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Frison, Sauro, Escalante, Calaiò, Capuano,
Monzon, Martinho, Rinaudo, Peruzzi, Jancovic |
Ceccarelli, Schiavi, Sciaudone, Belmonte,
Terracciano, Calaiò, Manieiro, Rinaudo,
Coppola, Rosina, Mazzotta |
.....perchè la storia di quest'anno sarà
ricordata per due gironi con storie
diverse,
ovvero
due Catania diversi.
LE PROMESSE,
LE AMBIZIONI, I PROCLAMI, I PROGRAMMI DI QUELLA
CHE DOVEVA
ESSERE LA
CORAZZATA AMMAZZACAMPIONATO
MASCALUCIA –
L’intervento del presidente del Catania all’interno
della conferenza stampa di presentazione della campagna
abbonamenti 2014/15.
Antonino Pulvirenti
(Presidente Calcio Catania)
“Non mi aspettavo
l’applauso al mio ingresso in sala, mi aspettavo
qualcos’altro. Grazie a tutti di esser qua. E’ la
conferenza più difficile. Arriva dopo una stagione
brutta, culminata con la retrocessione. Lo slogan è
tratto dal mio pensiero dopo la partita contro il
Bologna. Bisogna ripartire, ma da dove? Ripartiamo dalle
certezze. La società ed i tifosi. Abbiamo cercato di
venire incontro alle esigenze dei tifosi. Dobbiamo
ritornare in serie A insieme. Il momento di rabbia e
scoramento ci sta, dobbiamo ripartire insieme – applausi
– il connubio è fondamentale. Il campionato sarà
difficile. Siamo convinti di farcela se ritroveremo la
forza di lottare come sempre col Massimino 12° uomo in
campo. Siamo convinti di allestire un organico
importante per tornare subito in serie A. Meritiamo la
serie A, lo merita la società e lo meritano i tifosi.
Chi
resta?
“Chi ha espresso titubanze sul Catania non ha
nessuna possibilità di rimanere a Catania. Gli errori li
abbiamo commessi ma non li ripeteremo. Stiamo lavorando
per allestire una squadra competitiva sia per quel che
riguarda i giocatori che per i tecnici. Ve ne
accorgerete strada facendo. Stiamo lavorando su
giocatori importanti, che hanno fatto bene in serie B.
Tratterremo tutti i giocatori che hanno voglia di
rimanere. Abbiamo riscattato Lodi, preso Martinho e
Chrapek. Prima di ricominciare in ritiro l’80%-90% della
squadra sarà pronta.
Massimino e stadio nuovo
“Stamattina hanno rizzollato l’erba distrutta.
Il Massimino è uno stadio particolare. Siamo riusciti a
tenerlo bene con sacrifici inimmaginabili. Per farlo
sembrare un campo di calcio abbiamo fatto ricorso alla
sabbiatura. Che ha reso il campo molto morbido. Questo
lo rende fragile quando si organizza un evento con
20.000 persone. Quando ci riconsegneranno il campo
saremo costretti a far altri lavori e quindi prevedo un
contenzioso con l’amministrazione.
Abbonamenti
“Vorrei che i nostri tifosi abbiano entusiasmo
verso questa squadra al di là dei prezzi. Mi aspetto uno
stadio pieno ma capirei anche chi, deluso, non vorrà
esserci. Dobbiamo riprenderci la categoria, la colpa è
nostra, non ci sono dubbi. Dobbiamo fare l’impresa.
Obiettivi
“Ci sentiamo pronti ad obiettivi ambizioni. La
serie B non è come la serie A. Molti giocatori che
avevamo seguito prima non verranno perché non accettano
la B. Come società siamo pronti a crescere. Cosentino ha
parlato di Europa in tre anni, credo sia possibile.
Intanto rimediamo a questo incidente di percorso,
subito. Stadio nuovo, presenteremo il progetto al comune
di Catania anche se il clima tra le parti non è bello.
Calaiò
Ci interessa il giocatore, lui è molto
contento. Verrà a Catania ma non so quando. Per una
scelta ben precisa abbiamo escluso dal progetto alcuni
giocatori. Non si alleneranno col gruppo. Chi è dentro è
dentro, chi è fuori è fuori dal gruppo sin da subito.
Lega B
Abodi è venuto due volte a Catania. B-Futura?
Deve aiutare il percorso di costruzione degli stadi. Noi
Siamo più avanti di quel che sono i parametri di
B-Futura per la costruzione. Per noi non è interessante
perché siamo già avanti con lo stato dei lavori. Va
bene per una società che deve iniziare a programmare la
costruzione. Il nostro ritiro sarà un ritiro, non un
passeggiata.
Lodi
Vogliamo solo giocatori che vogliano restare
per riscattarsi, Lodi è tra questi. Rinaudo vuole
restare a Catania ma è difficile il rapporto con lo
Sporting che dà una valutazione molto alta. Sono molto
fiducioso, la volontà del giocatore conta molto.
Uscite
Barrientos e Bergessio possono trovare collocazione
diversa. Uno per ambizioni, uno per caratteristiche.
Cosentino
Abbiamo pagato un debito morale alto nei
confronti di qualche dirigente e giocatore che aveva
fatto bene l’anno prima. Non c’è più possibilità che
questo accada. Il lavoro effettivo viene valutato ed
attribuito inequivocabilmente. L’anno scorso due fattori
si sono scontrati mortalmente due fattori. Gli errori e
la sfortuna. Al primo posto gli errori, poi la sfortuna.
Gli errori li ho fatti io, ma non me ne sono accorto
strada facendo. Ho pensato che il problema fosse
tecnico, poi mi sono accorto che l’errore non era solo
quello ma un errore di impostazione. Già nel finale
della scorsa stagione abbiamo trovato e risolto il
difetto. Sono fiducioso nel lavoro di Pablo Cosentino.
Avrà il compito di decidere – come in passato – e
dialogare con gli altri settori della società. E’ un
errore che ho commesso e che non ripeterò.
Rosina
Potrebbe fare al caso del Catania, ci stiamo
pensando molto bene. Per adesso è un giocatore del
Siena.
Avversari
Partiamo con i favori del pronostico, questo
non aiuta. Guardiamo a noi stessi più che alle altre
squadre. Dobbiamo essere più forti delle attese.
Attraverso il lavoro ed una squadra forte e competitiva
ce la faremo. Il lavoro è al primo posto nei concetti
dell’anno prossimo. Non ho paura di un nuovo fallimento,
rimarrà la parte più sana.
Maran e De Canio
L’errore più grande che ho commesso è stato
richiamare Maran. Si era interrotto il rapporto con
pubblico e società. Basta guardare la media punti. E’
stato un disastro. De Canio ha vissuto il periodo
peggiore del Catania, paradossalmente la media punti è
migliore di quella di Maran. Non sono riuscito a
valutare bene il lavoro di De Canio.
Under
Peruzzi per quel che mi riguarda, rimane a
Catania. O viene pagato per la valutazione che diamo,
oppure resta. Sicuramente attingeremo parecchio dal
nostro settore giovanile. Faremo scelte precise sin
dall’inizio.
Pellegrino
Non è mai stato un traghettatore. Lo conosciamo
bene, sa lavorare sul campo. Volevamo provare a
salvarci. Dodici punti in poche partite, ben al di là
della media salvezza. Ha dimostrato tanto alla squadra
come personalità. Ci ha permesso di poter retrocedere ma
con onore, e quindi ricostruire su di una base solida.
