approfittarne e che un minuto dopo "rischia" il raddoppio,
cross di Capone e destro al volo di Marchini, splendida la
coordinazione, sfortunata la conclusione che viene deviata in angolo
dalla schiena di Vargas.
Catania
in difficoltà, ma pronto a riprendersi dopo un quarto d'ora da incubo.
In due minuti i rossazzurri reclamano altrettanti rigori: prima è
Spinesi che finisce a terra dopo un contrasto con Agostini, poi è
Fortin a travolgere in uscita Mascara. Rosetti fa proseguire, giusta la
prima decisione, restano tante perplessità sulla seconda. Ma i due
episodi caricano il Catania (oltre che il Massimino che prende di mira
Rosetti) e spaventano il Cagliari che si affida solo ai contropiedi di
Suazo e alle iniziative di Marchini (ottimo il suo esordio) che, sulla
destra, ingaggia uno splendido duello con il peruviano Vargas. Al 19'
bolide di Spinesi, Fortin respinge a pugni chiusi la punizione del
bomber etneo.
Il
Catania insiste: al 32' Baiocco mette in mezzo, Mascara stacca e di
testa costringe Fortin in angolo. Sul corner ancora duello
Mascara-Fortin, questa volta il colpo di testa è centrale e il portiere
blocca senza problemi. Si va negli spogliatoi sullo 0-1, risultato che
penalizza il Catania (9-1 i corner), ma che il Cagliari ha difeso con
grinta e ordine e grazie ad un Fortin in giornata sì.
Nella
ripresa ritmi più bassi, il Catania non trova più gli spazi del primo
tempo e così Marino prova a giocarsi la carta Corona. Re Giorgio, al
13', entra al posto di Colucci, nel frattempo Colomba aveva richiamato
in panchina Langella per D'Agostino e per un 4-4-1-1 molto prudente, con
il solo Suazo isolato in avanti, anche se al 19' entra Pepe (fuori
Capone) a dare man forte all'honduregno.
Il
Cagliari concede pochissimo e il Catania torna a rendersi pericoloso
soltanto al 21' con un colpo di testa di Minelli che Fortin, ancora una
volta, vola a deviare in angolo. Padroni di casa pericolosi solo sui
caldi da fermo, al 27' è Spinesi a svettare bene in area da rigore, ma
è alto il suo colpo di testa.
Colomba
si copre ancor di più, al 32', fuori il
centrocampista Marchini, dentro lo stopper Bizera. C'è spazio anche per
apprezzare la novità auricolari, Rosetti e il guardalinee assegnano una
rimessa dal fondo al Cagliari e non il corner al Catania, breve
comunicazione e l'errore rientra. Marino inserisce anche Rossini al
posto di Izco, siciliani a 4 punte, ma poche idee e gambe pesanti e
difesa sarda insuperabile. Il Cagliari va vicino al raddoppio, ma
Pantanelli dice no al pallonetto di Conti, per il Catania sarebbe stato
troppo.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
18°
GIRONE ANDATA |
RECUPERO DELLA PARTITA DEL
17.12.2006, RINVIATA PER IMPRATICABILITA' DEL TERRENO DI GIOCO
|
|
|
marcatori
st
6' Caserta
8'
Buscè
15'
Mascara.
|
|
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei,
Caserta; Millesi (1' st Rossini), Corona (36' st Izco), Mascara. A disp.:
22 Spadavecchia, 5 Minelli, 34 Cesar, 18 Lucenti, 15 Morimoto. All.
Marino. |
|
EMPOLI
(4-4-2): Balli; Raggi, Marzoratti, Pratali (28' st Vanigli), Ascoli;
Buscè, Almiron, Marianini (27' st Gasparetto), Vannucchi; Matteini (12'
st Pozzi), Saudati. A disp.: 1 Bassi, 19 Iacoponi, 2 Castro, 27 Ficini.
All. Cagni.
|
NOTE:
ARBITRO:
Bergonzi di Genova (Lanciano-Fiore/Squillace).
AMMONITI:
Vannucchi, Matteini, Raggi, Edusei e Rossini.
ANGOLI:
5-5.
RECUPERO:
1' e 4'.
SPETTATORI:
20.000 circa.
|
|
Le
altre partite
(giocate
il 17.12.2006):
FFiorentina
- Milan 2-2
Udinese - Cagliari 3-1
Ascoli - Torino 0-2
Inter - Messina 2-0
Livorno - Lazio 1-1
Parma - Chievo 2-2
Reggina - Sampdoria 0-1
Siena - Atalanta 1-1
Roma - Palermo 4-0
|
Catania
di nuovo quarto. Eurogol di Mascara.
La
formazione di Marino supera 2-1 l'Empoli nel recupero della 16a giornata
di A e si riporta così al quarto posto in classifica. La splendida
rovesciata di Mascara vale i primi tre punti del 2007 al Catania
Battendo
l'Empoli nel recupero del 16mo turno il Catania non solo torna alla
vittoria mettendosi alle spalle le 2 sconfitte da cui era reduce, ma
soprattuto supera i toscani in classifica andando ad occupare il quarto
posto, quota 29 punti.
Catania
che al Massimino apre le danze sulla traversa, centrata di testa, al 7'
dal rientrante bomber Corona che prende il posto dello squalificato
Spinesi al centro dell'attacco siciliano.
Igli
Vannucchi, la vera anima dell'Empoli, che una maglia da titolare ce l'ha
sempre, porta invece la prima minaccia toscana alla porta etnea, minuto
9, ma non la inquadra. Due lampi in partenza, quindi un sinistro sparato
a salve, al 27', quello del catanese
Millesi
che può rammaricarsi per la chance sprecata. Fa invece il possibile il
piccoletto Mascara nel caos dell'area riesce anche ad incornare, con
pallone di poco a lato, al 32', nell'ultima nota di un primo tempo che
termina senza reti, quelle arriveranno tutte alla ripresa del gioco.
Minuto
52, un pò per merito di Caserta, assai per demerito di Marzoratti, che
fa autogol anticipando maldestramente sul tempo il compare Pratali,
mentre questi era ben posizionato per una sana spazzata, ad evitare il
peggio, il concorso di meriti e colpe si traduce nell' 1-0 per il
Catania. Cui l'Empoli risponde però in poco più di 2 minuti, con gli
omaggi della distratta difesa etnea, con la zuccata vincente di Buscè,
per l' 1-1, con reazione dunque immediata.
Un
colpo che il Catania subisce senza accusarlo, la controreplica etnea è
la funambolica rovesciata di Mascara, minuto 61, è la cosa più bella
di tutta la partita, è un eurogol che varrà alla fine 3 punti. Dopo
cioè che Pantanelli sventi di riflesso sull'incornata di Ascoli e dopo
i 4 minuti di recupero, chiusi dal triplice fischio di Bergonzi. Sui
titoli di coda pare di leggere che Catania ed Empoli si salveranno in
anticipo e senza problemi, sì, proprio questo c'è scritto.
|
ATALANTA
- (4-4-1-1) - Calderoni; Rivalta, Carrozzieri, Loria, Bellini; Ferreira
Pinto (Tissone 70'), Migliaccio, Ariatti, Donati; Doni (Bombardini 88'),
Zampagna (Ventola 76'). (Ivan, Adriano, Bernardini, Defendi). All:
Colantuono |
|
CATANIA
- (4-3-3) - Pantanelli; Silvestri (Lucenti 75'), Sottil, Stovini, Vargas;
Izco, Caserta (Morimoto 84'), Baiocco; Colucci (Corona 56'), Rossini,
Mascara. (Spadavecchia, Cesar, Minelli, Millesi). All: Marino
|
NOTE:
Arbitro:
Romeo: Ammoniti:
Ammoniti:
Izco (C), Carrozzieri (M), Mascara (C), Doni (A), Caserta (C).
12.00
spettatori circa
Terreno
adatto
solo
per il beach volley.
|
|
Le
altre partite
Torino
- Udinese 2-3
Palermo - Lazio 0-3
Atalanta - Catania 1-1
Cagliari - Reggina 0-2
Chievo - Empoli 0-0
Fiorentina - Livorno 2-1
Messina - Ascoli 1-2
Milan - Parma 1-0
Roma - Siena 1-0
Sampdoria - Inter 0-2
|
Morimoto,
debutto e subito gol. il Catania si salva a Bergamo. La squadra di
Marino si conferma al quarto posto in classifica
BERGAMO - Debuttare nel campionato a 18 anni e segnare dopo meno di
quattro minuti regalando un pareggio insperato e fondamentale alla sua
squadra, che rimane così aggrappata al quarto posto. E' la favola di
Takayuki Morimoto, attaccante giapponese del Catania che Pasquale Marino
mette in campo al 39' della ripresa in una partita che sembra persa. L'Atalanta,
infatti, fino a quel momento ha dominato, ma il ragazzo del Sol levante,
dopo 4 minuti dal suo ingresso la butta dentro risolvendo una mischia in
area. Un pareggio magari non del tutto meritato ma che dà il senso
della maturità a questi livelli raggiunta dal Catania.
Ottima
la prestazione dei nerazzurri, ordinati in difesa, straripanti a
centrocampo con un Donati super nella doppia fase difensiva e offensiva,
e letali con Zampagna (classico gol dell'ex), ma ingenui e poco pratici
nel non chiudere la partita. E così il Catania evita il sorpasso
atalantino con il suo giovane giapponesino e si prepara al meglio per il
derby di venerdì con i cugini del Palermo.
Marino
è ancora alle prese con tante assenze: oltre ai lungodegenti Biso e
Falsini, il tecnico rossoblu non può schierare Edusei e soprattutto
Spinesi, squalificati e sostituiti da Caserta, che gioca in posizione
centrale con funzioni da regista e Rossini, schierato a sorpresa al
posto di Corona. Baiocco non è al meglio, ma stringe ugualmente i
denti.
Colantuono
non ha problemi di formazione e si permette il lusso di scegliere.
Dentro Loria, che vince il ballottaggio con Adriano (Rivalta va a destra
in difesa). Donati regista accanto a Migliaccio, davanti Doni a supporto
di Zampagna.
Avvio
super dell'Atalanta, che nei primi 15' colleziona tre limpide occasioni
da gol: la prima capita ad Ariatti, servito da Migliaccio. L'ex
fiorentino anticipa Sottil sul primo palo, ma a due passi da Pantanelli
non trova la porta. Le altre due nel giro di un minuto, entrambe su
calcio d'angolo: ma sia Carrozzieri che Loria trovano sulla loro strada
un Pantanelli molto reattivo.
Il
Catania fatica enormemente, l'Atalanta con Donati domina a centrocampo
nonostante un Doni qualche nota sotto i suoi livelli degli ultimi tempi.
E alla mezzora, proprio su una bella iniziativa del numero 5 nerazzurro
nasce il gol del meritato vantaggio: Donati va via a Izco, entra in area
indisturbato e calcia un diagonale che terminerebbe fuori se Zampagna
non sbucasse alle spalle di Stovini e in scivolata non battesse
Pantanelli: 1-0.
La
risposta del Catania non c'è, rimane solamente nelle intenzioni di
Caserta e Baiocco, gli unici in grado di movimentare una manovra senza
sbocchi offensivi perché Colucci e Mascara non incidono e Rossini è
imprigionato dal duo Carrozzieri-Loria. Ma è soprattutto Donati l'arma
in piu' dell'Atalanta. Lo si vede anche a inizio ripresa quando una sua
bordata dal limite si stampa sulla traversa.
Il
Catania spezza l'assedio nerazzurro con Mascara, puntuale il suo colpo
di testa su cross dalla sinistra, palla fuori di un soffio. L'inerzia
della partita rimane sempre dalla parte dell'Atalanta, nonostante il
Catania provi a gestire il pallone con più continuità. Poco dopo
l'ingresso di Corona per un irriconoscibile Colucci, i nerazzurri si
rifanno vivi con Ariatti (Pantanelli risponde in due tempi) e Zampagna
(diagonale fuori).
Entra
Ventola, che crea due occasioni in pochi minuti (bravo ancora Pantanelli):
l'Atalanta sembra controllare la gara, ma non valuta la
variante-Morimoto. Il giapponese, appena entrato per Caserta, indovina
il guizzo giusto su assist di Baiocco e trafigge Calderoni da pochi
passi. La beffa e' servita.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
3°
GIRONE RITORNO |
|
|
|
marcatori
50’
Caracciolo (P),
63’
Caserta (C)
83’
st Di Michele (P)
|
|
|
CATANIA
(4-3-3) Pantanelli 6,5 – Silvestri 6 – Sottil 6,5 – Stovini 6,5
– Baiocco 6 – Edusei 6,5 (44’ st Rossini s.v.) – Caserta 6,5 –
Colucci 5,5 (35’ st Corona 6) – Spinesi 5,5 – Mascara 6,5. All.:
Marino 6 |
|
PALERMO
(4-3-2-1) : Fontana 6,5 – Cassani 6 - Zaccardo 6 – Barzagli 6,5 –
Pisano 6 – Guana 5,5 – Corini 6 – Simplicio 6 – Di Michele 6 (42’
st Tedesco s.v.) – Bresciano 5 (22’ st Diana 5,5) – Caracciolo
6,5. All.: Guidolin 6
|
NOTE:
Arbitro:
Farina.
Altre
note:
(lasciamo
perdere...)
|
|
Per
i fatti di Catania, i campionati sono stati sospesi per una settimana
Le
altre partite
Ascoli
- Milan 2-5
Empoli - Atalanta 2-0
Inter - Roma 1-3
Lazio - Chievo 0-0
Livorno - Cagliari 2-1
Reggina - Messina 3-1
Udinese - Sampdoria 1-0
Parma - Fiorentina 2-0
Siena - Torino 1-0
(giocate
il 19.4.2007)
|
Follia
a Catania, agente arresta ultrà viene aggredito ed ucciso da bomba
carta
CATANIA - Un colpo di spranga e poi una bomba carta tirata dentro
l'auto di servizio. E' morto così l'ispettore del reparto Mobile,
Filippo Raciti, di 38 anni, sposato con due figli, ucciso in una notte
di follia calcistica dopo il derby Catania-Palermo. Ma il bilancio della
tragedia è ancora più grave: un altro agente è ricoverato
all'ospedale Garibaldi in gravi condizioni, ma non sarebbe in pericolo
di vita. Centinaia i feriti: oltre 70 sarebbero agenti di polizia. Nove
tifosi del Catania, cinque adulti e quattro minorenni, sono stati
arrestati. Una situazione insostenibile che ha spinto il commissario
straordinario della Federcalcio Luca Pancalli a fermare a tempo
indeterminato tutti i campionati, comprese le squadre Nazionali.
Non
sono serviti a nulla gli appelli alla correttezza rivolti nei giorni
scorsi alle due tifoserie, nè le massicce misure di sicurezza adottate
dalle forze dell'ordine: dal divieto di ingresso allo stadio agli
sportivi sprovvisti di biglietto, all'imponente servizio di scorta per i
tifosi palermitani. Gli ultras delle due squadre non sono venuti a
contatto, separati da una rete guardata a vista da centinaia di agenti.
Ma gli scontri ci sono stati: questa volta tra tifosi e forze
dell'ordine. E il bilancio è pesantissimo.
