Nicolosi
Terra di sapori e profumi forti. Fra le specialità da
gustare ricordiamo provole, salumi, ricotta fresca di pecora, pomodori
essiccati al sole, insalate di arance dell’ Etna, condite con olio extra
vergine, pinoli tostati, cipolletta fresca e cannella, fave fresche condite
con la ricotta salata e la mentuccia, il “maccu ‘cca pasta frittu”, i
risotti ai funghi di ferula, grigliate di carne su pietra lavica, polpettine
di vitello in foglia di limone, la schiacciata con i broccoli. Per
concludere i dolci: gelo al limone o di mandorle, torta al pistacchio o al
limone.
dall'opuscolo pubblicato
dal Servizio Politiche Culturali del Turismo e dello Sport, ex
Provincia Regionale di Catania.
Tremestieri Etneo
“…Sti palli d’oru cu dintra la crema, pirchì hannu lu
nomu di lu gigghiu d’iris sarvaggiu? Chistu è lu problema! Cantu la storia…”
Con queste parole si apre la ballata dell’iris dedicata
al paese di Tremestieri Etneo, interamente scritta in dialetto, il cav. Pino
Correnti, (82 anni) gastronomo conosciutissimo inizia la sua composizione
musicata dal cantastorie Luigi Di Pino, narratore della leggenda storica del
“dolce iris”, che tanto stimola la gola dei catanesi e dei palermitani.
Cavaliere, da quale cucina nasce il famoso dolce fritto?
Bisogna andare indietro nel tempo, quando i cavalieri di
Malta erano i padroni dell’isola nella metà del ‘500. In quel periodo i
nobili guerrieri avevano con loro diverse donne una di loro era Iris, legata
al principe Rossello di Gravina. Il nobile cavaliere durante un assalto dei
saraceni fu La Dolce Storia di Iris ucciso lasciando alla bella Iris buona
parte delle ricchezze possedute. Ma intorno al 1581, quando il gran maestro
dell’ordine gerosolimitano cacciò tutte le donne legate ai molti cavalieri
stessa sorte toccò a Iris che partì per Catania con al seguito il fedele
cuoco “mastro Alù”.
Arrivata a Catania i parenti del nobile Rossello Gravina
diedero a Iris una proprietà nella zona del lago di Nicito dove si
stabilirono. Col tempo mastro Alù, in forza dell’esperienza acquisita e
della sua bravura, diventò il cuoco di diverse famiglie nobili catanesi alle
quali proponeva tutte quelle pietanze e dolci che aveva imparato a preparare
nelle cucine del Priorato di Malta tra le quali questi “panuzzi” fritti
farciti con la crema.
Ma quando la zona del lago di Nicito venne distrutta
dalla lava una parte degli abitanti, scampati al disastro, si stabilirono
nella zona tra Tremestieri e Nicolosi dove anche Iris e mastro Alù trovarono
casa. Nel corso del tempo -ricorda Pino Correnti – questi dolci fritti
finirono nelle cucine dei padri Benedettini che nella zona tra Tremestieri e
Nicolosi avevano possedimenti e conventi”.
Questa dovrebbe essere con ” beneficio di inventario” la
leggenda storica della creazione del dolce fritto
Iris che ormai da 5 anni viene celebrato a Tremestieri
Etneo con una sagra che attira grande affluenza di pubblico.
Salvo Fichera
DOVE MANGIARE A NICOLOSI:
A Nicolosi, vi sono tantissimi posti buoni dove andare a mangiare; ecco
comunque i miei consigli.
Molto buono dal punto di vista culinario e soprattutto particolarmente
affascinante perché costruito all’interno di un vecchio palmento vi è
l’Antico Orto dei Limoni (http://www.ortolimoni.it/default.asp). Su via
Etnea, a circa 300 metri dopo la piazza principale, si trovano due buoni
ristoranti (Belvedere a destra, Etna a sinistra) in cui potete gustare
diversi piatti tipici catanese ed in particolare i funghi freschi
dell’Etna…una delizia per il palato. Sono anche dotati di pizzeria. Sulla
strada per Belpasso, troverete, a circa 250 m dal Bar Vitale, il
ristorante-pizzeria “le Tartarughe”, un piccolo locale ma molto carino dal
punto di vista estetico e poi si mangia bene e non è particolarmente caro.