Avremmo anche potuto perdere tutte le partite. Se molti
giocatori hanno senso di riscatto è merito anche del
finale di campionato diretto da Pellegrino. Siamo
convinti che possa fare benissimo. Insieme a Ventrone
potranno far molto bene.
Main sponsor, maglie,
torunèe e Gea
“Rimarrà Givova come sponsor tecnico. La
tournèe americana non si farà. Dobbiamo prepararci bene.
La Gea svolgerà un ruolo di consulenza commerciale per
riposizionare il marchio del Caania all’estero e la
diffusione sui social. Fiorucci non rimarrà il main
sponsor, ne stiamo cercando un altro in funzione della
mutata visibilità.
Marcelinho è del Catania
“Sono convinto che molti giocatori non hanno
reso solo per il modo di lavorare che è stato impostato.
Martinho è un giocatore che noi volevamo, da sempre
abbiamo pensato al ragazzo. In serie B ha fatto sempre
bene. E’ un giocatore importante anche in B. Ho chiesto
a Pellegrino chi preferisse tra due. Marcelinho è un
giocatore del Catania.
Ritiro
Giocheremo diverse amichevoli, tutte fuori
dalla Sicilia. Tutto il ritiro sarà svolto a Torre del
Grifo. Speriamo di poter fare la presentazione al
Massimino. Non sono certo che la rizzollatura ci
permetterà di giocare per tempo. Il terreno di gioco
presenta degli avvallamenti, dovremo lavorarci bene.
ORGANICO
HANNO
LASCIATO CATANIA
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Plasil |
Andujar |
Alvarez |
Barrientos |
Legrottaglie |
Izco |
Keko |
Petkovic |
BORDEAUX |
NAPOLI |
ROSARIO C. |
S. LORENZO |
FINE CARRIERA |
CHIEVO |
ALBACETE |
VARESE |
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Biraghi |
Bellusci |
Bergessio |
Doukara |
Maxi Lopez |
Cabalceta |
Boateng |
Fedato |
CHIEVO |
LEEDS |
SAMPDORIA |
LEEDS |
CHIEVO |
CARTAGINES |
BREDA |
SAMP |
|
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Lodi |
Antenucci |
Catellani |
Sciacca |
Moretti |
Anania |
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PARMA |
LEEDS |
SPEZIA |
VICENZA |
VICENZA |
risol.
contratto |
|
(IN SOSTANZA, UNA
SQUADRA DA SOGNI!)
I LORO SALUTI
ATTRAVERSO I SOCIAL NETWORK
Plasil |
Torno a
Bordeaux per nuove ambizioni. E' stata una
stagione finita male ma nonostante tutto sono
orgoglioso di aver indossato la casacca
rossazzurra |
Boateng |
Direzione
milano..È arrivato il momento dei saluti...siete
fantastici...grazie di tutto |
Keko |
Mi porto una
valigia piena di sperienza, i miei piu sinceri
ringraziamenti per tutto lo visuto in questi 3
anni. Sono convinto che il Catania tornera
presto dove merita. In bocca lupo!!. |
Biraghi |
Sono
cresciuto molto, soprattutto grazie all'ottimo
ambiente che c'è qui a Catania. È importante
continuare e crescere così come ho fatto qui a
Catania, dove mi sono trovato benissimo. Gli
intendimenti, comunque, sono quelli di restare
nella massima serie. |
Izco |
Capisco il vostro
dispiacere - scrive Izco -
anche se mi fa male leggere certi messaggi e
sentire certe parole. Lasciarsi dopo 8 anni non
è facile, ma purtroppo così è il calcio e noi
siamo dei professionisti, dobbiamo avere la
forza di cambiare e scegliere il meglio per la
nostra carriera.
Voglio
ringraziare tutti voi tifosi del Catania per
l’affetto che mi avete dimostrato, lo porterò
sempre nel cuore. Mi avete accolto quando ancora
ero un ragazzino e mi avete fatto diventare
grande, in campo e fuori. Ringrazio anche tutti
gli addetti ai lavori, allenatori,
massaggiatori, magazzinieri, fisioterapisti,
perché tutti hanno reso la mia esperienza a
Catania indimenticabile. Un ringraziamento va
inoltre alla dirigenza che mi ha portato in
Italia e dato l’opportunità di dimostrare il mio
talento.
Ora sono
coinvolto in un’altra magnifica avventura,
ancora in Serie A con il Chievo, ma volevo dirvi
che porterò sempre Catania nel cuore. Indossare
questa maglia per così tanti anni e stato un
onore per me e Catania sarà anche la città dove
vivrò in futuro… . Mi auguro che il prossimo
anno il Catania possa ritornare in Serie A
- conclude Izco -
perché è questa la categoria che merita. |
Legrottaglie |
Di Catania mi
sono rimasti tanti dolci ricordi. Due anni
ricchi di soddisfazioni e di record per il club.
Meglio dimenticare, invece, l’ultimo campionato
e la retrocessione. Non ho dato l’addio al
pubblico perché erano giorni particolari. Stavo
maturando l’idea di smettere, si stava chiudendo
l’avventura, la squadra andava male, ci tenevo
anche giocando l’ultimo match a salutare la
città. Non è stato possibile e allora lo faccio
adesso a distanza di mesi. Capivo la tristezza
dei tifosi, sono uscito in punta di piedi… Però
ci tengo ad abbracciare Catania e a dire ai miei
amici: siete rimasti nel mio cuore. Spero di
tornare per dare il mio aiuto sul piano tecnico.
Per me la porta non è chiusa, al contrario |
Lodi |
Anzitutto volevo
ringraziare la città di Catania e tutti i tifosi
del Catania. Ho scelto di tornare a Catania dopo
l’esperienza di Genova mettendo anche in
preventivo di ricevere qualche critica, ma lo
rifarei. Il regista di centrocampo è un ruolo
che ho imparato negli anni e che adesso sento
mio. Lo scorso anno ho vissuto la retrocessione
col Catania, dopo un’annata record. E’ un
pericolo che si evita restando con i piedi per
terra. Era cambiata la mentalità, gli
atteggiamenti durante la partita. Sulla carta
non meritava una sorte del genere. Col Parma ci
siamo sfiorati in passato. Ho un bel rapporto
col direttore e glielo avevo anche detto, se
fossi andato via da Catania sarei venuto solo al
Parma. |
Barrientos |
In Italia è andato tutto
bene, nei tre anni che ho giocato ho trovato
buona continuità di impiego e credo di aver
colto il momento giusto per tornare al San
Lorenzo
(n.d.r.: complimenti per lo stile!) |
Bergessio |
Grazie mille
a tutta Catania. Mi mancheranno tanto la città,
i tifosi e compagni. Vi voglio bene. |
gestioni PELLEGRINO 1 e 2
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PELLEGRINO |
IRRERA |
VENTRONE |
BIATO |
LIBRA |
COTRONEO |
Allenatore |
Allenatore 2° |
Prep. Atlet. |
Prep.
Portieri |
Massaggiatore |
Massaggiatore |
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SCUDERO |
CANIGGIA |
COSENTINO |
BONANNO |
PATTI |
SCALTRITI |
Medico |
Dir. Sportivo |
Vice Presid. |
Dir.Tecnico |
Team Manager |
Uff.Stampa |
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gestione SANNINO
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SANNINO |
CUSATIS |
VENTRONE |
BIATO |
TROISE |
COTRONEO |
RISO |
LIBRA |
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Allenatore |
Allenatore 2° |
Prep. Atlet. |
Prep.