La
cronaca del derby della follia comincia all'inizio del secondo tempo. Il
Palermo ha appena segnato il gol del vantaggio. I tifosi rosanero,
arrivati allo stadio a partita iniziata per un errore degli autisti dei
pullman che avrebbero sbagliato strada, raggiungono gli ingressi,
scortati dalla polizia. Un gruppo di ultras catanesi, rimasti fuori dal
"Massimino", prova ad avvicinarsi agli avversari. Gli agenti
fanno muro e impediscono il contatto. La reazione dei supporters etnei
è immediata: una pioggia di petardi e sassi, investe le forze
dell'ordine che reagiscono lanciando i lacrimogeni. Il fumo arriva nello
stadio: l'arbitro Farina ferma la partita.
|
Ecco
com'era l'atmosfera festosa allo stadio Massimino nel primo tempo, prima
dell'arrivo degli Ultras palermitani. Poi l'inferno. |
Fuori
dallo stadio si assiste a scene di guerriglia: l'aria è irrespirabile,
gli agenti ormai caricano i tifosi catanesi. Alle 19:48, quaranta minuti
dopo la sospensione, si torna a giocare. Si contano i primi feriti. Col
passare dei minuti decine di persone si presentano all'ospedale
Garibaldi. Contusioni, intossicazione da lacrimogeni, lievi escoriazioni
per la maggior parte di loro. Non ci sono casi gravi.
Subito
gravissimo appare, invece, l'agente Raciti. Il poliziotto si trovava in
auto all'esterno della Curva nord, aveva arrestato con un collega un
ultrà del Catania dopo ripetuti scontri. Subito dopo la pattuglia è
stata aggredita da una banda di teppisti e Raciti è stato colpito da un
oggetto contundente al torace. Successivamente all'interno della sua
auto sono esplose una bomba carta e un petardo: l'inalazione dei fumi
sprigionati, assieme al trauma toracico subito poco prima, avrebbero
causato la morte del poliziotto.
Il
ferito viene portato in ospedale, i medici cercano di rianimarlo. E' in
arresto cardio-respiratorio per le esalazioni della bomba carta, ma il
cuore non riprende a battere. I medici lo dichiarano morto alle 22:10.
In condizioni serie è anche un collega della vittima: è in prognosi
riservata ma, secondo i sanitari, non sarebbe in pericolo di vita.
Intanto
intorno allo stadio si susseguono gli scontri con lanci di pietre,
oggetti incendiati, scene di vera e propria guerriglia urbana che vanno
avanti per ore con i tifosi del Palermo, l'arbitro e le squadre chiuse
nello stadio mentre fuori impazza una violenza tanto stupida quanto
cieca. Solo dopo un paio di ore la polizia riesce a disperdere le bande
di teppisti scatenati e a riportare la pace nella città semidistrutta. |
di
Mimmo Rapisarda
Palermo
e Catania: un odio antico come il vino.
Può
suonare paradossale ma per chiunque viva lontano dalla propria terra d’origine
l’onore e il buon nome di questa sua terra vale molto di più di
quanto vale per chi è rimasto ad abitarci. Oggi però è una di quelle
pochissime giornate della mia vita in cui essere siciliano, essere
catanese, mi dà vergogna.
Ieri sera centinaia di catanesi hanno fatto vedere al mondo il peggio
della bestialità umana, hanno macchiato di infamia la città, l’isola;
hanno macchiato d’infamia i catanesi, i siciliani, i tifosi di calcio
di tutt’Italia; sono riusciti a fare vergognare di essere di Catania
persino a chi la ama così svisceratamente e profondamente come gli
emigrati.
Un
uomo ucciso, decine di arresti e di feriti, l’intero quartiere dello
stadio gettato nel panico della guerriglia urbana, strade devastate, una
sconfitta onorevole sul campo di gioco che è diventata onta per la
coscienza di una città. Questo però non è gioco, non è sport ed è
ora di finirla.
Noi catanesi abbiamo rotto definitivamente il giocattolo. Dobbiamo avere
il coraggio di dirlo a voce forte, consapevole, e non cadere nel
tranello del “non facciamo di tutta l’erba un fascio”. I derby
siciliani da troppi anni sono sinonimo di guerra tra tifoserie, vera
guerra, e purtroppo quella del Catania è quella più violenta.
Guardiamoci dentro, tutti abbiamo in noi il germe della colpa, che nasce
da quel campanilismo che ci porta a odiare senza un perché il Palermo e
i palermitani, il Messina e i messinesi e così via. Chi almeno per una
volta non ha ragionato, nella propria vita di tifoso di calcio e tifoso
del Catania, in termini di odio calcistico per le altre squadre
siciliane? La morte dell’ispettore Filippo Raciti è figlia di questo
odio sottile che i siciliani provano per altri siciliani, per quello
strisciante senso di superiorità, per quella malcelata invidia. C’è
chi se la tiene e la cova come la maggioranza di noi, c’è chi la
sente come ragione di vita e cerca costantemente la rissa allo stadio,
insulta chi non la pensa come lui. Sembrano cose diverse ma sono due
facce della stessa medaglia.
Oggi noi catanesi dobbiamo avere il coraggio di dire che abbiamo rotto
il giocattolo. Dobbiamo chiedere che i campionati professionistici di
questa stagione si fermino qui, che il Catania Calcio venga punito con
la massima severità per responsabilità oggettiva, affinché tutti i
suoi tifosi e tutta la città si ricordi per sempre che è stato
ammazzato un uomo per colpa di un gioco.
Amare Catania non è difendere il nome della sua squadra di calcio con
spranghe e bombe carta, non è supportare la squadra con logiche ultras,
non è uccidere col volto coperto da sciarpe rossoblu. Amare Catania,
oggi, è scusarsi con tutta l’Italia, chiedere la giusta dura
punizione e inginocchiarsi dinnanzi alla memoria di chi ha perso la
vita, di chi ha perso un marito, di chi ha perso un padre. Tutto ciò
per una partita di calcio.
http://www.catanesiaromaenelmondo.it/News-file-article-sid-2.html
|
Messina
(4-1-4-1): Caglioni , Zoro , Zanchi (43' st Morello ), Rea , Parisi , Pestrin
, Lavecchia , D'Aversa (34' st De Vezze ), Candela , Masiello (26' st
Iliev ), Bakayoko .All. Cavasin. |
|
Catania
(4-3-3): Pantanelli , Lucenti , Stovini , Minelli , Vargas , Baiocco ,
Edusei , Caserta , Colucci (34' st Izco ), Spinesi , Mascara (39' st
Corona). All. Marino.
|
NOTE
Arbitro:
Paparesta di Bari.
Incontro
iniziato alle 16 per impraticabilità del campo di gioco.
Ammoniti:
Lavecchia per gioco non regolamentare, Baiocco per protesta e Masiello
per gioco pericoloso.
|
|
Le
altre partite
Atalanta
- Lazio 0-0
Cagliari - Siena 2-2
Chievo - Inter 0-2
Fiorentina - Udinese 2-0
Milan - Livorno 2-1
Palermo - Empoli 0-1
Roma - Parma 3-0
Sampdoria - Ascoli 2-0
Torino - Reggina 1-2
|
LA
VOSTRA GIUSTIZIA
di
Marco Di Mauro (mondocatania.com)
Il
Giudice Sportivo, rilevato dal referto arbitrale e dal rapporto del
Collaboratore dell’Ufficio Indagini che un gruppo di sostenitori della
Soc. Roma turbava il “minuto di raccoglimento” con una
inqualificabile bordata di fischi; considerato, d’altra parte, che la
stragrande maggioranza degli spettatori nell’immediatezza ha
chiaramente manifestato la propria dissociazione da tale comportamento;
dichiara l’esclusione della responsabilità della Società Roma.
Qualunque
cosa accada, qualunque decisione verrà presa, oggi, non staremo ad
indignarci per la lontananza che metterete tra noi e la nostra squadra.
Siano questi kilometri o mesi. No, a noi non importa nulla, di porte
chiuse, porte aperte, campo neutro. Sforzatevi di capirlo. E sappiate:
La
squalifica che voi infliggerete oggi al Massimo non sarà un
provvedimento rivolto solo al Calcio Catania. No. Sforzatevi di capirlo.
Il Calcio Catania è la Catania Città. Lo è come sua manifestazione e
coscienza sportiva. E la Catania città siamo noi, noi Catanesi. Allo
stadio come in Piazza Duomo. Sentenzierete, e sentenzierete contro di
noi, noi tutti:
Noi
che, con parole vostre, "nell’immediatezza abbiamo chiaramente
manifestato la nostra dissociazione ". E così ci equiparerete, uno
come tutti, tutti come uno, a chi scaglia pietre contro la polizia, a
chi ha in animo di uccidere, a chi considera il poliziotto “primo
nemico”, a chi strappa un figlio ai suoi genitori, un padre ai suoi
figli, un marito alla propria moglie.
Noi
non siamo così. Ma a voi importa? Ma a voi conviene ammetterlo?
Farete
finta di ignorare le nostre lacrime, il nostro lutto. Ignorerete i
nostri cortei contro la violenza, i nostri fiori, i nostri messaggi.
Ignorerete noi, nelle strade, nelle piazze. Ignorerete “Catania dice
NO alla violenza”. Ci ignorerete, ci giudicherete. Secondo quale
giustizia?
Una
giustizia sommaria, la più rapida per trovare un colpevole piuttosto
che risolvere il problema. In passato, i militari, la chiamavano
“Rappresaglia”. Poco cambia: la singola colpa di 230 delinquenti, 34
fermati, dovrà ricadere in egual misura su 23.000 innocenti allo
stadio, 500 e passa mila in tutta Catania e provincia. Gli stessi
23.000, gli stessi 500 e passa mila, già ingiustamente puniti quella
notte del 2 Febbraio quando videro loro dignità, i loro sacrifici,
infangati e distrutti proprio da quei 230 delinquenti, ai quali, voi,
oggi, darete una mano a completare l’opera lasciata in sospeso. Quanto
risparmiato dalla loro furia cieca voi distruggerete con cinico e
spietato razionalismo. Non la chiamate giustizia, non lo é, né umana,
né sportiva, né civile. E non sarà una ex-toga a renderla tale.
Prenderete una pietra, ce la lancerete contro.
Da
che parte state? Voi, che punirete il Silenzio degli Innocenti. E
condonate i fischi dei Criminali.
Noi
lo sappiamo, da che parte stiamo. Stiamo qui. Siamo qui. Qui resteremo.
Da secoli il vostro Capro Espiatorio, il “ritratto della vostra
coscienza”, di ogni vostro delitto, di ogni vostro abuso, ogni vostra
vergogna. Evitate il nostro sguardo, ci tenete lontani, emarginati, ma
in cuor vostro sapete: potete chiamarci “Africa” ma l’Italia
partirà sempre da Marsala, non da Milano.
E
quel che più vi è insopportabile, e vi tormenta, è il nostro sorriso
ad ogni colpo mortale che ci infliggete, giorno per giorno, ormai da
secoli. Restiamo vivi, a ricordarvi, giorno dopo giorno, ormai da
secoli, la vostra miseria, la miseria del vostro vivere, tra vergogne ed
abusi di potere
.
"Ah!
in quale mostruoso attimo di orgoglio e di passione aveva invocato che
il ritratto portasse il peso dei suoi giorni, lasciando a lui
l'immacolato candore dell'eterna giovinezza!" O.Wilde
|
CAMPIONATO
2006-07 |
5°
GIRONE RITORNO |
IN CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE
|
|
|
marcatori
42°
st. Toni
|
|
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Lucenti, Stovini, Minelli, Vargas; Izco (45'st
Morimoto), Edusei, Caserta ; Colucci (16'st Cesar), Spinesi (22'st
Rossini), Mascara. In panchina: Spadavecchia, Sardo, Millesi, Corona.
Allenatore: Marino. |
|
FIORENTINA
(4-3-3): Frey; Ujfalusi, Dainelli, Gamberini, Pasqual; Blasi, Liverani,
Montolivo; Jorgensen, Pazzini (9'st Toni), Mutu (9' st Reginaldo). In
panchina: Lupatelli, Kroldrup, Potenza, Pazienza, Kuzmanovic.
Allenatore: Prandelli
|
NOTE
Arbitro:
Giannoccaro NOTE:
giornata grigia ma non fredda, terreno in buone condizioni, si è
giocato a porte chiuse, angoli 6-4 per la Fiorentina. Espulso al 13'st
Minelli per somma di ammonizioni. Ammoniti Stovini, Mutu. Recupero:
2'; 3'.
|
|
Le
altre partite
Empoli
- Roma 1-0
Inter - Cagliari 1-0
Siena - Milan 3-4
Ascoli - Udinese 2-2
Lazio - Torino 2-0
Livorno - Messina 2-1
Palermo - Chievo 1-1
Parma - Sampdoria 0-1
Reggina - Atalanta 1-1
|
Nel
finale, Toni fa un colpo d'autore. Per il Catania comincia la via crucis
RIMINI - Il dodicesimo gol di Toni, entrato nella ripresa, ha messo
ko un Catania rimasto in dieci per l'espulsione di Minelli (doppia
ammonizione): ingenuita' del difensore rossazzurro che nel primo tempo
ha segnato di mano e nella ripresa ha trattenuto Toni. La squadra
siciliana nel primo tempo e' riuscita a tener testa alla Fiorentina, ma
nella ripresa, in inferiorita' numerica, ha subìto e, proprio in vista
del traguardo, ha preso il gol di Toni, malmarcato da Stovini. Per la
squadra viola, 25 punti in 12 partite.
Il
quarto posto non sara' facile da raggiungere, ma tutto e' possibile. E
dire che senza la penalizzazione i viola sarebbero terzi col Palermo.
Per il Catania invece e' cominciata male da Rimini la via
crucis di un finale di campionato senza pubblico.
Anche
sul piano tecnico, le squalifiche di Sottil e Baiocco e l'indisponibilita'
di Silvestri, Biso e Falsini hanno pesato in qualche modo sulla squadra
di Marino. Prandelli ha invece optato inizialmente per il dirottamento
di Toni (decisivo nella ripresa) e Kroldrup in panchina, mentre a
centrocampo l'assenza di Donadel, Santana e Gobbi ha indotto il tecnico
viola a schierare Montolivo e Liverani (ottimo) insieme a centrocampo. I
due sono stati punti di riferimento importanti per il gioco viola.
In
realta' anche il Catania, con i buoni interventi di Edusei, ha cercato
di costruire qualche bella azione: dalla destra Colucci ha tentato di
fornire degli assist alle punte, ma Spinesi e Mascara sono stati ben
controllati dalla difesa viola. In definitiva, in un primo tempo molto
combattuto a centrocampo e che ha fatto registrare qualche smagliatura
nella difesa siciliana, solo una girata di Mutu (su assist di Montolivo)
al 25' e un bell'acuto dell'ex atalantino al 26' hanno messo in pericolo
la imbattibilita' di Pantanelli che sul tiro diagonale del romeno ha
salvato tuffandosi in tuffo sulla sinistra. I tentativi del Catania
invece sono stati molto deboli e prevedibili. Nella ripresa Prandelli,
visto che le due punte Pazzini e Mutu non sono sembrate in gran
giornata, ha cambiato inserendo Toni e Reginaldo.
Mossa
azzeccata. Minelli, gia' ammonito, ha trattenuto Toni ed e' scattato il
secondo giallo. Rimasto in dieci, il Catania ha subìto la Fiorentina
che ha avuto parecchie occasioni con Toni, Reginaldo e Jorgensen.
La
Fiorentina, dopo aver mancato due occasioni d'oro, e' sembrata un po'
stanca, ma al 42', su un traversone da sinistra di Pasqual, Toni ha
sovrastato di testa Stovini: la palla ha carambolato sul palo alla
sinistra di Pantanelli ed e' finita in rete. Il Catania ha finito sulle
gambe e la Fiorentina ha vinto tutto sommato meritatamente. |
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Lucenti, Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei,
Caserta (38' st Izco); Colucci (33' st Morimoto), Spinesi, Mascara (20'
st Corona). A disp.: 22 Spadavecchia, 2 Sardo, 34 Cesar, 20 Rossini.
