Ragazzi, qui si comincia  a fare sul serio! Stiamo per affondare nel cuore della Signora.

Partenza da Phoenix e destinazione finale il favoloso Grand Canyon! 

Prima di lasciare la capitale tutti volevano fotografare i cactus dell'Arizona. Quindi tutti in gruppo col cactus, in due sotto il cactus, seduti sul cactus in un posto del cactus, pieno di queste tipiche piante grasse dell'Arizona già descritto ieri. Me le aspettavo di dimensioni normali e invece (come del resto tutto, qui) sono enormi.

 

Quando alla fine siamo pieni di spine, Renè (la nostra guida) raccoglie i resti rimasti indenni e li mette tutti in pullman per andar via! A bordo ci racconta che il Governo degli Stati Uniti, preoccupato per l'estensione di grandi città dell'Arizona come Phoenix e Tucson, nel 1994 ha deciso di dichiarare il deserto di Sodona, già monumento nazionale dal 1933, Parco Nazionale. Questo per preservarlo da "eventuali e future" cementificazioni che potessero mettere a rischio la sua naturalezza e la sopravvivenza di quelle piante peculiari del posto.

Ma... lo sapete quant'è grande il deserto dell'Arizona? Credo che per arrivare a parlare di pericoli di urbanizzazione occorrano secoli, e secoli, e secoli. In tutte le cose esagerati, anche nella lungimiranza! Però, come ne vorrei anche solo un pezzettino piccolo di questa esagerazione. Per chi? Per la mia Catania, me ne basterebbe solo un poco.

Dal Castello di Montezuma (descritto meglio più sotto) in poi ci accorgiamo che il paesaggio comincia a cambiare, l'arida e giallastra campagna del deserto comincia a sparire lasciando il posto a pini, abeti e a rocce di un colore che non avevo mai visto prima: rosso.

A metà giornata arriviamo a Sedona, cittadina collocata sotto  l'Oak Creek Canyon e circondata da grandi formazioni di pietra, appunto rosse. Qui abbiamo solo un'ora di tempo per il lunch per poi ripartire secondo la tabella di marcia. 

Qualcuno mi invita a sedermi per consumare un panino e una birra. No grazie, caso mai il sottoscritto digiuna rimandando tutto a cena! Sedona è una cittadina di 15.000 abitanti e sebbene il suo nome possa sembrare quello di un pistolero tipo "Dio perdona, Sedona no", invece è semplicemente quello della moglie di uno dei suoi fondatori e alla quale fu dedicato il primo ufficio postale agli inizi del solo scorso..

Oltre ad essere una meta turistica per le sue manifestazioni artistiche e culturali, è famosa anche per i suoi ambienti che ricordano parecchi film western americani girati proprio nel suo territorio (credo anche Bonanza) e per questo è soprattutto una città "cowboy", piena di negozi con pacchianerie rigorosamente "made in USA" (e stavolta non made in China) che a me piacciono tanto.

Con tutto quel ben di Dio che mi scorreva davanti agli occhi e alle tasche, avrei mai potuto sprecare quella minuscola ora a disposizione consumando un  panino uguale a tutti quelli che avrei mangiato nella mia vita? Una cosa del genere dove mi capitava più? Così via di corsa a crogiolarmi in quei negozi country dove Moriconi, qui sì, non avrebbe avuto problemi col negoziante per fargli capire ciò che voleva. Cappelli di tutte le misure, laccetti per camicie, cinturoni dalle borchie più stravaganti, selle, pellami e tanti altri "giocattoli". Per Nando questo posto sarebbe stato l'Eldorado che cercava. Vista la vicinanza con Flagstaff, c'è addirittura un negozio tutto dedicato alla Route 66 (lì dentro ci sono rimasto mezz'ora!).

Qui sono tutti gentili, anche i poliziotti sono gentili. In America non si stancano mai di salutare; nemmeno gli sconosciuti, in ogni momento della giornata. Se poi si accorgono che sei un turista ti irradiano un "welcome" tutto luccicante con un sorriso a 32 denti; e  se hai problemi con la  lingua cercano di aiutarti in ogni modo, fino all'impossibile. Al contrario di quel che pensavo, devo dire che mi sbagliavo sul loro conto. Me li aspettavo spacconi e superbi, invece sono molto educati, simpatici, giocherelloni e disponibili con tutti. 

Ci rimettiamo in cammino verso Nord.e dopo 25 miglia sulla 89 arriviamo all'incrocio con la Interstate 40 nei pressi di Flagstaff. Quindi giriamo a sinistra infilando quest'autostrada che già da tempo ha sostituito il famosissimo percorso della Historic Route 66: la leggendaria "Madre di tutte le strade" come la soprannominò Steinbeck . 

Visto che eravamo distanti solo un miglio, sull'autostrada chiedo di variare il percorso  per un caffè pomeridiano a Flagstaff o, al limite, fermarsi in una bella e malandata stazione di servizio con accanto un palo della '66 come per dire "sì, c'ho fatto solo pipì ma ci sono stato!". Sorry, not possible.