Portieri |
Prep. Atlet. |
Massaggiatore |
Medico |
Massaggiatore |
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SCUDERO |
CANIGGIA |
COSENTINO |
BONANNO |
PATTI |
SCALTRITI |
PENNISI |
PELLEGRINO |
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Medico |
Dir. Sportivo |
Vice Presid. |
Dir.Tecnico |
Team Manager |
Uff.Stampa |
Collaboratore |
Giovanili |
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com'è...
andata.
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SAB, 30 AGOSTO (20.45) |
DOM,
7 SETTEMBRE (18.00) |
SAB,
13 SETTEMBRE (15.00) |
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SAB,
20 SETTEMBRE |
MAR,
23 SETTEMBRE (20.45) |
DOM,
28 SETTEMBRE (18.00) |
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SAB,
4 OTTOBRE (15.00) |
DOM,
12 OTTOBRE (12.30) |
SAB,
18 OTTOBRE (15.00) |
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SAB, 25 OTTOBRE
(15.00) |
MAR,
28 OTTOBRE (20.30) |
SAB,
1 NOVEMBRE (15.00) |
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SAB,
8 NOVEMBRE (15.00) |
DOM,
16 NOVEMBRE (15.00) |
DOM,
23 NOVEMBRE (18.00) |
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SAB,
29 NOVEMBRE (15.00) |
SAB,
6 DICEMBRE (15.00) |
SAB,
13 DICEMBRE (15.00) |
|
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SAB,
20 DICEMBRE (15.00) |
MER,
24 DICEMBRE (15.00) |
DOM,
28 DICEMBRE (15.00) |
LA CLASSIFICA AL GIRO DI BOA
postato su facebook dopo la
sconfitta alla prima del girone di ritorno.
PIOVIGGINA, NON POSSO
USCIRE, SONO DAVANTI AL P.C. E QUINDI…..SOPPORTATEMI. POSSO
DIRE LA MIA SUL CATANIA?
(lo so, mi arriveranno
risposte del tipo “era meglio se prendevi l’ombrello e
uscivi” oppure “potevi guardarti un bel film in tv”.)
PORTIERE
Già l’anno scorso Frison
aveva dato segni di non poter reggere la parte di
indimenticabile portiere rossazzurro. Veramente non ne
conosco uno degno di tale termine dai tempi di Roberto
Sorrentino, poi tutte mezze tacche.
Forse il ragazzo, non è
colpa sua, è stato un po’ sopravvalutato e montato a dovere.
Al suo ultimo anno a Vicenza incassò una caterva di gol e
già allora si doveva valutare meglio. Molto più efficace
Anenia ma si è rotto. Terracciano va bene, ma solo come
secondo. Gillet bisognava prenderlo già l’anno scorso in A,
prima di sprofondare grazie alle papere di Andujar e Frison.
DIFESA
Peruzzi. Paragonato
addirittura al grande Zanetti, anche in massima serie dove
doveva esprimere le sue doti di emergente campione che gioca
di fino e non a “palla al forno con patate”, si è invece
fatto superare parecchie volte dalle ali avversarie. L’unico
suo lampo il gol con la Lazio, ma tutto il resto è da
dimenticare.
In serie B è andato
ancora peggio. Non abituato a controllare autentici scarponi
del pallone che, purtroppo per lui, viaggiano alla velocità
dalla luce alla caccia del premio punto-partita (lui non sa
nemmeno quanto valga quest’affanno affamato, non essendo un
puzzolente contadino dei campi di calcio), è stato costretto
a numerosi falli che hanno determinato il calo delle sue
presenze, per fortuna a nostro vantaggio.
Rolin. Già pagato
abbondantemente lo scorso anno è, come disse Lo Monaco fra
le risate sotto i baffi, un gladiatore da campi di Lega Pro
pro pro pro pro. Nei campi sabbiosi di Sicilia pascolano
centrali molto più bravi di lui.
In serie A gli veniva la
tremarella già a vedere i colori di club blasonati. Sapevamo
tutti che non era di piedi buoni ma almeno possedeva lo
scatto e la velocità. Invece, proprio nella sua specialità,
quest’anno si è fatto infilare tre volte come un pollo da un
povero attaccante della provincia patavina - che ancora non
sta dormendo per l’impresa - rischiando di farlo diventare
capocannoniere del torneo. Classe e talento zero. Gli era
rimasta la velocità. Non c’è neanche quella, e allora? Zero
patata!
Sauro. Meglio quello
preparato con l’aglio o le cipolle. Almeno serve a deliziare
il palato. Lui non delizia nulla, anzi costringe a prendere
la Biochetasi dopo le sue giocate.
Monzon. Gli riconosco la
grande volontà di rimettersi in gioco, in modo intelligente,
senza guardare le quotazioni del suo cartellino. Ha capito
subito di che stoffa è fatta la serie B ma è stato
trascinato nel marasma generale.
Capuano è una persona
onesta e un grande atleta. Niente da dire, ha fatto il suo
dovere.
Ammiro Spolli per
l’attaccamento alla maglia, ma giocare in serie B significa
togliersi la mosca al naso del campione consumato quando
certe locomotive impazzite entrano nell’area di rigore
distruggendo la stazione e la biglietteria. Ma lui, in tali
occasioni, il capostazione non l’ha mai saputo fare. E’
rimasto nel suo ufficio col berretto rosso in testa
cullandosi sulla convizione “io sono un difensore da serie
A, tanto questi accelerati non entreranno mai al primo
binario”. Non è stato così, e quel binario morto dove ci
troviamo ne è la prova.
Non so se in serie B
Legrottaglie si sarebbe potuto divertire ancora un anno.
Fisicamente stava ancora bene, ci avrei scommesso perchè ci
sarebbe stato utile. Come Alvarez e Bellusci, ottimi per la
B e utili alla causa. Sicuramente meglio di altre statuine!
Grazie Pablo (oggi al Rosario central), bastava solo aprire
un po’ di più il borsellino per farti rimanere nella tua
amata Catania e garantirci
un muro sulla fascia destra!
Belmonte non sarà mai
Alvarez!
Gyomber? Eravamo abituati
a ben altri centrali.
CENTROCAMPO
Martinho è l’unica stella
che sarebbe stato meglio far rientrare già l’anno scorso,
peccato. L’anno scorso ci speravo.
Alla sua età e a quei
prezzi, specialmente all’approssimarsi del parametro zero,
far partire Izco è stata cosa buona e giusta, sia per lui
che per la Società. Ma il sostituto che ci aspettavamo non
erano né Calello nè Chrapeck. Non pervenuti, fin dalla prima
di campionato. Perché? Che bisogno c’era? Cos'hanno di
diverso da loro i ragazzi della Primavera?
Almiron. La società
doveva prendere atto delle condizioni di un atleta che non è
più quello di Bari e Juve, che ormai regge solo 40 minuti
(facendo lo stesso faville, siamo onesti, ma finchè ce la
fa). Quindi bisognava affiancargli, se proprio si voleva
garantirgli il suo esoso ingaggio, un altro di pari valore
per sostituirlo nei rimanenti 50 minuti. Ma che senso
avrebbe avuto?