All. Marino. |
|
INTER
(4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Samuel, Maxwell (27' st Gonzalez);
Solari, Zanetti, Stankovic (31' st Burdisso), Grosso; Cruz, Ibrahimovic
(22' st Adriano). A disp.: 1 Toldo, 23 Materazzi, 7 Figo, 18 Crespo.
All. Mancini.
|
NOTE
Arbitro:
Giannoccaro
AMMONITI:
Stankovic, Baiocco.
ESPULSI:
42' st Spinesi per frasi irriguardose nei confronti del quarto uomo.
ANGOLI:
5-3 per l'Inter.
RECUPERO:
1' e 3'.
SPETTATORI:
a porte chiuse.
|
|
Le
altre partite
Chievo
- Torino 3-0
Atalanta - Palermo 1-1
Cagliari - Lazio 0-2
Fiorentina - Empoli 2-0
Livorno - Ascoli 0-0
Messina - Siena 1-0
Roma - Reggina 3-0
Udinese - Parma 3-3
Milan - Sampdoria 1-0
|
di
Fabio Alibrio (mondocatania.com)
Dure
e importanti le dichiarazioni dell’amministratore delegato Lo Monaco,
intervenuto a “Corner”; momento del Catania, problemi economici
societari e questione stadio i temi affrontati dal dirigente etneo,
chiaro nell’esprimere i suoi concetti su squadra, tifosi e comune.
Si
parte dall’analisi della gara disputata ieri al “Dino Manuzzi” di
Cesena: non il solito Catania per Lo Monaco, squadra caduta in
depressione dopo il primo goal subito; l’assenza del pubblico si sente
e le motivazioni iniziano a mancare.
Tutto questo unito allo stress che consegue a intere settimane passate
lontano da casa e con continui viaggi e cambi d’albergo che fanno
perdere all’allenatore tempo utile per lavorare e far preparare la
partita ai ragazzi contribuiscono ad un rendimento stentato.
Ed è proprio Marino che viene incitato dal direttore generale affinché
tattiche da palle inattive in fase difensiva vengano migliorate perché
è da lì che si prendono troppi goal; ultima considerazione sull’attacco,
di grande qualità ma da qualche giornata “sterile negli ultimi metri”.
Finita
l’analisi tecnica o comunque il commento alla gara Lo Monaco passa
alla squalifica del Massimino, sempre più ingiusta anche perché del
cambiamento del calcio ne risente solo il Catania come società e come
città: perdita di incassi, alberghi e viaggi, non valorizzazione dei
giocatori sono i problemi più gravi a livello economico mentre sul
fronte cittadino viene penalizzata un’intera città per pochi
delinquenti, tolti già inspiegabilmente dal carcere.
E allora si punta su una responsabilità già definita parziale, il
Catania andrà anche oltre la Caf, ricorrerà e presenterà ricorsi a
tutti gli organi di giustizia, siano essi sportivi o non perché le
ingiustizie non devono esistere in un calcio pulito.
Alla
domanda specifica: “Anche in caso di riduzione della pena come farebbe
il Catania a giocare in casa con lo stadio non a norma?” si scatenano
le ire dell’amministratore delegato rossazzurro che ormai ha chiuso
ogni rapporto con il comune, non avendo ricevuto dopo 25 giorni alcuna
risposta sull’ennesimo tentativo di ottenere il Massimino in gestione
totale quando ne era stata promessa una entro 3-4 dì. Forse l’ultimo
tentativo di far svegliare la giunta comunale, Lo Monaco afferma che
qualora venga affidato alla società, lo stadio si può mettere a norma
in un mese, accollandosi il Calcio Catania ogni spesa nonostante i già
non semplici problemi. Tutti d’accordo, quando si sarà pronti le
autorità dissequestreranno pezzo per pezzo l’impianto per mettere i
lavori; insomma una sola parte sembra non rispondere, speriamo che ciò
possa avvenire presto.
Prossima
gara a Rimini, quella contro il Siena, in uno scontro che il direttore
sportivo stesso definisce fondamentale e giocato al Massimino era
sicuramente tutt’altra cosa. Lo
Monaco chiede di schierarsi, noi siamo con lui, con il progetto di una
società che ha mantenuto le promesse anticipando gli obiettivi e che
sembra veramente innamorata del Catania e di Catania.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
7°
GIRONE RITORNO |
|
|
|
marcatori
pt
16' Colucci;
st
15' Stovini (aut.),
41'
Siviglia,
49'
Rocchi. |
|
|
LAZIO
(4-3-1-2): Ballotta; Belleri (32' pt Mudingayi), Siviglia, Cribari,
Zauri; Behrami, Ledesma, Mutarelli; Mauri (9' st Jimenez); Pandev (29'
st Tare), Rocchi. A disp.: 14 Berni, 2 Stendardo, 14 Firmani, 20 Makinwa.
All. Rossi. |
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Lucenti, Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei
(45' st Morimoto), Caserta; Colucci, Corona (35' st Rossini), Mascara
(32' st Izco). A disp.: 22 Spadavecchia, 2 Sardo, 34 Cesar, 25 Millesi.
All. Marino.
|
NOTE
Arbitro:
Rocchi
AMMONITI:
Lucenti, Sottil, Pantanelli, Caserta, Mudingayi, Mutarelli.
ESPULSI:
15' st Marino per proteste.
ANGOLI:
10-6 per la Lazio.
RECUPERO:
5' e 4'.
SPETTATORI:
10.000 circa.
|
|
Le
altre partite
Ascoli
- Parma 0-0
Chievo - Roma 2-2
Empoli - Messina 3-1
Palermo - Milan 0-0
Reggina - Fiorentina 1-1
Sampdoria - Atalanta 2-1
Siena - Livorno 0-0
Torino - Cagliari 1-0
Inter - Udinese 1-1
|
La
Lazio gioca male ma vince. Per il Catania continua la serie nera
ROMA - Va sotto, gioca male, sembra la brutta copia della squadra
ammirata nell'ultimo mese, ma poi si rialza e ribalta il risultato. Una
Lazio dai due volte quella che oggi ha battuto il Catania con un 3-1 (Colucci,
poi Pandev, Siviglia e Rocchi), netto nel risultato, ma non nel gioco,
dominato per almeno 65 minuti dai siciliani.
A
vincere, però, è la Lazio che porta a due i punti di vantaggio sul
quinto posto e che si avvicina alla terza piazza, occupata dal palermo.
Per il Catania continua il momento no, più di due mesi senza vittorie.
Delio Rossi conferma l'11 che domenica scorsa ha vinto a Cagliari.
Torna
Mudingayi ma va in panchina, così come Jimenez. A centrocampo Mutarelli,
Ledesma, Behrami, quindi Mauri sulla trequarti, in avanti la solita
coppia Rocchi-Pandev. Dall'altra parte Marino, seppur privo di Spinesi,
non rinuncia al tridente e schiera Corona centravanti con Colucci e
Mascara esterni. Lazio quarta e in grande salute, la squadra
biancoceleste non subisce gol da 5 giornate e vive un ottimo momento.
Periodo
nero, invece, per il Catania che nel 2007 non ha ancora vinto (ultimo
successo il 23 dicembre contro la Samp) e che, con 45 reti incassate, ha
la peggiore difesa del torneo. Le due squadre, dunque, arrivano
all'appuntamento in condizioni diametralmente opposte. Eppure è il
Catania a dare l'impressione di stare meglio.
Dopo
tre partite a porte chiuse il Catania, seppur in trasferta, ritrova il
pubblico (molti i tifosi siciliani all'Olimpico) e parte subito forte.
Prima Rocchi illude tutti con un destro che finisce fuori. Poi il
Catania diventa, a sorpresa, padrone del campo.
Al
16' Mascara spreca una buona occasione, un minuto dopo, pero', gli
ospiti passano con Colucci. Evidentemente il centrocampista rossazzurro
ha un conto in sospeso con la Lazio, gia' punita all'andata con una
doppietta nel 3-1 con cui si imposero i siciliani.
Questa
volta Colucci segna di testa, deviando in rete un corner di Mascara che,
al 19', fallisce ancora una chiara occasione da gol e fallendo il
raddoppio. Lazio frastornata, Catania che gioca bene e senza tatticismi.
Al 28' ci prova Corona, al 30' Vargas, ma in entrambe le occasioni la
palla finisce fuori di poco. Biancocelesti in balia dell'avversario,
nessun azione, Pantanelli assolutamente inoperoso.
Rossi,
prima dell'intervallo prova a cambiare qualcosa, dentro Mudingayi, fuori
Belleri e Behrami arretrato in difesa. Ma anche nella ripresa e' il
Catania a condurre le danze. Al 1' Corona va vicino al raddoppio, al 7'
lo imita Colucci, al 10' ancora un destro al volo di Corona finisce
fuori. Gli etnei danmno l'impressione di poter chiduere da un momento
all'altro, cosi' non e' e con il passar dei minuti la Lazio cresce.
Entra
anche Jimenez, al 30' entrera' anche Tare e i due cambi daranno ragione
a Delio Rossi. Il pareggio e' un po' fortunoso, Zauri serve Pandev che
calcia a botta sicura, Pantanelli non trattiene e la palla rotola in
rete, nonostante il disperato tentativo di Stovini. Marino si infuria e
vine espulso, il suo Catania si innervosisce, la Lazio si carica e cerca
il successo. Ci provano Mudingayi e Jimenez, ma arriva al 43' il 2-1.
Lo sigla Siviglia, di testa. Al 50' il 3-1 definitivo, Lucenti sbaglia
il retropassaggio Rocchi si impossessa della sfera, salta Pantanelli e
deposita in rete: 3-1.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
8°
GIRONE RITORNO |
IN CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE
|
|
|
marcatori
st
11' Corona,
28'
Cozza.
|
|
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Lucenti (32' st Sardo), Stovini, Minelli, Vargas;
Baiocco, Edusei, Caserta; Colucci, Corona, Mascara (40' st Morimoto; 35'
st Biso). A disp.: 22 Spadavecchia, 13 Izco, 34 Cesar, 20 Rossini. All.
Marino. |
|
SIENA
(4-3-1-2): Manninger; Negro, Portanova, Rinaudo, Molinaro; Antonini (15'
st Eremenko), Codrea, Vergassola; Cozza (35' st Brevi); Frick (15' st
Corvia), Maccarone. A disp.: 18 Benussi, 21 Rossi, 46 Gastaldello, 20
Locatelli. All. Beretta.
|
NOTE
Arbitro:
Gava
AMMONITI:
Colucci, Codrea, Edusei e Biso.
ESPULSI: nessuno (strano!)
ANGOLI:
7-3 per il Catania.
RECUPERO: 3' e 3'.
SPETTATORI: a porte chiuse, neutro
|
|
Le
altre partite
Ascoli
- Roma 1-1
Livorno - Inter 1-2
Milan - Chievo 3-1
Cagliari - Atalanta 2-0
Fiorentina - Torino 5-1
Lazio - Sampdoria 1-0
Messina - Palermo 2-0
Parma - Reggina 2-2
Udinese - Empoli 0-1
|
A
Rimini pari fra Catania e Siena. Al gol di Corona risponde Cozza
RIMINI - Sul neutro di Rimini, Catania e Siena si dividono la posta:
un 1-1 maturato nella ripresa con i gol di Corona e Cozza. Meglio gli
etnei nel primo tempo, maggior pressione nella ripresa dei toscani, che
sfiorano il colpaccio con una traversa di Corvia e uno stacco nel finale
di Brevi, sul quale Pantanelli fa il miracolo.
Con
Spinesi e Sottil squalificati e Silvestri e Falsini indisponibili,
Marino recupera in extremis Colucci, che va così a comporre il tridente
"anomalo" con Mascara e Corona. Gli infortunati di Beretta
sono invece Konko, Chiesa, Bertotto e Alberto: tutto confermato,
compreso l'impiego da trequartista di Cozza, tranne l'attacco, dove c'è
Frick (e non Corvia) a far reparto con Maccarone.
Buono
l'approccio alla gara degli etnei, che controllano il gioco e
costringono il Siena ad abbassare da subito il baricentro. Per tutto il
primo tempo tanto agonismo ma zero tiri nello specchio, tant'è che
Pantanelli e Manninger non vanno oltre l'ordinaria amministrazione,
anche se il portiere del Catania al 31' respinge non senza qualche
affanno una botta di Codrea. Le difese sanno chiudersi a riccio e così
le due squadre non hanno altra soluzione che il tentativo da fuori, al
quale ricorrono Corona, Baiocco e nel finale anche Negro.
Niente
di memorabile ad eccezione di un'unica palla gol, una girata di Frick in
area che si spegne a lato dopo una bella azione del Siena, sicuramente a
suo agio quando c'è da agire in contropiede e creare superiorità
numerica. Nel frattempo il Catania perde Mascara per un probabile
stiramento e si affida dal 40' in poi al giovane Morimoto.
Un
cambio forzato che però porta i suoi frutti al 12' della ripresa,
momento del vantaggio del Catania: Baiocco mette dentro un cross al
veleno, Antonini sbaglia il disimpegno, Morimoto esalta i riflessi di
Manniger che però si arrende al gol di rapina di Corona. Trovato l'1-0,
però, i siciliani arretrano e il Siena si fa vedere con Codrea, Cozza e
soprattutto Vergassola.
Beretta
opera il doppio cambio inserendo Corvia e Eremenko e, al 28', i toscani
pareggiano: la difesa etnea dorme sull'assist del neo entrato finlandese
per Cozza, che si incunea battendo l'incolpevole Pantanelli nel giorno
del suo duecentesimo gettone tra i professionisti.
La
partita cambia volto e Corvia, al 31', timbra la traversa con un gran
sinistro dal limite. Non solo: Pantanelli, al 35', vola per deviare in
angolo il tiro da fuori di Eremenko. Marino saggiamente si copre
richiamando Morimoto per Biso e nel finale il Siena sfiora ancora il
raddoppio con uno stacco a colpo sicuro di Brevi neutralizzato da un
miracolo di Pantanelli.
|
.TORINO
(4-4-2): Abbiati; Comotto, Bovo, Brevi, Balestri; Lazetic (40' st Cioffi),
Gallo, Ardito, Rosina; Muzzi (12' st Stellone), Abbruscato (26' st De
Ascentis). A disp.: 1 Taibi, 5 Di Loreto, 8 Barone, 24 Konan. All. De
Biasi |
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri, Sottil, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei
(33' st Rossini), Caserta; Colucci, Spinesi, Corona (28' st Lucenti). A
disp.: 22 Spadavecchia, 2 Minelli, 34 Cesar, 14 Biso, 25 Millesi. All.
Marino.
|
NOTE
ARBITRO:
Paparesta AMMONITI: Colucci, Ardito, Bovo.
ANGOLI:
12-8 per il Catania.
RECUPERO:
1' e 5'.
SPETTATORI:
15.000 circa.
|
|
Le
altre partite
Sampdoria
- Cagliari 1-1
Atalanta - Parma 1-1
Chievo - Messina 1-1
Empoli - Livorno 2-2
Inter - Milan 2-1
Palermo - Fiorentina 1-1
Reggina - Lazio 2-3
Siena - Ascoli 0-1
Roma - Udinese 3-1
|
Rosina
stende il Catania e regala al Torino tre punti d'oro
TORINO - Rosina mette ko il Catania. Il fantasista del Torino firma
la vittoria di misura dei granata che consente agli uomini di De Biasi
di guardare con ottimismo alla risalita in classifica. Un altro stop per
i siciliani, poco incisivi in fase offensiva. De Biasi sceglie il modulo
con Abbruscato unica punta e Stellone in panchina. Marino, tecnico dei
siciliani, punta sul tridente. Al rientro Spinesi, Sottil e Silvestri.
