Adesso
che è finito il calciomercato, non c'è alcun dubbio che il più grande
acquisto del Calcio Catania per la prossima stagione rimane l'essere riusciti a trattenere, ancora per un anno, la Gallina Bionda.
Con tutto
il rispetto per i Grandi del passato,
Maxi Lopez resta il più grande attaccante che abbia mai calpestato la sacra
erba cifalota. Però
quest'estate ci ha fatto alzare le temperature corporee. Non è stata colpa sua
e nemmeno del caldo; i quaranta gradi li abbiamo raggiunti grazie alla
continua cantilena della stampa sportiva: "Maxi
resta
o no? va alla Fiorentina o va al Genoa? Undici, dieci o nove milioni?"Quanta ansia! Nemmeno quando sono
arrivati Spagnolo e Benincasa dalla Reggiana, nell'estate del 1973.
Lopez
è innamorato di Catania, ma le sirene continuavano a suonare e così, fino al
31 di agosto abbiamo dovuto rimodulare, quasi ogni giorno, la
formazione-tipo senza lui, con lui o con alternative del suo calibro.
Che
compiti gravosi per noi, che gran problema sociale... vero? Quasi una città
allo sfascio!
Tuttavia,
come ogni anno, ho pubblicato nel sito la mia ipotetica formazione,
ma non sono stato il solo ad immaginare "come sarà il Catania".Ben altra filosofia impazza nei forum
dedicati al Calcio Catania e le nostre brucianti battute li infuocano a
dovere. Ecco, per esempio, uno dei tanti post esilaranti:28
Ago 2011 salvo76: meno male che Colantuono esiste, è l’unico tecnico al mondo
ad avere stima di Del
Vecchio. RISPOSTA: 28
Ago 2011 Catanese: sarà sò patrozzu !
L'uomo da sparlare ferocemente, invece, è Pietro Lo Monaco: l'Etna
ci ricopre di polvere nera? I
commercianti fregano sui saldi? La linea D non
passa? ...... il colpevole è sempre lui! ...."Manca l'acqua! A cuppa è di Lo Monaco, ca soddi non ni
voli nesciri!". Che pazzi! Lui ci rimane male, ma non ha ancora capito che i tifosi in
fondo gli vogliono bene, che nonostante le accuse si fidano ciecamente di lui e
che gridare allo stadio "Direttore pezzo di...." è ormai diventata
una pratica scaramantica per invocare il gol della vittoria. Sarà una follia
tutta nostra, ma è vero! Verificato di persona.Ma
è anche il caldo, credetemi, che ci fa "delirare" così da mezzogiorno in poi.Peccato
che a gennaio sia andato via, continua
PRIMA SQUADRA
in
prestito a gennaio dalla Lazio
in
prestito a gennaio dalla Juventus
dal
Milan
confermato
confermato
confermato
dal
Bari
confermato
confermato
dal
S. Etienne
confermato
GLI ALTRI
GIOCATORI
confermato
confermato
dalla
Nocerina
confermato
confermato
confermato
dall'Uberaba
(???) a gennaio
confermato
dal
Boca Juniors
confermato
in
prestito a gennaio dal Genoa
confermato
dal
Parma
dall'Inter
in
prestito a gennaio dal Torino
HANNO
LASCIATO CATANIA A GENNAIO.
Ledesma
Keko
Maxi
Lopez
Sciacca
Del
Vecchio
Alvarez
Andujar
al
Boca Juniors a gen 2012
al
Grosseto a gen 2012
al
Milan a gen 2012
al
Grosseto a gen 2012
al
Lecce a gen 2012
al
Saragozza a gen 2012
all'Estudiantes
a gen 2012
AVEVANO
GIA' LASCIATO CATANIA ALL'INIZIO DEL CAMPIONATO..... (grazie
ragazzi!)
BOLOGNA
(3-4-1-2): Gillet 6, Raggi 6, Loria 6 (37’ pt Cherubin 6,5), Antonsson
6, Pulzetti 6, Mudingayi 7, Perez 6, Morleo 6,5, Diamanti 7 (19’ st
Ramirez 6), Acquafresca 5,5 (37’ st Gimenez sv), Di Vaio 6,5. (25
Agliardi, 75 Crespo, 48 Rubin, 4 Krhin). All.: Pioli 6,5.
CATANIA (3-5-2): Campagnolo 6, Bellusci 5,5, Legrottaglie 5,5, Alvarez
5,5, Izco 6, Almiron 5,5, Lodi 5, Barrientos 6 (29’ st Bergessio sv),
Marchese 5,5 (19’ st Llama 5,5), Gomez 5 (1’ st Biagianti 4,5), Maxi
Lopez 5. (1 Kosicky, 2 Potenza, 19 Ricchiuti, 32 Catellani). All.:
Montella 5.
Arbitro: Romeo di Verona 6. Reti: nel st’ 5’ Cherubin, 46’ Di Vaio.
Recupero: 4’ e 3’.
Espulso: al 33’ st Biagianti per doppia ammonizione. Angoli: 1-1.
Ammoniti: Legrottaglie, Marchese, Alvarez, Izco, Mudingayi, Biagianti e
Cherubin per gioco scorretto, Di Vaio per proteste.
"TUTTO
IL CATANIA MINUTO PER MINUTO": Intervista al medico-scrittore
Alessandro Russo.
Santo
Privitera
Mercoledì
11 Gennaio 2012 11:20
81
capitoli, uno per ogni stagione, 500 pagine, 1000 fotografie, centinaia
inedite e molto, molto altro ancora: è nato a Catania il volume
destinato a soddisfare tutte le curiosità e gli interrogativi dei
tifosi rossazzurri. Il riferimento è al libro “Tutto il Catania
minuto per minuto”(Geo Edizioni, Euro 35.00), la cui seconda edizione
è stata di recente presentata a Catania. Per molti sarà un “Amarcord”,per
molti altri, invece, i catanesi che seguono la squadra del cuore con
intensa passione, è un volume da tenere a tutti i costi nella propria
libreria. Gli autori, Antonio Buemi Carlo Fontanelli, Roberto
Quartarone, Filippo Solarino e Alessandro Russo, sono giovani cultori
che hanno messo insieme tutto il materiale d’archivio raccolto in
tanti anni di fede Rossazzura, “per metterlo a disposizione –sottolineano
all’unisono-di tutti i tifosi che nel calcio non vedono solo le cifre
ma anche la storia nel significato più vero e autentico del termine”.