A mio parere, uno degli
altri errori è stato quello di far partire Lodi. Poteva
tranquillamente coesistere con Rinaudo e, a parte i punti
che ci avrebbe potuto garantire con le sue punizioni, con
l'argentino, Martinho e gli stantuffi Escalante o Odjer
(uniche e belle sorprese di quest’anno disgraziato) il
centrocampo avrebbe finalmente avuto il geometra che gli
manca da tempo.
Castro. Una meteora
esplosa anni fa quando c’era un certo Papu Gomez che quando
con le sue sgroppate faceva piazza pulita sulla sinistra,
gli apriva spazi spaventosi. Allora sì che era facile
concludere, ma adesso gli spazi chi glieli lascia? Leto,
l’egoismo all’ennesima potenza?
ATTACCO.
Salvo solo Rosina e
Calaiò, che chissà come si staranno mangiando le mani di
essere venuti qui.......ma continuo con Leto. Atteggiamenti
imperdonabili, si è fatto espellere anche quando era
comodamente seduto in panchina. Ha dimostrato menefreghismo,
mancanza di rispetto per il sudore che colava sulle maglie
dei suoi compagni e disprezzo per la Società per cui correva
e veniva pagato. Saluteremo con felicità la partenza del
samurai.
Antenucci e Catellani.
Quando eravamo in serie A li facevamo patire in panchina.
Quando, invece, avevamo bisogno di certi specialisti della B
come loro, li abbiamo lasciati andar via. Mah!
Di una persona poco seria
come Barrientos preferisco non scrivere nulla.
Bergessio. Per lui vale
la stessa cosa scritta per Izco, ma tutti questi mercenari
argentini poi tornano sempre a Catania a fine carriera,
ammettendo che poi i soldi non erano tutto nella vita. Molti
di loro qui si sono divertiti come pazzi, partendo carichi
di
soldi ma coi cuori spezzati, non solo per la città.
Cani. Il ragazzo ci mette
passione, ma non è cosa.
Per il fratello di
Insigne, attaccante della Reggina ultima in lega Pro,
sarebbero stati offerti 4 campioncini come Barisic, Aveni,
Garufi e Parisi. Siamo pazzi? Cosa c’è sotto Insigne, chi è
il suo procuratore? E poi, a questo punto a che sono serviti
gli investimenti miliardari di Torre del Grifo? Non doveva
servire a sviluppare il vivaio locale? E allora perché
andiamo a pescare ancora in Argentina con Piermarteri,
Ramon, ecc.? Non credo che le spese della struttura siano
compensate dagli abbonamenti delle sedute benessere nella
sua piscina. Non basterebbero nemmeno a coprire lo stipendio
del custode.
ALLENATORE.
Pellegrino è una persona
onesta e soprattutto uno stipendiato della Società. Ha fatto
solo il suo dovere. Non voglio dire niente sulle sue
capacità.
Sannino è un signore, ha
capito che poteva compromettere il suo buon nome e la
carriera se avesse continuato ad obbedire al Prof. Ventrone
(curioso di sapere chi gli ha rilasciato il titolo Isef).
Ha preferito andarsene
rinunciando ai soldi, come aveva già fatto con Zamparini e
in Inghilterra. Una persona coerente con se stesso e con le
palle. Stava per raggiungere la cura adatta, ma lo
scienziato di cui sopra gli decimava continuamente la rosa
facendogli perdere ogni settimana la faccia. Sannino ha
fatto bene, e sarà ricordato dai noi per lungo tempo. Noi
siciliani a questi gesti ci teniamo, anche se ci avesse
mandati in C. Idem per Mr. Maran.
Marcolin lo ricordiamo ai
tempi belli di Sisina. Lui il tattico e lo slavo quello che
scendeva a dare schiaffoni negli spogliatoi, specie a gente
come Leto. Ma oggi come farà Marcolin da solo? Chi sarà il
"delinquente" che dovrebbe tenerli a bada?
SOCIETA'
Mi astengo. Dei continui
e ripetuti sbagli della dirigenza, … no comment. Ma noi
tifosi vorremmo, una volta per tutte, la verità.
C'è un cielo nerissimo
dietro le colline, ma sta sta per uscire il sole…..così
smetto di far danni. Spero lo stesso per la nostra amata
squadra.
(M.R.)
Mondocatania.com
di Marco Zappalà
È un venerdì da dentro o
fuori per i cuori impavidi rossazzurri. Settimana di
dibattiti e confronti quella che accompagna Catania-Pro
Vercelli. Per alcuni, la scelta di rientrare ad occupare le
gradinate della curva non è la soluzione migliore. In questo
scenario, c’è chi ci pensa fino all’ultimo secondo prima di
mettersi alla guida per raggiungere lo Stadio Massimino.
Alla fine – per la maggior parte – a vincere è la passione,
la fede per i colori che il popolo etneo ha scelto di
seguire incondizionatamente. Nel bene e nel male, nella
vittoria ed anche nella sconfitta.
La curva a cui fa da
sfondo l’orologio di Piazza di Bonadies è semipiena. Il
cuore dello Stadio Massimino ha ripreso a battere. Durante
il pre-partita l’atmosfera sugli spalti è decisamente
ambigua. Si rientra dopo tanto tempo, come il primo giorno
di scuola dopo le lunghe vacanze natalizie.
Nei paraggi del vecchio
Cibali vi sono gli spazzaneve, qualcuno esclama << E chi
semu a San Siro!?>>. Sciarpe al collo, impermeabili e
cappellini di lana rigorosamente rossazzurri per combattere
il freddo. Tra i venti tifosi della Pro Vercelli, ne
intravediamo due a dorso nudo, forse si aspettavano un clima
diverso…
Pronti via ed il Catania
va in vantaggio. Il primo boato rompe il ghiaccio e la curva
si scioglie aumentando vertiginosamente i decibel: “Noi
Siamo il Calcio Catania! ” è l’urlo liberatorio della Nord.
Dopo soli dieci minuti
arriva il raddoppio. Il timore che serpeggiava prima della
gara, si tramuta in un piacevolissimo stupore che accomuna
tutti i tifosi assiepati sulle gradinate. “Carusi! Sembra
un’altra squadra…” esclama con un sorriso a trentadue denti
l’immancabile Signor Giuseppe. L’anziano “curvaiolo”
finalmente torna ad ironizzare e a far divertire i presenti.
Alla lettura della
formazione rossazzurra, il tabellone luminoso come d’incanto
smette di funzionare. Durante l’intervallo invece,
tantissimi sorrisi; questa è una notizia. L’aggressività e
lo spirito ritrovato della squadra in campo rispecchia
l’orgoglio e la fame di calcio che la gente sugli spalti
sfodera per l’ennesima volta. Al poker di Maniero, si
innalza al cielo una sola voce: “Riaprite Torre del Grifo!”
gridato all’unisono da tutta la curva. L’invito al
presidente Pulvirenti è chiarissimo: “Il Catania è anche
nostro, vogliamo trasmettere la nostra passione alla squadra
anche durante la settimana” affermano dal megafono.
Al triplice fischio sono
applausi ed incoraggiamenti: “Noi vogliamo gente che lotta!
“. La tifoseria esce dall’impianto finalmente soddisfatta,
con la consapevolezza che la strada è ancora lunga, ma forse
un po’ meno in salita.