Dopo
due minuti e' il Catania a farsi vedere dalle parti di Abbiati: Corona,
mobilissimo, gira direttamente in rete con conclusione che non inquadra
lo specchio della porta. Al 4' Muzzi in fuga verso la porta degli etnei
lancia Rosina che però manca la deviazione vincente. All'8' calcio
d'angolo indisioso di Vargas con Abbiati costretto all'uscita con i
pugni. Al 10' Rosina punta direttamente la porta di Pantanelli, lesto
Stovini ad anticipare il fantasiata dei granata al momento della
conclusione. Due minuti dopo Comotto in piena area siciliana calcia
alto. Al 16' è il Catania a rendersi pericoloso con Corona: l'attaccanta
da ottima posizione spedisce la sfera sopra la traversa di Abbiati. Al
24' perfetto cross di Gallo e splendida girata di testa di Abbruscato
che però manca la porta. Al 30' Spinesi di testa per poco non sorprende
Abbiati.
Al
35' ancora Spinesi, sul versante sinistro, conclude in porta ma
l'estremo difensore dei granata è pronto alla presa a terra. Al 37'
Gallo carica un destro dalla lunga distanza, conclusione fortissima che
chiama Pantanelli alla deviazione in angolo.
Il
Catania comunque non sta a guardare: Colucci al 39' vede Abbiati fuori
dai pali e cerca di beffarlo con un velenoso pallonetto. Il portiere del
Toro riesce a deviare in angolo. Al 41' Lazetic non riesce a finalizzare
una perfetta azione corale dei granata.
Nella
seconda frazione di gioco (identici schieramenti in campo) è il Toro a
spingere decisamente sull'acceleratore: al 6' Muzzi gira di testa a
botta sicura ma Edusei (ex di turno) appostato sulla linea bianca nega
la rete alla squadra di De Biasi. Al 18' De Biasi gioca la carta
Stellone. L'attaccante rileva lo stanco Muzzi. Al 20' Lazetic entra in
area e cade dopo una spallata di Baiocco ma per Paparesta l'azione è
regolare. Al 34' Rosina entra in area, dribbla due giocatori, conclude
in porta ma il suo destro è parato da Pantanelli. Un minuto dopo Bovo
calcia incredibilmente fuori da due passi. Al 31' Lazetic da fuori area
tira in porta ma Pantanelli respinge la sfera che arriva sui piedi di
Stellone. L'attaccante crossa al centro per la testa dello stesso
Lazetic che però tira sul portiere dei siciliani. Al 32' Toro in
vantaggio: fa tutto Rosina che salta due avversari, punta Pantanelli e
con un tocco preciso sblocca il punteggio.
Al
35' indecisione della difesa granata e palla per Spinesi che gira in
porta ma la conclusione è debole. Al 41' ancora una percussione del
Catania: Spinesi mette al centro per l'accorrente Caserta che manca
clamorosamente la deviazione vincente. Il Catania cerca il punto del
pari che non arriva. Il Torino conquista, meritatamente, tre punti. |
CAMPIONATO
2006-07 |
10°
GIRONE RITORNO |
IN CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE
|
|
|
marcatori
st
12' Amoroso 16' Foggia 40'
Bianchi (R.) 42' Esteves 44'
Rossini. |
|
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Silvestri (31' st Sardo), Sottil, Stovini, Vargas;
Baiocco, Edusei, Caserta; Colucci (12' st Millesi), Spinesi, Corona (19'
st Rossini). A disp.: 22 Spadavecchia, 34 Cesar, 13 Izco, 14 Biso. All.
Marino. |
|
REGGINA (4-3-2-1): Puggioni; Mesto, Giosa (10' pt Di Dio), Aronica,
Modesto; Nardini, Tognozzi, Amerini; Foggia (33' st Missiroli), Amoruso
(42' st Esteves); Bianchi. A disp.: 22 Novakovic, 39 Viola, 18 Nielsen,
15 Barillà. All. Mazzarri.
|
NOTE
ARBITRO:
Girardi
AMMONITI: Mesto, Foggia, Baiocco, Rossini, Edusei.
ANGOLI: 7-6 per il Catania.
RECUPERO: 3' e 2'.
|
|
Le
altre partite
Sampdoria
- Palermo 1-1
Ascoli - Inter 1-2
Cagliari - Chievo 0-2
Fiorentina - Roma 0-0
Messina - Torino 0-3
Milan - Atalanta 1-0
Parma - Siena 1-0
Udinese - Livorno 4-0
Lazio - Empoli 3-1
|
CATANIA
SVEGLIATI! (mondocatania.com)
di
Fabio Alibrio
A
cosa serve il possesso palla? Domanda
da un milione di euro. Impossibile trovare una risposta o meglio non
conviene darla, fare finta che non ci sia appare la decisione più
giusta. Gioco sterile: difesa-centrocampo, centrocampo-difesa, questo si
è visto nel Catania di oggi. La percentuale del possesso palla è del
64% per i rossazzurri, ma chi se n’è accorto?? Non è un errore
statistico, il numero impressionante di falli subiti conferma il dato.
Eppure
è la Reggina a vincere dopo un primo tempo da “quanti caffè ci
vorrebbero per non addormentarsi…”. Poche occasioni, tanti falli;
Girardi ha il suo bel da fare: da un lato deve frenare l’irruenza
ospite, dall’altro cerca di tenere a bada il nervosismo di Baiocco e
Corona su tutti, tartassati dagli avversari.
La partita si mette male dall’inizio, a preoccupare non è il gioco
(passati appena 15 minuti,ndr) ma l’infermeria: distorsione al
ginocchio destro per Colucci, l’attacco continua a perdere pedine
importanti. Al suo posto c’è Millesi, finalmente un po’ di spazio
per lui anche se condizionerà con un suo errore il risultato.
Quaranta minuti all’insegna della noia poi c’è il sussulto che
lascia speranzosi per la ripresa: pallone al centro, Spinesi da non più
di un metro e mezzo riesce a fare una cosa che ha dell’incredibile
alzando il pallone sopra la traversa.
Fischia
l’arbitro, tutti a rinfrescarsi visto il caldo in quel di Rimini
(sembrerebbe di essere a Catania, ndr). Non c’è il pubblico, ma
Catania vuole farsi sentire: le duecento persone in tribuna cantano e si
sgolano, Catanista ricorda il 12° uomo in tribuna ma a nulla serve, è
il solito secondo tempo.
Rossazzurri
in calo ma sempre con la palla nei piedi, la differenza è tutta nella
velocità: tredicesimo minuto, Millesi perde palla a centrocampo e con
tre passaggi la Reggina passa. Catania incapace di far questo, troppi
fraseggi che a nulla servono se non quando si è in vantaggio o ci si
accontenta, ipotesi da scartare per una squadra che non ha mai vinto nel
girone di ritorno.
Incapaci
di reagire e così arriva un goal che farà il giro di tutte le Tv:
conclusione da metà campo e goal, palla sotto le gambe di Pantanelli.
Nessun altro commento, il capitano ci ha abituato ad alti e bassi e
questa di oggi appartiene alla seconda fascia sicuramente.
Marino di solito non cambia, prova a farlo inserendo Sardo ma il
risultato è un ingenuo fallo che costa rigore e 3-0. C’è anche il
tempo per il quarto goal della Reggina (viziato da un fallo di mano, ndr)
e per la rete della bandiera di Rossini nel finale, prima in maglia
rossazzurra.
Finisce
così una delle giornate più brutte per i tifosi etnei. La lontananza
si sente sempre più, solo Baiocco appare grintoso, gli altri in campo
perché “qualcuno li ha messi nella mischia e non possono sottrarsi.”
Due settimane al prossimo match, sosta necessaria per riordinare le idee
ed acquistare la massima concentrazione.
Sempre
con voi, “Non per fama ma per fede”. |
CAMPIONATO
2006-07 |
11°
11°
GIRONE RITORNOGIRONE RITORNO |
|
|
marcatori
pt
14' Sottil,
20'
pt, 37' st (rigore) e 46' st Lucarelli
45'
pt Fiore. |
|
|
Livorno
(4-4-1-1): Manitta, Balleri (28' pt Grandoni ), Pavan , Galante ,
Pasquale , Pfertzel (14' st Coppola ), Morrone , Passoni (21' st Vidigal
), Filippini , Fiore , Lucarelli . All.: Orsi 6.5. |
|
Catania (5-3-2): Pantanelli , Silvestri (1' st Caserta ), Stovini
, Cesar (1' st Corona ), Sottil , Vargas , Baiocco , Edusei (28' st Biso
), Lucenti , Mascara , Spinesi .All.: Marino 5.
|
NOTE
Arbitro:
Romeo di Verona
Ammoniti: Pavan, Cesar, Baiocco e Biso per gioco scorretto, Baiocco,
Stovini e Caserta per proteste. Espulsi: 21' st Baiocco per doppia
ammonizione.
|
|
Le
altre partite
Reggina
- Siena 0-1
Roma - Milan 1-1
Atalanta - Fiorentina 2-2
Cagliari - Messina 2-0
Chievo - Sampdoria 1-1
Empoli - Ascoli 4-1
Inter - Parma 2-0
Torino - Palermo 0-0
Udinese - Lazio 2-4
|
Lucarelli
sfonda il muro dei cento Catania, la crisi continua
Il
bomber amaranto segna una tripletta e tocca quota 101 gol in serie A. I
siciliani passano in vantaggio con Sottil, il capitano amaranto pareggia
subito e Fiore nel recupero firma il sorpasso. Nella ripresa gli etnei
restano in dieci (espulso Baiocco) e crollano. Debutto felice per Orsi
LIVORNO - In casa amaranto si torna a sorridere. Il 4-1 finale ai danni
di un deludente Catania lascia ben sperare in vista del futuro.
L'esordio sulla panchina toscana di Fernado Orsi coincide con la gioia
di Cristiano Lucarelli che con la tripletta odierna abbatte il muro dei
100 e tocca quota 101.
Ma
veniamo alla partita. Per la 30^ giornata della massima serie al Picchi
si incontrano le due grandi deluse del campionato; solo all'andata
questa gara valeva il quarto posto, oggi vale semplicemente la salvezza.
La sqaudra di Orsi parte benissimo e sin dalle prime battute di gioco
domina il campo. Dopo soli 3', infatti, Pantanelli è costretto subito a
compiere gli straordinari. Balleri dalla destra crossa in area sul
secondo palo per la testa di Filippini. Bella l'incornata del
centrocampista, meravigliosa la risposta dell'estremo difensore
rossoblù che vola alla propria destra. Nella ribattuta il pallone
finisce sul destro di Lucarelli che calcia, ma è ancora il numero uno
etneo a dire no all'attaccante amaranto.
Il
Livorno spinge e sembra poter segnare da un momento all'altro. Ma al
primo tiro in porta il Catania passa in vantaggio. E' il 15', calcio
d'angolo dalla bandierina di destra, sul cross diretto al centro
dell'area sbuca la testa di Sottil che insacca alle spalle di Manitta,
incerto nell'uscita.
I padroni di casa non si scoraggiano e un minuto più tardi vanno vicini
al pareggio con un missile dai trenta metri di Pasquale sul quale
Pantanelli si rifugia in corner. Ma si tratta delle prove generali del
gol che arriva al 20'. Lucarelli spalle alla porta riceve palla al
limite dell'area, si libera di Sottil e di sinistro lascia partire un
diagonale che si insacca alla sinistra di un incolpevole Pantanelli.
Il sorpasso arriva nel primo minuto di recupero ad opera di un
ispiratissimo Fiore. Il trequartista entra in area da sinistra e fa
tutto da solo, si libera di Stovini e calcia di sinistro da posizione
angolata. La rete siciliana si gonfia per la seconda volta.
Nella
ripresa si torna in campo e Marino prova il tutto per tutto. Fuori un
difensore e un centrocampista esterno dentro due attaccanti. Al 9' è il
neo entrato Corona che fa tremare il Picchi oltre che la traversa. Ma è
un fuoco di paglia. Lucarelli tre minuti dopo obbliga Pantanelli al
miracolo sulla linea. Il colpo di grazia per la squadra siciliana arriva
al 21' della ripresa. Baiocco già ammonito si fa cacciare fuori
dall'arbitro Romeo per un fallo da dietro su Marrone.
La
partita è a senso unico e il rigore assegnato al 35' a Lucarelli arriva
a coronamento di una pressione amaranto che dura da diversi minuti. Sul
dischetto va il bomber toscano che calcia alla destra di Pantanelli che
intuisce ma non può nulla sulla bordata che vale i 100 gol in Serie A
del capitano livornese.
Al
40' c'è una reazione di orgoglio da parte di Spinesi che in area calcia
ma trova l'oposizione in due tempi di Manitta, che non fa rimpiangere
l'assente Amelia. Nel finale c'è ancora il tempo di vedere l'ultima
perla del bomber amaranto. Lucarelli entra in area da sinistra e lascia
partire un diagonale sul quale non arriva il buon Pantanelli.
4-1
e il Livorno torna a sorridere. Il Catania, invece, affonda e viene
inghiottito nella zona calda della serie A. Ora per la squadra di Marino
che non vince dalla 18^ giornata (Catania-Sampdoria 4-2, ndr) la strada
per la salvezza diventa sempre più in salita e, Domenica sul neutro di
Lecce arriva la Roma. |
CAMPIONATO
2006-07 |
12°
GIRONE RITORNO |
IN CAMPO NEUTRO A PORTE CHIUSE
|
|
|
marcatori
pt
36' Tavano;
st
38' Vucinic.
|
|
|
CATANIA
(4-3-2-1): Pantanelli; Sardo, Sottil, Stovini, Vargas; Lucenti (46' st
Biagianti), Edusei, Izco (30' st Corona); Mascara, Caserta; Spinesi (46'
st Plasmati). A disp.: 22 Spadavecchia, 5 Minelli, 34 Cesar, 25 Millesi.
All. Marino. |
|
ROMA (4-2-3-1): Curci; Cassetti, Ferrari, Mexes, Rosi (20' st
Mancini); 14 Faty (27' st De Rossi), Pizarro; Wilhemson (9' st Panucci),
Perrotta, Tavano; Vucinic. A disp.: 12 Doni, 13 Chivu, 18 Virga, 11
Taddei. All. Spalletti.
|
NOTE
ARBITRO:
Pieri di Lucca
AMMONITI:
Rosi, Sardo, Edusei, Faty, Perrotta, Mascara, Vargas.
ANGOLI:
6-2 per il Catania.
RECUPERO:
1' e 3'.
SPETTATORI:
A porte chiuse.
|
|
Le
altre partite
Atalanta
- Chievo 1 - 0
Fiorentina - Ascoli 4 - 0
Lazio - Messina 1 - 0
Palermo - Cagliari 1 - 3
Parma - Livorno 1 - 0
Reggina - Inter 0 - 0
Sampdoria - Torino 1 - 0
Siena - Udinese 2 - 2
Milan - Empoli 3 - 1
|
Anche
Musumeci invoca l'intervento di Napolitano
“E’
una vera e propria istigazione a delinquere. Il problema, a questo
punto, non è più catanese o siciliano: il Capo dello Stato deve
intervenire per impedire un vero e proprio oltraggio morale ai danni di
una città della Repubblica da parte di un gruppo di dirigenti cialtroni
che utilizzano una tragedia per riabilitarsi di fronte all’opinione
pubblica”.
