Le eccellenze dei prodotti
agroalimentari siciliani.
Guida all'acquisto mensile
(cliccare sui cestini)
Guida illustrata per conoscere i prodotti tipici
siciliani, quindi sapere qual è il periodo giusto per acquistare le
arance al mercato o conoscere come funzionano la crescita dei
fichidindia, le fioriture del limone o la trasformazione delle olive
in olio, tutto rigorosamente Sicilia-DOP.
L'opera - perchè di questo trattasi, vista la
fatica profusa - è suddivisa in 12 mesi per meglio indirizzare il
consumatore al prodotto di stagione. Quindi non fermatevi qui e
affondate le mani nei cestini di ogni mese. Buona spesa.
(M.R.)
L’Isola che c’è: un’isola nell’isola,questa è la realtà che viene
determinata dalla presenza nella Sicilia Orientale, del più grande
vulcano attivo d’Europa! L’Etna, per l’appunto ed il suo parco
naturale regionale! Come da tutti risaputo, le lave invecchiate e
trasformate dai fattori climatici determinano la formazione, nei
secoli, di terreni ricchi di diversi elementi, favorevoli alle
coltivazioni di montagna. Si viene a creare, così un microclima
capace di influenzare radicalmente tutto ciò che “vive” in
quell’ambiente, uomini, cose, vegetali ed animali. Un’esempio per
tutti: nella vasta area ,di circa 120 Km. di circonferenza di base e
i 3345 m. di altezza del Vulcano, troviamo piante diverse come
l’alloro, il leccio, il castagno, i pini, il faggio e la betulla ed
ancora i fichi, i fichi d’india, gli agrumi, l’ulivo, la vite, il
pistacchio ed il mandorlo. Molte città sono sorte ai suoi piedi, la
grande metropoli, Catania, ed i centri minori: Acireale (il barocco,
le Terme, il Più bel Carnevale di Sicilia), Acitrezza, Acicastello
(Riviera dei Ciclopi), Giarre, Riposto, sulla costa ionica; Gravina,
S. Giovanni La Punta, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Belpasso e
Paternò, a mezza costa; ed infine Adrano, Bronte, Randazzo (Città
medioevale), Castiglione di Sicilia, S. Alfio, Milo, Zafferana
Etnea, S. Venerina, a quote piu alte. Nicolosi e Linguaglossa,
stazioni sciistiche. Tutte queste località facevano parte
anticamente della Val Demona ed a sud della vasta area, occupata
dalla Piana di Catania: Caltagirone (Città della ceramica), Scordia,
Ramacca, Palagonia, Grammichele, Vizzini, Mirabella Imbaccari, S.
Michele di Ganzaria. Bellezze da vedere da toccare, impregnate di
Barocco Siciliano, il Barocco della Val di Noto, oggi patrimonio
dell’Umanità! Mare e monti, con la provincia di Messina, il Parco
dei Nebrodi, la Madonna Nera di Tindari, abbracciate dal Tirreno e
dallo Ionio, con le coste che vanno dalla Città della ceramica,
Santo Stefano di Camastra, S. Agata M., Capo d’Orlando, Naso, Patti,
Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo, fino ad est a Giardini Naxos,
colline e pianure, sormontate da terrazze, e naturali come balconi
fioriti, così nella bella e dolce Taormina, la cui vista dell’Etna
rievoca i miti di Polifemo, di Vulcano, di Aci e Galatea, di Scilla
e Cariddi, di Eolo, di Ulisse, ed i ricordi di Dei che si
specchiarono nel mare, nelle fonti del Ciane e dell’Anapo, così
nella fontana di Aretusa, ed abitarono questi lidi come fecero a
Siracusa, culla di splendide civiltà. Città da scoprire, attraverso
tutto quello che ci hanno lasciato in dono: il Teatro, le Latomie,
l’Isola di Ortigia. Siracusa, anche santa, con il suo Santuario
Mariano dedicato alla “Madonna delle Lacrime”. All’interno, troviamo
un’arearicca di storia di cultura e di tradizioni, con città e
centri importanti per la Sicilia Orientale: Enna, il capoluogo, con
il suo lago naturale Pergusa e Piazza Armerina, meta golosa per gli
appassionati di archeologia, e gastronomia come anche a Nicosia.
Infine, e non ultima, la provincia di Ragusa, con i suoi monumenti
barocchi,di Modica, Ragusa e Ragusa Ibla, e Chiaramonte Gulfi,
Comiso, Vittoria, lspica, Scicli, località “verdi”:
provincia-polmone verde della Sicilia tutta, all’avanguardia nella
zootecnia, nell’agncoltura, nel commercio e ricca di spiagge ancora
intatte, deliziosamente selvagge, in cui sono stati realizzati i
films del “Commissario Montalbano”dei romanzi dello scrittore
siciliano Camilleri.
Iniziamo il nostro viaggio da est, sui sentieri eno-gastronomici,
spostandoci, poi verso sud, ed ancora all’interno, nel suo cuore,
sulle coste, sulle montagne e scoprire la Sicilia Orientale,
attraverso i prodotti della terra, del lavoro dell’uomo e delle
tradizioni vitivinicole e culinarie.
In provincia di Messina, varcato lo stretto, possiamo saziarci con i
prodotti ittici freschi ed appetitosi, tra cui in particolare il
pesce spada, simbolo dello Stretto, in tutte le sue ricette insieme
alle cozze nere del lago di Ganzirri. Ben ricercato è u sciusceddu
sorta di polpettine con ricotta ed al forno. Nelle montagne dei
Peloritani e dei Nebrodi, si andrà alla ricerca del formaggio
Maiorchino, delle provole, fine e raffinata quella di Casal Floresta
sui Nebrodi e qui anche la carne dei maialini quasi selvatici. Sul
Tirreno, a mezza costa, si segnalano i salumi dei Nebrodi, il salame
di S. Angelo in Brolo Igt, l’olio Valdemone. Tra i dolci, la ottima
ed ormai famosa Pignulata messinese ed infine le pesche di Moio
Alcantara. Il vino Faro Doc, una reliquia da trovare assolutamente.