Calcio
Catania, serve subito un progetto-salvezza. La Lega Pro
sarebbe un autentico disastro
di Andrea Lodato
CATANIA - Tempi
strettissimi, quasi proibitivi. Situazione psicologica di
estrema fragilità. Comandano i risultati e la classifica.
Comandano e, sino ad oggi, condannano. Senza grandi appelli.
Continuità ancora non raggiunta. Effetti della rivoluzione
tecnica sacrificata in due settimane da un flop fisico e
atletico. Addio a Ventrone, il “marine go home”, benvenuto
Massimo Neri, il professore di Capello. Ma per recuperare
forma, tenuta, tonicità, soprattutto quando bisogna smaltire
tossine che occupano e oscurano la mente, prima ancora di
rimettere in moto muscoli gambe, non bastano un paio di
giorni, forse nemmeno di settimane. Ci vuol tempo e, tanto
per cominciare, bisogna crederci.
Chi ci crede oggi? Ma,
soprattutto, a che cosa si può e si deve credere? C’è un
solo obiettivo, inutile girarci intorno, anche perché
all’ottava giornata di ritorno, con 30 punti, il solo Varese
sotto perché penalizzato, bisogna concentrarsi sulla
salvezza. Il tempo dell’illusione è passato con il disperato
scorrere di queste otto settimane. Non c’è nemmeno un
pizzico di buona sorte, è chiaro anche questo, perché
qualche punto in più si sarebbe potuto fare.
I tifosi urlano rabbia,
contestano, chiedono svolte, non risparmiano nessuno. Tutti
in discussione, in fila indiana: il presidente,
l’amministratore delegato, l’allenatore, la stampa. La
squadra, francamente, non pare bersaglio, anche perché è un
gruppo nuovo, non contaminato con le scorie del passato e si
vuole e si deve concedere a questi giocatori il tempo di
integrarsi davvero e di ricaricarsi atleticamente dopo
quello “scarico” chiesto per le fatiche di Ercole del
passato troppo recente. E sia, allora, anche perché contro
lo Spezia si son viste anche cose buone, dagli attaccanti
che continuano a segnare con il supporto del fantasista (Maniero-Calaiò-Rosina),
a gente che ha ritrovato verve ed efficacia (Mazzotta), a
uomini che non tirano indietro la gamba.
Sul resto della
rivoluzione, si capisce che in una situazione tanto
disperata siano tutti messi in discussione dai tifosi. Dal
presidente Nino Pulvirenti all’ad Pablo Cosentino, sino a
Dario Marcolin, che in quanto allenatore è discutibile per
definizione e per ovvietà legata ai risultati, agli effetti
delle scelte fatte e dei cambi effettuati. Fatto quel che
poteva fare, e nei tempi imposti soprattutto per quanto
riguarda il calcio mercato, non certo per quella
spinosissima vicenda del preparatore atletico che rischia di
essere, paradossalmente, uno degli incidenti più clamorosi e
determinanti in senso negativo di una stagione balorda, non
pare ci siano all’orizzonte novità sostanziali.
Nel senso che l’assetto
societario sembra destinato a restare immutato, guardando,
intanto, alla gestione di questa parte drammatica di
stagione e a quel benedetto obiettivo da centrare. Se fosse
davvero così, ed a prescindere dal fatto che sia
effettivamente così per quanto riguarda la società
(considerato che non cambierebbe nulla oggi nella gestione
della squadra), ed alla luce del fatto che non sembra in
discussione Marcolin, a tredici giornate dalla fine del
campionato serve un progetto unico per la salvezza.
Progetto unico per la
salvezza, perché perdere anche la Serie B sarebbe un
autentico disastro, non solo sportivo. Perdere questa
categoria e precipitare in Lega Pro significherebbe bruciare
quel che avanza del valore assoluto che il Catania aveva
saputo costruire in questo decennio, fatto di risultati, di
infrastrutturazione, di credibilità, di peso politico e di
relazioni.
Il Catania che era un
modello, il Catania che era, ad un certo punto, la prima e
la più forte delle “provinciali”. Ecco, si può salvare buona
parte di quella reputazione anche retrocedendo in B, si può
restare credibili, autorevoli, società di peso e di sostanza
anche non tornando subito in Serie A. Ma, inghiottiti dal
gorgo degli inferi e della Lega Pro, si può bruciare tutta
questa bellissima storia con un solo capitombolo. Perché già
la B è un mezzo inferno, manco purgatorio, la C è
praticamente, e con tutto il rispetto, un ghetto.
Il Catania del presidente
Pulvirenti non può permetterselo, per la città sarebbe un
disastro legato all’immagine, al movimento che si crea e che
c’è intorno al calcio che conta, per i tifosi sarebbe una
mortificazione francamente non meritata, se è vero, ed è
verissimo, che pur dopo la retrocessione il Massimino resta
uno degli stadi che vanta il pubblico più numeroso.
Insomma, non si può
retrocedere, non si può correre il rischio del cataclisma
finale, al di là delle posizioni che ognuno ha e delle
critiche sacrosante sugli errori fatti dalla società in
estate, su una squadra che non ci stava con la testa già in
partenza. E al di là anche delle colpe che ognuno di noi
deve assumersi a tempo debito su valutazioni fatte e fiducia
accordata quasi in bianco. Oltre tutto ciò, oggi serve un
progetto unico per salvezza che coinvolga tutti, da qui alla
fine. Senza coprire nessuno, senza assoluzioni di
convenienza, senza omissioni. Ma anche con quello spirito
che ha visto Catania unita, coraggiosa, schierata quando
c’erano da scacciare rischi davvero grandi e mortali.
Anche perché qui o ci si
aiuta da soli, oppure è la fine. Produciamo ricotta salata e
caciocavallo, non parmiggiano reggiano. E, tra l’altro, come
spiega il romanzo di Margareth Mazzantini diventato un film
di Sergio Castellitto: nessuno si salva da solo.
Marino era
presente al Braglia di Modena, ad osservare l’ultima partita
in trasferta del Catania
«Il Catania ha giocato
bene, ha creato tante occasioni nel primo tempo ed avrebbe
potuto chiudere la gara. L’ho visto in crescita. Non è da
tutti creare così tanto in trasferta. Per raggiungere la
salvezza il Catania dovrà raggiungere quota 48 punti
circa».
Al Braglia ha incontrato
Pulvirenti
«Con Pulvirenti ci
siamo solo salutati. Ho un ottimo rapporto con lui. Saremo
avversari solo per due ore, lunedì. La stima è rimasta la
stessa. Quest’anno non c’è mai stato un tentativo di
riportarmi al Catania. L’ultimo contatto con la società
risale alla stagione in cui Gasparin mi chiamò ad inizio
anno. Poi scelsero Maran. Andai via da Catania pensando che
il mio ciclo fosse completato. Il Presidente non si è
risentito affatto. Sono scelte, anche il Catania ne ha fatte
di diverse».
Due anni difficili, gli
ultimi
«E’ un’annata complicata,
se ne può uscire con la compattezza della squadra e
dell’ambiente. Non vanno dimenticate tutte le soddisfazioni
che questa società ha regalato alla gente di Catania. La
società ha dimostrato buona volontà a gennaio, ha cercato di
prendere giocatori di categoria per risollevare la stagione.
Inutile fare processi, va salvata anzitutto la categoria».
Mancheranno
Cocco e Rinaudo nella sfida di lunedì
«Sia Rinaudo che Cocco
sono giocatori importanti. Saranno degnamente sostituiti.