Sulla strada dell’Etna, a circa 9 Km a nord del paese, potete provare il
ristorante “La nuova quercia”. Anche qui la specialità sono i funghi
freschi. Alla Stazione Nicolosi Nord, proprio di fronte il rifugio Sapienza,
vi è una tavola calda-self service, molto buono e per niente costoso (La
Cantoniera). Per gli indirizzi ed i numeri di telefono potete consultare
questo sito: http://www.prg.it/parcodelletna/paesi/pa?esi11.html. Diverse
pizzerie di buona qualità sono presenti oltre quelle citate. Tra di esse, vi
consiglio, il “7+” che si trova sul viale della Regione.
LO
SCIATORE.
Questo biscotto venne "inventato" da un pasticciere acese che lavorava nello
storico bar del paese di Zafferana Etnea (CT). Si tratta di un biscotto soffice
ricoperto di cioccolato lavorato e raffinato in laboratorio, molto semplice
nella ricetta. Inizialmente chiamato "Tripulinu",
poi "Regina della Neve", gli
fu infine attribuito il nome di "Biscotto Sciatore" perchè era il preferito
dagli sciatori del Club Alpino che prima o dopo le loro escursioni sulle nevi
dell'Etna, sostavano a Zafferana per fare il pieno di energie.
Da
lì la ricetta si è diffusa in tutta la fascia jonico-orientale dell'Etna, con
molte varianti (al pistacchio, ripieni di marmellata, ecc.).
Daniele Pennisi
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Voglio darvi questa ricetta dei biscotti CA LIFFIA....così chiamati nel mio
paese...ma sono tipici di ZAFFERANA ETNEA.....e sono chiamati Sciatori :
biscotti al latte ricoperti di cioccolato fondente, nati dalle mani dei
pasticceri zafferanesi per rifocillare gli sciatori che rientravano dalle piste
innevate dell’Etna. Sono una vera prelibatezza per i golosi che amano gustare il
cioccolato.
INGREDIENTI
1kg
di farina manitoba 15 cucchiai di zucchero 150gr di burro 400gr di latte 4 uova
1 fialetta di arancia 1 pizzico di sale vanillina
25gr di lievito di birra Cioccolato fondente per la copertura. Nella macchina del pane ho messo il latte con il lievito sciolto.... la farina,
lo zucchero,man mano a farle assorbire le uova sbattute, il pizzico di sale, la
vanillina, il burro a pezzetti, la fialetta d'arancia, se vedete che l'impasto è
duro aggiungete altro latte.....se viceversa è troppo molle aggiungete
farina....si deve formare un impasto morbido ed elastico. Naturalmente chi non ha la macchina del pane può impastare a mano o nel robot. Mettere l'impasto a lievitare fino al raddoppio. Formare con dei pezzi di pasta dei cilindri.....e porli a forma di S su cartada
forno.....fare lievitare ancora fino a quando sono belli gonfi. mettere in forno a 200° per 15'. Lasiare raffreddare ...nel frattempo sciogliere il cioccolato a bagnomaria (io
l'ho sciolto al micro) prendere i biscotti già freddi capovolgerli e bagnarli
nel cioccolato....rimetterli nella teglia con carta da forno e lasciare
raffreddare.
SONO MORBIDISSIMI...PROFUMATI......si possono fare anche con il lievito naturale
lili o pm. La prossima li farò con il lili
http://www.cookaround.com/yabbse1/showthread.php?t=182014
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PASTA FRESCA MANTECATA AL PISTACCHIO E GRANA PADANO.
NECESSARIA LA PRENOTAZIONE - VIDEO DI
"CAFFETTIAMO"
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