Attraverso le pazienti ricerche compiute nelle biblioteche pubbliche ed
i contatti diretti con i protagonisti passati e presenti del Catania
calcio, gli autori sono riusciti ad attingere notizie aneddoti e
particolari altrimenti sconosciuti. Non a caso le due prefazioni al
volume sono state affidate a Damiano Morra e Ignazio Marcoccio,
rispettivamente ex bandiera del Club calcio Catania e presidente
onorario. Del prof. Tino Vittorio, storico e docente universitario, è
invece la postfazione. Non un semplice Almanacco, dunque, ma un vero e
proprio “Manuale” del calcio catanese, da sfogliare non soltanto per
diletto ma soprattutto per cultura. Malgrado tutte le pubblicazioni sin
qui effettuate sul calcio Catania, un’opera così completa mancava.
Com’è nata l’idea di realizzarla, ce lo rivela uno dei co-autori,
il dott. Alessandro Russo nipote dell’indimenticabile Angelo
Massimino, presidentissimo del Catania per oltre un trentennio. Russo,
medico-scrittore, già autore di notevoli lavori letterari, si dice
ampiamente soddisfatto dell’opera.
“Dal momento esatto in cui siamo prepotentemente tornati in serie
A-afferma-ho cominciato a sognare di mettere la mia firma sull’opera
omnia del calcio Catania. Penso che una città di oltre cinquecentomila
abitanti e una società nell’elite del pallone nazionale meritino un
regalo del genere. Vago con la fantasia e immagino un volume monumentale
ma in regola dal punto di vista stilistico. Un’enciclopedia infarcita
di aneddoti e foto inedite ma facilmente digeribile e soprattutto che
porti scolpite senza enfasi celebrativa ma con obiettività le gesta di
tutti i calciatori, dirigenti e tecnici rossazzurri. L’incontro con
Filippo Solarino, Antonio Buemi, Roberto Quartarone, Carlo Fontanelli e
con l’artista Enzo Salanitro (che realizza per noi la copertina) rende
avverabile il mio sogno. Ognuno degli autori porta idee nuove, prova a
cogliere il senso delle sue emozioni e lo inserisce in un quadro che non
ci par noioso. Così tutta quella varietà che a un primo sguardo ci
somiglia al tallone d’Achille del libro si trasforma ben presto nella
sua zona erogena.
Ma
la vera storia del Catania calcio, quando inizia?
Il
27 giugno dell’anno di grazia 1929 si costituisce la Società Sportiva
Catania, regolarmente iscritta nel girone A della II Divisione Sud del
torneo 1929-‘30. La storia del pallone all’ombra di un vulcano
borbottante inizia in quel preciso istante ed è attualmente racchiusa
proprio tra le due più grosse crisi economiche del pianeta, quella del
’29 e questa dei giorni nostri. Corsi e ricorsi di una compagine che
tanti processi subisce, vive sull’orlo del fallimento ma cade sempre
in piedi e sa rialzarsi dopo ogni capitombolo. Contestazioni,
ingiustizie arbitrali, cali di tensione, ricorsi ai tribunali ordinari:
mille travagliate vicende ruotano attorno a un complesso mai domo e in
grado di risorgere più forte di prima. Dalle pagine nere del
pasticciaccio societario del ’55 a quelle tragiche del 2 febbraio. Dal
tentativo di radiazione del’93 ai successi dei giorni nostri di
capitan Pulvirenti. Dal gran catino dello stadio di legno di piazza
Verga, il cosiddetto Campo dei Cent’anni, culla del pallone etneo per
passare alle incerte gradinate del Cibali. Mai in periferia al contrario
perennemente in pieno centro per far fibrillare il cuore di ogni tifoso
anzi di un’intera città. C'è in questo vostro lavoro un significato che va oltre il dato
sportivo?
Decisamente
si. È la nostra essenzialmente un’operazione di appartenenza all’insegna
della catanesità, basata su un’intensa attività archivistica. Di
fronte a un calcio che sta morendo, soffocato dal suo stesso business e
comandato da scommesse e pay-tv, TUTTO IL CATANIA MINUTO PER MINUTO
punta a diffondere la cultura dello sport sano e il recupero della
memoria storica della città con simbolo l’Elefante. Sta per
concludersi, ad esempio, l’iter che porterà all’intitolazione di
una via cittadina a Géza Kertész. Questi, nazionale ungherese nella
seconda metà degli anni Venti e primo allenatore vincente della storia
del Catania, muore da eroe nel ’45 a Budapest, dopo aver strappato
centinaia di vite umane alla follia dei campi di sterminio. Non è mai
stata tramandata in nessun libro, prima della pubblicazione del nostro
volume, questa storia. Né d’altronde nessuno, prima di noi, scrive
che il barone Gaetano Ventimiglia, uno dei pioniere del calcio
rossazzurro e capitano della nostra rappresentativa pallonara cittadina
nel 1908, lavora negli anni a seguire al fianco di Alfred Hitchcock come
direttore della fotografia. Altre chicche? Una su tutte è datata 1958,
quando si rischia il ritiro per le quattro giornate di squalifica. È
con far divinatorio che il giornalista Vladimiro Greak butta giù: “Fin
quando tra i fanatici rossazzurri militerà gente priva di personalità,
intelligenza e buon senso il Catania non avrà pace” Ripensando all'amore di tuo nonno Angelo verso i colori rossazzurri,
con quale spirito hai intrapreso questo monumentale libro?
Il
cavaliere fa uscire indenne il Club Calcio Catania da disavventure
sportive, finanziarie e giudiziarie di ogni tipo. Per questi colori è
capace di tutto fuorchè arrendersi. Motore ruspante del drappello
rossazzurro per quasi un trentennio, lotta ogni giorno il
presidentissimo. Sbaglia i verbi, batte i pugni, scrive ricorsi, sbraita
e infine dona la sua vita per questa società. Ma non è solo Angelo
Massimino a meritare il tributo della nostra città. Mi torna in mente
Lorenzo Fazio, un altro presidente che difficilmente si dà per vinto.
Un imprenditore marca liotru che ama follemente la sua città; dopo un’interminabile
catena di giudizi, nel ’49 consegue la promozione in B dedicandola
alla nostra Sant’Agata. Un grande. Darete un seguito a questo interessantissimo progetto editoriale? Chissà…Magari nel 2029, per festeggiare insieme alla città il
primo centenario in groppa all’Elefante rossazzurro.
Udinese
(3-5-1-1): Handanovic 7, Ferronetti 6, Danilo 6.5, Domizzi 6.5, Basta 6,
Isla 6 (44' st Battocchio sv), Pinzi 6 (1' st Pasquale 6), Fernandes 6,
Armero 7, Abdi 6, Di Natale 7 (33' st Floro Flores sv). (21 Padelli, 24
Ekstrand, 22 Sissoko, 31 Fabbrini). All.: Guidolin 6.5
Catania (4-3-3): Campagnolo 6, Potenza 5, Legrottaglie 5, Spolli 6,
Marchese 5 (24' st Llama sv), Izco 6, Biagianti 5 (12' st Lodi 6), Almiron
6, Barrientos 6, Bergessio 5, Gomez 5 (35' st Catellani sv) (1 Kosicky, 14
Bellusci, 24 Delvecchio, 19 Ricchiuti). All.: Montella 5
Arbitro: Ostinelli di Como 5.5 Reti: 20' pt Armero, 8' st Di Natale, 49'
Lodi (rig.)