Così il segretario generale di Alleanza siciliana, l’europarlamentare
Nello Musumeci, commenta il contenuto del ricorso presentato dai legali
della Figc al Tar del Lazio, con sede a Roma, nel quale si chiede di
annullare l'efficacia del decreto d'urgenza emesso dal Tar di Catania,
che ha sospeso, in via cautelare, la squalifica del Massimino.
“C’è un limite – aggiunge il leader di Alleanza siciliana - che
non è possibile superare ed è quello del rispetto della gente.
Valuteremo insieme al presidente del Catania Pulvirenti se esistono le
condizioni per presentare un esposto alla Procura di Roma. Pur se a
seguito di fatti gravissimi - osserva Musumeci - una criminalizzazione
così insopportabile fa pensare a una regia occulta che vuole impedire a
questa città il diritto a pari opportunità rispetto ad altre città
del resto d’Italia, teatro di analoghi episodi criminali”.
Per l’europarlamentare “l’invettiva delle Istituzioni del calcio
contro la città di Catania arreca un danno economico, morale e di
immagine. Sappiano a Roma – conclude - che non siamo disposti a farci
mettere i piedi in faccia da nessuno”.
Scapagnini
scrive a Napolitano
In
merito alla sequenza dei fatti avvenuti dopo gli incidenti del 2
febbraio, il sindaco di Catania Umberto Scapagnini e il vicesindaco
Giuseppe Arena hanno scritto oggi, sabato 7 aprile 2007, una lettera al
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per denunziare “la
feroce aggressione mediatica assolutamente ingiustificata che la città
ancora sconvolta per la tragica scomparsa dell’ispettore capo Filippo
Raciti, continua a subire, senza alcun pausibile motivo, da oltre due
mesi”.
“La nostra meravigliosa città - affermano sindaco e vicesindaco - è
stata esageratamente punita da un accanimento mediatico giustizialista
senza precedenti. Incuranti del dolore di un intero popolo, presunti
professionisti della comunicazione, e improvvisati sociologi del
momento, hanno finito con il mortificare Catania e la sua gente fino a
dipingerla a tinte fosche, come fosse un autentico covo di briganti”.
“Purtroppo – accusano i due amministratori – ancora oggi poteri
forti di un calcio <> e spesso <>, che si ispirano ad una
Giustizia Sportiva sempre più <, ledono con arroganza i più
elementari diritti democratici. Non è giusto scaricare anni di assoluto
immobilismo e di approssimativa valutazione del <> della violenza
negli stadi, sulla città di Catania e sulla sua tifoseria. Sono quasi
50 i morti per fatti più o meno legati ad eventi calcistici, dal 1963
ad oggi. E se tutti i provvedimenti governativi e non, adottati in
questi anni da una classe politica distratta, quasi disinteressata e
capace solo di intervenire blandamente con improbabili provvedimenti d’urgenza
partoriti sull’onda emozionale di tragici eventi non hanno
arginato il
dilagare del complesso fenomeno, non si può improvvisamente immolare,
come capro espiatorio, il grande cuore ferito di una Catania ancora
attonita e dolente”
“Consideriamo profondamente ingiusta – continuano Scapagnini e Arena
- la cervellotica quanto abnorme motivazione dell’Osservatorio
Nazionale sulle manifestazioni sportive che, nonostante il decreto
cautelare emesso dalla quarta sezione del Tribunale amministrativo
regionale etneo, ci impedisce di potere seguire la nostra squadra del
cuore. Catania merita rispetto, solidarietà ma soprattutto giustizia.
Ecco perché ci rivolgiamo al Capo dello Stato che da sempre è
schierato contro ogni forme di ingiustizia e di discriminazione”.
La lettera si conclude con un invito ufficiale al Presidente Napolitano
per effettuare una visita nel capoluogo, per rendersi conto
personalmente “che la nostra meravigliosa Catania ed i suoi cittadini
hanno bisogno della Sua presenza e della Sua attenzione”.
Scapagnini e Arena, infine, stigmatizzano l’atteggiamento di “gran
parte della classe politica catanese e siciliana, assurdamente
silenziosa in un momento così delicato e che, in alcuni suoi più
importanti rappresentanti, quando parla lo fa addirittura per affossare
la città e non per tutelarla”.
Ecco il testo integrale della lettera inviata al presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano
Catania,
07.04.2007
Ill.mo
Signor Presidente,
ancora profondamente addolorati per la tragica scomparsa dell’Ispettore
Capo Filippo Raciti, eroico figlio della nostra terra, caduto per
difendere l’ordine pubblico nella terribile sera del due Febbraio, per
mano di violenti balordi che nulla hanno a che vedere con la città di
Catania, con il calcio e con lo sport in generale, sentiamo la
necessità di rivolgerLe un accorato appello affinché si impedisca che
quanto accaduto continui a ripercuotersi negativamente sull’intera
comunità Etnea.
La nostra meravigliosa città, purtroppo, è stata esageratamente punita
da un accanimento mediatico giustizialista senza precedenti. Incuranti
del dolore di un intero popolo, presunti professionisti della
comunicazione, e improvvisati sociologi del momento, hanno finito con il
mortificare Catania e la sua gente fino a dipingerla a tinte fosche,
come fosse un autentico covo di briganti. Non è giusto!
Non è giusto scaricare anni di assoluto immobilismo e di approssimativa
valutazione del “grave problema nazionale ed europeo” della violenza
negli stadi, sulla città di Catania e sulla sua tifoseria. Sono quasi
50 i morti per fatti più o meno legati ad eventi calcistici, dal 1963
ad oggi. E se tutti i provvedimenti governativi e non, adottati in
questi anni da una classe politica distratta, quasi disinteressata e
capace solo di intervenire blandamente con improbabili provvedimenti d’urgenza
partoriti sull’onda emozionale di tragici eventi, non hanno arginato
il dilagare del complesso fenomeno, non si può improvvisamente immolare
sull’altare di una “giustizia sportiva sempre più ingiusta”, come
capro espiatorio, il grande cuore ferito di una Catania ancora attonita
e dolente.
La violenza negli stadi è un fenomeno antico, nato molti anni prima
della tragica sera del due febbraio scorso. Martirizzare la città di
Agata, potrà forse servire a lavare le coscienze dei tanti responsabili
della degenerazione del calcio ma sicuramente, come dimostrano i recenti
gravi fatti dello stadio Olimpico di Roma, non servirà a guarire la
profonda piaga sociale.
Non possiamo nasconderci dietro ad un dito, la nostra città, come tante
altre realtà urbane del mezzogiorno, soffre di atavici problemi. Ma
nonostante tutto, la nostra storica forza di reazione ci impone di
continuare a lottare per un futuro migliore.
Signor Presidente della Repubblica, facendo appello al Suo alto senso di
responsabilità istituzionale, auspichiamo un Suo pronto intervento
affinché si possa ristabilire una equilibrata verità. Lei da uomo del
Sud, da sempre impegnato contro ogni forma di ingiustizia e
discriminazione, potrà forse capire meglio di chiunque altro il senso
di frustrazione e di profonda angoscia che pervade in questi giorni il
nostro animo, e giustificare l’irritualità di questo nostro spontaneo
sfogo a cuore aperto.
Consideriamo profondamente ingiusta la cervellotica quanto abnorme
motivazione dell’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive
che, nonostante il decreto cautelare emesso dalla quarta sezione del
Tribunale amministrativo regionale etneo, ci impedisce di potere seguire
la nostra squadra del cuore.
Non ci abbandoni Signor Presidente, non ci lasci soli. Lei, che proprio
in questi giorni ha espresso viva preoccupazione per le sorti delle
future generazioni soprattutto del Mezzogiorno, ci aiuti a scrollarci di
dosso questa immeritata etichetta di popolo violento, irresponsabile, e
non rispettoso della legge.
Venga a trovarci, venga a rendersi conto di persona che la nostra
meravigliosa Catania ed i suoi cittadini hanno bisogno della Sua
presenza e della Sua attenzione.
Signor Presidente, noi chiediamo solidarietà, rispetto, ma soprattutto
giustizia.
Ossequi,
Umberto
Scapagnini e
Giuseppe Arena |
Manchester-Roma
7-1: Batosta per i giallorossi
Clamorosa sconfitta per la squadra di Spalletti.
Allo stadio Old Trafford di Manchester, la Roma schierata con il
classico 4-2-3-1 deve fare a meno di Taddei, infortunato, e Perrotta,
squalificato, e schiera Vucinic e Wilhemsson dall’inizio. Il
Manchester conferma la formazione dell’andata ma Ferguson è costretto
a rinunciare a Scholes e Saha, allora decide di mandare in campo
Fletcher e Smith.
La
Roma parte discretamente; al 6’ Totti, dopo un contropiede centrale,
scarica una rasoiata che termina di poco a lato. Ma durante l’arco dei
45’ questa è una delle poche occasioni per i giallorossi, infatti al
11’ il Manchester passa in vantaggio con Carrick. Ronaldo con i suoi
dribbling ubriacanti salta Mancini, serve in mezzo Carrick che dai 23
metri trafigge Doni non piazzato ottimamente con un pallonetto a girare.
Da qui ha inizio il monologo degli inglesi, che dettano un ritmo
altissimo alla partita e non permettno alla Roma di esprimere il suo
gioco. Infatti gli attaccanti di Ferguson salgono a spezzare le trame di
gioco romaniste e dopo un paio di percussioni pericolose gli inglesi
vanno al raddoppio. Al 17’ dopo un’azione perfetta, in soli 5
passaggi Smith trafigge Doni. Chivu, nel tentativo di respingere proprio
l’ultimo passaggio non è perfetto e manca il pallone che si dirige
verso Smith che indisturbato con un gran destro al volo spara in rete. E
dopo soli 2 minuti la Roma capitola di nuovo. Il triplo vantaggio è
firmato Rooney. Il Manchester, ancora in contropiede, riparte con
rapidità. Giggs servito sul filo del fuorigioco prende palla in
posizione di ala destra, si accentra e mette in mezzo verso Rooney, che
anticipa tutti e con un diagonale perfetto mette in rete. E’ notte
fonde per la Roma. La squadra di Spalletti non riesce a reagire alle
folate degli inglesi.
La
reazione della Roma è timida. Al 21’ ci prova con una punizione
Pizzarro, dai 35 metri che mette in mezzo e De Rossi di testa spedisce
sul fondo. Nella parte centrale del tempo, le squadre continuano a
sfidarsi a viso aperto ma la retroguardia della Roma si fa trovare
parecchio impreparata in occasione del quarto gol inglese, che arriva in
chiusura di tempo al 44’ quando Cristtiano Ronaldo punta Chivu, si
accentra e spara un destro secco rasoterra. Anche stavolta Doni non può
nulla. 4 a 0 è il parziale del primo tempo, e tutti si attendono una
reazione da parte della Roma.
Reazione
che però non arriva, infatti addirittura alla ripresa del gioco il
Manchester va ancora in gol. Al 46’ Ronaldo sigla la sua doppietta
personale. Il portoghese spinge la palla in rete in spaccata su un cross
scoccato dalla sinistra da Giggs. La palla attraversa l’area piccola,
ed a pochi passi dalla porta mette in rete.
In
una difesa completamente allo sbando vi sono pochi segnali di reazione.
Il Manchester arriva alla conclusione come e quando vuole, Solskjaer
appena entrato, ci prova con un pallonetto di poco alto. Al 58’ ci
prova De Rossi. Corner di Totti ed il centrale di Spalletti incorna
perfettamente, la palla sbatte in terra ma Brown riesce a salvare sulla
linea di porta. Due minuti dopo però il Manchester arrotonda ancora di
più il risultato, che adesso prende delle proporzioni tennistiche. Il
gol del sei a zero reca la firma di Carrick, su assist di Heinze. Anche
per lui si tratta di una doppietta. Il centrale di Ferguson spara all’incrocio
dai 25 metri, dopo che Ronaldo aveva seminato nuovamente il panico nella
difesa della Roma. L’ultimo ad arrendersi nelle fila giallorosse è De
Rossi; il centrocampista è uno dei pochi a provarci veramente ed è
proprio per merito suo che arriva il gol della bandiera per i romanisti.
Totti si libera allargandosi palla al piede sulla destra e mette in
mezzo, De Rossi spalle alla porta con un destro in rotazione colpisce la
sfera che termina in rete. Gol di rara bellezza, come tutte le marcature
della serata. Dopo le sostituzioni di rito, è proprio uno dei nuovi
entrati in campo a fissare il punteggio sul definitivo 7 a 1. Evra
entrato in campo al posto di O’Shea e schierato come terzino destro,
lui che è mancino puro, all’81’ mette in rete con un sinistro da
fuori area sul primo palo.
Dunque
finisce in disfatta per Totti e compagni. Un Manchester spietato e
concreto, riesce a superare la Roma con facilità e conquista la
semifinale di Champions. Per i giallorossi, invece, tutto da rifare
nella prossima edizione della massima competizione europea. I rimpianti
saranno sicuramente tanti, visto che stasera la Roma non è riuscita ad
esprimere il suo gioco.
Marco
Romano
La
disastrosa sconfitta della Roma a Manchester per 7-1, oltre
all'eliminazione dai quarti, fa segnare ai giallorossi un record
negativo e decisamente "imbarazzante": mai nessuna squadra
italiana aveva subito un passivo così pesante ai quarti di Champions
League o di Coppa Campioni.
Il
k.o. in assoluto più duro nella storia della Campioni è quello subito
dalla Juventus nel '58, 7-0 in casa del Wiener; ma si trattava di primo
turno.
Considerando
l'intero panorama delle competizioni continentali, nel settembre del
1974 il Milan subì un 6-0 dall'Ajax, in Supercoppa europea. Nella
classifica dei passivi più consistenti, ci sono anche l'Inter-Arsenal
1-5 del novembre 2003, quinto turno del girone di Champions League; il
6-0 della Samp in casa degli ungheresi del Ferencvaros in Coppa delle
Fiere; il 6-0 del Lens sulla Lazio nel terzo turno della Coppa Uefa
'77-'78.
Prima
di Manchester, la sconfitta con maggior numero di gol subiti dalla Roma
in Europa era Carl Zeiss Jena-Roma 4-0, il 10 ottobre 1980 in Coppa
delle Coppe.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
13°
GIRONE RITORNO |
|
|
|
marcatori
20'
pt Spinesi,
32'
pt Cigarini
|
|
|
PARMA:
Bucci; Castellini, Contini, Couto, Coly; Muslimovic, Parravicini,
Cigarini(32' st Bolano), Bocchetti (20' st Kutuzov); Rossi, Budan(1' st
Paponi). In panchina: De Lucia, Perna, Paci, Ferronetti. Allenatore: Ranieri |
|
CATANIA: Pantanelli; Vargas, Cesar, Stovini, Lucenti; Millesi (6'
st Biso), Edusei, Izco; Caserta, Spinesi, Corona (32' st Minelli). In
panchina: Spadavecchia, Falsini, Sottil, Plasmati, Iannelli. Allenatore:
Marino
|
NOTE
ARBITRO:
Ayroldi (voto: 3)
giornata di sole, terreno di gioco in perfette condizioni. Ammoniti:
Contini, Lucenti e Stovini. Angoli: 3-1 per il Parma. Recuperi: pt 0';
st 5'.
|
|
Le
altre partite
Cagliari
- Empoli 0-0
Udinese - Chievo 2-1
Ascoli - Lazio 2-2
Fiorentina - Siena 1-0
Livorno - Reggina 1-1
Messina - Milan 1-3
Roma - Sampdoria 4-0
Torino - Atalanta 1-2
Inter - Palermo 2-2
|
Parma
e Catania si accontentano, Un pari per continuare a sperare
PARMA - Un punto ciascuno per continuare nella corsa salvezza.