Moretti ce l’ho e me lo tengo, sono contento. Se possa
essere un rimpianto del Catania non devo dirlo io».
Dalle
stelle alle stalle, e ritorno
«Resto dell’idea che sia
meglio un 3-3 che uno 0-0. Col tempo sono però diventato più
razionale, specie nei momenti negativi. Mi davano per
finito, dopo le ultime stagioni. Mi sono imposto di volere
dimostrare che non fosse così. Nonostante il contratto col
Pescara ho lasciato tutto per andare al Vicenza. Non era una
scelta facile, ero consapevole delle difficoltà, tanto che
mi presero per pazzo alcuni miei colleghi. Adesso i
risultati stanno dando ragione a me ed ai miei ragazzi.
http://www.mondocatania.com/wp/interviste/marino-catania-resta-compatto-e-ti-salverai-ho-dimostrato-di-non-essere-finito-101358
“Quarta vittoria consecutiva per il
Catania di Dario Marcolin. Non accadeva dalla stagione
2005-06, quella della promozione in serie A. Nel campionato
in corso, i tre punti conquistati a Latina, servono invece a
mettere in discesa la volata per la salvezza. In casa di una
diretta concorrente, che ha iniziato l’incontro a pari
punti, i rossazzurri mostrano tutto quello che era mancato
nella disfatta contro la Virtus Entella e che aveva
spalancato il baratro retrocessione […]Successo importante,
che certifica la crescita atletica, tattica e caratteriale
della squadra di Marcolin. I rossazzurri sono l’undici più
in forma del finale di campionato. Il distacco dalla zona
play-out, rispetto alla Pro Vercelli, aumenta a quattro
lunghezze. In classifica il Catania sale a quota 44,
staccando il Latina e scavalcando in un solo colpo Modena e
Trapani. Raggiunta la Ternana, prossima avversaria al
Massimino. Mancherà Sciaudone, per squalifica
Adesso sì, è un CATANIA che lotta (La Sicilia 21 Aprile)
“Un altro gusto. Quello
della lotta. Cominciato con lo spirito della resistenza,
alimentato dalla necessità di sopravvivere mentre tutto
sembrava crollare a pezzi. E non è che sembrasse crollare,
no. Cadeva tutto giù a pezzi. Da quella squadra a questa
squadra, da quel trend devastante a questo esaltante.
Avanti, con moderazione. Ma avanti. Tutto è cambiato, tutto
nuovo. Il gruppo, l’allenatore, la testa, il preparatore
atletico, le gambe e i muscoli. Più cuore, soprattutto più
cuore, di tutti, in tutto e per tutto.
C’è voluto tempo, ma si è
arrivati al punto di svolta. Che oggi spinge verso un solo
approdo possibile e seriamente indicabile senza rischiare di
rimetterci faccia e credibilità: la salvezza. Che non è
ancora fatta e nel trappolone della Serie B, come abbiamo
scoperto strada facendo, c’è poco da scherzare, non c’è da
sottovalutare niente e nessuno. Ognuno libero di pensare
dentro di sé quel che vuole, la logica suggerisce prudenza,
perché se per tirarsi fuori dai guai ci sono volute quattro
vittorie consecutive, per scivolare basterebbe molto meno.
Un passo falso, la coincidenza di altri risultati negativi,
ed ecco che quella che oggi pare una distanza di sicurezza
attivata, potrebbe essere ridotta in un batter d’occhio,
riaccendendo palpiti e ansie, tornando ad angoscie che sono
sempre lì, dietro l’angolo. E chi ci vuol pensare ad un
finale di palpitazioni, per carità? Registriamo quel che è,
il Catania c’è. C’è al punto che, racconta chi segue più da
vicino la squadra, anche durante la settimana e non solo
nelle partite, anche negli allenamenti e non solo nelle
sfide all’ultimo sangue, oggi Marcolin ha l’imbarazzo della
scelta perché tutti vogliono giocare, tutti se lo vogliono
giocare questo finale ad alta tensione di campionato, tutti
vogliono mettere la loro firma nel riscatto, sin dove si
arriverà, sin dove sarà possibile.
«È un giorno molto
triste. Smeraldina non ce l’ha fatta. Dopo una battaglia
dura, combattuta con coraggio e forza infinita, il suo cuore
ha smesso di battere.
Ci tocca da vicino,
nei nostri affetti più profondi. Perché quando si è
fratelli, non di sangue, ma di vita, quello che succede a
uno riguarda tutti. Pino è un nostro fratello. Un uomo ed un
padre che ha combattuto una battaglia difficilissima non
staccandosi mai nemmeno per un minuto dalla sua piccola
guerriera. A lui, alla moglie, ai figli e a tutta la loro
splendida famiglia va il nostro pensiero, il nostro affetto
. Domani la Nord non farà nessuna coreografia. Il nostro
pensiero per chi, costretto in un letto dalla nascita, ci ha
ricordato quanta dignità ci sia nella vita umana. Un
abbraccio, piccola Smeri. Riposa in pace
CURVA NORD».
ORGANICO
HANNO
LASCIATO CATANIA A GENNAIO
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Rolin |
Marcelinho |
Peruzzi |
Frison |
Monzon |
Calello |
Leto |
Cani |
BOCA JUN. |
ATROMITOS |
BOCA JUN. |
SAMPDORIA |
BOCA JUN. |
QUILMES |
LANUS |
LEEDS U. |
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Spolli |
Garufi |
Almiron |
ROMA |
S.ARCANGELO |
RIS.CONTR. |
I LORO SALUTI
Frison |
Grazie
Catania, ma adesso forza Samp!
|
Peruzzi |
Quasi tutti noi argentini
stiamo andando via dal Catania. Credo che ne
resteranno davvero pochi. Non so quel che
accadrà con chi si trova ancora nel loro
organico. La stagione non è andata per come
programmato, né la scorsa e neppure questa in
serie B. Quando è arrivata la proposta del Boca
non ho avuto dubbi nell’accettarla." (NDR: se
ci siamo ridotti così è anche merito tuo, Cesame che non sei altro)
|
Spolli |
"Andare oggi a Torre del
Grifo e prendere le mie cose è stato difficile. Non è facile
lasciare questa splendida città e una tifoseria
straordinaria. A 32 anni però non potevo dire di
no ad un’occasione come quella della Roma.
Stamane mi ha chiamato Sabatini e subito abbiamo
trovato l’intesa. Sono stato
vicino alla Sampdoria, Mihajlovic mi voleva li,
ma alla fine non si è trovato l’accordo.
Ho vissuto
emozioni uniche con questa maglia, abbiamo
perfino sfiorato l’Europa giocando un calcio
meraviglioso. Ogni domenica non era la semplice
partita ma un’emozione sempre diversa.
Il ricordo più bello resta il Catania dei record
del 2012/2013, ma non dimentico nemmeno la
rimonta con Mihajlovic così come il gol a
Bologna o il 3-1 all'Inter. A Catania adesso ci
sono dei ragazzi fantastici che conoscono la
categoria e mi auguro che possano portare il
Catania in Serie A perchè se lo merita. Come
farò adesso senza Catania? Sono affezionatissimo
a questa città, alla gente e al dialetto
catanese. Mi hanno detto che quando uno veniva
in Sicilia piangeva due volte,
quando arrivava e quando se ne andava. Posso
dire che è vero!" |
Gennaio 2014: il mese
della rivoluzione in casa rossoazzurra. Se il Catania,
comunque, ha continuato nel complesso ad andare male, chi è
partito in quel mese in cerca di nuove avventure non se l’è
passata meglio. Nessuno tra Peruzzi, Spolli, Calello, Frison,
Rolin ha sfondato. Anzi, in molti casi, gli ex rossoazzurri
hanno passato un finale di stagione da perfetti anonimi.