Note: recupero: 1' e 4'. Angoli: 1-5. Ammoniti: Legrottaglie, Fernandes,
Basta, Almiron per gioco scorretto. Spettatori: 13 mila circa.
al giro di boa era così
MAXI
LOPEZ, DA IDOLO DELLA CURVA A RUOTA DI SCORTA...RINCHIUSO IN HOTEL 24.01.2012
- di Marco Platania
Maxi
Lopez ritira il premio di miglior calciatore del Catania dell'anno
2010 messo in palio dalla redazione di Itasportpress Clicchi su
“trasferimenti” poi sulla squadra prescelta e infine selezioni
il calciatore e il gioco è fatto: Maxi Lopez dal Catania passa al
Milan. Immaginiamo l'attaccante argentino nella hall di un
lussuoso albergo meneghino, trattato come un re ci mancherebbe, ma
assorto fra i suoi pensieri di fronte a un 52 pollici e a una Play
Station, compagna fedele ma soprattutto spudoratamente schierata
dalla sua parte. Con tre “clic” è riuscito a coronare il suo
sogno: è un giocatore del Milan! Peccato che la realtà virtuale
regala solo qualche attimo di felicità prontamente smontato
dall'irruzione della pelata di Galliani. Passi dalla “modalità
gioco” a quella tv, e ti ritrovi l'ad rossonero che conferma le
anticipazioni di Itasportpress: “Lopez arriva solo se non viene
Tevez”. Beata Play Station!
E
PENSARE CHE...
Il
curriculum catanese di Maxi Lopez recita numeri ragguardevoli: 66
presenze e 22 reti sotto l'Etna, che ne fanno uno dei goleador
più prolifici della storia del club. Già prima di accovacciarsi
sotto l'elefante, la 'Galina de Oro', ha spopolato in giro per il
mondo, illuminando con i suoi gol le spiagge dorate di Porto
Alegre, sponda Gremio, sciogliendo i ghiacci di Mosca e vincendo
una Champions League nel 2006 nel Barcellona di Ronaldinho ed
Eto'o. Già, perché in tanti dimenticano che Maxi Lopez ha avuto
l'onore di alzare al cielo la “Coppa dalle grandi orecchie”.
Chi vince questo trofeo non deve ringraziare la dea bendata
perché lo ha baciato dritto in fronte ma perché, per innegabile
meritocrazia, l'elite del calcio europeo si è accorta di lui ai
tempi del River Plate, catapultandolo verso il trionfo. Primo
attore o comparsa, poco importa: Maxi Lopez aveva ed ha tutte le
carte in regola per giocare in un grande club. Dopo l'infelice
parentesi di Maiorca e il volo transoceanico da “ghiaccio-bollente”,
Russia-Brasile, Maxi ha preferito emulare il blaugrana indossando
il rossoazzurro, scelta scaramanticamente ineccepibile e
confortata dallo score impressionante della sua prima stagione a
Catania. Chi non credette in lui fino in fondo, leggasi il
presidente della Lazio Claudio Lotito, si ritrovò la vendicativa
'Galina' con le mani alle orecchie, e stavolta non c'entra nulla
la Champions...Il suo primo gol in Italia assunse un duplice
significato: da una parte mise in cattedra le qualità di un
goleador universale, capace di fare la differenza ad ogni
latitudine; dall'altra costrinse Lotito alla malsana pratica del
cannibalismo masochista, da praticare in tribuna mordendosi i
polpastrelli.
LA
'GALINA DE FERRO'
Non
occorre, però, realizzare un excursus dettagliato dell'esperienza
italiana di Maxi Lopez per comprenderne le immense possibilità
calcistiche. Un centravanti così forte, probabilmente, Catania
non lo ammirava dai tempi di Memo Prenna e, con tutto il rispetto
per gli ottimi Cantarutti e Spinesi, il taglio internazionale
della 'Galina', lo si respirava ad ogni tocco di palla. Poco male
se pensiamo che oggi Lopez vivacchia tra la hall e la sua stanza
d'albergo e, irrequieto, spinge con gli occhi i tasti del suo
telefonino nella speranza che fra pressione oculare e forza del
pensiero, Galliani si decida a chiamarlo per dargli la “buona
notizia”. Eppure stiamo parlando di un campione vero, uno che la
Champions League l'ha vinta sul campo, come Tevez ai tempi del
Manchester United. Il derby River-Boca adesso si gioca sul terreno
del calciomercato: Lopez ex River, Tevez ex Boca, ma si tratta di
un 'Super Clasico' senza storia: “l'Apache” lo stravince per
3-0 grazie a una sontuosa tripletta firmata dignità, proprio
quella che l'attaccante del Catania si sta calpestando senza amor
proprio. Diciamo che se Galliani fosse un gommista, Lopez sarebbe
solo la ruota di scorta...Non proprio un epilogo felice per chi ha
alzato al cielo la Champions League ed è stato protagonista in
serie A negli ultimi anni fino a diventare idolo incontrastato del
popolo catanese. A chi lo ha celebrato come un semi-dio del
pallone, fa specie vederlo ridotto così ma ormai però vede solo
rossonero e non ha pace neanche quando si abbandona fra le braccia
di Morfeo, sperando di trovare attestati di stima almeno nella
dimensione onirica. Inizialmente una rassicurante casacca
rossonera si staglia al suo orizzonte; poi, all'improvviso, piomba
“l'Apache” sul suo cammino. E' lui il campione tanto bramato
dalla dirigenza rossonera, è lui la prima scelta. Il sogno si
chiama Milan, l'incubo si chiama Tevez.
Buona fortuna 'Galina', a
qualcuno le uova d'oro che per ben 22 volte hai deposto nelle reti
avversarie sembrano di ferro...
Arbitro:
Calvarese di Teramo - Marcatori:
29'Bergessio(C), 47'Marchese(C), 55'Gomez(C), 84'Rubino(N)
Inter
(4-4-2): Julio Cesar 5.5; Nagatomo 5, Lucio 5, Samuel 6, Zanetti 5.5;
Faraoni 4.5 (1' st Sneijder 6), Palombo 4.5 (16' st Obi 6), Cambiasso 5
(16' st Poli 6), Forlan 6.5; Milito 6.5, Pazzini 4.5. (12 Castellazzi, 2
Cordoba, 40 Juan Jesus, 28 Zarate). All.: Ranieri 5.5
Catania (4-3-3): Carrizo 5; Motta 5.5, Legrottaglie 6.5, Spolli 6.5,
Marchese 6; Izco 7, Lodi 6.5, Almiron 6.5; Gomez 7 (42' st Llama sv),
Bergessio 6 (24' st Ebagua 5.5), Barrientos 7 (31' st Seymour 5). (1
Kosicky, 14 Bellusci, 19 Ricchiuti, 33 Capuano). All.: Montella 7.