Mentre comincio a veder scorrere sulla mia destra i cartelli di ingresso a Flagstaff e Williams, autentiche roccheforti della '66, che quasi mi salutano con malinconia, il bus macina chilometri dritti dritti fino all'incrocio con la 64, dopo l'uscita di Williams, per poi salire a  nord. 

Eccoci arrivati al South Rim del Grand Canyon.  Il South Rim è l'ingresso più conosciuto e dista da quello Nord circa 6 ore d'auto.

Al casello di ingresso il ranger addetto alla biglietteria ci sorride e si mette quasi in posa per farsi fotografare. Eravamo in gruppo, ma se fossi stato solo mi sarei fatto un giro in treno sul Railway. Doveva essere fantastico! 

Il Grand Canyon Village è un grande complesso costruito tanto tempo fa e, per la sua ampiezza, è l'unica struttura alberghiera-turistica della zona. Praticamente c'è tutto, dagli alloggi ai supermercati, dai musei alle stazioni ferroviarie, dagli uffici postali ai ristoranti, dai negozi al country bar. Non manca proprio niente.

Bright Angel Lodge è l'ingresso principale dove c'è la direzione del Parco e tutti i servizi connessi.  Il Yavapai Lodge (zona Plaza) era il settore dove eravamo stati destinati sia per dormire (fra cervi, lupi e gufi) sia per mangiare alla vicina Cafeteria, una sorta di Mc Donald fra le foreste, peccato. .

Ma... lui... dov'e? Chi? ...........Il Grand Canyon! Un attimo, no? (just moment, please!)

Attraversando gli interni del Bright Angel Lodge si accede dall'altra parte, in un grandissimo terrazzo-belvedere che si divide in due strade laterali, le Rim Trail, che scappano via a destra e sinistra con i loro  numerosi "point-wiev"  e che con buona lena di gambe si possono raggiungere in tempi accettabili. Essi sono il  Yavapai, il Mather, il Powell, il Maricopa, l'Hopi, il Mohave, il Pima, il Grandwiev, il Desertwiev, il Yaki Point.

Dunque, faccio ancora dei passi avanti, mi avvicino ai parapetti centrali e mi accorgo all'improvviso di qualcosa (un essere?) che non avevo mai visto: uno spettacolo immenso, colossale, indescrivibile, una grandiosa meraviglia disegnata con tutti i colori del mondo. Un teatro multistrato dalle mille tonalità che si sovrappongono l'una sull'altra e che costituiscono le varie età di questa "cosa" sollevatasi 70 milioni di anni fa nella zona sud-occidentale degli Stati Uniti. Nella valle, il profumo di tutta la vegetazione che c'è attorno e le aquile che librano in quel sipario sembrano quasi sancire l'assenza delle voci dei turisti, che ancora ammutoliti sembrano rispettare il religioso silenzio imposto dal gigante che hanno davanti: il Grand Canyon!

 

 

Ho cominciato a fotografarlo, quel gigante, e subito ho avuto problemi con l'obiettivo della mia fedele fotocamera: nonostante col 18 allargassi al massimo il grandangolo, non c'entrava, lui non c'entrava! Avevo problemi a farlo entrare dentro l'obiettivo! Il soggetto era un extra, ma tanto extra-large, una XXXX LLLLL! E allora valutavo le distanze di scatto, lo  zoom giusto, ma niente! Salomonicamente l'ho dovuto dividere in due. Guardando quella città di pietra  il mio capo ciondolava come i cani di pezza che una volta si mettevano sul parabrezza posteriore. Sembravo quasi annuire ad ogni domanda sulla sua bellezza senza fermarmi, sempre da destra a sinistra o da sinistra a destra. Mai fermarmi al centro, impossibile. In nessun altro posto al mondo esiste una così magnifica varietà di strati di rocce colorate e di impressionanti monoliti immersi in così smisurate voragini. Il Grand è il canyon rispetto al quale tutti gli altri canyon vengono misurati.

Da sopra si può scorgere il Colorado, il grande fiume che lo scava da milioni di anni. I rangers raccomandano di non tentare di raggiungerlo a piedi perchè, anche se appare vicino, si trova a 1.400 metri di profondità dalla strada . Occorrono permessi speciali, oppure si può raggiungerlo con escursioni guidate a mezzo di navette,dorso di mulo, rafing. Quindi più di un giorno. 

Dal 1919 Parzo Nazionale, nel 1979 è stato dichiarato patrimonio dell'umanità e vedendolo, anche il turista più sprovveduto si rende subito conto che quell'immensità  va assolutamente rispettata perchè, come diceva il Presidente Roosvelt, quel patrimoniio è anche suo, appartiene al  pianeta intero. Anche perchè il visitatore più sprovveduto capisce subito che la sua sola vista incute subito un senso di devozione e di rispetto.