Marcelinho è l’eccezione. Scopriamo in questo articolo come
è andata l’annata dei partenti di gennaio.
FRISON
Iniziamo dall’ex numero 1
del Catania. Passato a gennaio alla Sampdoria, è riuscito
nell’impresa di non giocare neanche un minuto e, anzi, di
finire terzo portiere agli ordini di Mihajlovic. 7 volte in
tribuna, 12 in panchina, di certo non era il ruolino che si
aspettava il portiere natio di Mirano.
SPOLLI
Passaggio anonimo alla
Roma anche per Nicolas Spolli. Gli unici 90′ minuti giocati
dall’argentino sono stati quelli dell’ultima giornata, poi,
raramente, ha iniziato anche solo il riscaldamento
propedeutico all’entrata in campo. Il difensore argentino
non ha avuto neanche la soddisfazione di debuttare nelle
coppe europee, dato che non ha trovato neanche un posto in
panchina nelle sfide contro il Feyenoord.
MONZON
E’ andata un po’ meglio a
Monzon che, da gennaio ad oggi, al Boca, ha collezionato
sette presenze in campionato e tre in Libertadores,
competizione dove ha anche messo a segno un gol. Nel
complesso, però, non è divenuto titolare fisso nel Boca,
come ci si aspettava. E non ha neanche risolto i problemi
con gli infortuni.
PERUZZI
Rendimento simile quello
di Gino Peruzzi, sempre al Boca. Arrivato con la nomea di
grande acquisto, non ha giocato, causa infortunio, fino a
metà marzo. Dopo ha sì trovato una maglia da titolare in
campionato, ma non nelle partite che “contano” di più in Sud
America, quelle della Libertadores. E non ha ritrovato la
maglia della nazionale.
ROLIN
Va molto peggio al
centrale Rolin. Anche lui al Boca, ha giocato solo 90 minuti
in una gara di inizio maggio. Poi, anche a causa di problemi
fisici, ha visto tanta tribuna. Il suo passaggio al Boca
finirà presto. Senza ricordi particolari.
CALELLO
A gennaio è tornato in
Argentina anche Adrian Calello. Il centrocampista, ora al
Quilmes, ha giocato quasi tutte le sfide della sua squadra,
ma da inizio maggio risulta infortunato. La sua squadra
viaggia nelle ultime posizioni del campionato argentino.
MARCELINHO
Ecco l’eccezione.
Marcelinho, scaricato a gennaio dal Catania per far posto ad
altri, ha vissuto una seconda parte di stagione ottima
presso i greci dell’Atromitos. 4 gol e 1 assist in 11
incontri sono un buon bottino per un giocatore che a Catania
abbiamo visto davvero con il conta gocce. Ha segnato anche
contro l’Olympiacos e il Panathinaikos. Avrebbe meritato più
attenzione a Catania, possiamo ben dirlo.
GARUFI
Onesta la mezza stagione
anche di Garufi, passato a gennaio al Santarcangelo (Lega
Pro). 12 presenze e 1 assist il suo bottino, ed il suo
Santarcargelo ha ottenuto una salvezza sudata ma meritata.
Tornerà al Catania, ma dubitiamo possa far parte subito del
progetto del nuovo Catania.
CANI
Uno dei rimpianti del
mercato gennaio, anche perchè fino ad allora non aveva fatto
male, è Edgar Cani. Passato al Leeds, ha trovato poca
fortuna: 4 presenze e tanti problemi fisici e ambientali.
Non gioca da inizio marzo. La sua avventura inglese si può
già considerare conclusa.
LETO
Orrenda la mezza stagione
dell’argentino tornato in patria. La sua avventura al Lanus
non è neanche iniziata poichè, a febbraio, un infortunio
durante una seduta di allenamento in palestra lo ha messo
ko. Trauma cranico, operazione e stagione (e forse carriera)
finita. In tante occasioni è stato oggetto di scherno da
parte dei tifosi del Catania, ma non ci sentiamo di
includere la sua mezza stagione nel computo delle annate
orribili. Auguri Sebastian.
Da mondocatania.com
GESTIONE MARCOLIN
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MARCOLIN |
ANNONI |
NERI |
DELLI
CARI |
BIATO |
SCUDERO |
RISO |
IRRERA |
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Allenatore |
Allenatore 2° |
Prep.Atletico |
Dir.sportivo |
Prep.
Port. |
Medico |
Medico |
Coll. tecnico |
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PULVIRENTI |
COSENTINO |
MILAZZO |
CANIGGIA |
PATTI |
COTRONEO |
LIBRA |
SCALTRITI |
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Presidente |
Vice Presid. |
Resp.Amm. |
Dir. Tecnico |
Team Manager |
Massaggiatore |
Massaggiatore |
Uff.Stampa |
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SAB,
17 GENNAIO (15.00) |
VEN,
23 GENNAIO (20.30) |
SAB,
31 GENNAIO (15.00) |
|
|
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LUN,
16 FEBBRAIO (20.30) |
DOM,
22 FEBBRAIO (15.00) |
MER,
28 FEBBRAIO (15.00) |
|
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MAR,
3 MARZO (20.30) |
SAB,
7 MARZO (15.00) |
MAR,
10 MARZO (18.30)
(recupero) |
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SAB, 14
MARZO (15.00) |
SAB,
21 MARZO (15.00) |
DOM,
29 MARZO (15.00) |
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GIO,
2 APRILE (20.30) |
SAB,
11 APRILE (15.00) |
DOM,
19 APRILE (15.00) |
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VEN,
24 APRILE (19.00) |
LUN,
27 APRILE (20.30) |
SAB,
2 MAGGIO (15.00) |
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SAB,
9 MAGGIO (15.00) |
SAB,
16 MAGGIO (15.00) |
VEN,
22 MAGGIO (20.30) |
GIRONE DI
RITORNO
La sentenza integrale emessa dal
Tribunale Federale presieduto da Sergio Artico.
Il Tribunale Federale Nazionale,
Sezione Disciplinare sentite le parti, osserva.