Arbitro: Celi di Bari 5. Reti: nel pt 20' Gomez, 38' Izco; nel st 26'
Forlan, 35' Milito. Note: recupero 0' e 3'. Angoli: 7-3 per l'Inter.
Ammoniti: Izco per gioco falloso; Sneijder per comportamento non
regolamentare. Spettatori: 28.970 per un incasso di 1.310.273 euro.
ARBITRO:
Doveri di Roma 1; Carrer-Meli; IV Velotto. INDISPONIBILI:
Potenza, Campagnolo e Biagianti; Kroldrup e Jovetic.
SQUALIFICATI:
Almiron; Nastasic e Berhami. DIFFIDATI:
Lodi, Potenza ed Izco; Montolivo.
"Europa?
Dobbiamo provarci"
Lo Monaco: "Stiamo facendo qualcosa di enorme. Montella in una big?
E' povertà di idee, lui ha bisogno di stare qui. Io via da Catania? Nella
vita tutto ha un inizio e una fine, sto cercando di chiudere bene" ROMA - Il Catania ha il dovere di sognare da grande. Pietro Lo Monaco
amministratore delegato del club etneo si gode il momento super della
squadra allenata da Vincenzo Montella, all'indomani dell'ennesimo successo
stavolta ai danni della Lazio, e non nasconde obiettivi importanti.
Quanto
al tecnico già corteggiato dalle grandi squadre, il dirigente sceglie il
low profile: "Ha le potenzialità per allenare una grande squadra -
dice lo Monaco ai microfoni di Radio anch'io lo sport - ma enfatizzare
subito le capacità è tipico del nostro sistema, indice di povertà di
idee".
"Stiamo
facendo qualcosa di enorme - continua -. Montella ha bisogno di stare a
Catania, sta bene qui, deve fare le esperienze giuste: sicuramente ha le
potenzialità per allenare una grande squadra. Ha un altro anno di
contratto, è chiaro che il vento non si può trattenere e se qualcuno
mostra chiari segnali di volere andare via è libero di fare la propria
scelta. Ma un allenatore di qualità come lui ha bisogno di crescere,
enfatizzare subito fa parte del nostro modo di vedere: povertà di
idee". Quanto al Catania in Europa "è un obiettivo possibile,
perchè il distacco dalla zona utile non è incolmabile. Il Catania ha il
dovere di provarci".
"Legrottaglie?
È un giocatore recuperato, aveva problemi fisici quando è arrivato,
adesso ha risolto tutto e dà maturità alla nostra retroguardia. Speriamo
che continui così perchè è un elemento ancora integro. Squadra firmata
Lo Monaco? Ho sempre scelto i giocatori, ho le mie convinzioni, io penso
che l'allenatore deve fare l'allenatore e i giocatori devono essere scelti
dalla società".
"Perchè
tanti argentini? È un territorio fertile per qualità-prezzo, sono i più
vicini al nostro dna, la matrice è quella, faticano poco ad adattarsi
alla nostra realtà e hanno la fame giusta per poter progredire. Noi
dobbiamo prendere giocatori sconosciuti, valorizzarli e cercare di
piazzarli, non avremmo potuto realizzare il centro sportivo senza questo
progetto".
"Io
via da Catania? Nella vita tutto ha un inizio e una fine, dopo tanti anni
ci può anche stare che le strade si dividano. La vita propone anche
queste situazioni. Il Catania è una struttura solida che andrà avanti a
prescindere da chi la guida. Il mio futuro alla Fiorentina? Al momento non
ho nè voglia e nè testa per pensare a queste cose, sto cercando di
chiudere bene al Catania, dopo vedremo".
Lo
Monaco ha parlato anche del no delle società agli stage della nazionale
in proiezione degli Europei: "Dobbiamo guardare ai tanti impegni che
abbiamo. Sono state rinviate diverse partite, il calendario ha subito
stravolgimenti e il no viene più da quelle società impegnate su più
fronti piuttosto che dal Catania. A noi farebbe piacere un Lodi convocato
per uno stage, ma il problema sono sempre i tanti impegni. Non c'è stato
un rifiuto netto, ma l'impossibilità di mettere a disposizione i
giocatori".
"Lodi
giocava a Frosinone, da trequartista o seconda punta, era un giocatore
quasi finito: io sono andato da lui, gli ho detto ti prendo e ti trasformo
in centrale davanti alla difesa, ci abbiamo lavorato, anche contro il
parere dei tecnici e sta dando risultati, oggi organizza gioco, sta
migliorando la fase di non possesso e fa 6-7 gol all'anno, un po' come
Pirlo. Chi è il mio maestro? La strada, ho cominciato dai dilettanti e ho
fatto tutta la trafila, non sono nato in serie A, ci sono arrivato".
Lo
Monaco: "Me ne vado" L'amministratore
delegato rossazzurro ha annunciato le sue dimissioni (foto Galtieri):
"Decisione già presa tre mesi fa, il mio percorso qui è finito.
Resterò sino a fine giugno, ma devo fermare il gioco al massacro di
Pulvirenti. Nessun contatto con altre società".
MASCALUCIA
(CATANIA) - E' divorzio tra Pietro Lo Monaco e il Catania. In una
conferenza stampa tenuta questa mattina a Torre del Grifo,
l'amministratore delegato rossazzurro ha annunciato la sua volontà di
lasciare il club etneo.
''Mi
ero virtualmente dimesso tre mesi fa, per gravi motivi che non voglio
rivelare - ha affermato Lo Monaco - dando la mia disponibilità a lavorare
per la società fino al 30 giugno prossimo. Ma per porre fine alla
telenovela che si è creata attorno a questa vicenda sono pronto a
rassegnare le mie dimissioni subito, fermo restando che continuerò ad
adoperarmi per il club fino a giugno perché non posso lasciare di punto
in bianco''.
L'amministratore
delegato parla del suo rapporto con il patron del Catania, Nino
Pulvirenti: ''Ho assistito - ha detto - a un autentico show del
presidente. Ha detto di avermi preso lui ad Acireale e non che ero venuto
io per mia libera scelta lasciando la serie A. Poi ha continuato a dire
che aveva le idee chiarissime quando invece in privato mi ho confessato
che non sapeva da dove cominciare, infine ha aggiunto che era pronto a
prenderne uno più bravo di me. Questo è un gioco al massacro al quale
non voglio più sottostare''.