 

I miei appunti di oggi finiscono qui perchè meglio delle immagini non c'è nessun altro modo per descrivere il Grand Canyon, e forse nemmeno quelle. Si deve star qui per capire. Ammirarlo, poi, dall'elicottero è a dir poco commovente. 

Alcune mie istantanee (per quello che valgono a comprendere), incluse quelle della mattina successiva dal punto di osservazione Desert-wiev, sono nella fotogallery più sotto.

Dopo cena siamo ritornati - con le torce elettriche - negli alloggi del Yavapai Lodge, luogo pieno di cottage che ricorda tanto le escursioni delle Giovani Marmotte. La giornata è stata faticosa ma stupenda, alle undici siamo già tutti a letto e dal mio mi sembra di vedere il Gran Mogol  che passa davanti alla finestra per controllare se c'è qualcuno ancora in piedi. 

Mah...sarà un'allucinazione da stanchezza, oppure tutte le meraviglie e i colori che ho visto oggi. Buonanotte......

 

 

 

 

 

 

Montezuma Castle National Monument (Monumento dal 1906) Arizona, nord di Cordes Junction, dalla strada interstatale I-17 uscire all'exit 289 tra Phoenix e Flagstaff. E' una tappa interessante quando si è diretti da o per il Grand Canyon. Annidato in alto all'interno di un incavo di pietra calcarea, sollevato dalla pianura alluvionale di Beaver Creek nella Verde Valley, Montezuma, che è tra le abitazioni scavate in roccia meglio conservate dell'America settentrionale, fu occupato per primo dagli indiani Anasazi. Non è possibile entrare in questa costruzione alta cinque piani con 20 stanze che servirono da abitazioni per gli indiani preistorici Sinagua di oltre 600 anni fa.
Si può soltanto guardare da sotto con stupore. I primi coloni di queste terre associarono l'imponente struttura all'imperatore azteco Montezuma ma il castello fu abbandonato quasi un secolo prima della sua nascita.
In autunno particolarmente, il boschetto di betulle ai piedi del castello si dipinge di meravigliosi colori brillanti e con il cielo blu-azzurro di fondo è proprio uno spettacolo.. E' facile capire perché agli abitanti del posto piaceva vivere accanto alle rive del piccolo fiume, il Verde River.
Aperto tutto l'anno, il biglietto d'ingresso costava all'epoca $ 3,00.= Il centro visitatori ospita un piccolo museo con una mostra di artefatti. La Southwest Parks and Monuments Association gestisce una piccola libreria presso il centro ma non è possibile rifocillarsi.
Per la maggior parte delle persone la figura più conosciuta della storia azteca è Montezuma II, il grande imperatore degli aztechi nei tempi della conquista Spagnola. Montezuma II, in Nahuati Montecuhzoma (1480-1520), sovrano dell'impero azteco del Messico. Succedette ad Ahuizotl (1486-1502) e governò durante l'invasione Spagnola. Quando il conquistatore Hernán Cortés arrivò in Messico (1519), Montezuma credette che egli fosse il
dio-sovrano Quetzalcoatl. Di conseguenza a Cortés furono offerti dei doni in oro lavorato ed in argento. Più tardi, per paura che gli aztechi potessero attaccare le truppe Spagnole inferiori di numero, Cortès prese Montezuma in ostaggio.
Nel giugno 1520, gli aztechi, diventati irrequieti sotto il controllo Spagnolo, si ribellarono. Cortés fece appello a Montezuma per reprimere la rivolta ma il sovrano azteco fu preso a sassate dalla propria gente mentre si rivolgeva a loro. Secondo quanto riferito, morì tre giorni dopo. Montezuma fu succeduto da Cuitlahuac ed 80 giorni dopo da suo nipote l'ultimo imperatore azteco, Guatemotzin.
 

 

Nota nel mondo per la bellezza delle rocce rosse, la comunità di Sedona è situata nel cuore dell'Arizona centrale, 200 km a nord di Phoenix e 50 km a sud di Flagstaff. Posta ad una altezza sul mare di 1500 metri, Sedona gode di stagioni deliziosamente miti. La straordinaria bellezza della natura, il clima, l'aria e l'acqua di una purezza cristallina fanno di Sedona la seconda attrazione turistica dell'Arizona in ordine di popolarità. La  ricchezza e diversità culturale di Sedona è una Mecca per artisti, scrittori, imprenditori e, naturalmente, turisti.
 Approfittando dei vantaggi di un clima mite, uomini preistorici fecero incursione nella regione ora nota come la valle Verde. Alcuni lasciarono i rigori della caccia e del nomadismo per stabilirsi vicino a Oak Creek e coltivare grano, fagioli e zucche. I primi coloni bianchi arrivarono nel 1876; nel 1902, sebbene ancora di difficile accesso, la zona di Oak Creek ospitava circa venti famiglie. Fu allora che, su richiesta di T. C. Schnebly, venne aperto un ufficio postale; Schnebly chiamò il nuovo ufficio come sua moglie, Sedona.