Parma-Catania finisce 1-1, con i siciliani che raccolgono il loro quarto
pareggio nel girone di ritorno e gli emiliani che restano in piena lotta
per non retrocedere. I primi ad andare in vantaggio sono gli uomini di
Marino, con Spinesi pronto ad approfittare di uno svarione difensivo,
mentre il pareggio degli emiliani arriva su una punizione di Cigarini
che beffa Pantanelli.
Tra
squalifiche e infortuni Ranieri deve fare a meno di sei giocatori
(Morfeo su tutti) e schiera il suo Parma con un 4-4-2 dove Rossi e Budan
fanno coppia in attacco, e Muslimovic l'esterno di centrocampo. Diverse
assenze anche nel Catania, dove Marino non può fare a meno degli
squalificati Baiocco e Mascara. I siciliani, però, non
rinunciano al
4-3-3, con Caserta, Spinesi e Corona davanti. I primi minuti di gara
lasciano poco spazio alla cronaca: il Catania gioca a viso aperto, i
padroni di casa ci mettono un po' a prendere le misure agli avversari.
Al 13' però, Bocchetti si esibisce in una girata al centro dell'area,
ma sulla linea c'è Edusei che salva la porta rossazzurra. Al 20' arriva
il vantaggio dei siciliani con Spinesi che approfitta di un liscio di
Contini, s'impadronisce del pallone e tutto solo fulmina Bucci.
Anche la difesa catanese, però, è in vena di regali e così al 32'
arriva il pareggio di Cigarini. Il centrocampista emiliano batte una
punizione da 35 metri a spiovere nell'area catanese: Couto salta e
disturba il proprio marcatore, nessuno dei due tocca il pallone che
però sorprende Pantanelli e s'infila in rete. Il match è di quelli da
ultima spiaggia e le due squadre si basano più sugli errori degli
avversari che sulle proprie geometrie. Nella ripresa buona partenza del
Parma, che si giova dell'inserimento di Paponi per uno spento Budan e
che tiene in costante pressione la non perfetta retroguardia di Marino.
Al 12' è Rossi a seminare il panico nell'area siciliana, ma il talento
italoamericano sbaglia la girata di sinistro.
Un pareggio casalingo contro una diretta concorrente per la salvezza non
è un gran risultato, Ranieri lo sa e al 20' gioca la carta Kutuzov al
posto di Bocchetti. Al 25' è però il Catania a far temere il peggio ai
tifosi di casa: azione insistita di Izco che vince un paio di rimpalli
ma temporeggia prima di tirare, interviene Spinesi ma l'azione sfuma. Un
minuto dopo arriva la risposta del Parma con un gran tiro di Rossi dopo
un dialogo con Cigarini, ma Pantanelli risponde riscattando il proprio
errore in occasione del pareggio parmense. Nei minuti finali il caldo
prevale sulle due squadre che, paghe del risultato, lentamente si
spengono. L'ultimo brivido lo regala Muslimovic, con una girata di testa
che finisce di poco a lato.
Toglietemi
tutto...anche le scarpe!
Hanno tentato di fare le scarpe ai tifosi etnei, ma non ci sono
riusciti. Con questa battuta potrebbe essere sintetizzata la giornata
dei circa 500 supporters rossazzurri provenienti da tutte le parti d’Italia,
accolti in terra emiliana da uno spiegamento di forze simile alla Linea
1 della Sesta Armata francese comandata dal generale Maunoury sulla
Marna nel settembre del 1914. Controllati, spulciati, spremuti,
vivisezionati; scansionati dal puntiglioso ceck-in giovani e vecchi,
grandi e grossi, uomini e donne, casalinghe e legulei, cui tutto è
stato tolto, anche le calzature, più o meno firmate! Tutti senza
scarpe, a piedi nudi nel Par...ma, parafrasando la nota commedia di Neil
Simon (che non è Paul, l’immortale menestrello autore, con Art
Garfunkel, di memorabili ballate care ai 40/50enni di tutto il mondo).
Noi siamo contentissimi, come direbbe Tiziano Ferro (dato che parliamo
di scarpe... i catanesi capiranno), di tale certosina attenzione nei
confronti della tifoseria ospite, perché vuol dire che finalmente le
norme anti-violenza contenute nel Decreto Amato stanno cominciando a
dare segnali di funzionamento. Cosa di cui non ci eravamo accorti nelle
scorse settimane costellate di scontri, accoltellamenti e petardi (ma
cosa ha insegnato la morte di Raciti? Nulla, a quanto pare...) in molte
città “calde”. Naturalmente, l’auspicio di tutti gli amanti del
calcio sereno e pulito è che la stessa, identica maniacalità nel
controllo venga applicata in tutti gli stadi italiani nei confronti di
tutte le tifoserie ritenute “a rischio”. A Roma, per esempio. Anche
perché continuiamo a chiederci una quisquilia: se Catania-Roma era a
“rischio 3”, come segnalato dall’Osservatorio, a causa fra l’altro
dei vergognosi accoltellamenti opera di tifosi romanisti in occasione
del match di andata, per quale cavolo di motivo nulla è stato segnalato
alla Giustizia Sportiva e nessuna sacrosanta squalifica di campo per
responsabilità oggettiva in fatti gravissimi (a meno che attentare alla
vita di un cittadino infilzandolo con un coltello nella Città Eterna
sia ritenuta cosa normale; non ci stupiremmo nemmeno di questo,
figuriamoci...) sia stata comminata alla società giallorossa? Che siano
i classici “due pesi e due misure” tipici del barzellettesco calcio
italiano? A Napoli o magari a Bergamo, a Verona, a Salerno, a Torino, a
Milano vogliamo vedere le stesse scene, gli stessi bei piedini nudi,
rosei rosei. Così, per sentirci (fra di noi “cattivi”, si intende)
tutti uguali. Altrimenti potremmo pensare che l’ingegnere catanese con
pancetta di stanza a Carnate o il commerciante catanese di cioccolata
abitante a Verona oppure il vice-Sindaco catanese di Correggio,
sfortunatamente tifosi della stessa squadra dei 300 dementi del 2
febbraio, siano diversi dagli omologhi attempati architetti, avvocati e
professori napoletani, sfortunatamente tifosi della stessa squadra degli
altrettanto dementi concittadini capaci di produrre scontri in ogni
maledetta domenica, assalti ai commissariati, accoltellamenti e altre
“amenità” similari. E non sarebbe carino.
Max
Licari (calciocatania.com)
|
IL
CATANIA RITROVA I TIFOSI.
Non
una "sospensione" temporanea, ma un annuallamento definitivo
dellla squalifica.
20.4.2007.
Il Tar di Catania con la sentenza emessa oggi, ha annullato la
squalifica del Massimino ed ha cancellato gli articoli dell'ordinamento
sportivo inerenti la responsabilità oggettiva.
L'avvocato
Vitale ha chiarito:"Abbiamo già chiesto al Tar di Catania la
nomina di due commissari ad acta che dovranno vigilare a che la
Federcalcio non si adegui a questa sentenza".
Il
Tar è entrato anche nel merito della responsabilità oggettiva
"cancellandola" dall'ordinamento sportivo.
Nelle
prossime ore si aspettano le reazioni della Federcalcio.
Il
Tar ha inoltre disposto il rimborso del costo della parte non usufruita
dell'abbonamento agli 82 tifosi che hanno presentato ricorso e
condannato la Figc a pagare mille euro ciascuno, ai ricorrenti, come
risarcimenti danni morali e materiali.
Nuova
puntata del caso Massimino: dopo la sentenza del Tar del Lazio i giudici
del tribunale siciliano "riaprono" le gare interne dei
rossazzurri condannando la Figc a rimborsare gli abbonati.
Lo stadio Massimino di Catania. AnsaCATANIA, 19 aprile 2007 - Controdine,
il Massimino riapre. Il Tribunale amministrativo regionale etneo ha
nuovamente annullato la squalifica dello stadio di Catania disposta dai
giudici sportivi dopo gli incidenti del 2 febbraio scorso che
provocarono la morte di Filippo Raciti. C'è di più: il Tar ha anche
riconosciuto il diritto al rimborso del costo della parte non usufruita
dell'abbonamento agli 82 tifosi che hanno presentato ricorso,
condannando la Figc a pagare mille euro ciascuno come risarcimenti danni
morali e materiali.
CAOS NORME La quarta sezione del Tribunale amministrativo regionale di
Catania ha quindi annullato gli articoli 9 e 11 del regolamento della
Federazione italiana gioco calcio sulla responsabilità oggettiva, che
diventano così non operativi. Il legale degli 82 abbonati ricorrenti,
l'avvocato Vincenzo Vitale, ha spiegato che i giudici hanno ritenuto le
norme anticostituzionali. Il 4 aprile scorso, con un decreto
presidenziale, lo stesso Tar etneo aveva annullato le decisioni dei tre
gradi di giustizia sportiva che avevano disposto la squalifica del
Massimino e imposto di giocare le partite interne a porte chiuse fino al
30 giugno. La decisione era stata impugnata dalla Figc davanti al Tar
del Lazio, la cui terza sezione ter, in udienza collegiale, il 12 aprile
scorso aveva annullato il decreto del Tardi Catania, richiamando
nell'ordinanza la competenza territoriale a Roma per le vertenze che
riguardano l'ordinamento sportivo.
PORTE APERTE È quella con l'Ascoli la prima gara "interna"
che il Catania, dopo i drammatici episodi del 2 febbraio scorso,
potrebbe giocare a porte aperte. Ma la partita comunque, si disputerà a
Modena, come previsto, sia perché l'Angelo Massimino di Catania resta
ancora l'unico stadio non a norma sicurezza tra gli impianti di serie A
in Italia, sia per problemi logistici organizzativi.
CGA
sospende Tar
di
Max Licari - mondocatania.com)
'Braglia': Catania-Ascoli non si giocherà più qui.
Non è la fine della telenovela stile "Agua Viva" o
"Anche i ricchi piangono", ma almeno un punto fermo gli
sconcertati tifosi catanesi e ascolani adesso lo intravedono: la
decisiva gara tra le due compagini si giocherà a porte chiuse il 2
maggio a Modena. La Camera di Giustizia Amministrativa di Palermo ha,
infatti, accolto la richiesta urgente di sospensiva avanzata dalla Figc
sulla sentenza del Tar di Catania, che ordinava di far svolgere la
partita Catania-Ascoli a Modena a porte aperte. Quindi, tutto come
prima. Anche perché nel corso della giornata era giunta la proposta di
"accomodamento" al 2 maggio avanzata dal quinto Commissario ad
Acta nominato dal Tar di Catania, il prefetto di Roma Achille Serra,
incontratosi in mattinata con il presidente della Figc, Abete e quello
della Lega, Matarrese, i quali avevano manifestato le difficoltà di
carattere organizzativo e tecnico, di Aia, Figc e Lega ad organizzare
entro il 25 aprile la gara. Proposta accettata dal presidente del
tribunale amministrativo catanese, Biagio Campanella. del resto, anche
la Prefettura di Modena, città destinata ad ospitare l'incontro, aveva
segnalato possibili problemi di ordine pubblico per la gestione della
gara, a causa della concomitanza di altri eventi nella stessa giornata
di domani, tra cui un concorso ippico e le celebrazioni della Festa
della Liberazione.
Una sospensione integrale
Da notare come il provvedimento emesso dal presidente del CGA Virgilio
sospenda integralmente "la sentenza emessa dal Tar per la Sicilia,
sezione staccata di Catania, il 19 aprile scorso". Ritenuto
fondato, quindi, il pregiudizio sollevato dalla Figc, circa la
"esistenza di una situazione ad effetti irreversibili ed
irreparabili tali da non concepire neppure il tempo intercorrente tra il
deposito del ricorso e la prima camera di consiglio". La Cga ha
fissato al 10 maggio la discussione sul merito della sentenza del
tribunale amministrativo catanese.
Dove si giocherà?
Gara a porte chiuse, pertanto. Disilluse le speranze dei tifosi
rossazzurri desiderosi di rivedere gocare in casa i propri beniamini.
Inoltre, la partita non sarà più possibile disputare il match a Modena
poiché in data 1 maggio la locale compagine dei "canarini"
sarà di scena al "Braglia" contro il Treviso in un posticipo
della nona giornata di ritorno del campionato di B. La Lega Calcio ha,
perciò, confermato che Catania-Ascoli si giocherà il 2 maggio alle 15
in campo neutro a porte chiuse, ma non è stata ancora scelta la città
in cui verrà disputata il match. Tale sede verrà fissata
successivamente. dove si giocherà? Lo scopriremo solo vivendo...
|
|
UDINESE:
De Sanctis; Coda, Natali, Zapata; Motta, Sivok, D'Agostino (40' st
Asamoah), De Martino (1' st Barreto), Dossena; Iaquinta (34' st
Zapotocny), Di Natale. A disp.: Casazza, 31 Gotti, 82 Lukovic, 15
Tiboni. All. Malesani. |
|
CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Sardo, Sottil, Cesar, Vargas; Lucenti
(40' st Silvestri), Edusei, Izco (24' st Biso); Mascara, Spinesi (34' st
Rossini), Caserta. A disp.: 22 Spadavecchia, 5 Minelli, 25 Millesi, 9
Corona. All. Marino.
|
NOTE
Arbistro: Marelli
Ammoniti:
Sardo, De Martino, Izco, Barreto, Cesar.
Espulsi: st 6' Motta, 8' Di Natale, 33' Dossena.
Angoli: 3-3.
Spettatori: 5.000 circa.
|
|
Le
altre partite
Torino
- Milan 0-1
Fiorentina - Chievo 1-0
Ascoli - Reggina 2-3
Livorno - Palermo 1-2
Messina - Atalanta 0-0
Parma - Cagliari 2-1
Roma - Lazio 0-0
Siena - Sampdoria 0-2
Inter - Empoli 3-1
|
Udinese,
una domenica di follia. ko con il Catania e tre espulsioni
UDINE - Il Catania espugna il "Friuli" e torna alla
vittoria dopo tre mesi. I siciliani di Marino vincono di misura al
termine di una gara nervosa: tre espulsione per i bianconeri che però
hanno cercato il gol del pareggio anche con tre uomini in meno. Malesani
conferma lo schieramento 3-5-2: davanti a De Sanctis, linea difensiva
composta da Coda, Natali e Zapata; centrocampo a cinque con Motta, Sivok,
D'Agostino, De Martino e Dossena; in avanti la coppia offensiva Iaquinta
e Di Natale. Indisponibili Felipe, Zenoni e Obodo. Marino risponde con
il tridente (Lucenti, Spinesi, Mascara).
Al
2' Spinesi si invola in contropiede, salta un difensore friulano e
rimette il pallone al centro per Mascara che da due passi manca la
deviazione vincente. Al 6' prima occasione per i bianconeri: colpo di
testa di Iaquinta di poco fuori. La squadra di Malesani soffre a
centrocampo la pressione dei siciliani ma riusce comunque a proporsi in
avanti. Al 9' gran destro dalla distanza di Di Natale che costringe
Pantanelli alla difficile deviazione in angolo. Al 22' tiro-cross di
Vargas che attraversa l'area friulana senza preoccupazioni per De
Sanctis.
Al
26' Udinese vicina al vantaggio: Iaquinta elude l'intervento di Cesar e
gira in porta con palla che centrail palo. Al 27' Di Natale si libera di
Sottil e calcia fuori. Al 32' assist delizioso di Caserta per il
guizzante Spinesi che controlla con qualche difficoltà e subisce il
recupero di Zapata. Al 38' contropiede veloce dell'Udinese, palla per
Iaqiunta che perde l'attimo giusto per concludere in porta consentendo a
Sottil di anticipare l'attaccante bianconero. Al 39' destro di Sivok,
contrastato da Izco, di poco fuori ed al 43' Di Natale serve Iaquinta
sul secondo palo ma il centravanti campione del mondo manca
clamorosamente la deviazione in porta.