''Il
mio percorso al Catania si è concluso - ha chiosato Lo Monaco -, provo un
oceano di amarezza, ma non posso più restare a queste condizioni. Domani
presenterò la lettera delle mie dimissioni da ad del Catania. Certe
dichiarazioni da parte del presidente mi hanno profondamente ferito. Il
paragone con la ballerina di Siviglia è scandaloso per il sottoscritto
come uomo e come professionista".
Sulle
voci di contatti con altri club, Lo Monaco è categorico: "Vi
assicuro che non ho mai parlato con altre squadre e società, al di là
delle chiacchiere che circolano sui media non ho avuto alcun contatto e ho
sempre e solo lavorato per il Catania. Dopo le dimissioni comincerò a
guardarmi intorno. Lascio la società in piena salute, sicuro che solo un
demente potrebbe farla fallire. Sono convinto che il Catania sarà in
buonissime mani. Pulvirenti è un fenomeno, è l'unico presidente che
riesce a guadagnare soldi senza far niente".
Giovanni
Finocchiaro
Torre
del Grifo. Un oceano di amarezze.
Pietro
Lo Monaco prova a spiegare il suo stato d'animo nel giorno delle
dimissioni virtuali. Sì, virtuali, perché fino al 30 giugno,
l'amministratore delegato del Catania lavorerà con e per la società.
Però, il distacco, adesso, è mediaticamente noto, ufficializzato dal
diretto interessato in un'ora e dieci minuti di dichiarazioni pacate, ma
dai toni forti, fortissimi, specie quando allude al rapporto con il
presidente. Una preghiera finale: «Adesso dimenticatemi, non parlate più
di me».
LO SHOW DI PULVIRENTI.
«Però
- l'ad ammette con toni pacati, nel corso della conferenza stampa più
affollata degli ultimi anni - mentre io continuo a gestire l'azienda come
e più di prima, accadono cose strane». Lo puntualizza due volte, Lo
Monaco, e poi attacca Pulvirenti: «Nel frattempo, assisto a uno show del
presidente del Catania. Sinceramente è sconfortante assistere a scenette
da tarallucciaro. Abbiamo cominciato col dire che mi aveva preso lui. Io
sono andato all'Acireale in C2, proveniente dalla Serie A. Ha detto che
avrebbe preso uno migliore di me, in caso di abbandono, diceva che le idee
chiarissime. Tre giorni fa abbiamo parlato e mi è stato detto che lui non
sa da dove cominciare. Ancora: la vittoria con l'Atalanta era la più
importante della sua gestione... Assolutamente demenziale. Ma il Catania
ha conquistato vittorie speciali, incredibili, il Catania ha fatto
progressi mostruosi e ci si riduce alla vittoria più bella contro
l'Atalanta. Non vedo coerenza in tutto questo. E a questo gioco al
massacro proprio non ci sto»
LE ORIGINI.
Lo
Monaco parte da lontano: «Il Catania, quando l'ho preso io, era pieno di
debiti e in Serie B. I giocatori di proprietà erano Eddy Baggio, Fusco,
Kanyengele, Gennaro Monaco. In quasi otto anni di gestione è andato in A,
per il settimo anno è rimasto nella massima serie, ha superato la fase
debitoria. Il Catania oggi ha una patrimonialità di 350 milioni di euro;
soltanto la struttura di Torre del Grifo vale 150 milioni. Numeri che
fanno rabbrividire le più grandi aziende che possano esistere. Il Catania
ha 65 milioni di utili, di cui 45 derivati da plusvalenze. Sono fatti, non
chiacchiere».
UEFA E PREMI.
Il
Catania e l'Europa, Lo Monaco conferma: «Il Catania punta all'Uefa da
tempo, sta acquisendo un notevole spessore societario e tecnico. Alla luce
dell'ultimo risultato, ha cinque finali. Ho già discusso con la squadra
il premio Europa e il premio per l'ottavo posto da mantenere. La mia
squadra».
DEVO CHIARIRE.
«Eccomi
alla telenovela degli ultimi tempi. Sono state fatte illazioni, deduzioni.
Mi sono dimesso da amministatore unico della Segea, che gestisce il centro
sportivo, perché non ritenevo ci fossero le condizioni per cui è nata la
società. In questa società, la Segea, ho rimesso il mio mandato nelle
mani del presidente. Mi sono virtualmente dimesso da amministratore del
Catania tre mesi fa, per un motivo che non dirò mai nell'interesse del
Catania. Domani (oggi, ndr) presenterò le dimissioni, ma fino al 30
giugno lavorerò, come e più di prima. Sono stato in Argentina, ho
bloccato uno e più giocatori per il Catania. Sono tornato, sto
organizzando il prossimo campionato».
UN FENOMENO.
«Ho
sempre detto che quando sarei andato via, avrei lasciato il Catania a un
livello tale che solo un demente potrà farlo fallire. Oggi siamo così
radicati, che solo un pazzo potrebbe fallire. Sono convinto che questa
società sarà in buonissime mani. Il presidente è un fenomeno, ve lo
dico con tutto il cuore e convinzione: è il solo presidente che, senza
fare niente, riesce a guadagnare. Sono convinto che farà le cose giuste e
a modo. Adesso vi pregherei di mettere un punto. Sapete come stanno le
cose. Lo faccio per il Catania».
IL MERCATO.
Ancora
Lo Monaco sul proprio futuro: «In questi anni non sono mancate occasioni
per andare via. Non l'ho fatto, rifiutando anche situazioni
professionalmente vantaggiose. Sono un uomo di princìpi e il principio
non lo tradisco. Se fossi convinto di fare il bene del Catania, da domani
chiuderei, ma è giusto e corretto far sì che avvenga un traghettamento
più sereno possibile. Io mi sono caricato sulle spalle questa società.
Da solo, da solo. L'esperienza più forte resta lo «spareggio» con il
Chievo che, alla fine del primo anno di Serie A valse la salvezza, in un
momento in cui non volevano il Catania in Serie A».
QUESTIONE STADIO.
Il
direttore rossazzurro smentisce: «Le mie dimissioni causate dal progetto
per il nuovo stadio? No, forse ha influito il caso Salernitana della
scorsa estate, tutto quel che di negativo si è detto. A proposito del
nuovo stadio, non prendiamo in giro la gente. Questa sarà una manovra
politica, il Catania non può fare lo stadio, deve aspettare due o tre
anni, mettere da parte utilità e lavorare con i propri mezzi, com'è
accaduto con il centro sportivo. Oggi non ci sono le condizioni per
affidarsi a tizio e caio».
Antonino
Pulvirenti, presidente del Catania, sceglie di non polemizzare contro
Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del club etneo, che quest'oggi
ha annunciato la propria volonta' di lasciare il sodalizio a fine
stagione: 'Prendo atto delle dichiarazioni di volonta' espresse da Pietro
Lo Monaco di dimettersi da amministratore delegato e dalla carica di
direttore generale del Calcio Catania al 30 giugno - dice Pulvirenti -
Ritengo superfluo intervenire e commentare ulteriormente questa
vicenda".