Nel 1950, il pittore surrealista Max Ernst fu attratto da Sedona; altri artisti lo seguirono e, nel 1965, il gruppo di artisti di Sedona, comprendente Joe Beeler, Charlie Dye, John Hampton e George Phippen fondarono l'associazione "Cowboy Artists of America". Oggi, Sedona è una meta turistica di ricchezza senza pari, e offre una abbondanza di esperienze culturali; numerose gallerie presentano una collezione completa di opere d'arte, dai classici alla pittura e scultura contemporanee.
Il "Jazz on the Rocks", il "Cammino delle sculture" ("Sculpture Walk") e il "Festival Internazionale del Cinema" di Sedona sono eventi di fama internazionale che hanno portato la rivista American Style a scegliere Sedona come la quinta destinazione artistica d'america.
In Sedona c'è così tanto da vedere e da fare che si incoraggia una permanenza minima di quattro o cinque giorni. Ci sono visite guidate di ogni tipo: le gite in Jeep sono uno dei modi più popolari per visitare l'interno e scoprire la storia della zona, caratteristiche geologiche, piante, animali e cultura indigena indiana. Altre possibilità sono gite a cavallo, camminate o minibus e visite a "volo d'uccello" con elicottero, aereo o mongolfiera: molte agenzie possono adattare le offerte ai vostri interessi.

 Ci sono poi infinite possibilità di praticare golf, tennis, nuoto, cicloturismo, pesca e ogni altra attività all'aria aperta; è disponibile il noleggio dell'attrezzatura e l'assistenza di un istruttore, se necessario.
Negozi, centri commerciali e boutiques offrono oggetti d'arte unici e raffinati, abbigliamento, gioielleria e regali per ogni gusto e tasca. Molti dei negozi di Sedona sono situati in comodi centri commerciali come Hillside, Hozho, Sinagua e Tlaquepaque, solo per nominarne qualcuno.
 Cappella della Santa Croce (Chapel of Holy Cross) - Circa 5 km a sud dell'incrocio delle autostrade 179 e 89A. Una cappella dall'affasciante architettura contemporanea costruita nella roccia rossa nel 1956. (928.282.4069)
Oak Creek Canyon. Rand McNally ha definito questa una delle otto strade più panoramiche in America. L'autostrada 89A serpeggia tra 25 km di canyon, partendo a nord di Uptown Sedona a 1500 metri di altezza e terminando al punto panoramico sulla cima di Mogollon Rim a 2100 metri. Il canyon offre anche molte possibilità di camminate. 

Il paesaggio che la circonda è tra i più magnetici del mondo (più di 70 film western sono stati girati in questi paraggi a partire dagli anni ’50); vivacee colorata è la porta d’accesso al Parco Nazionale del Grand Can-yon. Il nome, curiosamente, lo deve ad una donna del  Ventesimosecolo. Moglie del signor Schnebly a cui fu dedicato il primo ufficio postale di questo centro! Gli Yavapai e i Tonto Apache sono i gruppi di indiani più recenti ad aver occupato questa zona ma non è difficile trovare anche le tracce archeologiche, con pitture rupestri, dei Paleo-Indiani arri-vati qui 11.000 anni fa. La penetrazione degli Spagnoli nel 1583 inaugura invece la storia moderna di questa regione. Ma la storia più impressionante di Sedona è quella geologica. La natura, infatti, ha creato qui i suoi monumenti più belli con un possente e incessante scalpello chiamato ‘‘erosione’’. Sedona è considerata la porta del Grand Canyon, ferita profondissima tracciata dalla continua escavazione del Fiume Colorado e dal concomitante innalzamento dell’omonimo altopiano: paradiso per igeologi e per chi voglia provare tanti sentimenti in un solo attimo standogli di fronte. Turbinio di paura, smarrimento, senso dell’infinito, forti emozioni.

 

 

 

Storia, Arte e Cultura

Approfittando dei vantaggi di un clima mite, uomini preistorici fecero incursione nella regione ora nota come la valle Verde. Alcuni lasciarono i rigori della caccia e del nomadismo per stabilirsi vicino a Oak Creek e coltivare grano, fagioli e zucche. I primi coloni bianchi arrivarono nel 1876; nel 1902, sebbene ancora di difficile accesso, la zona di Oak Creek ospitava circa venti famiglie. Fu allora che, su richiesta di T. C. Schnebly, venne aperto un ufficio postale; Schnebly chiamò il nuovo ufficio come sua moglie, Sedona.

Nel 1950, il pittore surrealista Max Ernst fu attratto da Sedona; altri artisti lo seguirono e, nel 1965, il gruppo di artisti di Sedona, comprendente Joe Beeler, Charlie Dye, John Hampton e George Phippen fondarono l'associazione "Cowboy Artists of America". Oggi, Sedona è una meta turistica di ricchezza senza pari, e offre una abbondanza di esperienze culturali; numerose gallerie presentano una collezione completa di opere d'arte, dai classici alla pittura e scultura contemporanee.