Nella
seconda frazione di gioco Malesani cambia: fuori De Martino, al suo
posto Barreto per completare il tridente. Al 7' Mascara (centesima
presenza con la maglia del Catania) viene fermato fallosamente in area
da Motta. L'arbitro Marelli espelle il calciatore dell'Udinese e
decretava il rigore. Dal dischetto Spinesi non fallisce e porta in
vantaggio i siciliani. I friulani subiscono gol ed espulsione e dopo due
minuti sono costretti a concludere il match in nove uomini. Di Natale
ammonito, contesta la decisione del direttore di gara con un ironico
applauso che gli costa l'espulsione. Udinese con due uomini in meno fa
fatica a gestire il gioco e si registra qualche fallo di troppo.
Il
Catania gioca in scioltezza e non rinuncia a pressare l'area avversaria.
Al 15' Sivok ha l'opportunità per il gol del pareggio ma la forte
conclusione trova la respinta d'istinto di Pantanelli. Al 17' Spinesi
vede De Sanctis leggermente avanzato e cerca di sorprenderlo con una
gran botta da fuori area ma la palla termina a lato.
Al
25' calcio di punizione dal limite per i bianconeri di Malesani con tiro
forte di Iaquinta deviato dalla barriera catanese. Al 27' veloce
contropiede del Catania con Biso (subentrato ad Izco) che serve
l'accorrente Spinesi intercettato dalla difesa friulana.
Al 33' l'Udinese rimane addirittura in otto uomini: brutto fallo di
Dossena a gamba tesa su Edusei che merita l'espulsione. Al
"Friuli" si alza un coro di fischi di disapprovazione nei
confronti della squadra locale che però generosamente continua a
pressare alla ricerca del gol del pareggio.
Al
39' Mascara prova a beffare De Sanctis con un pallonetto da 30 metri e
per poco non riesce nell'intento (palla fuori di pochissimo). Alla fine
il triplice fischio: giornataccia per l'Udinese, tre punti d'oro per il
Catania |
CAMPIONATO
2006-07 |
14°
GIRONE RITORNO |
|
|
|
marcatori
21'
pt Mascara, 36' pt
Boudianski, 5' st Perrulli, 7' st Zanetti, 24' st Caserta, 31' st
Spinesi (rigore)
|
|
|
ASCOLI
(4-3-3): Eleftheropoulos; Vastola, Corallo,
Melara, Lombardi; Boudianski, Zanetti, Perrulli (27' st Fontana); Fini
(10' pt Guberti), Giampà, Paolucci (37' st Soncin). In panchina:
Boccolini, Pesce, Nastase, Bellusci. Allenatore: Sonetti. |
|
CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Silvestri (12' st Corona), Stovini,
Cesar, Vargas; Baiocco, Biso (1' st Edusei), Caserta; Lucenti (38' st
Rossini), Spinesi, Mascara. In panchina: Spadaveccchia, Sardo, Sottil,
Corona, Izco. Allenatore: Marino
|
NOTE
Ngiornata
di pioggia, terreno pesante. Spettatori: partita disputata sul neutro
di Verona a porte chiuse. Ammoniti: Silvestri, Biso, Lombardi, Vargas,
Mascara. Angoli: 6-4 per il Catania. Recupero: 1' pt, 3' st.
|
|
Le
altre partite
(giocate
il 21.4.2007)
Sampdoria-Messina
3-1
Milan-Cagliari 3-1
Atalanta-Roma 2-1
Chievo-Livorno 2-1
Empoli-Torino 0-0
Lazio-Fiorentina 0-1
Reggina-Udinese 1-1
Siena-Inter 1-2
Palermo-Parma 3-4
|
CATANIA,
CHE COMBINI?
Catania,
la salvezza è rinviata. l'Ascoli strappa un meritato pari
VERONA - Il
Catania non riesce a dare continuità alla vittoria di Udine e manca una
buona occasione per firmare anticipatamente la salvezza. Sul neutro del
"Bentegodi" di Verona, nel recupero a porte chiuse della
33esima giornata, arriva solo un pareggio contro l'Ascoli che quindi
resta ancora un filo aggrappato alla serie A. Finisce 3-3 al termine di
una partita ricca di gol, pali, emozioni e anche tanti errori.
Nessun
problema di formazione per Marino che recupera Baiocco e Stovini; in
avanti è Lucenti a dare una mano a Spinesi e Mascara, mentre Corona va
in panchina. Sonetti, privo degli squalificati Minieri e Bonanni, si
affida al turn-over.
Inizio
vivace a ritmo discreto: la prima palla gol al 5' per l'Ascoli con un
ottimo lancio di Boudianski e gran conclusione al volo in area di
Perrulli, bravo Pantanelli ad opporsi in corner. Poco dopo la replica
del Catania:
conclusione di Vargas, Eleftheropoulos respinge e Lucenti manca la
conclusione in gol da due passi. Finisce dopo appena 10' la partita di
Fini costretto a lasciare il posto al giovane Guberti per problemi
muscolari. La partita si mantiene gradevole con capovolgimenti di fronte
e diverse palle gol. Al 17' Vargas entra in area dalla
sinistra e con una conclusione potente colpisce in pieno la traversa. Il
gol è vicino e gli etnei passano al 21': cross di Lucenti dalla destra
e ottimo stacco di testa vincente di Beppe Mascara, che proprio prima
della partita era stato premiato per le 100 presenze in rossazzurro,
traguardo centrato domenica a Udine.
L'Ascoli
prova a reagire e si fa notare al 28' con un sinistro dal limite del
mobile Guberti. Un minuto dopo intervento decisivio di Vargas in
scivolata dopo una bella azione di Paolucci in area. Al 36' arriva il
pareggio su calcio di punizione: tocco di Giampà per Boudianski che con
un destro supera la barriera e Pantanelli; per l'attaccante bianconero
è il primo gol in serie A.
Nel
finale di tempo al 43' torna a farsi pericoloso il Catania con un
sinistro di Lucenti che Eleftheropoulos respinge. Ad inizio ripresa
Marino presenta la novità Edusei al posto di Biso, ma il Catania
sparisce. Al 5' l'Ascoli passa in vantaggio: Paolucci serve Perrulli che
dalla sinistra in area di rigore fa partire un piatto destro che
Pantanelli tocca ma non blocca, chiara la responsabilità del portiere.
Il
Catania è stordito e al 7' arriva il tris dell'Ascoli: Zanetti da
posizione centrale conclude dalla distanza e anche questa volta il
pallone supera un pessimo Pantanelli che non trattiene. A Marino non
resta che tentare la carta Corona, mandato in campo al 12' al posto di
Silvestri.
Questa
volta il Catania reagisce e al 13' Caserta con un sinistro a colpo
sicuro colpisce il palo, con Eleftheropoulos battuto. Al 24' il gol
arriva con una conclusione non irresistibile di Caserta, con deviazione
di Corallo che spiazza il portiere. Al 31' il 3-3: Messina indica il
dischetto dopo una spinta di vastola su Corona e Spinesi infila alla
sinistra di Eleftheropoulos.
Non
è finita: al 46' l'Ascoli colpisce la traversa all'incrocio con una
conclusione a girare si Soncin e subito dopo Rossini colpisce il palo su
suggerimento di Corona. Prima del fischio finale miracolo di
Eleftheropoulos su una girata a botta sicura di Spinesi. |
CAMPIONATO
2006-07 |
16°
GIRONE RITORNO |
|
|
marcatori
Pozzi
20'pt
Almiron 25'pt
Spinesi 27' pt
|
|
|
EMPOLI
(4-4-2): Bassi; Ascoli, Pratali (16'st Marzoratti), Adani (20'pt Vanigli),
Raggi; Moro, Almiron, Matteini, Vannucchi; Pozzi (33'pt Eder), Saudati.
All. Cagni. |
|
CATANIA (4-4-2): Pantanelli; Sardo, Sottil, Stovini, Vargas;
Edusei, Caserta (24'st Rossini), Baiocco, Lucenti (4'st Izco); Spinesi,
Mascara. All. Marino.
|
NOTE
Arbitro: Sig. Girardi
Ammoniti: Moro 15' pt, Lucenti 41' pt, Almiron 15' st, Vannucchi ed
Edusei 37' st
Espulsi: Nessuno
|
|
Le
altre partite
Torino-Ascoli
1-0
Milan-Fiorentina 0-0
Messina-Inter 0-1
Lazio-Livorno 1-0
Chievo-Parma 1-0
Sampdoria-Reggina 0-0
Palermo-Roma 1-2
Atalanta-Siena 3-1
Cagliari-Udinese 2-1
|
UN'ALTRA
OCCASIONE SPRECATA.
Empoli
ok anche contro il Catania. Il sogno Champions continua
EMPOLI - L'Empoli conquista tre punti contro il Catania e resta in corsa
per un sorprendente posto in Europa. Il Catania incassa ancora una
sconfitta, nonostante un buon gioco espresso nella ripresa, e rimane in
piena bagarre per evitare la retrocessione. Gigi Cagni mandava in campo
l'Empoli con il 4-2-3-1: Bassi confermato in porta, Almiron in cabina di
regia ad illuminare il gioco offensivo, affidato al tandem composto da
Pozzi e Saudati. Buscè, Tosto e Lucchini costretti al forfait.
Il Catania di Pasquale Marino, in formato trasferta, modificava
leggermente il modulo. Siciliani con un robusto 4-4-2 (al posto del
solito tridente): linea difensiva composta da Sardo, Sottil, Stovini e
Vargas davanti a Pantanelli; centrocampo con Edusei, Caserta, Baiocco e
Lucenti; in attacco la coppia Spinesi-Mascara.
Avvio di gara sostanzialmente equilibrato. Al 18' Matteini serviva
perfettamente Saudati ma Pantanelli anticipava l'attaccante empolese. Al
20' Cagni costretto al primo cambio: probabile stiramento alla coscia
per Adani che cedeva il posto a Vanigli. Al 23' i toscani sbloccavano il
punteggio: palla in profondità di Moro per Pozzi che difendeva la palla
e con un esterno destro batteva Pantanelli (quinta rete stagionale per
il giovane attaccante).
Catania in affanno e toscani pronti a raddoppiare: Al 25' esterno destro
a girare di Almiron, velo di Saudati, e palla in fondo al sacco. Per il
centrocampista argentino l'undicesima rete in campionato. Al 28' Lucenti
provava a dare una scossa alla squadra di Marino ma prima di concludere
in porta subiva il ritorno della difesa locale. Al 29' colpo di testa di
Stovini e Bassi pronto alla deviaizone in corner.
Catania molto reattivo e al 30' arrivava il gol del 2-1. Perfetta azione
corale dei siciliani e tocco vincente di Spinesi (sedicesimo gol). Al
35' ancora un cambio forzato per Cagni: Pozzi cadeva male, si
infortunava alla spalla (lussazione) e lasciava il posto al brasiliano
Eder.
Nel secondo tempo, dopo appena un minuto, l'arbitro Girardi decretava il
rigore per fallo su Ascoli ma poi cambiava (giustamente) decisione dopo
il consulto con il guardalinee. Il fallo di Lucenti era infatti
nettamente fuori area. All'8' il neo entrato Izco (per Lucenti) serviva
Spinesi ma Bassi anticipava in extremis l'attaccante dei siciliani. Al
16' terzo cambio forzato per Cagni: infortunio per Pratali che lasciava
il campo a Marzoratti.
Al 20' Mascara si involava verso la porta ma in posizione di fuorigioco.
Al 23' Marino inseriva la terza punta, Rossini, al posto di Caserta. Un
minuto dopo Mascara su calcio di punizione da lontano non inquadrava lo
specchio della porta.
Al 30' gran destro di prima intenzione di Saudati bloccato senza affanni
da Pantanelli. Poi due occasioni per il Catania: Izco metteva al centro
ma Spinesi non intercettava la sfera, sul proseguimento dell'azione
colpo di testa di Mascara e respinta d'istinto di Bassi.
Ancora siciliani vicini al 2-2: al 32' Sottil calciava in porta ma
Almiron ribatteva davanti alla linea bianca della porta. Finale in
crescendo per il Catania che nella seconda frazione di gioco ha espresso
il miglior gioco meritando ampiamente il pareggio. Al 44', però,
Vannucchi con un gran tiro centrava il palo. Minuti finali senza
sussulti: tre punti d'oro all'Empoli, il Catania non può fallire le
prossime tre gare, se vuole mantenere il posto in serie A. |
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Sardo, Cesar, Stovini, Vargas; Baiocco, Edusei,
Izco; Mascara (39' st Silvestri), Spinesi (36' st Rossini), Caserta. A
disp.: 22 Spadavecchia, 4 Sottil, 5 Minelli, Biagianti, 9 Corona. All.
Marino |
|
MILAN (4-3-2-1): Dida; Oddo, Nesta, Maldini (22' st Kaladze),
Jankulovski; Gattuso (34' st Gourcuff), Pirlo, Brocchi; Kakà, Seedorf;
Inzaghi (22' st Gilardino). A disp.: 16 Kalac, Favalli, 25 Bonera,
Oliveira. All. Ancelotti
|
NOTE
ARBITRO:
Saccani
AMMONITI:
Baiocco, Gattuso, Vargas, Brocchi.
ANGOLI:
9-2
RECUPERO: 1' e 4'.
SPETTATORI: 6.000 circa.
|
|
Le
altre partite
Ascoli
- Palermo 3-2
Fiorentina - Cagliari 1-0
Inter - Lazio 4-3
Livorno - Sampdoria 1-0
Parma - Messina 4-1
Reggina - Chievo 1-1
Roma - Torino 0-1
Siena - Empoli 2-0
Udinese - Atalanta 2-3
|
Catania
e Milan, un pari e tutti felici. I siciliani più su, i rossoneri
in Champions
Seimila
tifosi catanesi a Bologna per sostenere la squadra nella prima partita a
porte aperte dopo il derby tragico
BOLOGNA - Al Dall'Ara va in scena un pareggio che accontenta tutti. Il
Milan si assicura la qualificazione matematica ai preliminari di
Champions League e il Catania conquista un punto che gli permette di
mantenere due punti di vantaggio sulle terzultime, con due sole partite
da giocare.
La
cronaca. Sono circa seimila i tifosi catanesi che hanno raggiunto il
Dall'Ara di Bologna per incitare Marino e i suoi ragazzi, scivolati
dalla zona Champions League a quella retrocessione dopo il maledetto
derby con il Palermo dello scorso 2 febbraio. Il Milan, invece, è in un
momento di grande forma gioca con tensione e concentrazione, nonostante
abbia in vista la finale di Champions con il Liverpool ad Atene.
Sono
proprio i rossoneri a partire con grande slancio e con Inzaghi che al 3'
e al 5' mette i brividi ai tifosi rossazzurri. Al 6' il
"Diavolo" passa con uno dei suoi uomini più in forma:
Clarence Seedorf che con un sinistro dal limite, su servizio di Kaka',
batte Pantanelli che può solo sfiorare la palla.
L'azione
del gol rossonero parte da un'ingenuità di Sardo che poi, al 14',
sbaglia un corss e per poco non beffa Dida che deve salvarsi in angolo.
Il Catania ci crede, vuole il pareggio e un punto che sarebbe prezioso
per la salvezza. Ci prova Vargas, ma la sua punizione da posizione
impossibile finisce sulla traversa. Gli etnei stentano a sfruttare il
tridente, la difesa del Milan fa buona guardia grazie ad un Nesta in
ottime condizioni e ad un Maldini che guida il reparto con la solita
sicurezza.