RETI:
18' Di Natale; 58' Fabbrini. ARBITRO:
De Marco di Chiavari; Niccolai-Di Liberatore; IV Romeo. INDISPONIBILI:
Biagianti, Potenza, Llama, Bergessio; Isla, Ferronetti e Barreto. SQUALIFICATI:
Lodi. AMMONITI:
Domizzi, Danilo, Benatia, Handanovic, Pinzi.
«Roma,
è Montella il dopo Luis» Sabatini in pressing sul Catania Il Messaggero -
Mimmo Ferretti
Archiviato il deludente campionato, e salutato Luis Enrique, la Roma
adesso anche ufficialmente è al lavoro per trovare un allenatore. Tutto a
Trigoria, in realtà, è stato già deciso:
l’uomo per il dopo Luis (che ieri non ha voluto incontrare i cronisti,
ma solo le voci amiche di Roma Channel) è stato scelto, cioè Vincenzo
Montella, e il ds Walter Sabatini, ieri alla fine della partita contro il
Cesena, è uscito alla scoperto. «Montella? È un nome al quale pensiamo:
ha fatto bene alla Roma e al Catania. Ma ha ancora un contratto, staremo a
vedere cosa succede. Chiederemo la disponibilità al Catania per poterci
parlare. Ma Vincenzo è solo uno dei candidati», le sue parole. Già ieri
notte sono cominciati i contatti con Antonino Pulvirenti, il presidente
del club etneo, per avere la possibilità di parlare con Montella, che ha
ancora un anno di contratto il Catania. «Se Baldini o Sabatini mi
chiamano al telefono, neppure gli rispondo. La Roma può scordarsi
Montella, che è sotto contratto con noi. La Roma, se mai, potrà pensare
a Montella l’anno prossimo», le parole del presidente siciliano prima
dell’inizio della partita contro l’Udinese. E la replica di Sabatini?
«Pulvirenti è un uomo di calcio, sono sicuro che se lo chiamo lui
risponderà. E vi posso assicurare che noi una telefonata gliela faremo.
Perchè Montella è un tecnico che ci interessa, ma questo non significa
che sarà sicuramente l’allenatore della Roma».
Ed
anche questo 6° campionato consecutivo di Serie A volge al termine.
Purtroppo, il Catania di Vincenzo Montella lo chiude con una sconfitta,
quella interna contro l’Udinese di Francesco Guidolin per 2-0,
vittoria che serve ai bianconeri per accedere al preliminare di
Champions League. Poco male, comunque, dato che gli obiettivi primari
erano stati raggiunti, su tutti la salvezza (per la verità, mai stata
in discussione) ed il bel gioco sciorinato per ampi tratti di questa
lunga cavalcata.
Certo,
c’è forse un obiettivo che non è stato raggiunto, sul quale il
presidente Antonino Pulvirenti ne aveva fatto motivo di orgoglio: l’ottenimento
dei 50 punti in una sola stagione di Serie A. Il Catania, infatti, si
ferma “solamente” a 48 punti raccolti in 38 gare, cifra comunque mai
eguagliata nella storia recente e passata di questa società. Resta un
po’ di amaro in bocca a quei tifosi che avevano, forse prematuramente,
sognato e creduto prima a quella qualificazione in Europa apparentemente
a portata di mano, per via della moria di squadre disposte a lottare con
le unghie e con i denti ad un piazzamento europeo considerato da sempre
meno nobile di una più prestigiosa e altisonante Champions League, poi
quantomeno al raggiungimento di quello che col tempo è diventato un
vero e proprio tormentone, la cosiddetta e famigerata “quota 50”.
Come
è solita fare questa squadra quando gioca senza particolari pressioni o
assili di classifica, sul finale di campionato inevitabilmente cala alla
distanza, forse non tanto fisicamente quanto mentalmente, con la testa
rivolta probabilmente alle immediate vacanze e, guardando oltre, alla
stagione ventura. La sconfitta interna contro il Lecce di Serse Cosmi,
tanto incredibile quando poco preventivabile, ha fatto calare il sipario
su una stagione esaltante e spettacolare, mai emulata in più di 60 anni
di storia rossoazzurra.
In
fin dei conti, poco importa, poiché il passo verso un primo approccio a
quel definitivo salto di qualità di cui si è sempre e tanto parlato,
ne si è avuta ampia dimostrazione, il tutto grazie alla presenza all’interno
dello spogliatoio di gente come Legrottaglie e Almiròn, che ha giocato
per molti anni ad alti livelli e lottato sempre per obiettivi più
ambiziosi. Forse, finalmente, a Catania si potrà parlare dal prossima
anno di “seconda Repubblica”, dopo una prima fase conclusasi proprio
domenica sera contro l’Udinese. Questi sei anni disputati nella
massima serie hanno evidenziato prima la nascita e poi la crescita di un
progetto sempre più grande e ambizioso, suggellata dalla costruzione di
una squadra attrezzata per sopperire alle difficoltà della categoria e
dalla costruzione di un maestoso Centro Sportivo, quello di Torre del
Grifo Village, all’avanguardia in Italia e in Europa.
La
“seconda Repubblica”, inevitabilmente, nascerà con le dimissioni di
Pietro Lo Monaco dalla carica di Amministratore Delegato in seno alla
società Calcio Catania, per lasciare il posto al già navigato Sergio
Gasparin, coadiuvato presto da un nuovo Direttore Sportivo, la cui
carica sarà presto lasciata libera dall’attuale D.S. Giuseppe
Bonanno, in procinto a sua volta di ricoprire il ruolo di Direttore dell’area
tecnica. Con la stagione 2012/2013 si aprirà, pertanto, una seconda
fase dell’esperienza etnea catanese in Serie A, da costellare con un
progetto tecnico sicuramente più avanzato, con la prefissazione di
traguardi sempre più pretenziosi e, a suggello di ciò, con la
costruzione del nuovo stadio di proprietà, da attuare nell’arco di
due/tre anni circa.
Infine,
l’ultima rivoluzione prima di passare alla seconda fase “repubblicana”
etnea sarà compiuta in panchina, dove Vincenzo Montella lascerà spazio
ad un nuovo successore, dal momento che il tecnico nativo di Castello di
Cisterna andrà ad accasarsi a giorni alla sua cara, vecchia Roma,
mettendo da parte la delusione della sua mancata riconferma dopo la
mezza stagione positiva condotta lo scorso anno dopo l’avvicendamento
in panca con Claudio Ranieri.