Sedona ospita gruppi di artigiani e artisti di talento che trovano ispirazione nella bellezza naturale della regione. Musica, danza, teatro e cinema sono ben rappresentati in numerosi eventi durante tutto l'anno. Il "Jazz on the Rocks", e il "Festival Internazionale del Cinema" di Sedona sono eventi di fama internazionale che hanno portato la rivista American Style a scegliere Sedona come la quinta destinazione artistica d'america.

Attività ricreative

In Sedona e nella regione circostante c'è così tanto da vedere e da fare che si incoraggia una permanenza minima di quattro o cinque giorni. Ci sono visite guidate di ogni tipo: le gite in Jeep sono uno dei modi più popolari per visitare l'interno e scoprire la storia della zona, caratteristiche geologiche, piante, animali e cultura indigena indiana. Altre possibilità sono gite a cavallo, camminate o minibus e visite a "volo d'uccello" con elicottero, aereo o mongolfiera: molte agenzie possono adattare le offerte ai vostri interessi.

Ci sono poi infinite possibilità di praticare golf, tennis, nuoto, cicloturismo, pesca e ogni altra attività all'aria aperta; è disponibile il noleggio dell'attrezzatura e l'assistenza di un istruttore, se necessario.

Acquisti

Negozi, centri commerciali e boutiques offrono oggetti d'arte unici e raffinati, abbigliamento, gioielleria e regali per ogni gusto e tasca. Molti dei negozi di Sedona sono situati in comodi centri commerciali come Hillside, Hozho, Sinagua e Tlaquepaque, solo per nominarne qualcuno.

 

 

 

Attrazioni Principali

Cappella della Santa Croce (Chapel of Holy Cross) - Circa 5 km a sud dell'incrocio delle autostrade 179 e 89A. Una cappella dall'affasciante architettura contemporanea costruita nella roccia rossa nel 1956. (928.282.4069)

Oak Creek Canyon - Rand McNally ha definito questa una delle otto strade più panoramiche in America. L'autostrada 89A serpeggia tra 25 km di canyon, partendo a nord di Uptown Sedona a 1500 metri di altezza e terminando al punto panoramico sulla cima di Mogollon Rim a 2100 metri. Il canyon offre anche molte possibilità di camminate.

Incrocio di Red Rock/Crescent Moon Ranch - Prendete l'autostrada 89A ovest verso Upper Red Rock Loop Road per raggiungere una delle scene più fotografate degli Stati Uniti. Tavoli da picnic sono disponibili, ma il campeggio è proibito. C'è una piccola tassa di ingresso.

Red Rock State Park - Si trova su Lower Red Rock Loop Road fuori dall'autostrada 89 A ovest. Fondato come centro per l'educazione ambientale, il parco copre una superficie di 286 acri ed ed è circondato da Rocce Rosse. Piccola tassa di ingresso. (928.282.6907)

Slide Rock State Park - 13 km a nord di Sedona in Oak Creek Canyon. Il naturale scivolo ad acqua farà la gioia dei bambini! Piccola tassa d'ingresso. (928.282.3034)

Grand Canyon - La maggiore attrazione turistica dell'Arizona è a solo due ore e mezza di auto da Sedona. Questo lo rende una delle più popolari escursioni da un giorno per chi visita la regione da Sedona.

Monumento nazionale di Montezuma Castle - 55 km a sud, all'uscita della Interstate 17, è uno dei più antichi, ma meglio conservati, siti residenziali su rupe. Piccola tassa d'ingresso. (928.567.3322)

 

 

Informazioni Generali

In caso di emergenza, polizia, ambulanza o pompieri possono essere chiamati da ogni telefono componendo 911 (chiamata gratuita). Per casi non di emergenza, il dipartimento di polizia di Sedona risponde al 928.282.3100. Assistenza medica è disponibile 24 ore su 24 al Sedona Medical Center, 3700 W. Highway 89A. (928.204.3000)

L'ufficio postale di Sedona è situato all'intersezione delle autostrade 179 e 89A; è aperto dalle 8:45 alle 17:00 da Lunedì a Venerdì. Distributori automatici di francobolli e buche delle lettere sono accessibili 24 ore su 24 nell'ingresso.

Il centro turistico della Camera di Commercio, situato su Forest Road in Uptown Sedona, ha una vasta disponibilità di brochures per gite e servizi di ogni genere. Il centro è aperto dalle 8:30 alle 17:00 Lunedi-Sabato e Domenica 9-3. Chiuso giorno del Ringraziamento (quarto Giovedì di Novembre), Natale e Capodanno.