A
centrocampo la qualità dei rossoneri è di gran lunga superiore,
Baiocco, Edusei e Caserta, garantiscono corsa e grinta, ma non possono
reggere il confronto nell'1 contro 1. Così il Milan trova tempi e spazi
per fare male agli etnei. Pantanelli deve superarsi sulle conclusioni di
Brocchi e Pirlo, poi al 32' fa un autentico miracolo su Kakà che, a due
metri dal portiere, avrebbe potuto fare meglio.
Il
Catania ci prova, ma Mascara non è in grande giornata, lo è Nesta che
non concede nulla all'attaccante rossazzurro. Ben più pericoloso il
Milan che con Seedorf, al 43' e al 45', va vicino al raddoppio, ma nella
prima occasione il destro è largo, nella seconda Pantanelli si salva
con i piedi, per la disperazione di Ancelotti che vorrebbe chiudere la
partita.
Nella
ripresa ritmi comprensibilmente più bassi. Il caldo si fa sentire e la
stanchezza anche. Il Milan all'11 raddoppia, ma Inzaghi è in netto
fuorigioco sull'assist di Jankulovski.
Il
Catania non molla, Vargas (tra i migliori) continua a spingere sulla
sinistra, ma e' dalla destra, al 17', che arriva la palla che Mascara
prolunga di testa: bravissimo Spinesi a coordinarsi e a battere con un
gran sinistro al volo Dida per l'1-1 catanese. Un risultato che sembra
accontentare entrambe le squadre, Ancelotti cambia qualcosa, fa riposare
Inzaghi, Maldini e Gattuso in vista di Atene e concede qualche minuto a
Gilardino, Kaladze e Gourcuff.
L'ultima
emozione la regala al 42' Caserta, ma il suo destro a girare esalta Dida
che vola a deviare in angolo. Finisce 1-1, il Milan e' matematicamente
ai preliminari di Champions League, il Catania e' un po' piu' vicino
alla salvezza con due punti di vantaggio su Reggina e Chievo. |
CAMPIONATO
2006-07 |
18°
GIRONE RITORNO |
|
|
marcatori
20°
st. Zanoni
|
|
|
SAMPDORIA
(4-1-4-1): Castellazzi; Zenoni, Accardi, Falcone, Pieri; Volpi (45'st
Arnulfo); Maggio, Delvecchio (10'st Ziegler), Palombo, Franceschini (29'st
Sala); Quagliarella. In panchina: Zotti, Zivanovic, Olivera, Calzolaio.
Allenatore: Novellino |
|
CATANIA (4-3-3): Pantanelli; Cesar, Stovini, Vargas, Sardo (16'st
Silvestri); Edusei, Baiocco, Caserta; Izco (23'st Corona), Mascara,
Spinesi (38'st Rossini). In panchina: Spadavecchia, Minelli, Lucenti,
Biso. Allenatore: Marino
|
NOTE
Arbitro: Stefanini
Pomeriggio
di sole,
terreno
in buone condizioni.
Spettatori: 11mila circa.
Espulso
al 46'st Silvestri per gioco falloso.
Ammoniti:
Volpi, Falcone, Caserta, Edusei, Cesar. Angoli: 6-4 per il Catania.
Recupero: 3'pt e 4'st.
|
|
Le
altre partite
Atalanta-Inter
1-1
Cagliari Roma 3-2
Chievo-Ascoli 1-0
Empoli-Reggina 3-3
Lazio-Parma 0-0
Messina-Fiorentina 2-2
Palermo-Siena 2-1
Torino-Livorno 0-0
Milan-Udinese 2-3
|
La
Samp, già salva e senza ambizioni, gioca la sua partita della vita come in
una finale di Coppa dei Campioni. Perchè fanno questo solo con il
Catania? Ennesima
papera di Pantanelli, protagonista di questo disastro di fine stagione.
Empoli-Reggina,
che è successo negli spogliatoi durante la pausa?
Un rigore negato e col
Chievo, ammoniti (!!!), salteranno la partita Edusei, Caserta e
Silvestri grazie a quel ragazzino che faceva l'arbitro.
Un
gol di Zenoni (complice Pantanelli) mette nei guai gli uomini di Marino.
I blucerchiati non fanno sconti. Castellazzi nega il pari ai siciliani
Catania, brutta sconfitta a Genova. Samp, ultimo regalo a Novellino
GENOVA - Sconfitta pericolosissima per il Catania a Genova. La Sampdoria
non fa sconti, gioca partita vera e mette nei guai i siciliani che che
giocheranno gli ultimi 90' contro il Chievo (sul neutro di Bologna)
senza Edusei, Caserta e Silvestri (i tre andranno in squalifica). I
blucerchiati (saranno ottavi o noni alla fine del torneo) ci mettono un
certo impegno: forse è una specie di regalo a Novellino per quella che
potrebbe essere la sua ultima partita al Ferraris. Finisce col
presidente blucerchiato Garrone in campo insieme ai giocatori e ai
giovani della Primavera che, ieri, hanno perso (su rigore all'ultimo
minuto) la finale per il titolo. La Samp, l'hanno prossimo avrà un
nuovo allenatore (Mazzarri? Ranieri?) e, fra qualche anno, forse un
nuovo stadio. Di sicuro, Garrone ha un progetto. Il Catania, un progetto
ce l'aveva: si è infranto il 3 febbraio scorso in uno stadio impazzito
e davanti al corpo dell'ispetore di polizia Filippo Raciti ucciso dalla
follia del tifo.
Novellino
si affida al modulo con quattro difensori davanti a Castellazzi (Zenoni,
Accardi, Falcone, Pieri), Volpi a far filtro con il centrocampo composto
da Maggio, Delvecchio, Palombo e Franceschini; Quagliarella unica punta.
Marino schiera il tridente (Izco, Mascara con la mascherina protettiva
al volto e Spinesi).
Al
5' Quagliarella da ottima posizione gira di testa un cross di
Franceschini, con palla facile preda di Pantanelli. Al 16' veloce
combinazione Volpi-Delvecchio con tiro che centra il palo esterno. Al
24' occasione per il Catania: gran tiro al volo di Baiocco e splendida
respinta in corner di Castellazzi.
Al
29' Spinesi recupera palla per Mascara che di prima intenzione calcia in
porta ma la mira è sbagliata. Il Catania prova più volte a lanciare il
contropiede, ma la difesa blucerchiata è attenta. Al 44' ci prova
Caserta da lontano senza impensierire Castellazzi..
Nella
seconda frazione di gioco, con identici schieramenti, le squadre cercano
di velocizzare la manovra offensiva alla ricerca del gol vantaggio. Al
5' fallo di Edusei e ammonizione pesante per il calciatore ghanese che,
diffidato, salterà il Chievo. Al 10' primo cambio: Novellino toglie
l'acciaccato Delvecchio e dà spazio a Ziegler. Al 14' incursione in
area di Spinesi ma la difesa ligure lo ferma prima di concludere in
porta.
La
prima mossa di Marino arriva al 16': fuori Sardo che accusa un po' di
stanchezza e dentro Silvestri. Al 20' la Samp passa: Zenoni scende sulla
destra e prova il tiro prima di entrare in area. Sembra una palla facile
per Pantanelli che, invece, s'impapera sul suo palo: 1-0.
Marino
incassa il colpo e corre subito ai ripari: al 23' dentro un'altra punta,
Corona, al posto di Izco. Il catania, adesso, si sveglia e tenta il
tutto per tutto. ma sulla sua strada trova un grande Castellazzi, ex con
il dente avvelenato per come venne scaricato dalla società rosazzurra.
In tre minuti due conclusioni di Mascara e una di Spinesi, tutte e tre
da pochi metri con tre grandi parate del portierone blucerchiato.
La
Samp, per qualche minuto sembra all'angolo. Poi, però, passata la
sfuriata siciliana, riprende a giocare e sfiora più volte il raddoppio.
Al 30' sinistro sul primo di palo di Quagliarella di poco fuori. Nel
finale, ancora Catania e ancora Castellazzi: al 36' l'ultimo miracolo
del portiere blucerchiato sul colpo di testa di Cesar. Al 45' esordio in
A per Arnulfo (al posto di Volpi) e, subito dopo, brutta entrata di
Silvestri che si merita l'espulsione diretta. Inutili i tentativi finali
dei siciliani di acciuffare il pareggio.
|
CAMPIONATO
2006-07 |
17°
GIRONE RITORNO |
|
|
marcatori
21'st
Rossini
35'st
Minelli
|
|
|
CATANIA
(4-3-3): Pantanelli; Sardo, Cesar, Stovini, Vargas; Biagianti (10'st
Rossini), Izco, Baiocco; Lucenti, Corona (24'st Minelli), Mascara. In
panchina: Spadavecchia, Sottil, Biso, Plasmati. Allenatore: Marino
|
|
CHIEVO (4-4-2): Squizzi; Malagò, Mandelli, Mantovani, Lanna (24'st
Cossato); Brighi, Sammarco, Marcolini, Semioli (19'st Rickler);
Pellissier, Bogdani (6'st Obinna). In panchina: Concetti, Marchese,
Giunti, Italiano. Allenatore: Del Neri
|
NOTE
ARBITRO:
Rizzoli
gara giocata sul neutro di Bologna a porte aperte
Pomeriggio
nuvoloso, con pioggia,
terreno
in buone condizioni.
Spettatori:
10mila.
Ammoniti:
Stovini, Sardo,
Sammarco,
Brighi,
Pantanelli.
Angoli:
6-4 per il Chievo.
Recupero:
3'pt e 3'st.
|
|
Le
altre partite
Ascoli
- Cagliari 2-1
Fiorentina - Sampdoria 5-1
Inter - Torino 3-0
Livorno - Atalanta 4-1
Parma - Empoli 3-1
Reggina - Milan 2-0
Roma - Messina 4-3
Siena - Lazio 2-1
Udinese - Palermo 1-2
|
Catania,
prova d'orgoglio, il Chievo saluta la serie A
Sul
neutro di Bologna i siciliani battono i gialloblù e si salvano. A segno
Rossini e Minelli. Finisce la favola della provinciale che faceva
sognare.
BOLOGNA - Il Catania resta in serie A, il Chievo retrocede in serie B.
Questi i verdetti del "Dall'Ara", campo neutro sede
dell'atteso match tra i siciliani e i veneti con in palio la permanenza
nella massima serie. Il Catania vince 2-0 e festeggia la salvezza.
Rossazzurri
con il 4-3-3: Pantanelli in porta; Sardo, Cesar, Stovini e Vargas a
comporre la linea difensiva; centrocampo con Baiocco, Izco e la novità
Biagianti; in avanti Lucenti, Corona e Mascara.
Il
Chievo di Del Neri rispondeva con un robusto 4-4-2: Squizzi in porta;
difesa schierata con Malagò, Mandelli, Mantovani e Lanna; a centrocampo
Brighi, Sammarco, Marcolini e Semioli; in avanti Pellissier e Bogdani.
Partita
vibrante sin dalll'inizio. Al 2' insidioso tiro-cross dalla destra di
Sardo con Squizzi costretto ad indietreggiare per evitare il gol. Sul
portiere frana però Lucenti che colpisce involontariamente al volto il
portiere dei veronesi. Il ritmo della partita sale minuto dopo minuto e
al 9' Pantanelli devia in angolo un tiro al volo da fuori area di
Sammarco. Al 17' girata di Semioli con palla che sfiora l'incrocio dei
pali.
Il
Catania bravo a ripartire ma il Chievo chiude ogni varco. Al 26' mischia
in area veronese, ma nessun calciatore rossazzurro riesce a trovare la
porta (tiraccio di Biagianti alto sopra la traversa). Al 32' Pellissier
punta la porta di Pantanelli ma Stovini riesce ad anticipare
l'attaccante del Chievo poco prima dell'ingresso in area. Al 38'
splendida girata da fuori area di Corona ma Squizzi non si fa
sorprendere. Prima del riposo solo qualche fallo di troppo, in una
partita molto nervosa considerata l'alta posta in palio.
Nella
ripresa, con identici schieramenti, il Catania preme in avanti alla
ricerca del gol del vantaggio. Il Chievo controlla ogni mossa dei
siciliani e non rinuncia al contropiede. Al 6' Del Neri costretto al
cambio per l'infortunio di Bogdani, al suo posto entra il nigeriano
Obinna.
Marino
al 10' gioca la carta Rossini. L'attaccante entra in campo al posto di
Biagianti. Lucenti indietreggia a dar mano al centrocampo. Al 19' Del
Neri inserisce un difensore in più, il giovane Rickler e toglie lo
stanco Semioli. Al 21', però, i siciliani trovano il gol del vantaggio
con Rossini che su cross di Lucenti gira di testa in rete. Al 22' Obinna
da ottima posizione calcia di sinistro ma la palla termina alta sopra la
traversa.
Al
34' il raddoppio dei siciliani: sul calcio di punizione dalla destra di
Vargas, Squizzi sbaglia l'uscita e Minelli firma il 2-0. Inutili
tentativi del Chievo di tornare in partita. Rizzoli fischia la fine: per
i siciliani la gioia per aver centrato in extremis la salvezza. Amarezza
per il Chievo che chiude una meravigliosa favola e saluta la serie A.
(Repubblica)
|
IL
CATANIA
IN TV
Sul
satellite le partite saranno trasmesse da Sky che però non offre un’offerta specifica ma
solo l’abbonamento a Sky Calcio; chi sceglie questa opzione potrà
vedere tutta la serie A 2006-2007 al prezzo di 39 euro mensili (Mondo
Sky + Calcio). Scegliendo un terzo pacchetto (Cinema o Sport) il
Calcio sarà gratis fino al 1° Gennaio 2007. Oppure telefonare al n.
199100200, e tenendo i dati a portata di mano prenotare la singola partita a
8 euro.
La7
Cartapiù ha acquistato i diritti delle partite dei rossazzurri per il
digitale terrestre ed ha pensato per i tifosi delle squadre queste
offerte:
• Singola partita € 5.00
• Pacchetto squadra € 79.00 (vale solo per Catania, Cagliari,
Fiorentina, Palermo, Sampdoria)
• Pacchetto calcio € 99.00 (partite in casa ed in trasferta di
Cagliari Catania, Fiorentina, Palermo e Sampdoria; partite in casa di
Ascoli, Chievo, Empoli, Parma e Udinese).
Su
internet a trasmettere le partite sarà Rossoalice.it Queste le varie
possibilità:
• Singola partita € 2.50
• Tre partite € 5.00
• Abbonamento squadra € 3.00 al mese (primi due gratis)
• Abbonamento squadra € 30.00 annuale
• Abbonamento calcio € 4.00 al mese
• Abbonamento calcio € 40.00 annuale
(Sia
Sky che La7 carta più, che RossoAlice.it trasmetteranno tutte le
partite dei rossazzurri, sia in casa che in trasferta).
Ricordiamo
infine gli appuntamenti in differita, il Martedì, su Video3,
riproposizione dell’ultimo match dei rossazzurri, inizio ore
20:45/21 (soggetto a slittamenti a seconda del palinsesto).
di
Fabio Alibrio www.mondocatania.com
|
L'ORGANICO
PORTIERI
|
|
ceduto a Gennaio
e sostituito da
Spadavecchia
|
DIFENSORI
CENTROCAMPISTI
ATTACCANTI
STAFF TECNICO
LE
FOTO DI
LE
PIU' COMPLETE
FOTOGALLERY SUL WEB
|
|
|
|
|
|
|
|
|