Nelle isole Eolie, oltre i capperi e cucunci delle Lipari, le
conserve di verdure e di pesci, cercherete la Malvasia delle Lipari,
padronale e non! I1 vino Salina IGT.
In provincia di Catania vi aspettano le paste: alla Norma, al nero
di Seppia, con le Sarde. Tra le verdure ed i contorni: la caponata
di peperoni o di melanzane o mista, la parmigiana di melanzane, le
olive di Nocellara dell’Etna, il maccu di fave.
Il pesce vi attirerà con le sarde a beccafico, le polpette fritte di
“neonato”, le alici marinate, il tonno alla cipollata, la tonnina
fritta, tutte condite e/o cotte con l’olio dell’Etna. Tra le carni
ricordiamo di assaggiare il falsomagro, comunque piatto tipico
siciliano, la gelatina di carne di maiale “u zuzu”, il sangeli un
misto di sangue bovino con zucchero-cacao-miele-ecc., sfincioni
salati, crespelle con acciughe o ricotta.
Delizia e croce: i dolci come i bersaglieri, gli iris ripieni di
crema, viscotta “cca liffia” inzuppati nel cioccolato liquido,
sfincioni dolci, inzulle, nucatuli, cucciddati, rame di Napoli le
ossa di morti, le crispelle o zeppole di San Giuseppe con miele ed
arancia, quaresimali, sciauni, coddureddi alle nocciole e miele,
paste di mandorla e frutti finti di pasta di mandorla “martorana”,
agnello pasquale di marzapane e “a cuddura ‘ccu l’ovu” pasquale.
granite ed i gelati, la mostarda di vino cotto e la cotognata di
melacotogna, da non perdere. Famosi le nocciole di
Castiglione-Linguaglossa-Milo, le mele “cola” dell’Etna, il
pistacchio e i dolci di Bronte, il miele di Zafferana Etnea, il
cavolo-rapa ed i limoni di Acireale, il limoncello e l’amaro
dell’Etna di Santa Venerina, le Arance rosse di Sicilia Igp: di
Mineo, Palagonia, Grammichele, Militello in Val di Catania, Ramacca
e Catagirone, il carciofo
violetto di Ramacca, la fragola e la fragolina di Maletto, la patata
novella di Acireale e Giarre, l’uva da tavola di Mazzarrone, i fichi
d’india dell’Etna Igt, le arance di Patemò, l’olio d’oliva Monte
Etna DOP, ed i vini a Doc dell’Etna ed il Cerasuolo di Vittoria
(Caltagirone).
La provincia di Enna è rinomata oltre chè per il più famoso formaggio
Pecorino Siciliano Dop, prodotto in tutta l’isola, anche per il
Piacentino Dop, prodotto solo nel territorio comunale di Enna a cui
può essere aggiunto la polvere di zafferano che gli conferisce una
tenue colorazione gialla.
Ricercate sono le frascatola di cavolfiore. Interessanti sono la pesca
tardiva e le fave di Leonforte ed anche il torrone-cubbaita, gli
sciauni e sciaunelli, le cassatele a mezza luna e le fasciatele di
San Filippo di Agira, oltre che i salsameli, dolci duri di
Regalbuto, i dolci alle mandorle.
La provincia di Ragusa, caratterizzata da una lunghissima tradizione
nella produzione agro zootechica ed orticola, di ortaggi e verdure
coltivati anche in serra tra cui il pomodoro di Vittoria, la cipolla
di Giarratana, la carota di Ispica. Oltre al famosissimo fommaggio
Dop Ragusano, la provola ragusana, la mozzarella ragusana, l’olio ed
il miele dei Monti Iblei, saranno da ricercare sicuramente le scacce
di Modica, “u pastizzu a Comisoi mpanatiegghi” sfoglia di pasta con
carne di vitello tritata e cioccolato, zucchero ecc., e la
“stemperata”, salsa tipica da condimento a freddo ed anche i
cavatieddi conditi con salsa o ragù. Importante la cioccolata Dop di
Modica ed i vini Cerasuolo di Vittoria ed Eloro Doc.
La provincia di Siracusa ci accoglie con le numerose conserve di
sgombro e tonno, con il tonno alla ghiotta, con le polpette e le
salsicce di tonno, la cernia alla matalotta, le “mpanate”siracusane,
la focaccia lumera, gli sparacelli, la peperonata, i pomodorini
“ciliegino” di Pachino (Igp), il melone di Pachino, la mandorla di
Avola, i dolci di Noto, la patata novella di Siracusa, il limone di
Siracusa, l’olio Monti Iblei Dop, il miele di Ferla e Sortino, i
moscati di Noto e Siracusa e l’Eloro Doc.
In tutta l’isola potrete assaggiare arancini di riso fritti a cono od
a palla, la cassata siciliana, i cannoli di ricotta, la frutta
secca, i fichi guarniti e ripieni di mandorle, di noci ed i gelati
artigianali.
A questo punto vi troverete alla fine del percorso e dirigerete il
vostro timone verso il mare ed i territori nisseni, girgentini,
trapanasi e palermitani, per concludere come in una grande awentura
questo fantastico viaggio nel mondo eno-gastronomico italiano!
Venite a trovarci nell’Isola dei tesori!
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