Sedona Chamber of Commerce
Post Office Box 478  Sedona, Arizona 86339-0478 USA    928.282.7722 / 800.288.7336   www.VisitSedona.com

FAMOUS LOCATION

 

 

 

Il Parco nazionale del Grand Canyon è un parco nazionale statunitense, si trova nello stato dell'Arizona. È stato istituito il 26 febbraio 1919.

All'interno del parco si trova il Grand Canyon, una gola del Fiume Colorado, considerata una delle meraviglie naturali del mondo. Il parco si estende per 4927 km² (1,902 mi²).

La maggior parte dei visitatori del parco arriva al South Rim, lungo la strada statale 64 dell'Arizona. La strada entra nel parco attraverso l'ingresso sud, vicino a Tusayan, in Arizona, poi piega verso est, lasciando il parco attraverso l'ingresso est.

La direzione del parco è al Grand Canyon Village, che si trova a poca distanza dall'ingresso sud ed è anche al centro dei punti panoramici più popolari. Circa cinquanta chilometri del South Rim sono accessibili con una strada.

Una località turistica molto più piccola si trova sul North Rim, al quale si accede attraverso la strada statale 67 dell'Arizona. Non c'è collegamento stradale diretto tra South Rim e North Rim - se si eccettua il Navajo Bridge - e sono quindi necessarie cinque ore di viaggio in auto. Il resto del Grand Canyon è estremamente selvaggio e remoto, sebbene molti luoghi siano accessibili tramite sentieri e mulattiere.

 

 

L'area attorno al Grand Canyon divenne un monumento nazionale l' 11 gennaio 1908 e venne dichiarata parco nazionale il 26 febbraio 1919.

La creazione del parco fu uno dei primi successi del movimento ambientalista; il suo status di parco nazionale può aver aiutato a far fallire le proposte di costruire dighe all'interno dei suoi confini (la mancanza di una tale fama può aver permesso la costruzione della diga del Glen Canyon più a monte, che ha allagato il Glen Canyon, creando il lago Powell). L'UNESCO ha inserito il parco tra i Patrimoni dell'umanità.

Il Grand Canyon - che in realtà è un esteso sistema di canyon collegati - non è il più grande, né il più profondo canyon del mondo, ma è considerato prezioso per la combinazione di grandezza, profondità ed esposizione delle stratificazioni colorate di rocce che risalgono al periodo Precambriano. Venne creato principalmente dal sollevamento tettonico dell'Altopiano del Colorado, e dall'erosione da parte del fiume Colorado e dei suoi affluenti. È noto anche come uno degli altipiani americani.

 

 

E' forse l'immagine dei parchi nazionali, la più nota, mille volte vista nei film al cinema, mille documentari eppure... eppure lo stupore che si genera avvicinandosi verso questo magnifico  Canyon che si staglia a perdita d'occhio non è immaginabile. E' il Grand Canyon: una immensa gola creata dal fiume Colorado nell'Arizona settentrionale. Tutti i cartelli di ingresso in Arizona riportano la scritta "Lo stato del Grand Canyon". La vista migliore si ha accedendo al parco dalla South Rim, ovvero il lato sud del Canyon. Presso la South Rim si trova il villaggio a ridosso del Canyon dove sono ubicati tutti gli hotel, i ristoranti, i negozi, tutti i servizi e il Visitor's Center.
Non ci sono parole per descrivere tanta immensità, ma vi diamo qualche consiglio: per comprendere e godere appieno del Grand Canyon, che è un taglio lungo ben 446 km e profondo in alcuni punti anche 1600 metri, il mezzo migliore è l'elicottero. Non è economicissimo ma è assolutamente una esperienza irrinunciabile, provare per credere! Vi sono diverse compagnie di elicotteri, che propongono varie tipologie di voli, sia per servizi offerti che per durata: anche la più breve ed economica è qualcosa che non dimenticherete facilmente!

 


Se preferite una esperienza più economica, per pochi dollari potrete provare l'emozione di volare sopra il Grand Canyon al cinema IMAX (in tre dimensioni), sempre alla South Rim, dove conoscerete anche tutti i segreti del Colorado che ha creato il Grand Canyon, nella pellicola più vista in assoluto nei cinema. 
Clima: in estate caldo di giorno con notti fresche e frequenti temporali. In inverno freddo con nevicate frequenti
Accessi al parco: North Rim, un solo ingresso da Jacob Lake South Rim: due entrate, uno da est e una da ovest.

 

 

 

Una cultura preistorica di cacciatori si insediò nell'area circa 4000 anni fa e rimase nella regione fino al 1000 a.C. I Puebloani arrivarono nell'area all'incirca nel 500 a.C. e se ne allontanarono nel 1150, lasciandosi alle spalle tracce di insediamenti. Nel 1300, gli antenati dei moderni Hualapai e Havasupai cominciarono a migrare verso le regioni occidentali del Canyon.