Insomma,
prepariamoci ad un’estate calda e ad un calciomercato coi botti, dato
che le sorprese sono sempre dietro l’angolo. L’importante è
programmare per bene la nuova stagione che tra qualche mese ci aprirà
le porte, sperando che tutte queste nuove sorprese non colgano di
sorpresa (a questo punto è proprio il caso di dirlo) l’attenta,
oculata e lungimirante società di Via Magenta, con il presidente
Pulvirenti in testa.
Giornata
speciale per il mondo del Catania e per tutto l’ambiente rossazzurro.
Nell’ambito della rassegna culturale “Catania Pensa” promossa dall’Associazione
Meridiana, si è tenuta presso il Centro Fieristico “Le Ciminiere”
di Catania, l’incontro-dibattito sul libro “Tutto il Catania minuto
per minuto”, dedicato alla storia del Calcio Catania dalle sue origini
fino al 2011. Il libro, giunto alla sua seconda edizione, tramite le
foto e i racconti, fa rivivere le gioie e le amarezze del Calcio
Catania. All’incontro aperto al pubblico, hanno partecipato molti
tifosi della squadra rossazzurra, che hanno potuto approfittare dell’incontro
per vedere proiettati dei video sui periodi più significativi della
storia del Calcio Catania, nonché assistere ad una mostra fotografica
sulle vecchie glorie della squadra e sulle più belle coreografie della
tifoseria.
Il
moderatore dell’evento il giornalista de “La Sicilia”, Andrea
Lodato, esordisce immediatamente parlando dello strepitoso successo
della prima edizione del libro che ha registrato nel Natale 2010 un vero
successo in termini di vendite, tanto da registrare il “sold out”
dopo poche settimane. Il deputato all’ARS, Salvo Pogliese, si dice
felice della folta presenza di pubblico, nonostante l’orario poco
consono. L’importanza della squadra di calcio e gli ultimi risultati
del blasone etneo, riescono a promuovere tutto il territorio catanese
nonostante le difficoltà in cui vive negli ultimi anni la nostra
città. Il deputato passa a rassegna gli ospiti, dal presidente
Pulvirenti, che ha portato il Catania in serie A dopo 23 anni di
assenza, l’attaccante Cantarutti, che ha trascinato il club etneo in
serie A nella stagione 1983 con i suoi gol, nonché il giornalista
Cucci, unico a difendere la società etnea nei momenti più bui degli
anni novanta.
Standing
ovation in sala per il difensore del Catania, Giovanni Marchese, vero
protagonista siciliano di questa stagione strepitosa: “Di Catania
impressiona tutto – ammette l’esterno di Delia -. La sento molto
casa mia. La storia è tutta particolare e meravigliosa. Quest’anno ho
avuto continuità e fiducia del mister”.
Momenti
di commozione quando sul maxi schermo scorrono le prime immagini in
bianconero nel polveroso campo dell’Esposizione e poi dello stadio
Cibali. “Una testa di elefante fra il rosso del fuoco dell’Etna e l’azzurro
del cielo”: Attilio Scuderi fa da voce fuori campo, ricordando l’atto
costitutivo del Calcio Catania fra le sbiadite riprese dei video vecchi
più di cinquant’anni. Scrosciante l’applauso della sala mentre
scorrono le immagini del Cavaliere Angelo Massimino, l’uomo della
rinascita dopo la fine del Catania d’oro di Di Bella e Marcoccio.
Tocca
poi a Paolo Di Caro, Presidente Associazione Meridiana, parlare delle
prossimi eventi previsti durante la rassegna “Catania Pensa”, ricca
di grandi avvenimenti, senza tralasciare di ricordare il suo amore per
la squadra etnea, così come lo scippo subìto dalla città dopo la
clamorosa radiazione del 1993. Un evento che i cittadini non hanno mai
digerito e che hanno potuto vendicare nell’ottobre del ‘93 grazie
sempre al lavoro del “Presidentissimo”.
Ma
il vero protagonista della giornata è il libro scritto dai quattro
autori, Antonio Buemi, Roberto Quartarone, Alessandro Russo e Filippo
Solarino. “Tutto il Catania Minuto per Minuto” è costato tanto
lavoro e sudore da parte dei quattro, che hanno raccolto oltre ai dati
statistici, tanti aneddoti avvalendosi dei diretti protagonisti del
passato. Un lavoro immane che non si limita ad essere un mero Almanacco
Sportivo del Calcio Catania ma, dietro i racconti e le curiosità, si
tramuta in un vero e proprio resoconto storico dei cent’anni della
nostra città. Speciale l’intervento di Alessandro Russo: “Presidente
Pulvirenti, portaci nelle scuole e riportiamo il valore e la storia
della nostra squadra nei giovani. Sono stufo di andare a Bronte e vedere
i ragazzi tifare per la Juventus o il Milan”.
Ida
Nicotra, componente del Comitato di gestione del Master in “Management
Sportivo” promosso dall’Università di Catania, parla dell’importanza
del calcio nel nostro territorio: “Ringrazio il presidente Pulvirenti
di aver dato ai nostri laureati un aiuto importante per mettere a frutto
le loro capacità nello sport con questo Master. Un grazie a Pulvirenti
per la sforzo compiuto e per i risultati conseguiti in questi anni”.
Fra
i relatori dell’evento, c’è anche Aldo Cantarutti, indimenticabile
gloria del Calcio Catania, nonché autore del gol annullato contro il
Milan: “Un giorno che mi ricorderò finchè campo, perché dopo la mia
rovesciata, quando mi rialzai, c’era uno che menava l’arbitro. Ai
miei tempi la passione era tanta per la squadra, ma adesso vedo che l’entusiasmo
è alle stelle. Se mi chiamate ancora dopo 30 anni un motivo ci sarà.
Le cose sono cambiate ma bisogna superare il vittimismo. Ai miei tempi
bisognava giocare con gli occhiali perché il sole ci dava fastidio sul
campo senza erba. Adesso guardate che Centro Sportivo avete!”.
Unico
difensore del Catania nei momenti della radiazione fu Italo Cucci,
giornalista Rai: “Io vengo qua in sale così piene per ricordare
sempre storie brutte. Mi piacerebbe essere invitato per momenti positivi
del Catania (ride). Avete una storia che mi avvina a voi. Una storia che
già annovera questa dirigenza. Una dirigenza che è già entrata nella
storia. Una società che sta raggiungendo un miglioramento con tutte le
carte in regola, a dispetto delle grandi squadre che invece sono
indebitate. In un momento così difficile per la nostra Italia, il
calcio è l’argomento che ci accomuna e ci libera dalle problematiche.
Ogni volta che abbiamo avuto attimi bui e si avvicinava un grande
evento, puntualmente si diceva di non partecipare al Mondiale o all’Europeo,
e altrettanto puntualmente lo si vinceva. Faccio i complimenti a questa
squadra e al suo tecnico Montella, al di là di dove andrà la prossima
stagione. Mi chiedo poi come Prandelli non abbia deciso di convocare
Lodi, un giocatore eccezionale”.