Il deferimento è fondato e merita
accoglimento. I fatti accertati dal giudice penale poi
analiticamente ricostruiti dalla Procura Federale sulla
base sia del materiale probatorio acquisito sia delle
dichiarazioni confessorie rese dal Pulvirenti integrano
le fattispecie disciplinari ascritte ai deferiti. La
dichiarazioni del Pulvirenti, in particolare, rese alla
Procura Federale in data 27/07/15, riscontrano
pienamente l'impianto accusatorio fondato già di per sé
su elementi di prova certa circa l'esistenza di un
vincolo associativo stabile per la realizzazione di un
programma criminoso consistente nella sistematica
alterazione di gare del campionato di serie B. È appena
il caso di rilevare che per costante giurisprudenza si
configura l'associazione e non il mero concorso anche in
presenza di una semplice predisposizione di mezzi
rudimentali e indipendentemente dall'effettiva
commissione degli illeciti e dalla partecipazione agli
stessi di tutti gli associati. Nel caso di specie,
risulta incontrovertibilmente dimostrata sia la
sussistenza del generico programma criminoso sia
l'effettiva realizzazione dello stesso attraverso il
contributo dei singoli con precisa e organizzata
distribuzione di ruoli e attività all'interno
dell'associazione. É pacifico in atti che in particolare
oltre al Presidente Pulvirenti, l'amministratore
delegato Cosentino, quantomeno dal momento nel quale
veniva a conoscenza dell'attività illecita in essere, ha
fornito un contributo apprezzabile alla concreta
permanenza del vincolo e al coagulo delle singole
volontà garantendo l'effettivo conseguimento dello scopo
illecito, preventivamente individuato nella permanenza
del Catania Calcio nel campionato di competenza. Tale
rilevante contributo, in considerazione del ruolo e
della carica sociale ricoperti dal Cosentino, si pone in
rapporto causale diretto con la struttura della societas
scelerum non potendosi evidentemente derubricare tale
condotta alla diversa meno grave ipotesi di omessa
denuncia.
Dall'esame degli atti emerge che
ogni singola circostanza di fatto è supportata da prova
certa di talché, a giudizio del Tribunale, deve
ritenersi provata al di là di ogni ragionevole dubbio la
responsabilità dei deferiti per le violazioni loro
ascritte. Risulta accertato che tutte le gare oggetto di
contestazione (penale e) disciplinare sono state
effettivamente alterate, ivi compresa la gara Catania –
Avellino del 29 marzo 2015, attesi i plurimi elementi di
riscontro acquisiti agli atti (cfr. intercettazioni
telefoniche sulle utenze intestate a Di Luzio, Delli
Carri, Impellizzeri, Arbotti e dello stesso Pulvirenti,
del 19 aprile 2015 h. 20:07:53; del 21 aprile 2015 h.
13:00:15; del 28 aprile 2015 h. 00:57:23; del 9 maggio
2015 h. 19:32:00; del 9 aprile 2015 h. 22:58:00).
Così
come risulta accertato che i deferiti per la commissione
di tali illeciti si associavano tra di loro in
violazione dell’art. 9 CGS, operando con assetto stabile
e ruoli determinati anche mediante attività di scommesse
sicure su gare combinate. È provato infatti da elementi
inequivoci, precisi e concordanti che le condotte poste
in essere in particolare dal Pulvirenti con l'ausilio di
Gianluca Impellizzeri (titolare di una Società di
scommesse sportive e personaggio molto vicino al
Presidente e alla Società) erano ulteriormente
finalizzate a conseguire vantaggi economici oltre a
quelli sportivi mediante scommesse sui risultati
alterati delle gare e il cui profitto era destinato ai
consenzienti tesserati delle Società antagoniste.
Il collaudato schema modale di
concreto funzionamento dell'associazione,
dettagliatamente ricostruito dall'A.G. attraverso le
risultanze di intercettazioni telefoniche e ambientali,
gli esiti di perquisizioni e attività di osservazione,
prevedeva la preventiva promessa di denaro o altre
utilità in favore di calciatori e tesserati consenzienti
appartenenti agli altri sodalizi, allo stato non ancora
identificati, con successivo versamento del saldo. E
proprio la preoccupazione prima (dell'avvenuto contatto
con i tesserati) e il compiacimento poi (per il
risultato dell'accordo illecito) manifestati dai
protagonisti della vicenda assumono straordinaria
efficacia dimostrativa, anche sul piano logico, in
ordine alla sussistenza sia dell'illecito mezzo sia
dell'illecito fine. In tale articolato contesto
probatorio, nessuna rilevanza neppure minima assumono
eventuali ricostruzioni alternative dei fatti e
segnatamente del contenuto delle conversazioni
intercettate. Al contrario, proprio il linguaggio
criptico utilizzato appare sintomatico di comportamenti
e modalità tipiche della criminalità organizzata, di
quel "mondo di mezzo" che mai avrebbe dovuto penetrare e
contaminare l'ambiente dello sport che - giova ribadirlo
- fonda la sua stessa esistenza sui valori della probità
e della correttezza. Sia consentito al riguardo
amaramente osservare che nonostante il ripetersi ciclico
di fatti di illecito sportivo, mai così tanto il sistema
è apparso vulnerabile al punto che senza l'intervento
del magistrato penale nessuno strumento dell'Ordinamemto
sportivo sarebbe risultato adeguato a reprimere
comportamenti di siffatta intensità criminale, tantomeno
a prevenirli. Non può infatti tacersi, su tutte, la
conversazione (prog. 528 del 4.5.2015, ore 8.22 all.
257) davvero indicativa della potenzialità illecita del
fenomeno, nella quale Pulvirenti afferma che "vincerà il
prossimo campionato di serie B in quanto ha inquadrato
come funziona".
La Procura Federale ha dunque
offerto una ricostruzione dei fatti precisa e puntuale,
parcellizzando le singole contestazioni in sette capi di
incolpazione separati che il Tribunale ritiene corredati
da prova certa sia in ordine all'associazione
finalizzata alla commissione di illeciti ex art. 9 CGS,
con l'aggravante di cui al comma 2 (non constestata al
solo Cosentino) sia con riguardo alla violazione
dell'art. 7 commi 1 e 5 del CGS in tema di illecito
sportivo, con l'aggravante di cui al comma 6 e alla
violazione dell'art. 1 bis comma 1, e dell'art. 6 del
CGS, attribuito ai soli Pulvirenti e Impellizzeri. Dalle
accertate violazioni dei deferiti nelle rispettive
qualità consegue la responsabilità ex art. 4 commi 1, 2,
e norme collegate a carico del Calcio Catania Spa.
________________________________
Il Catania è pronto a fare ricorso
in Appello (entro 48 ore dalla sentenza, tempo
raddoppiato in caso di richiesta di accesso agli atti).
Il processo di secondo grado dovrebbe celebrarsi entro
la fine di agosto.
Per quanto riguarda la combine
Savona-Teramo, per il club abruzzese è confermata la
responsabilità diretta del patron Luciano Campitelli e
quindi la retrocessione in Serie D, ma rispetto alla
richiesta di -20 punti avanzata dalla procura federale
la penalizzazione è stata decurtata della metà. Lo
stesso vale per il Savona.
Esclusione dal campionato di
competenza per il Brindisi, 5 punti di penalizzazione da
scontare nel stagione 2015-16 per la Vigor Lamezia, più
ammenda di 25mila euro. Penalizzazione di 3 punti per il
Barletta, 2 punti per Neapolis, Torres e San Severo. 1
punto di penalità per l'Aquila Luparense San Paolo e
Puteolana Internapoli.
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RINAUDO
(Gimnasia) |
GILLET
(Mechelen) |
CASTRO (Chievo) |
DEL PRETE(Perugia) |
BELMONTE
(Perugia) |
MAZZOTTA
(Cesena) |
ALMIRON (Agrakas) |
CABALCETA (Risoluz.) |
SPOLLI
(Carpi) |
CAPUANO
(Agrakas) |
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CECCARELLI
(Entella) |
MORETTI
(Latina) |
MANIERO (Bari) |
CANI (Pisa) |
ROSINA (Bari) |
LODI (Udinese) |
COPPOLA (Ternana) |
JYOMBER
(Roma) |
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FRISON
(Risoluz.) |
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