I primi europei ad esplorare la zona arrivarono in circa nel 1540, cioè 80 anni prima dell'atterraggio a Plymouth Rock. Gli spagnoli, parte della spedizione di Francisco Coronado alla ricerca dell'oro e delle Sette Città di Cibola, furono i primi uomini a vedere il Canyon, dopo che gli indiani nativi Hopi avevano“ parlato loro di un grande fiume verso il nord.” Guidati dagli indiani Hopi per 20 giorni, 13 uomini di ’Coronado furono condotti al fiume Colorado dove, dopo tre giorni di esplorazione, non scoprirono alcun punto di passaggio possibile che consentisse esplorare più a fondo la zona. Presto si arresero e riferirono il risultato della missione a Coronado, che decise di smontare le tende e andare avanti, lasciando il Canyon alla gente del posto.

Fu solo più’ di 300 anni più tardi che una nuova squadra di esplorazione arrivò al Canyon.

Joseph Ives, un esploratore che nel 1857 si addentrò in queste terre, scriveva in un passaggio del suo diario: "Ciò che più mi dispiace è che questa remota meraviglia rimarrà per sempre sconosciuta agli uomini". Oggi, soltanto un secolo dopo, il Grand Canyon è visitato da 4 milioni di turisti all'anno.
Nel 1869 la Società di Storia Naturale dell'Illinois finanziò al maggiore John Wesley Powell una spedizione destinata a svelare gli ultimi segreti che ancora quell'inospitale angolo dell'Arizona custodiva.  Noto per i suoi sondaggi geologici delle Montagne Rocciose ed erore e veterano della guera civile americana, Powell e un gruppo di nove uomini su quattro barche partirono alla stazione di Green River nel Wyoming lungo il fiume Colorado attraverso il Canyon. Lungo il tragittol perse due barche e tre dei suoi uomini, prima di riuscire a navigare il Colorado e a raggiungere finalmente il punto in cui si trova oggi il Lake Mead.

Le descrizioni e le avventure di questo pioniere, raccolte in un appassionante diario, provocarono sensazione negli ambienti scientifici.  L'opera che racconta il viaggio di Powell, "Canyons of the Colorado", anche se abbonda di impressioni soggettive e considerazioni filosofiche, si rivelò il punto di partenza obbligato per gli studiosi che in seguito si sarebbero avvicinati al Canyon. Il riconoscimento diffuso dei valori naturali del Grand Canyon giustificò la sua dichiarazione come monumento nazionale nel 1908.

Nel 1882, fu costruitra una linea ferroviaria verso la città più grande della zona, Flagstaff, a opera della Santa Fe Railroad. L'anno successivo, gli autobus cominciarono a portare i turisti da Flagstaff al Canyon (un viaggio lungo 11 ore). Il turismo aumentò notevolmente del 1901, quando la Santa Fe Railroad completò un raccordo ferroviario verso il Grand Canyon Village. 

Nel 1903, visitando il Grand Canyon, il presidente americano Theodore Roosvelt disse: Sono venuto fin qui per ammirare il Grand Canyon, non tenterò di descriverlo perché non ne sono capace, non potrei scegliere parole sufficientemente adatte a spiegare a chi già non l'abbia veduto quale meraviglia esso sia. Voglio che mi promettiate una cosa, nel vostro interesse e in quello della nazione, non deturpate mai la bellezza di questo luogo, lasciatelo così come voi stessi l'avete trovato, non costruite in esso alcun edificio, non una residenza estiva, non un albergo, nulla che possa sminuire la sua selvaggia grandiosità. Lasciamolo così com'è : il tempo e l'acqua hanno già terminato il lavoro che  l'azione dell'uomo potrebbe solo rovinare. Non rovinate questa meraviglia della natura, fate in modo che il suo fascino unico non venga mai meno, l'opera dell'uomo non può aumentarne la straordinaria bellezza, lasciate che i vostri figli e i figli dei vostri figli possano ammirare il fiume, le foreste ed il paesaggio che voi stessi avete contemplato perché io credo che ogni americano debba avere il diritto di godere di questa vista unica e memorabile.

Nel 1919 il Congresso degli Stati Uniti approvò l'atto di istituzione del Parco Nazionale del Grand Canyon, esteso su una superficie totale di 272.596 ettari, portati, nel 1975, agli attuali 493.000.

 

 

Nel 1979 l'UNESCO lo ha dichiarato Patrimonio mondiale dell'Umanità.

 

 

il Grand Canyon Village è situato a sud Rim del Grand Canyon, nella Contea di Coconino, Arizona, Stati Uniti.  Situato nel Grand Canyon National Park, è interamente dedicato all'accoglienza dei turisti che visitano il canyon. Le sue origini risalgono alla ferrovia costruita per il canyon da Santa Fe nel 1901. Molte delle strutture in uso oggi sono di quel  periodo. Il villaggio contiene numerosi edifici e punti di riferimento è di per sé un monumento storico nazionale Grand Canyon Village Historic District.