Dopo
le immagini relative agli ultimi anni della storia del Catania, a
parlare è l’artefice di questa grande cavalcata, il Presidente
Antonino Pulvirenti: “Io preferisco che sia chiamato “Presidentissimo”
solo il grande Massimino. Faccio i complimenti agli autori. Vedendo
quelle immagini storiche, ho pensato che noi dirigenti siamo solo a
servizio di questa grande squadra. Questa società è figlia di questa
città. Poteva capitare a me come chiunque altro. E’ per me grande
soddisfazione poter parlare di un Centro Sportivo fra i più belli d’Europa.
Per noi è un anno di cambiamenti aperto a tanti scenari. Il Presidente
deve fare delle scelte, sia legate ai giocatori che ai tecnici. Mi
ricordo che quando incontrai Marcoccio mi disse di fare attenzione
sempre ai bilanci e di far sempre di testa mia. Questo finale di
stagione poteva essere migliore e potevamo puntare a ben altro dell’11°
posto. Speriamo di rifarci la prossima stagione”.
Per
poter sottoscrivere l’abbonamento è necessario aver aderito al Programma
“Cuore Rossazzurro”
ed aver ricevuto
dalle Autorità competenti il benestare per l’adesione al predetto
Programma. Per i nuovi abbonati: scarica
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La
ricevuta della richiesta di adesione al Programma dovrà essere esibita
al momento della sottoscrizione dell’abbonamento, insieme al modulo
di adesione e di RICHIESTA DI ABBONAMENTO,
compilato e firmato in tutte le sue parti, dopo aver preso visione dei
punti A e B dello stesso e dell’apposita informativa riguardante il
trattamento dei dati personali.
Bisogna altresì fornire un documento d'identità valido in
originale e consegnare unafotocopia
dello stesso documento d’identità.
Non sono ammessi in sostituzione del documento d’identità: fotocopie,
codice fiscale e autocertificazioni.
Rateizzazione E’ possibile
rateizzare la somma per l’acquisto dell’abbonamento presso i quattro
sportelli AGOS DUCATO, ubicati nel botteghino centrale di piazza Spedini,
nei seguenti orari: dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14.00 alle
17.30.
Per informazioni è possibile rivolgersi anche presso le altre filiali
Agos Ducato di Catania.
LE
TARIFFE
Abbonamenti
interi
Abbonamenti
2011/2012 Vendita libera
..Tribuna
Elite ...................................... 1.600 Euro
..Tribuna A .............................................. 950
Euro
..Tribuna B .............................................. 455
Euro
..Curve .....................................................240
Euro
Abbonamenti
2011/2012 Vecchi abbonati
..Tribuna
Elite ...................................... 1.500 Euro
..Tribuna A .............................................. 880
Euro
..Tribuna B .............................................. 380
Euro
..Curve .....................................................180
Euro
Abbonamenti
ridotti
Gli abbonamenti ridotti sono riservati a: Donne, Ragazzi fino a 16 anni
compiuti (nati dal 27 giugno 1985 in poi), Uomini over 65 (nati fino al
25 settembre 1946).
Abbonamenti
ridotti 2011/2012 - Vendita libera
..Tribuna A .............................................. 850
Euro
..Tribuna B ..............................................370
Euro
..Curve .....................................................200
Euro
Abbonamenti
ridotti 2011/2012 - Vecchi abbonati
..Tribuna
A .............................................. 780 Euro
..Tribuna B ..............................................330
Euro
..Curve .....................................................150
Euro
Giornata
rossazzurra per abbonamenti omaggio. L’abbonamento
per la stagione 2011/2012 è valido per l’intero campionato e cioè
per le 19 partite casalinghe del Catania. La società si riserva, a suo
insindacabile giudizio, la possibilità di stabilire nel corso del
campionato una giornata “Rossazzurra” in cui non saranno rilasciati
biglietti omaggio e di favore e nella quale non avranno validità gli
abbonamenti omaggio ma soltanto gli abbonamenti a pagamento.
La
vendita degli abbonamenti si terrà presso i botteghini di Piazza
Spedini dello stadio Angelo Massimino di Catania dal lunedì al
venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, orario continuato. I botteghini
non saranno invece in funzione nelle giornate di sabato e domenica, né
in quelle festive.
I
prezzi dei biglietti delle gare interne
Di
seguito il listino prezzi predisposto dalla società Calcio Catania
S.p.A. per i biglietti relativi alle 19 partite del Campionato Serie A
Tim 2011/12 che si disputeranno allo stadio “Angelo Massimino”.
..Biglietti
- gare di fascia A
..Tribuna
Elite ...................................... 180 Euro
..Tribuna A ........................................... 100 Euro
..Tribuna B ............................................. 50
Euro
..Curve .................................................... 30
Euro
Biglietti
- gare di fascia B
..Tribuna Elite ...................................... 140 Euro
..Tribuna A ............................................. 75
Euro
..Tribuna B ............................................. 40
Euro
..Curve .................................................... 24
Euro
Le
lettere A e B contraddistinguono due diverse categorie di
partite casalinghe: con la lettera A si indicano le partite “di
cartello”, con la lettera B tutte le altre.
L’accesso
alla Tribuna Elite, con biglietto o abbonamento, prevede
comunque:
- Accesso riservato alla sala “Executive” con servizio
catering
- Assistenza ed accoglienza Hostess
- Rivista Stadio “Il Catania”
PREVENDITE
BIGLIETTI CIRCUITO LOTTOMATICA
A CATANIA
E PROVINCIA
CORSO INDIPENDENZA 103 - 95122 CATANIA
CORSO DELLE PROVINCE,10/D - 95129 CATANIA VIA RE MARTINO 185 95021 - ACI CASTELLO (CT)
CORSO ITALIA 224 - 95014 GIARRE (CT) VIA GARIBALDI 414 95045 MISTERBIANCO (CT)
VIA PRINCIPE NICOLA 54 - 95126 CATANIA (solo ospiti) VILL. S. AGATA ZONA B, 133/134/135 - 95121 CATANIA
V.LE MARIO RAPISARDI,711 - 95123 CATANIA
VIA PRINCIPE NICOLA,12 - 95126
CATANIA CORSO
ITALIA N.58 - 95047 PATERNO’ VIA ENNA, N. 5 - 95040 RAMACCA (CT)
VIA GALLIANO, 24 - 95018 RIPOSTO (CT) VIA CARONDA 432/A - 95128 CATANIA VIA G.FAVA 69 - 95123 CATANIA
VIA OBERDAN 90 - 95129 CATANIA VIALE S. PANAGIA 174 - 96100 SIRACUSA CONTRADA FALLIRA -
97100 RAGUSA P.ZZA LUCIA MANGANO - 95037 SAN GIOVANNI LA PUNTA
(CT)