 

 

 

 

La maggior parte dei visitatori del parco arriva al South Rim, lungo la strada statale 64 dell'Arizona. La strada entra nel parco attraverso l'ingresso sud, vicino a Tusayan, in Arizona, poi piega verso est, lasciando il parco attraverso l'ingresso est.

Una località turistica molto più piccola si trova sul North Rim, al quale si accede attraverso la strada statale 67 dell'Arizona. Non c'è collegamento stradale diretto tra South Rim e North Rim - se si eccettua il Navajo Bridge - e sono quindi necessarie cinque ore di viaggio in auto. Il resto del Grand Canyon è estremamente selvaggio e remoto, sebbene molti luoghi siano accessibili tramite sentieri e mulattiere.

 

 

HorseShoe Bend è un meandro di canyon scavato a forma di ferro di cavallo dal fiume Colorado nei pressi di Page, nel Glen Canyon National Recreation Area.
Molto spettacolare ed affascinante la vista del fiume che scorre nella valle sottostante il canyon a più di 100 metri sotto il livello di osservazione.
Il parcheggio è situato lungo la statale 89 che da Page conduce verso sud. Al km 545 si svolta sulla destra. Dal parcheggio occorre camminare circa 15 minuti nel deserto

 

 

Grand Canyon, a spasso nel cielo parte la sfida del ponte "Skywalk"

di LUIGI BIGNAMI
 

Un ferro di cavallo con le pareti e il pavimento di vetro a strapiombo sul nulla o meglio su milleduecento metri di vuoto sul Grand Canyon, che il fiume Colorado ha scavato in milioni di anni. Un balcone di vetro, sospeso nel vuoto grazie al sostegno di 450 tonnellate di acciaio, che è stato voluto da una tribù di indiani e sarà al centro di un importante luogo di richiamo turistico.
Lo Skywalk, letteralmente la "passeggiata nel cielo" è stato commissionato dagli Hualapai, una tribù estremamente povera, composta da 2.200 persone, ad un privato. Il progetto, realizzato da una società di Las Vegas (Usa), la Lochsa Engineering, è stato ultimato negli ultimi giorni. La struttura offrirà ai visitatori l'ebbrezza unica al mondo di vedere il grande fiume proprio laggiù, sotto i piedi, in mezzo a rocce rosse vecchie anche di due miliardi di anni. Un'opera che vedrà l'apertura al pubblico a fine mese e che è costato 30 milioni di dollari.

Gli Hualapai sperano che questa attrazione, unita ad un villaggio di cowboy, uno di indiani, e con la possibilità di sorvolare l'area con un elicottero e di realizzare un tour a bordo di fuoristrada possa dare loro un sostegno economico sufficiente a non scomparire del tutto. "Il Grand Canyon è un'attrazione unica a livello mondiale e poiché noi viviamo qui da migliaia di anni ci è sembrato giusto utilizzarlo per salvare la nostra tribù", ha detto il Capo Hualapai Charlie Vaughn.
Il peso dello Skywalk è paragonabile a quello di quattro Boeing 757 ed è stato posizionato sul vuoto utilizzando un elaborato sistema di pulegge trattenute da 4 potenti trattori. Posto all'interno di un contenitore di cemento il ponte di vetro è stato appoggiato alla parete e lentamente sollevato finché la parte posteriore è stata fissata alla parete stessa. Ma quanto è sicuro quell'anello di vetro che si estende nel vuoto per quasi 25 metri? Spiega David Jin che ha sviluppato l'idea nove anni orsono: "E' così sicuro che potrebbe sostenere il peso di 72 jumbo, raffiche di vento fino a 165 chilometri l'ora e terremoti di magnitudo 8 gradi della scala Richter con epicentro distante almeno 80 chilometri". Difficile trovare una costruzione più sicura.
Ogni anno sono circa 220mila i turisti che beneficiano degli Hualapai (Popolo dei grandi pini) per conoscere i segreti dei dintorni del Grand Canyon. "Con lo Skywalk prevediamo che il numero di visitatori debba aumentare del 250 per cento", sostiene Jin. Non mancano, tuttavia, le perplessità degli ambientalisti che vedono nel ponte sul vuoto l'ennesimo danno (almeno visivo) ad uno degli ambienti più particolari che esistono sul pianeta. Inoltre, sostengono alcuni Hualapai, le strade che portano al complesso costruito attorno allo Skywalk tagliano alcune terre sacre dei loro avi.
Spiega ancora Jin: "Ci siamo resi conto della sacralità del luogo e per questo abbiamo cercato di creare le costruzioni attorno al ponte sospeso con caratteristiche tali da confondersi il più possibile con l'ambiente circostante e ciò che è estremamente importante è il fatto che, se un giorno lo si decidesse, lo Skywalk potrà essere rimosso senza deturpare per nulla le pareti del Grand Canyon".

http://www.repubblica.it/2007/03/sezioni/scienza_e_tecnologia/ponte-skywalk/ponte-skywalk/ponte-skywalk.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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